“EAGLETON Terry”,”Why Marx Was Right.”,”EAGLETON Terry Distinguished Professor of English Literature at the Universities of Lancaster, England and Notre Dame, United States. Vive a Dublino. “”Marx himself seems to have believed that in countries like England, Holland and the United States, socialists might achieve their goals by peaceful means. He did not dismiss parliament or social reform. He also thought that a socialist party could assume power only with the support of a majority of the working class.”” (pag 192) “”His collaborator Friedrich Engels also attached a good deal of importance of peaceful social change, and looked forward to a nonviolent revolution”” (pag 192)”,”TEOC-568″
“EAGLETON Terry”,”Perché Marx aveva ragione. (Tit. orig.: Why Marx Was Right)”,”Terry Eagleton (Salfor, Regno Unito, 1943) è professore di Letteratura Inglese presso la Lancaster University. E’ stato professore al Jesus College e a Oxford. Allievo di Raymond Williams, ha unito gli studi letterari alla teoria letteraria, al marxismo e alla psicoanalisi. Ha pubblicato: Figure del dissenso, Ideologia, Il senso della vita, L’idea di cultura. “”Marx non pensa che l’inevitabilità del socialismo presupponga la totale passività degli individui. Piuttosto ritiene che una volta fallito il capitalismo, gli operai non avranno più motivo di rimanere immobili e avranno tutte le ragioni di prendere il sopravvento. Questi si renderanno conto che è nel loro interesse cambiare il sistema e che, essendo in maggioranza, dispongono del potere necessario per riuscirci. Quindi agiranno per quello che sono, animali razionali, e fonderanno un sistema alternativo”” (pag 53)”,”MADS-028-FF”
“EARLE Edward Mead a cura, saggi di F. GILBERT H. GUERLAC R.R. PALMER H. ROTHFELS E.M. EARLE H. HOLBORN T. POSSONY E. MANTOUX J. GOTTMAN G.A. CRAIG A. DE-WEERD H. SPEIER I.M. GIBSON D. WHITTLESEY M.T. SPROUT T. ROPP A. KIRALFY”,”Les maitres de la strategie. 1. De la Renaissance à la fin du XIX siecle. 2. De la fin du XIX siecle à Hitler.”,”Gli AA trattano i principali esponenti del pensiero strategico: 1. MACHIAVELLI: il rinascimento dell’arte della guerra. Di Felix GILBERT 2. VAUBAN: l’impatto della scienza sulla guerra. Di Henry GUERLAC 3. FEDERICO IL GRANDE, GUIBERT, BÜLOW: dalla guerra dinastica alla guerra nazionale. Di R.R. PALMER 4. JOMINI. Di Crane BRINTON, Gordon A. CRAIG, Felix GILBERT 5. CLAUSEWITZ. Di H. ROTHFELS 6. ADAM SMITH, ALEXANDER HAMILTON, FRIEDRICH LIST: i fondamenti economici della potenza militare. Di E.M. EARLE 7. ENGELS E MARX: concetti militari dei socialisti rivoluzionari 8. MOLTKE E SCHLIEFFEN: la scuola prusso-germanica. Di Hajo HOLBORN 9. Da PICQ a FOCH: la scuola francese. Di Stefan T. POSSONY e Etienne MANTOUX 10. BUGEAUD, GALLIENI, LYAUTEY: sviluppo della guerra coloniale francese. Di Jean GOTTMAN 11. DELBRÜCK: lo storico militare. Di Gordon A. CRAIG 12. CHURCHILL, LLOYD GEORGE, CLEMENCEAU: l’emergere dei civili. Di Harvey A. DE-WEERD 13. LUDENDORFF: la concezione tedesca della guerra totale. Di Hans SPEIER 14. LENIN, TROTSKY, STALIN: la guerra secondo i sovietici. Di E.M. EARLE 15. MAGINOT e LIDDELL HART: la dottrina della difesa. Di Irving M. GIBSON 16. HAUSHOFER: i geopolitici. Di Derwent WHITTLESEY 17. MAHAN: l’apostolo della potenza marittima. Di Margaret Tuttle SPROUT 18. Dottrine continentali della potenza marittima. Di Theodore ROPP 19. La strategia navale giapponese. Di Alexander KIRALFY 20. DOUHET, MITCHELL, SEVERSKY: le teorie della guerra aerea. Di Edward WARNER 21. Epilogo. HITLER: la guerra secondo i nazisti. Di E.M. EARLE”,”QMIx-056″
“EARLE Edward Mead a cura; collaborazione di Gordon A. CRAIG e Felix GILBERT; saggi di Felix GILBERT Henry GUERLAC R.R. PALMER Crane BRINTON Gordon A. CRAIG H. ROTHFELS E. MEAD-EARLE Sigmund NEUMANN Hajo HOLBORN Stefan T. POSSONY Etienne MANTOUX Jean GOTTMANN Harvey A. DeWEERD Hans SPIER Irving M. GIBSON Derwent WHITTLESEY Margaret TUTTLE SPROUT Theodor ROPP Alexander KIRALFY Edward WARNER”,”Makers of Modern Strategy. Military Thought from Machiavelli to Hitler.”,”Saggi di Felix GILBERT Henry GUERLAC R.R. PALMER Crane BRINTON Gordon A. CRAIG H. ROTHFELS E. MEAD-EARLE Sigmund NEUMANN Hajo HOLBORN Stefan T. POSSONY Etienne MANTOUX Jean GOTTMANN Harvey A. DeWEERD Hans SPIER Irving M. GIBSON Derwent WHITTLESEY Margaret TUTTLE SPROUT Theodor ROPP Alexander KIRALFY Edward WARNER. “”Ci fu giustizia retributiva nell’ offensiva diplomatica e psicologica di Lenin contro le potenze centrali. Il governo tedesco permise a Lenin di attraversare la Germania dalla Svizzera in Russia nel 1917 nella speranza che avrebbe in seguito fiaccato la base residua del morale dell’ esercito russo. (…) Quella agitazione rivoluzionaria che fece all’ esercito russo ora Lenin era determinato a farla all’ esercito tedesco e, in aggiunta, al governo tedesco. Ed egli ebbe un grado di successo che non fu assolutamente compreso fino a dopo collasso della Germania, un anno dopo. I bolscevichi usarono l’ armistizio di Brest-Litovsk e le conferenze di pace come forum pubblico per la propaganda delle loro idee, convertendo così le relazioni diplomatiche con il nemico in un cavallo di Troia virtuale. Attraverso il negoziato gli affari esteri sotto Trotsky, l’ ufficio stampa sotto Karl Radek, e l’ Ufficio della Propaganda Rivoluzionaria Internazionale sotto Boris Reinstein diressero l’ intera loro potenza contro l’ esercito tedesco. Giornali in lingua tedesca, Die Fackel (La Fiaccola) e Der Völkerfriede (La pace del popolo), furono distribuiti ai soldati delle potenze centrali in centinaia di migliaia di esemplari. (…)””. (pag 325)”,”QMIx-131″
“EARLE Edward Mead a cura, saggi di Felix GILBERT Henry GUERLAC R.R. PALMER H. BRINTON Crane CRAIG Gordon A. GILBERT Felix ROTHFELS H. EARLE Edward Mead NEUMANN Sigmund HOLBORN Hajo POSSONY Stefan T. MANTOUX Etienne GOTTMAN Jean”,”Les maitres de la strategie. 1. De la Renaissance à la fin du XIX siecle.”,”Gli AA trattano i principali esponenti del pensiero strategico: 1. MACHIAVELLI: il rinascimento dell’arte della guerra. Di Felix GILBERT 2. VAUBAN: l’impatto della scienza sulla guerra. Di Henry GUERLAC 3. FEDERICO IL GRANDE, GUIBERT, BÜLOW: dalla guerra dinastica alla guerra nazionale. Di R.R. PALMER 4. JOMINI. Di Crane BRINTON, Gordon A. CRAIG, Felix GILBERT 5. CLAUSEWITZ. Di H. ROTHFELS 6. ADAM SMITH, ALEXANDER HAMILTON, FRIEDRICH LIST: i fondamenti economici della potenza militare. Di E.M. EARLE 7. ENGELS E MARX: concetti militari dei socialisti rivoluzionari 8. MOLTKE E SCHLIEFFEN: la scuola prusso-germanica. Di Hajo HOLBORN 9. Da PICQ a FOCH: la scuola francese. Di Stefan T. POSSONY e Etienne MANTOUX 10. BUGEAUD, GALLIENI, LYAUTEY: sviluppo della guerra coloniale francese. Di Jean GOTTMAN 11. DELBRÜCK: lo storico militare. Di Gordon A. CRAIG La scienza delle fortificazioni. “”L’ opera di Vauban riguarda la scienza applicata e le matematiche applicate elementari. NOn fu né un matematico né un fisico distinto come il futuro ingegnere militare Lazare Carnot. Non apporta alcun contributo teorico notevole alla meccanica, contrariamente a Coulomb, il contemporaneo di Carnot. Non è a lui ma a Cugnot che si deve l’ invenzione del ‘fardier à vapeur’ (carro a vapore, primo motore a vapore, ndr). A parte la concezione delle fortezze che non costituisce una scienza pura, il suo solo tributo al genio militare è stato uno studio empirico sulle giuste proporzioni dei muri di sostegno. Se Vauban merita il titolo di precursore scientifico, è essenzialmente per aver cercato di estendere il suo metodo quantitativo a domini in cui, con l’ eccezione dei suoi contemporanei inglesi, nessuno si era ancora seriamente avventurato””. (pa 51-52)”,”TEOP-226″
“EARLE Edward Mead a cura, saggi di F. GILBERT H. GUERLAC R.R. PALMER H. ROTHFELS E.M. EARLE H. HOLBORN T. POSSONY E. MANTOUX J. GOTTMAN G.A. CRAIG A. DE-WEERD H. SPEIER I.M. GIBSON D. WHITTLESEY M.T. SPROUT T. ROPP A. KIRALFY”,”Les maitres de la strategie. 2. De la fin du XIX siecle à Hitler.”,”Gli AA trattano i principali esponenti del pensiero strategico: 12. CHURCHILL, LLOYD GEORGE, CLEMENCEAU: l’emergere dei civili. Di Harvey A. DE-WEERD 13. LUDENDORFF: la concezione tedesca della guerra totale. Di Hans SPEIER 14. LENIN, TROTSKY, STALIN: la guerra secondo i sovietici. Di E.M. EARLE 15. MAGINOT e LIDDELL HART: la dottrina della difesa. Di Irving M. GIBSON 16. HAUSHOFER: i geopolitici. Di Derwent WHITTLESEY 17. MAHAN: l’apostolo della potenza marittima. Di Margaret Tuttle SPROUT 18. Dottrine continentali della potenza marittima. Di Theodore ROPP 19. La strategia navale giapponese. Di Alexander KIRALFY 20. DOUHET, MITCHELL, SEVERSKY: le teorie della guerra aerea. Di Edward WARNER 21. Epilogo. HITLER: la guerra secondo i nazisti. Di E.M. EARLE La geopolitica. Le zone di egemonia. “”I geopolitici tedeschi sottointendono e qualche volta dichiarano apertamente che la pan-America e la pan-Asia non sono che degli espedienti temporanei, tollerati dalla Germania fino a che essa abbia costituito la sua propria zona d’ egemonia. Al momento voluto, questi territori saranno inghiottiti da una Germania allargata. 3. La zona che dominerà la Germania comprende l’ Europa e l’ Africa. Non solo i piccoli paesi d’ Europa ma pure le grandi potenze, Francia e Italia, saranno riunite per formare l’ Eurafrica. I geopolitici tedeschi ammettono che lo status insulare della Gran Bretagna e la vasta regione continentale dell’ Unione Sovietica creano delle difficoltà.”” (pag 140)”,”TEOP-227″
“EARMAN John NORTON John D. a cura; William HARPER Daniel GARBER Bernard R. GOLDSTEIN Don HOWARD Geoffrey HELLMAN Carlo ROVELLI David Z. ALBERT Linda WESSELS Jeffrey BB John A. WINNIE R.I.G. HUGHES Sandy L. ZABELL Frederick SUPPE David L. HULL J. Michael DUNN David M. ARMSTRONG Fred DRETSKE Peter RAILTON”,”The Cosmos of Science. Essays of Exploration.”,”Contiene allegato esterno dattiloscritto ‘Van Frassen and Ruetsche on Preparation and Measurement’ di Bradley Monton (pag 14)”,”SCIx-370-FRR”
“EARMAN John”,”Bangs, Crunches, Whimpers, and Shrieks. Singularities and Acausalities in Relativistic Spacetimes.”,”‘Colpi, momenti cruciali, gemiti e strilli. Singolarità e non-causalità nello spazio-tempo relativistico’”,”SCIx-382-FRR”
“EASTAWAY Rob WYNDHAM Jeremy”,”Probabilità, numeri e code. La matematica nascosta nella vita quotidiana.”,”Bob Eastaway collabora in qualità di consulente con il ministero inglese della salute, il Museo scientifico e il Millennium Maths Project dell’Università di Cambridge. Jeremy Wyndham, fisico con la passione del bridge, gestiva una società di ricerche di mercato; è purtroppo recentemente venuto a mancare.”,”SCIx-230-FL”
“EASTMAN Max”,”La jeunesse de Trotsky.”,”Opere di EASTMAN apparse nelle edizioni della NRF: -Depuis la mort de Lenine. Collection des Documents bleus. -La science de la Revolution. Collection des Documents bleus.”,”TROS-012″
“EASTMAN Max”,”Reflexiones sobre el fracaso del socialismo.”,”In risvolti di copertina biografia di Max EASTMAN. “”Tanto gli utopisti che Karl Marx, svilupparono il loro pensiero prima che la psicologia, come la conosciamo, o l’ antropologia, o perfino la biologia nella sua forma moderna, fossero nate. E Lenin, come disse lui stesso, non realizzò nessun pensiero teorico che fosse più in là di Marx. Lenin aveva vent’ anni quando William James pubblicò la sua trascendentale ‘Psicologia’, ma non troviamo nessun segnale nei suoi scritti che abbia mai letto neanche il titolo di un libro di testo elementare su questa scienza””. (pag 115)”,”TEOC-327″
“EASTMAN Max”,”Il giovane Trotsky. Con archivio di 18 foto.”,”E’ la prima edizione in italiano di un libro scritto nel 1925 da un grande amico e collaboratore di Trotsky. Questi diede la propria collaborazione rispondendo ad alcune domande. Vi si traccia lo sviluppo intellettuale del futuro dirigente della rivoluzione russa passando dagli anni del terrorismo narodniko alle grandi discussioni in seno al marxismo (2° congresso del POSDR, 1903). Max Forrester EASTMAN (1883-1969), figlio di un pastore, docente di filosofia alla Columbia University, redattore capo del periodico socialista New Masses, a partire dal 1914, uno degli intellettuali rivoluzionari più brillanti degli USA. Dopo una sua visita in URSS (1922) si legò a TROTSKY, diventandone traduttore e collaboratore. Nel periodo dell’ esilio di Trtosky e nell’ ambito delle polemiche interne al movimento trotskista negli USA, fino alla rottura determinata da divergenze politiche ed ideologiche. Alla fine degli anni 1930 EASTMAN abbandonerà definitivamente il trotskismo. Incontro con Lenin. (pag 127) “”Vladimir Ilic era ancora a letto e sul suo viso l’ amabilità assunse una sfumatura di comprensibile stupore. In queste condizioni avvenne il nostro primo incontro e il nostro primo colloquio. Vladimir Ilic e Nadezda Konstantinovna (Krupskaja) mi conoscevano già attraverso una lettera di Clair (M.G. Krzizanovskij) che a Samara mi aveva, per così dire, introdotto ufficialmente nell’ organizzazione dell’ Iskra con lo pseudonimo di “”Pierò”” (la penna). Così fui accolto con la frase: “”E’ arrivato Pierò””…””. (pag 122)”,”TROS-182″
“EASTMAN Max”,”Depuis la Mort de Lenine.”,”La rivoluzione permanente. “”Rejetant la théorie menchevik par laquelle le terme de la Révolution russe était une république bourgeoise, rejetant également le mot d’ordre avec lequel Lénine les combattait: “”Dictature démocratique des ouvriers et des paysans””, il avait adopté la conception de la “”Révolution permanente”” de Marx. Il déclara que la Révolution russe, une fois déclanchée, conduite par des marxistes déterminés, ne s’arrêterait ni à l’un ni à l’autre de ces stades préliminaires, mais que, soutenue par les paysans, elle irait droit à la dictature du prolétariat, inaugurant ainsi l’ère de la Révolution mondiale. Cette prédiction réaliste, la conception souple et résolue en même temps de la “”Révolution permanente”” étaient extrêmement proches de la méthode intellectuelle de Lénine. Elles conduisirent Trotsky aux côtés de Lénine, dès le moment où commença le vrai travail, alors que les plus anciens “”léninistes”” reculaient, effrayée par l’audace de son programme d’action”” (pag 22) Lenin sulla doppia oscillazione di Zinoviev e Kamenev prima e dopo la rivoluzione di ottobre (pag 44-45)”,”TROS-245″
“EASTMAN Max”,”Il giovane Trotsky. Con archivio di 18 foto.”,”Max Forrester Eastman (1883-1969), figlio di un pastore, docente di filosofia alla Columbia University, redattore capo del periodico socialista New Masses e, a partire dal 1914, uno degli intellettuali rivoluzionari più brillanti degli Usa. Dopo una sua visita in URSS (nel 1922), si legò a Trotsky, diventandone traduttore e collaboratore. Nel periodo dell’esilio di Trotsky e nell’ambito delle polemiche che agitarono il movimento trotskista negli Usa, i rapporti tra i due conobbero un graduale peggioramento, fino alla rottura determinata da divergenze d’ordine politico e ideologico. Alla fine degli anni ’30 Eastman abbandonerà definitivamente il marxismo. Questa biografia fu scritta nel 1925 con l’autorizzazione di Trotsky.”,”TROS-014-FL”
“EASTMAN Max”,”Since Lenin Died.”,”Max Forrester Eastman (1883-1969), figlio di un pastore, docente di filosofia alla Columbia University, redattore capo del periodico socialista New Masses e, a partire dal 1914, uno degli intellettuali rivoluzionari più brillanti degli Usa. Dopo una sua visita in URSS (nel 1922), si legò a Trotsky, diventandone traduttore e collaboratore. Nel periodo dell’esilio di Trotsky e nell’ambito delle polemiche che agitarono il movimento trotskista negli Usa, i rapporti tra i due conobbero un graduale peggioramento, fino alla rottura determinata da divergenze d’ordine politico e ideologico. Alla fine degli anni ’30 Eastman abbandonerà definitivamente il marxismo. Questa biografia fu scritta nel 1925 con l’autorizzazione di Trotsky. Conclusion, Appendices: I) Lunacharsky on Trotsky’s Character, II) The Dispute About the Trade Unions, III) The ‘Retreat’ of Zinoviev and Kamenev, IV) Trotsky’s Letter to the Central Committee, V) The Reply of Politburo, VI) Trotsky’s Letter on the New Course, VII) What was Meant by ‘The Opposition’, VIII) Trotsky’s Letter of Resignation,”,”RIRO-106-FL”
“EATON John”,”Marx against Keynes. A Reply to Mr. Morrison’s “”Socialism””.”,” Non può esserci scienza sociale ‘imparziale’ in una società basata sulla lotta di classe “”The Labour Movement should learn to be unendingly suspicious of advice from capitalist experts; it should learn also to expect from the capitalists and their hangers-on hatred of ideas which advance the interests of the working people. “”Throughout the civilised world the teachings of Marx””, wrote Lenin, “”evoke the utmost hostility and hatred of all bourgeois science (both official and liberal) which regards Marxism as a kind of ‘pernicious sect’. And no other attitude is to be expected; for there can be no ‘impartial’ social science in a society based on class struggle. In one way or another ‘all’ official and liberal science ‘defends’ wage slavery, whereas Marxism has declared relentless war on wage slavery. To expect science to be impartial in a wage-slave society is as silly and naive as to expect impartiality from manufacturers on the question whether workers’ wages should be increased by decreasing the profits of capital”” (‘Essential of Lenin’, Vol., I, p. 59), There can be no impartial social science, says Lenin. But if this so, can the Labour Movement afford to let its leaders take sides ‘against’ Marxism whilst allowing “”liberal”” and “”official”” science to propagate its ideas throughout the movement and to shape the movement’s policy?”” [John Eaton, Marx against Keynes. A Reply to Mr. Morrison’s “”Socialism””‘, London, 1951]”,”MUKx-194″
“EATON John”,”Il socialismo nell’era atomica.”,”John Henry Eaton (Scotland Neck 18/06/1790 – Washington, 17/11/1856) è stato un politico e diplomatico statunitense. La contea di Eaton venne chiamata così in suo onore.Nel 1817 completò la biografia dell’allora generale Andrew Jackson e futuro presidente degli Stati Uniti. Eletto al Senato degli Stati Uniti nel 1818.”,”QMIx-077-FL”
“EBAN Abba”,”Storia dello Stato di Israele.”,”Il sostegno finanziario tedesco ad Israele. “”L’economia israeliana aveva intrapreso compiti molto al di là delle sue sole forze. Perciò, nel 1951, il primo ministro Ben Gurion convocò una conferenza tra i dirigenti d’Israele e quelli dell’ebraismo americano e mondiale. Come una sfida al senso di solidarietà e d’iniziativa ebraiche, si posero obbiettivi che in quei giorni sembravano astronomici. Le entrate dello United Jewish Appeal dovevano espandersi; si sarebbe lanciato, negli Stati Uniti e altrove, un Prestito dello Stato d’Israele, il cui ricavato sarebbe servito allo sviluppo, alla costruzione di alloggi per gli immigrati e all’espansione agricola. Oltre alle fonti ebraiche, bisognava fare uno sforzo per ottenere concessioni e prestiti dal governo degli Stati Uniti. Inoltre si decise, sebbene la questione fosse oggetto di un tempestoso e aspro dibattito in Israele; di chiedere alla Repubblica Federale Tedesca un contributo finanziario, in parziale indennizzo per le perdite materiali sofferte dagli ebrei. La somma richiesta era di 3 miliardi di marchi tedeschi (750 milioni di dollari). Altri 450 milioni di marchi (110 milioni di dollari) furono richiesti dalla Conferenza sulle rivendicazioni materiali ebraiche, che rappresentava l’ebraismo nella Diaspora e gli ebrei non israeliani che avevano sofferto sotto i nazisti e cui dovevano essere restituiti i beni personali. Nel settembre del 1952, l’accordo d’indennizzo con la Repubblica Federale Tedesca era stato firmato; lo United Jewish Appeal aveva ragginto obbiettivi maggiorati; la campagna per il Prestito d’Israele era riuscita, con grande confusione degli scettici; e il governo degli Stati Uniti aveva ottenuto dal Congresso 65 milioni di dollari per aiutare Israele ad accogliere e ad assorbire gli immigranti””. (pag 90-91) “”Il segreto del successo sta nel sapere quanto tempo occorre per riuscire”” (Montesquieu) (pag 27) “”Il baluardo di una città sono i suoi uomini”” (Pericle) (pag 110) “”La storia avrebbe un carattere molto mistico se in essa non vi fosse posto per il caso””. (Karl Marx) (pag 154) “”Il fuoco è la prova dell’ oro; l’ avversità è la prova degli uomini forti”” (Seneca) (pag 124) “”Chi non ricorda il passato è condannato a ripeterlo”” (Santayana) (pag 169) “”L’ aggressore è colui che rende la guerra inevitabile”” (Taine) (pag 215)”,”VIOx-155″
“EBAN Abba”,”Eredità. Gli ebrei e la civiltà occidentale.”,”Abba Eban Statista diplomatico studioso e scrittore, è stato membro del parlamento israeliano, eletto per la prima volta nel 1959. Ministro degli esteri dello Stato di Israele ambasciatore negli Stati Uniti e alle Nazioni Unite.”,”EBRx-001-FPB”
“EBENSTEIN Alan”,”Friedrich von Hayek. Una biografia.”,”EBENSTEIN Alan, economista, si è occupata anche di economisti come Milton Friedman e Edwin Cannan.”,”ECOT-136″
“EBENSTEIN Lanny”,”Milton Friedman. A Biography.”,”Lanny Ebenstein è autore e coautore di altri libri di storia economica e del pensiero politico.”,”ECOT-359″
“EBER Nicolas”,”Les relations de long terme banque-entreprise.”,”Ce livre concerne un domaine d’économie appliquée : les relations entre les banques et les entreprises. Il ne s’agit évidemment pas d’un manuel mais d’un essai sur un thème « d’actualité » assez pointu et très à la mode. Le premier chapitre offre un tour d’horizon complet des modèles influents dans la théorie bancaire moderne. Les chapitres suivants s’attachent à décrire et analyser la nature et les effets des relations de long terme banque-entreprise. La conclusion propose une synthèse centrée sur les caractéristiques de ces relations en France plus spécifiquement. Nicolas Eber, professore aggregato di economia all’ istituto di studi politici di Strasburgo, insegna macroeconomia, teoria economica e finanziaria dell’impresa e finanza internazionale. Ha pubblicato diversi articoli sul tema dell’economia bancaria.”,”E1-BAIN-010″
“ECHARD William E. (1931-); contributi di Julian ARCHER Erica A. ARNOLD Nancy Nichols BARKER Leland C. BARROWS James A. BISING James R. BLOOMFIELD Marvin L. BROWN Stuart L. CAMPBELL Robert B. CARLISLE Lynn M. CASE Joel S. CLELAND Jeffrey COOPER Raymond L. CUMMINGS William E. DUVALL Christopher ENGLISH Martin FICHMAN Willard Allen FLETCHER Charles E. FREEDEMAN Beverley GIBLON Patrick J. HARRIGAN Robert L. HOFFMAN Natalie ISSER Leo A. LOUBERE Paul E. MICHELSON Barrie M. RATCLIFFE Ann POTTINGER SAAB Ivan SCOTT Winyss A. SHEPARD George J. SHERIDAN Mark W. SHOLOFSKY Dolores A. SIGNORI Dorothy E. SPEIRS Warren F. SPENCER David R. STEVENSON Lee Shai WEISSBACH”,”Historical Dictionary of the French Second Empire 1852-1870.”,”Contributori (il volume riporta gli incarichi): Julian ARCHER, Erica A. ARNOLD, Nancy Nichols BARKER, Leland C. BARROWS, James A. BISING, James R. BLOOMFIELD, Marvin L. BROWN, Stuart L. CAMPBELL, Robert B. CARLISLE, Lynn M. CASE, Joel S. CLELAND, Jeffrey COOPER, Raymond L. CUMMINGS, William E. DUVALL, Christopher ENGLISH, Martin FICHMAN, Willard Allen FLETCHER, Charles E. FREEDEMAN, Beverley GIBLON, Patrick J. HARRIGAN, Robert L. HOFFMAN, Natalie ISSER, Leo A. LOUBERE, Paul E. MICHELSON, Barrie M. RATCLIFFE, Ann POTTINGER SAAB, Ivan SCOTT, Winyss A. SHEPARD, George J. SHERIDAN, Mark W. SHOLOFSKY, Dolores A. SIGNORI, Dorothy E. SPEIRS, Warren F. SPENCER, David R. STEVENSON, Lee Shai WEISSBACH.”,”FRAD-018″
“ECHEVARRIA Antulio J. II”,”After Clausewitz. German Military Thinkers Before the Great War.”,”Antulio J. Echevarria II è direttore di studi sulla sicurezza nazionale presso lo Strategic Studies Institute, U.S. Army War College. “”This study is an explication of the theories that Germany’s military writers published before the First World War. Historians have long described those theorists who came after the great Prussian philosopher of war Carl von Clausewitz as mere “”second-hand and second-rate”” thinkers, “”technicians”” attempting to follow in the footsteps of one of history’s most profound military writers (1). Even contemporary assessments, which range from the commentaries of Charles à Court Repington, a former British colonel turned war correspondent for the ‘Times’ newspaper in 1900, to the critical analyses of Hans Delbrück, Imperial Germany’s most renowned civilian military historian, have been unfavorable. Repington, who had observed the Prusso-German army’s field manoeuvres from 1905 to 1911, reproached it, as did most other military observers at the time, for “”being the slave of a single idea””, namely, tactic envelopment. Delbrück, meanwhile, criticized the officers of the General Staff for their apparently one-sided conception of strategy – the idea of achieving decisive victory through battles of annihilation. Other contemporary critics, such as Friedrich Engels, who, among other things, had established a reputation as a military critic, remarked that military thinking in Prussia had declined steadily after Clausewitz (2). Still other critics have recently maintained that the military theories of Wilhelmine Germany represent much ado about nothing, since the Imperial German Army, or Kaiserheer, was more an instrument of internal repression than on national defense. These critics argue that the Imperial Army served the Reich as a sort of “”Praetorian Guard””, disposed to strike against either the liberals or the Social Democrats, as the situation warranted. They maintain, too, that in the wake of Prussia’s constitutional conflict in the 1860s, the army began to function as the spiritual and intellectual “”school of the nation””, a school designed to imbue German subjects with outmoded feudalistic values and habits of deference. (…) Accordingly, the primary purpose of Wilhelmine military theory was to further the cause of social (and political) control by providing a rationale for increasing the prestige and influence of the military (3). In addition, German military theory shares a general opprobrium that has been leveled against all pre-1914 military thinking. As far as the conventional wisdom is concerned; the era’s military thinkers, accused of being “”divorced from civil progress”” and overtly “”hostile to novelty””, filed to comprehend the nature of modern warfare. Unwilling to heed Friedrich Engels’s warning that the “”producer of more perfect tools, ‘vulgo’ arms, beats the producer of more imperfect ones””, they clung to the belief that the conduct of war ha changed little since the days of Napoleon (4). Consequently, Europe’s military theories, doctrines, and war plans were the productions of the “”inferior and unimaginative”” professional military mind. That mind, “”suspicious of all the great advances in firearms””, dogmatically resorted to a “”cult of the offensive”” to overcome the requirements of mass, industrialized warfare. Only amateurs – nonspecialists such as Polish banker Ivan Bloch – unencumbered by the “”preoccupations of the professional””, seem to have understood how the numerous advances in technology would transform the conduct of war (5)”” (pag 1-2) [Antulio J. Echevarria, ‘After Clausewitz. German Military Thinkers Before the Great War’, Lawrence, 2000] [(2) (…) See: W.O. Henderson, ‘The Life of Frederick Engels, 2 vols, London, 1976, 2: 425, n. 47. See also Sigmund Neumann and Mark von Hagen, “”Engels and Max on Revolution, War, and the Army in Society’, in ‘Makers of Modern Strategy’, 262-80]”,”GERQ-092″
“ECHEVERRIA Durand”,”The Maupeou Revolution. A Study in the History of Libertarianism. France 1770-1774.”,”Durand Echeverria is Professor Emeritus of French and Comparative Literature at Brown University. He has also written Mirage in the West; A History of the French Image of American Society to 1815. Preface, Introduction, Conclusion, Bibliography, notes, Index,”,”FRAA-003-FL”
“ECKERT Georg PELGER Hans redazione e altri articoli di Georg ECKERT Hans PELGER Jacques DROZ Bert ANDREAS Roman ROSDOLSKY Susanne MILLER ecc.”,”Indice rivista ‘Archiv für Sozialgeschichte’. Herausgegenb von der Friedrich-Ebert-Stiftung. 1961 – 1992.”,”Riporta titoli articoli di Georg ECKERT, Hans PELGER, Jacques DROZ, Bert ANDREAS, Roman ROSDOLSKY, Susanne MILLER e molti altri.”,”MGEx-043″
“ECO Umberto BOMPIANI Valentino DE-BENEDETTI Paolo e altri”,”Catalogo generale 1929-1999.”,”Contiene: Ricordo di Valentino BOMPIANI di Umberto ECO, V. BOMPIANI, Il mestiere dell’ editore, intervista a BOMPIANI a cura di DEL-GIUDICE, Rispondere, dubitare, di Paolo DE-BENEDETTI, Pubblicare per leggere, di Umberto ECO.”,”EMEx-015″
“ECO Umberto a cura; saggi di Bruno ZEVI Giulio Carlo ARGAN Guido PIOVENE Luigi CHIARINI Umberto ECO Vittorio GREGOTTI Vincenzo CAGLIOTI Gino BOZZA Francesco MASERA Francesco ROSSO”,”L’ Italie par elle-même – A Self-Portrait of Italy – Autoritratto dell’ Italia.”,”Saggi di Bruno ZEVI Giulio Carlo ARGAN Guido PIOVENE Luigi CHIARINI Umberto ECO Vittorio GREGOTTI Vincenzo CAGLIOTI Gino BOZZA Francesco MASERA Francesco ROSSO. “”Moravia, Vittorini, Pavese, Carlo Emilio Gadda, i poeti Montale, Ungaretti e Quasimodo, e l’ autore di questa nota, per fare solo alcuni nomi, erano in piena attività già prima del 1940, e non si può dire che dopo essi abbiano cambiato in modo sostanziale; solo, trovarono un ambiente più ricettivo e adatto al carattere della loro opera. La letteratura italiana, ricchissima di altri generi, è sempre stata povera di romanzi in senso moderno; l’ ultimo grande romanziere italiano morto, Italo Svevo, passò a lungo inosservato e fu scoperto quando era già prossimo ai settant’anni. Fra i nomi che abbiamo citato, si segnalò subito Alberto Moravia (…)””. (pag 137-138, Guido Piovene)”,”ITAS-098″
“ECO Umberto”,”Come si fa una tesi di laurea. Le materie umanistiche.”,”ANTE1-30 Umberto ECO è nato ad Alessandria nel 1932. E’ ordinario di Semiotica e Presidente della Scuola superiore di studi umanistici presso l’Università di Bologna. pag 12″,”STOx-130″
“ECO Umberto FEDRIGA Riccardo a cura; saggi di Antonio CARRANO Federico FERRAGUTO Roberto LIMONTA Paola GIACOMONI Tonino GRIFFERO Stefano POGGI Remo BODEI Alberto BURGIO Ezio RAIMONDI Laura BARLETTA e Antonio SENTA Francesco TOMASONI Salvatore VECA Giovanni FRANCI Umberto ECO Matteo D’ALFONSO e Valentina PISANTY Luca PINZOLO Fabio CIRACI Giuliano CAMPIONI Maurizio FERRARIS Domenico M. Fazio Ferdinando VIDONI Gilberto CORBELLINI Caterina ZANFI Alessandra FACCHI Dino BUZZETTI Vittorio BEONIO BROCCHIERI Rinaldo FALCIONI Pietro CORSI Paola GOVONI Mauro DORATO Marco CIARDI Mario PIAZZA Matteo MORGANTI Umberto BOTTAZZINI Ugo FABIETTI Gianfranco POGGI Cristina DEMARIA Gabriella SEVESO Renate RAMGE Tullio DE-MAURO Luciano MECACCI Roberta LORENZETTI Patricia CHIANTERA-STUTTE Giovanni ROTA Riccardo MARTINELLI Luca VIVANTI Giuseppe CACCIATORE Giampaolo PRONI Giorgio BERTELOTTI Caterina ZANFI Margherita ARCANGELI Giulio IACOLI Massimo FERRARI Amedeo VIGORELLI Stefano BRANCALETTI Cristina BELTRAMI Paolo SALANDINI Giovanni ROTA Alessandro GHISALBERTI Roberto LIMONTA Costantino ESPOSITO Andrea PIATESI Luca SOVERINI Stefano BRACALETTI Alberto BURGIO Marco SANTAMBROGIO Andrea BOTTANI Carlo PENCO Roberto LIMONTA Gianluca CUOZZO Gaetano CHIURAZZI Costantino ESPOSITO Luca BIANCHI Pietro CORSI Siri NERGAARD Pietro KOBAU Luca SOVERINI Elio FRANZINI Giovanni ROTA Massimo CAMPANINI Mauro DORATO Alberto DE-GREGORIO Michela MASSINI Mario PIAZZA Marcello FRIXIONE Roberto CORDESCHI Margherita MARCHESELLI Raffaella GRASSO Francesco BIANCHINI Nicla VASSALLO Saverio FORESTIERO Roberta SASSATELLI Riccardo FEDRIGA Roberto LOLLI Cristina DEMARIA Riccardo VIALE Stefano BRACALETTI Stefano RODOTA’ Marina LALATTA COSTERBOSA Gustavo ZAGREBELSKY”,”La filosofia e le sue storie. L’età contemporanea.”,”L’opera ‘La filosofia e le sue storie’ si articola in tre volumi ed è curata da Eco e Fedriga. – L’antichità e il medioevo – L’età moderna – L’età contemporanea Tra i molti, contiene i saggi: ‘Hegel’ di R. Bodei, ‘La scuola hegeliana’ di A. Burgio, ‘Karl Marx’ di Salvatore Veca, ‘Sullo stile del Manifesto’ di U. Eco, ‘Marxismi contemporanei’ di Stefano Bracaletti “”Una celebre lettera del luglio 1868, un anno dopo l’uscita del primo libro de ‘Il Capitale’, ci introduce in modo eloquente nello spazio della teoria del valore di Marx. “”Il cianciare sulla necessità di dimostrare il concetto di valore è fondato solo sulla più completa ignoranza, sia della cosa di cui si tratta, sia del metodo della scienza. Che sospendendo il lavoro, non dico per un anno, ma solo per un paio di settimane, ogni nazione creperebbe, è una cosa che ogni bambino sa. E ogni bambino sa anche che le quantità di prodotti, corrispondenti ai diversi bisogni, richiedono quantità diverse, e quantitativamente definite, del lavoro sociale complessivo. Che questa necessità della distribuzione del lavoro sociale in proporzioni definite non sia affatto annullata dalla forma definita della produzione sociale, ma può solo cambiare il suo modo di apparire, è autoevidente. Le leggi della natura non possono mai essere annullate. Ciò che può mutare in condizioni storiche diverse non è che la forma con cui quelle leggi si impongono. E la forma in cui questa distribuzione proporzionale del lavoro si afferma, in una data situazione sociale nella quale la connessione del lavoro sociale si fa valere come scambio privato dei prodotti individuali del lavoro, è appunto il valore di scambio di questi prodotti. La scienza consiste appunto in questo: svolgere come la legge del valore si impone”””” (pag 80-81) [Salvatore Veca, ‘Carlo Marx’, (in) ‘La filosofia e le sue storie. L’età contemporanea’, a cura di Umberto Eco e Riccardo Fedriga, Roma Bari, 2015] “”[Il testo del Manifesto] Inizia con un formidabile colpo di timpano, come la ‘Quinta’ di Beethoven: “”Uno spettro si aggira per l’Europa”” (e non dimentichiamo che siamo ancora vicini al fiorire preromantico e romantico del romanzo gotico, e gli spettri sono entità da prendere sul serio). Segue subito dopo una storia a volo d’aquila sulle lotte sociali dalla Roma antica alla nascita e sviluppo della borghesia, e le pagine dedicate alle conquiste di questa nuova classe “”rivoluzionaria”” ne costituiscono il poema fondatore – ancora buono oggi, per i sostenitori del liberismo. Si vede (voglio proprio dire “”si vede””, in modo quasi cinematografico) questa nuova inarrestabile forza che, spinta dal bisogno di nuovi sbocchi per le proprie merci, percorre tutto l’orbe terraqueo (e secondo me qui il Marx ebreo e messianico sta pensando all’inizio del Genesi), sconvolge e trasforma paesi remoti perché i bassi prezzi dei suoi prodotti sono l’artiglieria pesante con la quale abbatte ogni muraglia cinese e fa capitolare i barbari più induriti nell’odio per lo straniero, instaura e sviluppa le città come segno e fondamento del proprio potere, si multinazionalizza, si globalizza, inventa persino una letteratura non più nazionale bensì mondiale. E’ impressionante come il ‘Manifesto’ avesse visto nascere, con un anticipo di centocinquant’anni, l’era della globalizzazione, e le forze alternative che essa avrebbe scatenato. Come a suggerirci che la globalizzazione non è un incidente avvenuto durante il percorso dell’espansione capitalistica (solo perché è caduto il muro ed è arrivato internet) ma il disegno fatale che la nuova classe emergente non poteva evitare di tracciare, anche se allora, per l’espansione dei mercati, la via più comoda (anche se più sanguinosa) si chiamava colonizzazione. E’ anche da rimeditare (e va consigliato non ai borghesi ma alle tute di ogni colore), l’avvertimento che ogni forza alternativa alla marcia della globalizzazione, all’inizio, si presenta divisa e confusa, tende al puro luddismo, e può venire usata dall’avversario per combattere i propri nemici. Al fine di questo elogio (che conquista in quanto è sinceramente ammirato), ecco il capovolgimento drammatico: lo stregone si trova impotente a dominare le potenze sotterranee che ha evocato, il vincitore è soffocato dalla propria sovraproduzione, è obbligato a generare dal proprio seno, a far sbocciare dalle proprie viscere i suoi propri becchini, i proletari”” [Umberto Eco, ‘Sullo stile del ‘Manifesto” (in) ‘La filosofia e le sue storie. L’età contemporanea’, a cura di Umberto Eco e Riccardo Fedriga, Roma Bari, 2015] (pag 84-85) Saggi di Antonio CARRANO Federico FERRAGUTO Roberto LIMONTA Paola GIACOMONI Tonino GRIFFERO Stefano POGGI Remo BODEI Alberto BURGIO Ezio RAIMONDI Laura BARLETTA e Antonio SENTA Francesco TOMASONI Salvatore VECA Giovanni FRANCI Umberto ECO Matteo D’ALFONSO e Valentina PISANTY Luca PINZOLO Fabio CIRACI Giuliano CAMPIONI Maurizio FERRARIS Domenico M. Fazio Ferdinando VIDONI Gilberto CORBELLINI Caterina ZANFI Alessandra FACCHI Dino BUZZETTI Vittorio BEONIO BROCCHIERI Rinaldo FALCIONI Pietro CORSI Paola GOVONI Mauro DORATO Marco CIARDI Mario PIAZZA Matteo MORGANTI Umberto BOTTAZZINI Ugo FABIETTI Gianfranco POGGI Cristina DEMARIA Gabriella SEVESO Renate RAMGE Tullio DE-MAURO Luciano MECACCI Roberta LORENZETTI Patricia CHIANTERA-STUTTE Giovanni ROTA Riccardo MARTINELLI Luca VIVANTI Giuseppe CACCIATORE Giampaolo PRONI Giorgio BERTELOTTI Caterina ZANFI Margherita ARCANGELI Giulio IACOLI Massimo FERRARI Amedeo VIGORELLI Stefano BRANCALETTI Cristina BELTRAMI Paolo SALANDINI Giovanni ROTA Alessandro GHISALBERTI Roberto LIMONTA Costantino ESPOSITO Andrea PIATESI Luca SOVERINI Stefano BRACALETTI Alberto BURGIO Marco SANTAMBROGIO Andrea BOTTANI Carlo PENCO Roberto LIMONTA Gianluca CUOZZO Gaetano CHIURAZZI Costantino ESPOSITO Luca BIANCHI Pietro CORSI Siri NERGAARD Pietro KOBAU Luca SOVERINI Elio FRANZINI Giovanni ROTA Massimo CAMPANINI Mauro DORATO Alberto DE-GREGORIO Michela MASSINI Mario PIAZZA Marcello FRIXIONE Roberto CORDESCHI Margherita MARCHESELLI Raffaella GRASSO Francesco BIANCHINI Nicla VASSALLO Saverio FORESTIERO Roberta SASSATELLI Riccardo FEDRIGA Roberto LOLLI Cristina DEMARIA Riccardo VIALE Stefano BRACALETTI Stefano RODOTA’ Marina LALATTA COSTERBOSA Gustavo ZAGREBELSKY”,”FILx-495″
“ECO Umberto”,”Diario minimo.”,”””Il basso livello intellettuale degli indigeni è dimostrato dal fatto che essi evidentemente ignorano che Milano non si trova sul mare; e così scarsa è la loro capacità di memorizzazione che ad ogni domenica mattina si danno alla consueta fuga precipitosa per rientrare nella città in mandrie spaurite la sera stessa, cercando rifugio nelle proprie capanne, pronti a dimenticare la loro cieca avventura il giorno dopo””: (pag 73)”,”VARx-012-FV”
“ECO Umberto SCHIAVONE Aldo OTTANI CAVINA Anna LEYDI Roberto CORSI Pietro RAIMONDI Ezio a cura, saggi di Laura BARLETTA Vittorio BEONIO BROCCHIERI Tiziana BERNARDI Giovanni BRANCACCIO Alberto CAPATTI Stefano CIANCI Alberto DEL GIUDICE Giuseppe FERRANDI Federico LUCARINI Gadi LUZZATO VOGHERA Luigi MASCILLI MIGLIORINI Marina MONTACUTELLI Massimo MONTANARI Silvia MORETTI Silvana MUSELLA Francesco PRIVITERA Giulio SODANO Bruno VECCHIO Luca VIVANTI Corrado VIVANTI, Saggi di Arti visive Emanuela BAGATTONI Silvestra BIETOLETTI Rossella CAMPANA Sonia CAVICCHIOLI Francesco CECCARELLI Giovanna D’AMIA Giovanni LEONI Elisa MONTECCHI Cocetto NICOSIA Gaia PIERPAOLI Alessandra RIZZI Maria Grazia TAMPIERI Luisa TOGNOLI BARDIN Daniele VACCARO, Saggi di Musica Bruno ANTONINI Virgilio BERNARDONI Eugenia CASINI ROPA Danilo COSTANTINI Consuelo GIGLIO Luca MARCONI Luigi PESTALOZZA Anna TEDESCO Claudio TOSCANI, Saggi di Scienza e Tecnologia Enrico BELLONE Umberto BOTTAZZINI Paolo BRENNI Stefano CASATI Marco CIARDI Paolo CONTE Gilberto CORBELLINI Pietro CORSI Vittorio MARCHIS Luciano MECACCI Claudio Sergio POGLIANO Ezio VACCARI, Saggi di Filosofia Girolamo DE-MICHELE Rinaldo FALCIONI Simona FERLINI Cecilia GALLOTTI Giammatteo MAMELI Roberto PELLEREY Valentina PISANTY Giampaolo PRONI Vittorio RIGUZZI, Saggi di Letteratura e teatro Giovanni BAFFETTI Marco Antonio BOZZOCCHI Alberto BERTONI Bruno CAPACI Silvia CONTARINI Antonio FAETI Giovanna FRANCI Giuseppe GHINI Cesare GIACOBAZZI Marie-Louise LENTENGRE Claudio LONGHI Davide MONDA Ezio RAIMONDI Lucia RODLER Gino SCATASTA Franca ZANELLI QUARANTINI”,”Storia della civiltà europea. L’Ottocento. Volume 10: Storia, Economia, Società.”,”I due grandi rivolgimenti del secolo XVIII – la rivoluzione industriale e la Rivoluzione francese – determinano la storia dell’Ottocento.”,”EURx-045-FL”
“ECO Umberto”,”Il fascismo eterno.”,”Le caratteristiche dell’ Ur-Fascismo o il ‘fascismo eterno'”,”ITAF-389″
“ECO Umberto”,”Migrazioni e intolleranza.”,” Europa, guerre tra Stati e trattati. Nel 1678 e 1679 Nimega ospitò delegati da decine di paesi europei e città-stato per porre fine a una serie di guerre (Francia, Olanda, Spagna, Brandeburgo, Svezia, Danimarca, Munster, Sacro Romano impero) dopo la guerra dei Trent’anni (pag 29)”,”EURx-346″
“ECO Umberto”,”De Bibliotheca.”,”””Una buona biblioteca, nel senso di una cattiva biblioteca (e cioè di un buon esempio del modello negativo che cerco di realizzare), dev’essere anzitutto un immenso ‘cauchemar’, deve essere totalmente incubatica e, in questo senso, la descrizione di Borges va bene: “”(…)”” (pag 3-4)”,”VARx-013-FGB”
“ECO Umberto”,”Vero, falso, segreto, finto.”,”””Conclusione: difendersi dalla stampa, da noi, è ancora un privilegio di classe. Al di sotto di tutto questo rimane comunque il sospetto che l’ideologia della notizia a tutti i costi (che non ha nulla a che fare con l’ideale della verità a tutti i costi) domini minacciosamente l’etica del giornalista (…)”” (pag 41) Umberto Eco (Alessandria 1932 – Milano 2016) filosofo, medievista, semiologo, massmediologo, ha esordito nella narrativa nel 1980 con ‘Il nome della rosa’ (premio Strega 1991) seguito da ‘Il pendolo di Foucault’ (1988), ‘L’isola del giorno prima’ (1994), ‘Baudolino’ (2000) e altre opere. Tra la saggistica ha pubblicato ‘Trattato di semiotica generale’ (1975) ‘Kant e l’ornitorinco’ (1997), ‘Il fascismo eterno’ (2016) e altri scritti.”,”TEOS-338″
“ECO Umberto”,”A passo di gambero. Guerre calde e populismo mediatico.”,”Questo libro raccoglie una serie di articoli e interventi scritti da Eco tra il 2000 e il 2005. Il periodo si apre con l’11 settembre 2001 ed è seguit dalle due guerra in Afghanistan e in Irak. In Italia c’è l’ascesa al potere di Silvio Berlusconi.”,”VARx-032-FER”
“ECO Umberto”,”Scritti sul pensiero medievale.”,”Volume incentrato su Tommaso d’Aquino Umberto Eco filosofo, medievista, semiologo, massmediologo, scrittore narratore.”,”STMED-021-FSD”
“ECO Umberto”,”La ricerca della lingua perfetta nella cultura europea. Lezione inaugurale per la Chaire Européenne 1992-93 al Collège de France tenuta il 2 ottobre 1992.”,”‘A Dante la ‘confusio linguarum’ non appariva come la nascita di lingue di diversi gruppi etnici. Piuttosto, durante la costruzione della torre gli architetti parlano la lingua degli architetti, i portatori di pietre un’altra propria, e sembra che Dante pensi ai gerchi delle corporazioni del suo tempo, e associ a una vaga idea di divisione del lavoro sociale l’idena di una ‘divisione del lavoro linguistico’ (pag 55)”,”EURx-002-FGB”
“ECO Umberto”,”La ricerca della lingua perfetta nella cultura europea.”,”””La lungua geroglifica appariva così una lingua perfetta agli ultimi sacerdoti di una civiltà che si stava spegnendo nell’oblio, salvo che essa appariva tale a chi l’interpretava leggendo, non a chi per avventura fosse stato ancora capace di pronunciarla”” (Sauneron 1982: 55-56). Ora possiamo capire a che cosa si riferisse Orapollo: a una tradizione semiotica di cui si era perdtua la chiave, e di cu egli coglieva, senza riuscire bene a discrimnare, sia l’aspetto fonetico che quello ideografico, ma in modo confuso, per sentito dire”” (pag 162-163)”,”TEOS-004-FMDP”
“ECONOMY Elizabeth OKSENBERG Michel a cura, saggi di Samuel S. KIM Michael D. SWAINE e Alastair Iain JOHNSTON Andrew J. NATHAN Margaret M. PEARSON Nicholas R. LARDY Frederick S. TIPSON Todd M. JOHNSON Lester ROSS”,”China Joins the World: Progress and Prospects.”,”E. Economy è Fellow for China and Deputy Director of the Asian Studies Program al Council of Foreign Relations. Michel Oksenberg è Senior Fellow all’ Asian Pacific Research Center presso la Stanford University, ed è anche Professore in scienze politiche.”,”CINE-086″
“EDELMAN Marek, a cura di Wlodek GOLDKORN”,”Il ghetto di Varsavia lotta.”,” Nel ghetto in macerie, arriva la fine della rivolta cominciata il 19 aprile. E’ il 9 maggio 1943. Il giorno prima si era suicidato Mordechaj Anielewicz il comandante dell’Organizzazione di combattimento (ZOB), assieme ai suoi compagni più vicini. Forse ha pensato di trasformarsi così in una leggenda che sarebbe sopravvissuta e si sarebbe propagata per decenni nel mondo. Marek Edelman invece voleva continuare a vivere e a lottare. Il 9 maggio con una quarantina di compagni, scende nelle fogne di Varsavia per uscire oltre il ghetto dove li attendeva un loro compagno per portarli in un luogo sicuro. Ma altri, non combattenti vorrebbero unirsi alla fuga. C’erano nel ghetto ragazze che facevano la vita. Edelman decide di non portare con sé e quindi non salvare le prostitute. Questo gesto (Marek non se la sentiva di portare con sé delle persone che gli erano estranee) viene giustificato dal filosofo Jacek Holowka con la “”differenza tra i principi validi in tempo di pace e i principi imposti dalla guerra””. Il libro di Edelman è una specie di rendiconto, scritto a caldo sul ruolo che il Bund ha avuto nella preparazione e nell’insurrezione del ghetto . Edelman accusa spesso i poliziotti ebrei di totale complicità con i nazisti. 50 anni dopo, avrà comprensione pure per quei poliziotti, (pag 7, introduzione). Di Bund ne sono esistiti due. Uno quello dell’Impero zarista cessa la sua esistenza dopo la presa del potere da parte dei bolscevichi, il secondo cresce nella Polonia indipendente, dopo il 1918. I suoi due leaders indiscussi erano Henryk Erlich e Wiktor Alter (pag 19, introduzione). Ad Anielewicz, che stimava, Edelmann rimproverava di aver preferito alla necessità concreta di continuare a combattere dare alla propria fine una dimensione simbolica (muore il popolo e assiema a lui i soldati (pag 27). Nel testo si cita pure la vicendi di Hendusia Himelfarb, ragazza bellissima e piena di desideri. Hendusia era responsabile nel ghetto di una gruppo di bambini orfani. Marek poteva salvarla: “”Vieni con noi”” le disse. “”Non posso lasciare i bambini soli”” lei rispose. “”Senza di me avranno paura, piangeranno””. Salì con loro sul vagone per Treblinka. (pag 36). (dall’introduzione di Wlodek Goldkorn). Edelman continuò in seguito a combattere con i partigiani polacchi. Dopo la guerra è diventato cardiologo all’ospedale di Lodz. E’ stato più volte arrestato dal regime fino alla vittoria di Solidarnosc. Muore novantenne nel 2009 (dalla quarta di copertina). Biografia di Marek Adelman scritta da Hanna Krall: ‘Arrivare prima del Signore Iddio’ (Giuntina, 2010) (pag 30, introduzione)”,”GERR-048″
“EDELMAN Marek KRALL Hanna”,”Il ghetto di Varsavia. Memoria e storia dell’insurrezione. ‘Il ghetto lotta’ (Edelman) – ‘Arrivare prima del buon Dio’ (conversazione con Marek Edelman) (Krall).”,”””Il ghetto lotta’ è uno scritto militante, le cui autocensure obbediscono alle leggi della politica. (…) L’intervista di Edelman è del ’77. Possiamo immaginare quello che avrebbe potuto aggiungere l’autore se si fosse svolta nell’81, dopo l’internamento e se si fosse trovato fuori dai confini della Polonia”” (dall’introduzione) “”Questo libro è una testimonianza diretta su uno dei momenti più tragici della storia dell’umanità: il 19 aprile 1943, gli ebrei del ghetto di Varsavia, certi di essere votati allo sterminio per mano dei nazisti, decidono di morire con le armi in pugno. Marek Edelman, all’epoca aderente al ‘Bund’ (movimento operaio ebraico), unico sopravvissuto dello Stato Maggiore dell’insurrezione, ricostruisce la realtà quotidiana del ghetto con parole semplici e forti, con dettagli concreti e finora sconosciuti su «una vita alle frontiere della morte». A quarant’anni di distanza, la sua memoria ritorna su quegli avvenimenti. In una conversazione con la giornalista polacca Hanna Krall, egli dà una visione non eroica dell’insurrezione, agli antipodi di ogni leggenda, carica di interrogazioni: «Quando si conosce bene la morte, si hanno più responsabilità di fronte alla vita»”” (quarta di copertina)”,”POLx-053″
“EDELMAN Gerald M. TONONI Giulio”,”Un universo di coscienza. Come la materia diventa immaginazione.”,”Gerald M. Edelman è direttore del Neurosciences Institute di San Diego, California, e presidente della Neurosciences Research Foundation. Premio Nobel per la fisiologia e la medicina nel 1972, per i suoi studi sulla struttura degli anticorpi. Giulio Tononi è Senior Fellow di neurobiologia teorica e sperimentale al Neurosciences Institute e professore associato di fisiologia umana all’Università di Pisa.”,”FILx-167-FL”
“EDGERTON David”,”Warfare State. Britain, 1920-1970.”,”EDGERTON David è Hans Rausing Professor al Centre for the History of Science, Technology and Medicine all’Imperial College di Londra. Ha pubblicato pure: ‘England and the aeroplane: an essay on a militant and technological nation’ (1991) e ‘Science, technology and the British industrial ‘decline’, 1870-1970′ (1996). L’autore introduce il concetto di ‘complesso scientifico-militare’ che si affianca a l complesso militare-industriale (v. es. pag 324) ‘The US military-scientific complex’ Il ruolo dello Stato. “”Many of the most important technologies of the twentieth century, and earlier periods, are the product of a particular state system (and not just say, capitalism, industrialism, imperialism, or even militarism or the ‘cold war’) – aviation and nuclear power are central cases. The national dimension is critical, even for those technologies often seen as quintessentially international and internationalising technologies like aviation and telecommunications. I am not arguing here that we should take a national view of twentieth-century science and technology, only that there are vitally important national dimensions. This is not to say that we should accept the vulgar techno-nationalism of so many studies, for example those which focus on ‘national systems of innovation’. (…)”” (pag 331-332)”,”UKIQ-005″
“EDWARDES Michael”,”Asia al bivio. Titolo originale ‘Asia in the Balance’.”,”EDWARDES Michael è stato diretto testimone di molti avvenimenti cruciali della più recente storia asiatica, in India nel 1947 all’ epoca del trapasso dei poteri e in Cina durante la rivoluzione comunista. Tornato a Londra, si dedicò a ricerche approfondite sulle questioni asiatiche. E’ autore di numerose opere tra cui una storia dell’ India.”,”ASIx-035″
“EDWARDES Michael”,”L’ Occidente in Asia, 1850-1914.”,”EDWARDES Michael è uno specialista nelle questioni asiatiche e autori di libri quali ‘Asia in the European Age’, ‘Last Years of British India’, ‘British India 1772-1947’. Altre opere pubblicata in italiano: ‘Storia dell’ India dalle origini ai nostri giorni’ (Bari, 1966) e ‘Asia al bivio’ (Milano, 1962). “”Il suo impero non era statico, bensì ancora in fase di espansione, nonostante nel 1900 già coprisse un quinto dell’ intero globo terrestre. Propria a causa della grande estensione del suo impero d’ oltremare, l’ Inghilterra si sentiva minacciata anche quando una ragione vera non c’era, come nel caso delle presunte mire russe sull’ India”” (pag 84).”,”ASIx-049″
“EDWARDS Richard GARONNA Paolo PISANI Elena”,”Il sindacato oltre la crisi.”,”Le cause e le ragioni della perdita di rappresentatività delle organizzazioni sindacali occidentali in una approfondita analisi delle esperienze di quattro paesi: Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia e Italia. Le politiche e le strategie di medio termine per superare le antiche e recenti difficoltà nelle relazioni industriali. Saggi di EDWARDS, GARONNA, PISANI, Michael PODQURSKY, Jill RUBERY, Francois SELLIER, Jean-Jacques SILVESTRE.”,”SIND-015″
“EFIROV Svetozar Alexandrovic”,”La filosofia borghese italiana del XX secolo.”,”Nato nel 1926, Efirov ha studiato presso la Facoltà di Filologia e Filosofia dell’Università di Mosca. Antonio Labriola. “”Come maggiore pensatore italiano della fine del XIX e dell’inizio del XX secolo va senza dubbio citato Antonio Labriola (1843-1904), le cui idee rappresentarono la conclusione naturale delle tendenze più fertili contenute nelle concezioni politico-sociali e filosofiche dei filosofi italiani democratici della metà del XIX secolo (Cattaneo, Pisacane e altri) e degli hegeliani napoletani dell’ala sinistra. Dopo complesse e lunghe indagini a capo delle quali era giunto alla tappa finale del marxismo (dalla prima metà degli anni ’90 del secolo scorso) Labriola divenne il primo e per lungo tempo l’unico teorico e propagandista del marxismo in Italia. E sebbene per tutta la vita fosse; sul piano teorico, l’unico (gli altri teorici del socialismo italiani erano molto al di sotto di lui e del tutto lontani dal marxismo), nonostante si fossero fatti non pochi tentativi per «seppellire» definitivamente le sue idee dopo la sua mporte, la sua influenza sulla filosofia e pensiero politico italiani fu molto considerevole. Quando i lavori di Marx e di Engels erano quasi sconosciuti al pubblico italiano e quando (alquanto più tardi) fu possibile averne una socnoscenza, regolarmente solo di «seconda mano», attraverso le trattazioni affatto travisate degi avversari (Croce, Gentile e altri), oppure attraverso le volgarizzazioni ancora peggiori, assurde e discreditanti, delle idee marxiste (A. Loria, E. Ferri e altri), solo le opere di Antonio Labriola introdussero nella vita intellettuale italiana i problemi e le idee del materialismo storico e del socialismo scientifico. In sostanza tutti gli sviluppi ulteriori del pensiero borghese italiano non sono che un’ininterrotta polemica contro queste idee, contro le idee di quella splendida pleiade di pensatori marixsti italiani che continuarono l’opera di Labriola. Questo si manifestò non soltanto nell’attività degli ideologi fascisti chiaramente imperialisti, ma anche nel rappresentante dell’intelligenza liberale ed ex-allievo del Labriola, Benedetto Croce. DI qualsiasi cosa si occupasse, con chiunque polemizzasse, il materialismo storico era per Croce come nota Antonio Gramsci, il costante incubo che sempre lo «ossessionava» (vedi [105], p. 216). Labriola considerava con disprezzo demolitore i positivisti italiani chiamandoli «rappresentanti della generazione cretina del tipo borghese» ([108], p: 14). Negli ultimi decenni del secolo scorso proprio il positivismo si occupa, nella cultura italiana, il posto predominante”” (pag 20-21) [(105) Gramsci A., Il materialismo storico e la filosofia di Benedetto Croce’, Torino, 1948, 1966; (108) Labriola, A., Lettere a Engels, Roma, 1949] [S.A. Efirov, La filosofia borghese italiana del XX secolo, Sansoni, Firenze, 1970]”,”ITAA-161″
“EFREMOV Ivan Antonovic”,”La nebulosa di Andromeda. Romanzo di fantascienza.”,”EFREMOV Ivan Antonovic è nato nel 1907. A tredici anni partecipò alla guerra civile, guidando un camion militare, poi fece il marinaio. Ma alla fine prevales in lui la passione per gli studi naturalistici. Geologo e paleontologo di gran vaglia, ha guidato molte spedizioni scientifiche e ha inventato un nuovo ramo della paleontologia: la tafonomia. Ha cominciato a scrivere fantascienza a 55 anni. pag 6″,”VARx-311″
“EGAN David R. EGAN Melinda A., collaborazione di Julie Anne GENTHNER”,”V.I. Lenin. An annotated bibliography of English-language sources to 1980.”,”EGAN David R.”,”LENS-218″
“EGBERT Donald Drew PERSONS Stow a cura; saggi di E. Harris HARBISON Harry W. LAIDLER Albert T. MOLLEGEN Stow PERSONS T.D. Seymour BASSETT Daniel BELL David F. BOWERS Sidney HOOK Paul M. SWEEZY Will HERBERG Wilbert E. MOORE George W. HARTMANN Willard THORP Donald Drew EGBERT”,”Socialism and American Life. Volume 1.”,”Dedicato alla memoria di David Frederick Bowers Saggi di E. Harris HARBISON Harry W. LAIDLER Albert T. MOLLEGEN Stow PERSONS T.D. Seymour BASSETT Daniel BELL David F. BOWERS Sidney HOOK Paul M. SWEEZY Will HERBERG Wilbert E. MOORE George W. HARTMANN Willard THORP Donald Drew EGBERT Nota: Nella biblioteca che lo possedeva (Philura Gould Baldwin Memorial Library, Library Baldwin Wallace College, Ohio, dal 1953 al 1984 il libro è stato preso in prestito 10 volte.”,”MUSx-245″
“EGGLESTON George T.”,”Roosevelt, Churchill, and the World War II. Opposition. A Revisionist Autobiography.”,”Capitolo XIII: ‘Aiuti illimitati a Stalin’ Eggleston laureato all’Università di Berkeley California già direttore del mensile Pelican arriva a New Yorek e diviene collaboratore del vecchio Life magazine. Prima dei venticinque anni diventa editor.in-chief . Quando Henry Luce lancia il suo photo-weekly Life, Eggleston é nominato nel board della rivista. Dal 1941 al 1957 è associate editor e department editor del ‘Reader’s Digest’.”,”EDIx-183″
“EGIDI Massimo”,”Schumpeter. Lo sviluppo come trasformazione morfologica.”,”Massimo Egidi è docente nell’Università degli Studi di Torino. “”Si comprende così la ragione per cui Schumpeter separa nella sua analisi critica il «Marx economista» dal «Marx sociologo» e attacca con sarcasmo, anche se con risultati analiticamente non sempre convincenti, il nesso tra riproduzione allargata e antagonismo di classe che in Marx è perno dell’analisi del capitalismo. Se dunque in ‘Capitalismo’ () troviamo una rivalutazione dell’importanza delle classi sociali nella comprensione dello sviluppo (contro Walras), ivi è contenuta anche una continua svalutazione dell’antagonismo come elemento motore del rapporto fra le classi. Così da una parte leggiamo: «Gli economisti sono stati stranamente restii a riconoscere il fenomeno delle classi sociali. Hanno sempre classificato gli agenti dal cui concorso traeva origine il fenomeno in discussione, è vero: ma per loro le classi erano semplici gruppi di individui presentanti determinati caratteri comuni; ad esempio, un certo numero di persone erano classificate come proprietari terrieri o come lavoratori, perché possedevano terre o vendevano la propria forza lavoro. Ora, le classi sociali non sono creature dell’osservatore che le classifica, ma entità viventi che esistono come tali, e la cui esistenza produce effetti che sfuggono totalmente a uno schema in base al quale la società appaia come un aggregato informe di individui o di famiglie. Resta da vedere quale importanza abbia esattamente il fenomeno delle classi sociali per le ricerche nel campo della teoria economica pura: ma che sia molto importante per diverse applicazioni pratiche e per aspetti più vasti del processo sociale in genere, è fuori dubbio» (31). Peraltro, poche pagine oltre il passo ora citato, Schumpeter critica duramente la teoria della «cosiddetta accumulazione originaria» e quindi la spiegazione che Marx offre alla genesi del processo capitalistico. Il suo attacco è centrato sulla negazione che la violenza sia la levatrice del capitalismo: «Marx accettò sostanzialmente la concezione borghese che il feudalesimo fosse un regime di violenza, in cui l’oppressione e lo sfruttamento delle masse erano ormai fatti compiuti. La teoria delle classi, destinata in origine a spiegare le condizioni della società capitalistica, venne così estesa al suo predecessore feudale – come molta parte dell’armamentario di concetti della teoria economica del capitalismo – e alcuni dei problemi più spinosi furono messi a tacere nel magma del feudalesimo per riapparire come dati di fatto consolidati nell’analisi della struttura capitalistica. Lo sfruttatore feudale fu semplicemente sostituito dallo sfruttatore capitalistico. Nei casi in cui signori feudali si trasformarono effettivamente in capitani di industria tanto basterebbe a risolvere quello che del problema è così rimasto. La documentazione storica viene in parte a soccorrere questa tesi: in realtà, molti signori feudali, soprattutto in Germania, crearono e diressero fabbriche, spesso attingendo alle proprie rendite feudali i mezzi finanziari indispensabili, e alla popolazione agricola (non necessariamente, ma talvolta formata dai loro servi) la forza-lavoro. In tutti gli altri casi, il materiale storico disponibile per colmare la lacuna è decisamente inferiore, e il solo modo soddisfacente di definire la situazione è che, da un punto di vista marxista, non esiste spiegazione soddisfacente…» (32). Il ragionamento schumpeteriano si configura non tanto nei termini di una analisi critica alla spiegazione che Marx svolge della genesi del capitalismo tesa a porre in rilievo le contraddizioni eventualmente emergenti sul piano analitico; piuttosto esso si configura come tentativo di sostituzione delle tesi marxiane con un differente apparato esplicativo. Questa posizione, che è certamente legittima nell’ambito della ricerca di una sintesi alternativa, quale Schumpeter si propone, non è tuttavia sostenuta da una ricerca storico-economica che permetta di considerare l’apparato esplicativo che viene sostenuto qualcosa di più di una «copertura ideologica»: nelle visioni preanalitiche c’è sempre (ci «deve» essere) una forte componente ideologica; ma se questa non riesce a trasformarsi in apparato analitico che regge alla prova dei fatti, la sua rilevanza diviene pressoché nulla; ora, il destino della teoria delle classi sociali che Schumpeter elabora (nel 1927) in ‘Le classi sociali in ambiente etnicamente omogeneo’ (33) sembra essere proprio questo, e le considerazioni ivi sviluppate, per la debolezza della struttura analitica e del riscontro fattuale, costringono a considerare tale lavoro al più come un abbozzo di teoria”” (pag 122-124) [Massimo Egidi, ‘Schumpeter. Lo sviluppo come trasformazione morfologica’, Milano, 1981] [() ‘Capitalismo, socialismo, democrazia’, Milano, 1955; (31) J.A. Schumpeter [1955], p. 12; (32) Ibidem, pp. 15-16; (33) J.A. Schumpeter [1972b]: (in) ‘Sociologia degli imperialismi’, Laterza, Bari, traduzione di “”Die sozialen Klassen im ethnisch – homogenen Milieu””, in ‘Archiv für Sozialwissenschaft und Sozialpolitik’, vol. LVII] (pag 122-123)”,”ECOT-360″
“EGINARDO, a cura di Giovanni BIANCHI”,”Vita di Carlo Magno.”,”Scritta poco dopo la morte di Carlo Magno (814) o un po’ più tardi, probabilmente intorno all’830, la ‘Vita Karoli’ è la prima e meritatamente più illustre biografia del primo imperatore dell’età moderna. Eginardo era stato ammesso alla corte di Aquisgrana introno al 796. La sua ‘Vita’ è modellata sulle biografie svetoniane (soprattutto Augusto), con l’utilizzo dei documenti dell’archivio imperiale e la sua conscenza diretta del re franco, di cui godette a lungo la fiducia e l’amicizia. “”L’identità di Carlo è germanica, ma egli cerca di appropriarsi della tradizione romana, di farla propria. Ma resta il fatto che «questo re è franco dala testa ai piedi» (Vinay): la tradizione romana e quella cristiana sono sempre riportate a quell’unica identità”” (pag 31, introduzione)”,”BIOx-005-FSD”
“EHLER Sidney Z.”,”Historia de las relaciones entre Iglesia y Estado. (Tit.orig.: Twenty Centuries of Church and State)”,”Uno dei primi atti del parlamento francese rivoluzionario, l’ Assemblea Costituente, fu essa a lanciare, nel 1789, la famosa Dichiarazione dei Diritti dell’ Uomo. Nel suo articolo 10 proclamava la tolleranza religiosa, affermando che “”nessuno sarà perseguitato per le sue opinioni, inclusa quella religiosa, sempre che la manifestazione della stessa non turbi l’ ordine pubblico””. Dato che la Dichiarazione dei Diritti dell’ Uomo aveva la forza di principio legale fondamentale, il cattolicesimo finì per essere, poi, l’ unico credo ammesso in Francia. (…)””. (pag 125)”,”RELC-179″
“EHRBAR Hans GLICK Mark / ITOH Makoto / OCHOA Eduardo / GIUSSANI Paolo”,”La teoria del valore-lavoro (Ehrbar-Glick) / Un riesame del problema del lavoro qualificato (Itoh) / Le relazioni tra prezzi e valori. Dati empirici e implicazioni teoriche nella economia Usa (Ochoa) / Merce e valore (Giussani).”,”M. Itoh sul problema della ‘forza-lavoro complessa’, la critica di Bohm-Bawerk a Marx.”,”ECOT-355″
“EHRENBURG Ilià”,”Uomini e anni. Mosca tra la fine del secolo e i primi del ‘900. Lavoro clandestino e repressioni zariste. Emigrazione a Parigi. Incontro con Lenin. Il caffé della “”Rotonde””. Apolinnaire, Max Jacob, Picasso, Leger, Rivera, Modigliani, Jean-Richard Bloch, Romain Rolland. Personaggi dell’ emigrazione russa. La guerra mondiale. Corrispondenze dal fronte francese. La rivoluzione e gli emigrati russi. Ritorno in patria.”,”Emigrazione russa a Parigi. “”Qualche volta mi recavo alle conferenze, chiamate, alla russa ‘referàt’. Ci riunivamo in un ampio salone in Avenue de Choisy; il salone somigliava a un’ ampia rimessa: d’ inverno lo riscaldava il fiato dei presenti. A.V. Lunaciarski parlava della scultura di Rodin, la Kollontai smascherava la morale borghese. A volte facevano irruzione degli anarchici e ci si azzuffava.”” (pag 101) “”Nel 1933 Lunaciarski fu nominato ambasciatore a Madrid. Arrivato a Parigi si ammalò e dovette mettersi a letto. Andai a trovarlo all’ albergo. Capiva che la morte era vicina e ne parlava. Sua moglie cercò di fagli cambiare argomento, ma egli rispose con calma: “”La morte è una cosa seria, fa parte della vita. Bisogna saper morire bene, con dignità…””. Dopo una pausa, aggiunse: “”Ecco, l’ arte può insegnare anche questo…””””. (pag 102) “”A volte davo una capatina nella biblioteca del partito in Avenue des Gobelins: vi si potevano incontrare dei conoscenti. In un magazzino semibuio, tra ragnatele, giornali gualciti e i cappelli che erano andati a finire sotto i piedi, la gente discuteva a lungo, senza badare a Miron che si indignava: “”Compagni, ma questa è una biblioteca!…””.”” (pag 104) “”Alle riunioni di partito le discussioni erano interminabili. Di recente ho letto nelle memorie di S. Gopner che Lenin aveva tacciato di sterilità le discussioni fra emigrati, dato che si svolgevano tra persone già da molto ferme sulle proprie posizioni. Io mi stizzivo con me stesso: come mai a Mosca le discussioni mi avevano appassionato profondamente, mentre qui, in mezzo a tanti esperti politici, fino per annoiarmi? Presi a frequentare meno le riunioni””. (pag 104-105)”,”RIRx-138″
“EHRENBURG Ilja”,”Uomini anni vita. Volume IV.”,” Nell’ottobre 1944 l’A incontra Churchill e Eden giunti a Mosca. (pag 144)”,”BIOx-232″
“EHRENBURG Ilja”,”Uomini anni vita. Volume V.”,” Nell’ottobre 1944 l’A incontra Churchill e Eden giunti a Mosca. (pag 144)”,”BIOx-233″
“EHRENBURG Ilià”,”Uomini e anni. Mosca tra la fine del secolo e i primi del ‘900. Lavoro clandestino e repressioni zariste. Emigrazione a Parigi. Incontro con Lenin. Il caffè della «Rotonde». Apollinaire, Max Jacob, Picasso, Leger, Rivera, Modigliani, Jean-Richard Bloch, Romain Rolland. La guerra mondiale. Corrispondenze dal fronte francese. La rivoluzione e gli emigrati Russi. Ritorno in patria.”,”Incontro dell’autore con Lenin. “”Lenin mi disse di andare da lui. Trovai la casa in una viuzza presso il parco di Monsouris (ora ho controllato: era la via Bognet). Rimasi a lungo davanti alla porta senza decidermi a suonare: della recente audacia non rimaneva traccia. Aprì la porta Nadiezda Kostantínovna. Lenin lavorava; se ne stava seduto, pensoso, alla scrivania davanti a un lungo foglio di carta; alzò appena gli occhi. Gli narrai il crollo dell’organizzazione studentesca, gli parlai dell’articolo ‘Due anni di partito unico’, della situazione a Poltava. Mi ascoltava con attenzione, di tanto in tanto sorrideva impercettibilmente; mi sembrava che indovinasse che io ero ancora un ragazzino, e questo mi confondeva le idee. (…) Mi meravigliò molto l’ordine: i libri erano sullo scaffale, mentre sul tavolo da lavoro di Vladimir Ilic non c’era nulla: niente assomigliava alle stanze dei miei compagni di Mosca, né all’appartamento dove vivevano Savcenko e Liudmila. Vladimir Ilic ripeté più di una volta a Nadiezda Kostantinovna [Krupskaia]: «Viene direttamente di là… sa come vivono i giovani…». (…) Sentii parlare Lenin più di una volta in assemblee; parlava con calma senza riscaldarsi eccessivamente, senza eloquenza; aveva l’erre un po’ dolce; ogni tanto sorrideva. I suoi discorsi assomigliavano a una spirale: temendo di non essere capito, tornava sul pensiero già espresso, ma non ripetendolo mai, bensì aggiungendogli sempre qualcosa di nuovo. (Alcuni che hanno voluto imitare questo modo di parlare, hanno dimenticato che la spirale assomiglia al cerchio e non assomiglia: la spirale va oltre). Lenin seguiva attentamente la politica francese, studiava la storia e l’economia della Francia, conosceva il modo di vita degli operai parigini. Non soltanto parlava francese, ma poteva anche scrivere articoli in questa lingua. Nel maggio 1909 partecipai a una manifestazione davanti al Muro dei comunardi. Sfilarono in prima fila i membri della Comune; erano ancora in buon numero e marciavano con baldanza. A me sembravano vecchissimi; pensavo alla Comune come a una pagina di storia antica: erano passati trentotto anni! Davanti al Muro dei comunardi vidi Lenin: stava in piedi tra un gruppo di bolscevichi e guardava il muro: dalla pietra sembravano uscire le ombre dei federati. Vidi Lenin anche nella biblioteca Saint-Généviève, e sulla panchina del parco di Monsouris, tra i vecchietti e i bambini, e nel teatro operaio di via Goethe, dove il tenore Montaigu cantava canzoni rivoluzionarie. Eravamo in piena polemica contro i socialisti rivoluzionari, che disprezzavano le leggi di sviluppo della società, ed io naturalmente negavo ogni funzione della personalità nella storia. Qualche anno fa riflettevo alla frase contenuta in una lettera di Engels: «Marx ed io siamo in parte colpevoli del fatto che i giovani a volte danno al lato economico più importanza di quanto si debba. Noi abbiamo dovuto, in polemica con i nostri avversari, sottolineare il principio fondamentale che essi negavano, e non abbiamo trovato sempre il tempo, luogo e occasione sufficiente per dare il dovuto anche agli altri elementi che partecipano alla inter-azione». L’esempio di Lenin mise molte cose al suo posto. Quando mi recai da Vladimir Ilic, la portiera mi disse severamente: «Pulitevi le scarpe». Forse che essa comprendeva chi fosse il suo inquilino? Forse comprendeva il cameriere del caffè dell’Avenue d’Orléans che di quel signore che ordinava un boccale di birra, otto anni dopo avrebbe parlato tutto il mondo? Forse che indovinavano i visitatori della biblioteca che quell’uomo che trascriveva accuratamente dai libri cifre e nomi, avrebbe mutato il corso della storia, che di lui avrebbero scritto decine di migliaia di autori in tutte le lingue del mondo? (…) Lenin era un uomo grande e complesso. Nei tempestosi anni della guerra civile, dopo che Isaia Dobrevein aveva eseguito una sonata di Beethoven, Lenin disse a A.M. Gorki: «Non conosco niente di più bello dell”Appassionata’, sono pronto ad ascoltarla tutti i giorni. E’ una musica meravigliosa, sovrumana. Io penso sempre con orgoglio forse ingenuo: ecco quali miracoli possono fare gli uomini! – E, socchiudendo gli occhi aggiunse senza allegria: – Ma non posso sentire spesso musica, mi innervosisce, fa venir voglia di dire tenere sciocchezze e accarezzare la testa degli uomini, che, vivendo in uno sporco infermo, possono creare tale bellezza. Ma guardare così oggi non si può, ti mordono la mano e bisogna battere sulle teste, essere implacabile, sebbene noi, nel nostro ideale, siamo contrari a ogni violenza contro gli uomini. Ehm, è un compito terribilmente arduo!». Ho trascritto questo lungo brano dei ricordi di Gorki, perché è troppo strettamente legato alla mia vita e ai miei pensieri: anzi, no, il termine non è esatto, al nostro secolo, al nostro destino”” (pag 89-93)”,”RIRx-005-FV”
“EHRENBURG Ilia”,”Viaggio attraverso la giungla d’Europa.”,”””Sulla laguna veneta i seguaci del Dio Wotan banchettavano come oggi, nei ristoranti di lusso, sgridavano la servitù italiana e, straiati nelle gondole, leggevano il “”Voelkischer Beobacthte”” mentre in piazza San Marco, appena un qualunque ariano di Norimberga gettava per terra il mozzicone della sua sigaretta, c’era chi accorreva a raccogliere il mozzicone. Le giovani camicie nere, intanto, ascoltavano i discorsi del “”duce”” con volti privi d’espressione, disponti in ordine militare”” (pag 6, L’editore)”,”VARx-177-FV”
“EHRENREICH Barbara”,”L’ Amérique pauvre. Comment ne pas survivre en travaillant.”,”EHRENREICH Barbara è giornalista politica e critica sociale molto rispettata negli Stati Uniti. Collabora a note riviste. Condizione di lavoro. Alienazione sul posto di lavoro. “”La maggior parte del tempo, il lavoro consente solo un minimo di scambi con gli altri, impiegati o quadri, principalmente perché il compito è definito prima. Arrivo all’ inizio o alla fine di una pausa, stimo i danni causati dagli “”invitati”” durante la mia assenza, conto i carrelli pieni che mi aspettano, e sprofondo. Potrei anche essere sorda e muta e, nonostante tutte le istruzioni della procedura d’orientamento concernenti la necessità di sorridere e mostrarsi cordiali, l’ autismo costituirebbe un vantaggio innegabile.”” (pag 239-240)”,”CONx-144″
“EHRENREICH Barbara”,”Una paga da fame. Come (non) si arriva a fine mese nel paese più ricco del mondo.”,”””Con questo libro Barbara Ehrenreich prende il suo posto nell’Olimpo dei giganti del giornalismo investigativo accanto a figure come George Orwell e Jack London”” (Frances Fox Piven). Barbara Ehrenreiich, giornalista americana scrive su Time, Harper’s Magazine, The Nation, The New York Time Magazine.”,”CONx-030-FL”
“EHRHARD Marcelle”,”La letteratura russa.”,”Marcelle Ehrhard, professore della Facoltà di Lettere di Lione Contiene il capitolo IX (scritto con la collaborazone di Jeanne RUDE): paragrafi ‘La poesia’, e ‘Romanzi della guerra civile’: citati Babel (La cavalleria rossa, di Budjonni, Babel è un autore che ricorda un po’ Cechov), Jvanov (Ivanov) (Il treno blindato), la Sejfulina (‘Fuori legge’, descrive bande di ragazzi girovachi, in Siberia), Pilnjak (Anno nudo), Furmanov (Capaiev), Ostrovskij (‘E l’acciaio fu temprato’) Fadeev (La disfatta), Solochov (Placido Don, che si ispira a ‘Guerre e pace, di Tolstoij) (pag 119-120)”,”RUSx-189″
“EIBENSTEIN Adolfo Arturo”,”Il partenariato. Per l’ azienda di domani. Storia della partecipazione dei dipendenti alla proprietà ed alla responsabilità nelle aziende dal 1794.”,” “”Di qui da parte capitalistica, le evidenti critiche. Le altre critiche erano da parte sindacale. Il sindacalismo di tutti i colori si oppose nel modo più categorico all’ iniziativa, sostenendo che si cercava di accorciare le distanze fra datori di lavoro e lavoratori onde rendere meno aspra la lotta sindacale per il raggiungimento delle finalità che corrispondevano all’ interesse vero dei lavoratori. Si insinuò che era solo un fuoco di paglia, che i nostri dipendenti ritiravano subito le azioni loro regalate o cedute a condizioni di favore, ma sarebbero stati pronti a venderle non appena avutane la possibilità, ma il numero degli azionisti operai continuò ad aumentare di contro al numero modesto di coloro che vendevano azioni””. (pag 95)”,”ECOA-005″
“EIBL-EIBESFELDT Irenäus”,”Etologia della guerra.”,”EIBL-EIBESFELDT Irenäus è nato a Vienna nel 1928 e insegna Zoologia all’ Università di Monaco di Baviera. Dal 1970 dirige il gruppo di ricerca per l’ etologia umana presso il Max-Planck-Institut di Andechs e dal 1992 l’ istituto viennese di Etologia urbana della L. Boltzmann-Gesellschaft. Tra le sue opere ‘Etologia umana’ (1993), ‘L’ uomo a rischio’ (1992), ‘L’ albero d’oro della vita’ (1994).”,”QMIx-066″
“EIBL-EIBESFELDT Irenäus”,”I fondamenti dell’etologia. Il comportamento degli animali e dell’uomo.”,”Irenäus Eibl-Eibesfeldt è nato nel 1928 a Vienna. Allievo di Konrad Lorenz e di Wilhelm von Marinelli, è fin dalla sua origine (1951) collaboratore del Max-Planck-Institut per la fisiologia del comportamento. Dal 1963 professore all’Università di Monaco. Dal 1970 direttore del gruppo di lavoro per l’etologia umana presso il Max-Planck Institut per la fisiologia del comportamento a Percha. “”La mano umana presenta una serie di adattamenti che la rendono notevolmente capace di fabbricare e di usare gli utensili; tali adattamenti hanno comunque già avuto inizio anche in altri primati. Ad esempio, tutti i primati possono afferrare un oggetto con la mano (adattamento per arrampicarsi). Nei primati il pollice si specializza sempre più, e infine può ruotare indipendentemente dalle altre dita e opporsi loro. Questo sviluppo è progredito al massimo nell’uomo; infatti, noi possiamo tenere un oggetto con una o più dita e il pollice opposto (presa di precisione). La presa salda del pollice e delle altre dita è assicurata anche dal fatto che le falangi terminali sono allargate. In rapporto all’indice, il pollice è lungo e articolato in un angolo ampio; è mosso da forti muscoli, grazie ai quali può accostarsi o allontanarsi dalla palma della mano. Le articolazioni che uniscono il pollice al metacarpo e al trapezio gli consentono di ruotare di 45° attorno al proprio asse longitudinale, e di opporsi quindi a tutte le altre dita (J. Napier, 1962). I mammiferi superiori sono in grado di eseguire certi compiti senza dover sperimentare praticamente diverse possibilità motorie: i vari tentativi sono attuati internamente. Lo scimpanzé che sta in una gabbia, in cui si trovano una cassetta e una banana fissata al soffitto, prova mentalmente diverse soluzioni: riflette, in modo simile al nostro, mette in relazione le sue esperienze precedenti e finisce per trovare la soluzione giusta. Gli oggetti della sua riflessione devono però essere presenti. Questa facoltà di sperimentare con l’immaginazione è sviluppata a tal punto nell’uomo, che a ragione potremmo anche definirlo una ‘creatura di fantasia’ (A. Gehlen, 1940). Noi combiniamo nella mente i contenuti della nostra coscienza, e questo non solo quando dobbiamo risolvere concretamente un compito; giochiamo con loro, formiamo combinazioni sempre nuove, costruiamo castelli in aria, concepiamo e progettiamo nuovi modi d’azione, e così facendo dissolviamo le abitudini. Tale meccanismo ci impedisce di irrigidirci, ma questa non è una protezione assoluta: nella nostra fantasia possiamo anche creare idee predominanti che poi determinano coercitivamente quali ‘idee fisse’, il nostro comportamento (H. Hass, 1968)”” (pag 576-577)”,”SCIx-021-FV”
“EICHENGREEN Barry”,”Gabbie d’ oro. Il “”gold standard”” e la Grande depressione 1919-1939. Titolo originale ‘Gold Fetters’.”,”””La spiegazione dominante viene data con la massima chiarezza da Charles Kindleberger, il quale sostiene che la stabilità del gold standard di anteguerra dipese dalla efficiente gestione da parte del suo principale protagonista, la Gran Bretagna, e del suo agente, la Banca d’ Inghilterra. Si dice che il mercato dei capitali britannico abbia aumentato i suoi prestiti all’ estero ogniqualvolta l’ attività economica all’ interno rallentava, mitigando così, anziché aggravarlo, il ciclo economico internazionnale. La Banca d’ Inghilterra avrebbe poi stabilizzato il sistema del gold standard agendo in qualità di prestatore internazionale di ultima istanza. Kindleberger mette a raffronto la situazione di anteguerra con il periodo tra le due guerre, durante il quale la Gran Bretagna era troppo debole per stabilizzare il sistema e gli Stati Uniti non erano disposti a farlo. Rifacendosi alla teoria ormai nota come “”teoria della stabilità egemonica””, Kindleberger conclude che la necessaria influenza stabilizzatrice veniva adeguatamente fornita solo quando si aveva una potenza economica dominante, o egemone, disposta e capace a farlo. Il capitolo “”Il gold standard classico nella prospettiva del periodo tra le due guerre”” (Eichengreen, ndr) mette in discussione questa tesi, suggerendo che il periodo tra le due guerre non fu certo un’ eccezione quanto a mancanza di una potenza egemone. Né c’era stato prima della Grande guerra un paese che gestisse da solo gli affari monetari internazionali. Londra può essere stato il centro finanziario internazionale più importante, ma c’erano rivali significativi, in particolare Parigi e Berlino.”” (pag 9, introduzione)”,”ECOI-124″
“EICHENGREEN Barry”,”La globalizzazione del capitale. Storia del sistema monetario internazionale. (Tit.orig.: Globalizing Capital. A History of the International Monetary System)”,”EICHENGREEN Barry è docente di economie e scienze politiche all’Università di Berkeley, in California. E’ autore del saggio ‘Golden Fetters’.”,”ECOI-260″
“EICHENGREEN Barry”,”Riformare la finanza internazionale. (Tit.orig.: Toward a New International Financial Architecture)”,”EICHENGREEN è Professor of Economics and Political Science a Berkeley oltre a essere Research Associate del National Bureau of Economic Research (NBER) e Research Fellow al Centre for Economic Policy Research (CEPR) di Londra. E’ uno dei massimi specialisti di questioni monetarie e finanziarie (in it.: ‘Gabbie d’oro’ (1994) e ‘La globalizzazione del capitale’ (1998)”,”ECOI-269″
“EICHENGREEN Barry GUPTA Poonam KUMAR Rajiv a cura; saggi di Franklin ALLEN Bart VAN-ARK Jahangir AZIZ Barry BOSWORTH Rajesh CHAKRABARTI Vivian CHEN Catherine YAP Susan M. COLLINS Sankar DE Abdul Azeez ERUMBAN Aaron FLAAEN Poonam GUPTA Rana HASAN Alan HESTON Fanying KONG Przemyslaw KOWALSKI Utsav KUMAR Shuanglin LIN Eswar PRASAD Jun QJ QIAN Meijun QIAN Zhi WANG Shang-Jin WEI”,”Emerging Giants. China and India in the World Economy.”,”saggi di Franklin ALLEN Bart VAN-ARK Jahangir AZIZ Barry BOSWORTH Rajesh CHAKRABARTI Vivian CHEN Catherine YAP Susan M. COLLINS Sankar DE Abdul Azeez ERUMBAN Aaron FLAAEN Poonam GUPTA Rana HASAN Alan HESTON Fanying KONG Przemyslaw KOWALSKI Utsav KUMAR Shuanglin LIN Eswar PRASAD Jun QJ QIAN Meijun QIAN Zhi WANG Shang-Jin WEI EICHENGREEN B. è George C. Pardee e Helen N. Pardee Professor eof Economics and Political Science all’Università della California, Berkeley. GUPTA è Professore all’ Indian Council for Research on International Economic Relations. KUMAR è Director and Chief Executive of the Indian Council for Research on International Economic Relations.”,”ASIE-021″
“EICHENGREEN Barry a cura; scritti di David HUME P.B. WHALE Donald N. McCLOSKEY e Richard ZECHER Robert J. BARRO W.M. SCAMMELL Robert TRIFFIN A..G. FORD Ragnar NURKSE Milton GILBERT Richard N. COOPER”,”The Gold Standard in Theory and History.”,”Scritti di David Hume P.B. Whale, Donald N. McCloskey e Richard Zecher Robert J. Barro W.M. Scammell Robert Triffin A..G. Ford Ragnar Nurkse Milton Gilbert Richard N. Cooper”,”ECOT-314″
“EICHENGREEN Barry”,”La nascita dell’economia europea. Dalla svolta del 1945 alla sfida dell’innovazione.”,”Barry Eichengreen è professore di Economia e Scienze politiche all’Università della California di Berkeley. Ha pubblicato in Italia: ‘La globalizzazione del capitale’ (Baldini Castoldi, 1998) e ‘Riformare la finanza internazionale’ (Egea 2001).”,”EURE-127″
“EICHENGREEN Barry”,”Exorbitant Privilege. The Rise and Fall of the Dollar.”,”Barry Eichengreen è Professore di Economia e Scienza Politica all’Università della California, Berkeley. In precedenza ha pubblicato: ‘The European Economy Since 1945’, ‘Global Imbalances and the Lessons of Bretton Woods’, ‘Capital Flows and Crises’, ‘Financial Crises and What to Do About Them’. Ha scritto articoli per il ‘Financial Times’, il ‘Wall Street Journal’ e altre testate.”,”ECOI-385″
“EICHENGREEN Barry”,”Gabbie d’oro. Il «gold standard» e la grande depressione 1919-1939.”,”Barry Eichengreen (Berkeley, 1952) è professor of Economics all’Università di California a Berkeley. Inoltre è Research Associate al National Bureau of Economic Research.”,”ECOI-173-FL”
“EICHER David J.”,”The Longest Night. A Military History of the Civil War.”,”David J. Eicher is an astronomer and Civil War historian. The managing editor of Astronomy magazine, he is author of several books on the Civil War, among them Mystic Chords of Memory: Civil War Battlefields and Historic Sites Recaptured and The Civil War in Books: An Analytical Bibliography.”,”USAQ-024-FL”
“EICHHOFF Wilhelm”,”Die Internationale Arbeiter-association. Ihre Gründung, Organisation, politisch-sociale Thätigkeit und Ausbreitung.”,”‘L’Associazione Internazionale dei Lavoratori. La loro creazione, organizzazione, sociale azione politica e la diffusione.’ Riproduzione dell’originale nel centenario della fondazione dell’AIT Nella postfazione di H. Gemkow c’è un profilo biografico di Eichhoff (pag 85-) “”Marx und Engels begannen sofort nach der Gründung der Internationalen Arbeiterassoziation, auch die deutschen Arbeiter für den Anschluß an die Internationale zu gewinnen (2). Eine Reihe von Besonderheiten der Arbeiterbewegung in Deutschland erleichterten ihnen dieses Bemühen. Mit dem Aufschwung der allgemein-demokratischen nationalen Bewegung in Deutschland seit dem Jahre 1859 begannen die Kämpfe der deutschen Arbeiter mehr und mehr politischen Charakter anzunehmen. Stärker als in anderen Ländern wirkten in Deutschland die Traditionen des Bundes der Kommunisten under den fortgeschrittensten Arbeitern nach. Zudem bestanden Mitte der sechziger Jahre in Deutschland bereits zwei im nationalen Rahmen organisierte Arbeitervereinigungen: der Allgemeine Deutsche Arbeiterverein und der Verband deutscher Arbeitervereine. (…) Als sich zeigte, daß der Allgemeine Deutsche Arbeiterverein nicht als geschlossene Organisation für die Internationale Arbeiter-assoziation gewonnen werden konnte, konzentrierte sich Marx als Sekretär für Deutschland im Generalrat etwa seit Frühjahr 1865 darauf, zunächst individuelle Mitglieder für die Internationale in Deutschland zu gewinnen und lokale Sektionen zu bilden (3). Dabei unterstützte ihn vorbildlich sein Freund und Mitstreiter Johann Philipp Becker, der von Genf aus als Präsident des Zentralkomitees der Sektionsgruppe deutscher Sprache erfolgreich under den Arbeitern Deutschlands für die Internationale wirkte (4). Nicht minder hatte auch Wilhelm Liebknecht vom ersten Tage ihrer Gründung an als Beauftragter und Agitator der Internationalen Arbeiterassoziation gehandelt und ihr besonders unter den Berliner und – nach seiner Ausweisung aus Preußen – unter Leipzigs Arbeitern den Boden bereitet (5)”” [Heinrich Gemkow, Nachwort][(in) Wilhelm Eichhoff, Die Internationale Arbeiter-association. Ihre Gründung, Organisation, politisch-sociale Thätigkeit und Ausbreitung, 1868, reprodutkion 1964] [(2) Vgl. hierzu Die I. Internationale in Deutschland (1864-1872). Dokumente und Materialien. Heraugegeben vom Institut für Marxismus-Leninismus, 1964; (3) Vgl. Marx an Kugelmann, 23. Februar 1865. In: Karl Marx: Briefe an Kugelmann, Berlin, 1952, S. 25. – The General Council of the First International, 1864-1866. The London Conference. 1865. Minutes, Moscow, 1962, S. 143 und 404, Anm. 140. – Marx an Liebknecht, 21. November 1865 und 15. Januar 1866. In: Wilhelm Liebknecht: Briefwechsel mit Karl Marx und Friedrich Engels, Herausgegen und bearbeitet von Georg Eckert, The Hague, 1963, S. 66-68 und 70-72; (4) Vgl. hierzu Ernst Engelberg: Johann Philipp Becker in der I. Internationale. Fragen der Demokratie und des Sozialismus, Berlin, 1964. – Rolf Dlubek: Johann Philipp Becker. Vom radikalen Demokraten zum Mitstreiter von Marx und Engels in der I. Internationale (1848 bis 1864/65. DIssertation, Berlin 1964, Manuskript; (5) Vgl. hierzu Ernst Engelberg: Die Rolle von Marx und Engels bei der Herausbildung einer selbständigen deutschen Arbeiterpartei (1864 bis 1869). In: Zeitschrift für Geschichswissenschaft, 1954, Hefet 4. S. 509-537; Heft 5, S. 637-665. – Karl-Heinz Leidigkeit: Wilhelm Liebknecht und August Bebel in der deutschen Arbeiterbewegung 1862-1869. In: Schriftenreihe des Instituts für deutsche Geschichte an der Karl-Marx-Universität Leipzig. Herausgegeben von Prof. Dr Ernst Engelberg, Bd. 3, Berlin 1957, bes. S. 53/54, 103 und 1112. – Heinz Hümmler: Opposition gegen Lassalle. Die revolutionäre proletarische Opposition im Allgemeinen Deutschen Arbeitsverein 1862/63 – 1866, Berlin 1963, bes. S. 77, 89 ff. und 194 ff.]”,”INTP-066″
“EICHWEDE Wolfgang”,”Revolution und internationale Politik. Zur kommunistischen Interpretation der kapitalistischen Welt, 1921-1925.”,”Radek, Trotsky e Zinoviev tra i personaggi più citati nel volume”,”INTT-321″
“EIGEN Manfred”,”Gradini verso la vita. L’evoluzione prebiotica alla luce della biografia molecolare.”,”Parte finale: Compendio: Darwin è morto… evviva Darwin! (pag 217-228)”,”SCIx-338-FRR”
“EILERT Hildegard a cura; scritti di Tomas MÜNTZER Martin LUTERO Hans BÖHEIM Joß FRITZ Florian GEYER Wende HIPLER Friedrich WEIGANDT Michael GAISMAIR e altri”,”Riforma protestante e rivoluzione sociale. Testi della guerra dei contadini tedeschi (1524-1526).”,”Contiene alcune lettere di Müntzer, l’ autodifesa di Müntzer e alcuni scritti di Martin Lutero “”I giudei desideravano in ogni occasione diffamare e annientare Cristo, proprio come Lutero si propone di fare adesso con me”” (Autodifesa di T. Munzer) (pag 67) “”I ’12 articoli’ sono senza dubbio il più famoso programma di rivendicazioni elaborato dai contadini tedeschi. Ne fu autore Sebastian Lotzer, conciapelli di Memmingen, aiutato da Christoph Schappeler, predicatore nella stessa città. Essi ebbero una diffusione eccezionale in tutta la Germania e anche all’estero. Scritti tra il 28 febbraio e il 3 marzo 1525, furono stampati nello stesso mese di marzo, probabilmente ad Augusta, e conobbero in tre mesi oltre 25 edizioni, raggiungendo la straordinaria tiratura di oltre 25.000 copie. La diffusione in tutte le regioni fu immediata: un’edizione stampata a Ulm il 19 marzo, per esempio, fu proibita cinque giorni dopo a Monaco. I ’12 articoli’ rappresentano un passaggio importante nella storia della guerra dei contadini e della riforma protestante, perché vengono abbandonate le rivendicazioni particolaristiche e ne vengono avanzate di universalistiche, aspirando così a rappresentare tutti i contadini tedeschi, come dice peraltro anche il sottotitolo (‘Hauptartikel aller Bauerschaft’, “”articoli principali di tutti i contadini””. La legittimazione delle richieste è fondata sulla Scrittura, i cui passi vengono riportati a fianco al testo, raggiungendo grande efficacia retorica. La giustificazione teologica oscilla continuamente dal diritto antico, supposto dai contadini più libero e vantaggioso per loro, al diritto divino, ritenuto più universale e più giusto. Sebbene gli articoli fossero considerati genericamente “”luterani””, non trovarono buona accoglienza fra i teologi della nuova dottrina. Alla posizione fin troppo prudente e mediatrice di Lutero (…) fa riscontro quella molto più rigidamente negativa di Filippo Melantone”” (pag 81)”,”GERx-130″
“EINAUDI Luigi”,”Preparazione morale e preparazione finanziaria.”,”””Questa è la vera condizione preliminare che l’ economia pone alla guerra: l’ esistenza di una massa di beni materiali sufficienti alla sussistenza dell’ esercito e della popolazione; …”” (pag 6)”,”ITAE-068″
“EINAUDI Luigi”,”La guerra e l’ unità europea.”,”””Scrivevo nel 1918 e ripeto ora a trent’anni di distanza: gli stati europei sono divenuti un anacronismo storico”” (pag 156) “”La prima guerra mondiale fu la manifestazione cruenta dell’ aspirazione istintiva dell’ Europa verso la sua unificazione (…)”” (pag 157) “”Non è vero che le due grandi guerre mondiali siano state determinate da cause economiche.”” (pag 157)”,”EURx-155″
“EINAUDI Mario”,”Roosevelt et la révolution du New Deal.”,”Mario EINAUDI è il figlio dell’ ex presidente della Repubblica italiana ed ha insegnato per trent’anni scienze politiche negli Stati Uniti. L’ A quindi ha una doppia cultura americana ed europea. Dopo la guerra ha contribuito a far conoscere l’ Europa, in particolare Francia e Italia, al pubblico coltivato delle università americane, come testimoniano i suoi libri sul comunismo, sulle nazionalizzazioni e sulla democrazia cristiana. Scopo del libro è quello di mostrare che il New Deal è stato altro che un semplice episodio circostanziale, ben presto superato, della politica economica del governo federale americano alle prese con la grande depressione degli anni Trenta. Il New Deal è durato in realtà un ventennio, ovvero durante la presidenza ROOSEVELT e quella di TRUMAN. E ha avuto per risultato – e aveva per scopo – di trasformare nel profondo le strutture della società americana. “”Ma il federalismo non si trova tutto nei problemi economici. Si trova anche nei diritti delle collettività locali di organizzare la loro vita politica in tutta libertà e senza intervento del centro. Si trova nella possibilità di sperimentazione che possiede ciascuno stato in tutta una serie di domini legislativi. Si trova infine nell’ occasione che hanno i partiti politici di incarnarsi sul piano locale, e nella possibilità sempre intatta che hanno gli stati di elevare fino alla maturità e al potere delle figure politiche nazionali””. (pag 136)”,”USAS-115″
“EINAUDI Luigi”,”Principii di scienza della finanza.”,”Principali tipi storici di ripartizione delle imposte. (pag 115) Principio del sacrificio proporzionale. “”Ma colui che ha appena tanto reddito quanto gli basta per vivere non può pagare l’imposta”” (pag 112) “”(…) l’ imposta deve essere ripartita in modo che l’ aliquota sia lentamente progressiva, e non superi, anche per i redditi elevati, un massimo compatibile con la continuità di produzione del reddito””. (pag 113) “”Non si fabbrica una macchina in maniera tale che faccia molto lavoro e dia poco rendimento. La macchina deve dare con il minimo costo il rendimento massimo””. (pag 99) “”I debiti pubblici danno una cattiva direzione al risparmio.”” (pag 302)”,”ITAE-182″
“EINAUDI Luigi”,”Saggi sul risparmio e l’imposta.”,”Contiene il saggio: ‘La inclusione del debito pubblico nelle valutazioni del reddito della ricchezza delle nazioni’ (pag 315-330) (Saggio settimo) e il saggio: “”La teoria dell’imposta in Tommaso Hobbes, sir William Petty e Carlo Bosellini”” (pag 363-377) (Saggio ottavo) Il gioco tra imposte – debito pubblico – interesse – risparmio – obbligazioni – credito bancario “”Il debito di stato non è che uno dei molti espedienti inventati dall’uomo allo scopo di dare continuità e certezza a redditi che hanno indole personale e quindi effimera. Non si capitalizzano di solito i salari dei funzionari o impiegati pubblici o privati, neé gli onorari dei professionisti, perché la loro esistenza dipende dalla vita dell’individuo, ed anzi dalla loro vita produttiva. Salari e onorari sono inseparabili dall’uomo, e l’uomo non è una voce negoziabile della ricchezza. Ma se lo stato preleva da salari e onorari una data quota e la trasforma in imposta e poi in interessi del debito pubblico, questa parte diviene quasi perpetua. E’ pagabile dall’individuo in vita, e poi dai suoi successori nella professione, nella carriera, negli impieghi pubblici o privati. Acquista un’esistenza separata, continua media e certa. Diventa un reddito capitalizzabile. Quando un negoziante fortunato capitalizza il suo avviamento, emettendo azioni od obbligazioni, le quali traggono valore esclusivamente dal complesso personale detto avviamento, egli cerca similmente di convertire un reddito personale non capitalizzato in un altro capitalizzabile, e facilmente negoziabile. (…) L’uomo che paga sul suo stipendio un’imposta annua di 500 lire per servire l’interesse sulla quota a lui spettante del debito pubblico, ricomprando la medesima quota al prezzo di 10.000 lire, diventa, si può dire, padrone di se stesso fino a concorrenza di 10.000 lire, sotto forma di un pezzo di carta chiamato consolidato od obbligazione di stato. Se ha bisogno di credito, può impegnare se stesso depositando le 10.000 lire di consolidato come garanzia sussidiaria per un prestito. In teoria pura, egli si chiude in prigione; e la prigione è la cassaforte di una banca. Ma intanto egli è libero di pensare ai suoi affari, ai congiunti e agli amici. Nessuno sospetta che egli sia un prigioniero. Una piramide di depositi e crediti bancari si crea sulla base dell’originaria capitalizzazione, attraverso l’imposta e al debito pubblico, dell’uomo”” (pag 329-330)”,”ECOT-264″
“EINAUDI Luigi”,”Lo scrittoio del presidente, 1948-1955.”,”Sull’immigrazione nelle città: “”L’urbanesimo non è per se stesso il male; ché invece la civiltà è venuta dalle città; ed i progressi agricoli medesimi non sono sorti autoctoni nelle campagne e sono invece sempre stati recati alla terra dai mercanti cittadini arricchiti. Carlo Cattaneo ha scritto pagine stupende sulla fioritura della terra lombarda e toscana per merito dei facinorosi cittadini di Milano e di Firenze. L’urbanesimo è il male quando si lasciano costruire città brutte, gli immondi alveari dove non esiste vita familiare e collettiva, dove nessun abitante conosce il vicino; quando, consentendone la erezione, si invitano le turbe rustiche ad invadere baracche di legno e di latta, ad addensarsi nelle grotte e nelle rovine. L’amministratore cittadino, scoraggiato, incrocia le braccia dinnanzi al sovraffollamento di case condannate come inabitabili dal suo ufficio d’igiene ed esclama: “”Dove metto costoro se li caccio via dalle loro tane?””. Ma costoro non sarebbero stati attratti dalle città se non avessero saputo che nelle città esistono tane, nelle quali ci si può ammucchiare senza pagar fitto o pagando fitti irrisori. La città non si difende dall’inurbamento con le leggi proibitive; ma facendo pagare a chi ci vuol venir a stare canoni di fitti adeguati a compensare il costo della casa sana ed il comodo, anch’esso costoso, della vita cittadina”” (pag 575) [‘Sui paesi di emigrazione e principalmente sulla Calabria; ovverosia della servitù della gleba in Italia’]”,”ECOT-265″
“EINAUDI Luigi”,”Prediche inutili. Dispensa quinta. Giustizieri e protezionisti municipali – E’ un semplice riempitivo – Perplesso – In quale accademia?”,”L’avvenire è dell’artigiano (secondo Einaudi) ‘L’avvenire è per gli artigiani, per i produttori, manuali e intellettuali, i quali sanno inventare i mezzi atti a soddisfare i bisogni nuovi consentiti dal grandioso incremento delle produzioni di massa e dal conseguente aumento del reddito totale nazionale. Negli Stati Uniti, dove il progresso tecnico ha toccato oggi il punto più alto, la proporzione della popolazione lavoratrice dedicata alla produzione dei beni materiali agricoli e industriali è inferiore oramai al cinquanta per cento (era del 90 per cento 140 anni fa: 80 per cento di agricoltori e 10 per cento industriali; oggi forse 13 per cento agricoltori e 35-36 per cento industriali). La maggioranza della popolazione lavoratrice si occupa di «servizi»: e quei pochi ecclesiastici, insegnanti, soldati, impiegati, comici e simili del principio dell’800 sono diventati milioni, più della metà della gente che lavora. Perché deve essere in crisi e disoccupata la gente che produce roba fine, mobili, sopramobili non di serie, ma costruiti su ordinazione, che scrive libri e articoli di giornale, che diverte il pubblico nei teatri e nei cinematografi, che dipinge e scolpisce, o insegna? Ancora al principio dell’800 le scuole erano poche e gli insegnanti scarsi, con pochi scolari e studenti. Le compagnie di teatro si noveravano a scarse dozzine; oggi teatranti e cinematografari sono centinaia di migliaia e, con gli addetti ai luoghi di divertimento, milioni. Negli Stati Uniti le università e i collegi – così si chiamano molti istituti di istruzione universitaria – sono più di mille e gli studenti due milioni e mezzo. Noi diciamo essere troppe venti università e temiamo la disoccupazione intellettuale perché gli studenti sono un 200 mila. Se la proporzione dovesse essere quella americana, gli studenti dovrebbero in Italia giungere a 700 mila; e ciononostante non v’ha studente americano che si preoccupi della disoccupazione. L’avvenire è dell’artigiano che lavora col braccio e colla mente; se artigiano vuol dire artista, che sa soddisfare ai gusti crescenti e variamente crescenti e raffinati di una popolazione, il cui reddito individuale aumenta grazie al lavoro di macchine inventate a risparmiare la fatica agli uomini ed a consentire ad essi di dedicare sempre maggior tempo all’ozio restauratore e creatore ed al lavoro di pregio il quale, essendo pregiato, è perciò individuale ed originale’ (pag 276-277)] “”Il liberalismo di Erhard non è il liberalismo tradizionale”” (pag 297)”,”ITAE-375″
“EINAUDI Mario”,”La rivoluzione di Roosevelt, 1932-1952.”,”La grande crisi del 1929 “”Si discute ancora sul momento esatto in cui ebbe termine la grande crisi. I pessimisti, o coloro che accettano la teoria del ristagno capitalistico, sono convinti che la crisi sia ancora in corso, e che siano soltanto le spese militari che mantengono le apparenze di prosperità. Altri diranno che non fu il New Deal, ma lo scoppio della seconda guerra mondiale, a porre fine alla crisi, provando l’inutilità di otto anni di acrobazie roosveltiane e confermando la teoria che soltanto l’intervento di fattori esterni e straordinari, come la guerra, poteva porre fine alla crisi. Ma alcuni diranno che la cifra dei disoccupati s’era ridotta della metà, nel 1937, e che la produzione lorda nazionale (valutata ai prezzi del 1953) aveva raggiunto, sia nel 1936 che nel ’37, circa lo stesso volume del 1929, cifre che provano una sostanziale ripresa e un notevole successo della politica del New Deal. Mentre nel 1938 si produceva una brusca caduta, la ripresa era già avviata all’inizio del 1939, se l’indice della produzione industriale per i primi tre mesi di quell’anno; comunicato dal Federal Reserve Board, era di appena il 7% inferire a quello del corrispondente periodo del 1929. Non c’era ancora la guerra, allora. Ma circa nove milioni di lavoratori erano ancora disoccupati. Questi contrastanti opinioni circa la fine della grande crisi dimostrano l’acerbità delle dispute sollevate dalla crisi stessa, e l’immensità delle questioni ch’essa ha lasciato nella sua scia. (…) L’ottobre del 1929 appartiene alla mitologia della vita americana. Quella data possiede tutti gli elementi di dramma, di crisi personale, di intenso valore simbolico che sono necessari alla creazione del folklore e delle leggende che abbelliscono la vita delle nazioni. Il crak di Wall Street ebbe importanza di per se stesso, poiché distrusse il patrimonio di milioni di persone. Fu importante per ciò che rivelò del comportamento, delle attività, delle intenzioni e delle ruberie di una classe di finanzieri, banchieri, agenti di cambio e loro tirapiedi, che nel decennio precedente avevano assunto una posizione dominante nella vita americana. Esso fu anche una dimostrazione assai efficace delle debolezze strutturali dell’organizzazione finanziario-industriale americana, come fece rilevare John Galbraith. Le super-holdings, vulnerabilissime ai cambiamenti della fortuna, trascinarono alla rovina le holdings minori. Queste, a loro volta, fecero sopportare le conseguenze del loro tracollo alle società da loro dipendenti. Queste società, che nel loro campo produttivo avrebbero ancora trovato la possibilità d’un’attività quasi normale, furono a loro volta indotte a drastiche misure restrittive a causa delle precarie condizioni dei loro padroni finanziari. La grande crisi s’approfondì rapidamente, e con l’inesorabilità del fato. Tra il 1929 e il 1932, la produzione nazionale declinò da 104 a 58 miliardi di dollari; la massa dei salari da 45 a 25 miliardi di dollari; i profitti delle società, al lordo delle imposte, da 10 ad una perdita di 3 miliardi di dollari; il personale delle fabbriche diminuì di un terzo, e il numero dei disoccupati balzò da 400.000 a quasi 12.000.000. La produzione industriale decrebbe di più del 70%, tra il giugno 1929 e il giugno 1932, e perfino la produzione di beni di consumo immediato decrebbe di un terzo”” (pag 46-48)”,”USAE-124″
“EINAUDI Luigi, a cura di Ruggiero ROMANO”,”Scritti economici, storici e civili.”,”Luigi Einaudi nasce a Carrù (Cuneo) il 24/3/1874. Mentre frequenta la facoltà di legge all’Università di Torino, inizia la sua collaborazione alla Critica sociale. Si laurea nel 1895. Si dedica quindi con fervore al giornalismo, entrando come redattore alla Stampa di Torino. A 24 anni consegue la libera docenza in economia politica all’Università di Torino. Alla libera docenza fa seguito, nel 1902, la nomina a professore straordinario in scienza delle finanze all’Università di Pisa. Dal 1915 inizia la sua collaborazione con The Economist, che si intensificherà dopo gli anni venti. L’inizio della sua attività più propriamente pubblica può dadatarsi al 1919, quando venne nominato senatore del Regno. Caduto il fascismo, nel 1943 è nominato rettore dell’Università di Torino, ma – costituitasi la Repubblica Sociale – deve riparare in Svizzera, dedicandosi al giornalismo e all’insegnamento presso l’Università di Ginevra e la Scuola di Ingegneria di Losanna agli studenti italiani. Il governo italiano lo richiama in patria alla fine del 1944, e nel gennaio 1945 lo nomina governatore della Banca d’Italia. Il 2 giugno 1946 entra a far parte dell’Assemblea Costituente. Nel maggio 1947 è nominato ministro nel Gabinetto De Gasperi, con funzioni di vicepresidente del consiglio. Senatore nell’aprile 1948, nel maggio dello stesso anno è eletto presidente della Repubblica. Muore il 30/10/1961 a Roma.,”,”ITAE-120-FL”
“EINAUDI Mario”,”Il primo Rousseau.”,”Mario Einaudi dopo la laurea in Giurisprudenza e Scienze politiche a Torino e a Roma, e corsi di perfezionamento all’Università di Harvard e alla London School of Economics, è passato all’insegnamento universitario in Europa e negli Stati Uniti. Dal 1945 ha insegnato alla Cornell University di Ithaca (Ny) ricoprendo la carica di direttore del Center for International Studies. In seguito è diventato presidente del comitato scientifico della Fondazione Luigi Einaudi di Torino. Ha pubblicato tra l’altro: ‘Edmond Burke and the Historical Method’, ‘The Roosevelt Revolution’ (pubblicato anche in Italia nel 1959). ‘Tutta l’opera di Rousseau era stata concepita allo scopo di mostrare che la civiltà era «in uno stato di crisi», e che inevitabilmente l’Europa si avvicinava al «secolo delle rivoluzioni» (90). Le ragioni gli apparivano evidenti: i sistemi politici non erano solo corrotti, ma anche obsoleti. Le grandi monarchie non potevano resistere ancora per molto. Avevano raggiunto il massimo della gloria, «e ogni stato che rispende comincia a declinare». Ci sono, Rousseau accenna a questo nell”Emile’, «ulteriori ragioni particolari» a sostegno di questa convinzione (91). Nel suo saggio sulla Polonia, egli ci ricorda che queste nazioni «magnificamente» organizzate, questi «bei» governi sono tutti minacciati da una fine imminente (92). Come potrebbe essere altrimenti? Nei ‘Dialogues’, Rousseau ci offre la sua visione conclusiva dell’Europa. Ancora una volta è la cultura a sopportare il primo colpo, come portatrice di una filosofia confortevole a uso di uomini ricchi e felici, destinata a essere rifiutata domani dalla «moltitudine». Quello che vediamo attualmente, comunque, è il prodotto di una gioventù indisciplinata, dimentica dei suoi doveri e che non mostra il minimo amore per la patria. I sovrani governano senza leggi perché i loro maestri li hanno educati a non riconoscere altra guida che il loro interesse privato. L’Europa è infestata da soldati e commedianti, libri immorali e carestia. È facile profetizzare l’inevitabilità di un cambiamento contemplando questo stato di cose. È facile affermare che verrà il giorno in cui l’Europa guarderà «con lo stesso orrore professori e discepoli, e tutte quelle dottrine crudeli che abbandonando l’uomo completamente ai suoi sensi e limitando ogni cosa al godimento della sua breve esistenza, rendono il secolo da esse dominato tanto disprezzabile quanto infelice» (93). Il senso dell’inevitabilità va chiarendosi. Innanzitutto c’è l’inevitabilità del cambiamento. È vano credere che qualsiasi istituzione umana possa durare per sempre: «Tutto ciò che gli uomini hanno fatto, gli uomini possono distruggere; i soli tratti che non si possono modificare sono quelli impressi dalla natura» (94). In secondo luogo il cambiamento colpirà inevitabilmente quelle situazioni sociali cui Rousseau attribuisce la responsabilità della crisi. Dato che la natura non ha creato principi, ricchi e gran signori, la rivoluzione li colpirà per primi, riducendoli in povertà’ (pag 253-254)] [(90) ‘Emile’, cit., pp 224-25; (91) Ibid.; (92) ‘Considératins’, cit., p. 954; (93) ‘Dialogues’, cit., pp. 971-72; (94) ‘Emile’, cit., pp. 224-25]”,”TEOP-559″
“EINAUDI Luigi”,”Le lotte del lavoro.”,”Luigi Einaudi nasce a Carrù (Cuneo) il 24/3/1874. Mentre frequenta la facoltà di legge all’Università di Torino, inizia la sua collaborazione alla Critica sociale. Si laurea nel 1895. Si dedica quindi con fervore al giornalismo, entrando come redattore alla Stampa di Torino. A 24 anni consegue la libera docenza in economia politica all’Università di Torino. Alla libera docenza fa seguito, nel 1902, la nomina a professore straordinario in scienza delle finanze all’Università di Pisa. Dal 1915 inizia la sua collaborazione con The Economist, che si intensificherà dopo gli anni venti. L’inizio della sua attività più propriamente pubblica può dadatarsi al 1919, quando venne nominato senatore del Regno. Caduto il fascismo, nel 1943 è nominato rettore dell’Università di Torino, ma – costituitasi la Repubblica Sociale – deve riparare in Svizzera, dedicandosi al giornalismo e all’insegnamento presso l’Università di Ginevra e la Scuola di Ingegneria di Losanna agli studenti italiani. Il governo italiano lo richiama in patria alla fine del 1944, e nel gennaio 1945 lo nomina governatore della Banca d’Italia. Il 2 giugno 1946 entra a far parte dell’Assemblea Costituente. Nel maggio 1947 è nominato ministro nel Gabinetto De Gasperi, con funzioni di vicepresidente del consiglio. Senatore nell’aprile 1948, nel maggio dello stesso anno è eletto presidente della Repubblica. Muore il 30/10/1961 a Roma.,”,”ITAE-125-FL”
“EINSTEIN Albert”,”Pensieri degli anni difficili.”,”””Non riesco a concepire un vero scienziato senza una fede profonda. La situazione può esprimersi con un’ immagine: la scienza senza la religione è zoppa; la religione senza la scienza è cieca.”” (pag 135, 1941) “”In verità, quando il numero dei fattori che entrano in gioco in un complesso fenomenologico è troppo grande, il metodo scientifico, nella maggior parte dei casi, ci abbandona. Basta pensare alla meteorologia, dove è impossibile fare delle previsioni valide anche solo pochi giorni. Nessuno pone in dubbio, tuttavia, il fatto che ci troviamo di fronte a un processo causale le cui componenti causali ci sono, sostanzialmente, note. Gli eventi in questo campo sono al di fuori della portata di una previsione esatta a causa della varietà dei fattori che intervengono, e non a causa di una mancanza di ordine nella natura.”” (pag 137)”,”SCIx-207″
“EINSTEIN Albert”,”Come io vedo il mondo – La teoria della relatività.”,”Albert Einstein, l’uomo che diede nuove leggi fisiche all’universo, nacque a Ulm in Germania, nel 1879. Fu direttore dell’Istituto Kaiser Wilhelm di Berlino fino al 1933, anno in cui fu costretto dai nazisti a lasciare la Germania. Si trasferì negli Stati Uniti, dove insegnò nell’Università di Princeton. Nel 1916 enunciò la sua teoria della relatività generale che rivoluzionò i concetti di spazio e tempo, per la quale ricevette il premio Nobel nel 1921 “”Albert Einstein nacque a Ulm (Württemberg) il 14 marzo 1879. Fece i primi studi a Monaco di Baviera nel ginnasio di Liutpold ed ebbe la prima educazione matematica da uno zio ingegnere. Nel 1894, i seguito a un rovescio di fortuna, la famiglia Einstein lasciò la Germania e si trasferì in Italia dove il padre lavorò come elettrotecnico a Milano, a Pavia, a Isola della Scala e in altre località del Veneto. Il giovane Albert peregrinò fino a Genova donde emigrò in Svizzera e, fra non lievi difficoltà economiche, si iscrisse alla scuola cantonale di Aarau, dove vi guadagnò il certificato di ammissione alla celebre scuola politecnica di Zurigo. Qui nel 1910 conseguì la laurea e l’abilitazione all’insegnamento della matematica e fisica. Nel 1911 ottenne la cittadinanza svizzera e si occupò come perito tecnico dell’Ufficio Federale dei Brevetti di Berna. Gli anni dal 1902 al 1909 rappresentano il periodo della sua più intensa produzione scientifica. La scoperta dei fondamenti della teoria speciale della relatività (relatività in senso stretto o dei moti multiformi e rettilinei) gli valse nel 1912 la nomina a professore ordinario di matematiche superiori nel Politecnico di Zurigo. Nel novembre 1913 ebbe una cattedra di fisica nell’accademia prussiana delle scienze di Berlino e nella primavera del 1914, succedendo a Enrico Van’t Hoff, fu chiamato a dirigere il Kaiser-Wilhelm-Institut per la fisica. Nel 1933 le persecuzioni politiche e razziali den nazismo indussero Einstein a lasciare l’Europa. Emigrò negli Stati Uniti d’America ed entrò a far parte dell’Institute for Advanced Studies di Princeton. A Princeton è morto nel 1955. Albert Einstein ha dato alla fisica moderna il contributo di una creazione geniale che rimarrà nei secoli futuri una delle pietre miliari nella storia del pensiero umano. Nel 1905, con la memoria ‘Zur Elektrodynamik bewegter Körper’, gettò le basi della teoria speciale della relatività, fondata sulla costanza della velocità della luce nel vuoto quale limite superiore dell’osservabilità di qualsiasi fenomeno. Uno dei risultati che Einstein aveva dedotto da questa teoria , e cioè che massa ed energia sono equivalenti, doveva avere quarant’anni dopo una terrificante conferma, con una forza di distruzione mai conosciuta: lo scoppio della prima bomba atomica. Pochi sanno che in questo avvenimento Einstein ebbe una parte fondamentale. Si deve al suo diretto intervento se il Presidente Roosevelt mise a disposizione i colossali capitali necessari per quelle ricerche che dovevano portare alla bomba di Hiroshima”” (pag 7-8) Dalla teoria del campo alla teoria della relatività generalizzata (pag 61)”,”SCIx-525″
“EINSTEIN Albert, a cura di Emanuele VINASSA-DE-REGNY”,”Il significato della relatività – Il mondo come io lo vedo.. Edizioni integrali.”,”””Il denaro richiama solo l’egoismo e induce sempre, irresistibilmente, chi lo possiede ad abusarne”” (pag 176)”,”SCIx-012-FGB”
“EISELEY Loren”,”Il secolo di Darwin. L’ evoluzione e gli uomini che la scoprirono.”,”Loren EISELEY, nato nel 1907, è stato dal 1947 professore di antropologia all’ Università della Pennsylvania. Ha scritto molte opere (v. retrocopertina). Questo libro è dedicato a Carl Friedrich WITTKE, “”storico eminente e amico di coloro che la storia ha dimenticato””. “”Stranamente, pur avendo conseguito nel campo della geologia una vittoria simile a quella che Darwin avrebbe conseguito più tardi in biologia, Lyell non diventò un evoluzionista fino ai suoi ultimi anni di vita, anche se oggi ci pare che l’ evoluzione fosse la normale conseguenza del sistema da lui presentato”” (pag 93-94)”,”SCIx-155″
“EISELEY Loren”,”Il secolo di Darwin. L’evoluzione e gli uomini che la scoprirono.”,”””In questo strano piccolo mondo isolato, Darwin si dedicò immediatamente alla raccolta di tutti gli animali, piante, insetti e rettili che poté trovare. Visitò varie isole e su tutte raccolse esemplari. In quest’opera egli commise un serio errore: fino all’ultima parte della sua visita trascurò di tenere distinti nelle sue collezioni gli esemplari provenienti dalle singole isole. (…) Darwin, in altri termini, stava ancora cercando la chiave dell’evoluzione nell’ambiente esterno, nel clima, nell’ambiente naturale di una data area. Egli non si era atteso di osservare distinzioni di tipo locale in questo gruppetto di isole raggruppate insieme e comprendenti complessivamente una superficie di meno di 7500 chilometri quadrati. Ci si doveva aspettare che la fauna differisse da quella del continente vicino ma non questa strana diverGenza su isolette simili esposte a un clima completamente simile”” (…)”” (pag 153)”,”SCIx-017-FRR”
“EISENSTADT Shmuel N.”,”Paradossi della democrazia. Verso democrazie illiberali?”,”Shmuel N. Eisenstadt. É attualmente professore emerito di Sociologia nella Hebrew University di Gerusalemme. Tra le sue opere: Civiltà comparate, Fondamentalismo e modernità, Civiltà ebraica, ‘Modernità, modernizzazione e oltre’.”,”TEOS-019-FL”
“EISENSTADT Shmuel N.”,”Civiltà ebraica. L’esperienza storica degli Ebrei in una prospettiva comparativa.”,”Shmuel N. Eisenstadt (Varsavia, 1923). É attualmente professore emerito di Sociologia nella Hebrew University di Gerusalemme. Tra le sue opere: Civiltà comparate, Fondamentalismo e modernità, Civiltà ebraica, ‘Modernità, modernizzazione e oltre’.”,”EBRx-047-FL”
“EISENSTEIN Elizabeth L.”,”Le rivoluzioni del libro. L’ invenzione della stampa e la nascita dell’età moderna.”,”L’A insegna storia nell’Univ del Michigan.”,”EURx-006″
“EISFELD Rainer”,”Il pluralismo tra liberalismo e socialismo. (Tit.orig.: Pluralismus zwischen Liberalismus und Sozialismus)”,”EISFELD Rainer è nato nel 1941 a Berlino. Ha studiato economia e scienza politica nelle università di Saarbrucken e Francoforte. E’ docente nell’Istituto di scienza politica di questa università.”,”TEOS-187″
“EISLER Hanns a cura di Luca LOMBARDI”,”Con Brecht. Intervista di Hans Bunge. L’incontro di due grandi protagonisti della cultura tra le due guerre.”,”EISLER nella Germania tra le due guerre venne definito ‘il primo compositore della classe operaia’. Nella sua opera si possono rinvenire temi cruciali (rapporti intellettuali-masse, avanguardia-tradizione, musica colta – musica popolare). Essi ritornano anche nei ricordi su BRECHT che EISLER consegnò a questa brillante conversazione con Hans BUNGE. BUNGE nato nel 1919, storico della letteratura, è il fondatore e direttore dell’ Archivio Brecht presso l’ Accademia delle arti della DDR e dal 1968 D e regista presso il Volkstheater di Rostock.”,”GERG-020″
“EISNER Kurt”,”I nuovi tempi. Di Kurt Eisner primo presidente della Repubblica bavarese.”,”””Questo libretto di discorsi di Kurt Eisner è il primo sprazzo che giunge in Italia di idee neo-comuniste. Kurt Eisner, primo presidente della repubblica bavarese, appartiene a quel gruppo di socialisti indipendenti che deprecarono la guerra, che riconobbero la colpa della Germania, che, appena scoppiata la rivoluzione, della quale reano stati gli artieri, si adoprarono a far sì che le conquiste rivoluzionarie non fossero rese vane dai conservatori d’ogni risma- c’è oggi dei socialisti per sport che sono più conservatori dei conservatori. Per adesso Liebknecht e la Luxemburg – morti – Lederbour, Molkenbuhr, Meyer, Kautsky, Eisner, ancor vivi, hanno dovuto soccombere. Risorgeranno domani perché le idee non muoiono e perché non è possibile e sarebbe mostruoso che la guerra-rivoluzione e la rivoluzione là dove l’ han fatta non fossero state altro che mascherate e pagliacciate colossali. La luce viene dal Nord””. (pag 6).”,”MGER-049″
“EISNER Kurt”,”La revolución alemana.”,”””Presto o tardi Eisner doveva necessariamente cadere (1) – i tempi rivoluzionari non ammettono esitazioni -, e la pallottola del conte d’ Arco non fece che avvicinare la sua fine. L’ assassino di Kurt Eisner è un giovane, quasi un bambino; è piccolo, biondo e porta occhiali; è il tipo di studentino tedesco. Suo padre è un ufficiale bavarese”” (2). (pag 135)”,”MGER-066″
“EISNER Kurt”,”Der Sozialismus und die Jugend. Vortrag, gehalten zu Basel auf Einladung der Basler Studentenschaft im Großen Musiksaal am 10. Febr. 1919.”,”EISNER Kurt presidente della repubblica bavarese dei consigli. “”Strindberg, der größte Genius am Ausgange des neunzehnten Jahrhunderts hat uns in einer seiner fantastischen Tragödien das Elend des elenden Wiederholens geschildert. Der geistige Arbeiter will jeden Augenblick etwas Neues schaffen, aber er muß Tag für Tag geistig produzieren. Ich möchte also meinen, was dem Beruf der geistigen Arbeiter am nächsten ist, daß auch sie verstehen, was Sozialismus ist, denn auch der geistige Arbeiter wird erst frei, wenn es keinen Kapitalismus gibt.”” (pag 18) “”Strindberg, il più grande genio prodotto dal diciannovesimo secolo, ci ha descritto in una delle sue tragedie fantastiche la miseria della penosa ripetizione. Il lavoratore intellettuale vuole creare ad ogni istante qualcosa di nuovo, ma deve produrre giorno per giorno dell’ immateriale. Vorrei così dire, che ciò che è più vicino alla professione dei lavoratori intellettuali, che essi anche comprendono, è il socialismo, perché i lavoratori intellettuali diventano liberi solamente se non c’è il capitalismo.”””,”MGER-072″
“EISNER Kurt”,”Das Ende des Reichs. Deutschland und Preußen im Zeitalter der großen Revolution.”,”La politica sociale di Napoleone. (pag 299) Napoleone come avanguardia (protagonista) della unità tedesca. (pag 342)”,”GERx-102″
“EISNER Kurt”,”Welt werde froh! Ein Kurt-Eisner-Buch. Zum 10. Jahrestage der Ermordung Kurt Eisners herausgegeben von Der Büchergilde Gutemberg, Berlin.”,”””Der menschenscheuen Frau biete ich, um ihr in der bangen Verlassenheit eine Heimat zu geben, nichts wie ein dürres Wort. Ein Fremdwort dazu: Solidarität. Alle diese Begriffe, mit denen wir unsere neue Welt bauen wollen, find öde, künstliche Bildungen, aus fremden Sprachen zusammengeflickt.”” (pag 57) Kurt Eisner, the son of a successful businessman, was born in Berlin on 14th May, 1867. After studying literature and philosophy at Marburg he published Friedrich Nietzsche and the Apostle of the Future (1892). Eisner became a journalist and worked for the Frankfurter Zeitung. A member of the German Social Democrat Party, he edited several socialist newspapers including the SDP’s Vorwärts. He was originally a supporter of Germany’s involvement in the First World War, but changed his mind when documents suggested that Wilhelm II was responsible for starting the conflict. In April 1917 left-wing members of the Social Democratic Party (SDP) formed the Independent Socialist Party. Members included Eisner, Karl Kautsky, Eduard Bernstein, Julius Leber, Rudolf Breitscheild and Rudolf Hilferding. On 7th November, 1918, Eisner successfully organized the overthrow of the Bavarian government. After becoming prime minister Eisner declared Bavaria a Socialist Republic. The following day Wilhelm II abdicated and the Chancellor, Max von Baden, handed power over to Friedrich Ebert, the leader of the German Social Democrat Party. Eisner made it clear that his Socialist Republic would be different from the Bolshevik Revolution in Russia and announced that all private property would be protected by the new government. Eisner persuaded the larger and more moderate German Social Democrat Party to join the government and was in the process of introducing several economic and social reforms when he was assassinated by Anton Graf Arco, a fanatical nationalist, on 21st February, 1919.”,”MGER-085″
“EISNER Kurt”,”La Révolution en Bavière (Novembre 1918). Discours et proclamations.”,”Contiene in allegato ritaglio di giornale della Suddeutsche Zeitung del 13.9.88 Lettere a giornale su Kurt Eisner Perché non si può attuare la socializzazione dei mezzi di produzione (pag 89) “”L’exemple russe ne nous tente pas, et ses méthodes non plus”” (pag 89)”,”MGER-117″
“EKELAND Ivar”,”Il caos. Un manuale per capire. Un saggio per riflettere.”,”Ivar Ekeland, nato nel 1944, è professore di matematica all’Università di Parigi-Dauphine, di cui è stato rettore dal 1989 al 1994.”,”SCIx-239-FL”
“EKELAND Ivar”,”A caso. La sorte, la scienza e il mondo.”,”Ivar Ekeland è preside dell’Université Paris-Dauphine ed è membro del Centre de Recherche de Mathématiques de la Décision. Si è occupato della teoria dei giochi e di economia matematica. In Italia ha pubblicato: ‘Il calcolo e l’imprevisto. Il concetto di tempo da Keplero a Thom’ (Comunità, Milano. 1985) “”Tempo di guerra tempo di spada Vanno in pezzi gli scudi Tempo di bufera tempo di lupo Prima che il mondo rovini”” (in apertura) (vaticinio della veggente Voluspa’) (f. Voluspa: ‘Il canzoniere eddico’ a cura di P. Scardigli, Garzanti, 1982 p.12) “”Dal ‘Parmenide’ di Platone ,sappiamo che la verità non si può circoscrivere , che – se esiste una realtà ultima – essa arretra tanto più dinanzi a noi quanto più la incalziamo, fino a svanire nell’inconsistenza…”” (pag 156) Il caos nella battaglia di Svolder. (pag 79) “”La battaglia di Svolder si concluse con una sconfitta per il re di Norvegia. Al termine di una lotta accanita, i difensori del ‘Lungodragfo’ dovettero soccombere al numero. Coloro che non morirono con le armi in pugno si gettarono in mare per non cadere nelle mani dei nemici. Fra questi ci fu il re Olav Trygvesson, il cui corpo non fu mai ritrovato, e la cui scomparsa rimase avvolta nel mistero. Quanto a Einar Tambarskjelve, sopravvisse al massacro. Egl aveva allora solo diciotto anni, e se la saga di dà la pena di indicarne l’età è perché era un onore eccezionale essere scelto così giovane a far parte della guardia personale del re. Personaggio di grande spicco, sarà uno dei compagni più fidi di Olav il Santo, e morirà solo molti anni dopo , assassinato co figlio in un’imboscata tesagli dal re Araldo lo Spietato. (…) Sarebbe bastato poco perché l’esito della battaglia fosse del tutto diverso. Le frecce di Einar Tambarskijelve passarono a due riprese a pochi centrimetri dalal testa, e poi dal petto, dello jarl Eirik: dato il vigore con cui erano state scoccate, non avrebbero perdonato. Per contro, la freccia di Finn colpì l’aro di Einar nel momento stesso in cui questi lo tendeva per la terza volta: un miracolo di precisione nello spazio e nel tempo. Quale colpo di fortuna per l’uno e quale malasorte per l’altro. Se lo jarl Eirik fosse stato ucciso, il ‘Lungo drago’ si sarebbe sganciato e la vittoria sarebbe tocata all?altro capom. Olav Trygvesson avrebbe recuperato il suo regno, e la Norvegia avrebbe evitato il lungo periodo di disordini che si concluse con l’ascesa al trono di Olav Haraldsson”” (pag 79)”,”SCIx-010-FSD”
“EKLOF Ben BUSHNELL John ZAKHAROVA Larissa a cura, saggi di AFANAS’EV Alexander K. CHRISTIAN David FIELD Daniel GATRELL Peter GLEASON Abbott KASSOW Samuel D. KIPP Jacob W. LINDENMEYR Adele NARDOVA Valeriia A. NEUBERGER Joan PETROV Fedor A. RIEBER Alfred J. UST’IANTSEVA Natalia F. Contributors”,”Russia’s Great Reforms, 1855-1881.”,”Ben Eklof, Associate Professor of History at Indiana University, is author of Russian Peasant Schools and Soviet Briefing: Gorbachev and the Reform Period, editor of School and Society in Tsarist and Soviet Russia, and coeditor (with Stephen Frank) of The World of the Russian Peasant and (with Edward Deprov) of Democracy in The Russian School. John Bushnell is Professor of History at Northwestern University and author of Mutiny amid Repression and Moscow Graffiti: Language and Subculture. Larissa Zakharova is a Professor of History at Moscow State University, a doctor of history, and a specialist in Russian history from the 186os to the early twentieth century. She is the author or editor of numerous articles,editions of original sources, and monographs, including Samoderzhavie i otmena krepostnogo prava v Rossii, 1856-1861 (Autocracy and the Abolition of Serfdom in Russia, 1856-1861). Alexander K. Afanas’ev is a Senior Researcher at the State Historical Museum in Moscow. David Christian teaches Russian and World History at Macquarie University, in Sydney Australia. Daniel Field is Associate Professor of History at Syracuse University and Fellow of the Russian Research Center. Peter Gatrell is Senior Lecturer in Economic History at the University of Manchester. Abbott Gleason is Professor of History at Brown University and author or coeditor of several publications, including Ivan Kireevsky and the Origins of Slavophilism; Young Russia; Bolshevik Culture: Experiment and Order in the Russian Revolution; and Shared Destiny: Fifty Years of Soviet-American Relations. Samuel D. Kassow is Professor of History at Trinity College, in Hartford, Connecticut. Jacob W. Kipp, a Senior Analyst for the Foreign Military Studies Office at Ft. Leavenworth, Kansas, serves as Research Coordinator for European Military Studies. He is also an Adjunct Professor of History at the University of Kansas, where he teaches in the Russian and East European Studies Program. Adele Lindenmeyr is Associate Professor of History at Villanova University. Valeriia A. Nardova is a Senior Researcher at the St. Petersburg branch of the Institute of History of the Russian Academy of Sciences, a doctor of history, a specialist in nineteenth-century Russian history. Joan Neuberger teaches Russian history at the University of Texas at Austin. Fedor A. Petrov is a Senior Researcher at the State Historical Museum in Moscow. Alfred J. Rieber is Alfred L. Cass Term Professor of History at the University of Pennsylvania. Natalia F. Ust’iantseva is an Assistant Professor (dotsent) at the Cheliabinsk Institute of Culturte.”,”RUSx-010-FL”
“ELAZAR D. SOBOLEV A.I. KOLEVA T., compilazione di D. ELAZAR e T. KOLEVA; saggi di A.I. SOBOLEV K.A. ANDREYEV K.I. GRIGOROV K. VASSILEV Y. YOTOV T. KOLEVA P. GINDEV K. ORLOVA-BRYUKHANOVA P. BOEV K. BAICHINSKI M. VELEVA”,”Dimiter Blagoev. An Outstanding Theorist and Revolutionary.”,”Saggi di A.I. SOBOLEV K.A. ANDREYEV K.I. GRIGOROV K. VASSILEV Y. YOTOV T. KOLEVA P. GINDEV K. ORLOVA-BRYUKHANOVA P. BOEV K. BAICHINSKI M. VELEVA”,”RIRB-120″
“ELBE Ingo REICHARDT Tobias WOLF Dieter”,”Gesellschaftliche Praxis und ihre Wissenschaftliche Darstellung. Beiträge zur Kapital-Diskussion.”,”Il saggio di Tobias Reichardt si occupa del pensiero di Alfred Sohn-Rethel (pag 241-)”,”TEOC-719″
“EL-CAMPESINO Général (GONZALEZ Valentin)”,”La vie et la mort en URSS (1939-1949).”,”Lavoro forzato base del regime staliniano. Ventitre milioni di schiavi. “”Stalin ha acquisito e per sempre, la gloria la più sordida della storia, quella d’ aver creato e sviluppato il regime più schiavistico e, come complemento logico, lo Stato più poliziesco che sia mai esistito. In effetti, il rafforzamento di questo regime e di questo Stato è strettamente legato a quello del suo potere personale. Certo le prime ondate di repressione contro i menscevichi, i socialisti rivoluzionari e gli anarchici, così come la creazione della Ceka e la sua ulteriore trasformazione in GPU non gli sono imputabili e sono dovute all’ intero partito bolscevico. Ma egli è responsabile di tutti gli altri massacri, che hanno causato la morte di milioni e milioni di esseri umani: quelli dei cosiddetti trotskisti e buchariniani e quelli dei “”kulaki””. E della repressione mostruosa degli anni del dopoguerra. Si è molto parlato dei primi; io parlerò della seconda, meno conosciuta, ma infinitamente più grave da ogni punto di vista””. (pag 87)”,”RUSS-173″
“ELDREDGE Niles”,”Darwin. Alla scoperta dell’albero della vita.”,”Libro dedicato a Stephen Jay Gould (1941-2002) ‘che come me amava Charles Darwin’. Niles ELDREDGE paleontologo e biologo evoluzionista è stato, insieme a Stephen J. GOULD, il fondatore della teoria degli equilibri punteggiati. Dal 1969 è curatore della divisione degli invertebrati dell’ American Museum of Natural History. Ha scritto altre opere sul tema della vita e dell’ evoluzione.”,”SCIx-288″
“ELEGANT Robert S.”,”The Center of the World. Communism and the Mind of China.”,”””I cinesi sono stati per un millennio un popolo ideologico perché non furono formalmente un popolo religioso. Il confucianesimo fornì loro non solo un dettagliato codice morale e un complicato sistema politico organizzato formatosi dopo una leggendaria età d’ oro, ma anche un sostegno spirituale ed una relazione soddisfacente con il soprannaturale.”” (pag 450)”,”CINx-127″
“ELEY Geoff; MUSSON A.E.; FOSTER John”,”Defining social imperialism: use and abuse of an idea (Eley); Class struggle and the labour aristocracy, 1830-60 (Musson); Some comments of ‘Class struggle and the labour aristocracy’ (Foster).”,”Saggi incentrati sulla discussione dei libri di H.U. Wehler, ‘Bismark und der Imperialismus’, Cologne, 1969 (primo saggio) e John Foster, ‘Class Struggle and the Industrial Revolution’, 1974. John Foster cerca di dimostrare che a Oldham durante i decenni 1830 e 1840 ci fu ‘una coscienza di classe di massa’, una solidarietà operaia completa, tra sindacati e mondo politico che produsse un importante movimento rivoluzionario di massa (pag 337)”,”TEOC-746″
“ELGEY Georgette”,”Histoire de la IV Republique. 1. La republique des illusions 1945-1951.”,”””Nell’ insieme del paese, ed è essenziale, il partito comunista esercita una sorta di dittatura morale. Chiamandosi il partito dei 75 mila fucilati (1), vuole attribuirsi il monopolio del patriottismo. Diventa quasi chauvin. I suoi giornali si chiamano ‘La Marseillaise, Le Patriote’…”” (1) in realtà durante l’ Occupazione il numero totale di fucilati è stato di 29.600 francesi. Questa cifra non comprende le vittime delle deportazioni. Non è esatto parlare di 75 mila fucilati per il PCF. Ha avuto 75 mila dei suoi membri morti a causa dell’ occupazione nazista. (pag 16)”,”FRAV-076″
“ELGEY Georgette”,”Histoire de la IV Republique. 2. La republique des contradictions 1951-1954.”,”””Il mercanteggiamento italiano. Il ministro Lombardo dichiara: gli italiani, per loro parte, aspirano a un’ integrazione militare, a condizione che prefiguri una Europa federata, in cui l’ Italia sarà sullo stesso piano degli Alleati”” (pag 263)”,”FRAV-077″
“ELIADE Mircea”,”Da Zalmoxis a Gengis-Khan. Studi comparati sulle religioni e sul folklore della Dacia e dell’Europa centrale.”,”Daci: sembra assai probabile che il loro nome etnico derivi, tutto considerato, dall’epiteto rituale di una confraternita di guerrieri (pag 18) Mircea Eliade è nato a Bucarest nel 1907. Professore all’Università di Bucarest dal 1933 al 1940, nel 1945, si è trasferito a Parigi dove è rimasto fino al 1957, quando è stato chiamato all’Università di Chicago. Storico delle religioni, etnologo, studioso dei miti e delle culture primitive.”,”RELx-001-FSD”
“ELIADE Mircea”,”Forgerons et Alchimistes.”,”Mircea Eliade, lo storico delle religioni, antropologo, scrittore e filosofo rumeno, ha prodotto una vasta gamma di opere. Ecco alcuni dei suoi libri tradotti in italiano: Il mito dell’eterno ritorno. Archetipi e ripetizioni Trattato di storia delle religioni Lo sciamanismo e le tecniche dell’estasi Le religioni e il folklore dell’Europa orientale. Da Zalmoxis a Gengis Khan1 Miti, sogni e misteri La nascita mistica. Riti e simboli d’iniziazione Spezzare il tetto della casa. La creatività e i suoi simboli Questi libri offrono una profonda esplorazione delle credenze religiose, dei miti e delle esperienze culturali. ‘Forgerons et alchimistes’ di Mircea Eliade pare non sia stato pubblicato in Italia.”,”SCIx-030-FSD”
“ELIADE Mircea”,”Miti, sogni e misteri.”,”Mircea Eliade è nato nel 1907 a Bucarest, dove ha conseguito la laurea in lettere. Dal 1928 al 1932 fu all’Università di Calcutta per condurre studi sull’India. Dal 1946 al 1949 ha tenuto corsi all’Ecole des Hautes Etudes della Sorbona. Dal 1956 ha ottenuto una cattreda di storia delle religionmi all’Università di Chicago.”,”RELx-001-FFS”
“ELIAS Norbert”,”Saggio sul tempo.”,”Norbert Elias è considerato uno dei grandi sociologi del secolo XX. E’ morto all’età di 93 anni nel 1990. “”In fin dei conti è soltanto con Einstein che siamo giunti a scoprire che il tempo è una forma di relazione e non, come credeva Newton, un flusso oggettivo, parte del creato, come i fiumi e le montagne visibili (…)”” (pag 56) “”Ma ricordiamoci del modo in cui Darwin affronta il problema dell’evoluzione biologica. A Darwin non interessava sapere se gli anfibi fossero moralmente migliori dei pesci, i mammiferi migliori dei rettili o gli uomini più fortunati delle scimmie; per lui si trattava semplicemente di sapere come e perché specie divese fossero divenute ciò che sono e di spiegare la superiorità funzionale di specie apparse più tardi nel processo d’evoluzione rispetto a specie precedenti. Il problema dell’evoluzione delle società in generale e quello del «tempo» in particolare richiedono un approccio similare”” (pag 113) Carattere feticistico del tempo (pag 126) Il crescente dualismo del concetto di tempo (pag 139)”,”TEOS-271″
“ELISSEEFF Danielle”,”Histoire du Japon. Entre Chine et Pacifique.”,”ELISSEEFF Danielle, specialista dell’ Estremo Oriente, si è diplomata all’ Ecole nationale des chartes, all’ Ecole pratique des hautes etudes e all’ Ecole des langues orientales. E’ autore di una decina di libri. Histoire du Japon. Entre Chine et Pacifique. “”Il miglior modo di definire i rapporti feudali in Giappone è di sottolineare come forte è la fusione che essi rappresentano tra tutti i poteri – civile, militare, giudiziario – nel quadro di una ricerca molto pragmatica dell’ efficienza, senza ricerca teorica di una architettura ideale, né riferimento a un prestigioso modello antico come poteva essere l’ Impero Romano. La legge del più forte si impone al più debole, lasciando giocare una sorta di selezione naturale portatrice di classi sociali e di ogni ingiustizia, ma anche di tutte le speranze, attraverso le classi sociali e gli insegnamenti normativi che, come il confucianesimo, raccomandano che ogni uomo si accontenti della sua parte.”” (pag 77)”,”JAPx-059″
“ELKANA Yehuda”,”The Discovery of the Conservation of Energy.”,”Yehuda Elkana insegna storia e filosofia della scienza alla Hebrew University of Jerusalem, Israele, è anche direttore della Van Leer Jerusalem Foundation. (1975) “”Science owes more to the steam engine than the steam engine to science”” (Anon) “”La scienza deve più alla macchina a vapore che la macchina a vapore alla scienza”””,”SCIx-554″
“ELKIN A.P.”,”Gli aborigeni australiani.”,”A.P. Elkin Professore di Antropologia nell’Università di Sydney.”,”AUSx-002-FFS”
“ELKINS Caroline”,”Un’eredità di violenza. Una storia dell’Impero britannico.”,”Caroline Elkins è professoressa di Storia e di Studi africani e afroamericani all’Università di Harvard. Insegna anche alla Business School e alla Harvard Law School. Il dibattito contemporaneo sugli studi postcoloniali ha visto la sua opera al centro della discussione. Begin e la ‘casa di vetro’. I revisionisti, da parte loro, elaborarono strategie per attaccare di petto le misure repressive britanniche. Come ricordò in seguito Menachem Begin, «la storia e la nostra capacità di osservazione ci persuasero che, se fossimo riusciti a distruggere il prestigio del governo (inglese) in Eretz Isarel, la sua caduta sarebbe avvenuta automaticamente. Da quel momento in poi non smettemmo mai di accanirci su questo punto debole. Per tutti gli anni della nostra sollevazione colpimmo il prestigio del governo britannico deliberatamente, instancabilmente, incessantemente» (78). Gli ufficiali britannici impegnati sul campo sapevano esattamente che cosa questo significasse. I leader dell’Irgun «credono nell’efficacia delle loro attuali tattiche (…) che la violenza sia l’unico mezzo per indurre il governo britannico a fare concessioni politiche», si legge in un rapporto dell’intelligence (79). Secondo Begin, Samuel Katz, membro dell’alto comando dell’Irgun e «uno degli uomini più saggi», aveva compreso perfettamente la correlazione tra la violenza e le debolezze politiche della Gran Bretagna nel contesto postbellico: «C’erano limiti all’oppressione, oltre i quali il governo britannico non osava spingersi. Nel poteva scatenare contro di noi tutta la forza del suo potere. La Palestina non era un remoto villaggi collinare dell’Afghanistan, che poteva essere bombardato fino alla completa sottomissione. La Palestina era una casa di vetro a cui il resto del mondo guardava con interesse. Nel 1945, gli inglesi avevano scoperto che il loro comportamento nei confronti degli ebrei era un fattore importante negli orientamenti e nella politiche americane (80)». La «logica della rivolta» di Begin rimarcava il punto di vista di Katz: «Eretz Israel (…) assomigliava a una casa di vetro». Begin estese poi l’analogia, notando che «con le “”armi”” andavamo all’attacco; la trasparenza del “”vetro”” era il nostro scudo di difesa» (81). Alla base dell’intera strategia c’era il principio revisionista di ordine più generale – «Combattiamo, quindi siamo» – che esprimeva al contempo una logica di liberazione ma era anche radicato nella realpolitik del dominio britannico (82)”” (pag 493) [(78) Begin, ‘Revolt’, p. 52; (79) ‘Palestine. Political. Irgun-Zvai Leumi’, marzo 1946. Reference n: 47/ 154/2, HA; (80) Katz, ‘Days of Fire’, p. 110; (81) Begin, ‘Revolt’, p. 56. «Logic of the Revolt» è il titolo del capitolo quinto del libro; (82) Ibid., p. 27]”,”UKIQ-009″
“ELLEBOODE Christian”,”Karl Marx. Vie – oeuvres – concepts.”,”ELLEBOODE Christian è Docteur in scienze economiche. E’ professore ‘en classes préparatoires économiques et commerciales’ nel liceo Notre-Dame-de-Sion a Saint-Omer. “”Le valeurs ne correspondent pas aux prix de production, mais par le jeu de la concurrence, il y a uniformisation des taux de profit en un taux de profit moyen (…). Quand la composition organique du capital d’une branche est supérieure à la moyenne, les marchandises vendues ont un prix supérieure à leur valeur et il y a, pour cette branche un profit plus élevé que la plus-value produite. La somme totale des écarts entre les prix de production et les valeurs est nulle. Les écarts entre prix de production et valeur se compensent. Ce qui revient à tirer comme conclusion que la loi générale ne s’impose comme tendance qu’approximativement. Les différentes branches se partagent une plus-value globale concrètement au ‘prorata’ de la part qu’elles représentent dans le capital total avancé. Ce mécanisme a été qualifié de péréquation des taux de profit”” [Christian Elleboode, Karl Marx. Vie – oeuvres – concepts, 2001]”,”MADS-572″
“ELLEINSTEIN Jean”,”Storia del fenomeno staliniano.”,”ELLEINSTEIN è dirigente del Centro di studi e ricerche marxiste e autore di una storia dell’URSS in quattro volumi.”,”RUSS-052″
“ELLEINSTEIN Jean”,”Marx, su vida, su obra.”,”””Marx mostra che, un secolo prima “”Cromwell e il popolo inglese avevano attinto dall’ Antico Testamento la lingua, le passioni e le illusioni necessarie per la loro rivoluzione borghese. Quando si ebbe raggiunto il vero obiettivo, ovvero, quando si realizzò la trasformazione borghese della società inglese, Locke soppresse Abacuc””. Marx risponde ora a Proudhon, sebbene senza nominarlo: “”La rivoluzione sociale del secolo XIX non può attingere la sua poesia dal passato, ma unicamente dall’ avvenire””. (pag 188)”,”MADS-361″
“ELLEINSTEIN Jean”,”Histoire du communisme, 1917-1945.”,”La Nep. “”Insomma, si ritorna ad un’ economia di mercato. Solo le grandi imprese restano nazionalizzate, come pure le banche. Il commercio estero rimane monopolio di Stato. Lenin offre anche ai capitalisti occidentali delle “”concessioni”” nelle regioni produttive di materie prime (carbone, petrolio, ecc.) ed è il boicottaggio delle grandi imprese occidentali che impedisce che siano concesse loro le miniere del Donetz e il petrolio di Baku. L’economia sovietica si presenta dunque negli anni venti come una economia mista di trasizione. Grazie a ciò, poco a poco, il paese si ricostruisce.”” (pag 57)”,”INTT-208″
“ELLEINSTEIN Jean”,”D’une Russie a l’ autre. Vie et mort de l’ URSS.”,”ANTE3-56 ELLEINSTEIN Jean ha scritto varie opere tra cui ‘Karl Marx’, ‘Histoire mondiale des socialismes’.”,”RUST-134″
“ELLEINSTEIN Jean”,”Storia del fenomeno staliniano.”,”Jean Elleinstein, dirigente del Centro di studi e ricerche marxiste e autore di una Storia dell’URSS in quattro volumi, analizza in quest’opera le origini, l’evoluzione e il declino del fenomeno staliniano, il cui apogeo si colloca tra gli inizi degli anni trenta e la morte di Stalin, avvenuta nel 1953, offrendoci un tentativo di spiegazione marxista, non riconducibile al solo ‘culto della personalità’ denunciato dal XX Congresso del PCUS nel 1956.”,”RUSS-042-FL”
“ELLEINSTEIN Jean”,”Staline Trotsky. Le Pouvoir et la Révolution.”,”Dedica manoscritta probabilmente dell’autore Tesi dell’autore: l’atteggiamento di Trotsky in occasione del dibattito e scontro sul trattato di Brest-Litovsk fu decisivo per impedire una crisi in seno al partito bolscevico. Si afferma che alcuni dirigenti del PC bolscevico ragionavano perfino su un governo senza Lenin… (pag 53)”,”TROS-310″
“ELLEMAN Bruce A.”,”Moscow and the Emergence of Communist Power in China, 1925-30. The Nanchang Uprising and the Birth of the Red Army.”,”Bruce A.Elleman è Research Professor al Maritime History Department del US Naval War College. Ha pubblicato pure ‘Modern Chinese Warfare, 1795-1989’ (2001) e ‘Japanese-American Civilian Prisoner Exchanges and Detention Campas, 1941-45’ (2006). Radek sulla natura sociale della Cina negli anni 1920 e il dibattito sul modo di produzione asiatico (pag 15-16)”,”MCIx-072″
“ELLER-VAINICHER Marco”,”Distribuzione del reddito, crescita e moneta nella posizione dei governatori della Banca d’Italia durante il quarantennio repubblicano. Gennaio 1989.”,”Governatori della Banca d’Italia: LUIGI EINAUDI 1946 DONATO MENICHELLA 1947-1959 GUIDO CARLI 1960-1974 PAOLO BAFFI 1975-1978 CARLO A. CIAMPI 1979-1987″,”ECOT-003-FP”
“ELLERY Eloise”,”Brissot de Warville. A Study in the History of the French Revolution.”,”ELLERY Eloise, Associate Professor of History in Vassar College. Influenza di Voltaire, Rousseau e delle istituzioni degli Stati Uniti su Brissot. “”Tutto il suo lavoro nella sua tendenza anticristiana, nella sua enfasi sui diritti naturali, nel suo vangelo di umanitarismo e riforma politica, fu tipico del pensiero del diciassettesimo secolo. (…) Brissot fu allo stesso tempo il discepolo di Voltaire, di Rousseau, e di Montesquieu. L’ influenza di Voltaire era forse la minore, ma è indubitabile nell’ atteggiamento generale e nel tono incisivo dei suoi primi lavori ‘L’ Autorité législative de Rome anéantie’ e ‘Lettres philosophiques sur Saint Paul’.”” (pag 41) “”In this case Brissot and Mirabeau agreed, but agreement between them was the exception. As in the formation of the constitution, Mirabeau’s object was to produce a constitution which should be practicable, so in the management of foreign and financial affairs he was guided by expediency. Brissot, on the other hand, was predominantly influenced by theory and considerations of abstract right, and failed both to appreciate Mirabeau’s regard for the practical necessities of the moment and to recognize the real greatness of the man””. (pag 143-144)”,”FRAR-343″
“ELLI Chiara”,”Spagna vertebrata. Gli intellettuali del 1898 e l’Europa.”,”Chiara Elli si è laureata in Scienze politiche nell’Università degli Studi di Milano, con una tesi in Storia delle dottrine politiche sul penisero politico della Generazione del 98. Si è specializzata (2000-2002) all’Università Complutense di Madrid e successivamente ha lavorato nel Centro Studi ‘Luca d’Agliano’.”,”SPAx-014-FSD”
“ELLIOTT Gregory”,”Perry Anderson. The Merciless Laboratory of History.”,”ELLIOTT è senior lecturer in humanities all’ University of Brighton. Ha già pubblicato ‘Althusser: The Detour of Theory’, ‘Labourism and the English Genius’ e ‘Althusser: A Critical Reader’.”,”MUKx-064″
“ELLIOTT J. H.”,”El Viejo Mundo y el Nuevo (1492-1650).”,”Opera originale: ‘The Old World and the New, 1492-1650’ “”Il pensiero cristiano e stoico forniva l’idea della unità fondamentale del genere umano. Aristotele insegnò a pensare l’uomo come un essere essenzialmente sociale”” (pag 63) “”Nell’Europa del 1500, una popolazione di circa 100 milioni di abitanti occupava una estensione di 3.750.000 miglia quadrate di territorio, che equivaleva a una densità di 26,7 abitanti per miglia quadrate. Con la scoperta dell’America – la apertura della grande frontiera – questi 100 milioni di abitanti acquisirono una estensione di territorio addizionale di 20 milioni di miglia quadrate, con la conseguente possibilità di una densità di popolazione drammaticamente ridotta”” (pag 76)”,”STOS-191″
“ELLIS John M.”,”Language, Thought, and Logic.”,”””It is often easier to discover a truth to assign to it its proper place’ (Ferdinand de Saussure)”,”TEOS-008-FRR”
“ELLMAN Michael”,”La pianificazione socialista.”,”Lo scopo di questo libro è di fornire una chiara e semplice introduzione all’economia della pianificazione nei paesi a socialismo di Stato, un quadro completo della esperienza sovietica e cinese nella direzione dell’economia.”,”RUSU-040-FL”
“ELLUL Jacques”,”Storia della propaganda.”,”La propaganda nel mondo occidentale fino al XV secolo. Dal XVI secolo al 1789. Dal 1789 al 1914. Comparsa della propaganda moderna. Propaganda della Rivoluzione d’ Ottobre, LENIN. ELLUL (1912) ha insegnato fino al 1980 nelle Univ di Montpellier, Strasbourg, Clermont-Ferrand, Bordeaux e presso l’Institut d’Etudes Politiques. Dimesso dall’insegnamento da Vichy, ha partecipato alla resistenza. E’ stato membro del Consiglio Ecumenico delle Chiese e del Consiglio nazionale della Chiesa Riformata di Francia. Ha diretto la rivista ‘Foi et Vie’. Oltre alla classica ‘Histoire des Institutions’, 1956-58, tradotta in italiano nel 1981 (in 5 tomi) ha scritto pure: ‘Trahison de l’Occident’ (1975), ‘Le systeme technicien’ (1977), ‘L’ideologie marxiste chretienne, (1979) ecc.”,”FOLx-008″
“ELLUL Jacques, a cura di Michel HOURCADE Jean-Pierre JEZEQUEL e Gerard PAUL”,”Les successeurs de Marx. Cours professé à l’Institut d’études politiques de Bordeaux.”,”E’ il frutto di un corso sul pensiero marxista ELLUL Jacques “”Kautsky, dans son livre intitulé ‘Terrorisme et communisme’ publié en 1919, montre à quoi va conduire la théorie de Lénine. Dans l’introduction, il établit une comparaison avec la Révolution française, faisant le parallèle entre Kerenski et les Etats généraux d’une part, Lénine et les Jacobins d’autre part. Il poursuit la comparaison en montrant que quand Lénine a fait son coup d’Etat en 1917, il s’est trouvé dans la situation de Bonaparte, et pour éviter une réaction thermidorienne, il a été obligé de modifier progressivement son programme pour y renoncer complètement en fin de compte. Kautsky montre que, ou bien Lénin restait fidèle à son programme de 1917, et il subissait un échec, ou bien il se maintenait au pouvoir en trahissant la totalité de son programme révolutionnaire. Dans les deux cas, c’était l’échec de la révolution socialiste. Kautsky énumère les entorses faites par Lénine à son propre programme.”” (pag 102) (…) Les réponses de Lénine. “”Ses réponses se trouvent condensées dans trois ouvrages: – Que faire? en 1902. – Un pas en avant , deux en arrière, en 1904 – La maladie infantile du communisme, en 1920. Selon lui, la théorie marxiste de la révolution distingue des conditions objectives et des conditions subjectives. L’erreur de Kautsky est de penser aux conditions objectives. (…)”” (pag 104)”,”TEOC-556″
“ELLUL Jacques”,”Il sistema tecnico. La gabbia delle società contemporanee.”,”Jacques Ellul (1912-1994): un pensatore iconoclasta libertario. Protestante, anticomunista, ma esperto di Marx. L’unico in Francia ad aver condotto per cinquant’anni una profonda critica del “”progresso tecnico””. Molti altermondialisti si richiamano alla sua riflessione. L’autore della prefazione ha scritto su Ellul un saggio pubblicato da Jaca Book. ‘Jacques Ellul: l’uomo che aveva previsto (quasi) tutto’ (2008) “”L’ultima osservazione riguarda la neutralità della tecnica. Quando dico che la tecnica è autonoma, non voglio dire che sia neutra, ma al contrario che essa possiede una propria legge e un senso in se stessa. La tecnica non è uno strumento che l’uomo può utilizzare a piacimento. Possiede un proprio peso, una propria direzione. Richta sottolinea saggiamente che tutte le teorie sulla «neutralità» della tecnica sono nate a partire dall’industrializzazione. Ciò è accaduto perché «in nessun periodo precedente le forze produttive avevano assunto tale forma indifferente al commercio degli individui in quanto individui» (49)”” (pag 186-187) (49) Karl Marx, “”L’ideologie allemande”””,”TEOS-284″
“ELLUL Jacques, a cura di Michel HOURCADE Jean-Pierre JEZEQUEL e Gérard PAUL”,”La pensée marxiste. Cours professé à l’Institut d’études politiques de Bordeaux de 1947 à 1979.”,”””Dans le domaine des classes sociales, il existe aussi des nuances importantes quant à l’interprétation de la pensée de Marx sur cette question du développement de l’Histoire. Dans la ‘Critique de l’économie politique’, Marx dit que la lutte des classes n’est pas évidente à discerner, et qu’il y a des périodes de «stagnation» où l’on constate l’absence de conflits entre les classes sociales: par exemple; la période de la fin de l’empire romain (IVe siècle) jusqu’à la fin du XIe siècle. La classe dominante ne joue pas seulement un rôle de domination mais plutôt un rôle régressif: elle ne suscite aucun développement économique, politique, etc. Par ailleurs, Marx évoque aussi la possibilité que la lutte des classes ne se traduise pas par la défaite de la classe dominante au profit de la classe exploitée, mais s’achève par la destruction des deux classes antagonistes. Il illustre cette proposition par les conflits à Byzance et dans l’Italie du XIIIe siècle. Apparaît alors un nouveau groupe social qui n’est pas vraiment encore une classe sociale qui s’empare du pouvoir et va se constituer progressivement en classe sociale. Marx évoque à ce sujet la bureaucratie. Au XIXe siècle, elle ne forme pas une classe sociale. Mais, si son développement se poursuit, elle pourrait finir par conquérir le pouvoir et devenir une classe. Seuls Marx et Tocqueville ont décelé les potentialités de la bureaucratie, dès le XIXe siècle”” (pag 127-128)”,”MADS-741″
“ELLUL Jacques, edizione italiana a cura di Giovanni ANCARANI”,”Storia delle istituzioni. III. L’età moderna e contemporanea: dal XVI al XIX secolo.”,”Jacques Ellul, nato a Bordeaux nel 1912, ha insegnato in varie università francesi. Esonarato dall’insegnamento dal governo di Vichy, partecipò alla resistenza e fu vicesindaco di Bordeaux e segretario generale del movimento di liberazione. E’ membro del Consiglio nazionale della Chiesa riformata di Francia. Ha al suo attivo molte opere tra cui ‘L’homme et l’argent’ (1953) e ‘Propagandes’ (1963).”,”STOS-001-FP”
“ELLWOOD David W.”,”Una sfida per la modernità. Europa e America nel lungo Novecento.”,”D.W. Ellwood insegna storia delle relazioni internazionali all’Università di Bologna e storia dei rapporti Usa-Europa al Bologna Center della J. Hopkins University. Si è anche interessato al cinema come fonte per la storia (‘The Movies as History. Visions of the Twentieth Century’, 2001) “”Raymond Aron, eminente scienziato sociale francese, dichiarò che era facile elencare “”fenomeni, istituzioni, divertimenti”” che avevano attraversato l’oceano e, in Europa come altrove, avevano “”acquisito diritto di cittadinanza””. Ma non si trattava di “”americanizzazione”” come sostenevano in molti con disprezzo, bensì semplicemente dell'””universalizzazione di fenomeni legati allo sviluppo della civiltà materiale”” (1). La celebrazione di Jean Fourastié dei “”trent’anni gloriosi””, così famosa in Francia (2), e la sua indagine – la più evocativa tra quelle che documentavano il grande progresso in materia di benessere umano in Occidente – non danno alcuna importanza a una qualche forma di ispirazione americana, anzi non vi fanno quasi riferimento”” (pag 221) Trotsky. “”Lev Trockij, il più celebrato antagonista di Stalin, espulso dall’Unione Sovietica nel 1929, trascorse da latitante i primi anni trenta in Francia. Nonostante le numerose e profonde differenze che aveva con i suoi persecutori, condivideva con tutti loro, tranne che con Stalin, la forte preoccupazione per i pericoli del nazionalismo economico. All’inizio del 1934 propose ai lettori di “”Foreign Affairs””, l’autorevole rivista di New York, una vivace analisi su quale fosse la posta in gioco: “”Tutti a casa! Torniamo al cuore della nazione! Non solo dobbiamo correggere l’errore del Commodoro Perry, che ha rotto l'””autarchia”” del Giappone, ma serve anche una correzione dell’ancora più grande errore di Cristoforo Colombo, che ha causato l’espansione così smodata della cultura umana””. Trockij dichiarò che il rifiuto politico dell’interdipendenza economica stava producendo tensioni “”intollerabilmente gravi”” tra le nazioni. La Grande Guerra aveva prodotto una nuova dipendenza reciproca tra l’Europa e l’America, ma in un modo che aveva solo aggravato le tensioni economiche causate dai loro diversi sistemi di sviluppo. “”I tentativi di salvare la vita economica inoculandole il virus dal cadavere del nazionalismo si rivelarono un veleno per il sangue che portava il nome di fascismo””. Trockij, come lettore fedele del Marx economista, credeva che la logica dell’evoluzione capitalista o, più nello specifico, la legge della produttività della forza lavoro che aveva sempre spinto l’uomo a trovare modi “”per ottenere la maggior quantità di merci possibile con il minor dispendio di forza lavoro””, significava che solo un’attività paneuropea e su scala mondiale era adeguata per i sistemi di produzione di massa del tempo. Ai suoi occhi, la vera sfida per l’Europa si poteva così esprimere: “”Come si può garantire l’unità dell’Europa; mentre si salvaguarda la completa libertà culturale dei popoli che vi abitano? Come può un’Europa unita entrare a far parte di un sistema economico mondiale coordinato?””. Piuttosto che affrontare questo problema, i governi europei, sempre più deboli, stavano cercando, con maggiore o minore disperazione, di ricacciare lo sviluppo economico all’interno del quadro nazionale, usando una forma sempre più aggressiva di capitalismo di Stato. Ma dove, allora, si collocavano gli Stati Uniti rispetto a questo sviluppo totalmente reazionario del Vecchio Continente? Secondo Trockij, non potevano esserci dubbi che gli Stati Uniti avevano portato la legge della produttività della forza lavoro a un nuovo livello con il sistema basato su “”nastro trasportatore, standard o produzione di massa””. Ma il resto del mondo era prronto a difendersi con ogni mezzo possibile, anche con le armi, piuttosto che affrontare la logica insita nell’esperienza degli Stati Uniti. Questa scelta non poteva che portare guerra, rovina e “”la musica dell’inferno””. “”Prima o poi il capitalismo americano deve farsi strada nel nostro pianeta, in lungo e in largo. Con quale modalità? Con ‘ogni’ modalità. Un altro coefficiente di produttività denota anche un alto coefficiente di forza distruttiva. Sto predicando la guerra? Niente affatto (…)””. Allo stesso tempo il nazionalismo fascista decadente stava preparando ovunque caos e devastazione. Il capitalismo competitivo in crisi era “”come una gallina che covava non un pulcino, ma un coccodrillo. Non c’era da stupirsi che non riuscisse a gestire la propria prole”” (14). (14) Lev Trotsky, Nationalism and Economic Life, in ‘Foreign Affairs’, April 1934 (pag 91-92)”,”EURx-293″
“ELLWOOD David W.”,”L’alleato nemico. La politica dell’occupazione anglo-americana in Italia, 1943-1946.”,”Molto citati i nomi di H.R. Alexnander P. Badoglio I. Bonomi H. Coles C.R.S Harris Charles Noel A. Kirk H. Macmillan F.D. Roosevelt E.W. Stone A. Weinberg Il volume presenta per la prima volta una visione complessiva dell’opera degli Alleati in Italia dallo sbarco in Sicilia alla fine del 1945 La collaborazione di Valletta con gli Alleati (pag 364) “”La pressione tedesca si faceva sempre più forte e incombeva la minaccia costante di distruzioni o della deportazione di operai e impianti. Soltanto dopo il settembre 1944, quando fu firmato un accordo tra il ministro neofascista dell’Economia corportavia e le forze di occupazione tedesca, che garantiva nominalmente che gli impianti a nord del Po non sarebbero stati distrutti, gli industriali riconquistarono un significativo margine di manovra (34). Valletta non esitò a lungo: a metà novembre fornì ai rappresentanti della Special Force una descrizione particolareggiata della situazione dei suoi impianti, indicando che venivano costruiti per i tedeschi cinquecento veicoli al mese, il minimo indispensabile cioè per evitare la deportazione dei macchinari e degli operai. Per mezzo di negoziati, aggiunse Valletta, egli sarebbe forse riuscito a persuadere i tedeschi a fornire riserve di materie prime per due mesi: ciò significava che, al momento dell’arrivo degli Alleati, la produzione sarebbe passata a mille veicoli al mese e «[la] intera organizzazione Fiat sarebbe stata a disposizione [degli Alleati» non appena fosse stato necessario””. La Fiat aveva anche elaborato programmi per una massiccia fornitura di viveri, aveva già nascosto i generi alimentari necessari, ed aveva promesso riserve di legno e di acqua nel caso che le centrali elettriche fossero state distrutte dai tedeschi durante la ritirata (35). Nei confronti degli Alleati, Valletta si trovava in una posizione di forza”” (pag 364) [(34) Castronovo, Agnelli, p. 660; (35) Documento della Special Force del 17 novembre 1944 cit. in Perona, ‘La politica’, p. 14]”,”QMIS-300″
“ELLWOOD David W.”,”Al tramonto dell’impero britannico: Italia e Balcani nella strategia inglese, 1942-1946.”,”Concetto ‘Rivolta al momento giusto’ (pag 78-79) Fine della leadership britannica (pag 69)”,”QMIS-063-FGB”
“ELON Amos”,”Il grande Rothschild. Meyer Amschel, dal ghetto di Francoforte a banchiere dei re.”,”ELON-A, nato a Vienna, attualmente vive a Gerusalemme. Collabora al “”Neew Yorker”” e alla “”New York Review of Books””. Bibliografia – “”La rivolte degli ebrei”” (1979). – “”Israeliani: padri fondatori e figli”” (1988). – “”Gerusalemme”” (1990).”,”E1-BAIN-009″
“ELON Amos”,”La rivolta degli ebrei.”,”Amos Elon nato a Vienna, è stato per anni corrispondente dall’estero del quotidiano israeliano Ha’aretz, e ha pubblicato due libri tradotti in varie lingue: Journey through a Haunted Land sulla Germania di oggi e The Israelis: Founders and Sons sulla nascita e lo sviluppo dello Stato di Israele. Dal presente volume ha tratto un dramma, Herzl assieme a Dore Shary, che è stato rappresentato con successo a Broadway. Attualmente sta lavorando a un romanzo documentario che narra la storia vissuta del tentativo di sottrarre alla morte dei lager nazisti centomila ebrei durante la Seconda guerra mondiale.”,”EBRx-004-FL”
“ELORZA Antonio BIZCARRONDO Marta”,”Queridos camaradas. La Internacional Comunista y España, 1919-1949.”,”Biografie ELORZA Antonio BIZCARRONDO Marta risvolto copertina “”Nell’ esteso discorso esplicativo del VII Congresso, questo è l’ unico riferimento alla giustificazione da parte di Dimitrov della difesa della democrazia. Il Bloque Popular Antifascista, nella versione Codovilla-Diaz, vuole essere molto più di una coalizione elettorale, e pure di una alleanza politica; si situa sul terreno del fronte unico, come la sua materializzazione politica, ma senza abbandonare il carattere di una convergenza sociale, “”di un’ ampia lotta di massa””, il cui sottofondo implicito è in realtà antipolitico in quanto ignora la pluralità dei partiti, per accedere senza ostacoli alla egemonia comunista””. (pag 254) “”Maurin aveva rappresentato fin dalla formazione del POUM, il 29 settembre del 1935, la fazione più importante del comunismo eterodosso catalano, il Bloc Obrer i Camperol (BOC, ndr), ed era coincidente con Andrés Nin nella fascinazione per il modello di rivoluzione sovietica del 1917 (…)””. (pag 347) “”Quasi-trotskisti””. “”La assenza forzata di Maurin, rese Andrés Nin leader unico del POUM, già leader della Izquierda Comunista, un ramo uscito dal trotskismo a partire dal 1934, quando il vecchio rivoluzionario tentò senza riuscirvi di ottenere che i suoi seguaci spagnoli entrassero nel PSOE. Da allora, le relazioni tra la Izquierda Comunista spagnola e Trotsky furono tormentate, per cui non è corretto chiamare trotskista il POUM di Nin, come pure considerare che non esistesse relazione alcuna, per lo meno genetica, tra il POUM e Trotsky””. (pag 357)”,”MSPG-150″
“ELOY-MARTINEZ Tomás”,”Santa Evita. Romanzo.”,”L’autore è nato a Tucumán nel Sud dell’Argentina nel 1934. Ha insegnato letteratura latino-americana alla Rutgers University. Vive nel New Jersey.”,”AMLx-012-FFS”
“ELSENHANS Hartmut a cura; saggi di Hartmut ELSENHANS Claudius H. RIEGLER Claus LEGGEWIE Wolfgang MAYER Alfred SCHMIDT Gisela HÜBNER-DICK Raimund SEIDELMANN Eva SENGHAAS-KNOBLOCH Anke SCHULZ Ulrich MENZEL Anna-Jutta PIETSCH”,”Migration und Wirtschaftsentwicklung.”,”saggi di Hartmut ELSENHANS Claudius H. RIEGLER Claus LEGGEWIE Wolfgang MAYER Alfred SCHMIDT Gisela HÜBNER-DICK Raimund SEIDELMANN Eva SENGHAAS-KNOBLOCH Anke SCHULZ Ulrich MENZEL Anna-Jutta PIETSCH”,”CONx-073″
“ELSTER Jon ROEMER E. John, Contributors, C. D’ASPREMONT Charles BLACKORBY John BROOME L.A. GÉRARD-VARET James GRIFFIN Peter J. HAMMOND Aanund HYLLAND Daniel KAHNEMAN Carol VAREY Ignacio ORTUÑO-ORTIN Thomas M. SCANLON John A. WEYMARK”,”Interpersonal Comparisons of Well-Being.”,”C. d’Aspremont Core Université catholique de Louvain, Belgium. Charles Blackorby and David Donaldson, Department of Economics University of British Columbia Vancouver, Canada. John Broome Department of Economics University of Bristol, Bristol, England. Jon Elster Department of Political Science. University of Chicago, Chicago, Illinois. L.A. Gérard-Varet Ecoles des hautes étudies en sciences socials Marseilles, France. James griffin keeble College Oxford, England. Peter J. Hammond Department of Economics European University Institute San Domenico di Fiesole (Firenze) Italy. Aanund Hylland Department of Economics University of Oslo, Oslo, Norway. Daniel Kahneman and Carol Varey Department of Psychology University of California, Berkeley, California. Ignacio Ortuñ0-Ortin Department of Economics University of Alicante, Alicante, Spain. John E. Roemer Department of Economics University of California Davis, California. Thomas m. Scanlon Department of Philosophy Harvard University Cambridge, Massachusetts. John A. Weymark Department of Economics University of British Columbia Vancouver, Canada. List of contributors, Acknowledgments, Introduction Jon ELSTER and John E. ROEMER, Note, Figure, Appendix, References, Index, Studies In Rationality And Social Change, elenco collaboratori, ringraziamenti, introduzione di Jon ELSTER e John E. ROEMER, note, grafici, appendice, riferimenti, indice nomi argomenti, Studies In Rationality And Social Change”,”FILx-132-FL”
“ELTING John Robert”,”Swords Around a Throne. Napoleon’s Grande Armée.”,”ELTING John R.: (1911-2000) Colonnello e storico militare americano. Soldato per 35 anni (1933-1968), con due intermezzi civili come Istruttore di scuola superiore. Addestratore degli Ufficiali di riserva presso la Stanford University nel 1932. Fino al 1947 in servizio continuo nel 71° battaglione di artiglieria da campo corazzata. Viene qui descritta e analizzata l’arma più potente di Napoleone: la Grande Armée, che nel momento di maggior sviluppo contava oltre un milione di soldati. L’Autore esamina ogni aspetto di questa macchina umana incredibilmente complessa: l’organizzazione, il sistema di comando, la logistica, le armi, le tattiche, la disciplina, la ricreazione, gli ospedali mobili, i servizi da campo, ecc. La formazione dell’esercito tra i tumulti della Francia rivoluzionaria e attraverso le rapide conquiste di vasti territori in tutta Europa, fino alla leggendaria sconfitta a Waterloo. Il testo utilizza estratti di lettere dei soldati, resoconti di testimoni oculari e numerosi dettagli tratti da ricerche decennali.”,”FRAN-117-FSL”
“ELTON Geoffrey Rudolph a cura; saggi di ELTON Friedrich LÜTGE S.T. BINDOFF E.G. RUPP Ernest A. PAYNE N.K. ANDERSEN Ernst BIZER R.R. BETTS F.C. SPOONER D. CANTIMORI O.H. EVENNETT H.G. KOENIGSBERGER Denys HAY A.R. HALL R.R. BETTS J.R. HALE V.J. PARRY J.L.I. FENNELL J.H. PARRY I.A. MACGREGOR”,”Storia del mondo moderno. Vol 2. La Riforma 1520-1559.”,”saggi di ELTON Friedrich LÜTGE S.T. BINDOFF E.G. RUPP Ernest A. PAYNE N.K. ANDERSEN Ernst BIZER R.R. BETTS F.C. SPOONER D. CANTIMORI O.H. EVENNETT H.G. KOENIGSBERGER Denys HAY A.R. HALL R.R. BETTS J.R. HALE V.J. PARRY J.L.I. FENNELL J.H. PARRY I.A. MACGREGOR”,”STOU-002″
“ELTON Geoffrey Rudolph a cura; saggi di ELTON Friedrich LÜTGE S.T. BINDOFF E.G. RUPP Ernest A. PAYNE N.K. ANDERSEN Ernst BIZER R.R. BETTS F.C. SPOONER D. CANTIMORI O.H. EVENNETT H.G. KOENIGSBERGER Denys HAY A.R. HALL R.R. BETTS J.R. HALE V.J. PARRY J.L.I. FENNELL J.H. PARRY I.A. MACGREGOR”,”Storia del mondo moderno. Volume II. La Riforma 1520-1559.”,”saggi di ELTON Friedrich LÜTGE S.T. BINDOFF E.G. RUPP Ernest A. PAYNE N.K. ANDERSEN Ernst BIZER R.R. BETTS F.C. SPOONER D. CANTIMORI O.H. EVENNETT H.G. KOENIGSBERGER Denys HAY A.R. HALL R.R. BETTS J.R. HALE V.J. PARRY J.L.I. FENNELL J.H. PARRY I.A. MACGREGOR”,”STOU-002-FMP”
“ELWOOD Ralph Carter”,”Roman Malinovsky. A Life Without A Cause.”,”CARTER ELWOOD Ralph Tesi S. Possony su ‘Lenin sapeva’ dal 1913 che Malinovsky era un agente che faceva il doppio gioco ma manteneva prima di tutto la sua lealtà verso il partito. Lo ha difeso fino all’ultimo nel 1918 ma alla fine è stato sacrificato per proteggere i segreti interni dell’organizzazione (pag 65) “”Stefan Possony has carried the “”Lenin knew”” argument one step further to suggest that Malinovsky was a double agent from 1913 on with his first loyalty being to the party. He argues that only this explains Malinovsky’s insistence on returning to Russia to prove his innocence, that Lenin tried to defend him in 1918, but that in the end he was “”sacrificed to protect the inner secrets of the organization”” (31). There are several problems with this interpretation. First, there is no indication that the party ever derived any inside information on police activities as a result of Malinovsky’s double role or that he purposefully sowed “”disinformation”” in his reports to Beletsky and Vissarionov. To the contrary, the Bolsheviks had virtually no knowledge about other agents in their midst whereas the police kwew almost all the party secrets from Malinovsky and used this information to excellent advantage in the year before the war. As has been shown, the provocation commission, the Russian Bureau and numerous party publishing ventures were hamstrung precisely because of Malinovsky’s participation. (Possony, Der Monat, Heft 71 (August 1954), p. 496. See also Possony, Lenin, pp. 142-143) Malinovsky, however, never claimed that he was a true double agent nor is there any evidence that Lenin in fact came to his defense in 1918 other than by attending his trial.”” (pag 65-66)”,”RIRB-105″
“ELWOOD R.C.”,”Inessa Armand. Revolutionary and feminist.”,”ELWOOD R.C. professore di storia alla Carleton University Ottawa. Ha pubblicato lavori sulla storia russa e sovietica, tra cui ‘Russian social democracy in the underground’ e ‘Roman Malinovsky’. I. ARMAND fu unastretta collaboratrice di Lenin dal 1909 fino all’anno della morte dovuta al colera nel 1920. Lenin le scrisse in tutto 118 lettere.”,”RIRB-106″
“ELWOOD Ralph Carter”,”Russian Social Democracy in the Underground. A Study of the RSDRP in the Ukraine, 1907-1914.”,”ELWOOD R.C. è associate professor of Russian History alla Carleton University in Ottawa.”,”RIRx-165″
“ELWOOD Ralph Carter”,”Russian Social Democracy in the Underground. A Study of the RSDRP in the Ukraine, 1907-1914.”,”Ralph Carter Elwood is Associate Professor of Russian History at Carleton University, Ottawa. He is associate editor of Canadian Slavonic Papers and author of Russian Social Democracy in the Underground: a study of the RSDRP in the Ukraine, 1907-1914.”,”MRSx-019-FL”
“ELZE Reinhard / ASCHERI Mario / PRODI Paolo / BATTISTI Eugenio / CERVELLI Innocenzo / CORNI Gustavo”,”«Sic transit gloria mundi»: la morte del papa nel medioevo (Elze) / Giuristi, umanisti e istituzioni del Tre-Quattrocento: qualche problema (Ascheri) / Storia sacra e controriforma (Prodi) / Per un ampliamento del concetto di manierismo (Battisti) / Ceti e assolutismo in Germania. Rassegna di studi e problemi (Cervelli) / La «Neue Sozialgeschichte» nel recente dibattito storiografico (Corni).”,”Contiene due saggi di storiografia: ‘Ceti e assolutismo in Germania. Rassegna di studi e problemi’ (Cervelli); ‘La «Neue Sozialgeschichte» nel recente dibattito storiografico’ (Corni). Otto von Gierke formulò la celebre definizione di “”dualismo”” dello stato per ceti (pag 441) La riflessione storica di Otto Hintze e Otto Brunner (pag 445-) Marx (pag 458-459) “”Osservazioni analoghe a quelle sul concetto di «libertà», cioè relative alla assoluta incommensurabilità della libertà nel quadro della costituzione per ceti con la libertà nel senso liberale del termine, possono farsi a proposito del concetto di «rappresentanza». E’ questo, come è noto, uno dei punti nodali su cui gli studi e le discussioni sul problema storico dello «Ständetum» hanno maggiormente richiamato l’attenzione. A riprova dell’importanza del tema ancora negli anni ’40 dell’Ottocento, basta prendere, anche a caso e a titolo puramente indicativo, alcune chiare antitesi giuridico-concettuali presenti nel giovane Marx: la nuova rappresentanza del popolo contrapposta alla rappresentanza dello stesso attraverso «le delegazioni dei ceti» (trad. Firpo), considerata da Marx assolutamente priva di senso (‘sinnlos’) (69); oppure la contrapposizione fra «ständische Vertretung» e «Volksrepräsentation», dove la prima è vista in termini di proprietà fondiaria – quasi un carattere strutturale costante dei «landtagsfähige Güter» – per cui l’antitesi si configura fra «Vertreter des Grundbesitzes» e «Volksvertreter» (70), antitesi a sua volta connessa a quella fra ‘Stande’ e ‘Staat’, nel significato di privato e pubblico (71). Non è questa, come si è detto, la sede per soffermarsi sui caratteri del perdurare della costituzione e della rappresentanza per ceti nella Germania del XIX secolo, dopo gli anni della Rivoluzione e di Napoleone e la «Reformzeit» di Stein e Hardenberg; e basta appena ricordare che il pensiero giuridico-filosofico e politico di Marx fece sua quella separazione fra stato e società già sottolineata da Hegel, e che era la naturale corrispondenza teorica di un processo storico determinato, nel 1842, l’anno degli scritti marxiani cui ci si è riferiti, già da tempo avviato e in atto. Resta il fatto che quelle antitesi presenti nell’analisi teorico-politica di Marx a una data così avanzata della storia tedesca ed europea sono utili per introdurre ed illuminare la ‘vexata quaestio’ del carattere rappresentativo dei ceti nell’ambito della costituzione e dello stato per ceti”” (pag 458-459) [Innocenzi Cervelli, ‘Ceti e assolutismo in Germania. Rassegna di studi e problemi’ (pag 431-512] [(in) ‘Annali dell’Istituto Storico Italo-Germanico di Trento, n. III 1977’, Trento, stampa 1978] [(69) Cfr. Marx-Engels, Werke, vol. I, Berlin 1964, p. 44 (trad. it. K. MArx, ‘Scritti politici giovanili’, a cura di L. Firpo, Torino, 1950, reprint 1975, p. 88). Per la «Vertretung» (ma anche «Repräsentation») e, correlativamente, per gli «Stände» cfr. l’utilissimo ‘Lessico giuridico marxiano, 1842-1851’, pubblicato da R. Guastini in appendice al suo ‘Marx: dalla filosofia del diritto alla scienza della società’, Bologna, 1974, pp. 520-521, 486-487, 510-513; per i famosi articoli di Marx del 1842 sugli «ständische Ausschüsse», cfr. Ibidem, pp. 95 ss.; (70) Cfr. Marx-Engels, Werke, Ergänzungsband’, erster Teil, Berlin, 1968, pp. 415-416, e v. anche Ibidem, p. 406: «der Grundbesitz ist die allgemeine Bedingung der ständischen Vertretung, aber er ist nicht die einzige Bedingung» (trad. it. K. Marx, ‘Scritti politici giovanili’, cit., pp. 261-262, 250-251); (71) Cfr. Marx-Engels, Werke, cit., vol. I, p. 126: «…eine Vertretung der Privatinteressen der Stände, den Staat zu den Gedanken des Privatinteresses degradieren will und muss» (trad. it. K. Marx, ‘Scritti politici giovanili’, cit., p. 199). Superfluo il rimando a K. Marx, ‘Critica della filosofia hegeliana del diritto pubblico’, in ‘Opere filosofiche giovanili’, trad. e note di G. Della Volpe, Roma, 1971, pp. 81 ss.] Theodor Schieder è considerato il capofila indiscusso della storiografia tedesca, direttore dal 1957 della ‘Historische Zeitschrift’ che è l’organo ‘ufficiale’ della corporazione storiografiche tedesca (pag 514, Corni) Wehler e il marxismo (pag 529-530) “”La polemica con la scuola francese costituisce lo snodo a partire dal quale è possibile riflettere meglio su due elementi centrali della concezione di [Hans Ulrich] Wehler: da un lato l’esigenza di teorie si precisa meglio come esigenza di teorie dei ‘tempi medi’, e per teorie Wehler intende delle costruzioni modellistiche che si basino sull’evolversi della congiuntura economica e che riguardino essenzialmente il periodo storico che dalla rivoluzione industriale conduce fino ai nostri giorni. Per quanto riguarda il secondo punto, che da un lato delimita drasticamente la portata del discorso di Wehler ma che dall’altro ne accentua la pregnanza per la comprensione dei problemi del presente (e del futuro), Wehler ha evidentemente accolto la lezione di Conze ed insiste frequentemente sul salto qualitativo senza precedenti che l’industrializzazione ha fatto compiere alla storia del genere umano, modificandone radicalmente tutti i punti di riferimento anche storiografico (…). L’affermazione di Wehler sulla necessità di basare le teorie storiche dei tempi medi sull’andamento delle onde congiunturali implica il confronto con il marxismo al quale Wehler, a differenza di gran parte dei suoi colleghi tedeschi, non si sottrae. Anzi, egli afferma esplicitamente più volte nel corso dei suoi lavori principali di avere utilizzato per l’elaborazione dei modelli relativi le categorie marxiane e sostiene di basarsi prioritariamente sui fattori economici. Una valutazione positiva dell’apporto marxiano alla conoscenza storica e teorica dell’industrializzazione occidentale per la sua capacità di considerare sinteticamente le sfere dell’economia, della società e del potere politico, è presente anche in altri passi delle sue antologie. Ma Wehler sottolinea d’altra parte il suo rifiuto del «monismo causale» o di qualsivoglia altra scala di priorità delle categorie interpretative. Perciò il suo approccio alla concezione marxiana non costituisce l’accettazione supina di essa, ma piuttosto un utilizzo strumentale delle sue potenzialità metodologiche, per cui Wehler intende distinguersi dal dogmatismo degli esponenti della nuova sinistra. Altrove, poi, Wehler non manca di evidenziare talune vistose carenze analitiche del marxismo soprattutto rispetto alla problematica della modernizzazione. Appare chiaramente come Wehler faccia riferimento a Marx soprattutto in connessione con Weber, che egli definisce il «Marx borghese» (69), con l’obiettivo palese di trovare le analogie tra questi due pensatori, a suo avviso fondamentali. Questo obiettivo si palesa in un passo in cui Wehler argomenta come anche a livello epistemologico, dove le contraddizioni tra questi due teorici sembrerebbero più che mai insormontabili, sia invece possibile mediare, nel senso di fondare una concezione epistemologica che assuma sia il dato di una realtà esistente per sé (come nel marxismo), sia quello della presenza determinante di precisi interessi di conoscenza (come nella sociologia della conoscenza weberiana). Al di là della scarsa linearità dell’argomentazione wehleriana, tra le poche di carattere teorico che si possono ritrovare nella sua pur ampia produzione, occorre a mio avviso sottolineare piuttosto i pregi del confronto che questo storico instaura con il marxismo, confronto critico e costruttivo in contrapposizione con la tradizione storiografica tedesca, che considera il marxismo soprattutto come la dottrina ufficiale della DDR. La concezione di Wehler si precisa quindi come esigenza di approcci polivalenti, che evidenziano i processi di interazione fra società ed economia, potere ed ideologia. Importante sotto questo profilo è il dibattito sul «capitalismo organizzato», che a partire dal ’72 ha indubbiamente offerto un campo di indagine molto fruttuoso per i giovani storici della «storia strutturale», concentrato sul terreno dell’«autonomia relativa» dello Stato dall’economia, ha costituito un importante momento di chiarificazione dei contenuti di una rinnovata ‘Sozialgeschichte’ (70)”” [Gustavo Corni, ‘La «Neue Sozialgeschichte» nel recente dibattito storiografico’, pag 513-540] [(in) ‘Annali dell’Istituto Storico Italo-Germanico di Trento, n. III 1977’, Trento, stampa 1978] (pag 528-530) [(69) A questo proposito è immediata l’analogia con la recezione del marxismo da parte di Kocka, il quale intende armonizzarlo con il weberismo, però soprattutto nel senso di integrare Weber, superando il suo radicale decisionismo. Cfr. ‘Karl Marx und Max Weber. Ein methodologischer Vergleich’, in “”Zeitschrift für die gesamte Staatswissenschaft””, CXXII, 1966, pp. 328-358; (70) Cfr. ‘Organisierter Kapitalismus’, herausgegeben von H. Winkler, Göttingen, 1974. Su questo terreno si è indubbiamente verificato un avvicinamento fra le posizioni di Wehler e di Kocka, che sono gli interpreti più autorevoli della punta avanzata del dibattito storiografico contemporaneo in Germania; in particolare Wehler ha vieppiù abbandonato il suo privilegiamento del fattore economico, rivalutando in questo ambito ad es. la storia politica (cfr. ‘Moderne Politikgeschichte oder Grosspolitik der Kabinette’, in “”Geschichte und Gesellschaft””, I, 1975, pp. 344-369). Dall’altro, Kocka ha ampiamente abbandonato la precedente pregiudiziale secondo cui Wehler non sarebbe altro che una marxista, nel saggio ‘Sozialgeschichte-Strukturgeschichte’, in “”Archiv für Sozialgeschichte’, XV, 1975, pp. 1-43]”,”STOx-285″
“EMBREE Ainslie T. WILHELM Friedrich”,”India. Dalla civiltà dell’Indo fino all’inizio del dominio inglese.”,”A.T. Embree (1921) ha insegnato all’Indore Christian College in India. F. Wilhelm (1932) è stato docente di Indologia e Tibetologia all’Università di Monaco di Baviera. “”L’ultima incarnazione del dio Visnu si verificherà solo nel futuro. Quando l’età presente, ultima delle quattro età che sono andate continuamente peggiorando, sarà distrutta e sorgerà un’altra età dell’oro, il Dio apparirà ancora una volta nella figura di Kalki, come portatore di salvezza e giudice dei mondi. La posteriore dogmatica indiana ha considerato anche il Buddha un’incarnazione di Visnu, e ciò rivela la sua capacità di accogliere e amalgamare influssi stranieri. A.L. Basham (10), ha fatto notare che per parecchi devoti indù Gesù Cristo è una divinità nel pantheon induista, e spiritosamente osserva che gli Indiani potrebbero accettare anche Marx come una specia di ‘avatara’ (discesa, incarnazione). Questo potere di amalgamazione è definito da Basham ‘inclusiveness’ (facoltà di inclusione): tutto l’opposto del tradizionale pensiero occidentale (anche dell’islamismo e dello zoroastrismo). Tutte le incarnazioni di Visnu sono aspetti parziali della sua grandezza e possono essere ciascuna oggetto di un culto particolare. Ognuno di questi culti è insieme culto del dio Visnu, di cui esse rappresentano le forme fenomeniche. Al posto del sacrificio vedico (yajna) compare la venerazione (puja) del dio rappresentato in un’immagine figurale. Lo stesso, press’a poco, avviene per l’altro grande dio, Siva, che è per l’evoluzione dell’induismo altrettanto importante che Visnu”” (pag 123-124) “”Data la scarsità di opere storiche vere e proprie, altre discipline acquistarono un’insolita importanza per lo studio della storia indiana. I risultati delle ricerche dell’archeologia, della numismatica e dell’epigrafia hanno contribuito in modo decisivo a dare una fisionomia più precisa al passato della penisola indiana. Informazioni preziose si desumono anche dalle relazioni di viaggiatori stranieri, pellegrini, mercanti e diplomatici. Le più antiche notizie sull’India ci sono fornite dai Greci e dai Romani, dai Cinesi e dai Tibetani. L’immagine dell’India agli occhi del mondo è stata plasmata in modo determinante nel corso della storia mondiale. I popoli vicini appresero presto, attraverso i rapporti commerciali o gli scontri bellici, l’esistenza del subcontinente indiano. Nel I millennio dell’era volgare la valle del Gange divenne per i buddhisti cinesi un venerato luogo di pellegrinaggio in Occidente, mentre per l’antica Europa, che ebbe le prime notizie attendibili sulla regione indiana nella spedizione di Alessandro, l’India rappresentò il confine orientale del mondo, finché sul lontano orizzonte non comparvero la Cina e il Giappone. L’alto medioevo limitò ancora la sua conoscenza dell’India alle notizie, parte fantastiche parte realistiche, dei Greci e dei Romani. Il dominio arabo in Spagna e le crociate stabilirono nuovi rapporti con l’Oriente. I viaggiatori europei in Asia, come Marco Polo e Niccolò Conti, riferirono come testimoni oculari anche sull’India. Con la scoperta della via marittima per l’India nel 1498 (Vasco da Gama raggiunge il Malabar) si aprì una nuova fase nei rapporti tra l’Oriente e l’Occidente. La colonizzazione portò anche un vantaggio scientifico. Commercianti, funzionari coloniali, diplomatici e missionari resero preziosi servigi alla conoscenza europea dell’India. L’Europa della fine del XVIII secolo fu affascinata dalla grande cultura indiana che si è appena rivelata ai suoi occhi. Mentre in Germania principale oggetto d’interesse e di studio furono soprattutto la poesia e la religiosità dell’antica India (Herder, i fratelli Schlegel e altri), come puro il sanscrito (F. Bopp), al senso pratico degli Inglesi e dei Francesi dobbiamo i primi lavori che gettano qualche luce sulla storia e sulla vita indiana (A. Duperon, W. Jones, T. Colebrooke ed altri). J. Prinsep fondò l’epigrafia indiana, che è particolarmente importante per la ricostruzione della storia dell’India. Per tutto il XIX secolo si dedicarono alla ricerca storica soprattutto gli Inglesi, che si occuparono anche del periodo maomettano e di quello più moderno. Il norvegese C. Lassen, che succedette ad A.W.v. Schlegel all’Università di Bonn, pubblicò fra il 1847 e il 1861 un’opera in quattro volumi che riassumeva tutti i risultati degli studi sull’antichità indiana. Come hegeliano, egli vedeva nel dominio britannico sull’India la sintesi, nell’epoca maomettana l’antitesi e nel periodo ancora precedente, presumibilmente indipendente, la tesi. Hegel stesso scriveva: “”L’autodiffondersi dell’elemento indiano è un’oscura, preistorica diffusione””, e aggiungeva che non gli spettava “”alcuna realtà””. La storia universale del Ranke (1881-1886) lascia ancora da parte l’India (e l’Asia Orientale), poiché la sua cultura per lui appartiene ancora alle “”culture primitive””. Nella storia universale diretta da Hans Helmolt (1902), e ancora prima in quella monografica edita da Hermann Oncken (1890) la storia dell’India compare sì, ma con una trattazione inadeguata allo stato delle conoscenze. Ma, oltre agli studiosi occidentali, anche storici indiani lavoravano – in parte con metodi occidentali – alla riscoperta della storia dell’India. I sapienti indiani avevano già dato un aiuto prezioso ai primi pionieri europei dell’indianistica (o indiologia) (3). Oggi sono al lavoro nel subcontinente numerosi studiosi, ciascuno nella disciplina storica di sua competenza, e i risultati raggiunti vengono pubblicati nelle varie riviste specialistiche, come la “”Indian Historical Quarterly”” o in singole monografie. Gli abitanti della penisola hanno oggi non di rado una visione schiettamente nazionale della loro storia. Si mette in rilievo l’importanza e l’antichità della cultura indiana, e si tende a riconoscervi come linea direttrice la tendenza all’unità e all’indipendenza nazionale: nel contempo si cerca di dimostrare l’esistenza già nell’India antica di certe conquiste delle democrazie occidentali. Anche il marxismo ha trovato seguaci fra gli storici indiani. Nel 1853 Marx aveva pubblicato sulla “”New York Daily Tribune”” saggi sull’India britannica, sostenendo la concezione di “”un modo di produzione asiatico””, che a causa del clima e della natura del terreno esigeva la costruzione collettiva di opere d’irrigazione. I leninisti furono i primi ad applicare il determinismo storico delle cinque successive fasi storico-sociali alla penisola indiana (4), ma la maggior parte dei marxisti indiani non riconoscono questo ordinamento in cinque stadi. Anche Max Weber si è occupato, da un punto di vista sociologico, dell’India, prendendo in esame la specifica “”etica economica”” delle religioni indiane, che per mancanza di “”razionalismo economico”” ha ostacolato lo sviluppo dell’economia capitalista (1916-1917) (5). I grandi lavori della storiografia indiana del XIX secolo hanno avuto un seguito nel XX. Accanto alle esposizioni generali sono apparsi vari studi particolari, che hanno portato nuove conoscenze. Alla ‘Oxford History of India’ (3 ed. 1958), e alla più vasta, ma incompleta, ‘Cambridge History of India’ (1922 ss.), si contrappone da parte indiana la ‘History and Culture of the Indian People’, in parecchi volumi (1951 ss.). La maggiore scoperta del XX secolo fu quella delle culture dell’Indo, i cui scavi continuano tuttora con successo e hanno attratto l’attenzione degli studiosi sull’elemento preario nel subcontinente indiano”” [T. Ainslie Embree e Friedrich Wilhelm, ‘India. Dalla civiltà dell’Indo fino all’inizio del dominio inglese’, Storia Universale Feltrinelli, Milano, 1968, introduzione] [(3) Su questo punto insiste giustamente H. Kabir, in: ‘Cultural Forum’, vol. VI, n. 2, Delhi, pp. 8 ss; (4) Cfr. la critica di H. v. Glasenapp, ‘Das Indienbild deutscher Denker’, Stuttgart, 1960, pp. 172-185, e d.D. Kosambi, ‘An Introduction to the Study of Indian History’, Bombay, 1956, pp. 9 ss; inoltre D. Thorner, ‘Marx on India and the Asiatic Mode of Production’, in: “”Contributions to Indian Sociology””, XI, 1966, pp. 33 ss.; (5) M. Weber, ‘Die Wirtschaftsethik der Weltreligionen’, II. Hinduismus und Buddhismus’, in: ‘Archiv für Sozialwissenschaft und Sozialpolitik’, vol 41, 1916, pp. 613-744; vol. 42. 1916-1917, pp. 345-461, 687-814 (tradotto da H.H. Gert e Don Martindale in inglese, col titolo ‘The Hindu Social System’, Glencoe (Illinois), 1958). L’immagine dell’India in Weber, a quanto mi consta, non è stata ancora studiata criticamente]. (pag 11-12-13)”,”INDx-138″
“EMERSON Michael HUHNE Christopher”,”Il rapporto ECU.”,”Michael Emerson è a capo della Commissione incaricata dalla CEE di studiare i pro e i contro dell’adozione dell’ECU come unica moneta. Christopher Huhne è un giornalista economico di primo piano.”,”EURE-055-FL”
“EMERSON Michael”,”Ridisegnare la mappa dell’Europa.”,”Michael Emerson, dopo aver lavorato all’Ocse e alla Commissione europea, attualmente svolge attività di ricerca nel Centre for Economic Performance della London School of Economics.”,”EURx-084-FL”
“EMILIANI Paolo”,”Dieci anni perduti. Cronache del partito socialista italiano dal 1943 ad oggi.”,”Congresso di Genova del partito socialista, 1948. “”Al Congresso di Genova la corrente Nenni-Basso mantiene quindi tutte le sue posizioni politiche di subordinazione totale al PCI e di sostanziale fusione in atto. Si denomina di sinistra, questa corrente, ma in realtà, sulla scorta della tattica comunista, è semplicemente un’ espressione di immobilismo (…). La corrente centrista si muove secondo l’ errore o l’ illusione che fu già di Basso.”” (pag 108-109) “”La mozione “”Riscossa socialista”” (centristi) ebbe 227.609 voti; quella di Nenni-Morandi-Basso 161.556 voti; la mozione Romita 141.886 voti. Si suole attribuire la mancata affermazione massiccia, che ci si aspettava, della corrente autonomista al passaggio improvviso di Sandro Pertini, in pieno Congresso, dalla posizione autonomista a quella nenniana (1)””. (pag 111) (1) ‘Lettera ai compagni’ di S. Pertini (Avanti, 2 luglio 1948) tentativo vano di giustificare l’ improvviso cambiamento”,”ITAC-094″
“EMILIANI Vittorio”,”Gli anarchici. Vite di Cafiero, Costa, Malatesta, Cipriani, Gori, Berneri, Borghi.”,”EMILIANI Vittorio è nato a Predappio nel 1935. Giornalista, già collaboratore del ‘Mondo’ e dell’Espresso, ha lavorato dal 1961 al Giorno. Ha pubblicato un’antologia di Armando Borghi (Vivere da anarchici) e ha collaborato a una raccolta di testi sulla nascita dell’anarchismo e del socialismo (‘Questa Romagna 2) “”Nel maggio del 1872, insieme a Giuseppe Fanelli, il compagno Pisacane, [Cafiero] accetta finalmente l’incontro e il confronto di idee con Michele Bakunin che adesso abita a Locarno. Nel diario del rivoluzionario russo c’è, alla data del 21 maggio 1872, questa semplice annotazione redatta in francese: “”Tutta la giornata con Fanelli e Cafiero – Alleanza perfetta””. La folgorazione è avvenuta. (…) Carlo è ormai conquistato , lontano da Engels al quale dalla Svizzera, il 12 giugno, scrive: “”Il vostro ‘programma comunista’ è per me nella sua parte positiva una grossa assurdità reazionaria (…)””. Federico Engels, in un italiano precario ma incisivo, gli risponde subito piccato: “”Non posso conchiudere che una sola cosa; che voi vi siete lasciato indurre d’intrare (sic) nella ‘società segreta bakuninista l’Allianza (sic)’, la quale, predicando ai profani sotto la maschera dell’autonomia anarchica, e anti-autoritarismo, la disorganizzazione dell”Internazionale’, pratica cogli iniziati un autoritarismo assoluto collo scopo d’impadronirsi della direzione dell’Associazione… mi dovrò congratulare con voi che avete messo a salvo a giammai la vostra preziosa autonomia””. E’ la fine di una collaborazione e di un’amicizia sostituite in Cafiero dalla devozione quasi filiale a Bakunin (…)”” [Vittorio Emiliani, Gli anarchici. Vite di Cafiero, Costa, Malatesta, Cipriani, Gori, Berneri, Borghi, 1973] (pag 11-12)”,”ANAx-334″
“EMILIANI Vittorio”,”Gli anni del «Giorno». Il quotidiano del signor Mattei.”,”Vittorio Emiliani è nato a Predappio nel 1935. Giornalista, ha collaborato con ‘Comunità’, ‘Il Mondo’, ‘L’Espresso’, ‘Mondo Operaio’. E’ stato redattore e inviato speciale del ‘Giorno’ e ha diretto ‘Il Messaggero’. Ha pubblicato ‘I tre Mussolini’ (1997). “”Nel maggio del ’60 [Italo] Pietra mi convoca in stile da comandante («Tu non l’hai fatto il militare, e si vede», fingeva di rimproverarmi, o forse, chissà, un po’ lo pensava per davvero). «Sai nuotare?» mi chiese inaspettatamente. «Sto a galla», rispondo esitante. «Be’, può bastare. Devi partire per una grande inchiesta sui porti italiani. Li girerai tutti cominciando, s’intende, da Genova: mi sa che lì le varie corporazioni si stanno mangiando il porto come una focaccia… Questo è un Paese che dovrebbe respirare sul mare e invece ha un sacco di porti, nessuno attrezzato». Poi fa una pausa. «Vedi, Emiliani, tu sei giovane, sei fiducioso, ottimista, com’è giusto. Ma credimi, questo è un Paese di cretini. Lo dico con affetto perché è il mio, ma purtroppo, è un Paese di cretini. Sì, ci sono delle élite, ma il livello medio è basso, la gente non legge, non studia. E’ così che buttiamo via un sacco di occasioni. Adesso tu fai questo giro dei porti. Vuoi scommettere che quando torni sarai considerato un esperto di porti? Oh, non ti offendere, tu farai una buonissima inchiesta. Però, essere esperti veri è un’altra cosa». Mi dà qualche indicazione, dei ritagli, mi suggerisce alcune persone da sentire e mi congeda: «Parti appena puoi. Per le misure accordati con Rozzoni». (…) L’inchiesta giornalistica è già uno dei segni distintivi del ‘Giorno’, ma lo diventa ancor di più. Il tipo di proprietario ci mette al riparo da molte pressioni. Quando vado per la prima volta a un convegno della Confindustria, a Pisa, il direttore mi ingiunge: «Sia chiaro, tu che vai nell’albergo che ti prenota il giornale e non sei ospite di nessuno». Nei nostri comportamenti, così liberi, c’è anche la rivalsa nei confronti di padroni privati per decenni oppressivi, provinciali, con pochissima propensione alla cultura. Fatta esclusione per il solito Olivetti e, in parte, per Pirelli che, ad esempio, pubblica una rivista di buon livello. Dove incontro per la prima volta Raffaello Baldini, poi per tanti anni a ‘Panorama’ con Lamberto Sechi e oggi uno dei più intensi poeti dialettali italiani (è romagnolo, anche lui di Sant’Arcangelo come Tonino Guerra)’] (pag 128-130)”,”EDIx-175″
“EMILIANI Vittorio”,”Orfani e bastardi. Milano e l’Italia viste dal “”Giorno””.”,” Vittorio Emiliani, entrato nel giornalismo negli anni cinquanta con “”Il Mondo”” di Pannunzio e “”L’Espresso”” di Benedetti, ha lavorato al “”Giorno”” dal 1960 al 1974 e in seguito al “”Messaggero””, di cui è stato a lungo direttore. Autore di inchieste, editorialista, consigliere della Rai, ha pubblicato numerosi libri di denuncia, memoria e politica, tra cui ‘Vitelloni e giacobini. Voghera-Milano fra dopoguerra e «boom» (Donzelli, 2008) Vittorio Emiliani, entrato nel giornalismo negli anni cinquanta con “”Il Mondo”” di Pannunzio e “”L’Espresso”” di Benedetti, ha lavorato al “”Giorno”” dal 1960 al 1974 e in seguito al “”Messaggero””, di cui è stato a lungo direttore. Autore di inchieste, editorialista, consigliere della Rai, ha pubblicato numerosi libri di denuncia, memoria e politica, tra cui ‘Vitelloni e giacobini. Voghera-Milano fra dopoguerra e «boom» (Donzelli, 2008). ‘La maggioranza della Dc, da Segni a Pella, a Gonella, ad Andreotti (il quale, con la corrente «Primavera», rappresenta, con Scelba e i suoi, la destra democristiana oppositrice della «apertura a sinistra»), è ormai talmente contraria al «Giorno» e al suo direttore-fondatore Baldacci da dedicare al problema una riunione del Consiglio dei ministri (monocolore, ovviamente). Siamo ormai al 23 dicembre 1959, due mesi dopo il congresso di Firenze, che si è concluso con la vittoria del centro-destra. Antonio Segni, leader dei dorotei e presidente del Consiglio, comunica al Comitato dei ministri, previsto dalla istituzione del ministero delle Partecipazioni statali, proprietario di quel decisivo due per cento, di aver ricevuto due volte Gaetano Baldacci invitandolo a dimettersi e ottenendone altrettanti rifiuti. Si viene così a sapere, fra l’altro, che il licenziamento è stato deciso il 25 novembre. Si riparla del deficit di bilancio del giornale e si apprende che l’editore Carlo Caracciolo («L’Espresso») ha avanzato la proposta di acquistare il 50 per cento delle azioni del «Giorno». Molti tra i ministri presenti alla seduta, con più durezza Andreotti, sono favorevoli alla liquidazione di Baldacci e contrari al fatto che lo Stato possieda un quotidiano (su quest’ultimo punto dissentono Rumor e Zaccagnini). Sono le posizioni assunte dal giornale di Mattei in politica estera a «creare notevole imbarazzo al governo», sottolinea lo stesso Paolo Emilio Taviani, legato a Mattei anche da vincoli «resistenziali». In definitiva, i soli a manifestare riserve a proposito del licenziamento di Gaetano Baldacci risultano da quel verbale Giorgio Bo, peraltro protettore del «Giorno» anche negli anni seguenti, e Fernando Tambroni, il quale nel recente congresso di partito si è collocato a sinistra con Fanfani e con le correnti di Base e di Rinnovamento sfiorando la vittoria finale. Baldacci ha, in qualche modo, giocato «in proprio» (anche sulla base dei suggerimenti del fido Arturo Barone, caporedattore economico da Roma), caratterizzando ancor più la linea del «Giorno» e attestandola marcatamente sulle posizioni nazionali e internazionali (allora di apertura verso l’Est nonché fortemente filo-arabe), dei fanfaniani e dello stesso presidente della Repubblica, Giovanni Gronchi. Tambroni, come si sa, terrà per poco tempo quelle posizioni, divenendo anzi il leader di un governo, mai passato alle Camere, appoggiato in modo dichiarato dai voti determinanti del Msi di Arturo Michelini, e che il presidente della Repubblica, Giovanni Gronchi, cercherà di rinviare in Parlamento, forzando la mano alla stessa Democrazia cristiana più moderata e creando una situazione drammaticamente torbida e confusa. La sorte di Gaetano Baldacci appare ormai segnata. Si cerca di rinviarne il licenziamento proponendo di sacrificare per il momento il solo Arturo Barone. Mediazione respinta. L’allontanamento di Baldacci prenderà corpo subito dopo quella riunione dei ministri democristiani. Della cessione a Carlo Caracciolo di una metà delle azioni (decisione che avrebbe cambiato radicalmente la storia del giornale) non si parlerà più. Tocca a Enrico Mattei trovare un nuovo direttore, capace e affidabile. Tipografi e giornalisti sono in fermento. Secondo la testimonianza di Alfonso Madeo, un’offerta di direzione «tecnica», una reggenza per superare la stretta, viene rivolta ad Angelo Rozzoni che però la lascia cadere. Non vuol passare per l’esecutore di Baldacci, e poi non ci crede. La situazione politica del resto appare molto delicata e richiede una guida alternativa abile, anzi abilissima. Il fondatore dell’Eni la soluzione ce l’ha vicino a sé: l’amico fidato, il consigliere politico informale, l’inviato speciale nei paesi dell’Est e in Africa, il comandante partigiano Italo Pietra, di area socialista, senza peraltro avere in quel momento nessuna tessera, anche se più prossimo agli autonomisti del Psi che a Saragat, col quale è stato nella scissione di Palazzo Barberini e poi nella segreteria del Psli col ruolo di vice. Un lombardo oltretutto (ben noto a Milano, sede del giornale), il cui passato resistenziale consente di sormontare le opposizioni interne, dei giornalisti e anche dei tipografi in grande maggioranza iscritti alla Cgil, socialisti e comunisti. E i dorotei? La loro opposizione risulta quantomeno ammorbidita dalla gratitudine che il loro leader, Antonio Segni, deve a Italo Pietra per una vicenda strettamente familiare, di un quindicennio prima, accaduta a Pavia dove ha avuto a lungo una cattedra in diritto’ (pag 79-81)]”,”EDIx-186″
“EMILIANI Marcella RANUZZI DE’-BIANCHI Marco ATZORI Erika”,”Nel nome di Omar. Rivoluzione, clero e potere in Iran.”,”Marcella Emiliani professore associato presso la Facoltà di Scienze politiche R. Ruffilli di Forlì, Università di Bologna. Insegna e istituzioni del Medio Oriente, Relazioni internazionali del Medio Oriente e Media e politica internazionale pressola ‘Roberto Ruffilli’ di Forli’. Ranuzzi de’ Bianchi, dottore di ricerca in Storia, Istituzioni e Relazioni Internazionali, Università di Pisa. Erilka Atzori laureata in Scienze Politiche-Cooperazione e sviluppo locale, Facoltà di Scienze politiche di Bologna.”,”GOPx-021″
“EMILIANI Paolo”,”Dieci anni perduti. Cronache del partito socialista italiano dal 1943 ad oggi.”,”Congresso di Genova del partito socialista, 1948. “”Al Congresso di Genova la corrente Nenni-Basso mantiene quindi tutte le sue posizioni politiche di subordinazione totale al PCI e di sostanziale fusione in atto. Si denomina di sinistra, questa corrente, ma in realtà, sulla scorta della tattica comunista, è semplicemente un’ espressione di immobilismo (…). La corrente centrista si muove secondo l’ errore o l’ illusione che fu già di Basso.”” (pag 108-109) “”La mozione “”Riscossa socialista”” (centristi) ebbe 227.609 voti; quella di Nenni-Morandi-Basso 161.556 voti; la mozione Romita 141.886 voti. Si suole attribuire la mancata affermazione massiccia, che ci si aspettava, della corrente autonomista al passaggio improvviso di Sandro Pertini, in pieno Congresso, dalla posizione autonomista a quella nenniana (1)””. (pag 111) (1) ‘Lettera ai compagni’ di S. Pertini (Avanti, 2 luglio 1948) tentativo vano di giustificare l’ improvviso cambiamento”,”ITAP-030-FV”
“EMIM a cura”,”Il sindacato tedesco tra cogestione e lotta di classe.”,”””Secondo il disegno di legge del 1974 il consiglio di amministrazione si compone di dodici membri (o anche di sedici o venti). Nel caso di dodici membri (per gli altri casi vale l’ analogia) sei vengono eletti dagli azionisti e sei devono rappresentare i lavoratori. Di questi sei, due vengono nominati dai sindacati, mentre quattro devono provenire dall’ impresa. Di questi quattro uno deve essere un operaio, uno un impiegato e uno un impiegato dirigente. E’ questa inclusione di un rappresentante autonomo degli impiegati dirigenti che secondo il DGB altera gravemente la “”parità tra lavoro e capitale”””” (pag 75-76)”,”MGES-011″
“EMINENTE Giorgio NICOLETTI Bernardo”,”Strategia aziendale e sviluppo tecnologico. L’esperienza Elsag.”,”Giorgio Eminente è professore ordinario di Organizzazione aziendale nell’Università di Napoli. Bernardo Nicoletti è dirigente industriale nel campo dei sistemi informativi e delle loro applicazioni alla gestione aziendale.”,”ECOG-010-FV”
“EMMA Rosanna ROSTAN Marco”,”Scuola e mercato del lavoro.”,”Contiene dattiloscritto testo canto ‘La guardia rossa’ (1971) Note manoscritte a margine (PS) “”Secondo Rossana Rossanda, relatore del d.d.l. 2650, la “”subordinazione dell’ università alla produzione e in genere al funzionamento della nostra società si viene configurando come abbassamento del livello dell’ istruzione universitaria su scala di massa””, mentre la scuola dovrebbe avere il compito di formare “”una intelligenza e una manodopera ad alto livello in grado non di sottostare, ma di ‘analizzare, dirigere o contestare lo sviluppo’””. (pag 111)”,”GIOx-036″
“EMMANUEL Arghiri”,”L’ echange inegal. Presentation et remarques theoriques de Charles Bettelheim.”,”Contiene il paragrafo ‘””Aristocrazia operaia”” sottoprodotto dell’ imperialismo?’ (pag 207). Dichiara BUCHARIN ad una conferenza del Comintern nel 1928: “”vediamo certi paesi per così dire “”aristocratici”” che – in un certo qual modo possiamo dire, e dovrà essere precisato – possiedono una “”aristocrazia operaia”” ovvero un proletariato il cui livello di vita è superiore a quello della media del proletariato mondiale”” (pag 207).”,”TEOC-177″
“EMMANUEL Arghiri SOMAINI Eugenio BOGGIO Luciano SALVATI Michele”,”Un debat sur l’ echange inegal: salaires, sous-developpement, imperialisme.”,”””…i casi di conflitti di interessi tra diversi strati di lavoratori saranno più probabili all’ interno di uno stesso paese, soprattutto nel caso dei paesi sottosviluppati. Emmanuel ha introdotto il concetto di “”composizione organica del lavoro”” differente in quanto fattore ulteriore di differenziazione dei livelli salariali medi nazionali. Questa differenziazione per qualificazioni agisce simultaneamente alle differenziazioni che seguono delle linee di direzione nazionale, cosa che determina, essenzialmente nei paesi sottosviluppati, una possibilità di conflitti di interessi tra lavoratori salariati di uno stesso paese”” (pag 46)”,”TEOC-190″
“EMMANUEL Arghiri”,”Lo scambio ineguale. Gli antagonismi nei rapporti economici internazionali.”,”Contiene tra l’altro i paragrafi: I.5. La trasformazione del valore in Marx II.3 Il salario variabile indipendente del sistema IV.3 Il marxismo e lo scambio ineguale – Lo sviluppo ineguale delle forze produttive (Bettelheim) – La disparità dei salari e l’ineguaglianza dello sviluppo Gli effetti delle ‘rimesse’ “”Le tasse [doganali ndr] non sono il solo fattore che può influenzare le ragioni di scambio. Un altro è la situazione della bilancia dei pagamenti. Così, nel caso d’un eccesso di esportazione originato da un pagamento da parte d’un paese debitore, [J.S.] Mill insegna che le ragioni di scambio saranno sfavorevoli per questo paese. Quasi tutti i classici si sono preoccupati dei pagamenti extracommerciali, come quelli chiamati ‘remittances to absentees’ (versamenti a non residenti), che costituivano un duplice gravame per il paese, da una parte per il loro stesso ammontare, dall’altra per la svalutazione della moneta nazionale e il conseguente deterioramento delle ragioni di scambio, frutto di un deficit della bilancia dei pagamenti (24). La grande discussione degli anni ’20 sulle possibili conseguenze del pagamento delle riparazioni di guerra da parte della Germania ha ravvivato questa controversia. La quasi totalità degli economisti ammetteva che simili pagamenti da parte della Germania avrebbero provocato inevitabilmente un deterioramento delle ragioni di scambio di tale paese. E’ sull’entità di tale deterioramento – necessario perchè il conseguente aumento delle esportazioni assicuri le eccedenze destinate a coprire i trasferimenti unilaterali di fondi – che gli economisti furono divisi. I più pessimisti come Keynes, concludevano affermando l’impossibilità materiale del pagamento delle riparazioni, perché ogni pagamento senza contropartita era destinato a scatenare un processo cumulativo, dato che il deterioramento delle ragioni di scambio portava all’aumento del volume delle esportazioni necessarie per ricostituire i fondi trasferiti, e ogni aumento dell’offerta di merci tedesche provocava un deterioramento ancora maggiore dei prezzi. Altri, come Ohlin, facevano osservare che la domanda è influenzata non solo dai prezzi ma anche dai redditi, che l’aumento del potere d’acquisto dei paesi beneficiari delle riparazioni avrebbe contribuito alla stabilità dei prezzi e controbilanciato gli effetti della maggiore offerta tedesca (25). Questi movimenti autonomi di capitali potevano anche far deviare le ragioni di scambio al di là dei limiti dei costi comparati. In questo senso essi costituivano l’unico elemento perturbatore del sistema”” (introduzione, pag 18-19) [(24) «Ne risulta che un paese che effettua dei pagamenti regolari all’estero perde non solo quel che paga, ma qualcosa di più… Il paese che paga sarà costretto a pagare un prezzo più elevato per tutto quel che acquista dall’altro, mentre quest’ultimo non solo riceve un tributo ma ottiene a miglior prezzo i prodotti esportati dal paese tributario» (J.S. Mill, ‘Principles of Political Economy’, ed. 1848, vol. II, p. 167); (25) B. Ohlin, ‘Tranfer difficulties, real and imagined’, in “”Economic Journal””, vol. XXXIX (1929, giugno. Cfr. anche A. Aftalion, ‘L’equilibre dans les relations économiques internationales’, Paris, 1937, pp. 237-38. Keynes non aveva tenuto conto dell’aumento della domanda conseguente all’afflusso di reddito nei paesi che ricevevano le riparazioni. Era la vecchia idea di Thornton – l’uguaglianza ra le spese private e i redditi privati tende in ultima analisi ad assicurare l’uguaglianza tra esportazioni e importazioni – ripresa da Cairnes, Bastable e Nicholson e approfondita da Aftalion. Questa concezione riposa, sia detto incidentalmente, sull’identificazione dell’aumento del potere di acquisto con l’aumento degli acquisti effettivi; non appena si mette in discussione questo vecchio postulato classico e si considera possibile la vera tesaurizzazione – e non il “”risparmi”” keynesiano -, tutti i meccanismi di equilibrio, tanto quelli dei movimenti monetari quanto quelli dei movimenti dei redditi, sono bloccati]”,”ECOT-378″
“EMMECHE Claus”,”Il giardino nella macchina. La nuova scienza della vita artificiale.”,”Claus Emmeche, biologo teorico danese, è ricercatore dell’Università di Roskilde, nonchè scienzato ospite e lettore presso il Niels Bohr Institut di Copenaghen.”,”SCIx-248-FL”
“EMMERICH Fred J.”,”Chemicals for American Progress.”,”Fondo Palumberi Fred J. Emmerich, Member of the Newcomen Society President Allied Chimical & Dye Corporation New York”,”ECOG-058″
“EMMETT W.H.”,”The Marxian Economic Handbook and Glossary. With numerous corrections, explanations and emendations of the English version of vol. I of “”Capital””. For the use of advanced students and Beginners.”,”Si cita spesso di Aveling ‘The Students’ Marx. An Introduction to the study of Karl Marx’s Capital’ Tesi autore (Conclusioni): il termine ‘sfruttamento’ non significa ‘espropriazione’ “”The Marxian verb “”to exploit”” does not means to expropriate; it does not mean to rob, nor to dispossess, nor to impoverish. “”To exploit”” means to work something. If you “”exploit”” the working class, this means that you work that class to produce or to increase your wealth! It is, therefore, ridiculous and wrong to say, as many do, people are ‘expropriated’ of wealth, or that the capitalist ‘robs’ them of wealth. Not “”of””, but ‘for’ wealth, the capitalist exploits the workers; ‘for’ wealth the capitalist works them. To expropriate the workers is to take something out of their possession; to exploit them is merely to work them for something, just as the owner would work a horse or a chattel-slave”” (pag 249-250)”,”MADS-722″
“EMMONS Terence VUCINICH S. Wayne a cura, Contributors Dorothy ATKINSON Jeffrey BROOKS Thomas FALLOWS Nancy M. FRIEDEN William GLEASON Robert E. JOHNSON Roberta THOMPSON MANNING Kermit E. MCKENZIE Samuel C. RAMER William G. ROSENBERG S. Frederick STARR”,”The Zemstvo in Russia. An experiment in local self-government.”,”Dorothy Atkinson is an assistant professor of history at Stanford University. Jeffrey Brooks is an assistant professor of history at the University of Chicago. Terence Emmons is a professor of history at Stanford University and editor of the Russian Review. Thomas Fallows wrote his Ph.D. dissertation at Harvard University on the zemstvo movement in Saratov and Simbirsk provinces, 1890-1906. He works for Chase Manhattan Bank. Nancy M. Frieden is an adjunct assistant professor, Department of History, at Marymount Manhattan College. William Gleason is Kenneth R. Rossman Professor of History at Doane College, where he teaches European and East Asian history. Robert E. Johnson, an associate professor in Erindale College, University of Toronto. Roberta Thompson Manning is an associate professor of history at Boston College. Kermit E. McKenzie, a professor of history at Emory University, is the author of Comintern and World Revolution, 1928-1943. Samuel C. Ramer is an assistant professor of history at Tulane University. William G. Rosenberg, a professor of history at the University of Michigan. S. Frederick Starr is vice-president for academic affairs at Tulane University and former secretary of the Kennan Institute for Advanced Russian Studies, The Wilson Center. Wayne S. Vucinich, Robert and Florence McDonnell Professor of East European History at Stanford University. Introduction, Editorial preface, List of contributors, Note on terms, abbreviations, transliteration, and dating, Table, Notes, Index,”,”RIRx-114-FL”
“EMMOTT Bill”,”Asia contro Asia. Cina, India, Giappone e la nuova economia del potere. (Tit. orig.: Rivals)”,”EMMOTT Bill ha diretto dal 1993 al 2006 il settimanale The Economist. Ha pubblicato sei libri sul Giappone. pag 303 pag 354″,”ASIx-094″
“EMMOTT Bill”,”Asia contro Asia. Cina, India, Giappone e la nuova economia del potere.”,”EMMOTT Bill ha diretto dal 1993 al 2006 il settimanale The Economist. Ha pubblicato sei libri sul Giappone. “”Mantenendo questo ritmo (9% circa dal 2000 al 2007, ndr) l’India raddoppierà il proprio Pil ogni otto anni circa”” (pag 183)”,”ASIE-002-FV”
“EMPEDOCLE”,”Sobre la naturaleza de los seres y las purificaciones.”,”””La comprensione cresce in funzione di ciò che si trova a disposizione degli uomini”” (pag 97)”,”FILx-299″
“EMPEDOCLE”,”I frammenti. Sulla natura. Purificazioni.”,”””Secondo Farrington era già uno scienziato, nel senso moderno del termine: interessato a dimostrare il peso dell’ aria come un Torricelli o il legame delle malattie con gli effluvi del sangue, secondo Dodds non era che un antico sciamano trapiantato fra le genti di stirpe greca e le miti regioni del Mediterraneo. Il fatto è che Empledocle, come ha notato Bollack, “”è una figura imbarazzante”” (…)””. (pag 5) “”Fra loro era un uomo di straordinaria sapienza che aveva acquisito l’ immensa ricchezza dell’ intelligenza, oltremodo gradito in tutte le specie di opere savie; quando infatti si protendeva con tutta la forza dell’ intellettuo, facilmente giungeva a vedere ciascuna di tutte le cose che esistono, lungo generazioni di dieci uomini, e anche di venti.”” (pag 123)”,”FILx-322″
“EMPEDOCLE”,”I frammenti. Sulla natura. Purificazioni.”,”””Su quelle cose infatti, saldamente confitte nella tua mente, custodirai con l’impegno di un limpido studio, tutte quante saranno a te ben presenti in eterno, e molte altre da queste ne acquisterai; queste cose infatti da sole accrescono l’indole di ciascuno, secondo quella che è la natura di ognuno. Ma se tu di cose diverse proverai desiderio, cose spregevoli quante fra gli uomini esistono innumerevoli, offuscando la mente, allora presto nel corso del tempo ti lasceranno, bramose di giungere alla loro origine amata; sappi infatti che tutte le cose possiedono intelligenza, e prendono parte al pensiero.”” (pag 101)”,”FILx-027-FV”
“ENCEL Frederic”,”L’art de la guerre par l’exemple. Strateges et batailles.”,”Dello stesso autore: ‘Géopolitique de Jerusalem’ e ‘Le Moyen-Orient entre guerre et paix. Une géopolitique du Golan’. “”La mort n’est rien, mais vivre vaincu et sans gloire, c’est mourir tous le jours’ (Napoléon Bonaparte) “”N’oubliez jamais que votre dessein, en faisant la guerre, doit être de produire la paix à l’Etat et non d’y apporter la désolation”” (Sun Tse) ENCEL Frederic è nato nel 1969, è specialista del Medio oriente, diplomato di Sciences-Po e dottore in geopolitica. Consulente in rischi-paese, insegna le relazioni internazionali all’ Institut d’Etudes Politiques de Rennes.”,”QMIx-183″
“ENCKELL Marianne DAVRANCHE Guillaume DUPUY Rolf LENOIR Hugues LORRY Anthony PENNETIER Claude STEINER Anne, collaborazione di ANGAUT Clauire AUZIAS Pascal BEDOS Xavier BEKAERT David BERRY Thierry BERTRAND Constance BANTMAN Frédéric BOIRON Philippe BOUBAT Gianpiero BOTTINELLI Sylvain BOULOUQUE Patrice CAILLOT Pepita CARPENA Anne CHAUVIN Valentina CIONINI Elisabeth CLAUDE Michel CORDILLOT Jean-Philippe CRABE Ronald CREAGH Jean-Marc DELPECH David DOILLON Christine FAURE Federico FERRETTI Véronique FAU-VINCENTI Françoise FONTANELLI MOREL Nathalie FUNES Laurent GALLET Daniel GOUDE Jean-Marc IZRINE Marc LAZAREVITCH Julien LUCCHINI Dominque PETIT Philippe PARAIRE Angel PINO Boris RATEL Olivier RAY Edouard SILL Daniel VIDAL”,”Les Anarchistes. Dictionnaire biographique du mouvement libertaire francophone.”,”collaborazione di Jean-Christophe ANGAUT Clauire AUZIAS Pascal BEDOS Xavier BEKAERT David BERRY Thierry BERTRAND Constance BANTMAN Frédéric BOIRON Philippe BOUBAT Gianpiero BOTTINELLI Sylvain BOULOUQUE Patrice CAILLOT Pepita CARPENA Anne CHAUVIN Valentina CIONINI Elisabeth CLAUDE Michel CORDILLOT Jean-Philippe CRABE Ronald CREAGH Jean-Marc DELPECH David DOILLON Christine FAURE Federico FERRETTI Véronique FAU-VINCENTI Françoise FONTANELLI MOREL Nathalie FUNES Laurent GALLET Daniel GOUDE Jean-Marc IZRINE Marc LAZAREVITCH Julien LUCCHINI Dominque PETIT Philippe PARAIRE Angel PINO Boris RATEL Olivier RAY Edouard SILL Daniel VIDAL Voci: Marzocchi, Berneri, Fontenis, Caserio, Guerin ecc.”,”ANAx-393″
“ENDERLIN Serge MICHEL Serge WOODS Paolo”,”Pianeta petrolio. Sulle rotte dell’oro nero.”,”Serge Enderlin, (35 anni) scrive per il quotidiano ‘Le Temps’ di Ginevra. E’ stato corrispondente da Londra e Praga e ha collaborato con Libération e Nouveau Quotidien. Serge Michel è un giornalista e corrispondente dall’estero, Paolo Woods è un fotografo. Il caso di Port Arthur (pag 48) “”In questo inizio febbraio 2003 l’idea che gli Stati Uniti entrino in guerra per perseguire secondi fini legati al greggio infastidisce tutto l’establishment americano, dagli intellettuali conservatori agli ambienti petroliferi. (…) Quanto agli intellettuali conservatori, li troviamo nel sontuoso campus della Rice University di Houston. L’edificio che ospita l’Institute for Public Policy, fondato nel 1990 dall’ex segretario di Stato James Baker III (…). Qualche corridoio tappezzato di fiori più in là l’ambasciatore Edard P. Djerejian, direttore dell’istituto, ci riceve con aria preoccupata. (….) Sul tavolo troneggia l’ultimo rapporto dei suoi ricercatori: “”Guiding Principles for US Post-conflict Policy in Iraq””. Nella conclusione del documento si supplica la Casa Bianca di non dare l’impressione di volersi impadronire del petrolio iracheno. «La guerra che indubbiamente scoppierà non è una guerra per il petrolio» esordisce l’ambasciatore. «Se fosse questa l’unica preoccupazione del presidente, basterebbe revocare tutte le sanzioni e il petrolio scorrerebbe a fiumi…». Armeno levantino, ex consigliere e ambasciatore di Ronald Reagan, George Bush senior e Bill Clinton, Edward P. Djerejian è uno dei maggiori esperti americani del Medio Oriente. La sua lealtà nei confronti del clan conservatore gli impedisce di denunciare un’operazione di cui conosce bene i rischi. Quindi non gli resta che cercare di limitare i danni. «Non bisogna invadere e occupare l’Iraq» dice. «Occorre liberarlo senza trattare gli iracheni da vinti. Evitando assolutamente situazioni coloniali alla Sykes Picot (l’accordo segreto anglo-francese sulla spartizione del Vicino Oriente dopo la Prima guerra mondiale). Si deve trovare un governo iracheno a cui trasferire alcune competenze». (…) «Se tutto andrà bene in Iraq, la regione avrà guadagnato in stabilità e il mondo intero applaudirà l’America. Ma se andrà male, l’Iraq esploderà in pezzi, ci saranno violenze etniche e attacchi contro obiettivi americani in ogni parte del mondo e…». L’ambasciatore non conclude la frase, forse ritenendo il proprio silenzio sufficientemente eloquente. (…) Un’emittente televisiva vuole un commento di Djerejian sul discorso di Colin Powell alle Nazioni Unite. Con una mano sul ricevitore, l’ambasciatore si lascia sfuggire un’ultima frase a mo’ di congedo. «Ho contatti ad alto livello nelle compagnie petrolifere. Posso dirle che non c’è entusiasmo per la guerra. Al contrario, avverto un’inquietudine profonda»”” (pag 41-42)”,”ECOI-362″
“ENDLICH Lisa”,”Goldman Sachs. The Culture of Success.”,”Lisa Endlich è una ex-presidente della società.”,”ECOG-084″
“ENFANTIN B.P. a cura di S. CHARLETY”,”Enfantin.”,”Enfantin (Barthélemy Prosper), detto le Père Enfantin, ingegnere ed economista francese (Parigi 1796-1864). Figlio di un banchiere, militò nelle società segrete ed ebbe stretti rapporti con Saint-Simon, che lo elesse poi suo continuatore. Attraverso i suoi scritti su Le Producteur e Le Globe, in cui sviluppò le idee economiche del sansimonismo, esercitò notevole influenza sui migliori spiriti del suo tempo; nel 1828 fu, con Bazard, uno dei due “padri supremi” del movimento. I suoi articoli pubblicati su Le Globe furono riuniti nel volume Economia politica (1831). Il suo libro La morale (1832) gli procurò un processo in corte d’assise. La vie éternelle (1863) costituisce una specie di testamento religioso e politico. (RIZ)”,”SOCU-032″
“ENGELBERG Ernst”,”Deutschland, 1871 – 1897. Deutschland in der Ubergangsperiode zum Imperialismus.”,”Storia della Prussia, classe operaia tedesca ai tempi Comune di Parigi, Crisi ed economia tedesca 1871 – 1878, Politica estera di Bismarck, Movimento operaio tedesco, SDAP, Programma di Gotha Erfurt, Politica econ regimi bonapartistici, Classe operaia all’offensiva, Politica estera e coloniale, Imperialismo, Arte cultura.”,”MGEx-014″
“ENGELBERG Ernst”,”Johann Philipp Becker in der I. Internationale. Fragen der Demokratie und des Sozialismus.”,”””Schon einige Jahre vor der Londoner Konferenz schrieb Marx über Johann Philipp Becker: “”Er ist einer der nobelsten deutschen Revolutionäre seit 1830″”. Damit wies er neben seiner Hochschätzung für Becker zugleich auch auf die Kontinuität der revolutionären Bewegung hin, die sich in diesem Mann verkörperte.”” [Ernst Engelberg, Johann Philipp Becker in der I. Internationale. Fragen der Demokratie und des Sozialismus, 1964] (pag 33)”,”INTP-056″
“ENGELBERG Ernst”,”Bismarck. Das Reich in der Mitte Europas.”,”Si tratta del secondo volume della grande biografia di Bismarck scritta da Engelberg Contiene il capitolo “”Lassalleaner und Marx-Anhänger vereint gegen Bismarck”” (pag 176-186)”,”GERx-124″
“ENGELBERG Ernst”,”Bismarck. Urpreuße und Reichsgründer.”,”E’ il primo volume della biografia di Engelberg. Molti riferimenti nell’indice dei nomi a Engels, Marx, Lassalle.”,”GERx-127″
“ENGELBERG Ernst”,”‘Politica rivoluzionaria e posta rossa, 1878-1890’.”,”ENGELBERG Ernst in apertura: “”Karl Marx: “”La classe operaia è rivoluzionaria, oppure non è niente”” “”Friedrich Engels ha definito, nella sua formidabile analisi sulla nascita e sulla struttura dell’impero tedesco, le possibilità strategiche di Bismarck nel seguente modo: “”Da come stavano le cose in Germania nel 1871, un uomo come Bismarck dipendeva effettivamente da una politica che doveva destreggiarsi tra le diverse classi. E fin qui non c’è niente da rimproverargli. La questione è quale fosse l’obiettivo di tale politica. Se andava, non importa a quale velocità, ma coscientemente e risolutamente verso il dominio della borghesia, allora sarebbe stata in armonia con lo sviluppo storico, almeno per quanto lo potesse essere dal punto di vista delle classi dominanti. Se invece, si affrettava a mantenere vivo il vecchio stato prussiano con l’intento di prussianizzare la Germania, allora sarebbe stata reazionaria e condannata al fallimento. Se, per contro voleva mantenere il dominio di Bismarck, allora sarebbe stata bonapartista facendo la fine di ogni bonapartismo”” [(53) Friedrich Engels, ‘Il ruolo del potere nella storia (Potere ed economia durante la creazione del nuovo Reich tedesco)’. In Marx-Engels-Lenin-Stalin, ‘Riflessioni sulla storia tedesca’, Berlino, 1954, II 2. pag 1100] (pag 15); “”Con la convocazione del primo congresso di partito che doveva ora avvenire mentre era in vigore la legge antisocialista, la socialdemocrazia doveva essere sottoposta alla prima prova organizzativa e quindi politica del partito unitario. Il congresso ebbe luogo dal 20 fino al 23 agosto del 1880 nel castello di Wyden sotto la copertura di una “”Assemblea generale delle casse malati, dei viandanti e d’assistenza alla vecchiaia organizzata dalle associazioni della Svizzera tedesca””. Al primo congresso del partito socialdemocratico che era stato tenuto mentre era in vigore la legge speciale, presero parte 56 delegati ed un certo numero di ospiti stranieri. Julius Motteler aveva in mano la parte organizzativa. Franz Mehring definì questo congresso, e a ragione, come l’ispezione del partito (29). (…) La vittoria sull’anarchia era la premessa per il successo della tattica federale contro l’associazione segreta. Una tra le più famose risoluzioni prese durante il congresso di Wyden fu quella di cancellare la parola “”legale”” dal programma del partito richiesta da Schlüter (34). Quest’ultimo dichiarò con la generale approvazione del partito e con un semplice ragionamento logico: “”Che nessuno, né l’amico, né il nemico, creda di poter contare sulle vie ‘legali’; il passo in questione sarebbe una menzogna; se quest’ultimo dovesse essere mantenuto, sembrerebbe che noi volevamo assoggettarci alla legge del 21 ottobre 1878. Cancellare tale passo, non significherebbe escludere per sempre le vie legali”” (35). Quest’istanza venne approvata all’unanimità. Essa motivò allo stesso tempo il legame tra il lavoro legale e quello illegale”” (pag 31-32) [(29) Mehring, Franz, ‘Storia della socialdemocrazia tedesca’, cit, II, pag 419; (34) Cfr. Gemkow, Heinrich, ‘L’aiuto di Friedrich Engels’, loc. cit., pag. 57, annotazione. Mehring, Franz, Storia della socialdemocrazia tedesca, II, loc. cit., pag 430; (35) Verbale manoscritto del congresso di Wyden, loc. cit., 3a riunione, domenica 22 agosto 1880] [Ernst Engelberg, ‘Politica rivoluzionaria e posta rossa, 1878-1890’, Stampato ad uso interno, 1980 ca., traduzione da ‘Akademie verlag’, Berlino, 1959 prefazione e note dell’autore]”,”MGEx-244″
“ENGELBERG Ernst”,”Johann Philipp Becker in der I. Internationale. Fragen der Demokratie und des Sozialismus.”,”””Schon einige Jahre vor der Londoner Konferenz schrieb Marx über Johann Philipp Becker: “”Er ist einer der nobelsten deutschen Revolutionäre seit 1830″”. Damit wies er neben seiner Hochschätzung für Becker zugleich auch auf die Kontinuität der revolutionären Bewegung hin, die sich in diesem Mann verkörperte.”” [Ernst Engelberg, Johann Philipp Becker in der I. Internationale. Fragen der Demokratie und des Sozialismus, 1964] (pag 33)”,”BIOx-026-FV”
“ENGELBERG E. DUBLEK R.”,”Le mouvement ouvrier allemand et la première internationale.”,”E. Engelberg R. Dublek (DDR)”,”MOIx-046-F”
“ENGEL-JANOSI Friedrich”,”Il Vaticano fra fascismo e nazismo. (Tit.orig.: Vom Chaos zur Katastrophe. Vatikanische Gespräche 1918 bis 1938)”,”Scontro in episcopato tedesco su nazismo. “”Le nostre fonti diventano più ricche con l’ inizio del 1937, e dunque al tempo in cui uno sconfinato pessimismo si era impadronito del Segretario di Stato, tanto da fargli prevedere “”gli sviluppi più paurosi””: “”di male in peggio”” e “”siamo in lotta””. Ma in più divenne manifesto il fatto che la Chiesa mancava di una guida unitaria in questa lotta; né da parte di Roma né nell’ episcopato tedesco era possibile fissare una direttiva unitaria, e perfino l’ inviato austriaco, certo uno spirito non ipercritico, parlò di “”proteste cartacee””, alle quali si limitava la Santa Sede nel combattere le violazioni del concordato. L’ uso di altri mezzi sarebbe stato lasciato all’ episcopato tedesco. Ma nell’ episcopato tedesco non si era raggiunta una unità di condotta, e due gruppi stavano l’ uno contro l’ altro: uno propendeva per un intervento energico, l’ altro per “”metodi concilianti””. Si dice che Hitler, nel suo incontro col cardinale Faulhaber, abbia dichiarato che ormai la Chiesa doveva decidere fra la negazione e un atteggiamento positivo nei confronti dello Stato nazionalsocialista. Albert Speer riferisce la frase pronunciata da Hitler a chiusura del colloquio col Cardinale: “”Si danno per me due possibilità: o mandare interamente a effetto i miei piani, o naufragare””. (pag 231)”,”RELC-149″
“ENGELS Friedrich”,”L’ evoluzione del socialismo dall’ utopia alla scienza.”,”Contiene Prefazione 1° edizione tedesca 1882, 4° edizione tedesca 1891, edizione inglese 1892.”,”MAED-040″
“ENGELS Friedrich”,”Notes sur la guerre de 1870 – 1871.”,”Nota: Nel libro ‘Esistenza e struttura; saggio su Merleau-Ponty’, Volume 16 di La Cultura; biblioteca di filosofia, psicologia e scienze umane, Cultura (Saggiatore), Autore Andrea Bonomi, Editore Il Saggiatore, 1967, 253 pagine, c’è una nota (nota 10) a pag 177 sulle edizioni Costes: “”L’edizione Costes viene anche indicata come edizione Molitor dal nome del suo curatore. Essa comprende fra l’altro la traduzione degli ultimi tre manoscritti del 1844, sulla scia dell’edizione Landshut-Mayer, uscita a Lipsia nel 1932. Traduzioni parziali del primo manoscritto sono in M. Rubel – F. Bartholet, Le travail salarié, in M. Rubel, Un inédit de Karl Marx, Le travail aliéné (in) ‘La Revue socialiste, 1947, n. 8, pp. 154-169″,”MAED-036”
“ENGELS Friedrich”,”Sulle origini del cristianesimo.”,”Sono scritti pubblicati tra il 1883 e il 1895, in alcune riviste tedesche e inglesi. Lo scritto principale vide la luce su Neue Zeit nel 1894.”,”MAED-010″
“ENGELS Friedrich”,”La questione delle abitazioni.”,”SANTUCCI (Cava dei Tirreni, Salerno, 1949) si occupa del settore di studi gramsciani all’Istituto Gramsci di Roma. Autore di un’introduzione all’opera di Gramsci che ha vinto il XXIV Premio Iglesias (Antonio Gramsci, Ldb 117, Roma, Editori Riuniti, 1987) ha curato sempre per gli ER l’edizione di testi di Marx, Engels, Labriola e il recente volume collettaneo ‘Letture di Gramsci’.”,”MAED-011 MAED-011 bis”
“ENGELS Friedrich a cura di Antonio BERNIERI”,”L’ Internazionale e gli anarchici. L’Alleanza della democrazia socialista e l’ Associazione internazionale dei lavoratori.”,”Il testo redatto su mandato del congresso dell’ Aia da ENGELS, con la collaborazione di LAFARGUE e, per alcune pagine, di MARX, è il documento politico che ricostruisce la storia dell’organizzazione di BAKUNIN e della sua attività pubblica e segreta.”,”MAED-014 ANAx-086″
“ENGELS Friedrich a cura di Bruno BONGIOVANNI”,”La politica estera degli zar.”,”‘La vittoria su NAPOLEONE fu la vittoria delle monarchie europee sulla rivoluzione francese, la cui ultima fase era stata l’impero napoleonico’. STALIN si oppose alla pubblicazione di questo lavoro di ENGELS.”,”MAED-017 RUSx-021″
“ENGELS Friedrich”,”La guerra dei contadini.”,”La guerra dei contadini del 1525, “”un’epoca in cui contadini e plebei tedeschi concepirono idee e piani di fronte ai quali abbastanza spesso i loro discendenti indietreggiano spaventati””, rappresenta per ENGELS “”il perno di tutta la storia tedesca””. In quest’opera scritta nell’estate del 185O- “”e ancora sotto l’impressione diretta della controrivoluzione””, ENGELS non si limita a dare uno schizzo storico del corso della lotta, ma cerca di spiegare l’origine della guerra dei contadini, la posizione dei singoli partiti e infine l’esito della lotta stessa come fatti derivanti dalle condizioni sociali storicamente determinate in cui vivevano queste classi (dal retrocopertina).”,”MAED-018″
“ENGELS Friedrich MARX Karl a cura di Gian Mario BRAVO”,”Proletariato e comunismo.”,”Contiene lo scritto di ENGELS ‘Marx e la Nuova Gazzetta Renana’ del 1884 (pubblicato sul Sozialdemokrat del 12 marzo 1884). (pag 60-78)”,”MAED-024″
“ENGELS F. (introduzione) MARX Karl; a cura di Giorgio GIORGETTI”,”Le lotte di classe in Francia dal 1848 al 1850.”,”Articoli scritti da Marx nel 1849-1850 pubblicati in opuscolo a Berlino nel 1895 preceduti dall’ introduzione di ENGELS.”,”MAED-027″
“ENGELS Friedrich”,”Antidühring.”,”Contiene dedica di Lucio LIBERTINI a SCUCCHIA.”,”MAED-038″
“ENGELS Friedrich”,”Ludovico Feuerbach e il punto d’ approdo della filosofia classica tedesca.”,”Appendice: Karl MARX, Tesi su Feuerbach, Frammento del ‘Feuerbach’ (1886) Tesi: STRAUSS BAUER STIRNER FEUERBACH epigoni fisolofia HEGEL, idealismo di FEUERBACH.”,”MAED-039″
“ENGELS Frederick”,”Feuerbach. The Roots of the Socialist Philosophy.”,”1° edizione americana, contiene firma proprietario 1932″,”MAED-045″
“ENGELS Federico”,”Per il processo dei comunisti in Colonia. Storia della Lega di Comunisti.”,”Questo lavoro di ENGELS figura come introduzione nella terza edizione dell’ opuscolo di MARX intitolato ‘Rivelazioni sul processo dei Comunisti di Colonia’, pubblicato nel 1885.”,”MAED-052″
“ENGELS Federico”,”L’ evoluzione del socialismo dall’ utopia alla scienza.”,”Scritto da ENGELS in tedesco e pubblicato per la prima volta come articolo nel “”Vorwärts””, Lipsia, 1877-1878. La prima edizione in opuscolo (in francese, traduzione di P. LAFARGUE) uscì nel 1880 a Parigi.”,”MAED-053″
“ENGELS Friedrich a cura di Hermann DUNCKER”,”Der deutsche Bauernkrieg. Mit Anhang: Die Mark von Friedrich Engels und andere Beigaben. Mit 28 Illustrationen aus der Zeit.”,”Fondo Callesen Materiale Arbejderbevaegelsens Bibliotek og Arkiv ABA”,”MAED-062″
“ENGELS Federico”,”Anti-Dühring o la revolucion de la ciencia de Eugenio Dühring (introduccion al estudio del socialismo).”,”Engels arricchì la sua bibliografia con l’opera La rivoluzione scientifica del signor Eugen Dühring (1878, più nota come Anti-Dühring), in cui confutò le tesi “”positiviste”” ed antisemite di Karl Dühring. (wikip)”,”MAED-091″
“ENGELS Friedrich a cura di Lucio LOMBARDO RADICE”,”Dialettica della natura.”,”””Ma volere studiare dialettica in Kant, sarebbe un lavoro inutilmente faticoso e poco remunerativo, giacché un compendio della dialettica, ampio e comprensivo, se anche sviluppato da un punto di partenza completamente falso, è a nostra disposizione nelle opere di Hegel. Dopo che, da un lato, la reazione contro la «filosofia della natura», in gran parte giustificata da quel falso punto di partenza e dall’impaludamento senza scampo della hegeleria berlinese, ha avuto il suo libero corso, ed è degenerata in pura e semplice ingiuria, dopo che, d’altro lato, la scienza naturale è stata piantata in asso dalla eclettica metafisica corrente mentre aveva bisogno di aiuto teorico, sarà ben possibile pronunciare di bel nuovo il nome di Hegel di fronte agli scienziati naturalisti, senza provocare con ciò quel ballo di San Vito, nel quale il signor Dühring si esibisce in modo così ameno. Occorre stabilire prima di ogni altra cosa, che qui non si tratta in alcun modo di una difesa del punto di partenza hegeliano: e cioè che lo spirito, il pensiero, l’idea sia l’elemento primigenio, e il mondo reale sia soltanto il ricalco dell’idea. Questo punto è stato già messo in chiaro da Feuerbach. Siamo tutti d’accordo sul fatto che in ogni campo della scienza, nella natura come nella storia, bisognava prendere le mosse dai ‘fatti’ a noi dati, nelle scienze naturali quindi dalle diverse forme oggettive e di movimento della materia (1); che quindi i nessi, anche nella scienza teorica della natura, non debbono essere introdotti bell’e costruiti nei fatti, ma debbono essere scoperti partendo da essi, e, una volta scoperti, debbono essere dimostrati sperimentalmente, per quanto è possibile. Altrettanto inutile è chiedersi se si debba mantenere in piedi il contenuto dogmatico del sistema hegeliano, così come era predicato dalla setta hegeliana berlinese dei vecchi e dei nuovi credenti. Con l’impostazione idealistica cade anche il sistema sopra costruitovi, quindi in particolare anche la filosofia della natura hegeliana”” (pag 61) [Friedrich Engels, Dialettica della natura, Roma, 1971] [(1) nella redazione primitiva vi era qui un punto; dopo di che aveva inizio la seguente frase interrotta, poi cancellata da Engels: «Noi materialisti socialisti andiamo in ciò più avanti dei naturalisti in quanto…»]”,”MAED-096″
“ENGELS Friedrich”,”L’ origine della famiglia della proprietà privata e dello Stato. In rapporto alle indagini di Lewis H. Morgan.”,”Altra edizione: -Friedrich ENGELS, L’origine della famiglia della proprietà privata e dello Stato. In rapporto alle indagini di Lewis H. Morgan. EDIZIONI RINASCITA. ROMA. 1953 pag 185 8°, note, indice nomi (contiene annotazioni a margine del proprietario, presumibilmente Prof DI-TONDO)”,”MAED-009″
“ENGELS F.”,”Lettere 1883-1887. Parte prima. 2 aprile 1883 – 28 dicembre 1885. Lettere 1-221″,”Traduzione dalla lingua tedesca per iniziativa dell’ Istituto di Studi sul Capitalismo, Genova, a partire dal vol. 35 della MEW nel 1999-2000. La traduzione italiana non è stata verificata con il testo originale. Stampa digitale realizzata in proprio nel mese di ottobre 2001. Esemplare fuori commercio esclusivamente per consultazione.”,”MAED-116″
“ENGELS Friedrich”,”Lettere 1883-1887. Parte seconda. 7 gennaio 1886 – 29 dicembre 1887. Lettere 222-382.”,”Traduzione dalla lingua tedesca per iniziativa dell’ Istituto di Studi sul Capitalismo, Genova, a partire dal vol. 33 e 34 della MEW nel 1999-2000. La traduzione italiana non è stata verificata con il testo originale.”,”MAED-123″
“ENGELS Friedrich”,”La questione delle abitazioni.”,”””Le posizioni teoriche dei lavoratori tedeschi sono di cinquanta anni avanti a quelle del proudhonismo, e basterà questo unico esempio della questione delle abitazioni per toglierci ogni affanno da questo punto di vista””. (pag 53) “”L’ essenza del socialismo borghese è di voler mantenere immutate le basi di tutti i mali dell’ odierna società, e contemporaneamente di voler eliminare i mali stessi””. (pag 59)”,”MAED-125″
“ENGELS Friedrich”,”Po e Reno.”,”””I piemontesi hanno commesso errori su errori; ma è proprio la forza di una posizione che mette il nemico in difficoltà e quasi lo costringe a commettere degli errori”” (pag 39) “”Chi per primo ha sostenuto questa opinione è Bülow; egli l’ esprime nella sua storia delle campagne di Hohenlinden e di Marengo. Una copia della traduzione francese di questo libro, appartenente a un ufficiale del Genio inglese, Emmett, che fu inviato a Sant’ Elena al tempo di Napoleone, finì nelle mani del generale prigioniero nel 1819. Egli vi appose parecchie note marginali ed Emmett nel 1831 fece ristampare il libro con le annotazioni di Napoleone”” (pag 41)”,”MAED-126″
“ENGELS Friedrich”,”Studi sul Capitale.”,”Contiene quattro scritti di ENGELS di illustrazione e commento del Capitale: – L’ articolo Das Kapital, pubblicato sul Demokratisches Wochenblatt di Lipsia (21 28 marzo 1868) – Un estratto della prefazione al II Libro del Capitale riguardante la scoperta del plusvalore – Il Konspekt über “”Das Kapital’ (Riassunto del Capitale) la cui stesura ENGELS iniziò alla fine del 1867 per la rivista liberale di sinistra inglese ‘Fortnightly Review’ e che portò innanzi fino alla metà del ’68, senza però condurla a termine. – Il Nachtrag (Considerazioni supplementari) al III volume del Capitale, scritto nel 1895. Inoltre sono stati poi aggiunti in appendice i primi tre paragrafi del XII capitalo della Vita di Marx del MEHRING. “”un meccanismo di produzione i cui organi sono uomini”” (pag 68) “”Macchina principale della manifattura è l’ operaio complessivo combinato, che possiede una perfezione di gran lunga superiore a quella dell’ antico operaio singolo di tipo artigiano…”” (pag 69) “”Delle associazioni più ristrette furono ancora fondate con degli scopi determinati; per es. la Maona di Genova, signora per molti anni delle miniere di allume di Focea in Asia minore e dell’ isola di Chio durante i secoli XIV e XV; (…)”” (pag 103).”,”MAED-132″
“ENGELS Friedrich MARX Karl, a cura di Raffaele LUNGARELLA”,”Accumulazione e popolazione.”,”””Una parte del capitale circola con incredibile celerità, un’ altra giace morta nella cassaforte. Una parte dei lavoratori lavora da quattordici a sedici ore al giorno, mentre un’ altra resta pigra e inoperosa e muore di fame. Oppure, da questa contemporaneità, scaturisce la distribuzione: oggi il commercio rende, la domanda è notevole, tutti lavorano, il capitale cambia di mano con prodigiosa velocità, l’ agricoltura prospera, i lavoratori lavorano fino alla stremo; domani si ha invece un ristagno, l’ agricoltura cessa di essere remunerativa, grandi estensioni di terra restano incolte, il capitale si arresta nel bel mezzo della circolazione, i lavoratori non hanno più occupazione e tutto il paese patisce d’un eccesso di ricchezza e d’un eccesso di popolazione”” (F. Engels, pag 45) “”Il monaco veneziano Ortes, uno dei grandi scrittori di economia nel secolo XVIII, concepisce l’ antagonismo della produzione capitalistica come legge universale di natura della ricchezza sociale (…)”” (Marx, pag 131) “”Lo Storch si chiede quale sia dunque il pregio di questa civiltà capitalistica, con la sua miseria e con la sua degradazione delle masse, nei confronti della barbarie? Egli trova una risposta sola… la sicurezza!”” (Marx, pag 132)”,”MAED-133″
“ENGELS Friedrich”,”Nizza, Savoia e Reno. (1860)”,”””Noi dobbiamo qui, per porre giustamente la questione della nazionalità, dare uno sguardo alla situazione linguistica delle Alpi occidentali. In tutti i punti della zona alpina in cui l’ italiano viene a contatto con altre lingue, esso si è sempre dimostrato l’ elemento più debole”” (pag 45). “”confine linguistico”” (pag 46) “”La lotta che ormai è scoppiata in Russia tra la classe dominante e quella dominata della popolazione rurale, mina già fin d’ora l’ intero sistema della politica estera russa.”” (pag 74)”,”MAED-135″
“ENGELS Friedrich MARX Karl a cura di Gianni BOSIO”,”Scritti italiani.”,”Contiene: Elenco cronologico e bibliografia degli ‘scritti italiani’. Dalla premessa di Gianni Bosio (pag 10-11) “”In Italia, tuttavia, la supremazia operativa del movimento anarchico condizionava lo sviluppo delle correnti che se ne distaccavano, come quella che faceva capo a ‘La Plebe’, e, di fronte alla reazione governativa contro i tentativi insurrezionali o terroristici degli anarchici – reazione che colpiva tutte le frazioni del movimento operaio -, parvero a un certo punto venir meno le possibilità dell’azione che Engels indicava, secondo quanto scriveva a Sorge: «Gli italiani giustificano il loro distacco dicendo che l’organizzazione pubblica dell’Internazionale è dannosa e che oramai preferiscono cospirare» (1). Ed è anche per tale motivo che questo secondo gruppo di scritti subisce una interruzione dal ’72 al ’77, riprendendo nell’anno in cui, con la ricostituzione della Federazione dell’Alta Italia per opera del gruppo de ‘La Plebe’ di Bignami e con l’esaurirsi del movimento anarchico, sembrano maturare le condizioni favorevoli all’affermazione di una corrente classista. L’Internazionale era morta, non senza aver compiuto la sua funzione, e la vittoria della Prussia su Napoleone III aveva spostato il centro di gravità del movimento operaio internazionale in Germania, dove si procedeva a tappe brucianti verso la formazione di una borghesia ad alto sviluppo capitalistico, cui corrispondeva l’alto sviluppo del movimento operaio tedesco (2). Engels ne riferiva nella prima corrispondenza della ripresa a ‘La Plebe’ (3); e a Marx scriveva in maniera ottimistica degli sperabili progressi del movimento operaio in Lombardia, regione industrialmente avanzata su posizioni di guida rispetto al resto della penisola (4); nel Vorwärts, poi, in un articolo dedicato espressamente all’Italia, esaminava le ragioni di un probabile passo in avanti del movimento di classe (5). Egli riprendeva quindi e continuava ancora per qualche tempo le corrispondenze a ‘La Plebe’. La reazione europea e italiana del ’78 stroncava sul nascere queste speranze, le quali si riferivano a un movimento ideologicamente poco saldo e tendente all’eclettismo. Le leggi eccezionali in Germania circoscrivevano del resto la stessa ascesa del movimento operaio tedesco, il più forte e il meglio organizzato, dal quale poteva derivare una influenza decisiva per i movimenti operai degli altri Paesi. I rapporti con l’Italia si ristabilirono nel ’90. Marx è morto ed Engels ne continua e ne difende l’opera. Sono gli anni in cui lo sviluppo del movimento operaio socialista in tutto il mondo faceva scrivere a Engels, riferendosi al ’48: «Allora, i numerosi e oscuri evangeli delle sétte con le loro panacee; oggi, l”unica’ teoria di Marx universalmente riconosciuta, d’una chiarezza trasparente, e che formula con precisione gli obiettivi finali della lotta» (6)”” [premessa di Gianni Bosio, (in) Friedrich Engels Karl Marx, a cura di Gianni Bosio, ‘Scritti italiani’, Edizioni Avanti!, Milano Roma, 1955] [(1) Correspondance Fr. Engels K. Marx et divers publiée par F.A. Sorge, Costes, 1950, t. I, p. 205; (2) Cfr. Carteggio Marx Engels, vol. VI, Roma, 1953; (3) ‘La Plebe’, Milano, 10 febbraio 1877; (4) Cfr. la lettera di Engels a Marx del 23 febbraio 1877, in ‘Carteggio Marx-Engels, vol. VI, cit., pp. 241-243; (5) L’articolo di Engels, dal titolo ‘Aus Italien’, venne pubblicato nel ‘Vorwärts’, Lipsia, 16 marzo 1877; (6) F. Engels, Introduzione, cit., p. 128] (pag I-II)”,”MAED-137″
“ENGELS Friedrich”,”L’ origine de la famille de la proprieté privée et de l’ Etat.”,”””La democrazia nell’ amministrazione, la fraternità nella società, l’ eguaglianza dei diritti, l’ istruzione universale, inaugureranno la prossima tappa superiore della società, alla quale lavorano costantemente l’ esperienza, la scienza e la ragione. Questa sarà una reviviscenza, – ma sotto una forma superiore- della libertà, dell’ eguaglianza e della fraternità delle antiche genti”” (pag 237).”,”MAED-139″
“ENGELS Friedrich”,”Ludwig Feuerbach et la fin de la Philosophie classique allemande. Sur le materialisme historique. Lettres a J. Bloch, Conrad Schmidt, Franz Mehring, Hans Starkenburg, Karl Kautsky.”,”””Mais avant d’ argumenter, les hommes ont agi. “”Au commencement etait l’ action”” (citation du Faust di Goethe). Et l’ action humaine avait deja resolu la difficulté longtemps avant que la subtilité humaine l’ inventât. The proof of the pudding is in the eating (‘La preuve du poudding se fait en le mangeant””). Au moment ou nous employons ces objets à notre propre usage selon les qualités que nous percevons en eux, au même moment nous soumettons nos perceptions sensorielles à une éprouve infaillible de leur exactitude ou de leur inexactitude”” (pag 104-105)”,”MAED-140″
“ENGELS Friedrich”,”M.E. Duhring bouleverse la science (Anti-Duhring). Tome I. Philosophie.”,”””Hegel fut le premier qui exposa exactement le rapport entre liberté et necessité. “”La necessité n’ est aveugle qu’ autant qu’elle n’est pas comprise””. Ce n’est pas dans le rêve d’une action independante del lois de la nature que consiste la liberté, mais dans la connaissance de ces lois, et dans la possibilité ainsi donnée de le faire agir systematiquement en vue de fins determinées. Cela est vrai aussi bien des lois du monde exterieur que de celles qui regissent l’ existence corporelle et intellectuelle de l’homme- duex ordres de los que nous pouvons separer tout au plus dans la pensée , mais non dans la realité”” (pag 170)”,”MAED-141″
“ENGELS Friedrich”,”M.E. Duhring bouleverse la science (Anti-Duhring). Tome III. Socialisme.”,”””Que la paix avec l’ Autriche portât dans son sein la guerre avec la France, Bismarck non seulement le savait, mais le voulait. Cette guerre devait precisement fournir le moyen de parachever cet empire germano-prussien que lui commandait la bourgeoisie allemande”” (pag 184)”,”MAED-143″
“ENGELS Friedrich MARX Karl, SORGE F.A. a cura”,”Correspondance Fr. Engels-K. Marx et divers, Publiée par F.A. Sorge. Avec un portrait hors texte (Sorge). Tome Premier 1867-1883.”,”””Cette crise est un nouveau point climaterique de l’ histoire europeenne. La Russie, et j’ai etudié les conditions où elles se tourne d’apres les sources originales russes, non officielles et officielles (ces dernieres, accessibles à peu de personnes seulement, me sont procurées par des amis de Petersbourg)- etait dejà depuis longtemps au seuil d’une revolution, tous les elements en étaient prets. Ces braves Turcs ont haté l’ explosion d’une année grace aux gnons qu’ils ont tres proprement distribués, non seulement à l’ armée russe et aux finances russes, mais à la dynastie qui commande l’ armée (tsar, successeur au trone et six autres Romanoff). La revolution va commencere secundum artem par jouer aux Constitutions, et il y aura un beau tapage. Si Mere Nature ne nous est pas particulierement defavorarable, nous vivrons encore le jubilé. Les sottises que font les etudiants russes ne sont qu’un symptome, en soi sans valeur. Mais c’est un symptome. Toutes les couches de la societé russe sont economiquement, moralement, intellectuellement, en pleine decomposition. La revolution commencera cette fois à l’ Est, ou sont le boulevard jusqu’à present inviolé et l’ armée de reserve de la contre-revolution””. (pag 232, Marx a Sorge, 1877).”,”MAED-144″
“ENGELS Friedrich MARX Karl, SORGE F.A. a cura”,”Correspondance Fr. Engels-K. Marx et divers, Publiée par F.A. Sorge. Tome Second 1884-1895.”,”””Una guerra, al contrario, ci ritarderà per anni. Lo chauvinismo sommergerà tutto perché ci sarà lotta per l’ esistenza. La Germania metterà in piedi circa cinque milioni di uomini in armi, ossia il dieci per cento della sua popolazione, gli altri qualcosa come il 4-5 per cento, la Russia relativamente meno, ma ci saranno da dieci a quindici milioni di combattenti. Come nutrirli? Vorrei vederlo; si avrà una devastazione come nella guerra dei Trenta anni”” (pag 126, Engels a Sorge, 7 gennaio 1888)”,”MAED-145″
“ENGELS Federico”,”Introduccion a la dialectica de la naturaleza. El papel del trabajio.”,”I due scritti di ENGELS ‘Introduccion a la dielectica de la naturaleza’ e ‘El papel del trabajo en la transformacion del mono en hombre’ appartengono ad una incompiuta ‘Dialettica della natura’.”,”MAED-146″
“ENGELS Friedrich MARX Karl”,”Sul materialismo storico.”,”””Così scriveva Marx a proposito dell’ origine britannica del materialismo moderno. E se gli inglesi d’oggi non sono particolarmente entusiasti della giustizia resa da Marx ai loro antenati, tanto peggio per loro! Ciò non toglie niente al fatto innegabile che Bacone, Hobbes e Locke furono i padri di quella brillante pleiade di materialisti francesi che, nonostante tutte le vittorie per terra e per mare conseguite sui francesi dagli inglesi e dai tedeschi, fecero del secolo XVIII un secolo francese per eccellenza; e ciò ancora prima che fosse coronato dalla Rivoluzione francese (…)”” (Engels, pag 95) “”Lettera a J. Bloch a Londra Engels (1890) ——————————————————————————– Scritta il 21 settembre 1890. Tradotta, dalla versione in inglese presente sul MIA, e trascritta da Dario Romeo, Gennaio 2001 ——————————————————————————– Londra, 21 settembre 1890 Egregio signore, la Sua lettera del 3 c.m. mi è stata inoltrata a Folkestone; dato che però là non avevo il libro in questione [Cfr., “”L’origine della famiglia, della proprietà privata e dello Stato””], mi è stato impossibile rispondere. Tornato a casa il 12 ho trovato ad aspettarmi un tale cumulo di lavoro urgente, che solo oggi riesco a scriverle un paio di righe. Questo per spiegare il rinvio, con la preghiera di volermi cortesemente scusare. Al punto I. Per prima cosa a p. 19 dell'””Origine”” Lei può vedere che il processo di sviluppo della famiglia Punalua è descritto come così graduale nel suo decorso, che ancora in questo secolo nella famiglia reale ad Hawai c’erano casi di matrimoni tra fratelli e sorelle (di una stessa madre). E in tutta l’antichità troviamo esempi di matrimoni tra fratelli, ad esempio ancora presso i Tolomei. Ma qui – seconda cosa – bisogna distinguere tra fratelli dal lato materno o solo dal lato paterno; [fratello, sorella] derivano da , utero, e perciò originariamente significavano esclusivamente fratelli dal lato materno. E dal periodo del matriarcato si è conservato ancora a lungo il sentimento che figli di una stessa madre, anche se di padre diverso, fossero piú vicini tra loro che figli di uno stesso padre, ma di madre diversa. La forma di famiglia Punalua esclude solo matrimoni tra i primi, ma niente affatto tra i secondi, che secondo la relativa idea non sono anzi neanche parenti (poiché è in vigore il matriarcato). Ora, per quanto ne so, i casi di matrimonio tra fratelli che ricorrono nell’antichità greca sono esclusivamente casi in cui i contraenti hanno madre diversa, oppure in cui ciò non è noto, e perciò neanche escluso, e non contraddicono perciò assolutamente l’uso Punalua. A Lei è sfuggito proprio il fatto che tra l’epoca dei Punalua e la monogamia greca c’è il salto dal matriarcato al patriarcato, che cambia notevolmente la faccenda. Secondo le “”Antichità elleniche”” di Wachsmuth nell’epoca eroica presso i greci “” non v’è traccia di scrupoli in merito a una parentela troppo stretta tra gli sposi, escluso il rapporto tra genitori e figli”” (III, P. 157). “”Il matrimonio con la sorella carnale a Creta non era motivo di scandalo”” (ivi, p. 170), Quest’ultimo passo si basa su Strabone, libro X, ma sul momento non riesco a trovare il passo perché la suddivisione in capitoli è insufficiente. Per sorella carnale io fino a prova contraria intendo sorella dal lato paterno. Al Punto II, preciso così la Sua prima proposizione principale: secondo la concezione materialistica della storia la produzione e riproduzione della vita reale è nella storia il momento in ultima istanza determinante. Di più né io né Marx abbiamo mai affermato. Se ora qualcuno distorce quell’affermazione in modo che il momento economico risulti essere l’unico determinante, trasforma quel principio in una frase fatta insignificante, astratta e assurda. La situazione economica è la base, ma i diversi momenti della sovrastruttura – le forme politiche della lotta di classe e i risultati di questa – costituzioni stabilite dalla classe vittoriosa dopo una battaglia vinta, ecc. – le forme giuridiche, anzi persino i riflessi di tutte queste lotte reali nel cervello di coloro che vi prendono parte, le teorie politiche, giuridiche, filosofiche, le visioni religiose ed il loro successivo sviluppo in sistemi dogmatici, esercitano altresì la loro influenza sul decorso delle lotte storiche e in molti casi ne determinano in modo preponderante la forma. È un’azione reciproca tutti questi momenti, in cui alla fine il movimento economico si impone come fattore necessario attraverso un’enorme quantità di fatti casuali (cioè di cose e di eventi il cui interno nesso è così vago e così poco dimostrabile che noi possiamo fare come se non ci fosse e trascurarlo). In caso contrario, applicare la teoria a un qualsiasi periodo storico sarebbe certo piú facile che risolvere una semplice equazione di primo grado. Ci facciamo da noi la nostra storia, ma, innanzitutto, a presupposti e condizioni assai precisi. Tra di essi quelli economici sono in fin dei conti decisivi. Ma anche quelli politici, ecc, anzi addirittura la tradizione che vive nelle teste degli uomini ha la sua importanza, anche se non decisiva. Lo Stato prussiano è nato e si è sviluppato anche per motivi storici, in ultima istanza economici. Ma sarebbe pressoché impossibile non cadere nella pedanteria affermando che tra i molti staterelli della Germania settentrionale proprio il Brandeburgo era destinato per una necessità economica e non anche per altri fattori (primo fra tutti il fatto di esser coinvolto, tramite il possesso della Prussia, con la Polonia e, attraverso questa, con tutta la situazione politica internazionale – la quale è certo decisiva anche nella formazione dei possedimenti privati della dinastia austriaca) a diventare quella grande potenza in cui si sarebbe incarnata la differenza economica, linguistica, e a partire dalla Riforma anche religiosa, tra nord e sud. Difficile sarebbe non rendersi ridicoli spiegando economicamente l’esistenza di ogni staterello tedesco del passato e del presente, o 1’origine della rotazione consonantica altotedesca, che ha fatto della barriera formata dalle montagne dai Sudeti al Tauno una vera e propria frattura che attraversa la Germania. Ma in secondo luogo la storia si fa in modo tale che il risultato finale scaturisce sempre dai conflitti di molte volontà singole, ognuna delle quali a sua volta è resa quel che è da una gran quantità di particolari condizioni di vita; sono perciò innumerevoli forze che si intersecano tra loro, un gruppo infinito di parallelogrammi di forze, da cui scaturisce una risultante – l’avvenimento storico – che a sua volta può esser considerata come il prodotto di una potenza che agisce come totalità, in modo non cosciente e non volontario. Infatti quel che ogni singolo vuole è ostacolato da ogni altro, e quel che ne viene fuori è qualcosa che nessuno ha voluto. Così la storia, quale è stata finora, si svolge a guisa di un processo naturale, ed essenzialmente è soggetta anche alle stesse leggi di movimento. Ma dal fatto che le singole volontà – ognuna delle quali vuole ciò a cui la spinge la sua costituzione fisica e le circostanze esterne, in ultima istanza economiche (le sue proprie personali o quelle generali e sociali) – non raggiungono ciò che vogliono, ma si fondono in una media complessiva, in una risultante comune, da questo fatto non si può comunque dedurre che esse vadano poste = 0. Al contrario, ognuna contribuisce alla risultante, e in questa misura è compresa in essa. Vorrei del resto pregarla di studiare questa teoria sulle fonti originali e non di seconda mano, è veramente molto piú semplice. Non c’è praticamente nulla di ciò che ha scritto Marx in cui essa non si faccia sentire. Ma in particolare “” il 18 brumario di Luigi Bonaparte””, è un esempio davvero eccellente della sua applicazione. Anche nel “”Capitale”” ci sono molte indicazioni. E posso poi rimandarla anche ai miei scritti “”La scienza sovvertita dal signor E. Duhring”” e “”L. Feuerbach e il punto d’approdo della filosofia classica tedesca””, in cui ho, offerto la piú dettagliata esposizione del materialismo storico che a quanto ne so esista. Del fatto che da parte dei piú giovani si attribuisca talvolta al lato economico piú rilevanza di quanta convenga, siamo in parte responsabili anche Marx ed io. Di fronte agli avversari dovevamo accentuare il principio fondamentale, che essi negavano, e non sempre c’era il tempo, il luogo e l’occasione di riconoscere quel che spettava agli altri fattori che entrano nell’azione reciproca. Ma appena si arrivava alla descrizione di un periodo storico, e perciò a un’applicazione pratica, le cose cambiavano, e nessun errore era qui possibile. Ma purtroppo è fin troppo frequente che si creda di aver capito a fondo una nuova teoria e di poterne senz’altro fare uso non appena ci si sia impadroniti dei suoi principi fondamentali, e anche questo non sempre in modo corretto. E questo rimprovero non posso risparmiarlo neanche a qualcuno dei recenti “”marxisti””, e ne è venuta fuori anche della roba incredibile. Al punto 1 ho ulteriormente trovato ieri (scrivo questo il 22 settembre) in Schoemann, “”Antichità greche””, Berlino 1855, I, p. 527, il seguente decisivo passo, che conferma appieno la mia precedente descrizione: “”Ma è noto che matrimoni tra fratellastri di madre diversa nella Grecia tarda non erano considerati incesto””. Spero che i periodi terribilmente complessi che a causa della brevità di tempo mi sono usciti dalla penna non La spaventino troppo e resto il Suo devoto F. Engels”””,”MAED-147″
“ENGELS Federico”,”Del socialismo utopico al socialismo cientifico.”,”””Solo siguiendo la senda dialectica, no perdiendo jamas de vista las innumerables acciones y reacciones generales del divenir y del perecer, de los cambios de avance y de retroceso, llegamos a una concepcion exacta del universo, de su desarrollo y del desarrollo de la humanidad, asì como de la imagen proyectada por ese desarrollo en las cabezas de los hombres”” (pag 58)”,”MAED-150″
“ENGELS Friedrich MARX Karl”,”Textes sur la methode de la science economique. Introduction de 1857, postface du ‘Capital’ et quatre autres textes.”,”unità della diversità: “”Le concret est concret parce qu’il est le rassemblement de multiples determinations, donc unité de la diversité. C’est pourquoi il apparait dans la pensée comme proces de rassemblement, comme resultat, non comme point de depart, bien qu’il soit le point de depart reel et par suite aussi le point de depart de l’ intuition et de la representation””. (pag 159)”,”MAED-152″
“ENGELS Friedrich”,”Note sulla guerra. 1. (The Pall Mall Gazette, 29 Luglio 1870 – 16 Marzo 1871).”,”””La rara solidità della fanteria britannica – e persino la lacuna che né è il rovescio, la goffaggine nei movimenti di fanteria leggera – è particolarmente adatta a infondere sicurezza a reclute inesperte. L’ ha dimostrato in Spagna, con Wellington, come in tutte le guerre dell’ India gomito a gomito con truppe indigene quanto mai inaffidabili. Nella situazione attuale, il peso di un corpo d’ armata britannico sarebbe ben superiore alla sua mera consistenza numerica, come sempre è stato quando un corpo d’ armata britannico è stato impiegato a questo scopo””. (pag 96)”,”MAED-153″
“ENGELS Friedrich”,”Die Lage der Arbeitenden Klasse in England. Nach eigner Anschauung und authentischen Quellen.”,”Appello agli operai inglesi di Engels (1845)”,”MAED-154″
“ENGELS Friedrich”,”Ludovico Feuerbach e il punto d’ approdo della filosofia classica tedesca (fine). Sulla tattica socialista. Brentano contro Marx per pretesa falsa citazione. Esposizione di fatti e documenti.”,”””Il contadino norvegese non fu mai schiavo della gleba; e questo fatto conferisce a tutta quanta l’ evoluzione, come già in Castiglia, un tutt’altro sfondo. Il piccolo borghese norvegese è il figlio del libero contadino; egli è quindi un ‘uomo’ di fronte al degenerato borghesuccio tedesco. E quali che siano, ad esempio, gli errori dei drammi di Ibsen, essi rispecchiano, è vero, una società piccola, un mondo di medi borghesi, ma tuttavia un mondo affatto differente da quello tedesco, rispecchiano un mondo, in cui gli uomini hanno ancora carattere e iniziativa e sono indipendenti, anche se, secondo i concetti stranieri, essi agiscono spesso stranamente. E simili cose io preferisco studiarle a fondo prima di giudicarle””. (pag 5)”,”MAED-158″
“ENGELS Friedrich”,”Brentano contro Marx per pretesa falsa citazione. (cont.)”,”””Ma poi salta fuori il vero polemista da Università. Quando il trionfante Brentano ebbe messo così alle strette il suo avversario, fece come la seppia, annerendo l’ acqua ed oscurando l’ oggetto della disputa con il rilevare particolari del tutto indifferenti. I gesuiti dicono: “”Si fecisti, nega””. – Se hai fatto, nega. – Il polemista tedesco da Università va più avanti e dice: Hai fatto una brutta gherminella da avvocato? Addossala al tuo avversario”” (pag 18) “”Una delle cose più amare nella mia opera: Il Capitale, sono i moltissimi documenti ufficiali per la descrizione dell’ economia della fabbrica, sulla qual cosa fino ad ora nessun erudito aveva trovato a ridire. Il rumore di questo era giunto certamente all’ orecchio dei signori della lega dei fabbricanti. Essi pensarono: “”Was kein Verstand der Verständigen sieht Das übt in Einfalt ein kindlich Gemüth””. (Un animo ingenuo è tocco, nella sua semplicità da ciò che l’ intelligenza degli intelligenti non vede). (Marx, 1872) (pag 43)”,”MAED-159″
“ENGELS Friedrich”,”Brentano contro Marx per pretesa falsa citazione. (cont.)”,”””””Lo spirito della maggior parte degli uomini””, dice Adam Smith, “”si sviluppa dalla e nella sua cerchia quotidiana d’ azione”” quindi ciò avviene anche per lo spirito dei fabbricanti””. (Marx, pag 50) “”Nessuna meraviglia se essa ora mi urla in faccia ch’è un “”costume”” parlamentare di citare i discorsi del Parlamento come sono ufficialmente falsificati e non come furono veramente tenuti. Questo “”costume”” corrisponde davvero alla “”coltura generale”” dei berlinesi, ed alla limitata intelligenza di sudditi prussiani della lega dei fabbricanti tedeschi. Ristrettezza di tempo mi obbliga a troncare una volta per sempre la mia piacevole conversazione con essa, ma nel congedarmi voglio dare ancora un filo da torcere ai suoi “”eruditi””. In quale articolo scriveva l’ uomo e come si chiamava l’ uomo che gridò ad una avversario, pari sotto ogni rapporto alla Concordia, le parole piene di senso profondo: Asinus manebis in saecula saeculorum? (1) (Marx, 1872) (pag 56) (1) (“”Rimarrai un asino nell’ eternità dei secoli””)”,”MAED-160″
“ENGELS Friedrich”,”Brentano contro Marx per pretesa falsa citazione (Fine). L’ evoluzione del socialismo dall’ utopia alla scienza (1878).”,”””Queste due grandi scoperte, la concezione materialistica della storia ed il segreto della produzione mediante il plusvalore, noi le dobbiamo a Marx. Per esse il socialismo divenne una scienza, che occorre adesso elaborare più ampiamente in tutti i suoi particolari e le sue connessioni”” (pag 23, Engels, L’ evoluzione del socialismo….).”,”MAED-161″
“ENGELS Friedrich MARX Karl LENIN V.I. GRAMSCI A.; a cura di Umberto CERRONI”,”I giovani e il socialismo.”,”””Schiacciati dalla formidabile forza dimostrativa dell’ esposizione, molti ostentano dell’ ammirazione per Marx, lo lodano e, nello stesso tempo, perdono completamente di vista il contenuto fondamentale della dottrina e continuano, come se niente fosse, a ripetere i vecchi ritornelli della “”sociologia soggettiva””. Non si può non ricordare a questo proposito l’ epigrafe molto giusta scelta da Kautsky per il suo libro sulle dottrine economiche di Marx: ‘Wer wird nicht einen Klopstock loben? Doch wird ihn jeder lesen? Nein. Wir wollen weniger erhoben Und fleissiger gelesen sein!'”” (Chi non loderà un Klopstock? Ma forse che ognuno lo leggerà? No. Noi vogliamo essere meno onorati, ma letti un po’ più attentamente!, Lessing). (Lenin, pag 164)”,”MAED-162″
“ENGELS Friedrich”,”La guerra dei contadini in Germania.”,”””Ma anche il proletariato non si sottrae ancora al parallelo con il 1525. La classe che trae i mezzi di sostentamento esclusivamente e per tutta la vita dal salario è pur sempre ben lontana dal costituire la maggioranza del popolo tedesco. Perciò anche il proletariato è alla ricerca di alleati e non li può cercare che tra i piccoli borghesi, nel sottoproletariato delle città, tra i piccoli agricoltori e salariati agricoli”” (pag 14) “”Il sottoproletariato, questo mazzo di elementi squalificati di tutte le classi, che pianta il suo quartiere generale nelle grandi città, è il peggiore di tutti i possibili alleati””. (pag 15) “”La sollevazione guadagnò rapidamente terreno in tutto l’ attuale Alto Baden. Il panico invase la nobiltà (…). Non le restò da fare altro che tirare in lungo le cose con delle trattative e, frattanto, scovare del denaro e arruolare truppe, sicché fosse tanto forte da poter punire i contadini per la loro temerarietà “”col ferro e col fuoco, col saccheggio e la strage””. Da allora ha inizio quel tradimento sistematico, quelle abituali mancanze di parola, quell’ astuzia, per cui si distinse la nobiltà durante tutta la guerra dei contadini e che fu la sua arma più forte contro i contadini non uniti e male organizzati””. (pag 99) “”Il più grandioso esperimento rivoluzionario del popolo tedesco terminò con una sconfitta umiliante e con un’ oppressione momentaneamente raddoppiata. Ma pure a lungo andare la repressione della sollevazione non produsse un peggioramento della situazione dei contadini””. (pag 146)”,”MAED-163″
“ENGELS Federico”,”I. Le condizioni dell’ Inghilterra. II. Lineamenti di una critica dell’ economia politica (Dai Deutsche-Französische Jahrbürcher) (1844).”,”””Tommaso Carlyle si è reso noto in Germania per i suoi sforzi di mettere la letteratura tedesca alla portata degli inglesi. Da più anni egli si occupa principalmente della condizione sociale dell’ Inghilterra – egli, il solo degli uomini colti del suo paese che fa questo! – e scrisse già nel 1838 un piccolo libro: Chartism. Allora erano in whigs al ministero e proclamarono con gran pompa che lo “”spettro”” del Cartismo sorto verso il 1835 fosse annientato””. (pag 6)”,”MAED-164″
“ENGELS Federico”,”Lineamenti di una critica dell’ economia politica (Dai Deutsche-Französische Jahrbürcher) (1844). Forza ed economia nella formazione nel nuovo impero germanico. Scritto postumo (1896).”,”””La libera concorrenza, il motto d’ ordine de’ nostri economisti del giorno, è una cosa impossibile.”” (pag 49) “”La concorrenza ha investito tutti i nostri rapporti di vita e ha completato la reciproca servitù, in cui gli uomini ora si trovano. La concorrenza è la grande molla che torna sempre a rimettere in movimento questo nostro ordine sociale che invecchia e si eterna, o piuttosto questo nostro disordine; ma ad ogni nuovo sforzo consuma ancora una parte delle forze che vengon meno.”” (pag 49)”,”MAED-165″
“ENGELS Federico”,”Forza ed economia nella formazione nel nuovo impero germanico. Scritto postumo (1896).”,”””Luigi Napoleone non aveva mai disconosciutala vocazione piemontese della Prussia in Germania ed era completamente pronto a fare un piccolo affare con Bismarck. Se egli poteva avere in via pacifica ciò che gli occorreva, in forma di compensazioni, tanto meglio. Anche non gli occorreva tutta in una volta l’ intera riva sinistra del Reno; se gli si dava, a pezzo a pezzo, una striscia per ogni nuovo passo innanzi della Prussia, ciò dava meno nell’ occhio e conduceva ugualmente allo scopo. Tuttavia agli occhi degli chauvins francesi un miglio quadrato sul Reno valeva quanto tutta la Savoia e Nizza. Così si trattò con Luigi Napoleone; così si ottenne il suo permesso per un ingrandimento della Prussia e una Confederazione della Germania del Nord””. (pag 79)”,”MAED-166″
“ENGELS Federico”,”Forza ed economia nella formazione nel nuovo impero germanico. Scritto postumo (1896). La condizione della classe operaia in Inghilterra secondo un’ inchiesta diretta e fonti autentiche (1845),”,”””A ciò doveva servire il Kulturkampf. L’ attuazione del piano imperiale prussiano tedesco doveva avere per controcolpo l’ unione in un partito di tutti gli elementi antiprussiani aventi la loro base in un precedente distinto sviluppo. Questi variopinti elementi trovarono la loro bandiera comune nell’ ultramontanismo. La ribellione del sano intelletto umano, anche presso gli infiniti cattolici ortodossi, contro il nuovo dominio dell’ infallibilità papale da un lato, la distruzione dello Stato della Chiesa e la così detta prigionia del papa a Roma dall’ altro, obbligarono a una più stretta concentrazione di tutte le forze combattenti del cattolicesimo. Così si formò già durante la guerra – autunno 1870 – nel Landtag prussiano lo specifico partito cattolico del Centro; esso entrò nel primo Landtag germanico, nel 1871, con 57 membri soltanto, ma si rafforzò ad ogni nuova elezione si che giunse a più di 100 membri””. (pag 107)”,”MAED-167″
“ENGELS Federico”,”La condizione della classe operaia in Inghilterra secondo un’ inchiesta diretta e fonti autentiche (1845),”,”””E ciò che vale per Londra vale anche per Manchester, Birmingham e Leeds, vale per tutte le grandi città. Dappertutto barbara indifferenza, durezza egoistica da una parte e miseria senza nome dall’ altra; dappertutto guerra sociale, la casa d’ ognuno in stato d’ assedio, dappertutto reciproco saccheggio sotto la protezione della legge, e tutto ciò così impunemente, così manifestamente, che ci si spaventa innanzi alle conseguenze del nostro stato sociale, come appare qui scopertamente e ci si meraviglia solo che continui ancora tutta questa vita folle””. (pag 19)”,”MAED-168″
“ENGELS Federico”,”La condizione della classe operaia in Inghilterra secondo un’ inchiesta diretta e fonti autentiche (1845). (cont.)”,”””Il velluto di cotone (fustian) (fustagno, ndr) è diventato persino proverbialmente il costume degli operai; fustian-jackets, con tale nome vengono chiamati gli operai e si chiamano tra di loro in contrapposto ai ricchi che si vestono con panno di lana (broad-cloth). Quest’ ultimo termine è pure usato per designare la classe media. Quando Feargus O’Connor, il capo dei cartisti, durante l’ insurrezione del 1842, si recò a Manchester, vi apparve tra gli applausi frenetici degli operai con un abito di velluto di cotone””. (pag 52)”,”MAED-169″
“ENGELS Federico”,”La condizione della classe operaia in Inghilterra secondo un’ inchiesta diretta e fonti autentiche (1845). (cont.)”,”””Una delle ultime testimonianze di ciò, è la seguente del dott. P.H. Holland di Manchester, il quale, in missione ufficiale, fece un’ inchiesta nel sobborgo di Manchester, Chorlton-on-Medlock. Egli classifica le case e le vie in tre categorie e trova la seguente differenza di mortalità (…). Da parecchie altre tabelle date da Holland risulta, che la mortalità nelle vie della seconda classe è del 18 per cento e della terza classe del 68 per cento più grande di quella della prima classe; che la mortalità nelle case della seconda classe è del 31 per cento e della terza classe del 78 per cento più grande che in quelle della prima classe; che la mortalità nelle strade peggiori, che vennero risanate, è diminuita del 25 per cento””. (pag 84)”,”MAED-170″
“ENGELS Federico”,”La condizione della classe operaia in Inghilterra secondo un’ inchiesta diretta e fonti autentiche (1845). (cont.)”,”””Noi abbiamo innanzi un libro (1) che è scritto da uno dei capi riconosciuti del Cartismo, James Leach. Questi lavorò lungo tempo in diverse branche di lavoro nelle fabbriche e nelle cave di carbone ed io lo conosco per un uomo degno di fede, bravo e abile. A lui vennero offerte, in conseguenza della sua posizione politica, le più diffuse notizie sulle diverse fabbriche, notizie che furono raccolte dagli stessi lavoratori; egli dà delle tabelle, dalle quali risulta che nel 1829 in 35 fabbriche erano occupati 1060 operai addetti alla mule più che nel 1841, quantunque il numero di fusi in queste 35 fabbriche fosse aumentato di 99.739. Egli dice che in cinque fabbriche non vi sono più filatori, poiché queste fabbriche possiedono soltanto selfs-actors.”” (pag 107) (1) Stubborn, Facts from the Factories, by a Manchester Operative. Published and dedicated to the working Classes, by Wm: Rashleigh, MP. London, Ollivier, 1844″,”MAED-171″
“ENGELS Federico”,”La condizione della classe operaia in Inghilterra secondo un’ inchiesta diretta e fonti autentiche (1845). (cont.)”,”””Mi si dirà: tali regolamenti sono necessari per assicurare in una grande e ben ordinata fabbrica il giro necessario delle diverse manipolazioni; si dirà: una tale disciplina è qui necessaria quanto nell’ esercito – bene, può essere, ma qual sorta di ordine sociale è questo che non può esistere senza una simile infame tirannia? O il fine giustifica il mezzo, o la conseguenza della bassezza del mezzo giustifica completamente la bassezza del fine. Chi è stato soldato sa che cosa vuol dire il restare anche per breve tempo sotto la disciplina militare; ma di più questi operai sono condannati a vivere dai nove anni alla morte intellettualmente e fisicamente sotto la sciabola, essi sono schiavi peggio dei neri d’ America – ed inoltre si pretende che essi vivano, pensino e sentano umanamente!””. (pag 143)”,”MAED-172″
“ENGELS Federico”,”La condizione della classe operaia in Inghilterra secondo un’ inchiesta diretta e fonti autentiche (1845). (cont.)”,”””La storia di queste unioni è una lunga serie di disfatte operaie, interrotte da poche isolate vittorie. Ed è naturale che tutti questi sforzi non possano mutare la legge economica, che il salario si determini mediante il rapporto della domanda e l’ offerta nei mercati del lavoro. Quindi queste unioni sono impotenti contro tutte le grandi cause che spingono a questo rapporto; in una crisi industriale l’ associazione deve abbassare il salario o dissolversi completamente e dato un notevole innalzamento della domanda di lavoro, non può innalzare il salario, più di quello che sarebbe concesso dalla concorrenza dei capitalisti. Ma contro le cause piccole che agiscono separatamente, tali associazioni sono in ogni modo potenti””. (pag 173) “”Il cartismo fu di certo dal suo inizio nel 1835 principalmente un movimento tra operai, ma non ancora recisamente diviso dalla piccola borghesia radicale. Il radicalismo operaio si accomunò a poco a poco con il radicalismo della borghesia; la Carta fu la bandiera di entrambi, essi tenevano ogni anno le loro “”riunioni nazionali””: apparentemente formavano un solo partito. La piccola borghesia in quel tempo, appunto in seguito al disinganno nei risultati del bill di riforma e a causa delle cattive annate commerciali, 1837-39, era di umore bellicoso ed avida di sangue; essa adunque aderì volentieri alla violenta agitazione cartista. Della veemenza di questa agitazione in Germania non si alcuna idea. Il popolo venne appellato alle armi, spesso pure alla ribellione (…)””. (pag 183)”,”MAED-173″
“ENGELS Federico”,”La condizione della classe operaia in Inghilterra secondo un’ inchiesta diretta e fonti autentiche (1845). (cont.)”,”””I socialisti inglesi non riconoscono alcun sviluppo storico e quindi vogliono senz’altro, senza proseguire la politica sino al fine, ove essa stessa si annulla, tramutare la nazione in Stato comunista. Essi comprendono a dir il vero per qual ragione l’ operaio è esacerbato contro la borghesia, ma reputano tale inasprimento, che è il solo mezzo per condurre oltre gli operai, per infruttuoso e ne predicano uno ancor molto più infruttuoso per le presenti condizioni inglesi: filantropia e amore generale””. (pag 189)”,”MAED-174″
“ENGELS Federico”,”La condizione della classe operaia in Inghilterra secondo un’ inchiesta diretta e fonti autentiche (1845) (fine). Può disarmare l’ Europa? (1893).”,”””Ma io persisto a credere: la guerra dei poveri contro i ricchi che ora viene combattuta soltanto alla spicciolata e indirettamente, diverrà generale e diretta in tutta l’ Inghilterra. E’ troppo tardi per una soluzione pacifica. Le classi si separano ognor più duramente, lo spirito di resistenza penetra di più in più operai, l’ inasprimento si accresce, le singole scaramucce si concentrano in battaglie importanti e dimostrazioni e un piccolo urto presto sarà sufficiente per porre in moto la valanga. Il grido di battaglia risuonerà allora di certo per il paese: Guerra ai palazzi, pace alle capanne – ma sarà troppo tardi, perché i ricchi si possano ancora mettere in guardia””. (pag 237-238)”,”MAED-175″
“ENGELS Federico”,”Può disarmare l’ Europa? (1893). Cose Internazionali estratte dal Volksstaat.”,”””Se in una mobilitazione tutto non va a pennello e tutto non è pronto a tempo e luogo, la confusione è completa. Ma come tutto deve andare a sesto, se tutto passa per le mani di tischinowniks ladri e corruttibili? La mobilitazione russa – essa diviene uno spettacolo per dei. Tenuto conto di tutto: noi possiamo concedere pure ai russi di arruolare tanti soldati e tenerli così a lungo sotto la bandiera quanto piace allo Zar. Oltre alle truppe, che già stanno sotto le armi, sarà difficile metterne su molte più, e, anche queste, difficilmente a tempo opportuno. Alla Russia costerà caro l’ esperimento del servizio militare generale””. (pag 17)”,”MAED-176″
“ENGELS Federico”,”Cose Internazionali estratte dal Volksstaat. (cont.)”,”””Ma “”a tutti questi allettamenti – il mondo lo sa – la Polonia rispose: Io voglio e devo vivere, se devo vivere, non quale strumento dei piani di conquista universale di uno Zar nemico, ma quale popolo libero tra i liberi popoli d’ Europa””. L’ indirizzo prosegue a spiegare come la Polonia abbia provato con i fatti questa sua immutabile risoluzione. Nel momento critico della sua esistenza, allo scoppiare della Rivoluzione francese, la Polonia era già mutilata dalla prima spartizione e divisa in quattro Stati. Tuttavia essa ebbe il coraggio, con la costituzione del 3 maggio 1791, di inalberare sulla Vistola la bandiera della Rivoluzione francese – un fatto per cui si poneva molto al di sopra dei suoi vicini.”” (pag 30) “”Per quanto la Russia si fosse sviluppata da Pietro il Grande in poi, per quanto la sua influenza fosse cresciuta in Europa (al che Federico II di Prussia, benché sapesse benissimo ciò che faceva, contribuì non in piccola parte) rimaneva essa nondimeno una potenza essenzialmente extra-europea, come ad esempio la Turchia, fino al momento in cui si impadronì della Polonia. Nel 1772 avvenne la prima spartizione della Polonia; già nel 1779 la Russia pretese ed ottenne con la pace di Teschen il diritto riconosciuto di immischiarsi negli interessi tedeschi””. (pag 31)”,”MAED-177″
“ENGELS Federico”,”Cose Internazionali estratte dal Volksstaat (fine). Per la questione delle abitazioni. Estratto dal Volksstaat (1872).”,”””E così procede la trasformazione del paese in industriale-capitalistico, la proletarizzazione di una grande parte dei contadini e la rovina dell’ antica comunità comunistica in un tempo sempre più rapido. Se di questa comunità si può ancora salvare tanto che, in un dato caso, come Marx ed io speravamo nel 1882, in accordo con una rivoluzione nell’ Europa occidentale, possa divenire il punto di partenza di una società comunistica, io non mi assumo di rispondere. Questo però è sicuro: se deve rimanere un resto di questa comunità, ne è la prima condizione la caduta del dispotismo zarista, la rivoluzione in Russia.”” (pag 64)”,”MAED-178″
“ENGELS Federico”,”Per la questione delle abitazioni. Estratto dal Volksstaat (1872). (cont.)”,”””Il proletariato inglese del 1872 è a un livello infinitamente più elevato del tessitore campagnolo con “”casa e focolare”” del 1772. E il troglodita colla sua tana, l’ australiano con la sua capanna di argilla, l’ indiano col suo proprio focolare avrebbero mai potuto produrre una sommossa di giugno o una Comune di Parigi?””. (pag 18)”,”MAED-179″
“ENGELS Federico”,”Per la questione delle abitazioni. Estratto dal Volksstaat (1872) (fine). Ludovico Feuerbach e il punto d’ approdo della filosofia classica tedesca (1886) con appendice: Karl Marx su Ludovico Feuerbach dell’ anno 1945.”,”””L’ abolizione del contrasto tra città e campagna è un’ utopia, né più né meno che l’ abolizione del contrasto fra capitalisti e operai. Si fa anzi di giorno in giorno più un’ esigenza pratica della produzione sia industriale sia agricola. Nessuno la promosse più fortemente di Liebig nei suoi scritti intorno alla chimica dell’ agricoltura, per la quale il primo requisito si è che l’ uomo restituisca al campo ciò che ne ritrae, e nei quali dimostra che ciò è impedito soltanto dall’ esistenza delle città e in particolare delle grandi città””. (pag 70)”,”MAED-180″
“ENGELS Federico”,”Ludovico Feuerbach e il punto d’ approdo della filosofia classica tedesca (cont.).”,”””Ma, in secondo luogo, ha perfettamente ragione Feuerbach, quando dice che il materialismo puramente naturalista è “”base dell’ edificio del sapere umano, ma non è l’ edificio stesso””. Poiché noi non viviamo solo nella natura, ma anche nella società umana, e anche questa ha la sua evoluzione storica e la sua scienza non meno della natura. Si trattava dunque di mettere d’accordo la scienza della società, cioè il contenuto delle scienze cosidette storiche e filosofiche con la base materialista e di ricostruirle su di essa. Ma ciò non era concesso a Feuerbach. Qui, malgrado “”la base””, egli rimane impigliato nelle tradizionali pastoie idealistiche, ed egli lo riconosce con le parole: “”Io mi accordo con i materialisti per tutto ciò che sta indietro, non per ciò che sta avanti””. (pag 18)”,”MAED-181″
“ENGELS Federico”,”L’ evoluzione del socialismo dall’ utopia alla scienza (fine). La campagna per la costituzione dell’ Impero. Il bill inglese delle dieci ore. Recensioni. Rassegne.”,”””Le necessità che sino ad ora hanno dominato gli uomini, rientrano per la prima volta sotto il dominio ed il controllo degli uomini, per la prima volta consapevoli e veri signori della natura, in quanto sono signori della propria società. Le leggi delle loro attività sociali, che fin adesso si opponevano come esteriori ed inoppugnabili leggi di natura, vengono da questo momento applicate dagli uomini con piena conoscenza e quindi dominate. La società, che fin’ora si poneva loro di fronte come triste necessità naturale e storica, diviene creazione loro. Le forze oggettive esteriori, che fin adesso hanno dominato la storia, passano sotto il loro controllo. Solo da questo momento gli uomini ordiscono con piena coscienza la loro storia, solo da questo momento le cause sociali, da essi poste in azione, cominceranno a predominare e a produrre in misura sempre crescente gli effetti voluti. L’ umanità balza d’un tratto dal regno della necessità a quello della libertà””. (pag 38)”,”MAED-182″
“ENGELS Federico”,”La campagna per la costituzione dell’ Impero (cont.).”,”””Nell’ organizzazione militare dominava la stessa scioperataggine. Non si faceva se non quello che assolutamente non si poteva tralasciare””. (pag 30)”,”MAED-183″
“ENGELS Federico”,”La campagna per la costituzione dell’ Impero (cont.).”,”””La direzione suprema degli affari militari era nelle peggiore mani””. (pag 42)”,”MAED-184″
“ENGELS Federico”,”La campagna per la costituzione dell’ Impero (fine). La legge delle dieci ore in Inghilterra. Recensioni. Rassegne.”,”””Il partito del proletariato era rappresentato nell’ esercito badese-palatino abbastanza rilevantemente, specialmente nei corpi volontari come i nostri, nella legione dei disertori e così via, e può sfidare tranquillamente tutti gli altri partiti a lanciare sopra un solo dei suoi membri la minima taccia. I comunisti più risoluti erano i soldati più coraggiosi””. (pag 71)”,”MAED-185″
“ENGELS Federico”,”Recensioni. Rassegne.”,”””Il socialismo cinese starà a quello europeo come la filosofia cinese a quella di Hegel. Ma è sempre un fatto singolare che il più antico ed irremovibile impero del mondo, per mezzo delle balle di cotone della borghesia inglese, in otto anni, è stato portato alla vigilia di una rivoluzione sociale che certamente avrà risultati di prim’ordine sulla civiltà. Quando i nostri reazionari europei, nella loro prossima fuga attraverso l’ Asia, finalmente arriveranno alla muraglia cinese, alle porte che conducono alla rocca della primitiva reazione e del conservatorismo primitivo, chi sa se non leggeranno su queste la iscrizione: “”République chinoise. Liberté, egalité, fraternité!”””” (pag 137, Londra 31 gennaio 1850)”,”MAED-186″
“ENGELS Federico”,”Recensioni. Rassegne.”,”””Come il periodo della crisi appare prima in Inghilterra e poi nel continente, così avviene pure per il periodo della prosperità. In Inghilterra si verifica sempre il processo primitivo; è il demiurgo del cosmo borghese. Nel continente le diverse fasi del ciclo che la società civile percorre di continuo, si presentano in forma secondaria e terziaria. Prima il continente esportava in Inghilterra più che in ogni altra parte del mondo. Quest’ esportazione dell’ Inghilterra dipende però dalla sua posizione speciale nel mercato d’ oltremare. Poi l’ Inghilterra esporta nei paesi transoceanici relativamente più dello stesso continente in modo che la quantità dell’ esportazione continentale verso questi paesi dipende sempre dalla relativa esportazione transoceanica inglese. Se dunque le crisi producono le loro rivoluzioni prima che altrove nel continente, la causa si trova sempre in Inghilterra. Nelle estremità del corpo borghese; i fermenti debbono scoppiare prima che nel suo cuore, perché le possibilità d’un accomodamento sono più grandi nelle prime che nel secondo. D’altra parte il grado in cui le rivoluzioni continentali hanno il loro contraccolpo sull’ Inghilterra è il termometro sul quale si legge in quanto veramente queste rivoluzioni riguardino i rapporti della vita borghese, o in quanto esse colpiscano solo le loro formazioni politiche””. (pag 155)”,”MAED-187″
“ENGELS Federico MARX Karl”,”La Sacra Famiglia ossia Critica della Critica critica contro Bruno Bauer e consorti.”,”””Se io dalle mele, dalle pere, dalle fragole, dalle mandorle reali, formo l’ idea generale: frutto; se vado oltre, e immagino che l’ idea astratta dei frutti concreti che ne ho ricavato sia la sostanza vera delle pere, delle mele, ecc., io spiego – speculativamente parlando- il frutto come la sostanza delle pere, delle mandorle, ecc. Dico dunque che per la pera è poco importante essere pera, che per la mela è poco importante essere mela. La cosa sostanziale, in queste cose, non è la loro esistenza effettiva, sensibile ed evidente, ma è la sostanza che io ho rilevato da esse e ad esse riferisco, la sostanza della mia idea: il frutto. Io dichiaro le mele, le pere, le mandorle per meri modi di essere, modi del frutto. La mia ragione limitata, poggiata sui sensi, distingue veramente la mela da una pera, ed una pera da una mandorla, ma la mia ragione speculativa dichiara come indifferenti e senza importanza codeste distinzioni sensibili. Essa vede nella pera la stessa cosa della mela, e nella mela la stessa cosa che nella pera, cioè il frutto. La frutta nella loro particolarità concreta non valgono che come frutta apparenti, il cui vero essere è la sostanza: il frutto. In tal modo non si arriva ad alcuna particolare ricchezza di determinazioni””. (pag 49)”,”MAED-188″
“ENGELS Federico MARX Karl”,”La Sacra Famiglia ossia Critica della Critica critica contro Bruno Bauer e consorti. Segue La scienza sovvertita (dall’ Antiduhring).”,”””La banca dei poveri “”pura”” si distingue perciò dalle casse di risparmio proprie della massa, solo per queste due qualità originalissime, criticissime: in primo luogo che la banca presta il suo denaro à fond perdu, nel folle presupposto che il lavoratore possa restituire quando voglia, e che voglia sempre restituire quando possa; – in secondo luogo; poi che la banca non paghi nessun interesse per le somme depositate dai lavoratori. Poiché la somma depositata si presenta nella forma di anticipo, la banca ne fa già una grossa quando non piglia essa stessa nessun interesse dai lavoratori. La critica banca dei poveri si distingue dunque dalle casse di risparmio proprie della massa per il fatto che il lavoratore perde i suoi interessi e la banca il suo capitale.”” (pag 179)”,”MAED-189″
“ENGELS Federico MARX Karl”,”La scienza sovvertita (dall’ Antiduhring).”,”””Ma Kant non dà in nessun modo le tesi suaccennate per esaurite mediante la sua dimostrazione. Al contrario: egli afferma e dimostra l’ opposto nelle pagine seguenti: che il mondo non ha principio nel tempo e non ha fine nello spazio; ed in ciò egli fa considere appunto l’ antinomia, l’ insolubile contraddizione che l’ una cosa sia dimostrabile del pari dell’ altra. Gente di poca levatura si sarebbe forse in certo modo impensierita di ciò che “”un Kant”” abbia trovato qui una difficoltà insuperabile. Non è così il nostro baldanzoso autore (…)””. (pag 41) “”Al che noi possiamo solo rispondere con Spinoza: Ignorantia non est argumentum – l’ ignoranza non è prova.”” (pag 93) “”E quando i borghesi ora fanno appello alla forza per salvare dalla rovina la crollante “”posizione economica””, essi con ciò dimostrano soltanto che sono avvinti dalla stessa illusione del signor Dühring, che essi potrebbero ricreare col “”primitivo””, con “”la sua immediata forza politica”” quei “”fatti di ordine secondario”” lo stato economico e il suo fatale sviluppo, e così bandire dal mondo coi cannoni Krupp e coi fucili Mauser gli effetti economici della macchina a vapore e del macchinario moderno da essa messo in moto, del commercio mondiale e dell’ odierno sviluppo della banca e del credito””. (pag 141)”,”MAED-190″
“ENGELS Friedrich”,”Scritti inediti sulle lotte operaie. Scritti inediti sui sindacati. Tratti dal Labour Standard, maggio-luglio 1881.”,”””In Germania per esempio, i rappresentanti dei lavoratori non sono sempre dei lavoratori. Ma nessun partito democratico in Inghilterra, nè altrove, potrà avere un reale successo, se non avrà un chiaro carattere di classe. Dimenticate questo e non avrete altro che sette e confusionari. E ciò è più che vero in Inghilterra che altrove. Purtroppo di confusione radicale ne abbiamo avuta anche troppa dopo la frattura del primo partito di lavoratori che il mondo abbia mai prodotto – il partito Cartista. Si, il partito Cartista è sparito ed i suoi obbiettivi, ci dicono, sono sono stati raggiunti. Ma è vero questo? (…)”” (pag 21)”,”MAED-191″
“ENGELS Friedrich MARX Karl”,”Voci per The New American Cyclopædia.”,”””Negli anni 1857-1860, Marx ed Engels aggiunsero allo studio (i Grundrisse di Marx sono di questo periodo) e alle pubblicazioni – nel 1859 Marx pubblica Per la critica dell’ economia politica e nel 1860 Il signor Vogt; Engels pubblica nel 1859 Po e Reno e nel 1860 Savoia, Nizza e Reno – l’ attività giornalistica per la New York Daily Tribune (quasi 500 articoli dal 1851 al 1862) nonché la collaborazione alla New American Cyclopædia.”,”ELCx-074″
“ENGELS Frederick MARX Karl”,”Collected Works. Volume 2. Frederick Engels: 1838-1842.”,”””In tutti gli stati dove la separazione dei poteri è stata realmente istituita, i poteri giudiziario ed esecutivo sono completamente privi di qualunque connessione. Questo è il caso della Francia, dell’ Inghilterra e dell’ America; il miscuglio dei due porta alla più scellerata confusione, e la sua più estrema conseguenza sarebbe quella di riunire il capo della polizia, l’ ufficiale investigazioni e il giudice in una persona.”” (Engels, 1842, pag 302)”,”MADx-383″
“ENGELS Friedrich”,”L’ origine della famiglia della proprietà privata e dello Stato. In rapporto alle indagini di Lewis H. Morgan.”,”””La disparità di diritti dei coniugi, che noi abbiamo ereditato da condizioni sociali anteriori, non è la causa, ma l’ effetto dell’ oppressione economica della donna. Nell’ antica amministrazione comunistica che abbracciava parecchie coppie di coniugi e i loro figli, l’ amministrazione domestica affidata alle donne era un’ industria di carattere pubblico, un’ industria socialmente necessaria, così come lo era l’ attività con cui gli uomini procacciavano gli alimenti. Con la famiglia patriarcale, e ancor più con la famiglia singola monogamica, le cose cambiarono. La direzione dell’ amimnistrazione domestica perdette il suo carattere pubblico. Non interessò più la società. Divenne un servizio privato; (…)””. (pag 100-101) “”Basta guardare la nostra Europa di oggi, in cui la lotta di classe e la concorrenza nelle conquiste ha portato il potere pubblico a un’ altezza da cui minaccia di inghiottire l’ intera società e perfino lo Stato. Per mantenere questo potere pubblico sono necessari i contributi dei cittadini: le imposte. Esse erano completamente ignote alla società gentilizia. Ma noi oggi le conosciamo fin troppo bene. Col progredire della civiltà, anche le imposte non bastano più; lo Stato firma cambiali per il futuro, ricorre a prestiti, a debiti pubblici. E anche di questo la vecchia Europa ne sa qualcosa””. (pag 201)”,”MAED-193″
“ENGELS Federico”,”L’ origine della famiglia della proprietà privata e dello Stato, in relazione alle ricerche di L.H. Morgan.”,”Sin dal tempo di Cesare si erano formate federazioni di tribù; in alcune c’era già il re; il supremo condottiero dell’ esercito, come presso i Greci e i Romani, aspirava già alla tirannide e talvolta l’ otteneva. Tali fortunati usurpatori non erano punto padroni assoluti; nondimento, cominciavano già a spezzare i vincoli della costituzione gentile. Mentre un tempo gli schiavi affrancati occupavano una posizione subordinata, perché non potevano appartenere a nessuna gente, presso i nuovi monarchi tali favoriti pervenivano spesso ai gradi, alla ricchezza e agli onori. Lo stesso avvenne dopo la conquista dell’ Impero romano fatta dai duci dell’ esercito, divenuti allora re di vaste contrade. Presso i Franchi, gli schiavi e gli affrancati del re sostennero una gran parte, prima alla Corte, poi nello Stato; in gran parte la nuova nobiltà discese da essi. Una istituzione favorì il sorgere della monarchia: le compagnie militari (comitati di Tacito)””. (pag 193)”,”MAED-195″
“ENGELS Friedrich”,”La campagne pour la constitution du Reich allemand (1850).”,”””La disfatta dei lavoratori renani andò di pari con quella della fine del foglio in cui essi vedevano i loro interessi apertamente e risolutamente rappresentati – la “”Nuova gazzetta renana”” (Rheinische) -. Il redattore capo (Karl Marx), benché nativo della provincia renana, fu espulso dalla Prussia, gli altri redattori furono minacciati gli uni di arresto immediato, gli altri di espulsione sul campo””.”,”MAED-198″
“ENGELS Friedrich”,”Storia della Lega dei comunisti. (1885)”,”””Gli scopi della Lega erano: l’ abbattimento della borghesia, la supremazia del proletariato, la soppressione della vecchia società borghese, basata sugli antagonismi di classe, e la creazione di una nuova società senza classi e senza proprietà privata””. (pag 17-18) “”Inoltre il movimento internazionale del proletariato europeo ed americano è oggi così forte che non solamente la su prima forma angusta, quella della Lega segreta, ma anche la sua seconda forma, infinitamente più vasta, quella dell’ Associazione Internazionale dei Lavoratori, si è trasformata in un legame per esso, poichè oggi basta un semplice sentimento di solidarietà, nato dalla coscienza della identità della loro situazione di classe, per creare e mantenere unito tra gli operai di tutti i paesi di ogni lingua un solo ed unico partito: il grande partito del proletariato””. (pag 30)”,”MAED-200″
“ENGELS Friedrich MARX Karl”,”Sur la religion.”,”””Infine, la dimostrazione d’ insieme fatta per la prima volta da Darwin, secondo cui tutti i frutti della natura che attualmente ci circondano, compreso gli uomini, sono il prodotto di un lungo processo di sviluppo avente all’ origine un piccolo numero di germi unicellulari, e che questi ultimi sono, a loro volta, originati da un protoplasma o da un corpo albuminoidale costituito per via chimica.”” (pag 247, F. ENGELS, Ludwig Feuerbach e la filosofia tedesca) “”Il nostro agnostico ammette anche che tutta la nostra conoscenza è basata su dati forniti dai sensi. Ma aggiunge sollecitamente: “”Come sapere se i nostri sensi ci forniscono delle immagini esatte degli oggetti percepiti tramite loro?”” E continua, informandoci che, quando parla di oggetti o delle loro qualità, non intende in realtà questi oggetti e queste qualità di cui non si può sapere niente di certo, ma semplicemente le impressioni che essi hanno prodotto sui nostri sensi. Ecco certamente un genere di concezione che sembra difficile combattere con degli argomenti. Ma prima dell’ argomentazione esiste l’ azione, Im Anfang war die Tat (1). E l’ azione umana ha risolto la difficoltà ben prima che la sottiliezza umana l’ abbia inventata. The proof of the pudding is in the eating (2). Dal momento che impieghiamo questi oggetti per il nostro uso in base alle qualità che noi percepiamo in essi, sottomettiamo a una prova infallibile l’ esattezza o l’ inesattezza delle nostre percezioni sensorali. Se queste percezioni sono false, l’ uso dell’ oggetto che queste ci hanno suggerito è falso; (…)”” (pag 289, F. ENGELS, Socialismo utopistico e socialismo scientifico)”,”MAED-202″
“ENGELS Friedrich”,”Die Entwicklung des Sozialismus von der Utopie zur Wissenschaft.”,”Puer robustus sed malitiosus. “”Con Hobbes il materialismo si presentò sulla scena come difensore dell’ onnipotenza monarchica, e fece appello alla monarchia assoluta per mantenere sotto il giogo quel puer robustus sed malitiosus che era il popolo.”” (pag 37, pag 34 traduz it) “”Ma i borghesi inglesi erano dei buoni uomini d’ affari e vedevano più lontano dei professori tedeschi. Solo di malavoglia essi avevano diviso il loro potere con la classe operaia. Durante gli anni del cartismo essi avevano imparato a conoscere di cosa è capace quel puer robustus sed malitiosus che è il popolo. Da allora erano stati obbligati ad accettare la maggior parte delle rivendicazioni della Carta del Popolo, che erano diventate leggi del paese””. (pag 45, pag 44 traduz it)”,”MAED-204″
“ENGELS Federico MARX Carlos”,”Sobre la religion.”,”””Per fortuna i tedeschi non sono sciti (1). Così come i popoli antichi vivevano la loro preistoria nell’ immaginazione, nella mitologia, così noi, tedeschi, abbiamo vissuto la nostra postistoria nel pensiero, nella filosofia. Siamo contemporanei filosofici del presente, senza essere i suoi contemporanei storici. La filosofia tedesca è il prolungamento ideale della storia della Germania.”” (pag 42, Marx) Ateismo borghese e ateismo proletario (v. indice tematico)”,”MAED-205″
“ENGELS Friedrich LENIN V.I. STALIN J.V.”,”Karl Marx album.”,”Contiene: F. ENGELS, Karl Marx (pag 13) (1877) V.I. LENIN, Karl Marx (pag 31) (1914) F. ENGELS, Elenco delle opere pubblicate di Marx (pag 126) (1892) F. ENGELS, Discorso ai funerali di Marx (pag 130) (17 marzo 1883) V.I. LENIN, Discorso all’ inaugurazione del monumento in onore di Marx ed Engels (7 novembre 1918) J.W. STALIN, Dalla conversazione con la prima delegazione operaia americana (9 settembre 1927)”,”MADS-350″
“ENGELS Friedrich MARX Karl”,”Etudes philosophiques.”,”Contiene la lettera di MARX a RUGE (1843) e le lettere di ENGELS a Conrad SCHMIDT (1890, estratto e 1895, estratto) a Joseph BLOCH (1890, estratto), a Franz MEHRING (1893, estratto) e a W. BORGIUS (1894, estratto). “”Una rappresentazione esatta dell’ universo, della sua evoluzione e di quella dell’ umanità, così come del riflesso di questa evoluzione nel cervello degli uomini, non può quindi farsi che per via dialettica, tenendo costantemente conto delle azioni reciproche universali del divenire e del finire, dei cambiamenti progressivi e regressivi. E è in questo senso che si è subito affermata la filosofia tedesca moderna. Kant ha cominciato la sua carriera risolvendo il sistema solare stabile di Newton e la sua durata eterna – una volta dato il famoso shock iniziale – in un processo storico: la nascita del sole e di tutti i pianeti a partire da una massa nebulosa in rotazione. E giungeva già alla conclusione che per il fatto che era nato, il sistema solare un giorno doveva necessariamente morire (1). Questa visione, mezzo secolo più tardi, è stata confermata matematicamente da Laplace e, un secolo dopo, lo spettroscopio ha dimostrato l’ esistenza nell’ universo di simili masse gassose incandescendi a diversi gradi di condensazione. Questa filosofia tedesca moderna ha trovato la sua conclusione nel sistema di Hegel, in cui, per la prima volta – ed è il suo grande merito – il mondo intero della natura, della storia e dello spirito è stato rappresentato come un processo (…)””. (pag 170)”,”MAED-207″
“ENGELS Friedrich MARX Karl”,”Lettres sur les sciences de la nature (et le mathématiques).”,”Marx e la scienza. “”Negli anni 50-60 è soprattutto Marx che si occupa delle scienze della natura: di fisica, di cosmologia, di geologia, di fisiologia. Ciò emerge in parte dalla corrispondenza, in parte dalle note e letture (non ancora pubblicate) e di ciò che sussiste nella loro biblioteca. Studia: Charles Lyell, The geological evidences of the antiquity of Man (Le prove evidenti dell’ antichità dell’ uomo), 1863; Carl Fraas, Klima und Pflanzenwelt in der Zeit, eine Geschichte beider (Il clima e la flora nel tempo, contributo alla loro storia); Theodor Schwann, Microscopical researches (Ricerche microscopiche); Darwin, Huxley, Büchner, ecc.””. (pag 9, introduzione) “”Dal punto di vista religioso, un movimento importante si è messo in moto in questa Inghilterra intorpidita. Tutti i primi nomi della scienza, Huxley (discepolo di Darwin) in testa, Tyndall, Sir Charles Lyell, Bowring, Carpenter, ecc, ecc., tengono delle conferenze popolari estremamente chiare, veramente progressiste e audaci a St. Martin’s Hall (di gloriosa e ‘valseuse’ (1) memoria) e ciò la domenica sera, all’ ora precisa in cui le pecorelle dovrebbero andare a pascolare dal Signore; la sala era talmente piena e l’ entusiasmo del pubblico così grande, che la prima domenica sera in cui sono andata con le figlie, 2000 persone non sono potute entrare in sala, che si era riempita fino a soffocare. (…)”” (Jenny Marx a Johann Philipp Becker, 29 gennaio 1866)”,”MAED-208″
“ENGELS Friedrich”,”La questione delle abitazioni.”,”Operai proprietari e proletari. “”In ogni caso il nostro sig. Sax ha risolto con questo sistema il problema che si era posto all’ inizio: l’ operaio “”diventa capitalista”” con l’ acquisto di una casetta di sua proprietà. Il capitale è il comando sopra il lavoro non pagato degli altri. La casetta dell’ operaio diventa capitale perciò, solo quando egli l’ affitta a terzi, appropriandosi sotto forma di affitto, di una parte del prodotto del lavoro dell’ inquilino. Il fatto di abitarla fa sì che essa non divenga capitale, proprio come la mia giacca cessa di essere capitale nello stesso momento in cui la compro dal sarto e l’ indosso. L’ operaio proprietario di una casa del valore di un migliaio di talleri, non è certamente più un proletario, ma occorre chiamarsi sig. Sax per ritenerlo un capitalista.”” (pag 61)”,”MAED-209″
“ENGELS Friedrich”,”Dialectique de la nature.”,”””Diffusione ben più grande della cultura generale, benché fosse ancora sommaria, grazie alle Università. L’ antichità termina con l’ ascesa di Costantinopoli e la caduta di Roma; la fine del Medioevo è indissolubilmente legata alla caduta di Costantinopoli. I tempi moderni cominciano con il ritorno ai Greci. Negazione della negazione!”” (pag 192) “”Lo studio moderno della natura, il solo che può essere definito scienza, all’opposto delle intuizioni geniali dei Greci e delle ricerche sporadiche e senza legame tra loro degli Arabi, – comincia con quest’ epoca prodigiosa in cui la borghesia rompe la dominazione del feudalesimo (…)””. (pag 193)”,”MAED-211″
“ENGELS Federico”,”Origine della famiglia, della proprietà privata e dello Stato in nesso con le indagini di Lewis e Morgan.”,”””Oltre alle funzioni militari competevano al basileo anche attribuzioni sacerdotali e giudiziarie; le ultime non più particolarmente specificate, le prime nella sua qualità di rappresentante principale della tribù e della federazione delle tribù. Non si fa mai parola di attribuzioni civili, amministrative; sembra pertanto ch’egli sia stato, in virtù delle sue funzioni, anche membro del consiglio. Tradurre basileo con koenig (kuning) è dunque etimologicamente esatto, poiché koenig (kuning) deriva da kuni, künne, e significa preposto a una gens. Ma l’ odierno significato della parola könig non corrisponde in alcun modo al greco antico basileus. Tucidide chiama espressamente patrikè l’ antica basileia, il che significa: derivante da gens, e soggiunge avere le medesime competenze ben determinate. Anche Aristotele dice che la basileia dell’ epoca eroica era un governo di uomini liberi, e il basileo comandante delle truppe, giudice e sommo sacerdote; egli non aveva dunque poteri governativi non senso venuto in uso posteriormente.”” (pag 100-101)”,”MAED-214″
“ENGELS Friedrich MARX Karl, a cura di René GALLISSOT, collaborazione di Gilbert BADIA”,”Marx, marxisme et Algérie. Textes de Marx-Engels.”,”Due capitoli sono dedicati al pensiero di Rosa Luxemburg: – Il cambiamento del marxismo da Engels a Rosa Luxemburg (pag 247-272) – Rosa Luxemburg: L’ accumulazione del capitale (pag 273-288) “”Probabilmente perché il problema del “”socialismo di Stato”” era un tema di discussione e un macigno posto ad ostacolo per i socialisti tedeschi, Engels tramite Morgan, elabora una spiegazione delle origini e della natura dello Stato. Le classi sociali sono non solo collegate al loro fondamento economico, ma anche connesse allo Stato. Attraverso questo, si esercita lo sfruttamento, passano dunque gli antagonismi sociali; lo Stato diventa il sostegno delle classi sociali””. (pag 256)”,”MAED-215″
“ENGELS Friedrich MARX Karl, a cura di Lewis S. FEUER”,”Marx & Engels. Basic writings on politics & philosophy.”,”Disfatta della Rivoluzione. “”Ciò che soccombeva in questa disfatta non era la rivoluzione. Era l’ appendice tradizionale pre-rivoluzionaria, risultato delle relazioni sociali che non erano ancora giunte al punto di acuire gli antagonismi di classe – persone, illusioni, concezioni, progetti da cui il partito rivoluzionario prima della rivoluzione di febbraio non si era liberato, da cui esso si poteva liberare non con la vittoria di febbraio ma solo con una serie di disfatte””. (pag 280, Marx, Le lotte di classe in Francia).”,”MAED-216″
“ENGELS Federico”,”Del socialismo utópico al socialismo cientifico.”,”””Nella crisi scoppia con esplosioni violente la contraddizione tra la produzione sociale e l’ appropriazione capitalistica. La circolazione delle merci resta, in quel momento, paralizzata. Il mezzo di circolazione, il denaro, si trasforma in un ostacolo per la circolazione; tutte le leggi della produzione e circolazione delle merci si volgono nel loro rovescio. Il conflitto economico raggiunge il suo culmine: il modo di produzione si ribella contro il modo di scambio””. (pag 95)”,”MAED-217″
“ENGELS Friedrich”,”Ludwig Feuerbach et la fin de la philosophie classique allemande. Segue: Karl Marx, Thèses sur Feuerbach (Composées à Bruxelles au printemps de 1845)”,”Il materialismo dialettico. “”Ma attraverso ciò, si era ripreso il lato rivoluzionario della filosofia di Hegel, e si ci era sbarazzati, nello stesso tempo, dei suoi ornamenti idealisti che, in Hegel, ne avevano impedito l’ applicazione conseguente. La grande idea fondamentale secondo cui il mondo non deve essere considerato come un complesso di cose acquisite, ma come un complesso di processi in cui le cose, in apparenza stabili, allo stesso tempo che i loro riflessi intellettuali nel nostro cervello, le idee subiscono un cambiamento ininterrotto di divenire e di deperimento in cui finalmente, malgrato tutti i casi apparenti e tutti i ritorni momentanei all’ indietro, uno sviluppo progressivo finisce per affermarsi alla luce del sole – questa grande idea fondamentale ha, in particolare dopo Hegel, penetrato così profondamente nella coscienza corrente che essa non trova in questa forma generale, quasi più contraddizione””. (pag 34)”,”MAED-218″
“ENGELS Friedrich, a cura di Emile BOTTIGELLI”,”La guerre des paysans en Allemagne.”,”Ruolo personalità nella storia. “”Tutte queste insurrezioni coincidono con il soggiorno, che dura cinque mesi, di Thomas Münzer nei Paesi Alti. Non abbiamo, a dire il vero alcuna prova diretta dell’ influenza che egli esercita sull’ esplosione e l’ avanzata del movimento, ma indirettamente questa influenza è dimostrata. I rivoluzionari più decisi tra i contadini sono per la maggior parte dei discepoli e rapprentano le sue idee.”” (pag 117)”,”MAED-219″
“ENGELS Friedrich”,”Ludovico Feuerbach e il punto d’ approdo della filosofia classica tedesca.”,”Materialismo. “”Il nuovo indirizzo, che ha ravvisato nella storia dell’ evoluzione del lavoro la chiave per comprendere tutta la storia della società, si è rivolto sin dal primo momento alla classe operaia e ha trovato in essa l’ accoglienza che non cercava né attendeva dalla scienza ufficiale. Il movimento operaio tedesco è l’ erede della filosofia classica tedesca.”” (pag 73) “”Il materialismo è per me la base dell’ edificio dell’ essere e del sapere umano (…)””. (Feuerbach, pag 30)”,”MAED-220″
“ENGELS Friedrich, a cura di Palmiro TOGLIATTI”,”Ludwig Feuerbach e il punto di approdo della filosofia classica tedesca.”,”Le Tesi su Feuerbach sono date nella traduzione di Mario ROSSI “”Nel frattempo la concezione marxista del mondo ha trovato dei rappresentanti ben al di là delle frontiere della Germania e dell’ Europa, in tutte le lingue colte del mondo””. (pag 14, Engels prefazione) “”Proprio così parlavano, dopo il 1840, i riformisti parigini della corrente di Louis Blanc, i quali pure non potevano rappresentarsi un uomo senza religione se non come una cosa mostruosa e ci dicevano: “”Donc, l’ athéisme c’est votre religion!”” (Dunque l’ ateismo è la vostra religione!). Erigere, come vuole Feuerbach, la vera religione sulla base di una concezione essenzialmente materialistica della natura, equivale a concepire la chimica moderna come la vera alchimia””. (pag 46)”,”MAED-221″
“ENGELS Federico”,”El Anti-Dühring. Introduccion al estudio des socialismo.”,”Prefazione inedita di ENGELS (scritto nel marzo del 1878) per la 1° edizione scoperta da RIAZANOV fondatore e direttore dell’ Istituto Marx-Engels di Mosca e pubblicata da lui negli Archivi Marx-Engels assieme ad altri lavori (tomo II, 1927, pag 218-224) “”Proprio nelle scienze naturali incontriamo non poche volte teorie nelle quali la realtà appare rovesciata, le cui immagini riflesse si prendono per la forma originale; è necessario pertanto capovolgerle per restituirle nella loro vera posizione. In breve queste teorie si esaltano dopo lungo tempo.”” (pag 13)”,”MAED-222″
“ENGELS Friedrich LAFARGUE Paul BEBEL A. MARX K. GUESDE J. LAFARGUE P. LENIN V.I. ZETKIN C. STALIN J. THOREZ M. VERMEERSCH J., scritti di”,”La femme et le communisme. Anthologie des grands textes du marxisme.”,”Marx: la decomposizione della famiglia borghese. “”Il borghese libertino trasgredisce il matrimonio e commette clandestinamente un adulterio; il mercante trasgredisce l’ istituzione della proprietà privando gli altri della loro proprietà attraverso la speculazione, la bancarrotta, ecc… Il giovane borghese si rende indipendente dalla sua propria famiglia, quando lo può; egli dissolve praticamente per suo conto la famiglia; ma il matrimonio, la proprietà privata, la famiglia, rimangono teoricamente intatte, perché, praticamente, sono il fondamento sul quale la borghesia ha eretto il suo dominio, perché, nelle loro forme borghesi, essi sono le condizioni che fanno di un borghese un borghese, allo stesso modo che la legge sempre trasgredita fa di un ebreo religioso un ebreo religioso.”” (pag 109, L’ Ideologia tedesca)”,”MAED-223″
“ENGELS Friedrich MARX Karl”,”Il manifesto del Partito Comunista”,”””L’ organizzazione del proletariato in classe, e quindi in partito politico, è di continuo spezzata dalla concorrenza degli operai in fra loro stessi. Ma risorge sempre e di nuovo, più poderosa e più compatta. Essa forza al riconoscimento di certi interessi degli operai per via della legge, perché s’ avvantaggia delle discordie intestine delle diverse frazioni della borghesia. Così è stato per la legge delle dieci ore di lavoro in Inghilterra””. (pag 87)”,”MAED-224″
“ENGELS Federico”,”Il socialismo scientifico contro Eugenio Dühring.”,”Teoria della crisi. “”Il minor consumo delle masse è una condizione necessaria di tutte le forme di società, che si fondano sullo sfruttamento, quindi anche della società capitalistica; ma è la forma capitalistica della produzione che principalmente determina le crisi. Il minor consumo delle masse è dunque anche una condizione della crisi e vi spiega una parte, del resto già da lungo tempo riconosciuta; ma esso vi dice ben poco sulle cagioni dela esistenza odierna delle crisi periodiche, come sulla loro assenza anteriore.”” (pag 304)”,”MAED-225″
“ENGELS Friedrich”,”Anti-Dühring. (M.E. Dühring bouleverse la science).”,”””Se il semplice cambiamento meccanico di luogo contiene già in sé una contraddizione, a maggior ragione le forme superiori del movimento della materia e in particolare la vita organica e il suo sviluppo. Abbiamo visto più sopra che la vita consiste in primo luogo precisamente nel fatto che in ciascun istante un essere è nel medesimo tempo lo stesso e un altro. La vita è dunque pure una contraddizione che, presente nelle cose e negli stessi processi, si pone e si risolve costantemente. E quando la contraddizione termina, anche la vita termina, la morta interviene.”” (pag 151) “”Espressamente diretta contro Locke, la dimostrazione di Hume secondo cui l’ interesse non è regolato dalla massa di denaro esistente, ma dal tasso di profitto, e gli altri suoi chiarimenti sulle cause che determinano il livello elevato o basso del tasso di interesse, – tutto questo si trova nel modo più esatto e meno spirituale in un ‘opera apparsa nel 1750, due anni prima dell’ Essay di Hume: ‘An Essay on the Governing Causes of the Natural Rate of Interest wherein the sentiments of Sir W. Petty and Mr. Locke, on the head, are considered’. Il suo autore è J. Massie, un autore a ben guardare irrequieto e molto letto, come si può arguire dalla bibliografia inglese dell’ epoca.”” (pag 271)”,”MAED-226″
“ENGELS Friedrich MARX Karl”,”L’ idéologie allemande. Critique de la philosophie allemande la plus récente dans la personne de ses représentants Feuerbach, B. Bauer et Stirner, et du Socialisme allemand dans celle de ses différents prophètes.”,”””La differenza che separa la rivoluzione dalla rivolta secondo Stirner non è, come dice lo stesso Stirner, che una sarebbe un atto politico o sociale e l’ altra un atto egoista, ma che una è un atto e l’ altra non lo è. L’ assurdità di tutta la sua antitesi esplode di colpo nei termini: parla de “”la rivoluzione””, persona morale, in lotta con “”l’ ordine stabilito””, altra persona morale””. (pag 378)”,”MAED-227″
“ENGELS Friedrich MARX Karl, a cura di Gilbert BADIA e Jean MORTIER”,”Correspondance. Publiée sous la responsabilité de Gilbert Badia et Jean Mortier. Tome I (1835-1848).”,”Traduzioni di Henri AUGER Gilbert BADIA Jean Paul BARBE Jean CHABBERT Jean-Claude FRANCOIS Vincent JEZEWSKI Alain LANCE Bernard LORTHOLARY Jean MORTIER Claude SEBISCH Jacques VERGER Illustrazione Prometeo Incatenato pag 282. “”A proposito! Progettiamo di tradurre Fourier e, più in generale, di creare, se possibile, una “”Biblioteca dei migliori scrittori socialisti stranieri””. Fourier sarebbe l’ ideale per cominciare. Abbiamo trovato dei traduttori. Hess mi ha parlato di un glossario dell’ opera di Fourier pubblicato in Francia ma non so di quale fourierista. Tu dovresti essere al corrente””. (pag 363, Engels a Marx, da Barmen a Bruxelles, 1845) 2° copia”,”MAED-229″
“ENGELS Friedrich MARX, a cura di Gilbert BADIA e Jean MORTIER”,”Correspondance. Publiée sous la responsabilité de Gilbert Badia et Jean Mortier. Tome III (1852-juin 1853).”,”Traduzioni di Gilbert BADIA Gerard BERNHARD Jean CHABBERT Jacques GRANDJONC Paul LAVEAU Isabelle MICHOT Claude SEBISCH André SOUYRIS Jacques VERGER Line VINCENT. “”Adesso, in ciò che mi concerne, non è a me che va il merito di aver scoperto l’ esistenza delle classi nella società borghese, non più che la lotta ch’esse si danno. Degli storici borghesi avevano già esposto ben prima di me l’ evoluzione storica di questa lotta di classi e degli economisti borghesi ne avevano descritto l’ anatomia economica. La mia originalità è consistita: 1. nel dimostrare che l’ ‘esistenza delle classi’ non è legata che a ‘delle fasi storiche determinate dello sviluppo della produzione’; 2. che la lotta delle classi conduce necessariamente alla ‘dittatura del proletariato’; 3. che questa stessa dittatura non rappresenta che una transizione verso ‘l’ abolizione di tutte le classi’ e verso una ‘società senza classi'””. (pag 79, Marx a J. Weydemeyer, 5 marzo 1852)”,”MAED-230″
“ENGELS Friedrich MARX Karl, a cura di Gilbert BADIA e Jean MORTIER”,”Correspondance. Publiée sous la responsabilité de Gilbert Badia et Jean Mortier. Tome IV (Juillet 1853 – juin 1857).”,”Traduzioni di Gilbert BADIA Jacqueline BENCKER Gerard BERHARD Lucien CALVIE’ Rose-Marie CHOUCROUM Jean-Claude FRANCOIS Jean-Pierre LEFEBVRE Jean MORTIER Jacques OMNES Monika PONSARD Philippe PREAUX Claude SEBISCH Anne SOLE’ Michel VANOOSTHUYSE. “”Quello che dici dell’ Austria a proposito degli Slavi e del protestantesimo è assolutamente giusto. Per fortuna, un protestantesimo molto forte si è mantenuto in Slovacchia e ha fortemente contribuito all’inerzia degli Slovacchi di fronte agli Ungheresi, e, in Boemia, ogni movimento nazionale serio, al di fuori del movimento proletario, sarà fortemente contaminato di reminescenze ussite, a tal punto che l’ elemento specificatamente nazionale si indebolirà. Peccato per i contadini sloveni che si sono ben battuti nel XV secolo””. (pag 281, Engels a Marx, 7.3.1856) “”Ce que tu dis de l’Autriche à propos des Slaves et du protestantisme est tout à fait juste. Heureusement, un protestantisme très fort s’est maintenu en Slovaquie et il a grandement contribué à l’inertie des Slovaques face aux Hongrois et, en Bohême, tout mouvement national sérieux, en dehors du mouvement prolétarien, sera fortement mâtiné de réminiscences hussites, de telle sorte que l’élément spécifiquement national en sera affaibli. Dommage pour les paysans slovènes qui se sont si bien battu au XV° siècle.”””,”MAED-231″
“ENGELS Friedrich MARX Karl, a cura di Gilbert BADIA e Jean MORTIER”,”Correspondance. Publiée sous la responsabilité de Gilbert Badia et Jean Mortier. Tome V (Juillet 1857 – Décembre 1859).”,”Traduzioni di Gilbert BADIA Gerard BERHARD Lucien CALVIE’ Rose-Marie CHOUCROUM Michel FAGARD Jean-Claude FRANCOIS Paul LAVEAU Jean-Pierre LEFEBVRE Michel LEIBERICH Jean MORTIER Serge PATEAU Philippe PREAUX Jacques OMNES Claude Michel VANOOSTHUYSE Jean WETZLER. Marx Engels e la stampa. “”Considero Das Volk come una foglia di cavolo, com’ era il nostro giornale “”bruxellese”” e il nostro giornale “”parigino””. Ma grazie a lui, possiamo discretamente, senza intervenire direttamente, far scoppiare Gottfried di rabbia, ecc. ecc.. Può anche venire il momento, molto prossimamente, in cui sarà d’ importanza decisiva che non solamente i nostri nemici ma anche noi stessi possiamo far pubblicare il nostro punto di vista su un giornale di Londra.”” (pag 335, Marx a Engels, 18 maggio 1850)”,”MAED-232″
“ENGELS Friedrich MARX Karl, a cura di Gilbert BADIA e Jean MORTIER”,”Correspondance. Publiée sous la responsabilité de Gilbert Badia et Jean Mortier. Tome VI (1860-1861).”,”Traduzioni di Fernand CAMBON Michel FAGARD Claude GUY Paul LAVEAU Jean-Pierre LEFEBVRE Michel LEIBERICH Alain MEYER Serge PATEAU Daniel PONCIN Helene RAKOWSKY Claude SEBISCH. “”A proposito: riguardo al tuo ‘Po e Reno’, ecc, la Hatzfeldt, che incontra presso suo cognato il generale von Nostitz, tutto lo stato maggiore prussiano, (…), mi ha raccontato che, nei circoli militari di alto grado e anche di più alto grado (tra gli altri, anche, presso gli ufficiali del giro del principe Karl Friedrich), si è considerato il libro come l’ opera di un generale prussiano che è rimasto nell’ anonimato””. (pag 321-322, Marx a Engels. 7 maggio 1861)”,”MAED-233″
“ENGELS Friedrich MARX Karl, a cura di Gilbert BADIA e Jean MORTIER”,”Correspondance. Publiée sous la responsabilité de Gilbert Badia et Jean Mortier. Tome VII (1862-1864).”,”Traduzioni di Fernand CAMBON Francois GATHELIER Helene RAKOWSKY Claude SEBISCH Michel VANOOSTHUYSE. “”Il viaggio di Garibaldi in Inghilterra e le ovazioni che riceverà da from all sides (da tutte le parti) sono or (o) dovrebbero essere comunque ouverture to a new rising against Austria (il punto di partenza di un nuovo sollevamento contro l’ Austria). Facendo alleanza con la Prussia per lo Schleswig-Holstein e facendo alleanza con i Russi proclamando lo stato d’ assedio in Galizia, quest’ ultima ha reso il compito facile ai suoi nemici. Tenuto conto della situazione attuale in Polonia, in Ungheria, in Italia, dello stato di spirito che regna in Germania e del cambiamento radicale d’ atteggiamento dell’ Inghilterra, una nuova Santa Alleanza metterebbe lo stesso Napoleone il piccolo in grado di giocare al grand’ uomo. Il meglio in questo momento sarebbe che la pace si prolungasse, perché ogni guerra ritarda la rivoluzione in Francia. Dio verdumm me! If there be anything more stupid than this politica chessboard! (Mio dio, non c’è niente di più stupido di questa scacchiera politica).”” (pag 212-222, Marx a Lion Philips, 29 marzo 1864)”,”MAED-234″
“ENGELS Friedrich MARX Karl, a cura di Gilbert BADIA e Jean MORTIER”,”Correspondance. Publiée sous la responsabilité de Gilbert Badia et Jean Mortier. Tome VIII (Janvier 1865 – Juin 1867).”,”Traduzioni di Gilbert BADIA Fernand CAMBON Francois Pierre HENTGES Jean MORTIER. Mazzini. “”Ora, durante la mia assenza forzata e prolungata dal Consiglio dell’ Internazionale, Mazzini si è dato a fomentare una sorta di rivolta contro la mia “”direzione””. Non è mai piacevole essere “”il capo”” e ciò non è più quello a cui aspiro. Ho sempre presente allo spirito quello che tuo padre diceva di Thorbecke: “”l’ asinaio è sempre detestato dagli asini””. Ma, una volta che mi sono lanciato totalmente in una impresa che stimo importante, è vero, sono come sono, non amo cedere. Mazzini, nemico accannito della libertà di pensiero e del socialismo, ha seguito i progressi della nostra Associazione con una profonda gelosia. Sono io che ho constrastato il suo primo tentativo di farne un suo strumento e di imporgli un programma e una dichiarazione di principi da lui elaborata. La sua influenza sulla classe operaia londinese, una volta molto grande, è ridotta a zero.”” (pag 232-233, lettera di Marx a Antoinette Philips, 18 marzo 1866)”,”MAED-235″
“ENGELS Friedrich MARX Karl, a cura di Gilbert BADIA e Jean MORTIER”,”Correspondance. Publiée sous la responsabilité de Gilbert Badia et Jean Mortier. Tome IX (Julliet 1867 – Decembre 1868).”,”Traduzioni di Paul LAVEAU e Jean WETZLER. “”Caro Jung, Il Times pubblica oggi i resoconti di Eccarius del 9 e 10. Nel dibattito sul macchinismo, egli ‘altère’ (altera) lo ‘speech’ (l’ intervento) di Lessner, che era stato reso molto meglio dal Daily News. Lessner aveva citato il mio libro (1° libro del Capitale, nota), come avete potuto vedere sul Daily News. Eccarius passa il fatto sotto silenzio. Ma c’è di più. Sul Daily News, la risoluzione sulle macchine, ecc, figura come una proposta del Consiglio Generale. Sul Times, il signor Eccarius ne fa una sua proposta personale. Ecco un punto sul quale dovete scontrarvi. Il suo egoismo ha bisogno di un ‘puff to set him right again’ (uno shock per rimetterlo a posto).”” (pag 297, Marx a Hermann Jung, 14 settembre 1868)”,”MAED-236″
“ENGELS Friedrich MARX Karl”,”Le Manifeste communiste.”,”””Lo sviluppo del macchinismo e della divisione del lavoro ha fatto perdere al lavoro dei proletari ogni carattere d’ indipendenza e, di conseguenza, ogni attrativa per l’ operaio. L’ operaio diviene un semplice accessorio della macchina, e non gli si chiede che il “”gesto”” più semplice, più monotono, più facile ad apprendersi.”” (pag 69)”,”MAED-238″
“ENGELS Friedrich MARX Karl”,”Oeuvres choisies. Tome I.”,”””Ma non dimenticate che l’ Impero tedesco, come tutti i piccoli Stati e in generale tutti gli Stati moderni, è il prodotto di un patto: dapprima dal patto tra i principi, in seguito dei principi con il popolo. Se una delle parti rompe il patto, l’ intero patto crolla e allora l’ altra parte non è più per nulla legata. Come Bismarck ci ha così ben dato l’ esempio nel 1866. Se dunque voi spezzate la Costituzione imperiale, la social-democrazia è libera, libera di fare ciò che vuole nei vostri riguardi. Ma ciò che farà in seguito, essa si guarderà bene dal dirvelo oggi.”” (pag 211, Marx)”,”MAED-239″
“ENGELS Friedrich MARX Karl”,”Oeuvres choisies. Tome II.”,”””Regime coloniale, debiti pubblici, esazioni fiscali, protezione industriale, guerre commerciali, ecc., tutte queste conseguenze del periodo manifatturiero propriamente detto prendono uno sviluppo gigantesco durante la prima giovinezza della grande industria. Quanto alla sua nascita, essa è degnamente celebrata da una sorta di massacro degli innocenti – il ratto di bambini eseguito in grande stile. Il reclutamento delle nuove fabbriche si fa come quello della marina reale – per mezzo della stampa!””. (pag 147, Marx)”,”MAED-240″
“ENGELS Friedrich MARX Karl”,”Oeuvres choisies. Tome III.”,”””E però il luogo di nascita del materialismo moderno non si trova, dopo il XVII secolo, da nessuna parte… se non in Inghilterra. “”Il materialismo è il vero figlio della Gran Bretagna. Già il suo scolastico Duns Scot si era chiesto “”se la materia non poteva pensare””. (…) “”In Bacone, il suo fondatore, il materialismo contiene ancora, in modo ingenuo, i germi di uno sviluppo multiplo. (…) “”Nel seguito della sua evoluzione, il materialismo diventa ‘stretto’. E’ Hobbes che sistematizza il materialismo di Bacone.”” (pag 100-101, Engels)”,”MAED-241″
“ENGELS Friedrich, V. LENIN P. LAFARGUE W. LIEBKNECHT F. LESSNER E. MARX-AVELING G.J. HARNEY G. WEERTH F.A. SORGE G. LOPATINE T. CUNO A. BEBEL J. MARX E. LONGUET P. ANNENKOV F. KUGELMANN A. LORENZO M. KOVALESKI N. MOROZOV E. BELFORT BAX E. AVELING N. ROUSSANOV A. VODEN F. KRAVTCHINSKAIA F. MEHRING”,”Souvenirs sur Marx et Engels.”,”Scritti di F. ENGELS V. LENIN P. LAFARGUE W. LIEBKNECHT F. LESSNER E. MARX-AVELING G.J. HARNEY G. WEERTH F.A. SORGE G. LOPATINE T. CUNO A. BEBEL J. MARX E. LONGUET P. ANNENKOV F. KUGELMANN A. LORENZO M. KOVALESKI N. MOROZOV E. BELFORT BAX E. AVELING N. ROUSSANOV A. VODEN F. KRAVTCHINSKAIA F. MEHRING. “”Tale fu la nostra risposta a Cabet. Essa mostra che i comunisti riflettevano, che già all’ epoca subivano l’ influenza decisiva di Marx ed Engels, condannavano tutti i tentativi utopistici. Cabet lasciò Londra. Poco dopo, alla fine di novembre 1847, si tenne il secondo congresso della Lega dei comunisti, al quale assistette Karl Marx. Era venuto da Bruxelles ed Engels da Parigi per difendere al Congresso della Lega i principi del comunismo scientifico. Il congresso durò dieci giorni. (…) Prendemmo atto ben presto che il congresso si era pronunciato all’ unanimità in favore dei principi esposti da Marx ed Engels, che furono incaricati di elaborare un manifesto. Quando, in seguito, all’ inizio del 1848, il manoscritto del Manifesto del Parti communista arrivò da Bruxelles, io dovevo a mia volta svolgere una parte modesta pubblicando questo documento che faceva epoca: portai il manoscritto alla tipografia da dove tornai con le bozze da correggere per Karl Schapper””. (pag 165-166, F. Lessner)”,”MAES-060″
“ENGELS Federico MARX Carlos”,”Obras escogidas. Tomo III.”,”Lettere di Engels a Werner Sombart (11 marzo 1895). “”Secondo la concezione di Marx, tutta la marcia della storia – trattasi di eventi notevoli – si è prodotta finora in modo incosciente, ovvero gli accadimenti e le loro conseguenze non sono dipesi dalla volontà degli uomini; i partecipanti agli eventi storici si auguravano un risultato anche diametralmente opposto a quello realizzato, orbene, l’ evento conduceva a conseguenze assolutamente impreviste””. (pag 533-534)”,”MAED-242″
“ENGELS Friedrich”,”Lettere 1883-1887. Parte seconda. 7 gennaio 1886 – 29 dicembre 1887. Mew 36 (lettere 222-382)”,”Socialismo negli Stati Uniti, USA. “”In America il movimento, escluso che a New York, procede indipendentemente dai tedeschi. La vera organizzazione degli americani sono i Knights of Labor, che sono confusi quanto le masse. Ma il movimento si svilupperà da questo caos, non dalle sezioni dei tedeschi, che da 20 anni non sono in grado di elaborare dalla teoria qualcosa di necessario per l’ America. Eppure i tedeschi proprio ora potrebbero avere un effetto di chiarificazione, se solo avessero imparato l’ inglese. Suo F. Engels”” (pag 128, lettera a H. Schlüter)”,”MAED-244″
“ENGELS Friedrich”,”Il socialismo dall’ utopia alla scienza. (Tit. orig.: Die Entwicklung des Sozialismus von der Utopie zur Wissenschaft)”,”La traduzione è conforme a quella pubblicata dalle Edizioni in lingue estere Mosca 1947 “”Lo scritto engelsiano, nella forma assunta, succinta e politica, solleva molteplici interrogativi e sollecitazioni. Infatti, pur presentandosi in una forma organica, nacque come stralcio, posteriore di qualche anno, del ben più ampio e completo Antidühring (steso quest’ ultimo sotto forma di articoli al “”Vorwärts”” di Lipsia fra il 1877 e il 1878 e pubblicato poi in volume): tre capitoli dell’ opera furono destinati da Engels a esser adunati in opuscolo, edito in francese nel 1880 con titolo Socialismo utopistico e socialismo scientifico, per un uso immediato politico e militante.”” (pag 7) “”La versione francese (1880, ndr) servì ben presto di base per due versioni dello scritto, in polacco e in italiano. L’ edizione polacca apparve a Ginevra (…) quella italiana fu curata da Pasquale Martignetti: Il socialismo utopico e il socialismo scientifico, Benevento, Stabilimento tipografico F. De Gennaro, 1883 (…)””. (pag 39)”,”MAED-245″
“ENGELS F. FEUERBACH L. MARX K., a cura di Helmut REICHELT”,”Texte zur materialistischen Geschichtsauffassung.”,”””An Versuche von Schelling und an Hegels philosophischen System erinnernd, sagt Marx: “”Die Naturwissenschaften haben eine enorme Tätigkeit entwickelt und sich ein stets wachsendes Material angeeignet. Die Philosophie ist ihnen indessen ebenso fremd geblieben, wie sie der Philosophie fremd blieben. Die momentane Vereinigung war nur eine phantastiche Illusion. Der Wille war da, aber das Vermögen fehlte. Die Geschichtsschreibung selbst nimmt auf die Naturwissenschaft nur beiläufig Rücksicht, als Moment der Aufklärung, Nützlichkeit, einzelner großer Entdeckungen””. (pag 50) Separazione scienza naturale e filosofia. Ricordando i tentativi di Schelling e del sistema filosofico di Hegel, dice Marx: “”Le scienze naturali hanno sviluppato una attività enorme ed hanno acquisito un materiale sempre crescente. La filosofia è rimasta a loro straniera, come esse sono rimaste estranee alla filosofia. L’ unione momentanea non era che una illusione fantastica. La volontà c’era, la fortuna qualche volta è mancata. La stessa storiografia non prende in considerazione che occasionalmente le scienze naturali, come momento di chiarimento, per propria utilità, le varie grandi scoperte””.”,”MAED-249″
“ENGELS Friedrich”,”Dialectique de la nature.”,”””Così la mano non è soltanto l’ organo del lavoro, essa è anche il prodotto del lavoro. E’ grazie a lui, grazie all’ adattamento ad operazioni sempre nuove, grazie alla trasmissione ereditaria dello sviluppo particolare così acquisito dei muscoli,dei tendini e, a intervalli più lunghi, delle stesse ossa, grazie infine all’ applicazione ripetuta senza sosta di questo affinamento ereditario ad operazioni nuove, sempre più complesse, che la mano dell’ uomo ha raggiunto questo alto grado di perfezione per cui può far sorgere il miracolo dei quadri di Raffaello, delle statue di Thorwaldsen, della musica di Paganini””. (pag 173) (1) Bertel Thorvaldsen /Thorwaldsen (Copenaghen 1770-1844) scultore danese. Figlio di un intagliatore di legno, venne educato dal pittore N.A. Abildgaard all’Accademia Reale di Copenaghen (1781-93). Grazie ad una borsa di studio ha l’opportunità di recarsi a Roma (1797) dove rimarrà per un lunghissimo periodo di tempo, circa quarant’anni, salvo brevi ritorni in patria. A Roma, centro del Neoclassicismo, si dedica a uno studio meticoloso delle opere classiche e delle teorie di Winckelmann ( “”Storia dell’arte nell’antichità”” ) . Contemporaneo e rivale del Canova, che opera negli stessi ammi a Roma, riceve molti onori, fra cui la nomina a presidente dell’Accademia di San Luca, e commissioni da ricchi collezionisti Modella statue e gruppi di soggetto mitologico come le Tre Grazie, Amore e psiche, Ganimede e l’anguilla, Ebe e Genio piangente in cui appare evidente la sua interpretazione rigorosa del Neoclassicismo inteso come fedeltà a un canone astratto e ad un’assoluta purezza formale. La sua vasta produzione comprende statue, come il Giasone del 1803 (Copenaghen, Mus. Thorvaldsen). www scultura italiana.com”,”MAED-251″
“ENGELS Friedrich MARX Karl”,”Manifeste du Parti communiste.”,”””Gli ouvriers n’ont pas de patrie”” (pag 39) “”Ogni lotta di classe è una lotta politica””. (pag 26) “”L’ organizzazione del proletariato in classe, e in seguito in partito politico, è senza soste distrutta dalla concorrenza che si fanno gli operai tra loro. Ma essa rinasce sempre; e sempre più forte, più ferma, più formidabile. Essa approfitta delle divisioni intestine dei borghesi per obbligarli a dare una garanzia locale a certi interessi della classe operaia: per esempio la legge delle dieci ore di lavoro in Inghilterra.”” (pag 26)”,”MAED-252″
“ENGELS Friedrich”,”Afghanistan; Summary of John W. Kaye’s History of the War in Afghanistan.”,”””La casa di Alexander Burnes, in città, fu attaccata ed egli stesso ucciso. Il generale britannico non fece nulla, e l’ insurrezione crebbe fortemente dall’ impunità. Elphinstone, completamente impotente, e alla mercé di ogni sorta di consiglio contradditorio, molto presto gettò ogni cosa nella confusione che Napoleone descriveva con tre parole, ‘ordine, contrordine, disordine'””. (pag 9)”,”MAED-253″
“ENGELS Friedrich MARX Karl”,”Scritti sulla religione.”,”Libro di GB Marcello FEDELE (Taranto, 1947) è laureato in giurisprudenza. Dal 1969 lavora all’ Istituto di sociologia dell’ Università di Roma. Collabora a varie riviste (v. retro cop.) “”La ‘sicurezza’ è il più alto concetto sociale della società borghese, il concetto della ‘polizia’: che l’ intera società esiste solo per garantire a ciascuno dei suoi membri la conservazione della persona, dei diritti e della proprietà. In questo senso Hegel definisce la società borghese “”lo stato del bisogno e dell’ intelletto””. Col concetto di sicurezza la società borghese non supera il proprio egoismo. La sicurezza è piuttosto la ‘garanzia’ dell’ egoismo. Nessuno dei cosiddetti diritti dell’ uomo trascende dunque l’uomo egoistico, l’ uomo in quanto membro della società borghese, ossia il singolo in se stesso, nel suo interesse privato e nel proprio privato arbitrio, isolato dalla comunità. L’ uomo, ben lungi dall’ essere concepito in essi come membro della specie umana, la stessa vita della specie, la società, appare anzi come una cornice esterna agli individui, come una limitazione della loro indipendenza originaria. L’ unico legame che li tiene uniti è la necessità naturale, il bisogno e l’ interesse privato, la conservazione della proprietà e della persona egoistica.”” (pag 103, Marx, La questione ebraica)”,”MAED-254″
“ENGELS Federico MARX Carlo”,”Il manifesto del partito comunista.”,” (Sottolineature e note manoscritte critiche a margine) “”Il tradimento dei socialisti tedeschi, che allora avevano 111 deputati al Reichstag, 92 giornali quotidiani e più di tre milioni di organizzati, fu un colpo mortale vibrato al cuore dell’ associazione internazionale, che, dopo la pace, non riuscì più a ricomporre le sue fila raccogliendo in un unico organismo i proletari di tutto il mondo, secondo l’ insegnamento ed il monito del Manifesto dei comunisti.””. (pag 17) “”La borghesia ha fatto della città la signora assoluta della campagna. Ha creato delle città enormi; (…)””. (pag 59) “”una epidemia nuova si rivela nelle crisi, ed è quella della sovrapproduzione”” (pag 61) “”Le differenze di sesso e di età non hanno oramai importanza sociale per la classe operaia””. (pag 63) “”Tutti i movimenti avvenuti fin qui furono di minoranze o nell’ interesse delle minoranze””. (pag 67) “”Gli è naturale che in prima il proletariato di ciascun paese la faccia finita con la sua propria borghesia””. (pag 68) “”Ciò che caratterizza il comunismo non è l’ abolizione della proprietà in genere, ma l’ abolizione della proprietà borghese.”” (pag 76)”,”MAED-255″
“ENGELS Friedrich”,”Esquisse d’ une critique de l’ économie politique (Umrisse zu einer Kritik der Nationalökonomie). Suivi de Lettres d’ Angleterre (Englische Asnicht über die innern Krisen), Lettres de Londres (Briefe aus London).”,”””F. Engels sopravanza tutti i suoi amici. In “”Lineamenti di una critica dell’ economia politica””, riporta questa lezione che gli fornisce l’ esperienza dell’ Inghilterra industrializzata””. (pag 24) “”Più di una volta, in seguito, Karl Marx si riferisce esplicitamente a questo studio critico dell’ economia abbozzato da F. Engels. Nei Manoscritti economici e filosofici del 1844, rinvia esplicitamente all’ articolo in questione e riprende l’ espressione di quest’ ultimo per qualificare Adam Smith come “”Lutero dell’ economia””. Vi sviluppa pure l’ alienazione del proletario a partire dalla sua alienazione dal prodotto del lavoro, come Engels aveva indicato nei ‘Lineamenti’. Nel Libro primo del Capitale (1867) è a tre riprese che egli ne cita espressamente qualche estratto (…)””. (pag 25) “”Più di una volta, in seguito, Karl Marx si riferisce esplicitamente a questo studio critico dell’economia abbozzato da F. Engels [“”Lineamenti di una critica dell’ economia politica””, 1844, ndr]. Nei ‘Manoscritti economici e filosofici del 1844’, rinvia esplicitamente all’articolo in questione e riprende l’espressione di quest’ultimo per qualificare Adam Smith come “”Lutero dell’economia””. Vi sviluppa pure l’alienazione del proletario a partire dalla sua alienazione dal prodotto del lavoro, come Engels aveva indicato nei ‘Lineamenti’. Nel Libro primo del ‘Capitale’ (1867) è a tre riprese che egli ne cita espressamente qualche estratto (…)””) [H. Chambre, introduzione] [(in) Friedrich Engels, Esquisse d’une critique de l’ économie politique (Umrisse zu einer Kritik der Nationalökonomie). Suivi de Lettres d’Angleterre (Englische Asnicht über die innern Krisen), Lettres de Londres (Briefe aus London), Paris, 1974]”,”MAED-256″
“ENGELS Friedrich MARX Karl”,”Manifesto del partito comunista.”,” “”(i) libri archetipi: quelle opere che hano esercitato un’ influenza determinante nella storia della civiltà umana, come la Lettera ai romani di Paolo di Tarso (1), il Contratto sociale di Rousseau, L’ origine della specie di Darwin (queste ultime, insieme al Manifesto, ha scritto lo storico inglese A.N. Wilson, “”si ritiene abbiano cambiato il modo in cui gli uomini guardano a se stessi””).”” (pag 8-9, prefazione di F. Bertinotti) (1) in essa c’è l’ invito esplicito fatto dall’ Apostolo Paolo agli schiavi nella lettera ai Romani: “”ricordate che siete servi prima di tutto di Dio””, ndr”,”MAED-257″
“ENGELS Friedrich, a cura di W.O. HENDERSON”,”Escritos. Historia, economia, critica social, filosofia, cartas.”,”Edizione originale in inglese: Engels: Selected Writings (1967). Lutero e Muntzer. “”Abbiamo già elementi sufficienti per constatare a quale punto il carattere e il comportamento dei due leaders rifletteva l’ atteggiamento dei loro rispettivi partiti. L’ indecisione di Lutero, il timore che gli ispirava il movimento – che stava prendendo proporzioni ogni volta più serie – e il suo vile servilismo di fronte ai principi corrispondeva pienamente alla politica vacillante e ambigua dei borghesi; l’ energia e la risolutezza rivoluzionaria di Münzer si riproducevano tra i settori più avanzati dei plebei e dei borghesi. L’ unica differenza era che Lutero si limitò a rappresentare le concezioni e i desideri della maggioranza della sua classe e per questo acquisì tra i membri di essa una popolarità estremamente a buon mercato; in cambio, Münzer era molto al di là delle idee e rivendicazioni immediate dei plebei e dei contadini e cominciò ad organizzare un partito con la elite degli elementi rivoluzionari dell’ epoca; questi, nella misura che condividevano le sue idee e la sua energia, non furono più cheuna piccola minoranza delle masse insorte.”” (pag 260-261) Fonte Wikip: Thomas Müntzer, da un’erronea tradizione scritto anche Münzer, (Stolberg, ca 1489 – Mühlhausen, 27 maggio 1525) fu un pastore riformato tedesco e uno dei capi dei ribelli nella guerra dei contadini. (v. pure: anabattismo)”,”MAED-258″
“ENGELS Federico MARX Carlo LASSALLE Ferdinando”,”Opere. Vol. I. Le discussioni del sesto Landtag delle province renane (1842). Un carteggio del 1843. Per la critica della filosofia del diritto di Hegel. Per la questione degli Ebrei (1844) (Luigi Mongini, Roma, 1899). Miseria della filosofia, 1847. Risposta alla filosofia della miseria del Sig. Proudhon. (Luigi Mongini, Roma, 1901). Il manifesto del partito comunista. Innanzi ai giurati di Colonia (Luigi Mongini, 1901). Le lotte di classe in Francia dal 1848 al 1850 (Luigi Mongini, Roma, 1902). Il diciotto brumaio di Luigi Bonaparte (Luigi Mongini, Roma 1902). Rivelazioni sul processo dei comunisti in Colonia (Luigi Mongini, Roma, 1900).”,”””La ‘moderna società borghese’, la società nostra, quella in cui viviamo, poggia invece sull’ industria e sul commercio. Anzi la proprietà fondiaria ha perduto tutte le condizioni di esistenza di una volta, e dipende dal commercio e dall’ industria. Oggigiorno l’ agricoltura è gestita industrialmente e gli antichi signori feudali si sono abbassati a divenire produttori di bestiame, lana, grano, barbabietola, acquavite e così via, gente cioè che fa commercio di questi prodotti industriali, come ogni altro mercante! Per quanto ancora possano essere attaccati ai loro vecchi pregiudizi di classe, praticamente essi si trasformano in borghesi, che cercano di produrre il più che è possibile ai più bassi costi possibili, che comprano dove i prezzi sono più bassi e vendono dove sono più alti. Il modo di vivere, produrre ed acquistare di questi signori mostra già la menzogna delle loro affettate e tradizionali fantasticherie. La proprietà fondiaria, come elemento sociale dominante, presuppone il modo di produzione e di scambio del Medioevo.”” (pag 15, Processo per eccitamento alla rivolta dibattuto innanzi alle Assise di Colonia l’ 8 febbraio 1849, la parola all’ accusato Carlo Marx) (Altri accusati Carlo Schapper e Schneider II (avvocato)) (pag 9) (Karl Schapper (1812-1870) Dirigeant de la Ligue des Justes; cofondateur de l’association londonienne pour la formation des travailleurs allemands. Membre du Comité Central de la Ligue des Communistes, il prit part à la revolution de 1848. En 1849, il est président de l’Association Ouvrière de Cologne et rédacteur à la Nouvelle Gazette rhénane. En 1850 lors de la scission de la Ligue, il se rangea du coté de Willich, chef de la fraction opposée à Marx-Engels, mais il renoua avec eux en 1856. En 1865, Schapper sera membre du conseil général de l’Association Internationale des Travailleurs (I° Internationale).) fonte Marxist.org) Karl Schapper, ein Vater der europäischen Arbeiterbewegung : * 1812 Weinbach (Oberlahnkreis), _378 1870 London von Kuhnigk, Armin M. Sprache: Unbekannt Format/Seiten: 255 S. : Ill. ; 21 cm Verlag: Camberg : Camberger Verlag Lange ISBN-10: 3874600327 ISBN-13: 9783874600323 Auflage: 2. Aufl. Erscheinungsjahr: 1980 Sehr gut exzellentes Exemplar. Aussen können minim. Lagerspuren vorhanden sein. Gewicht: 360 g Verfügbare Menge: 1 Preis ohne Versand incl MwSt: Direktbestellungsrabatt über unsere Website in Höhe von 5%: Vergünstigter Buchpreis: Versandkosten innerhalb BRD: Total: 12,64 € 0,63 € 12,01 € 1,45 € 13,46 € Stichworte: Schapper, Karl / Biographie ; Biographie / Historische Persönlichkeiten / Einz. Pers. -> Schapper, K Sachgebiete: Taunus – Kronberg, Königstein …”,”MAED-259″
“ENGELS Friedrich MARX Karl”,”Tre articoli sull’ anarchismo. Dell’ autorità (Engels). L’ indifferenza in materia politica (Marx). I bakuninisti all’ opera (Engels).”,”””””(…)Nella vita pratica di tutti i giorni, gli operai deveono essere obbedientissimi servitori dello stato; ma nel loro interno essi devono protestare energicamente contro la sua esistenza e testimoniargli il profondo loro sdegno teorico con l’ acquisto e la lettura di trattati letterari sull’ abolizione dello stato; devono pure guardarsi bene dall’ opporre altra resistenza al regime capitalista all’ influri delle declamazioni sulla futura società, nella quale l’esoso regime avrà cessato di esistere!””. Nessuno vorrà engare che, se gli apostoli della indifferenza in materia politica si esprimessero in modo così chiaro, la classe operaia li man derebbe a carte quarantanove e si sentirebbe insultata da questi borghesi dottrinari e da questi gentiluomini spostati, che sono sciocchi ed ingenui al punto di interdirle ogni mezzo reale di lotta, perché tutte le armi per combattere bisogna prenderle nell’ attuale società, e perché le condizioni fatali di questa lotta hanno la disgrazia di non adattarsi alle fantasie idealiste, che questi dottori in ‘scienza sociale’ hanno innalzato a divinità, sotto i nomi di ‘Libertà, Autonomia, Anarchia’. Ma il movimento della classi operaia è oggidì sì possente, che questi settari filantropi non osano più ripetere per la lotta economica le ‘grandi verità’ che essi incessantemente proclamavano sulla lotta politica””. (pag 9, Carlo Marx, L’ indifferenza in materia politica)(in Marx Engels, Tre articoli sull anarchismo)”,”MAED-260″
“ENGELS F. MARX K.”,”Manifest del Partit Comunista.”,”Testo in lingua catalana. Il presente testo è la traduzione dell’ edizione tedesca del 1890, ultima di quelle rivedute da Engels.”,”MAED-261″
“ENGELS Friedrich”,”Sulle origini del cristianesimo.”,”””Di questo si occupò il Bauer, sino ai suoi ultimi giorni. Le sue ricerche hanno portato alla conclusione che l’ ebreo alessandrino Filone, che viveva ancora, ma in età avanzata, nell’ anno 40 della nostra era, è il vero padre del cristianesimo, e lo stoico romano Seneca, per così dire, lo zio. I numerosi scritti a noi tramandati sotto il nome di Filone sono di fatto sorti da una fusione di tradizioni allegorico-razionalistiche ebraiche con la filosofia greca, in ispecie stoica. Questa conciliazione di concezioni occidentali e orientali contiene già in sè tutte le idee essenzialmente cristiane: la innata peccabilità dell’ uomo, il logos, la parola, che è presso Dio ed è Dio stesso, che fa da intermediario fra Dio e l’uomo; la penitenza raggiunta non con sacrifici di animali, ma con l’ offerta del proprio cuore a Dio; infine il dato essenziale, che la nuova filosofia capovolge l’ ordinamento del mondo sino allora esistente, cerca i suoi apostoli fra i poveri, i miseri, gli schiavi e gli abietti, e disprezza i ricchi, i potenti, i privilegiati, ponendo al centro della sua dottrina il disprezzo di tutti i godimenti mondani e la mortificazione della carne.”” (pag 52-53) “”Che il cristianesimo sia derivato dalle concezioni filoniane popolarizzate, e non direttamente dagli scritti di Filone, lo dimostra il fatto che il Nuovo Testamento trascura quasi completamente la parte fondamentale di questi scritti (…)””. (pag 54) “”Così è accaduto che fra le migliaia di profeti e predicatori nel deserto, che riempivano quell’ epoca con le loro innumerevoli innovazioni religiose, soltanto i fondatori del cristianesimo hanno avuto successo. Non soltanto la Palestina, ma tutto l’ Oriente brulicava di tali fondatori di religioni, fra i quali regnava una lotta darwiniana, si può dire, per l’ esistenza ideale.”” (pag 61) Filone di Alessandria Da Wikipedia, l’enciclopedia libera. Vai a: Navigazione, cerca Filone di Alessandria.Filone di Alessandria (13 a.C., Alessandria d’Egitto – 45 d.C.), filosofo ebreo di lingua greca, nato ad Alessandria d’Egitto, noto anche come Filone l’Ebreo. Nelle opere di Giuseppe Flavio si possono trovare i pochi dettagli biografici che lo riguardano. Coltissimo esponente della potente comunità ebraica di Alessandria nel 40 d.C. fu rappresentante della delegazione a Roma presso l’imperatore romano Caligola. Provenne da una delle più ricche ed influenti famiglie della città e forse fu il primo grande commentatore dei testi biblici da lui conosciuti in traduzione greca. La sua originalità sta però nell’aver interpretato in maniera platonica la bibbia. Egli vede nella teoria del Demiurgo (esposta da Platone nel suo Timeo) il dio creatore cristiano. Filone teorizzò il metodo dell’interpretazione allegorica fondata sulla distinzione tra due significati presenti nello scritto: la lettera e lo spirito, che racchiude il significato più autentico. Tramite questa interpretazione egli vede nella Bibbia la dottrina dell’esistenza di Dio. Dio è ineffabile e il linguaggio non è uno strumento sufficiente per esprimerne l’essenza. I testi mosaici del Pentateuco, contenenti la descrizione della creazione e le principali leggi divine insieme agli altri testi accorpati a questi, furono da Filone spogliati del loro significato più immediato e letterale e reinterpretati allegoricamente. Questo modo di leggere i testi biblici avrà di li a poco molta fortuna e costituirà il metodo interpretativo principale per la tradizione neoplatonica di area cristiana. [modifica] Bibliografia Nicola Abbagnano, Storia della filosofia, Utet, Torino 1946, vol.I pgg. 243-244. F. Resatino, Storia della filosofia, Utet, Torino 1999, vol.II pgg. 20-36. Giovanni Reale Storia della filosofia antica, Vita e pensiero, Milano 1987, vol IV pgg. 243-306. Giuseppe Cambiano Storia della filosofia antica.”,”MAED-262″
“ENGELS F. MARX K.”,”Manifest del Partit Comunista.”,”Il testo è preso dall’ edizione tedesca del 1890 rivista da F. ENGELS “”Quando la classe operaia europea ebbe recuperato le proprie forze per una altro attacco contro il potere delle classi dominanti, sorse l’ Associazione Internazionale dei Lavoratori. Il suo obbiettivo era di riunire in ‘un solo’ esercito grandioso tutto il proletariato combattente d’ Europa e d’ America. Di conseguenza non poteva ‘partire’ dai principi esposti nel Manifesto. Occorreva avere un programma che non chiudesse la porta alle Trade Unions inglesi, ai prudhoniani francesi, belgi, italiani e spagnoli, né ai lassalliani tedeschi””. (pag 30, prefazione alla 4° edizione tedesca del 1890, F. Engels) “”L’ aristocràcia feudal no és l’ única classe que hagi estat enderrocada, i les condicions de vida de la qual s’hagin atrofiat i mort en la societat burgesa moderna. La burgesia de les ciutats medievals i la petita pagesia foren els predecessors de la burgesia moderna””. (pag 79)”,”MAED-263″
“ENGELS Friedrich, a cura di W.O. HENDERSON”,”Escritos. Historia, economia, critica social, filosofia, cartas.”,”edizione originale dell’ antologia in inglese dal titolo ‘Engels: Selected Writings’ (1967) “”Después vinieron los tre grandes utopistas: Saint-Simon, para quien el movimiento de la clase media tenía todavia cierta importancia, junto al movimiento proletario; Fourier; y Owen, quien, en le país donde más desarrollada estaba la produccíon capitalista y bajo la influencia de los antagonismos engendrados por esta producción, elaboró sus propuestas para la eliminacion de las diferencias de clase de modo sistemático y en relación directa con el materialismo francés. Estos tres autores tienen un rasgo común. Ninguno de ellos aparece como el representante de los intereses del proletariado surgido entre tanto, con el desarrollo histórico.”” (pag 191)”,”MAED-264″
“ENGELS Frederick”,”The Mark.”,”””Il primo appezzamento di terreno che passò come proprietà privata dei singoli individui fu quello su cui poggiava la casa. L’ inviolabilità della dimora, la base di tutta la libertà personale, fu trasferita dalla carovana della fila nomadica alla casa quadrata del contadino stanziale, e gradualmente fu trasformato in un completo diritto di proprietà della casa colonica. Questo già avvenne ai tempi di Tacito.”” (pag 9)”,”MAED-265″
“ENGELS Frederick, a cura di C.P. DUTT”,”The Housing Question.”,”””Proprio come Proudhon ci porta dalla sfera dell’ economia nella sfera delle frasi legali così la nostra borghesia socialista ci porta dalla sfera economica nella sfera morale.”” (pag 47)”,”MAED-266″
“ENGELS Friedrich MARX Karl”,”Manifeste du Parti Communiste. Editions francaise autorisée avec les préfaces des auteurs aux éditions allemandes. Traduction de Laura Lafargue, revue par Engels.”,”Solo il testo del Manifesto è stato tradotto da Laura LAFARGUE e rivisto da ENGELS. “”Per lo sfruttamento del mercato mondiale, la borghesia dà un carattere cosmopolita alla produzione di tutti i paesi””. (pag 15) “”La condition essentielle d’ existence et de suprématie pour la classe bourgeoise est l’ accumulation de la richesse dans les mains privées, la formation et l’ accroissement du capital; la condition du capital est le salariat. Le salariat repose exclusivament sur la concurrence des ouvriers entre eux.”” (pag 23) aggiungere nel blocchetto: edizione francese autorizzata con le prefazioni dei due autori alle edizioni tedesche, traduzione di Laura LAFARGUE rivista da F. ENGELS”,”MAED-267″
“ENGELS Federico”,”Anti-Dühring o la Revolucion de la ciencia de Eugenio Dühring (introduccion al estudio del socialismo).”,”””Tutti i popoli civilizzati iniziarono con la proprietà comune del suolo. Ma per tutti i popoli che, in una certa misura, superano questa fase primitiva, detta proprietà comune diviene, nel corso dell’ evoluzione dell’ agricoltura, un ostacolo per la produzione; così è abolita, negata, trasformata, dopo fasi di transizione più o meno lunghe, in proprietà privata. Ora, in una fase ulteriore di sviluppo dell’ agricoltura, fase che risulta appunto della proprietà privata del suolo, la proprietà privata è, al contrario, un ostacolo alla produzione: è quello che accade tanto con la piccola che con la grande proprietà””. (pag 153) “”Ahora, en una fase ulterior del desarrollo de la agricoltura, fase que resulta justamente de la propriedad privada del suelo, la propriedad privada es, por el contrario, un obstáculo a la producción (…)””. (pag 153)”,”MAED-268″
“ENGELS Friedrich, a cura di Nicolao MERKER”,”Viandante socialista.”,”””Mentre qui eravamo tutti intenti a una cena italiana e al vino valtellinese, il sole calò dietro le Alpi Retiche; ci accolse una vettura austriaca con un conducente italiano e un carabiniere di scorta e proseguimmo per il lago di Como. La luna era piena e chiara nel cielo blu scuro, nel quale qua e là incominciava a brillare una stella, in alto fiammeggiava il rosso del tramonto, indorando le cime delle montagne; veniva su una magnifica notte del sud. Così continuai a viaggiare attraverso verdi pergolati, che intrecciavano i loro tralci sopra il fogliame e nelle chiome dei gelsi; il caldo soffio dell’ Italia mi si gonfiava sempre più dolcemente incontro, la magia di una natura mai conosciuta e lungamente sognata mi afferrò con dolci brividi, e contemplando in spirito le magnificenze che il mio occhio doveva vedere, mi addormentai beatamente””. (pag 188-189) (F. Engels, 11 dicembre 1841) Gli operai irlandesi. “”Questa mancanza di pulizia, che è divenuta una seconda natura per gli irlandesi, non è tanto dannosa in campagna, dove la popolazione vive sparsa, ma nelle grandi concentrazioni urbane diventa terribile e pericolosa. Anche qui il milesiano (1), com’era abituato a fare a casa sua, getta davanti alla porta di casa tutta l’ immondizia e i rifiuti, e moltiplica in tal modo le pozzanghere e i mucchi di immondizia che deturpano i quartieri operai e ne appestano l’ aria. Come in patria, si costruisce il suo porcile accanto alla casa, e quando non può farlo, fa dormire il maiale nella sua stanza. Questa maniera nuova e abnorme di allevare il bestiame nelle grandi città è tutta di origine irlandese (…)””. (pag 235-236) (F. Engels, La situazione della classe operaia in Inghilterra) (1) Miles è il nome degli antichi re celti d’ Irlanda “”Come può la società, che lo relega in una situazione nella quale ‘quasi per necessità’ egli diventa un beone, che lo trascura completamente e lo lascia abbruttire, come può accusarlo quando diventa realmente un ubriacone (…)?””. (pag 237) (idem)”,”MAED-269″
“ENGELS F. MARX K.”,”Manifesto del partito comunista. (in russo)”,”Omaggio di E. Serra”,”MAED-270″
“ENGELS Friedrich.; RECLUS Eliseo; KUPRIN Alejandro”,”Origen de la familia, de la propiedad privada y del Estado; La montaña y el arroyo; El burdel (iama). Un documento de alta importancia social, que nos revela la vida de infierno de los lupanares rusos.”,”Le tre opere sono disposte nel libro nel senso seguente: Reclus, Engels, Kuprin. “”El matrimonio burgués de nuestros días es de dos clases. En los países católicos, son los padres, como antaño, los que procuran a su hijo la mujer que le falta; la consecuencia natural es que se muestra per entero la contradicción de hetairismo por parte del hombre, abundancia de adulterio da parte de la mujer. Y si la Iglesia católica ha abolido el divorcio, no habrá sido probablemente sino porque haya reconocido que contra el adulterio, como contra la muerte, no crece la hierba que cure. En los países protestantes, al contrario, es la regla que se conceda a los hijos de familias más o meno libertad para buscar mujer entre las de su clase; resulta así que un cierto grade de amor puede ser la base del matrimonio y, por convenienca, se supone que existe siempre, lo cual responde bien a la hipocresía protestante.”” (pag 32) Aggiungere Friedrich ad Engels”,”MAED-271″
“ENGELS Federico”,”Lettere di Engels sul materialismo storico (1889-95).”,”””Così anche per il mercato monetario. Nel suo separarsi dal commercio delle merci, il commercio del denaro ha – in date condizioni create dalla produzione e dal commercio delle merci, ed entro questi limiti – un suo particolare sviluppo, particolari leggi e fasi a sé stanti determinate dalla sua natura. Se vi si aggiunge che, in questo ulteriore sviluppo, il commercio del denaro si allarga in commercio dei valori; che questi sono non soltanto titoli di Stato, ma azioni industriali e ferroviarie, cosicché il commercio del denaro acquista un dominio diretto su una parte della produzione che pure, nell’ insieme, lo domina, allora la reazione del commercio del denaro sulla produzione si rafforza e si complica. I mercanti in denaro sono nello stesso tempo proprietari delle ferrovie, delle miniere, delle acciaierie, ecc. Questi mezzi di produzione assumono un doppio aspetto: il loro esercizio deve sì orientarsi secondo gli interessi della produzione immediata, ‘ma anche’ secondo le esigenze degli azionisti in quanto commercianti in denaro.”” (pag 31, Lettera di Engels a Conrad Schmidt, 27 ottobre 1890)”,”MAED-272″
“ENGELS Friedrich MARX Karl”,”El sindicalismo. Contenido y significado de las reivindicaciones.”,”””La jornada normal de trabajo de la industria moderna data de la ley fabril del 1833, decretada para la industria algodonera y las industrias del lino y de la seda. Nada caracteriza mejor el espíritu del capital que la historia de la legislación fabril inglesa de 1833 a 1864. (…)””. (pag 158) La condizione della classe operaia. “”Nessun governo (né monarchico né repubblicano) ha osato aprire una investigazione seria sulla situazione della classe operaia in Francia. In contrasto, si sono avute non poche indagini attorno alle crisi agrarie, le crisi finanziarie, industriali e commerciali o le crisi politiche.”” (pag 259)”,”MAED-273″
“ENGELS Friedrich LAFARGUE Paul LAFARGUE Laura, a cura di Emile BOTTIGELLI”,”Correspondance. Tome I. 1868-1886.”,”””Le second volume va me donner un travail énorme, tout au moins le livre II (1). Il existe un texte ‘complet’, d’environ 1868, mais c’est un simple brouillon. Il y a ensuite au moins trois, sinon quatre remaniements appartenant à diverses périodes ultérieures, mais aucun d’eux n’à été achevé. Ce ne sera pas un petit travail d’en tirer un texte définitif! Le troisième livre èst terminé depuis 1869-70 et n’a jamais eté retouché depuis. Mais pour ce livre, où il est traité de la rente foncière, il faudra que je compare avec ses extraits d’ouvrages russes pour retrouver des notes, des faits, des examples. (…)””. (pag 121, Engels a Laura Lafargue, 22 mai 1883) (1) A cette époque, Engels envisage encore que le Capital sera complet en deux volumes. La découverte ultérieure des autres manuscrits de Marx l’ amènera à modifier son plan. (N.R.) “”Ces derniers temps j’ai été occupé à trier la correspondance. Il y a une grande boite pleine de lettres de la plus grande importance, depuis 1841 (et même 1837 de ton grand-père Marx) jusqu’à 1862.”” (pag 122, idem) (Contiene dedica a Lucien Genet, del curatore Emile BOTTIGELLI) (GENET autore con DROZ Jacques di: *Histoire diplomatique de 1648 a 1919 / par Jacques Droz. – 2. ed. – Paris : Dalloz, 1959. – 636 p. ; 21 cm. 1959 Monografia 11 Droz, Jacques 1: *Restaurations et revolutions, 1815-1871 / par Jacques Droz, Lucien Genet et Jean Vidalenc. – Paris : Presses universitaires de France, 1953. – XV, 657 p. ; 20 cm. 1953 Monografia 12 Droz, Jacques 1: Restaurations et révolutions, 1815-1871 / par Jacques Droz, Lucien Genet et Jean Vidalenc. – Paris : Presses Universitaires de France, 1963. – XV, 689 p. ; 20 cm. 1963 Monografia Attività di Lafargue durante la Comune di Parigi (pag XVI)”,”MAED-274″ “ENGELS Friedrich LAFARGUE Paul LAFARGUE Laura, a cura di Emile BOTTIGELLI”,”Correspondance. Tome II. 1887-1890.”,”””Sono sul punto di scrivere per la biblioteca di Zurigo un opuscolo sull’ evoluzione della proprietà. La descrivo avente la forma comunista presso i popoli primitivi, presso i quali i soli oggetti posseduti individualmente sono le armi e gli oggetti di appropriazione personale. Il frazionamento della proprietà comune primitiva crea la proprietà collettiva, che sbocca nella proprietà capitalistica, ed è durante questo periodo capitalista che la forma comunista si ricostituisce.”” (pag 110, Lafargue a Engels, 25.2.1888)”,”MAED-275″ “ENGELS Friedrich LAFARGUE Paul LAFARGUE Laura, a cura di Emile BOTTIGELLI”,”Correspondance. Tome III. 1891-1895.”,”””Sono sprofondato fin sopra le orecchie nel III° volume (del) Capitale che deve essere terminato una buona volta. Lavoro alla parte redatta in modo meno completo e la più difficile: banche, credito, ecc.. Non posso interrompere questo lavoro per nessun motivo senza dover ricominciare dall’ inizio. Dunque, tutta la mia corrispondenza è interrotta e non vi posso scrivere che due parole.”” (pag 225, Engels a Lafargue, 3.11.1892) La tattica rivoluzionaria in rapporto ai nuovi armamenti. Questione militare. “”Avrete visto i rapporti dei giornali sull’ effetto terribile, in Dahomey, dei nuovi proiettili. Un giovane medico viennese giunto qui (ex-assistente di Nothnagel) ha visto le ferite procurate dai proiettili austriaci durante lo sciopero di Nürmitz, e ci ha detto la stessa cosa. Sicuramente le persone che si espongono ad essere messe in balia della sorte vorranno sapere perché. E’ eccellente per mantenere la pace ed anche per tenere le briglie alle velleità dei sedicenti rivoluzionari, sull’ esplosione dei quali contano i nostri governanti. L’ era delle barricate e delle battaglie di strada è passata per sempre; ‘se la truppa si batte’, la resistenza diventa follia. Dunque, è d’obbligo trovare una nuova tattica rivoluzionaria. Ho rimuginato su ciò da qualche tempo, e non sono ancora sicuro.”” (pag 225, idem)”,”MAED-276″ “ENGELS Friedrich”,”L’ origine della famiglia, della proprietà privata e dello Stato. In relazione alle ricerche di Lewis H. Morgan. (Tit. orig.: Der Ursprung der Familie, des Privateigentums und des Staats)”,”Lo Stato ateniese. “”Abbiamo visto che una delle caratteristiche essenziali dello Stato consiste in un potere pubblico separato dalla massa del popolo. In quel tempo Atene aveva solo un esercito popolare ed una flotta fornita direttamente dal popolo; questi la proteggevano nei confronti dell’ esterno e tenevano a freno gli schiavi, che costituivano già allora la grande maggioranza della popolazione. Il potere pubblico esistette in un primo tempo di fronte ai cittadini solo come polizia, che è antica quanto lo Stato; ecco perché i sinceri francesi del diciottesimo secolo non parlavano di popoli inciviliti, ma di popoli impoliziati (nations policées).”” (pag 145)”,”MAED-277″ “ENGELS Friedrich”,”L’ evoluzione del socialismo dall’ utopia alla scienza.”,”Importante: Introduzione all’ edizione inglese del 1892 di F. Engels Note a margine ex-proprietario Dühring. “”Come ben si sa, noi tedeschi abbiamo una ‘Gründlichkeit’ terribilmente pesante, una fondamentale profondità, o una profonda tendenza ad andare a fondo nelle cose, o come si vuol chiamarla. Tutte le volte che qualcuno di noi espone qualcosa che considera una nuova dottrina, deve elaborare anzitutto un sistema universale complessivo. Deve dimostrare che sia i principi della logica, sia le leggi fondamentali dell’ universo, in ultima istanza, sono esistiti da sempre, proprio per servire a questa nuova teoria appena scoperta, che è il coronamento di tutto.”” (pag 35-36) “”Il materialismo è il figlio unico della Gran Bretagna: già il suo scolastico Duns Scoto si chiedeva se la materia non possa pensare. Per realizzare questo miracolo egli fece ricorso all’ onnipotenza di Dio, cioè costrinse nientemeno che la teologia a predicare il materialismo. Inoltre egli era un nominalista; e il nominalismo si trova come ingrediente fondamentale nel pensiero dei materialisti inglesi, in quanto esso è soprattutto la prima espressione del materialismo. Il vero capostipite del materialismo inglese è… Bacone.”” (pag 39) “”In realtà, che è l’ agnosticismo se non un pudico materialismo? La concezione della natura dell’ agnostico è compenetrata di materialismo: tutto il mondo della natura è governato da leggi ed esclude assolutamente qualsiasi influenza dall’ esterno. Ma, aggiunge con circospezione l’ agnostico, noi non siamo in grado di affermare la esistenza o la non esistenza di un qualsiasi essere supremo al di là dell’ esistenza del mondo conosciuto. Questa riserva poteva avere il suo valore nel tempo in cui Laplace, alla domanda di Napoleone, perché nella ‘Méchanique céleste’ il grande astronomo non avesse neppure una volta fatto cenno al creatore, diede la superba risposta: ‘Je n’avais pas besoin de cette hypothèse’. Ma oggi la concezione che ci siamo fatta dell’ universo nel suo sviluppo non lascia assolutamente alcun posto né per un creatore né per un regolatore (…)””. (pag 43)”,”MAED-279″ “ENGELS Friedrich – CERVETTO Arrigo”,”Antidühring. La scienza sovvertita dal signor Dühring. Letture: La scoperta della politica.”,”””I rapporti di produzione sono rapporti sociali e, quindi, sono contemporaneamente rapporti economici e rapporti politici. Il compito della scienza del proletariato è quello di scoprire nel movimento dei rapporti sociali i mezzi della politica autonoma di classe. Questo è uno degli scopi, o, per meglio dire, dei risultati della concezione materialistica della politica. Engels lo indica chiaramente: “”Questi mezzi non devono, diciamo, essere inventati dal cervello, ma essere scoperti per mezzo del cervello nei fatti materiali esistenti della produzione””. Scoprire per mezzo del cervello: solo la profonda capacità teorica e la limpida chiarezza di Engels poteva scolpire nella roccia della vita naturale e sociale il monumento di questa sintesi che si erge contro il cielo nebuloso dell’ inventare per mezzo del cervello. In questa formula sintetica è riassunta tutta la concezione materialistica della politica, tutta la scienza della politica””. (pag 5, A. Cervetto)”,”ELCx-098″ “ENGELS Federico MARX Carlos”,”Colonialismo y guerras en China.”,”Articolo di Marx: “”El comercio mundial cambia de direccion por segunda vez”” (la direzione del commercio mondiale cambia per la seconda volta). (pag 9) “”Finalmente, una curiosa caratteristica della Cina, riportata dal noto missionario tedesco Gutzlaff. Una lenta ma regolare sovrappopolazione di questo paese ha provocato, già da tempo, una violenta tensione delle relazioni sociali per la grande maggioranza della nazione. Essa si produsse successivamente all’ arrivo degli inglesi, che aprirono con la forza cinque porti alla libertà di commercio. Migliaia di navi inglesi e americane solcarono fino alla Cina che, in poco tempo, si vide inondata di scambi di prodotti britannici e americani. L’ industria cinese, essenzialmente manifatturiera, soccombette di fronte alla competenza del macchinismo. Immobile impero del Centro soffrì una crisi sociale.”” (pag 11) Articolo di Engels: “”Las ganancias de Rusia en Extremo Oriente”” (l’ avanzata della Russia in Estremo Oriente). (pag 109) “”Abbiamo visto come i russi abbiano organizzato i loro collegamenti postali attraverso le steppe kirghise; non dubitiamo un istante che da qui a qualche anno una linea simile attraverserà il deserto dei Gobi. Da quel momento, i britannici potranno abbandonare tutti i loro sogni attuali per ciò che concerne l’ egemonia britannica in Cina, dato che, in ogni momento, può arrivare a Pechino un esercito russo””. (pag 114)”,”MAED-282″ “ENGELS Federico, a cura di Mario PROTO”,”Violenza e Impero. L’ Europa può disarmare?”,”””Per Dühring la violenza è il male assoluto, il primo atto di violenza è per lui il peccato originale, tutta la sua esposizione è una geremiade sul fatto che la violenza, questa potenza diabolica, ha infettato tutta la storia fino ad ora con la tabe del peccato originale, ed ha vergognosamente falsificato tutte le leggi naturali e sociali. Ma che la violenza abbia nella società ancora un’altra funzione, una funzione rivoluzionaria, che essa, seguendo le parole di Marx, sia la levatrice della vecchia società gravida di una nuova, che essa sia lo strumento con cui si compie il movimento della società, e che infrange forme politiche irrigidite e morte, di tutto questo in Dühring non si trova neanche una parola. Solo con sospiri e con gemiti egli ammette la possibilità che per abbattere l’ economia dello sfruttamento sarà forse necessaria la violenza… purtroppo! Infatti ogni uso di violenza avvilisce colui che la usa. E questo di fronte all’elevato slancio morale e intellettuale che è stato il risultato di ogni rivoluzione vittoriosa! E questo in Germania, dove la violenta collisione, che potrebbe anche essere imposta al popolo, avrebbe almeno il vantaggio di estirpare lo spirito servile che, a causa dell’ avvilimento conseguente alla guerra dei trent’anni, ha permeato la coscienza nazionale. E questa mentalità da predicatore, fiacca, insipida e impotente, ha la pretesa di imporsi al partito più rivoluzionario che la storia conosca?”” (pag 172)”,”MAED-283″ “ENGELS Friedrich”,”La situation des classes laborieuses en Angleterre. Tome I.”,”BRACKE (A.M. DESROUSSEAUX) directeur d’ Etudes all’ Ecole des Hautes Etudes, P.J. BERTHAUD laureato in lettere. Sulla condizione di vita degli immigrati irlandesi (pag..)”,”MAED-280″ “ENGELS Friedrich”,”La situation des classes laborieuses en Angleterre. Tome II.”,”BRACKE (A.M. DESROUSSEAUX) directeur d’ Etudes all’ Ecole des Hautes Etudes, P.J. BERTHAUD laureato in lettere. Cartismo (pag 137) Cartismo proletario opposto a radicalismo borghese”,”MAED-281″ “ENGELS Friedrich, a cura di Renate MERKEL-MELIS”,”Werke, Artikel, Entwürfe, Oktober 1886 bis Februar 1891. Apparat. (Mega Band 31)”,”Testi in lingua francese tedesca e inglese ‘Was nun?’ (scritto tra il 26 e il 28 febbraio 1890) ‘Diesen Artikel zur Auswertung der Reichstagswahlen schrieb Engels für den “”Sozialdemokrat””, nach dem Beitrag für “”The Newcastle Daily Chronicle”” (pag 210-212) un seinem Brief an Laura Lafargue von 26. Februar.”” (pag 213-1011) Was nun? “”(…) Die deutschen sozialdemokratischen Arbeiter haben soeben einen Triumph erfochten, wie ihre zähe Standhaftigkeit, ihre eiserne Disziplin, ihr heitrer Humor im Kampf, ihre Unermüdlichkeit ihn nicht anders verdient haben, der aber wohl ihnen selbst unerwartet gekommen ist und der die Welt in Erstaunen versetzt hat.”” (pag 215-216) “”Il is impossible, in England, to write about Russian foreign policy without at once recalling the name of David Urquhart. For fifty years he worked indefatigably to spread among his countrymen a knowledge of the aims and methods of Russian diplomacy, a subject he thoroughly understood; and yet, all he got for his pains was ridicule and the reputation of an unmitigated bore. Now, the ordinary Philistine does indeed class under that head every one who insists upon unpalatable subjects, be they ever so important. But then, Urquhart, who hated the Philistine whitout understanding either his nature or his historical unavoidability for the time being, was bound to fail.”” (Engels The foreign policy of Russian Tsardom), (pag 217)”,”MAED-286″ “ENGELS Friedrich”,”L’ origine della famiglia, della proprietà privata e dello Stato. In relazione alle ricerche di Lewis H. Morgan (Tit. orig.: Der Ursprung der Familie, des Privateigentums und des Staats)”,”ENGELS Friedrich L’ origine della famiglia, della proprietà privata e dello Stato. In relazione alle ricerche di Lewis H. Morgan (Tit. orig.: Der Ursprung der Familie, des Privateigentums und des Staats) NEWTON COMPTON EDITORI. ROMA. 2006 pag 256 16° introduzione di Valentino PARLATO (1974) prefazione alla nuova edizione di Valentino PARLATO (2005), note indice autori comprendente gli scritti menzionati da Engels, indice nomi, indice nomi letterari e mitologici, indice nomi popoli tribù gentes ENGELS Friedrich L’ origine della famiglia, della proprietà privata e dello Stato. In relazione alle ricerche di Lewis H. Morgan (Tit. orig.: Der Ursprung der Familie, des Privateigentums und des Staats) NEWTON COMPTON EDITORI. ROMA. 2006 pag 256 16° introduzione di Valentino PARLATO (1974) prefazione alla nuova edizione di Valentino PARLATO (2005), note indice autori comprendente gli scritti menzionati da Engels, indice nomi, indice nomi letterari e mitologici, indice nomi popoli tribù gentes Barbarie e civiltà. “”La civiltà rafforza ed aumenta tutte queste precedenti divisioni del lavoro, rendendo soprattutto più acuto l ‘antagonismo tra città e campagna (per cui è possibile che la città domini economicamente la campagna, come nel mondo antico, o anche, come nel Medioevo, che la campagna domini la città), e procede ad una terza divisione del lavoro, che la caratterizza e che ha un’ importanza decisiva: crea una classe, i ‘mercanti’, che non si occupa più della produzione dei prodotti, ma solo del loro smercio””. (pag 197)”,”MAED-287″ “ENGELS Federico MARX Carlo”,”Il manifesto del partito comunista.”,”Il manifesto fu scritto in tedesco. “”A misura che verrà tolta la sfruttabilità di un individuo da parte di un altr, scomparirà la sfruttabilità di una nazione da parte di altre nazioni. Collo sparire dei contrasti tra le classi all’ interno, spariranno del pari le ostilità internazionali.”” (pag 22-23) “”Quanto alle accuse sollevate generalmente contro il comunismo sotto aspetti religiosi, filosofici e ideologici, essi non meritano un esame minuto. Ci vuol forse molta perspicacia per capire che, cambiando i rapporti di vita e le circostanze sociali, cioè l’ essenza stessa della società umana, gli uomini cambieranno anche i loro concetti, le loro considerazioni, le proprie nozioni, insomma la loro coscienza?”” (pag 23) “”Le idee dominanti di ogni epoca furono sempre quelle delle classi dominanti””. (pag 23)”,”MAED-288″ “ENGELS Frederick”,”On Capital. Synopsis Reviews and Supplementary Material.”,”Per sinossi, o sinopsi si intende il compendio (riassunto) di un’opera che permette di poter avere quasi sott’occhio, o comprendere con un’occhiata le parti più importanti di essa. Nel suo significato di presentazione in forma di tabella, sinossi è il termine usato per la presentazione su colonne affiancate, dei vangeli di Matteo, Marco e Luca che presentano molti elementi in comune e che pertanto sono detti sinottici. Nel caso del cinema, si intende la prima stesura del soggetto di un film. È una prima forma scritta molto sintetica dell’opera cinematografica, che permette di reperire i nodi principali del racconto molto agevolmente. “”The process of labour, on a capitalistic basis, has two peculiarities. Firstly, the labourer works under the control of the capitalist who takes care that no waste is made and that no more than socially indispensable amount of labour is spent upon each individual piece of work. Secondly; the product is the property of the capitalist, the process itself being carried on between two things belonging to him: the labour-power and the means of work.”” (pag 35)”,”MAED-290″ “ENGELS Friedrich MARX Karl”,”Correspondance.”,”I rilievi di Engels all’ opera di Marx. “”Tu as commis la grande erreur de ne pas rendre plus sensible l’ enchaînement de la pensée, dans ces développements abstraits, par un plus grand nombre de petites subdivisions et d’ intertitres. Tu aurais dû traiter cette partie dans le genre de l’ ‘Encyclopédie’ hégélienne (), avec de brefs paragraphes, chaque transition dialectique soulingnée par un titre spécial, et si possible toutes les disgressions et simples illustrations imprimées en caractéres particuliers. Peut-être l’ouvrage aurait-il eu une apparence un peu pédante, mais sa compréhension en aurait été facilitée dans une très grande mesure pour une très nombreuse catégorie de lecteurs. C’est que le populus (peuple), même instruit, n’est plus du tout fait à cette méthode de penser et il faut alors accorder aux lecteurs toutes le facilités possibles. En comparaison de l’ exposé précédent (Duncker) (**), le progrès dans la rigueur du développement dialectique est très important; dans la présentation mêmje, certaines choses me plaisaient davantage sous leur premiére forme. (…)””. (pag 182) (“”) Hegel, Encyclopédie des sciences philosophiques, ndr (°°) K. Marx, Contribution à la critique de l’ économie politique, parue chez Duncker, ndr Rivoluzione continua nella chimica. Il punto nodale. “”…Ho letto Hoffmann (). Malgrado i suoi errori, la nuova teoria chimica è un grande passo in avanti in rapporto all’ antica teoria atomistica. La molecola in quanto particella più piccola della materia e ‘che è capace di esistere indipendentemente’, è una categoria, assolutamente razioanle. Riprendendo la definizione di Hegel, è un nodo (1) nella successione infinita delle divisioni, nodo che non termina questa successione, ma stabilisce una differenza qualitativa. L’atomo che si immaginava prima come un limite di divisione, è oggi considerato come ‘un rapporto’ benché Hoffmann torni un po’ sull’ antica definizione affermando l’ esistenza di atomi indivisibili””. (pag 182) () A.W. Hoffmann, Einleitung in die moderne Chimie (1) Secondo la terminologia di Hegel i ‘punti nodali’ sono dei momenti del movimento in cui, a seguito di una modificazione quantitativa graduale, arriva una trasformazione qualitativa brusca, un salto qualitativo (v. Hegel, Scienza della logica, vol I. sec. III. cap 2″,”MAED-291″
“ENGELS Friedrich MARX Karl, a cura e scritti di BOYLE David”,”O Manifesto comunista de Marx e Engels.”,”””Foi notável a ausência, em 1848, o ano das revoluções, de uma revolta do proletariado no coraçao do capitalismo: a Inglaterra. Marx escreveu no início de 1849: “”A Inglaterra, país que faz de nações inteiras seus proletários. … A Inglaterra parece ser a rocha contra a qual todas as ondas revolucionárias se rompem, o país em cujo útero se oculta a nova sociedade””.”” (pag 75)”,”MAED-292″
“ENGELS Friedrich”,”La questione militare e la classe operaia. (Tit.orig.: La questione militare prussiana e il partito operaio tedesco)”,”””Engels analizza la posizione del partito operaio riguardo alla riorganizzazione dell’ esercito… La sua risposta è racchiusa in queste parole: “”L’ applicazione sempre più conseguente dell’ obbligo del servizio militare obbligatorio per tutti è il solo punto che interessa la classe operaia… in tutta la questione della riorganizzazione dell’ esercito””. (Marx) (v. 4° copertina) Scritto da Engels nel 1865 e pubblicato nello stesso anno da Otto Meissner di Amburgo. “”Questo indispensabile esame di coscienza che diede un nuovo sviluppo alla letteratura militare, che trovò in Clausewitz una stella di prima grandezza, non cessò di declinare dopo di lui. Uno dei frutti di questa presa di coscienza fu il libro di Hopfner, da cui Borkheim riprese la parte documentaria nel suo opuscolo. Anche oggi è bene ricordarsi di quel periodo di umiliazioni e di disfatte; di incapacità della monarchia e di stolta doppiezza diplomatica di una Prussia prigioniera della sua stessa falsità, di presunzione degli ufficiali nobili, che trovò conferma nel loro più vile tradimento, e di crollo totale d’un apparato statale fondato sulla menzogna, l’ipocrisia e l’assenza assoluta di qualsiasi legame con il popolo. Il borghesuccio tedesco (categoria di cui si possono ascrivere anche la nobiltà e i principi, in Germania) è oggi, se possibile, ancora più borioso e sciovinista di allora, e la diplomazia è divenuta molto più arrogante, pur conservando la sua doppiezza di un tempo. Gli ufficiali nobili sono diventati ancora più numerosi, per via naturale o artificiale, ritrovando il loro predominio in seno all’esercito. Lo statoè divenuto sempre più estraneo all’interesse delle grandi masse popolari, e si trasforma in un consorzio di agrari, di finanzieri e di grandi industriali al fine di sfruttare il popolo””. (pag 124-125)”,”MAED-293″
“ENGELS Friedrich”,”La situazione della classe operaia in Inghilterra. In base a osservazioni dirette e fonti autentiche.”,”Condizione operaia femminile. “”E’ caratteristico che proprio la fabbricazione di quegli articoli che servono per adornare le ‘dame della borghesia’ comporti danni gravi per la salute delle operaie che vi sono occupate. L’abbiamo già visto in precedenza, parlando della fabbricazione dei merletti, e una nova dimostrazione ci viene ora fornita dalle modisterie di Londra. Questi stabilimenti occupano numerose fanciulle – in tutto sarebbero circa 15.000 – che abitano e mangiano nell’edificio stesso, provengono in massima parte dalla campagna e sono quindi completamente schiave dei padroni che le impiegano.”” (pag 227-228)”,”MAED-294″
“ENGELS Friedrich”,”El origen de la familia, la propriedad privada y el Estado.”,”copia firmata Scozia. En Escocia, la ruina del orden gentilicio data de la época en que fue reprimida la insurrección de 1745. Falta investigar qué eslabón de este orden representa en especial el clan escocés; pero es indudable que es un eslabón. En las novelas de Walter Scott revive ante nuestra vista ese antiguo clan de la Alta Escocia. Dice Morgan: “”Es un ejemplar perfecto de la gens en su organización, y en su espiritu, un asombroso ejemplo del poderio de la vida de la gens sobre sus miembros. En sus disensiones y en sus venganzas de sangre, en el reparto del territorio por clanes, en la explotación común del suelo, en la fidelidad a su jefe y entre sí de los miembros del clan, volvemos a encontrar los rasgos caracteristicos de la sociedad fundada en la gens…La filiación seguía el derecho paterno, de tal suerte que los hijos de los hombres permanecian en sus clanes, mientras que los de las mujeres pasaban a los clanes de sus padres.”””””,”MAED-295″
“ENGELS Friedrich”,”La révolution démocratique bourgeoise en Allemagne. La guerre des paysans – La campagne pour la constitution du Reich – Révolution et contre-révolution en Allemagne.”,”Rivoluzione e controrivoluzione in Germania. La piccola borghesia. “”On peut dater ce changement de 1840, date à laquelle la bourgeoisie prussienne prit la direction du mouvement bourgeois en Allemagne. Nous reviendrons sur ce mouvement de l’opposition libérale de 1840-1847. La grande masse de la nation, qui n’appartenait ni à la noblesse ni à la bourgeoisie, se composait, dans les vilels, de la classe des petits bourgeois et des ouvriers, et, à la campagne, des paysans. La classe des petits artisans et boutiquiers est extrêment nombreuse en Allemagne par suite des obstacles mis au dévelopment de la classe des grands capitalistes et industriels dans ce pays. Dans les grandes villes elle forme à peu près la majorité des habitants, dans les petites villes elle prédomine absolument grâce à l’absence de concurrents plus influents ou plus riches. La petite bourgeoisie, qui a la plus grande importance dans tout l’Etat moderne et dans toutes les révolutions modernes, est particulièrement importante en Allemagne (…)””. (pag 207-208) Influenze piccolo-borghesi. “”Le mouvement ouvrier n’est jamais indépendant, ne possède jamais un caractère exclusivement prolétarien avant que le différentes fractions de la bourgeoisie et surtout sa fraction la plus progressive, les grands industriels, n’aient conquis le pouvoir politique et transformé l’Etat conformément à leurs besoins.”” (pag 208)”,”MAED-296″
“ENGELS Friedrich MARX Karl”,”Correspondance. Tome 1. Les premières années de leur liason, 1844-1849.”,”””Voici brièvement ce qui s’est passé: On a discuté pendant trois soirées le projet d’association de Proudhon. Au début j’avais contre moi presque toute la clique; à la fin mes seuls adversaires furent Eisermann et trois autres partisans de Grün. L’ essentiel était de démontrer la nécessité de la révolution violente et de montrer que le vrai socialisme de Grün, qui avait trouvé une nouvelle vitalité dans la panacée de Proudhon, était antiprolétarien, petit bourgeois, ouvrier.”” (pag 67-68, lettera di F. Engels al Comitato di Bruxelles, Parigi, 23 ottobre 1846) “”Je donnai donc, des intentions des communistes, la définition suivante: 1. Faire prévaloir les intérêts des prolétaires contre ceux des bourgeois; 2. Atteindre cet objectif par la suppression de la propriété privée et son remplacement par la communauté des biens; 3. N’admettre, pour réaliser ces intentions, d’autre moyen que la révolution démocratique et violente””. (pag 69-70, idem)”,”MAED-297″
“ENGELS Friedrich MARX Karl”,”Correspondance. Tome 2. L’exil à Londres jusqu’à la dissolution de la Ligue communiste, 1850-1853.”,”””Nous aurions du reste mauvaise grâce, au fond, de nous plaindre de ce que les petits grands hommes nous évitent; n’avons-nous pas agi depuis des années comme si toutes sortes de gens constituaient notre parti, alors que nous n’avions pas le moindre parti et que les gens que nous considérons comme de notre parti, du moins officiellement, ne comprenaient même pas les éléments de notre doctrine? Comment des gens comme nous, qui fuyons comme la peste les situations officielles, pourrions-nous être d’un parti? Que nous chaut un parti, à nous qui crachons sur la popularité, qui doutons de nous-mêmes quand nous commençons à divenir populaires? Vraiment! ce ne sera pas une perte si nous ne passons plus pour “”l’ expression exacte et adéquate”” des gens bornés auxquels ces dernières années nous ont associés. Une révolution est un événement purement naturel, obéissant aux lois physiques plus qu’aux règles qui déterminent en temps ordinaire l’évolution de la société. Ou plutôt, ces règles revêlent, dans les révolutions, un caractère beaucoup plus physique et la force matérielle de la nécessité se manifeste avec plus de violence. Et si l’on se pose en représentant d’un parti, l’on est entraîné dans ce tourbillon de l’ irrésistible nécessité naturelle. Ce n’est qu’en restant indépendant, en se montrant au fond plus révolutionnaire que les autres, que l’on peut, du moins pour quelque temps, sauvegarder son autonomie vis-à-vis de ce tourbillon, où l’on finit cependant par être entraîné.”” (pag 47-48, F. Engels a K. Marx 13 febbraio 1851)”,”MAED-298″
“ENGELS Friedrich MARX Karl”,”Correspondance. Tome 3. L’exil à Londres jusqu’à la dissolution de la Ligue communiste, 1850-1853. (fin)”,”””””Les choses marchent merveilleusement.”” En France, il y aura un krach formidable le jour où toute la spéculation financière s’effondrera.”” (Marx ad Engels, 28 agosto 1853, pag 243) “”Tu penses bien, mon cher ami, quel coup de foudre pour l’ archange Mazzini. Le géneral Vetter, nommé déjà commandant supérieur des forces Mazzini-Kossuthiennes, leur a déclaré que, le choses étant ainsi, il ne saurait mieux faire que de passer avec sa maîtresse en Amérique. Au bout du compte, le malheureux Mazzini est convenu avec Kossuth de vouloir bien laisser aux Francais l’initiative insurrectionelle””. (pag 101, Marx a Engels, 30 agosto 1852) pag 184 Australia influenza ritardo crisi”,”MAED-299″
“ENGELS Friedrich MARX Karl”,”Correspondance. Tome 4. La Guerre de Crimée.”,”””Un livre qui m’intéresse beaucoup, c’est: Thierry: ‘Histoire de la formation et du progrès du tiers-état’, 1853. Ce qu’il y a de curieux, c’est que ce père de la lutte des classes dans l’ historiographie francaise s’emporte, dans sa préface, contre les “”modernes”” qui voient actuellement un antagonisme entre al bourgeoisie et le prolétariat et veulent découvrir des traces de cette antinomie dans l’ histoire même du tiers-état jusqu’en 1789. Il se donne beaucoup de mal pour démontrer que le tiers-état englobait tous les états autres que la noblesse et le clergé, et que la bourgeoisie joue son rôle comme représentant de tout ces autres éléments.”” (pag 55-56, Lettera Marx ad Engels, 27 Luglio 1854) “”J’étudie en ce moment, surtout pour la question “”Navires contre forteresses””, le livre de James: ‘Naval history of England, 1792-1820′. Il en ressort que les Anglais eurent beaucoup de peine à s’assurer la supériorité navale sur les Francais et particulièrement sur les Espagnols. A forces égales, les Francais et les Espagnols, dans le premières années de guerre, sont presque chaque fois à la hauteur des Anglais, qui se voient enlever une masse de bateaux. Je n’en suis encore qu’en 1796; mais je m’apercois déjà que c’est sous Napoléon, et probablement pas sans la faute de celui-ci, que la flotte francaise est tombée le plus bas.”” (pag 212, Lettera di Engesl a Marx, 17 novembre 1856) pag 277 280 L’ Italia e gli italiani”,”MAED-300″
“ENGELS Friedrich MARX Karl”,”Correspondance. Tome 5. La “”New York Tribune””. La crise économique de 1857.”,”In articolo Review: [untitled] Margaret Lavinia Anderson Reviewed work(s): Little Germany: Exile and Asylum in Victorian England by Rosemary Ashton The Journal of Modern History, Vol. 61, No. 1 (Mar., 1989), pp. 157-158 (review consists of 2 pages) Published by: The University of Chicago Press Note: This article is a review of another work, such as a book, film, musical composition, etc. The original work is not included in the purchase of this review. Si parla dell’ amico di Marx Engels il filologo PIEPER detto TUPMAN. Marx analizza gli effetti in Francia della crisi del 1857. “”(…) je viens de relire toutes mes notes sur l’ industrie et le commerce francais et les crises et j’ai abouti à quelques résultats que je vais t’exposer succintement: 1. Les crises anglaises, américaines, ou du Nord n’ont jamais directement provoqué en France de “”crise francaise””, mais de simples répercussions passives, malaise chronique, limitation de la production, arrêt des affaires et insécurité générale. La cause: la France a le balance commerciale pour elle contre les Etats-Unis, les villes hanséatiques, l’ Angleterre, le Danemark; elle l’a contre elle en Suède et en Norvège, mais ceci est largement compensé par Hambourg. Par conséquent, ces crises ne peuvent jamais produire en France de découlement de lingots, donc pas de véritable panique financière. (…)””. 2. Ceci admis, la première phase de la crise a influé déja sur le commerce et l’ industrie de la France bien plus que dans toutes les situations analogues. 3. Le premier effet de la crise en France a été, conformément à la nature de ces crapauds (de Francais) de limiter méticuleusement les dépenses et les affaires. Résultat: l’ argent s’accumule à la Banque de France en même temps qu’il a une diminuition formidable de la circulation dans les opératiosn d’escompte de la Banque. (…)””. (pag 148-149-150, Lettera del 28 dicembre 1857 di Marx a Engels) pag 277-280 L’Italia e gli italiani”,”MAED-301″
“ENGELS Friedrich MARX Karl”,”Correspondance. Tome 6. La guerre d’ Italie.”,”””Darwin, que je suis justement en train de lire, est d’ailleurs étatant. La téléologie, dans un sens, n’avait pas encore été réduite à néant; c’est fait maintenant. En outre, jamais il n’a été fait de tentative aussi considérable pour prouver l’ existence d’une évolution historique dans la nature, et surtout pas avec autant de bonheur. Il va de soi qu’il faut accepter par-dessus le marché la lourde méthode anglaise.”” (pag 117, lettera di F. Engels a Marx fine novembre 1859) “”J’ai encore reçu de Lassalle une assez longue lettre ainsi qu’un article imprimé (sur le testament politique de Fichte) pour l’almanach politique que Walesrode va publier. Il ressort de cette lettre que Lassalle a lu ta brochure, et que celle-ci a donc paru à Berlin. L’ éditeur ne l’ annoncera probablement qu’à Pâques. La lettre de Lassalle est absolutament comique. Il a de nouveau fait une maladie. Il écrit une fois encore un “”grand ouvrage””. En outre de ce grand ouvrage, il a dans son esprit, nettement délimités, trois autres grands ouvrages, dont l’ Economie politique, et il s’adonne encore, avec l’ intention d’en tirer quelque chose, à six ou sept sciences dont il ne me donne pas le nom.”” (pag 160, Lettera di Marx a Engels, del 16 aprile 1860)”,”MAED-302″
“ENGELS Friedrich MARX Karl”,”Correspondance. Tome 8. Le Slesvig-Holstein (1863-1864). L’ agitation lassallienne (1865).”,”ritratto in apertura di Wilhelm Wolff (1816-1864) “”A propos de Lazare, je pense à la ‘Vie de Jésus’, de Renan. A bien des égards, ce n’est qu’un simple roman plein de rêveries mystico-panthéistes. Mais le livre présente cependant quelques avantages sur ses devanciers allemands; et comme il n’est pas gros, il faut que tu le lises. C’est naturellement le résultat des recherches allemandes.”” (pag 35, Marx a Engels, 20 gennaio 1864) “”Disraéli a fait connaître hier qu’il posera la question préalable. Depuis deux ou trois ans, chaque fois qu’il y a quelque affairs sérieuse (par exemple l’ histoire de l’Afghanistan), c’est lui qui sauve Palmerston de toute complication sérieuse. Le détail ci-après, qui, naturellement, n’est pas encore connu, te montrera jusqu’à quel marasme (je veux dire jusqu’ò quel ânerie) en est arrivé Garibaldi, à moitié tué d’ailleurs par les embrassades de John Bull: Au congrés révolutionnaire secret, tenu à Bruxelles, en september 1863, sous la présidence nominale de Garibaldi, il avait été décidé que Garibaldi se rendrait à Londres, mais incognito, et surprendrait donc la ville. Puis il interviendrait pour la Pologne le plus efficacement possible. Au lieu de cela, le drôle fraternise avec Palmerston! J’aimerais mieux être un pou dans la laine d’une brebis qu’un sot de cet acabit, dit Shakespeare dans Troïle et Cressida””. (pag 39-40, Lettera di Marx ad Engels, 19 aprile 1864) (Preferirei essere un pidocchio nella lana di una pecora che uno sciocco di questa risma, dice Shakespeare in Troilo e Cressida)”,”MAED-303″
“ENGELS Friedrich MARX Karl”,”Correspondance. Tome 9. La diète de l’ Allemagne du Nord. “”Le Capital””.”,”foto di A. Comte L. Bucher C. Longuet e P. Lafargue, Jenny e Laura Marx. Commonwealth organo dell’ Internazionale Operaia dopo il ‘Worksmans Advocate’ “”Les Prussiens opèrent vraiment d’une facon merveilleuse. Je ne les aurais pas crus si bêtes; mais on ne saurait se les figurer assez bêtes. Tant mieux! L’affaire est en marche, et la révolution ne s’en fera que plus vite, et cette fois il y aura certainement des exécutions, comme tu le dis.”” (F. Engels a K. Marx, 14 dicembre 1866) (pag 125) “”A Berlin, ni le gouvernement, ni le parti national-liberal n’a pu faire passer un seul candidat. Pour se rendre compte de l’inouïe stupidité des progressistes, qui constituent actuellement l’ extrême gauche, prenons par exemple le passage suivant extrait de leur organe le plus radical, ‘Die Zukunft’: “”C’est le ‘snobisme niveleur’ qui infeste toute la nation anglaise et ne supporte aucune activité personelle… C’est le même snobisme qui pousse constamment à la ‘réduction du temps de travail’ et interdit, au nom des Trade-Unions, les ‘heures supplémentaires!'””. Le croirait-on possible! Vraiment, par comparaison avecla presse allemande, la presse parisienne est, même en ce moment, une géante!””. (K. Marx a F. Engels, 4 settembre 1867) (pag 208)”,”MAED-304″
“ENGELS Federico MARX Karl”,”I. Le condizioni dell’ Inghilterra. II. Lineamenti di una critica dell’economia politica (Da’ Deutsche-Französische Jahrbücher) (1844) (contiene: Forza ed economia nella formazione del nuovo impero germanico. Scritto postumo, 1896. La condizione della classe operaia in Inghilterra secondo un’inchiesta diretta e fonti autentiche (1845). La sacra famiglia ossia Critica della Critica critica contro Bruno Bauer e consorti. Adunanze in Elberfeld – La festa delle nazioni in Londra – Un frammento di Fourier sul commercio – La guerra civile svizzera, 1845-47. Il “”Volkstribun”” redatto da Ermanno Kriege in New York – Protezione e libero scambio – Il comunismo del “”Rheinische Beobachter””, 1845-47).”,”I. Le condizioni dell’ Inghilterra. II. Lineamenti di una critica dell’economia politica (Da’ Deutsche-Französische Jahrbücher) (1844) (contiene: Forza ed economia nella formazione del nuovo impero germanico. Scritto postumo, 1896. La condizione della classe operaia in Inghilterra secondo un’inchiesta diretta e fonti autentiche (1845). La sacra famiglia ossia Critica della Critica critica contro Bruno Bauer e consorti. Adunanze in Elberfeld – La festa delle nazioni in Londra – Un frammento di Fourier sul commercio – La guerra civile svizzera, 1845-47. Il “”Volkstribun”” redatto da Ermanno Kriege in New York – Protezione e libero scambio – Il comunismo del “”Rheinische Beobachter””, 1845-47). La schiavitù emancipata. “”Robespierre, Saint-Just ed il loro partito decaddero perché essi confusero l’antica comunità realista-democratica, che si basava sulla reale schiavitù, con lo Stato rappresentativo moderno spiritualista-democratico, che poggia sulla schiavitù emancipata, sulla società borghese. Qual colossale illusione dovere sanzionare e riconoscere nei diritti dell’uomo la moderna società borghese, la società dell’industria, della concorrenza universale, dei privati interessi liberamente diretti al loro scopo, dell’anarchia, dell’individualità spirituale, naturale, da se stessa straniata, e nell’istesso tempo volere annullare le manifestazioni vitali di questa società posponendole ai singoli individui, e volere formare alla maniera antica la testa politica della società! Tragica illusione questa, quando Saint-Just, nel giorno della sua esecuzione, indicò la tabella dei diritti dell’uomo appesa nella sala della Conciergerie, e con orgoglioso sentire di sè esclamò: ‘C’est pourtant moi qui ai fait cela!””. Proprio quella tabella proclamava il diritto d’un uomo, che non può essere l’uomo dello Stato antico, così come i suoi rapporti economici e indistriali non sono quelli antichi. Non è qui il luogo di giustificare storicamente l’illusione dei terroristi.”” (pag 111)”,”MAED-305″
“ENGELS Friedrich MARX Karl”,”Critiques des programmes socialistes de Gotha (1875) et d’ Erfurt (1891). Lettres de Marx et d’ Engels. Programme du Parti ouvrier francais (1880). Programmes de la social-democratie allemande.”,”Le chiacchiere sullo ‘Stato libero’. “”L’Etat libre, qu’est-ce que c’est? Faire l’Etat libre, ce n’est nullement le but des travailleurs qui se sont dégagés d’un étroit esprit de sujets. Dans l’empire allemand, “”l’Etat”” est presque aussi “”libre”” qu’en Russie. La liberté consiste à transformer l’Etat, organe supérieur de la société, en un organe entiérement subordonné à elle et même de nos jours les formes de l’Etat sont libres ou non libres selon que la “”liberté de l’Etat”” s’y trouve plus ou moins limitée. Le parti ouvrier allemand, – du moins s’il fait sien ce programme – montre que les idées socialistes ne sont pas même chez lui à fleur de peau; lui, au lieu de traiter la société presente (et cela vaut pour toute société future) comme le ‘fondement’ de l’Etat présent (ou futur pour la société future), il traite au contraire l’Etat comme une réalité indépendante, possédant ses propres ‘fondements intellectuels, moraux et libres'””. (pag 33)”,”MAED-307″
“ENGELS Friedrich MARX Karl”,”Sulla guerra di popolo.”,”””Gli elementi che componevano questa armata (francese, ndr) erano molto eterogenei: vecchi soldati richiamati, reclute inesperte, volontari insofferenti di ogni disciplina; dai solidi battaglioni, come gli zuavi del papa, alle bande che di battaglione hanno soltanto il nome. Sebbene fosse stata introdotta una certa disciplina l’esercito nel suo insieme, portava il segno della grande fretta con la quale era stato costituito. “”Se a quest’armata fossero state concesse ancora 4 settimane per ultimare la sua preparazione, essa sarebbe divenuta un avversario formidabile””, dicevano gli ufficiali tedeschi che avevano avuto a che fare con lei sul campo di battaglia. Defalcate tutte le reclute inesperte che erano soltanto un ostacolo, possiamo stabilire che i cinque corpi d’armata di d’Aurelle, (omettendo il 19°) contavano circa 120-130 mila uomini degni di essere chiamati combattenti. Le truppe concentrate presso Le Mans potevano dare altri 40 mila uomini all’incirca. Contro queste forze combatteva l’armata del principe Federico Carlo, incluse le truppe comandate dal granduca di Mecklemburg. Come sappiamo adesso dal capitano Hozier, probabilmente tutte queste forze contavano, complessivamente, meno di 90 mila uomini. Ma questi 90 mila uomini, per la loro esperienza militare, organizzazione, e per provata capacità di direzione dei loro comandanti, potevano tenere impegnate un numero doppio di truppe della qualità di quelle che erano loro opposte. Cosicché le possibilità erano quasi eguali e ciò era a grande onore del popolo francese, il quale in tre mesi, aveva creato da nulla questo nuovo esercito.”” (pag 31) Marx Engels: insurrezione come arte. (pag 61)”,”MAED-308″
“ENGELS Federico”,”L’ evoluzione del socialismo dall’ utopia alla scienza.”,”””L’ energia proveniente dall’ anarchia sociale della produzione, trasforma la maggioranza degli uomini in enormi masse proletarie, le quali, una volta per sempre, dovranno porre fine all’anarchia della produzione”” (pag 35) “”L’ enorme forza espansiva della grande industria, rispetto alla quale la forza dei gas è una bagatella, ci appare ora come “”bisogno”” qualitativo e quantitativo, che si ride di ogni reazione in senso opposto. La reazione è data dal consumo, dallo smercio, dai mercati aperti ai prodotti della grande industria. Ma la capacità espansiva di questi ultimi, sia in estensione che in intensità, è dominata anzitutto da leggi affatto diverse e di molto minore portata. L’ espansione dei mercati non può correre a pari con la moltiplicazione dei prodotti. Il conflitto è inevitabile, e poiché esso non può avere nessuna soluzione fino a che non perviene ad infrangere la forma capitalistica della produzione, esso si ripete periodicamente, imponendo alla forma capitalistica della produzione un nuovo “”circolo vizioso””. Sin dal 1825, infatti, dal primo scoppiare di una crisi generale, tutto il mondo industriale e commerciale, la produzione e il commercio di tutti i popoli civili e delle loro colonie più o meno barbariche, si sfascia una volta circa ogni dieci anni””. (pag 36-37) “”I grandi produttori indigeni di qualcuno di questi rami di produzione si riuniscono in “”trusts””, allo scopo di regolarne la produzione; essi determinano il totale da produrre, lo ripartiscono fra loro, e fissano in anticipo i prezzi di vendita. Ma, poiché tali “”trusts””, al primo rumore di crisi, minacciano di sfasciarsi, essi vengono, anche per questo, sospinti verso una forma di socializzazione ancor più accentrata, a tramutare cioè ogni ramo dell’industria in una grande società per azioni, cui la concorrenza locale agevola il monopolio del mercato. (…) Nei “”trusts”” la libera concorrenza si tramuta in monopolio, la produzione selvaggia del capitalismo cede il campo alla produzione regolata della società socialista, che si avanza. Certo ciò avviene sempre in vista dell’utile dei capitalisti; ma questa volta con uno sfruttamento palese, che si condanna irremissibilmente da sè stesso. E così, sotto questa o quell’altra forma, con o senza “”trusts””, certo si è che tocca allo Stato, rappresentante ufficiale della società capitalista, l’assumere nelle proprie mani la direzione della produzione (1)””. (pag 39) “”(1) Ho detto : “”tocca””. Poichè, anche nel caso che i mezzi di produzione o di scambio siano realmente amministrati da società per azioni, e quindi la nazionalizzazione della economia sia divenuta ineluttabile e debba anche essere compiuta dallo Stato attuale, essa rappresenta un vero progresso economico, un nuovo passo avanti (…)”,”MAED-309″
“ENGELS Federico MARX Carlo”,”Il manifesto dei comunisti.”,”””Il Manifesto rende piena giustizia all’ azione rivoluzionaria che il capitalismo ebbe nel passato. La prima nazione capitalista è stata l’ Italia. Il chiudersi del medioevo feudale, l’ aprirsi dell’ èra capitalista moderna sono contrassegnati da una figura colossale: è un italiano, Dante, al tempo stesso l’ ultimo poeta del medioevo e il primo poeta moderno. Oggidì, come nel 1300, una nuova èra storica si affaccia. L’ Italia ci darà essa il nuovo Dante, che segni l’ ora della nascita di questa nuova èra proletaria?”” (F. Engels, Londra, 1° febbraio 1893) “”Come la borghesia supera la crisi? Un po’ distruggendo forzatamente molte energie produttive, un po’ conquistando nuovi mercati e sfruttando più radicalmente gli antichi. Che ne segue? Che essa prepara crisi più violente e generali, diminuendo i mezzi di rimediarvi. Le armi con cui la borghesia abbatté il feudalesimo ora son volte appunto contro di essa. Ma la borghesia non soltanto fabbricò le armi che la uccidono; ha creato anche gli uomini che le porteranno: i moderni operai, i proletari.”” (pag 28) “”(…) più il lavoro si fa ripugnante, più ribassano le mercedi”” (pag 29) Due ritagli di giornale in allegato”,”MAED-310″
“ENGELS Friedrich”,”Notes sur la guerre franco-allemande de 1870-1871.”,”60 Articoli apparsi sulla “”Pall Mall Gazette’ 1870-1871. Originale inglese Wiener Volksbuchnahdlung, 1923, Austria, Vienna (ed. orig) “”Les vingt-sept départments de France actuellement occupés par les Prussiens couvrent une superficie de 15.800.000 hectares, avec une population (y compris les forteresses qui ne se sont pas encore rendues) d’un peu moins de 12.5 millions de personnes. L’étendue de la France tout entière est de 54.240.000 hectares, et sa population de 37.382.000 personnes. Il apparaît donc que, en chiffres ronds, trente-huit millions et demi d’hectares et vingt-cinq millions de personnes – deux bons tiers des habitants et bien plus de deux tiers du territoire – doivent encore être conquis. Il est vrai que Paris et Metz, sont tombés; il est vrai que l’intérieur du pays non conquis ne comprend pas d’autre camp retranché – à l’exception de Lyon – capable de jouer le même rôle qu’ont joué ces deux forteresses; il est vrai qu’un peu moins de 700.000 Francais (sans compter la Garde nationale de Paris) sont prisonniers de guerre ou internés en Suisse. Mais il y a d’autres circonstances qui pourraient (…) (pag 263, F.E., 8 février 1871, The Pall Mall Gazette)”,”ELCx-113″
“ENGELS Federico, a cura di Carlo BERTANI”,”Il tramonto dello Stato borghese. (Pagine dell’ “”Antidühring””).”,”””La disoccupazione deriva anche dalla suddivisione del lavoro portata agli estremi: essa riduce al minimo la mano d’opera e la sfrutta al massimo. Ma mentre è diviso il lavoro, è diviso anche l’uomo. Tutte le rimanenti attitudini fisiche e intellettuali sono sacrificate al perfezionamento della singola attività. Questo deperimento dell’ uomo cresce nella stessa misura della divisione del lavoro, che raggiunge nella manifattura il suo massimo sviluppo.”” (pag 19, ENGELS Federico, Il tramonto dello Stato borghese. (Pagine dell’ “”Antidühring””)) “”Quando le crisi rivelarono l’incapacità della borghesia per un ulteriore impiego delle moderne forze produttive, la trasformazione dei grandi istituti di produzione e di commercio in società per azioni ‘mostrò anche l’inutilità della borghesia per quello scopo’. Tutte le funzioni sociali del capitalista sono ora disimpegnate da impiegati stipendiati. ‘Il capitalista non ha più alcuna attività sociale, eccettuate quelle di intascare le rendite, di tagliare i coupons e giocare alla Borsa, dove i vari capitalisti si tolgono l’un l’altro i proprii capitali. Per la produzione effettiva, i capitalisti sono superflui.’ Se non che, nè la trasformazione in società per azioni nè quella in proprietà dello Stato, sopprime l’appropriazione capitalistica delle forze produttive. Nelle società per azioni questo si tocca con mano. ‘E lo Stato moderno è la organizzazione che ha dato a sè stessa la società borghese, per mantenere le condizioni generali del sistema di produzione capitalistica, contro l’attacco dei lavoratori sfruttati'””. (pag 23) ‘ ‘ in corsivo nel testo”,”MAED-311″
“ENGELS Federico, a cura di E. BERNSTEIN”,”I fondamenti del comunismo.”,”Volumetto uscito in concomitanza alla terza edizione italiana del Manifesto del partito comunista (1902) “”Lo schiavo è venduto una volta per sempre. Il proletario deve vendere ogni ora, ogni giorno se stesso. Il singolo schiavo, proprietà di un signore, ha l’esistenza assicurata nell’interesse dello stesso signore, per quanto misera l’esistenza sua possa essere. Il singolo proletario, che è per così dire proprietà di tutta la classe borghese, e che non può vendere il suo lavoro che quando gli viene comprato, quando qualcuno ne ha bisogno, non ha una esistenza sicura. Tale esistenza è assicurata solo a l’intera classe lavoratrice. Mentre lo schiavo si trova al difuori della concorrenza, il proletariato ne subisce tutte le oscillazioni””. (pag 14) “”Il proletario si emancipa sopprimendo la concorrenza, la proprietà privata e tutte le differenze di classe””. (pag 15)”,”MAED-312″
“ENGELS Friedrich MESA José IGLESIAS Pablo LAFARGUE Paul e altri; a cura di Santiago CASTILLO”,”Construyendo el futuro. Correspondencia política (1870-1895).”,”CASTILLO è professore titolare di relazioni industriali e movimento operaio presso la facoltà di scienze politiche e sociologia dell’ Universidad Complutense de Madrid. Ha al suo attivo molte pubblicazioni tra cui: ‘Vom Kommunistischen Manifest zum Kapital: Die verbreitung des Marxismus in Spanien, 1872-1902′ (1994). Ha curato gli scritti di Pablo Iglesias. E’ presidente dell’ Associación de Historia Social de España. Lettera di Paul Lafargue a Friedrich Engels (Madrid, 20-25 marzo del 1872) “”El Consejo federal nos ha encargado a Lorenzo y a mí hacer un informe sobre todas las cuestiones puestas a estudio, ese informe será leido en el Congreso, si tiene lugar, y come siempre éste decidirá el voto; el informe que haremos Lorenzo y yo recibirá la aprobación del Consejo federal, por consiguiente somos nosotros los que vamos a decidir la cuestión. Como esa responsabilidad me asusta, le ruego a usted y a Marx que redacten ustedes mismos los estatutos que deben regular los poderes del Consejo general. Ese trabajo debe ser hecho lo antes posible y ser enviado immediatamente, porque desde ya al Congreso de Zaragoza no quedan más que 15 días. – Espero impaciente su respuesta. – No hace falta redactarlo todo, dígame sobre todo cuáles son los puntos principales que quiere ver figurar en los estatutos. Le ruego no comente una palabra de esto a nadie en absoluto, pues si los bakuninistas lo supiesen, qué follón. (…)””. P. Lafargue.”” (pag 113; Lettera di Paul Lafargue a Friedrich Engels (Madrid, 20-25 marzo del 1872)”,”MAED-313″
“ENGELS Frederick”,”The Condition of the Working Class in England. From Personal Observation and Authentic Sources.”,”1° edizione pubblicata a Leipzig nel 1845, 2° ediz tedesca Stuttgart 1892. 1° prima traduzione inglese New York 1887 e Londra 1892. “”The funds of the Union are soon exhausted by the great numbers requiring relief, the credit which the shopkeepers give at high interest is withdrawn after a time, and want compels the workingman to place himself once more under the yoke of the bourgeoisie. But strikes end disastrously for the workers mostly, because the manufacturers, in their own interest (which has, be it said, become their interest only through the resistance of the workers), are obliged to avoid all useless reductions, while the workers feel in every reduction imposed by the state of trade a deterioration of their condition, against which they must defend themselves as far as in them lies. It will be asked, “”Why, then, do the workers strike in such cases, when the uselessness of such measures is so evident?”” Simply because they must protest against every reduction, even if dictated by necessity; because they feel bound to proclaim that they, as human beings, shall not be made to bow to social circumstances, but social conditions ought to yield to them as human beings; because silence on their part would be a recognition of these social conditions, an admission of the right of the bourgeoisie to exploit the workers in good times and let them starve in bad ones.”” (pag 244-245)”,”MAED-314″
“ENGELS Frédéric”,”Socialisme utopique et socialisme scientifique.”,”Dal regno della necessità a quello della libertà. “”La forme dans laquelle les hommes s’organisent en société – forme jusqu’ici pour ainsi dire octroyée par la nature et l’histoire – sera alors l’oeuvre de leur libre initiative. Les forces objectives qui, jusqu’ici, ont dirigé l’histoire, dès ce moment passeront sous le contrôle des hommes. Ce n’est qu’à partire de ce moment que les hommes feront eux-mêmes leur histoire, en êtres pleinement conscients de ce qu’ils vont faire, sachant que les causes sociales qu’ils mettront en mouvement produiront, dans une mesure toujours croissante, les effets voulus. L’humanité sortira enfin du règne de la fatalité pour entrer dans celui de la liberté.”” (pag 54) “”A la place de la philosophie qui embrassait toutes les sciences, il ne reste plus qu’une science: la science de la pensée et de ses lois: la logique et la dialectique. Toutes les autres se résolvent dans la science positive de la nature et de l’histoire.”” (pag 36)”,”MAED-315″
“ENGELS Frederick”,”Socialism Utopian and Scientific.”,”Edward AVELING D.Sc., Fellow of University College, London “”The capitalistic mode of production moves in these two forms of the antagonism immanent to it from its very origin. It is never able to get out of that “”vicious circle””, which Fourier had already discovered. What Fourier could not, indeed, see in his time is, that this circle is gradually narrowing; that the movement becomes more and more a spiral, and must come to an end, like the movement of the planets, by collision with the center. It is the compelling force of anarchy in the production of society at large that more and more completely turns the great majority of men into proletarians; and it is the masses of the proletariat again who will finally put end to anarchy in production. It is the compelling force of anarchy in social production that turns the limitless perfectibility of machinery under modern industry into a compulsory law by which every individual industrial capitalism must perfect his machinery more and more, under penalty of ruin””. (pag 110-111)”,”MAED-316″
“ENGELS F. MARX C. LENIN V.I.”,”Marxismo y terrorismo.”,”””Aquí también , vuelve a patentizarse, pues, con claridad meridiana, que no es, ni mucho menos, “”en el poder politico immediato y no un poder económico indirecto”” donde ha de buscarse “”lo primario””. Por el contrario. Dónde reside precisamente “”lo primario”” de la propia violencia. Reside en el poder económico, en la posibilidad de disponer de los recursos de poder de la gran industria. La violencía politica en el mar, que descansa sobre los modernos buques de guerra, lejos de ser una “”violencia immediata””, lo es pura y exclusivamente por ‘mediación’ del poder económico, gracias al alto desarrollo de la metalurgia, a la existencia de hábiles técnicos y a las abundantes minas de carbón”” (Engels, ndr)””. (pag 31-32)”,”MAED-317″
“ENGELS Friedrich LENIN V.I. MARX Karl”,”Marx Engels Lenin. On Historical Materialism. A Collection.”,”Engels a Otto von Boenigk (pag 292) “”Men make their history themselves, but not as yet with a collective will according to a collective plan or even in a definite, delimited given society. Their aspirations clash, and for that very reason all such societies are governed by ‘necessity’, the complement and form of appearance of which is ‘accident’. The necessity which here asserts itself athwart all accident is again ultimately economic necessity. This is where the so-called great men come in for treatment. That such and such a man and precisely that man arises at a particular time in a particular country is, of course, pure chance. But cut him out and there will be a demand for a substitute, and this substitute will be found, good or bad, but in the long run he will be found. That Napoleon, just that particular Corsican, should have been the military dictator whom the French Republic, exhausted by its own warfare, had rendered necessary, was chance; but that, if a Napoleon had been lacking, another would have filled the place, is proved by the fact that the man was always found as soon as he became necessary: Caesar, Augustus, Cromwell, etc. While Marx discovered the materialist conception of history, Thierry, Mignet, Guizot and all the English historians up to 1850 are evidence that it was being striven for, and the discovery of the same conception by Morgan proves that the times was ripe for it and that it simply ‘had’ to be discovered.”” (lettera di Engels a W. Borgius,) Engels to W. Borgius, January 25, 1894 (pag 20)”,”MAED-319″
“ENGELS Friedrich MARX Karl , testi riuniti e annotati da Denis AUTHIER”,”Textes sur l’ organisation. Quelques mots sur l’ histoire de la ligue des communistes (1885); “”La revolution en permanence!””, adresse au Conseil Central de la Ligue (1850); Les pretendues scissions dans l’Internationale (1872) et divers textes.”,”Altri testi: -Statuti dell’AIT -Estratti della corrispondenza con SORGE -Pagine inedite di MARX-ENGELS: l’indifferentismo in materia politica, l’autorità, cretinismo parlamentare e opportunismo Marx et Engels. Les prétendues scissions dans l’Internationale. Circulaire privée du Conseil Général de l’Association Internationale des Travailleurs. (pag 48-49) “”Aprés la chute de la Commune de Paris, le premier acte du Conseil Général fut de publier son Manifeste sur “”la Guerre civile en France””, dans lequel il se rendit solidaire de tous les actes de la Commune, qui, justement à ce moment servaient à la bourgeoisie, à la presse, et aux gouvernements de l’Europe à accabler sous les calomnies les plus infâmes les vaincus de Paris. Une partie de la classe ouvrière même n’avait pas encore compris que son drapeau venait de succomber. Le Conseil en acquit une preuve, entre autres, par les démissions de deux de ses membres, les citoyens Odger et Lucraft, répudiant toute solidarité avec ce Manifeste. On peut dire que de sa publication dans tous les pays civilisés, date l’unité de vues de la classe ouvrière sur les événements de Paris. D’un autre côté, l’Internationale trouva un moyen de propagande des plus puissants dans la presse bourgeoise et surtout la grande presse anglaise, forcée par ce Manifeste de s’engager dans une polémique soutenue par les répliques du Conseil Général””. (pag 49) “”Dans l’Assemblée générale des sections genevoises, du 2 décembre 1871, qui faisait mauvais accueil aux citoyens Malon et Lefrançais, ces derniers rendus par les seize de Sonvillier et renfermant un blâme contre le Conseil général, ainsi que le désaveu de la Conférence. – La Conférence avait décidé que “”les résolutions de la Conférence qui ne sont pas destinées à la publicité ‘seront’ communiquées aux ‘Conseil fédéraux des divers pays’ par les secrétaires correspondants du ‘Conseil général””. Cette résolution entièrement conforme aux statuts et règlements généraux, fut falsifiée par B. Malon et ses amis de la maniére suivante (…)””. (pag 74-75)”,”MAED-320″
“ENGELS Federico”,”Origen de la familia de la propiedad privada y del estado.”,”Una forma di lavoratori agricoli né schiavi né liberi, che anticipavano i servi della gleba del medioevo. “”La explotación de los ‘latifundia’, basada en el trabajo de los esclavos, ya no producía beneficios; pero en aquella época era la única forma posible de la agricultura en grande escala. El cultivo en pequeño había llegado a ser la única forma remuneradora. Unas tras otras fueron dividas las granjas en parcelas pequeñas y entregadas a arrendatarios hereditarios que pagaban cierta cantidad en dinero, o a ‘partiarii (aparceros)’, más administradores que arrendatarios, quienes recibían por su trabajo la sexta o nada más que la novena parte del producto anual. Pero de preferencia se entregaban esas pequeñas a colonos que pagaban en cambio un interés anual fijo; estos colonos estaban ligados al suelo y podían ser vendidos con sus parcelas; no eran esclavos, hablando propiamente, pero tampoco eran libres; no podían casarse con mujeres libres, y sus uniones entre sí no se consideraban como matrimonios válidos del todo, sino como un simple concubinato (‘contubernium’), por eo estilo de los de los esclavos Fueron los precursores de los siervos de la Edad Media.”” (pag 194-195) L’origine della schiavitù. Gli schiavi. Il lavoro schiavistico. “”Es difícil decir si el patriarca Abraham era considerado por el autor de lo que se llama el primer libro de Moisés, come propietario de su rebaños, en virtud de un derecho particular (como jefe de una comunidad familiar), o en virtud de su carácter de jefe hereditario de una ‘gens’. Lo cierto es que no debemos imaginárnoslo como propietario; en el sendido moderno de la palabra. Además, es lo cierto que en los umbrales de la historia auténtica encontramos ya en todas partes los rebaños como propietad particular de los jefes de familia, con el mismo título que los productios del arte de la barbarie, los enseres de metal, los objetos de lujo y, finalmente, el ganado humano: los esclavos. Porque desde ese momento queda también inventada la esclavitud. El esclavo no ténia valor ninguno para los bárbaros del estadio inferior. Por eso los indios americanos de aquella época obraban con sus enemigos vencidos de una manera muy diferente de come se hizo en el estadio superior. Los hombres eran muertos o los adoptaban come hermanos la tribu vencedora; casaban a las mujeras o las adoptaban, al mismo tiempo que a sus hijos supervivientes. En ese estadio, la fuerza “”trabajo humano”” no produce aún excedente apreciable sobre sus gastos de coste””. (pag 66-67)”,”MAED-321″
“ENGELS Friedrich MARX Karl, selezione e cura di Fritz J. RADDATZ”,”The Marx-Engels Correspondence. The Personal Letters, 1844-1877.”,”””Dear Fred, (…) Liebknecht has a talent for rallying around him the ‘stupidest people’ in Germany. For instance, the author of ‘Democratic Objectives and German Workers’. One can only read the stuff if one hears it in one’s mind in south German dialect. The oaf requests the workers to get Bismarck off his back and then promises them to satisfy ‘full liberality’ and ‘other’ socialist demands! Horror!”” (…) Yours, K.M. London 14 March 1869″””,”MAED-332″
“ENGELS Friedrich MARX Karl”,”The Communist Manifesto. Authorized English Translation, Edited and Annotated by Frederick Engels.”,”””Two things result from this fact: I. Communism is already acknowledged by all European powers to be itself a power. II. It is high time that Communists should openly, in the face of whole world, publish their views, their aims, their tendencies, and meet this nursery tale of the specter of Communism with a manifesto of the party itself.”” (pag 18) “”But you Communists would introduce community of women, screams the whole bourgeoisie in chorus. The bourgeois sees in his wife a mere instrument of production. He hears that the instruments of production are to be exploited in common, and, naturally, can come to no other conclusion than that the lot of being common to all will likewise fall to the women. He has not even a suspicion that the real point aimed at is to do away with the status of women as mere instruments of production. For the rest, nothing is more ridiculous than the virtuous indignation of our bourgeois at the community of women which, they pretend, is to be openly and officially established by the Communists. The Communists have no need to introduce community of women; it has existed almost from time immemorial.”” (pag 27)”,”MAED-322″
“ENGELS Friedrich MARX Karl, a cura di Antonino BARBAGALLO”,”Manifesto del Partito Comunista.”,”‘Il comunismo è ormai riconosciuto come potenza da tutte le potenze europee’ pag 11 pag 17 pag 19 pag 21 “”società borghese: in essa chi lavora non guadagna e chi guadagna non lavora”” (pag 21) “”I sistemi socialisti e comunisti propriamente detti, i sistemi di Saint-Simon, di Fourier, di Owen, ecc., appaiono nella prima fase embrionale della lotta fra proletariato e borghesia che abbiamo sopra illustrato (vedi “”Borghesi e proletari””). Gli inventori di questi sistemi ravvisano sì l’antagonismo fra le classi e l’azione degli elementi disgreganti nella stessa società dominante, ma non scorgono dalla parte del proletariato nessuna funzione storica autonoma, nessun movimento politico che gli sia proprio. Poiché l’antagonismo tra le classi si sviluppa di pari passo con lo sviluppo dell’industria, essi non trovano neppure le condizioni materiali per l’emancipazione del proletariato e, per crearle, vanno in cerca di una scienza sociale, di leggi sociali. Al posto dell’azione sociale deve subentrare la loro azione inventiva personale; al posto delle condizioni storiche dell’emancipazione, condizioni fantastiche; al posto del graduale organizzarsi del proletariato in classe, un’organizzazione della società escogitata di sana pianta. La storia universale dell’avvenire si risolve, per costoro, nella propaganda e nell’esecuzione pratica dei loro piani sociali. E’ vero che essi sono coscienti di patrocinare nei loro progetti principalmente gli interessi della classe operaia, come classe che più soffre; ma il proletariato esiste per loro soltanto sotto l’aspetto di classe che soffre di più.”” (pag 33)”,”MAED-323″
“ENGELS Frederick”,”Principes du communisme.”,”Il libro dovrebbe essere degli anni 1930. pag 5 inizio prefazione e pag 9 13° questione: Quali sono le conseguenze delle crisi commerciali che si riproducono a intervalli regolari? (pag 20) 19° questione: Questa rivoluzione si farà in un solo paese? (pag 25) 24° questione: Come si differenziano i comunisti dai socialisti? (pag 30) “”En terminant, nous devons quelques précisions à nos lecteurs. Le texte ci-dessous, tel qu’il a été retrouvé par Bernstein dans les papiers d’Engels, contenait trois lacunes. Au-dessous de la neuvième, de la vingt-deuxième et da la vingt-troisième questions, Engels avait simplement écrit le mot “”Maintenu””. Dans la préface de l’édition qu’il fit en 1913, Bernstein croit pouvoir en donner l’explication suivante: le texte ci-dessous ne serait que la copie d’un texte primitif, rédigé par Engels pour le groupe de Paris de la ‘Ligue des Communistes’, et adopté par ce dernier, ainsi qu’en fait foi la correspondance d’Engels. Ce texte primitif, ainsi qu’il ressort de la lettre d’Engels à Marx, du 24 novembre 1847, à laquelle nous avons fait allusion plus haut, avait été rédigé à la hâte. Il est probable qu’à la demande du groupe de Paris, Engels y apporta quelques modifications, ce qui en nécessita une seconde rédaction. Les réponses aux questions 9, 22 et 23 n’ayant pas été modifiées, Engels se contenta d’écrire le mot “”Maintenu””. Ce qui corrobore cette hypothèse, c’est que l’écriture du texte retrouvé par Bernstein et publié par lui n’indique en rien une rédaction faite à la hâte. Il semble donc qu’il y eut un premier texte, qui a été malheuresement perdu. Les réponses aux questions 9, 22 et 23 ne sont donc pas, dans le texte que nous publions ci-dessous, de la plume d’Engels. La première a été rédigée par Bernstein lui-même, qui se rapporta dans ce but aux idées exprimées sur le sujet en question par Engels et Marx dans leurs différents écrits. Quant aux réponses aux questions 22 et 23, elles ont été tirées par Bernstein du ‘Manifeste communiste. (…)””. (Marcel Ollivier) (pag 8-9)”,”MAED-324″
“ENGELS Friedrich MARX Karl”,”L’ ideologia tedesca. Critica della più recente filosofia tedesca nei suoi rappresentanti Feuerbach, B. Bauer e Stirner, e del socialismo tedesco nei suoi vari profeti.”,”””Così Sancio, l’assalitor del mondo, si riduce alle proporzioni di scribacchino di un ufficio passaporti. A p. 184 del Commentario egli spiega con molta unzione e grande godimento di se stesso che lui non si sazia quando l’imperatore del Giappone mangia perché i suoi intestini e quelli dell’imperatore del Giappone sono “”intestini unici””, “”incomparabili””, ‘id est’ non sono ‘gli stessi’. Se Sancio immagina di aver abolito con ciò i rapporti sociali sinora esistenti, o anche soltanto le leggi naturali, questa ingenuità è troppo grande e deriva soltanto dal fatto che i filosofi non hanno rappresentato i rapporti sociali ome rapporti reciproci di questi individui identici a se stessi e le leggi naturali come relazioni reciproche di questi determinati corpi. E’ famosa l’espressione classica che Leibniz ha dato a questo vecchio principio (che figura in prima pagina in tutti i manuali di fisica come dottrina dell’impenetrabilità dei corpi): “”Opus tamen est ut quaelibet monas differat ab alia quacunque, neque enim unquam dantur in natura duo entia, quorum unum conveniat cum altero””. (Principia Philos. seu Theses ecc.). L’unicità di Sancio qui è caduta al livello di una qualità che egli ha in comune con qualsiasi pidocchio e con qualsiasi granello di sabbia. La più grande smentita con cui potesse finire la filosofia era di considerare come una delle più grandi scoperte il giudizio, alla portata di qualsiasi villano e di qualsiasi sergente di polizia, secondo cui Sancio non è Bruno, e di considerare come una vera meraviglia il fatto di questa differenza. Così, l'””evviva critico”” del nostro “”virtuoso nel pensiero”” si è trasformato in un Miserere acritico.”” (pag 446)”,”MAED-325″
“ENGELS Friedrich MARX Karl, a cura di Kenneth LAPIDES”,”Marx and Engels on the Trade Unions.”,”Kenneth LAPIDES ha scritto altre cose sul tema del movimento operaio e la stampa marxista. Ha ricevuto il B.A. per Brandeis University e dal 1969 è stato attivo nel movimento sindacale come delegato (shop steward) in Communications Workers of America. Ha scritto pure ‘The Political Economy of Labor: Marx’s Theory of Work’, ‘Wages and Struggle’.”,”MAED-326″
“ENGELS Friedrich MARX Karl, a cura di Martin PUCHNER”,”The Communist Manifesto and Other Writings. (Manifesto of the Communist Party, 1848, 1888; Prefaces to the Manifesto of the Communist Party (1872-1893); The Eighteenth Brumaire of Louis Bonaparte (1852); Prefaces to The Eighteenth Brumaire of Louis Bonaparte (1869,1885); Theses on Feuerbach (1845/46, 1888); Comments Questions.”,”ANTE3-60″,”MAED-328″
“ENGELS Friedrich”,”Ludwig Feuerbach e il punto d’approdo della filosofia classica tedesca.”,”Giovanni SGRO’ (Caserta, 1976) ha studiato filosofia e sociologia a Napoli, Zurigo, Heidelberg e Berlino. Attualmente è dottorando di ricerca in ‘Scienze filosofiche’ presso l’Università Federico II di Napoli. Si è occupato della ricezione della Filosofia del diritto di Hegel e della formazione filosofica del giovane Marx.”,”MAED-329″
“ENGELS Friedrich, a cura di Giovanni MARI”,”Friedrich Engels. Dialettica e socialismo. Antologia.”,”Engels: Libertà e necessità (pag 72) pag XLIV-“,”MAES-085”
“ENGELS Friedrich”,”Lettere, aprile 1883 – dicembre 1887.”,”Volume pubblicato con il concorso dell’ Istituto di Studi sul Capitalismo, Genova “”In breve, bisogna agire. O un successo in direzione di Costantinopoli o la rivoluzione. Così Giers va da Bismarck per spiegargli la situazione, e Bismarck la comprende molto bene. Egli avrebbe contenuto i russi, da una parte perché ne ha abbastanza della loro insaziabilità, e dall’altra per riguardo verso l’Austria. Ma una rivoluzione in Russia significa la caduta del regime bismarckiano in Germania. Senza questo grande esercito di riserva della reazione il dominio degli junker di campagna in Prussia non durerebbe neppure un giorno. La rivoluzione in Russia cambierebbe di colpo la situazione in Germania; essa metterebbe fine alla fede cieca nell’onnipotenza di Bismarck, fede che riunisce intorno a lui tutte le classi abbienti; essa accelererebbe la maturazione della rivoluzione in Germania. Bismarck, che non si fa nessuna illusione sul fatto che l’esistenza dello zarismo in Russia è la base di tutto il suo sistema, ha capito molto bene; si è recato in tutta fretta a Vienna per dire ai suoi amici austriaci che, di fronte a un pericolo del genere, non è più il momento, né per lui né per loro, di fare molto caso alle questioni di amor proprio; che i russi hanno bisogno di un trionfo apparente e che Germania e Austria devono inchinarsi allo zar nel loro stesso interesse. Se nel frattempo i signori austriaci dovessero insistere a immischiarsi nelle faccende della Bulgaria, lui se ne sarebbe lavato le mani, e loro avrebbero visto a cosa porta ciò; alla fine Kálnoky cede, Alessandro Battenberg viene sacrificato e Bismarck lo annuncerà personalmente a Giers. Segue il rapimento di Battemberg da parte di cospiratori militari, e precisamente in circostanze che devono urtare tutti i conservatori di tendenze monarchiche e soprattutto i principi, avendo anche loro degli eserciti. Ma Bismarck passa oltre, felice di essersela cavata così a buon mercato.”” (pag 403)”,”ELCx-126″
“ENGELS Friedrich”,”La questione delle abitazioni. (Tit. orig.: Zur Wohnungsfrage)”,”””Non mi resta altro da pensare, data questa grossa contraddizione, la quale, come diceva Goethe, “”è misteriosa tanto per i saggi quanto per i pazzi””, che ho a che fare con due Mülberger completamente diversi, di cui uno si lamenta, con ragione, che io gli ‘attribuisca’ ciò che l’altro ha fatto stampare.”” (pag 86) pag VI-VII introduzione (Lenin)”,”MAED-339″
“ENGELS Friedrich”,”Briefe über den historischen Materialismus (1890-1895).”,”””Das Barthsche Buch (1) hat mich sehr enttäuscht. Ich hatte etwas weniger Flaches und Überskniegebrochenes erwartet. Ein Mann, der jeden Philosophen nicht nach dem Bleibenden, Fortschrittlichen seiner Tätigkeit, sondern nach dem notwendig Vergänglichen, Reaktionären, nach dem – ‘System’ beurteilt, hätte besser geschwiegen. Nach ihm ist ja die ganze Geschichte der Philosophie ein bloßer “”Trümmerhaufen”” zusammengebrochner Systeme. Wie hoch steht der alte Hegel über diesem seinem angeblichen Kritiker! (…) “”Wahrhaft erheiternd ist seine Kritik von Marx. Erst macht er sich eine materialistische Geschichttheorie fertig, wie Marx sie nach seiner Ansicht gehabt haben ‘sollte’, und findet dann, daß in den Marxschen Schriften ganz was andres steht. Daraus schießt er aber nicht, daß er, Barth, dem Marx was Verkehrtes untergeschoben hat, nein, im Gegenteil, daß Marx sich widerspreche, seine eigne Theorie nicht anwenden könne!. “”Ja, wenn die Leute doch nur ‘lesen’ könnten!””, pflegte Marx bei derlei Kritiken auszurufen.”” (pag 42-43) Friedrich Engels, An Conrad Schmidt, 1 Juli 1891, in F. Engels, Briefe über den historischen Materialismus (1890-1895), 1979 Paul Barth, Die Geschichtsphilosophie Hegel’s und der Hegelianer bis auf Marx und Hartmann. Ein kritischer Versuch, 1890″,”MAED-342″
“ENGELS Friedrich, a cura e commento di KLIEM Manfred”,”Friedrich Engels. Dokumente seines Lebens, 1820-1895.”,”””Nach des Bildung des Willich-Schapperschen Sonderbundes traten Marx, Engels und ihre engsten Freunde aus dem Londoner Kommunistischen Arbeiterbildungsverein aus, weil dieser unter dem bestimmenden Einfluß Schappers zu einem Anhängsel des Sonderbundes geworden war. Engels verfaßte die Austrittserklärung”” (pag 303) [Kliem Manfred a cura, Friedrich Engels. Dokumente seines Lebens, 1820-1895, 1977]”,”MAES-094″
“ENGELS Federico MARX Karl”,”La sacra famiglia ossia Critica della Critica critica contro Bruno Bauer e consorti.”,” “”Amor Non vive sol murato nel cervello,”” (Dante?) (pag 16) “”Proletariato e ricchezza sono termini opposti. Essi formano come tali un tutto. Essi sono entrambi forme del mondo della proprietà privata. Si tratta della determinata posizione che assumono nell’opposizione. Non basta spiegarli come due lati d’un tutto. La proprietà privata, come proprietà privata, come ricchezza, è costretta a conservare in esistenza se stessa e con ciò il proletariato, cioè la propria antitesi. Essa è il polo positivo della contraddizione, la proprietà privata soddisfatta di se stessa. Il proletariato, invece, come proletariato è costretto ad abolire se stesso, e con ciò la sua antitesi determinante, che lo muta in proletariato, cioè la proprietà privata. Esso è il polo negativo della opposizione, l’agitazione in sé, la proprietà privata dissolta e dissolventesi. La classe possidente e la classe del proletariato esprimono la medesima “”straniazione”” umana. Ma la prima classe si sente in questa straniazione a suo agio e confermata, intende la autoestraniazione come la propria forza, e possiede in essa l’apparenza di un’esistenza umana; la seconda si sente nella estraniazione annullata, scorge in essa la propria impotenza e la realtà di una esistenza inumana. Essa è, per adoperare una espressione di Hegel, nell’abbiezione la rivolta contro l’abbiezione, una rivolta alla quale è necessariamente condotta dalla contraddizione della sua natura umana con la situazione della sua vita, che è la negazione aperta, decisiva e generale di questa natura. Nel seno dunque della contraddizione il proprietario è il partito conservatore, il proletariato il partito distrutture., Da quello promana l’azione della conservazione dell’antitesi; da questo l’azione del suo annullamento”” (pag 29) [K. Marx F. Engels, La sacra famiglia ossia Critica della Critica critica contro Bruno Bauer e consorti, Luigi Mongini editore, 1909]”,”MAED-359″
“ENGELS Friedrich”,”La guerra dei contadini in Germania.”,”Cofanetto, opera n° 17″,”SOCx-183″
“ENGELS Friedrich”,”La questione delle abitazioni.”,”Cofanetto, opera n° 20″,”SOCx-186″
“ENGELS Friedrich”,”Ludovico Feuerbach e il punto d’ approdo della filosofia classica tedesca.”,”Cofanetto, opera n° 28″,”SOCx-194″
“ENGELS Friedrich”,”Violenza ed economia nella formazione del nuovo impero tedesco.”,”Cofanetto, opera n° 34″,”SOCx-200″
“ENGELS Friedrich”,”L’evoluzione del socialismo dall’ utopia alla scienza.”,”Cofanetto, opera n° 35 Scritto da ENGELS in tedesco e pubblicato per la prima volta come articolo nel “”Vorwärts””, Lipsia, 1877-1878. La prima edizione in opuscolo (in francese, traduzione di P. LAFARGUE) uscì nel 1880 a Parigi.”,”SOCx-201″
“ENGELS Friedrich”,”Po e Reno.”,”Cofanetto, opera n° 37 edizione originale 1859″,”SOCx-203″
“ENGELS Friedrich”,”Sulle origini del cristianesimo.”,”Cofanetto, opera n° 39″,”SOCx-205″
“ENGELS Friedrich”,”Studi sul Capitale.”,”Cofanetto, opera n° 40 Contiene quattro scritti di ENGELS di illustrazione e commento del Capitale: – L’ articolo Das Kapital, pubblicato sul Demokratisches Wochenblatt di Lipsia (21 28 marzo 1868) – Un estratto della prefazione al II Libro del Capitale riguardante la scoperta del plusvalore – Il Konspekt über “”Das Kapital’ (Riassunto del Capitale) la cui stesura ENGELS iniziò alla fine del 1867 per la rivista liberale di sinistra inglese ‘Fortnightly Review’ e che portò innanzi fino alla metà del ’68, senza però condurla a termine. – Il Nachtrag (Considerazioni supplementari) al III volume del Capitale, scritto nel 1895. Inoltre sono stati poi aggiunti in appendice i primi tre paragrafi del XII capitalo della Vita di Marx del MEHRING. “”un meccanismo di produzione i cui organi sono uomini”” (pag 68) “”Macchina principale della manifattura è l’ operaio complessivo combinato, che possiede una perfezione di gran lunga superiore a quella dell’ antico operaio singolo di tipo artigiano…”” (pag 69) “”Delle associazioni più ristrette furono ancora fondate con degli scopi determinati; per es. la Maona di Genova, signora per molti anni delle miniere di allume di Focea in Asia minore e dell’ isola di Chio durante i secoli XIV e XV; (…)”” (pag 103).”,”SOCx-206″
“ENGELS Friedrich”,”Nizza, Savoia e Reno.”,”Cofanetto, opera n° 45 Nizza, Savoia e Reno. (1860)”,”SOCx-211″
“ENGELS Federico”,”Sulla tattica socialista. Risposta al Sig. Paul Ernst (dal Berliner Volksblatt, 5 ottobre 1890).”,”””Chi ha mai negato che non solo nella frazione parlamentare, ma anche in tutto il partito, è rappresentata la tendenza piccolo-borghese? Ogni partito ha l’ala destra e l’ala sinistra, e che l’ala destra del socialismo sia piccolo-borghese, la è cosa naturale. Se non c’è altro, a che tutto questo rumore?”” (pag 6-7) [F. Engels, Sulla tattica socialista. Risposta al Sig. Paul Ernst (dal Berliner Volksblatt, 5 ottobre 1890, Luigi Mongini, Roma, 1902]”,”MAED-365″
“ENGELS Friedrich”,”L’evoluzione del socialismo dall’utopia alla scienza.”,” Scritto da ENGELS in tedesco e pubblicato per la prima volta come articolo nel “”Vorwärts””, Lipsia, 1877-1878. La prima edizione in opuscolo (in francese, traduzione di P. LAFARGUE) uscì nel 1880 a Parigi.”,”MAED-366″
“ENGELS Friedrich MARX Karl”,”Carteggio Marx-Engels. II. 1852-1856.”,”””L'””Archivio delle cose d’Italia’ [Carlo Cattaneo, Considerazioni sul 1848′, ndr] ho finito di leggerlo. Le ‘Considerazioni’ dell’autore, messe in appendice, cercano, in contrasto con i documenti da lui stesso raccolti, di dimostrare che la ‘Giovane Italia’ e ‘consequently’ Giuseppe Mazzini sono stati l’anima del movimento del 1848. Ma soprattutto divertente è la conclusione, nella quale si dimostra come qualmente i movimenti debbono perdere il loro carattere grettamente nazionale: ‘fraternisation’ tra le differenti nazioni, che nel 1848-49 sono finite male a causa del loro isolamento: la Russia o gli ‘United States of Europe’. Giunti a questo punto, seguono queste rivelazioni: “”La servitù d’Italia è patto europeo: l’Italia non può esser libera che in seno a una libera Europa. Allora apparve manifesto doversi sancire contro l’alleanza dei pochi oppressori, l’onnipotente alleanza degli oppressi””, e questa “”onnipotente alleanza degli oppressi”” Mazzini l’ha ottenuta come segue: “”Allora Mazzini compiè l’ardua sua missione, dettando con Ledru-Rollin e Darasz e Ruge un nuovo patto che stringa l’Italia, non solo alla Polonia e alla Francia ma alla stessa Germania, serva volente finora, e quasi sacerdotessa della servitù. E così, dalle opposte parti e dalle più nemiche genti giungono i peregrini al santuario comune della libertà”” (1). Marx a Engels, 3 giugno 1854, Carteggio Marx-Engels, Volume II, Edizioni Rinascita, 1950, pag 302 tutta la citazione è in italiano nel testo. “”Oggi è arrivato il libro di Lassalle, costa 2 scellini, non come prezzo del libro, ma per le spese di trasporto. Questa circostanza gli ha valso una brutta accoglienza. Due volumi di trenta fogli di stampa ‘each’ [ciascuno]. Ci ho appena dato un’occhiata. Nella prefazione questo messere dà ad intendere al pubblico di esserne stato gravido fin dal 1846. Proprio nello stile vecchio hegeliano. Nell’interpretazione e nelle congetture di certi passi può essergli stata d’aiuto l’abitudine giudirica all’ermeneutica. ‘Nous verrons, quantunque questo coso sia troppo grosso per leggerselo tutto””. [Marx a Engels, 28 gennaio 1858] [in Carteggio Marx Engels, Vol. III, Edizioni Rinascita, Roma, 1951] (pag 160) “”Il signor Lassalle nella prefazione a: ‘Die Philosophie Herakleitos des Dunklen von Ephesos’ [La filosofia di Eraclito l’oscuro di Efeso, Berlino, 1858] dice tra l’altro: “”Esso (il suo libro) era stato steso al principio del 1846 ad eccezione di una minima parte, e stavo appunto per metter mano ad esso per terminarlo, quando all’improvviso un interesse di altro genere – infatti la parola di Sofocle: [‘Molte cose sono terribili, ma nulla è più terribile dell’uomo’] resta vera sotto ogni riguardo – mi precipitò in un mare di lotte pratiche, e per quasi dieci anni mi impedì di portare a termine quest’opera””. Il verso di Sofocle nella traduzione di L(assalle) significherebbe: “”Non c’è una troia (1) più terribile della contessa Hatzfeldt!”””” [Marx a Engels, 29 gennaio 1858] in Carteggio Marx Engels, Vol. III, Edizioni Rinascita, Roma, 1951 Bisticcio tra ‘Mensch’ – uomo, e ‘Saumensch’ – suino (pag 162) “”L”Eraclito l’oscuro’ di Lassalle il chiaro è ‘au fond’ un ben insulso pasticcio. A ciascuna delle sue molte immagini con cui Eraclito esprime l’unità di affermazione e negazione, Lassalle ‘steps in’ [s’intromette] e con l’occasione ci dà in dono, sempre in tutta la sua estensione, un qualsiasi capitolo della ‘Logica’ di Hegel, che con questo procedimento ci guadagna ‘hardly’ [difficilmente]: come uno scolaretto che deve dimostrare in un compito di aver capito il suo “”essere”” e il suo “”fenomeno”” e il “”processo dialettico””. Quando uno scolaretto si è cacciato in testa concetti del genere, si può essere sicuri che tuttavia saprà esattamente seguire questo procedimento del pensiero soltanto secondo la ricetta prescritta e nelle ‘formes sacramentales’. E’ proprio il caso del nostro Lassalle. Pare che abbia cercato di chiarirsi le idee sulla ‘Logica’ di Hegel studiando Eraclito e che non si sia mai stancato di ricominciare da capo questo procedimento. Per quel che riguarda l’erudizione, se ne fa un’enorme ‘exhibition’. Ma chi è del mestiere sa quanto poco costi mettere insieme una siffatta raccolta di citazioni quando si ha tempo e denaro e quando si riceve direttamente a casa per posta, ‘ad libitum’, la biblioteca del’Università di Bonn come il signor Lassalle””. (continua) [Marx a Engels, 1° febbraio 1858] [in Carteggio Marx Engels, Vol. III, Edizioni Rinascita, Roma, 1951] (pag 164-165) Sui capi lassalliani degli operai tedeschi “”La ‘Kölnische Zeitung’ dice oggi che gli operai (colliers, minatori) di Essen, che hanno proprio ora finito felicemente lo ‘strike’, si sono ribellati allo schweitzerume (1) e ai suoi seguaci, i grandi uomini locali, e chiedono un rendiconto rigoroso dei denari dello sciopero. Per quanto sospetta la fonte, è significativo il sintomo. Tutta questa agitazione va in rovina per il lato denaro; su questo punto i ‘chefs’ lassalliani sono furfanti troppo emeriti. Inoltre, che a Gladbach gli industriali cotonieri hanno capito che il tempo di lavoro è troppo lungo, e costituiscono un’associazione fra di loro per ridurlo per ora da 13 ore a 12 (n. del 12 ottobre). Vedi come il tuo libro agisce praticamente anche sulla borghesia. F. Engels a K. Marx, 14 ottobre 1868 Johann Baptist Schweitzer”,”MAED-369″
“ENGELS Friedrich MARX Karl”,”Carteggio Marx-Engels. IV. 1861-1866.”,”””Mi diverto con Darwin, al quale ho dato di nuovo un’occhiata, quando dice d’applicare la “”teoria di Malthus”” anche alle piante e agli animali, come se il succo del signor Malthus non consistesse proprio nel fatto che essa non viene applicata alle piante e agli animali, ma invece – con geometrica progressione – soltanto agli uomini, in contrasto con le piante e gli animali. E’ notevole il fatto che, nelle bestie e nelle piante, Darwin riconosce la sua società inglese con la sua divisione del lavoro, la concorrenza, l’apertura di nuovi mercati, “”le invenzioni”” e la malthusiana “”lotta per l’esistenza””. E’ il ‘bellum omnium contra omnes’ di Hobbes, e fa ricordare Hegel nella ‘Fenomenologia’, dove raffigura la società borghese quale “”regno animale ideale””, mentre in Darwin il regno animale è raffigurato quale societè borghese”” [Marx a Engels, 18 giugno 1862] [in Karl Marx Friedrich Engels, Carteggio Marx-Engels. IV, 1851] (pag 103)”,”MAED-371″
“ENGELS Friedrich MARX Karl”,”Carteggio Marx-Engels. V. 1867-1869.”,”Sui capi lassalliani degli operai tedeschi “”La ‘Kölnische Zeitung’ dice oggi che gli operai (colliers, minatori) di Essen, che hanno proprio ora finito felicemente lo ‘strike’, si sono ribellati allo schweitzerume (1) e ai suoi seguaci, i grandi uomini locali, e chiedono un rendiconto rigoroso dei denari dello sciopero. Per quanto sospetta la fonte, è significativo il sintomo. Tutta questa agitazione va in rovina per il lato denaro; su questo punto i ‘chefs’ lassalliani sono furfanti troppo emeriti. Inoltre, che a Gladbach gli industriali cotonieri hanno capito che il tempo di lavoro è troppo lungo, e costituiscono un’associazione fra di loro per ridurlo per ora da 13 ore a 12 (n. del 12 ottobre). Vedi come il tuo libro agisce praticamente anche sulla borghesia. F. Engels a K. Marx, 14 ottobre 1868 Johann Baptist Schweitzer”,”MAED-372″
“ENGELS Friedrich MARX Karl”,”Carteggio Marx-Engels. VI. 1870-1883.”,”(Engels a Marx, 17 febbraio 1870) “”(…) Tu sai che da un 3-4 anni a questa parte ci sono grandi polemiche fra gli storici prussiani e quelli austriaci per la pace di Basilea, perché Sybel ha sostenuto che la Prussia avrebbe dovuto concluderla perché in Polonia era stata tradita dall’Austria. Adesso Sybel riporta di nuovo una lunga storia in proposito nella sua ‘Historische Zeitschrift’, servendosi degli archivi austriaci. Mentre ogni riga dimostra come la Russia spingesse sia la Prussia sia l’Austria l’una contro l’altra e insieme le spingesse alla guerra contro la Francia del 1792, sfruttasse, ingannasse, dominasse entrambe, quello sciocco di un Sybel non se ne accorge affatto, ma cerca in tutta questa porcheria di inganni, rottura di accordi e infamie, in cui sono tutti egualmente coinvolti, una sola cosa: le prove che malgrado tutto l’Austria era ancora più infame della Prussia. Bestioni simili ancora non se ne erano visti. La sua rabbia si scaglia non contro la Russia, no, solo contro l’Austria, e perfino la politica russa, che in questo caso è evidentissima e chiara come il sole, egli se la spiega con motivi puerili come il malumore per la doppiezza austriaca. Dal Flerovski sembra risultare comunque che il crollo della potenza russa deve avvenire entro brevissimo tempo. Urquhart, certo, dirà che sono stati i russi a far scrivere il libro per gettare la polvere negli occhi al mondo intero””. (pag 29-30) [Engels a Marx, 17 febbraio 1870] [in Carteggio Marx-Engels, VI (1870-1883), 1953]”,”MAED-373″
“ENGELS Friedrich MARX Karl”,”Manifeste du Parti Communiste.”,”””Una partie de la bourgeoisie cherche à porter remède aux anomalies sociales, afin de consolider la société bourgeoise. Dans cette catégorie, se rangent les économistes, les philanthropes, les humanitaires, les gens qui s’occupent d’améliorer le sort de la classe ouvriére, d’organiser la bienfaisance, de protéger les animaux, de fonder des societés de tempérance, bref, les réformateurs en chambre de tout acabit. El l’on est allé jusqu’à élaborer ce socialisme bourgeois en systèmes complets. Citons, comme exemple, la ‘Philosophie de la misère’ de Proudhon. (…)”” (pag 102)”,”MAED-375″
“ENGELS Friedrich, a cura di Victor KIERNAN”,”The Condition of the Working Class in England.”,”””From this it is clear that English Manufacture must have, at all times save the brief periods of highest prosperity, an unemployed reserve army of workers, in order to be able to produce the masses of goods required by the market in the liveliest months. This reserve army is larger or smaller, according as the state of the market occasions the employment of a larger or smaller proportion of its members. And if at the moment of highest activity of the market the agricultural districts, Ireland, and the branches least affected by the general prosperity temporarily supply to manufacture a number of workers, these are a mere minority, and these too belong to the reserve army, with the single difference that the prosperity of the moment was required to reveal their connection with it. When they enter upon the more active branches of work, their former employers draw in somewhat, in order to feel the loss less, work longer hours, employ women and younger workers, and when the wanderers discharged at the beginning of the crisis return, they find their places filled and themselves superfluous – at least in the majority of cases. This reserve army, which embraces an immense multitude during the crisis and a large number during the period which may be regarded as the average between the highest prosperity and the crisis, is the ‘surplus population’ of England, which keeps body and soul together by begging, stealing, street-sweeping, collecting manure, pushing hand-carts, driving donkeys, peddling, or performing occasional small jobs.”” (pag 118-119) (F. Engels, The Condition of the Working Class in England, 2009)”,”MAED-376″
“ENGELS Friedrich”,”Vergessene Briefe. (Briefe Friedrich Engels’ an Johan Philipp Becker). Ein Beitrag zum hundertjährigen Geburstag. [Lettere dimenticate. Lettere di Friedrich Engels a Johan Philipp Becker]”,”””Das Haus von Marx haben wir noch bis nächsten März auf dem Halse, da braucht man sich also nicht zu übereilen mit Ausziehen und Zukunftsplänen. Es ist auch eine Heidenarbeit, diesen Nachlaß in Ordnung zu bringen. Was mich wundert, ist , daß Marx sogar aus der vorachtundvierziger Zeit fast alle Papiere, Briefe und Manuskripte gerettet hat, ein prächtiges Material für die Biographie, die ich natürlich schreiben werde und die unter anderem auch die Geschichte der “”Neuen Rheinischen Zeitung”” und der Bewegung 1848/49 am Niederrhein, die Geschichte der Londoner Lause-Flüchtingschaft von 1849/52 und die der Internationale sein wird. Zunächst gilt es, den zweiten Band des Kapitals herauszugeben und das ist kein Spaß. Vom 2. Buch existieren 4 bis 5 Bearbeitungen, von denen nur die erste vollendet, die späteren nur angefangen; das wird Arbeit kosten bei einem Manne wie Marx, der jedes Wort auf die Goldwage legte. Aber es ist mir eine liebe Arbeit, ich bin doch wieder mit meinem alten Kameraden zusammen.”” [Friedrich Engels, Vergessene Briefe. (Briefe Friedrich Engels’ an Johan Philipp Becker). Ein Beitrag zum hundertjährigen Geburtstag. [Lettere dimenticate. Lettere di Friedrich Engels a Johan Philipp Becker]] (pag 49)”,”MAED-377″
“ENGELS Friedrich, con A. DEBORIN E. TARLE’ F.P. SCHILLER A. THALHEIMER S. LURJE K. SCHMÜCKLE, scritti di; a cura di RJAZANOV D. (RIAZANOV)”,”Marx-Engels Archiv. Zeitschrift des Marx-Engels-Instituts in Moskau herausgegeben von D. Rjazanov. II. Band.”,”Scritti di A. DEBORIN E. TARLE’ F. ENGELS F.P. SCHILLER A. THALHEIMER S. LURJE K. SCHMÜCKLE”,”MAED-381″
“ENGELS Friedrich, a cura di Emile BOTTIGELLI”,”Socialisme utopique et socialisme scientifique [Le Développement du socialisme de l’utopie à la science] / Die Entwicklung des Sozialismus von der Utopie zur Wissenschaft.”,”””Saint-Simon était fils de la Révolution française; il n’avait pas encore trente ans lorsqu’elle éclata. La Révolution était la victoire du tiers état, c’est-à-dire de la grande masse de la nation qui était ‘active’ dans la production et le commerce, sur les ordres privilégiés, ‘oisifs’ jusqu’alors: la noblesse et le clergé. Mais la victoire du tiers état s’était bientôt révélée comme la victoire exclusive d’une petite partie de cet ordre, comme la conquête du pouvoir politique par la couche socialement privilégiée de ce même ordre: la bourgeoisie possédante. Et, à vrai dire, cette bourgeoisie s’était encore développée rapidement pendant la Révolution en spéculant sur la propriété foncière de la noblesse et de l’Êglise confisquée, puis ‘vendue’, ainsi qu’en fraudant la nation par les fournitures aux armées.”” (pag 95-97) [Engels Friedrich, a cura di Emile Bottigelli, Socialisme utopique et socialisme scientifique [Le Développement du socialisme de l’utopie à la science] / Die Entwicklung des Sozialismus von der Utopie zur Wissenschaft, 1977]”,”MAED-382″
“ENGELS F. MARX K.”,”La revolución en España. Artículos.”,”””En cuanto al carácter secreto de la Alianza, esto es ya otra cosa. La Internacional no puede ignorar que sociedades secretas son en numerosos países, en Polonia, en Francia, en Irlanda, un medio legítimo de defensa contra el terrorismo gubernamental. Pero en la Conferencia de Londres declaró que no quería tener nada de común con estas sociedades y que, por consiguiente, no las reconocería como secciones. Y, lo que constituye el punto capital, nos encontramos aquí frente a una sociedad secreta creada para combatir no a los gobiernos, sino a la Internacional misma.”” (pag 182) [F. Engels, Informe sobra la alianza de la democracia socialista presentado al congreso de La Haya en nombre del Consejo General] [in Marx Engels, La revolución en España. Artículos, 1978]”,”MAED-384″
“ENGELS Friedrich MARX Karl”,”L’Irlanda e la questione irlandese.”,”””Voi capite subito che a muovermi non sono solo sentimenti di umanità. C’è qualcos’altro. Per accelerare lo sviluppo sociale d’Europa, è necessario operare per la catastrofe dell’Inghilterra ufficiale. A questo fine, bisogna attaccarla in Irlanda. E’ questa il suo punto vulnerabile. Perduta l’Irlanda, è l'””Impero”” britannico a crollare, e la lotta di classe in Inghilterra, fino ad oggi sonnolenta e cronica, assumerà forme acute. Ma l’Inghilterra è la metropoli del landlordismo e del capitalismo in tutto il mondo””. (pag 275) [Marx a Paul e Laura Lafargue, 5 marzo 1870] [in Marx Engels, L’Irlanda e la questione irlandese, 1975]”,”MAED-385″
“ENGELS Friedrich”,”Los bakuninistas en acción. Memoria sobre el levantamiento en España en el verano de 1873.”,”””El federalismo de los intransigentes y de su apéndice bakuninista consistía, precisamente, en dejar que cada ciudad actuase por su cuenta y declaraba esencial, no su cooperación de ellas, con lo cual cerraba el paso a toda posibilidad de una ofensiva general. Lo que en la guerra de los campesinos alemanes y en las insurrecciones alemanas de mayo de 1849 había sido un mal inevitable – la atomización y el aislamiento de las fuerzas revolucionarias, que permitió a unas y las mismas tropas del gobierno ir aplastando un alzamiento tras otro – se proclamaba aquí como el principio de la suprema sabiduría revolucionaria. Bakunin pudo disfrutar de este desagravio””. [Friedrich Engels, Los bakuninistas en acción. Memoria sobre el levantamiento en España en el verano de 1873, 1968] (pag 38)”,”MAED-387″
“ENGELS Friedrich”,”Engels as Military Critic. Articles by Friedrich Engels reprinted from the ‘Volunteer Journal’ and the ‘Manchester Guardian’ of the 1860s.”,”ENGELS Friedrich “”Marx wrote to Engels on October 2, 1860: ‘Your rifle article had made the rounds of the entire London press and had also been reviewed in the ‘Observer’, which reflects the views of the Government. It was sensational’. Engels complacently replied that this had not been achieved without some effort on his part. He had sent copies of the ‘Volunteer Journal for Lancashire and Cheshire’ to all the London newspapers with his own article marked with red pencil. In a covering note to the various editors he had pointed out that ‘as this is the first professional opinion of a foreign military paper on the voluntary (sic) movement it may be of interest’. This was the first of twenty-nine articles contributed by Engels to the ‘Volunteer Journal’ between September, 1860, and March, 1862″” (pag XV, introduzione di W.H. Chaloner e W.O. Henderson][in Friedrich Engels, Engels as Military Critic. Articles by Friedrich Engels reprinted from the ‘Volunteer Journal’ and the ‘Manchester Guardian’ of the 1860s, 1959]”,”MAED-388″
“ENGELS Federico MARX Carlos”,”Obras escogidas en dos tomos. Tomo II.”,”””Para liberar a la burguesía de toda sombra de temor, hay que demostrarle clara y palpablemente que el fantasma rojo no es más que eso, un fantasma que no existe en la realidad. Pero el secreto del fantasma rojo está precisamente en el miedo de la burguesía a la inevitable lucha a vida o muerte que tiene que librarse entre ella y el proletariado, está en el temor al inevitable desenlace de la actua lucha de clases. Acabemos con la lucha de clases y la burguesía, lo mismo que “”todas las personas independientes””, “”no temerá marchar del brazo con el proletariado””. Pero éste será precisamente quien se quede con un palmo de narices. Por lo tanto, el partido debe demostrar con su acatamiento y humildad que la renunciado para siempre a “”los despropósitos y a los excesos”” que dieron pie a la promulgación de la ley contra los socialistas. Si promete voluntariamente no salirse del marco de esa ley, Bismarck y la burguesía serán naturalmente tan amables que la abolirán, pues ya no será necesaria. “”Entiéndasenos bien””; nosotros no queremos “”renunciar a nuestro partido ni a nuestro programa, pero consideramos que tenemos trabajo para muchos años si aplicamos todas nuestras fuerzas y todas nuestras energías a lograr ciertos objetivos inmediatos, que deben ser conseguidos por encima de todo antes de ponernos a pensar en tareas de mayor alcance””.”” (pag 483) [Marx y Engels a A. Bebel W. Liebknecht W. Bracke y otros (Carta circular), 1879] [in Carlos Marx Federico Engels, Obras escogidas en dos tomos. Tomo II] (pag 483)”,”MAED-391″
“ENGELS Friedrich, a cura di Paul KAMPFFMEYER”,”Die sozialdemokratische Wahlpolitik. Engels Einleitung zu K. Marx: Klassenkämpfe in Frankreich 1848 bis 1850″,”””Die deutschen Arbeiter aber hatten zudem ihrer Sache noch einen zweiten großen Dienst erwiesen neben dem ersten, der mit ihrer bloßen Existenz als die stärkste, die disziplinierteste, die am raschesten anschwellende sozialistische Partei gegeben war. Sie hatten ihren Genossen aller Länder eine neue, eine der schärfsten Waffen geliefert, indem sie ihnen zeigten, wie man das allgemeine Stimmrecht gebraucht.”” (pag 21) [Fr. Engels (1895), Einleitung zu K. Marx: Klassenkämpfe in Frankreich 1848 bis 1850, 1931]”,”MAED-393″
“ENGELS Friedrich, a cura di Gustav MAYER”,”Friedrich Engels. Schriften der Frühzeit. Aufsätze, Korrespondenzen, Briefe, Dichtungen, aus den Jahren 1838-1844 nebst einigen Karikaturen und einem unbekannten Jugendbildnis des Verfassers.Gesammelt und herausgegeben von Gustav Mayer.”,”Libro dedicato a Ludwig Franks caduto nel 1914. “”Die Lage der arbeitenden Klassen in England wird täglich prekärer. Für den Augenblick hat es freilich den Anschein, als wäre es so schlimm nicht; in den Baumwolldistrikten sind die meisten Leute beschäftigt, in Manchester kommt vielleicht auf zehn Arbeiter nur ein Unbeschäftigter, in Bolton und Birmingham mag das Verhältnis dasselbe sein, und wenn der englische Arbeiter beschäftigt ist, ist er auch zufrieden. Und er kann es auch sein, wenigstens der Baumwollenarbeiter; wenn er sein Los mit dem seiner Schicksalsgenossen in Deutschland und Frankreich vergleicht. Dort hat der Arbeiter knapp genug, um von Kartoffeln und Brot leben zu können; glücklich, wer einmal die Woche Fleisch bekommt.”” (20. Dezember 1842) (pag 251) [Friedrich Engels ‘An die Rheinische Zeitung’, a cura di Gustav Mayer, Friedrich Engels. Schriften der Frühzeit. Aufsätze, Korrespondenzen, Briefe, Dichtungen, aus den Jahren 1838-1844 nebst einigen Karikaturen und einem unbekannten Jugendbildnis des Verfassers.Gesammelt und herausgegeben von Gustav Mayer, 1920]”,”MAED-394″
“ENGELS Friedrich MARX Karl”,”On Religion.”,”Angelo Secchi (1818-1878) prete cattolico e astronomo diede contributi sulla spiegazione dell’origine dell’universo (pag 151,165,170, 192) Nell’indice non viene citato Filone. “”One of our best sources on the first Christians is Lucian of Samosata, the Voltaire of classic antiquity, who was equally sceptic towards every kind of religious superstition and therefore had neither pagan-religious nor political grounds to treat the Christians otherwise than as some other kind of religious community. On the contrary, he mocked them all for their superstition, those who prayed to Jupiter no less than those who prayed to Christ; from his shallow rationalistic point of view one sort of superstition was as stupid as the other.”” (pag 319) [Frederick Engels, On the history of Early Christianity] [in Marx Engels, On Religion, 2008] Luciano di Samosata Da Wikipedia, l’enciclopedia libera. Luciano di Samosata Luciano di Samosata (in latino: Lucianus Samosatensis; Samosata, 120 circa – Atene, tra il 180 e il 192) è stato uno scrittore e retore greco antico di origine siriana, celebre per la natura arguta e irriverente dei suoi scritti satirici. Indice [nascondi] 1 Biografia 2 Opere 3 Bibliografia 4 Altri progetti 5 Collegamenti esterni Biografia [modifica] Di origine siriana, secondo un’usanza diffusa ricevette alla nascita un nome latino, ma questa sua origine “barbara” non fu mai motivo di vergogna per lui che, anzi, si dichiarava apertamente siriano e non greco in alcuni suoi scritti, nonostante la sua personalità intellettuale presenti caratteristiche prettamente ellenistiche. Seguendo la tradizione della famiglia materna, ebbe una breve e deludente esperienza nel laboratorio di scultura dello zio, dal quale il futuro scrittore fu cacciato dopo aver distrutto una lastra di marmo che doveva essere sgrossata. Scoperta la vocazione letteraria, egli studiò presso i sofisti dell’epoca, in Asia Minore, la grammatica e la retorica, assicurandosi una perfetta assimilazione della lingua greca e dei principi culturali dell’ellenismo. Successivamente Luciano fece moltissimi viaggi, in qualità di maestro di retorica e conferenziere, o come ambasciatore della sua città natale, in Asia Minore, Grecia, Italia e Gallia. Inoltre egli svolse la attività di avvocato in Antiochia di Siria (155-158). Nel 159 fu inviato come ambasciatore a Roma, dove ebbe l’occasione di entrare in contatto con il filosofo neoplatonico Nigrino, da cui si fece influenzare. Tornato ad Antiochia (160) vi rimase fino al 162, pur recandosi talvolta in Grecia. In veste di segretario della cancelleria imperiale si trasferì in Egitto, dal 173 al 176. Dopo questo incarico, egli si stabilì definitivamente ad Atene, dove morì dopo il 180. Opere [modifica] Per approfondire, vedi la voce Opere di Luciano di Samosata. La produzione letteraria di Luciano spazia su generi ed argomenti tra loro molto differenti ma con una costante di fondo: la critica e la satira nei confronti delle scuole ufficiali così come dei pregiudizi dell’opinione volgare. Nell’ambito delle esercitazioni retoriche e delle declamazioni sofistiche sono da segnalare Falaride I e II, il Diseredato e il Tirannicida, oltre all’Elogio della mosca, che rientra negli encomi paradossali, genere in voga presso i retori dell’epoca. Tra le sue opere più significative c’è il trattato Come si deve scrivere la storia, esortazione ad una storiografia fondata sull’obiettività e lontana da ogni forma di adulazione dei potenti. Quasi come antifrasi alle sue teorie scrisse la Storia Vera, racconto fantascientifico di viaggi al di là delle colonne d’Ercole, in cui i protagonisti, tra cui lo scrittore, incontrano creature fantastiche, arrivando addirittura a viaggiare nello spazio e ad incontrare i Seleniti, antichi extraterrestri: si tratta di una divertente parodia nei confronti delle opere di poeti, storici e filosofi contemporanei. Si richiama ai canoni del genere romanzesco greco un altro famoso componimento (la cui attribuzione a Luciano peraltro è incerta) dal titolo Lucio o l’asino. La sua fama è però soprattutto legata ai dialoghi, alcuni dei quali sono raggruppati in modo da formare delle serie organiche (i Dialoghi degli dei, i Dialoghi marini, i Dialoghi dei morti, i Dialoghi delle cortigiane), mentre il gruppo più importante è costituito dai dialoghi di contenuto morale, filosofico e religioso, caratterizzati da una vis satirica e polemica, acre soprattutto verso i cinici, e da una evidente simpatia verso Epicuro: tra questi, si segnalano Menippo o la necromanzia, Icaromenippo, Caronte, Zeus confutato, Zeus tragedo, Prometeo o il Caucaso, l’Assemblea degli dei, Due volte accusato, la Vendite delle vite all’asta e l’Alessandro o il falso profeta, La vita di Demonatte, La morte di Peregrino. Tra le sue tante attività, si dedicò anche alla raccolta di storie e leggende della tradizione greca. E a quanto pare fu lui a “”creare”” la figura di Filippide, il soldato greco che corse ad Atene dopo la battaglia di Maratona senza fermarsi per poter annunciare “”Niké! Niké!”” (“”Vittoria! Vittoria!””) e spirare subito dopo. Pare che in realtà Filippide fosse un antico messaggero greco per nulla collegato alla battaglia di Maratona, mentre il soldato morto dopo l’annuncio pare si chiamasse Tersippo o Eucle. Tuttavia gli storici contemporanei della battaglia (Erodoto in primis) non fanno alcun riferimento a tale avvenimento. Dal mito di Filippide e della sua corsa Pierre de Coubertin trasse l’ispirazione per la creazione dell’odierna maratona. Fra i traduttori italiani delle sue opere si ricordano Pandolfo Collenuccio, Luigi Settembrini, Quintino Cataudella e Vincenzo Longo. Bibliografia [modifica] Luciano di Samosata, Dialoghi, a cura di Vincenzo Longo. Torino, UTET, 1976-1993, 3 volumi (testo greco a fronte)”,”MAED-395″
“ENGELS Friedrich MARX Karl”,”Ecrits militaires. Violence et constitution des Etats europeens modernes.”,”2° copia “”Dans toute l’Europe, il n’est pas une seule grande puissance qui n’ait incorporé à son territoire des parties d’autres nations. La France a des provinces flamandes, allemandes, italiennes. L’Angleterre, seul pays à posséder vraiment des frontières naturelles, déborde dans toutes les directions: elle a réalisé des conquêtes dans tous les pays et , en ce moment même, elle se trouve, elle aussi, en conflit avec l’une de ses possessions – les Iles Ioniennes – juste après avoir réprimé une gigantesque rébellion en Inde, avec des méthodes tout à fait autrichiennes. L’Allemagne a des provinces semi-slaves, des appendices slaves, magyars, valaques et italiens. Et sur combien de langues le tsar blanc de Pétersbourg ne règne-t-il pas? Personne ne soutiendra que la carte de l’Europe soit définitivement tracée””. [F. Engels, Le Pô et le Rhin] [in K. Marx Friedrich Engels, Ecrits militaires. Violence et constitution des Etats europeens modernes, 1970] (pag 382-383)”,”MAED-396″
“ENGELS Friedrich MARX Karl, a cura di Fausto CODINO”,”La concezione materialistica della storia.”,”””Dipende unicamente dall’estensione delle relazioni commerciali se le forze produttive acquisite in una località, soprattutto le invenzioni, vadano o no perdute per lo sviluppo successivo. Fin tanto che non esistono relazioni che oltrepassino le vicinanze immediate, ogni invenzione deve essere fatta separatamente in ciascuna località, e avvenimenti puramente accidentali, come l’irruzione di popoli barbari o persino le consuete guerre, sono sufficienti per costringere un paese con forze produttive e bisogni sviluppati a ricominciare dal principio. Agli inizi della storia ciascuna invenzione doveva essere rifatta ogni giorno e in ogni località indipendentemente. Quanto poco le forze produttive perfezionate siano al sicuro da una completa scomparsa, anche in presenza di un commercio relativamente assai esteso, è dimostrato dai fenici, le cui invenzioni andarono perdute per la maggior parte, e per lungo tempo, in seguito all’eliminazione di quel popolo dal commercio, alla conquista di Alessandro e al declino che ne seguì. Altrettanto può dirsi, per esempio, per la pittura su vetro del Medioevo. Solo quando le relazioni si sono estese su scala mondiale ed hanno per base la grande industria, quando tutte le nazioni sono trascinate nella lotta della concorrenza, la durata delle forze produttive acquisite è assicurata. La divisione del lavoro fra le diverse città ebbe come prima conseguenza il sorgere delle manifatture, rami di produzione scaturiti dal sistema corporativo. Il primo fiorire delle manifatture – in Italia e più tardi nelle Fiandre – ebbe come presupposto storico il commercio con nazioni straniere. In altri paesi – Inghilterra e Francia, per esempio – le manifatture si limitarono inizialmente al mercato interno. Oltre quelli indicati, le manifatture avevano come presupposto una già progredita concentrazione della popolazione – soprattutto nelle campagne – e del capitale, che cominciava ad accumularsi nelle mani di pochi, parte nelle corporazioni, nonostante i regolamenti corporativi, parte presso i commercianti. Quel lavoro che presupponeva fin da principio una macchina, sia pure nella forma più rudimentale, si dimostrò ben presto come il più capace di sviluppo””. [Marx Engels, La concezione materialistica della storia (da L’ideologia tedesca), 1959] (pag 84-86)”,”STOx-181″
“ENGELS Friedrich”,”Grundsätze des Kommunismus. Eine gemeinverständliche Darlegung von Friedrich Engels. Aus dessen Nachlass herausgegeben von Eduard Bernstein.”,”Principi del comunismo. Una spiegazione di buon senso di Friedrich Engels. Dal lascito curato da Eduard Bernstein.”,”MAED-399″
“ENGELS Friedrich”,”Herrn Eugen Dührings umwälzung der Wissenschaft / Dialektik der Natur, 1873-1882.”,”””Nicht nur, daß Herrn Dühring das einzige moderne, das französische Recht total unbekannt ist, er ist auch ebenso unwissend in Beziehung auf das einzige germanische Recht, das sich unabhängig von römischer Autorität bis auf die heutige Zeit fortenwickelt und auf alle Weltteile ausgebreitet hat – das englische Recht. Und warum nicht? Denn die englische Art der juristischen Denkweise “”würde doch angesichts der auf deutschem Boden bewerkstelligten Schulung in den reinen Begriffen der klassischen römischen Juristen nicht standhalten””, sagt Herr Dühring, und ferner sagt er: “”was ist die englisch-redende Welt mit ihrer kinderhaften Gemengselsprache unserer urwüchsigen Sprachgestaltung gegenüber?”” – Worauf wir nur mit Spinoza antworten können: Ignorantia non est argumentum, die Unwissheit ist kein Beweisgrund”” [Friedrich Engels, Anti-Dühring, 1935] (pag 114)”,”MAED-400″
“ENGELS Friedrich”,”Etudes sur “”Le Capital””. Suivies de deux études de Franz Mehring et de Rosa Luxembourg sur “”le Capital””.”,”Contiene: Complément et supplément au III° livre du ‘Capital’ (pag 77-98) (Legge del valore e tasso di profitto; La Borsa) “”Le passage décisif se trouve chez Marx, t. X, p. 59. (Edit. Costes): “”Toute la difficulté vient de ce que les marchandises ne sont pas simplement échangées comme marchandises, mais comme produits de capitaux qui prétendent participer à la masse totale de la plus-value en proportion de leur grandeur, ou à grandeur égale, dans une mesure égale””. Que l’on suppose, pour illustrer cette distinction, que les travailleurs soient en possession de leurs moyens de production, travaillent en moyenne des temps égaux, avec une intensité égale et échangent ensemble directement leur marchandises. Alors, deux ouvriers, en un jour, auraient ajouté à leur produit, par leur travail, une quantité égale de valeur nouvelle, mais le produit de chacun aurait une valeur différente suivant le travail déjà incorporé auparavant dans le moyens de production. Cette dernière part de valeur réprésenterait le capital constant de l’économie capitaliste; la part de la valeur nouvelle surajoutée, transformée en moyens de subsistance de l’ouvrier serait le capital variable, et la part restant encore de la nouvelle valeur formerait la plusvalue qui appartiendrait alors à l’ouvrier. Les deux ouvriers, déduction faite de la part “”constante”” de la valeur qui n’était qu’une pure avance, ont alors obtenu des valeurs égales. Le rapport entre la partie représentant la plus-value et la valeur capitaliste des moyens de production – qui exprimerait le profit – serait différent chez chacun d’eux. Mais, comme chacun d’eux récupère dans l’échange la valeur des moyens de production, ce serait là une circonstance absolument indifférente.”” [Friedrich Engels, Etudes sur “”Le Capital””. Suivies de deux études de Franz Mehring et de Rosa Luxembourg sur “”le Capital””, 1949] (pag 83) “”Nous n’avons pas encore parlé du marchand. Nous pouvions reculer l’étude de son intervention jusqu’à maintenant, où nous passons de la production marchande simple à la production capitaliste. Le marchand était donc l’élément révolutionnaire de cette societé où tout alors était stable, stable pour ainsi dire per hérédité; où le paysan n’acquérait pas seulement son champ par héritage, et d’une façon presque inaliénable, mais encore sa situation de propriétaire libre, de fermier libre ou dépendant, ou de serf; l’artisan de la ville, son métier et ses privilèges corporatifs, tous les deux leur clientèle, leur marché, leur habilité formée dès la jeunesse en vue de la profession dont ils devaient héritier. Dans ce monde parut le commerçant, qui devait être la cause de la révolution, non comme révolutionnaire conscient, au contraire, come chair de leur chair, sang de leur sang. Le marchand du moyen âge n’était pas du tout individualiste, c’était un partisan de l’association, comme tous ses contemporains. Dans la campagne régnait l’association communale (Markgenossenschaft), née du communisme primitif. Chaque paysan avait, à l’origine, une terre égale, avec des pièces de terre égales de différentes qualités, et une part proportionnellement égale de droits dans la terre communale. Quand la communauté de la ‘Mark’ devint fermée, aucune nouvelle terre ne fut plus répartie; il se produisit, grâce aux héritages, etc., une subdivision des terres et des subdivisions correspondantes du droit communal””. [Friedrich Engels, Etudes sur “”Le Capital””. Suivies de deux études de Franz Mehring et de Rosa Luxembourg sur “”le Capital””, 1949] (pag 88)”,”MAED-401″
“ENGELS Frederick”,”The Origin of the Family, Private Property, and the State.”,”ENGELS Frederick “”The large number of slaves is explained by the fact that many of them worked together in manufactories with large rooms under overseers. With the development of the commerce and industry came the accumulation and concentration of wealth in a few hands; the mass of the free citizens was impoverished and had to choose between going into handicrafts and competing with slave labor, which was considered ignoble and base and, moreover, promised little success – and complete pauperization. Under the prevailing circumstances what happened was the latter, and being in the majority they dragged the whole Athenian state down with them. It was not democracy that caused the downfall of Athens, as the European schoolmasters who cringe before royalty would have us believe, but slavery, which brought the labor of the free citizen into contempt. The rise of the state among the Athenians presents a very typical example of state building in general; because, on the one hand, it took place in a pure form, without the interference of violence, external or internal (the short period of usurpation by Peisistratus left no trace behind it); because, on the other hand, it represented the rise of a highly developed form of state, the democratic republic, emerging directly out of gentile society; and lastly, because we are sufficiently acquainted with all the essential details”” (pag 176) [Frederick Engels, The Origin of the Family, Private Property, and the State, 2010]”,”MAED-402″
“ENGELS Friedrich”,”L’origine de la famille, de la propriété privée et de l’Etat. Sur l’histoire des anciens Germains – L’époque franque – La marche.”,”””Nous avons précédemment examiné en détail les trois formes principales sous lesquelles l’Etat s’élève des ruines de l’organisation gentilice. Athènes présente la forme la plus pure, la plus classique: ici, l’Etat, prenant la prépondérance, naît directement des antagonismes de classes qui se développent à l’intérieur même de la société gentilice. A Rome, la société gentilice devient une aristocratie fermée, au milieu d’une plèbe nombreuse qui reste en dehors d’elle et qui est privée de droits, mais surchargée de devoirs, la victoire de la plèbe brise l’ancienne organisation gentilice; elle érige sur ses ruines l’Etat, dans lequel l’aristocratie gentilice et la plèbe bientôt disparaîtront totalement. Enfin, chez les Germains [vainqueurs] de l’Empire romain, l’Etat naît directement de la conquête de vastes territoires étrangers que l’organisation gentilice n’offre aucun moyen de dominer. Mais comme cette conquête n’est liée ni à une lutte sérieuse avec l’ancienne population, ni à une division du travail plus avancée, comme le stade de développement économique des vaincus et des conquérants est presque le même, que la base économique de la société reste donc inchangée, l’organisation gentilice peut se maintenir pendant de longs siècles sous une forme modifiée, territoriale, dans la constitution de la ‘Marche’ (Markverfassung), et peut même se rajeunir pour un temps, sous une forme affaiblie, dans les familles nobles et patriciennes ultérieures, et même dans le familles de paysans, comme ce fut le cas dans le Dithmarschen. L’Etat n’est donc pas un pouvoir imposé du dehors à la societé; il n’est pas davantage “”la réalité de l’idée morale””, “”l’image et la réalité de la raison””, comme le prétend Hegel. Il est bien plutôt un produit de la société à une stade déterminé de son développement (…)””. (pag 155-156) [Friedrich Engels, L’origine de la famille, de la propriété privée et de l’Etat. Sur l’histoire des anciens Germains – L’époque franque – La marche, 1962]”,”MAED-403″
“ENGELS Friedrich ECKSTEIN Gustav ADLER Friedrich, a cura di Otto JENSSEN”,”Marxismus und Naturwissenschaft. Gedenkschrift zum 30. Todestage des Naturwissenschaftlers Friedrich Engels. Mit Beiträgen von Friedrich Engels, Gustav Eckstein und Friedrich Adler.”,”JENSSEN Otto a cura, scritti di Friedrich ENGELS Gustav ECKSTEIN Friedrich ADLER “”Daß diese Erklärung der Entstehung der Sprache aus und mit der Arbeit die einzig richtige ist, beweist der Vergleich mit den Tieren. Das Wenige, was diese, selbst die höchstentwickelten, einander mitzuteilen haben, können sie einander auch ohne artikulierte Sprache mitteilen. Im Naturzustand fühlt kein Tier es als einen Mangel, nicht sprechen oder menschliche Sprache nicht verstehen zu könne. Ganz anders, wenn es durch Menschen gezähmt ist. Der Hund und das Pferd haben im Umgang mit Menschen ein so gutes Ohr für artikulierte Sprache erhalten, daß sie jede Sprache leicht soweit verstehen lernen, wie ihr Vorstellungskreis reicht. Sie haben sich ferner die Fähigkeit für Empfindungen, wie Anhänglichkeit an Menschen, Dankbarkeit usw. erworben, die ihnen früher fremd waren, und wer viel mit solchen Tieren umgegangen ist, wird sich kaum der Ueberzeugung verschließen können, daß es Fälle genug gibt, wo sie jetzt die Unfähigkeit zu sprechen als einen Mangel empfinden, dem allerdings bei ihren allzusehr in bestimmter Richtung spezialisierten Stimmorganen leider nicht mehr abzuhelfen ist.”” [F. Engels, Die Anteil der Arbeit an der Menschwerdung der Affen] [in ‘Marxismus und Naturwissenschaft. Gedenkschrift zum 30. Todestage des Naturwissenschaftlers Friedrich Engels’. Mit Beiträgen von Friedrich Engels, Gustav Eckstein und Friedrich Adler, 1925] (pag 61)”,”MAED-404″
“ENGELS Friedrich MARX Karl, direzione del lavoro editoriale di Richard SPERL Hanni WETTENGEL, cura editoriale di Leni HOFFMANN Hanni WETTENGEL”,”Ausgewählte Werke in sechs Bänden. Band V.”,”Volume 5 Il volume è interamente dedicato ad Engels”,”MADx-764″
“ENGELS Friedrich MARX Karl; a cura di Bruno MAFFI”,”India Cina Russia. Le premesse per tre rivoluzioni.”,”Gli elementi di un 1789 russo. “”La situazione prodotta dalla cosiddetta emancipazione dei servi non era già più sopportabile prima della guerra. Questa grande riforma era stata così bene diretta che aveva finito per rovinare nobili e contadini. Fu seguita da un’altra riforma, la quale, col pretesto di dare alle province o cantoni un’amministrazione basata sopra elezioni più o meno indipendenti dal governo centrale, non aveva fatto altro che aumentare le imposte già insopportabili. Si erano semplicemente caricate le province delle spese della loro amministrazione, di maniera che lo stato pagava meno, pur continuando a ricevere le stesse imposte; quindi nuove tasse per le spese provinciali e locali. Si aggiunge poscia l’obbligo generale del servizio militare, ciò che equivale a una nuova imposta più severa delle altre e a una nuova armata più numerosa. Di questo modo la rovina delle finanze si avvicinava a grandi passi. Il paese era già in stato di bancarotta prima della guerra. L’alta finanza russa, avendo partecipato in gran misura alle speculazioni fraudolente dell’epoca 1871-1873, precipitò la nazione nella crisi finanziaria che scoppiò nel 1874 a Vienna e Berlino, e rovinò per anni l’industria e il commercio russo. In questo stato di cose cominciò la guerra santa contro il turco, e siccome non si potè ottenere alcun prestito al di fuori e i prestiti dell’interno non diedero quello che abbisognava, fu d’uopo ricorrere ai milioni della banca (i fondi di riserva) e alla stampa degli assegnati; per conseguenza, il valore della carta moneta diminuisce di giorno in giorno, e arriverà presto al suo minimo corso, solo fra un anno o due. Infine noi abbiamo tutti gli elementi di un 1789 russo, seguito per necessità da un 1793. Qualunque sia l’esito della guerra, la rivoluzione è pronta, e scoppierà presto; comincerà contro le previsioni di Bakunin, dall’alto, nel palazzo, nel seno della nobiltà impoverita e ‘frondeuse’. Ma una volta in moto, essa travolgerà i contadini e voi vedrete allora delle scene, di fronte alle quali impallidiranno quelle del ’93. Una volta spinta la Russia alla rivoluzione, tutta la faccia d’Europa si muterà. La vecchia Russia è stata sin adesso la grande armata di riserva della reazione europea: essa ha agito così nel 1798, nel 1805, nel 1815, nel 1830, nel 1848. Una volta distrutta quest’armata di riserva – la vedremo!”” [Engels, corrispondenza su ‘La situazione del movimento operaio in Germania, Francia, Stati Uniti e Russia’, ne ‘La Plebe’, Milano, 22 gennaio 1878] [in K. Marx Friedrich Engels, India Cina Russia. Le premesse per tre rivoluzioni, 2008] (pag 241-242)”,”MAED-405″
“ENGELS Friedrich MARX Karl”,”Manifeste du Parti Communiste. Suivi de la Contribution à l’histoire de la Ligue des Communistes par F. Engels et d’un Index historique.”,”””Nous n’avions nullement l’intention de communiquer les nouveaux résultats scientifique exclusivement au monde “”savant”” par l’intermédiaire de gros volumes. Au contraire. Nous nous étions tous deux déjà profondément engagés dans le mouvement politique; nous avions une certaine attache avec le monde savant, notamment en Allemagne occidentale et nous entretenions de nombreuses relations avec le prolétariat organisé. Notre devoir était de fonder scientifiquement notre conception. Mais il était tout aussi important pour nous d’amener à notre conviction le prolétariat européen et particulièrement celui de l’Allemagne. Dès que tout fut bien clair en nous-même, nous nous mîmes au travail. Nous fondâmes, a Bruxelles, une société ouvrière allemande, et l’on s’empara de la ‘Deutsch Brüsseler Zeitung’ qui nous servit d’organe jusqu’à la révolution de février. Nous étions en relation avec la fraction révolutionnaire des chartistes anglais par l’entremise de Julian Harney, rédacteur de l’organe central du mouvement ‘The Northern Star’, où je collaborais. Nous composions de même une sorte de cartel avec les démocrates de Bruxelles (Marx était vice-président de l’Association démocratique) et avec les social-démocrates français de la ‘Réforme’ à laquelle je communiquais des nouvelles sur le mouvement anglais et allemand. Bref, les rapports que nous entretenions avec les organisation radicales et prolétariennes comblaient nos désirs””. (pag 42) [F. Engels, Contribution a l’histoire de la Ligue des communistes] [in Karl Marx Friedrich Engels, Manifeste du Parti Communiste. Suivi de la Contribution à l’histoire de la Ligue des Communistes par F. Engels et d’un Index historique, 1945]”,”MAED-408″
“ENGELS Friedrich MARX Karl , a cura di Dirk J. STRUIK”,”Birth of the Communist Manifesto. With Full Text of the ‘Manifesto’, all Prefaces by Marx and Engels, Early Drafts by Engels and other Supplementary Material.”,”Libro dedicato alla memoria di Alexander Trachtenberg Le prime traduzioni del Manifesto negli Stati Uniti. “”The ‘Manifesto’ made its first appearance in America in the New York weekly, ‘Die Republik der Arbeiter’, October-November 1851. Only Sections I and II appeared. Weitling was an editor of the paper and away on a tour; he probably suppressed further publication – at any rate, no more was published. Marx, in a letter to Weydemeyer, October 16, 1851, suggested that he might try to have the English translation published in Dana’s ‘New York Tribune’, but nothing came of it. A later suggestion by Marx, in a letter to F.A. Sorge in 1854, also came in nothing. Interest in the ‘Manifesto’ revived with the International Working Men’s Association (IWA), better known as the First International. The ‘New York World’ (September 21, 1871) published some parts of the English translation. Then a full English translation – the one by Macfarlane of 1850 with the Harney introduction – was published in ‘Woodhull and Caflin Weekly’, December 30, 1871. This a periodical issued in New York by the two militant feminists, the sisters Virginia Woodhull and Tennessee Claflin, who also had run a medicine show and a stock brokerage office (under the auspices of Commodore Vanderbilt), and now dabbled in socialism. They dominated Section 12 of the IWA, but were soon expelled because of their advocacy of free love. In this curious way the English version of the ‘Manifesto’ arrived on the American scene. From this version a French translation of Section I and II was published between January and March 1872 in ‘Le Socialiste’, New York, the organ of the French section of the IWA. Engels was interested in the two translations and asked Sorge to send him copies. He needed especially the French version to counteract the propaganda of the Bakuninists and the Prouhonistes in France. Also in 1871 one of the Chicago sections of the IWA brought out, as a pamphlet, the original German text, after the second (Leipzig) edition of 1866. This was probably the edition which was recommended to Samuel Gompers, then a young cigarmaker in New York, by his friend Karl Laurell, the secretary of the Scandinavian section of the IWA. Gompers later wrote in his autobiography: “”(Laurell) placed in my hands a copy of the Communist Manifesto. As it was in German and my knowledge of the language was still inadequate, he translated and interpreted it for me paragraph by paragraph. That document brought me an interpretation of much that before had been inarticulate feeling. This insight into a hidden world of thought aroused me to master the German language in order that i might read for myself”” (1).”” [Karl Marx Friedrich Engels , a cura di Dirk J. Struik, Birth of the Communist Manifesto. With Full Text of the ‘Manifesto’, all Prefaces by Marx and Engels, Early Drafts by Engels and other Supplementary Material, 1971] (pag 193-194) [(1) S. Gompers, Seventy Years of Life and Labor, New York, 1957, p. 74] Le edizioni in varie lingue del ‘Manifesto’ a New York e Chicago “”There was a new wave of interest in the ‘Manifesto’ in the 80’s during the great struggles for the eight-hour day, in which the Chicago anarchists were very active. They published the German original as a pamphlet in 1883, and part of the old English translation appeared in ‘The Alarm’ of February 1885, a paper published by Albert Parsons. After the Haymarket affair, the trial and execution of Parsons and his comrades, a part of this translation appeared in Parsons’ book ‘Anarchism’, published in 1887 by Parsons’ wife Lucy. Then the Socialist Labor Party took over. The new English translation by Moore appeared in the ‘New York Workingmen’s Advocate’, the organ of this party, in 1890; in the same year it appeared also as pamphlet. From now on it was regularly reprinted, in 1902 by C.H. Kerr in Chicago, the publishing house incorporated in 1893 and which in 1899 became associated with the Socialist Party. In the New York ‘Volkszeitung’ of 1902, also an organ of the SLP, appeared a new German edition, and it was republished as a pamphlet. The fist publication of the English translation by the International Publishers was in 1930. There have been several translations into other languages, for instance, a Czech edition in 1882 (New York) by the poet Leopold Kochman; Yiddish in 1897 in ‘Die Zukunft (New York) by Abraham Kahan; Hungarian in 1916 (New York) and Yugoslav in 1926 (Chicago)”” [Karl Marx Friedrich Engels , a cura di Dirk J. Struik, Birth of the Communist Manifesto. With Full Text of the ‘Manifesto’, all Prefaces by Marx and Engels, Early Drafts by Engels and other Supplementary Material, 1971] (pag 194-195) [(1) S. Gompers, Seventy Years of Life and Labor, New York, 1957, p. 74]”,”MAES-122″
“ENGELS Friedrich MARX Karl”,”Manifesto del partito comunista. Tradotto dall’ edizione critica del Marx-Engels Institut di Mosca con introduzioni a cura di Emma Cantimori Mezzomonti.”,”2° copia firmata Fondo RC “”Marx ed Engels si resero conto rapidamente della situazione, e forse anche per questo, come probabilmente anche per l’insuccesso della ‘Sacra Famiglia’, non si curarono molto della pubblicazione della ‘Ideologia germanica’, dopo i primi tentativi. Ora importava partecipare al movimento della opposizione e della rivoluzione, far comprendere e far conoscere la sistemazione “”scientifica””, “”critica””, che i due amici avevano dato al movimento di idee degli utopisti e dei teorici di riforme sociali, e agire in conseguenza. E così i due amici fecero, durante quello che viene chiamato dai biografi periodo di Bruxelles (1845-48). Engels era già in contatto con gli uomini della Lega dei giusti; Marx, dopo i contatti coi gruppi francesi parigini, prende ora contatto con il movimento tedesco, già a carattere internazionale, di Parigi e di Londra, tanto attraverso Engels, quanto attraverso il gruppo di Bruxelles, e, soprattutto, attraverso i “”comitati di corrispondenza”” organizzati a Bruxelles dai due amici, sembra, con lo scopo di coordinare la corrispondenza che era sviluppatissima fra i vari nuclei, gruppi, sezioni, ecc. della Lega dei giusti. Così Marx ed Engels entravano nel mondo pieno di fermento delle società segrete e delle cospirazioni; (…) era un tentativo (…) di mettersi in grado di conoscere le idee e il movimento dei gruppi clandestini, per forza di cose isolati gli uni dagli altri, per poterne seguire la linea di svolgimento, per poter assicurare al movimento delle idee e delle dottrine e alla azione che a quelle idee e dottrine s’informava, la unità e il coordinamento necessari. Inoltre, c’era l’attività di formazione reciproca, di discussione, di sorveglianza critica sulla attività divulgativa e propagandistica; tutto questo doveva avere espressione pubblica in una rivista, che attraverso gli scambi di idee assicurasse il carattere internazionale e unitario dei vari movimenti. Era un programma d’azione notevole: attraverso la sistemazione dello scambio di dottrine, di informazioni, di idee, attraverso la discussione e il lavoro per assicurare una certa unità e coerenza al movimento (e Bruxelles costituiva una sede di prim’ordine, per la facilità di rapporti con la Germania, la Francia e l’Inghilterra), Marx ed Engels venivano ad assumere una funzione preminente nel movimento stesso. L’importanza dell’azione politica che essi speravano così di compiere, e su un piano internazionale, come Engels sottolinea, spiega come Marx ed Engels abbandonassero ora quella diffidenza per le società segrete e le cospirazioni che li aveva fino a questo momento tenuti lontani da attività di questo genere. Del resto, pochi anni dopo, Marx dava una rappresentazione vivace e penetrante del mondo delle cospirazioni, dalla quale risultano tanto le ragioni della diffidenza, e del primo tenersi lontani, quanto le ragioni della successiva partecipazione: ragioni che si riassumono nella distinzione fra cospirazioni e società segrete borghesi e cospirazioni e società segrete proletarie”” [Emma Cantimori Mezzomonti, Introduzione] [in Karl Marx Friedrich Engels, Manifesto del partito comunista. Tradotto dall’ edizione critica del Marx-Engels Institut di Mosca con introduzioni a cura di Emma Cantimori Mezzomonti, 1967] (pag 17-18-19)”,”MAED-411″
“ENGELS Federico”,”Socialismo utopistico e Socialismo scientifico.”,”ENGELS Federico “”Succede, per parlare il linguaggio di Marx, che la macchina diventi l’arma più potente del capitale nella sua lotta contro la classe operaia; che il mezzo di lavoro strappi all’operaio i suoi mezzi d’esistenza; che il proprio prodotto del lavoratore divenga l’istrumento del suo asservimento. Succede, che “”l’economia delle spese di produzione si caratterizzi colla dilapidazione la più sfrenata della forza del lavoro, e colla lesineria la più sfrontata delle condizioni del suo perfezionamento””; che la macchina, questo potente mezzo d’abbreviare il lavoro, divenga il più sicuro mezzo di trasformare la vita intiera del lavoratore, e quella della sua famiglia, in tempo di lavoro disponibile per la messa in valore del capitale; che il soprallavoro degli uni generi l’ozio forzato degli altri; e che la grande industria la quale percorre il globo in cerca di nuovi consumatori, riduca in casa propria le masse al minimo del consumo misurato dalla fame, e distrugga colle sue proprie mani il suo mercato interno. “”La legge, che sempre equilibra il progresso e l’accumulazione del capitale e della sovrappopolazione relativa, ribadisce più solidamente il lavoro al capitale, di quanto i chiodi di Vulcano non ribadissero Prometeo alla sua roccia. Gli è questa legge che stabilisce una correlazione fatale fra l’accumulazione del capitale e l’accumulazione della miseria; in modo che accumulazione di ricchezze ad un polo è altrettanta accumulazione di povertà, di sofferenza, d’ignoranza, d’abbrutimento, di degradazione morale, di schiavitù al polo opposto, cioè da lato della classe che produce il suo proprio prodotto sotto forma di capitale””. E chiedere alla produzione capitalistica un’altra distribuzione dei prodotti, sarebbe chiedere agli elettroidi di una batteria di non più decomporre l’acqua, inviando l’ossigeno al polo positivo e l’idrogeno al polo negativo, sino a tanto che il circuito resti chiuso”” (pag 87-88-89) [Federico Engels, Socialismo utopistico e Socialismo scientifico, 1892 – 1907]”,”MAED-413″
“ENGELS Friedrich MARX Karl, a cura di R. DIXON, preparazione di L.I. GOLMAN V.E. KUNINA con l’assistenza di M.A. ZHELNOVA”,”Ireland and the Irish Question. A Collection of Writings by Karl Marx and Frederick Engels.”,” Marx Engels e l’Irlanda (introduzione, pag 19, e seguenti) “”The writings here collected show how thoroughly Marx and Engels studied Irish history. They confuted many a biased notion traceable to the chauvinist prejudices of English bourgeois historians, economists and geographers, and brought down to earth the romanticism of Irish nationalist historians. Bias, often disguised as objectivism, and distortions of history to suit the class interest of privileged social groups, infuriated Marx and Engels. In one of his sketches, Engels wrote: “”The bourgeoisie turns everything into a commodity, hence also the writing of history. It is part of its being, of its condition for existence, to falsify all goods: it falsified the writing of history. And the best-paid historiography is that which is best falsified for the purposes of the bourgeoisie”” (see p. 211). The treatment by Marx and Engels of some of the key problems of Irish history is a credit to their scholarship. They created an essentially new conception of Irish history based on the analytical method of historical materialism. Regrettably, neither published a complete study, elucidating the results of their investigation. We are compelled to glean their conclusions from handwritten notes and fragments, some of which first saw light only recently, and from their references to Ireland in articles and letters. Taken as a whole, however, these provide the basis of a scientific interpretation of the history of Ireland, defining its main periods and explaining at least the most important from antiquity to modern times.”” [Introduzione di L.I. Golman] [(in) Friedrich Engels Karl Marx, a cura di R. Dixon, Ireland and the Irish Question. A Collection of Writings by Karl Marx and Frederick Engels, 1972] (pag 19-20) “”Marx and Engels studied the forms of English colonial rule in the subsequent periods. For them the penal laws issued at the end of the seventeenth century on the pretext of combating Catholic plots, and enforced almost throughout the eighteenth century, were a tool for the final expropriation and enslavement of the Irish people, robbing them of political and civil rights, rooting out their national culture, customs and traditions. Marx and Engels demonstrated the colonialist nature of the Act of Union of 1801, and stressed that it was a sequel to the suppression of the Irish rising of 1798, the military occupation and the pressure brutally brought to bear on the Irish Parliament. The Union robbed the Irish of the gains made during the national revival in the latter decades of the eighteenth century, when the English Government was compelled, under pressure of the American and French revolutions, to grant important concessions, to repeal most of the penal laws and to recognise Irish parliamentary autonomy. The Union abolished the Irish Parliament and ushered in a new phase in Britain’s colonial rule. The protective tariffs passed by the Irish Parliament were lifted as a result, and Ireland’s budding industries were crippled. Farming became practically the only activity to which the local population could apply itself. “”The people had now before them,”” Marx wrote, “”the choice between the occupation of land, ‘at any rent’, or ‘starvation'””. The Union established a system of plunder of the Irish peasants by landlords and middlemen (Marx called it a “”system of rack-renting””) which combined the worst features of capitalist exploitation with appropriation, by semi-feudal methods, of the surplus (and all too often the necessary) product. This is shown by Marx in ‘Capital’ (Vol. III) and by Engels in his letter to N.F. Danielson of June 10, 1890. The English ruling classes, Marx wrote in his article, “”The Indian Question – Irish Tenant Right””, created in Ireland “”those abominable ‘conditions of society’ which enable a small ‘caste’ of rapacious lordlings to dictate to the Irish people the terms on which they shall be allowed to hold the land and to live upon it”” (see p. 61). This system of exploitation of the small tenant reduced the Irish population to appalling poverty, described in Engels’s ‘The Condition of the Working-Class in England’ and in other works of the founders of Marxism. Recurrent crop failures resulted in periodic famines. That of 1845-47 surpassed, however, anything that had been previously experienced. The almost total failure of the potato crop was rendered immeasurably more disastrous by the continued export of grain that was the basis of the landlords’ rent. No event has so impressed itself on the memory of the Irish people. “”The Irish population””, Marx wrote, “”decreased by two millions, some of whom starved, while others fled across the Atlantic”” (see p. 95). In the mid-19th century the Irish were struck by a new disaster, in part precipitated by the famine. Landowners began to refuse to rent out the small strips of land customarily sown to grain or potatoes. Instead, they took up large-scale grazing, to the accompaniment of wholesale evictions. Marx and Engels saw this process as a fresh source of acute social and national contradictions””. (…) “”In 1855-66,”” Marx wrote, “”1,032,694 Irishmen were displaced by 996,877 head of cattle””. The most urgent need was to end the forcible eviction of peasants and to stop the landlords, backed by the English authorities, from robbing the Irish farmers of their livelihood. This, Marx and Engels stressed, must be the first objective for the Irish national liberation movement””. (pag 22-24) [Introduzione di L.I. Golman] [(in) Friedrich Engels Karl Marx, a cura di R. Dixon, Ireland and the Irish Question. A Collection of Writings by Karl Marx and Frederick Engels, 1972]”,”MAED-415″
“ENGELS Friedrich MARX Karl”,”Riassunto del Capitale.”,”‘Riassunto del Capitale’ riassume due saggi: ‘La forma di valore’ di Marx e il ‘Riassunto del Capitale’ di Engels. Il primo fu scritto da Marx intorno al 1967 dietro consiglio di Engels (lettera di Marx a Engels del 22 giugno 1867) e di Kugelmann. E’ nato come appendice alla prima edizione del Capitale (1867) e per la seconda edizione fu rielaborato da Marx e inserito nel libro primo paragrafo terzo del Capitale. Il ‘Riassunto’ di Engels fu quasi contemporaneo al saggio di Marx. Fu iniziato verso la fine del 1867 e ultimato alla fine del ’68. Nella Mew il titolo è ‘””Das Kapital”” von Karl Marx’. Engels preparò questo testo per la rivista liberale di sinistra inglese ‘Fortnightly Review’. Il manoscritto non è però stato rivisto dall’autore. pag 77-78 Contraddizione della formula generale. “”Certo, le merci possono esser vendute a prezzi che si allontanino dai loro valori, ma ciò può avvenire soltanto se viene violata la legge dello scambio delle merci. Nella sua forma pura lo scambio delle merci è uno scambio di equivalenti, quindi non è un mezzo per arricchirsi. Di qui l’errore di tutti i tentativi di far derivare il plusvalore dalla circolazione delle merci. Ma ammettiamo che lo scambio non si svolga in forma pura e che ‘vengano scambiati dei non equivalenti’. Ammettiamo che ogni venditore venda le sue merci al 10% al di sopra del loro valore. ‘Resta’ tutto lo stesso: ciò che ciascuno guadagna come venditore lo perde come compratore. Assolutamente come se il valore del denaro fosse cambiato del 10%. Altrettanto avrebbe se i compratori comprassero tutto al 10% ‘al di sotto’ del valore. L’ipotesi che il plusvalore nasca da un aumento dei prezzi, presuppone che esista una classe che acquisti senza vendere, cioè ‘consumi senza produrre’ alla quale affluisca costantemente denaro gratuitamente. Vendere merci al di sopra del valore a questa classe significa soltanto riprendersi, in parte, per inganno, denaro dato via per niente. (Asia minore e Roma). Con ciò il venditore rimane costantemente truffato, e non può, con ciò arricchirsi, formare plusvalore. Supponiamo il caso della ‘truffa’. A vende a B del vino, per il valore di L. 40, contro grano per il valore di L. 50. A ha guadagnato L. 10. Ma anche A+B complessivamente non hanno che 90, A ha 50 e B ormai soltanto 40. Si è trasmesso del valore ma non lo si è creato. L’insieme della classe dei capitalisti di un paese non può soverchiare sé stessa. Sicché, se si scambiano equivalenti non sorge alcun plusvalore; neppure quando si scambiano non equivalenti sorge alcun plusvalore. La circolazione delle merci non crea alcun nuovo valore. (…) Quindi, il plusvalore non può sorgere dalla circolazione. E al di fuori di essa? Al di fuori della circolazione il possessore di merce è semplice produttore della sua merce, il cui valore dipende dalla grandezza del suo proprio lavoro ivi contenuto, misurato secondo una particolare legge sociale; questo valore viene espresso in moneta di conto, p. es. in un prezzo di 10. Ma questo valore non è contemporaneamente un valore di 11 sterline; il suo lavoro crea valori, ma non ‘valori che si valorizzano’. Esso può aggiungere più valore a un valore esistente, ma ciò avviene soltanto mediante l’aggiunta di un ‘nuovo lavoro’. Dunque, il produttore di merci, ‘al di fuori della sfera della circolazione’ senza entrare in contatto con altri possessori di merci, non può produrre nessun plusvalore. Bisogna quindi che il capitale scaturisca ‘entro’ la circolazione delle merci e nello stesso tempo ‘non entro’ di essa. Dunque: la trasformazione del denaro in capitale deve essere spiegata in base alle leggi che sono immanenti allo scambio di merci, in modo tale che lo scambio di equivalenti valga come punto di partenza. Il nostro possessore di denaro, che esiste ancora soltanto come bruco di capitalista, deve comperare le merci al loro valore, le deve vendere al loro valore, eppure alla fine del processo deve trarne più valore di quanto ve ne abbia immesso. Il suo evolversi in farfalla deve avvenire entro la sfera della circolazione e ‘non’ deve avvenire entro di essa. Queste sono le condizione del problema: ‘Hic Rhodus, hic Salta!’.”” (pag 77-80) [F. Engels, ‘Riassunto del Capitale’ (Contraddizione della formula generale)] [(in) Karl Marx Friedrich Engels, ‘Riassunto del Capitale’, 1976]”,”MAED-416″
“ENGELS Friedrich MARX Karl”,”Il Quarantotto. La “”Neue Rheinische Zeitung””.”,”Tutti gli articoli pubblicati in questo volume sono stati tradotti dai voll. 5 e 6 dei ‘Werke’, Dietz, 1959 e 1961. “”La parabola è descritta con mano maestra da Marx, in tutte le sue tappe obbligate, nell’articolo ‘La borghesia e la controrivoluzione’ e nell”Autodifesa’ al processo di Colonia, e seguita giorno per giorno nei commenti della “”Neue Rheinische Zeitung”” di cui si troverà più oltre una scelta; ma i suoi redattori si erano resi conto fin dall’inizio che, passata la prima ebbrezza di marzo, l”ancien régime’ andava riguadagnando una posizione dopo l’altra senza scontrarsi in nessuna seria resistenza da parte liberale e democratica (godendo anzi della tacita connivenza di quest’ultima), e questo è tanto vero, che proprio perciò, e per ‘esplicita dichiarazione’, anticiparono all’1 giugno, l’apparizione del loro foglio, in origine prevista per l’1 luglio. E, da allora, non risparmiarono ‘nessun’ bersaglio sulla scena politica tedesca ed europea, non cingendo d’alloro, in pagine ardenti di passione, che “”la fronte minacciosamente cupa”” dei proletari in disperata lotta per salvare la propria vita e, con essa, far marciare avanti, non indietro, la ruota della storia, a Parigi e Vienna soprattutto. Facile bersaglio (ma chi, allora, in un modo o nell’altro non vi si prosternava davanti?) la “”prode insipienza”” degli uomini “”con Dio per il Re e per la Patria””, il grigio corteo delle teste coronate e dei loro reggicoda tintinnanti di decorazioni o di sciabole, grevi di antenati o senza antenati, ligi ai loro pregiudizi e privilegi ma pronti a trasformarsi in mercanti di acquavite e barbabietole da zucchero: detengono il potere e lo difendono, è il loro diritto storico e il loro mestiere. La frusta della””Neue Rheinische Zeitung”” è molto più crudele con gli “”uomini nuovi””, con la pingue borghesia e i suoi Camphausen, Hansemann e relativi “”Montesquieu”” (l’articolo ‘Montesquieu LVI’ è, fra tutti quelli riprodotti in questo florilegio, uno dei più spassosi), questo “”ordine”” più vecchio che nuovo, “”senza fede in se stesso, senza fede nel popolo, mugugnante verso l’alto, tremebondo verso il basso, egoista verso tutt’e due le parti e consapevole del proprio egoismo, rivoluzionario contro i conservatori, conservatore contro i rivoluzionari… energia in nessun senso, plagio in tutti i sensi, bassezza per mancanza di originalità, originalità nella bassezza….. senz’occhi, senza orecchie, senza denti, senza tutto”” (quanto ai Soloni di Francoforte, il disprezzo è tale che appena, se non nei giorni delle questioni di fondo – il dibattito sulla Polonia, l’armistizio con la Danimarca, gli “”affari austriaci”” -, accade di sentirne parlare). E la “”sinistra”” democratica, l”eterna’ sinistra piccolo-borghese? Al nemico aperto basta una stoccata: all'””amico””, al “”cugino””, non ne bastano due. E’ la “”sinistra”” democratica che si è assunta la parte di avanguardia; in realtà, essa copre la ritirata del “”centro””, la copre con la sua retorica fumosa, coi suoi voli nell'””aereo mondo dei sogni”” e le sue ricadute nel sordido mondo della “”mediazione””, col suo “”cretinismo parlamentare””. E’ “”il terzo a reggere il sacco”””” [Bruno Maffi, Presentazione] [(in) Karl Marx Friedrich Engels, Il Quarantotto. La “”Neue Rheinische Zeitung””, 1970] (pag XIV-XV)”,”MAED-419″
“ENGELS Friedrich MARX Karl”,”Sull’Irlanda.”,”Lettera di Marx a Engels del 30 novembre 1867 (pag 174-175) Il dibattito sul fenianismo e gli operai inglesi “”Ciò che gli inglesi ancora non sanno è che fin dal 1846 il contenuto economico, e quindi anche lo scopo politico della dominazione inglese in Irlanda, è entrato in una fase del tutto nuova, e proprio per questo il fenianismo assume una tendenza socialista (in senso negativo, in quanto rivolta contro l’appropriazione del suolo) e di un movimento delle classi subalterne. Che cosa può esservi di più ridicolo che mettere sullo stesso piano le barbarie di Elisabetta e di Cromwell, i quali volevano sostituire gli irlandesi con colonizzatori inglesi (in senso romano), e il sistema odierno che li vuole sostituire con pecore, maiali e buoi! Il sistema del 1801-46 (le espropriazioni durante quel periodo erano eccezionali e avvenivano specialmente nel Leinster, dove il terreno era particolarmente adatto all’allevamento del bestiame) con i suoi intermediari e con i canoni d’affitto usurai andò a rotoli nel 1846. La abrogazione delle leggi sul grano, dovuta in parte alla carestia irlandese e da questa comunque affrettata, tolse alla Irlanda il monopolio della fornitura del grano, in momenti normali, all’Inghilterra. Lana e scarpe divennero la parola d’ordine, e si verificò la conversione del terreno arato in pascolo. Perciò da quel momento ha inizio la concentrazione sistematica dei poderi. La legge sui possedimenti ipotecati, che trasformò intermediari arricchiti in proprietari fondiari, accelerò il processo. Estromissione dei coltivatori dalle proprietà in Irlanda! E’ questo l’unico obiettivo della dominazione inglese. Lo stupido governo inglese di Londra non sa niente di questo immenso cambiamento avvenuto dopo il 1846. Ma gli irlandesi lo conoscono. Dalla Meagher’s Proclamation (1848) fino al manifesto elettorale di Hennessy (tory e urquhartista) (1866) gli irlandesi hanno espresso la loro consapevolezza di tali cose nel modo più chiaro e più vigoroso. Ciò che dobbiamo chiederci ora è: che cosa dobbiamo consigliare agli operai inglesi? A mio parere essi debbono fare dell’abrogazione dell’Unione (in breve lo spirito del 1783, solo democratizzato e adattato alle condizioni attuali) un articolo del loro pronunziamento. E’ questa l’unica forma legale e perciò l’unica forma possibile dell’emancipazione irlandese che può essere introdotta nel programma di un partito inglese. L’esperienza dovrà dimostrare più tardi se fra i due paesi possa continuare ad esistere una unione meramente personale. Io credo a metà che si possa, se ciò avviene in tempo. Quello di cui gli irlandesi hanno bisogno è: 1. autogoverno e indipendenza dall’Inghilterra; 2. la rivoluzione agraria. Gli inglesi, con la loro migliore buona volontà non possono farla per loro, ma possono dare loro gli strumenti legali, affinché la compiano da soli; 3. protezione doganale contro l’Inghilterra. Dal 1783 al 1801 l’industria irlandese fiorì in ogni settore. L’Unione, con l’abbattimento della protezione doganale eretta precedentemente dal parlamento irlandese, distrusse ogni attività industriale in Irlanda. Quel po’ di industria di lino non compensa in alcun modo tutto ciò. L’Unione del 1801 produsse sull’industria irlandese gli stessi effetti delle misure prese dal parlamento inglese sotto Anna, Giorgio II, ecc. per sopprimere l’industria irlandese della lana. Non appena gli irlandesi divenissero indipendenti, la necessità li farebbe diventare protezionisti, come il Canadà, l’Australia, ecc.. Avrei piacere che tu mi mandassi in poche righe la tua opinione prima che io porti le mie vedute dinanzi al Consiglio Centrale (martedì prossimo, questa volta per fortuna senza l’intervento dei giornalisti). Saluti. Tuo Karl Marx.”” [dalla lettera di K. Marx a F. Engels del 30 novembre 1867] [(in) K. Marx F. Engels, Sull’Irlanda, 1973] (pag 173-175)”,”MAED-420″
“ENGELS Friedrich MARX Karl, a cura di Franco FERRI”,”Manifesto del Partito Comunista.”,”””Per quanto sia mutata la situazione negli ultimi venticinque anni, i principî generali svolti in questo ‘Manifesto’ sono ancora oggi, in complesso, del tutto giusti. Qualche cosa sarebbe qua e là da ritoccare. L’applicazione pratica di questi principî, come spiega lo stesso ‘Manifesto’, dipenderà in ogni luogo e in ogni tempo dalle circostanze storiche del momento, e perciò non si dà nessuna particolare importanza alle misure rivoluzionarie proposte alla fine del capitolo II. Oggi questo passo sarebbe, sotto molti rapporti, altrimenti redatto. Di fronte all’immenso sviluppo della grande industria negli ultimi venticinque anni e al progrediente sviluppo della organizzazione del partito della classe operaia, che l’accompagna; di fronte alle esperienze pratiche; prima delle rivoluzione di febbraio e poi, a maggior ragione, della Comune di Parigi, nella quale, per la prima volta, il proletariato tenne per due mesi il potere politico, questo programma è oggi qua e là invecchiato. La Comune, specialmente, ha fornito la prova che “”la classe operaia non può impossessarsi puramente e semplicemente di una macchina statale già pronta e metterla in moto per i suoi fini””. Si veda ‘La guerra civile in Francia. Indirizzo del Consiglio generale dell’Associazione Internazionale degli Operai’, edizione tedesca, p. 19, dove questo concetto è svolto più diffusamente). E’ poi naturale che la critica della letteratura socialista sia, pei nostri giorni, incompleta, giungendo essa soltanto fino al 1847; lo stesso dicasi delle osservazioni circa la posizione dei comunisti rispetto ai diversi partiti di opposizione (capitolo IV), le quali, se pur sono giuste ancor oggi nei principî generali, sono tuttavia invecchiate nei particolari, perché la situazione politica si è completamente trasformata e l’evoluzione storica ha fatto sparire la maggior parte dei partiti ivi enumerati. Il ‘Manifesto’, però, è un documento storico, al quale non ci sentiamo più in diritto di fare modificazioni. Forse in una successiva edizione si potrà aggiungere un’introduzione che getti un ponte fra il 1847 e oggi; ma oggi questa ristampa ci è giunta troppo inaspettata per lasciarcene il tempo”” (K. Marx; Friedrich Engels, Prefazione all’edizione tedesca del 1872] [(in K. Marx F. Engels, Manifesto del Partito Comunista, 1960] (pag 33-34) (ancora da inserire)”,”MAED-421″
“ENGELS Friedrich MARX Karl LAFARGUE Paul BEBEL A. KAUTSKY K. LENIN V.I. KOLLONTAJ A. ZETKIN C. RIAZANOV D. TROTSKY L. ZINOVIEV G.; a cura di Margherita COPPO e Fabio FREDDI”,”Il marxismo e la donna.”,”””Inizialmente si nasceva già sposati con un intero gruppo dell’altro sesso. Nelle forme posteriori del matrimonio di gruppo, verosimilmente esistevano condizioni analoghe, ma con progressivo restringimento del gruppo. Nel matrimonio di coppia, di regola, le madri concordano i matrimoni dei loro figli. Anche in questo caso a decidere sono considerazioni di nuovi legami di parentela che devono rendere più solida la posizione della giovane coppia nella ‘gens’ e nella tribù. E quando il diritto patriarcale e la monogamia ebbero il sopravvento con il prevalere della proprietà individuale sulla proprietà comune e con l’interesse dell’eredità, da quel momento il matrimonio dovette dipendere da considerazioni economiche”” [Friedrich Engels, Der Ursprung der Familie, des Privasteigenthums und des Staats. Im Anschluss an Lewis H. Morgan’s Forschungen, Hottingen-Zürich, Schweizerische Genossensschaftsbuchdrückerei, 1884] [(in) AA.VV., Il marxismo e la donna, 1977] (pag 14)”,”MAED-422″
“(ENGELS Friedrich) MARX Karl a cura di Giuseppe PRESTIPINO”,”Arte e lavoro creativo. Scritti di estetica.”,”2° copia In appendice: – Lassalle sull’ idea tragica – Lettere di Engels sulla letteratura (a Lassalle, a M. Kautsky, a E.Harkness) ‘Per la critica dell’economia politica’ fu tra i pochi scritti degli anni 1857-58 pubblicati da Marx. E’ costituito da due capitoli (sulla “”merce”” e sul “”denaro””) rielaborati in forma definitiva e dati alle stampe nel 1859 presso l’editore Duncker di Berlino col titolo ‘Zur Kritik der politischen Oekonomie’. Nella Prefazione, da cui è tratto il brano scelto, Marx ci presenta l’itinerario della sua autobiografia intellettuale, dai primi interventi giovanili sulla ‘Rheinische Zeitung’ all’incontro e alla collaborazione con Engels, agli studi di economia fatti nel British Museum di Londra. Riferendosi agli anni 1844-45, Marx afferma che proprio in quel periodo maturò in lui la concezione che gli servì da filo conduttore nei suoi studi: nella produzione sociale della loro esistenza gli uomini vengono a trovarsi in rapporti determinati e necessari, ossia in “”rapporti di produzione corrispondenti ad un determinato livello di sviluppo delle loro forze produttive materiali””. Il complesso di tali rapporti costituisce la “”struttura economica della società, la base reale su cui si eleva una sovrastruttura giuridica e politica e a cui corrispondono determinate forme di coscienza sociale””. A un certo grado del loro sviluppo le forze produttive materiali della società entrano in contraddizione con i rapporti di produzione esistenti. Si arriva quindi a una epoca di rivoluzione sociale. “”Cambiando la base economica viene a essere sovvertita più o meno rapidamente tutta l’enorme sovrastruttura””. Le forme giuridiche, politiche, religiose, artistiche o filosofiche sono la “”coscienza”” che una società ha di se stessa e delle sue contraddizioni. Ma come non si può giudicare un individuo dall’idea che s’è formato di sé, così non si può giudicare un’epoca di rivolgimenti a partire dalla sua “”coscienza””. E’ piuttosto la coscienza che dev’essere spiegata partendo dalle contraddizioni della vita materiale. Le manifestazioni artistiche, in quanto espressioni della coscienza che un’epoca storica ha di se stessa e dei suoi contrasti interni, trovano quindi una chiave esplicativa fuori di sé, nello sviluppo concreto delle forze produttive materiali e nel nesso, storicamente determinato, che intercorre tra queste forze produttive e i rapporti sociali corrispondenti. La considerazione sociologica del fatto artistico – chiaramente presente nella ‘Prefazione’ a ‘Per la critica’, è uno degli elementi più importanti per un discorso complessivo sulla “”estetica”” di Marx. Vi è da sottolineare infine che il condizionamento della sovrastruttura da parte della base economica non è di tipo meccanico e lascia certo spazio a “”irregolarità”” o a ritardi (vedi sopra a proposito dell”Introduzione’ del ’57): cambiando la base economica, tutta l’enorme sovrastruttura viene ad essere sovvertita “”più o meno rapidamente”””” [(in) Appendice II. 7. Per la critica dell’economia politica. Trad. di B. Spagnuolo Vigorita, Roma, Newton Compton ed., 1972 (MEW, Bd 13, 1961, pp. 3-160)] [Biagio Muscatello, ‘Notizie sui testi’, Nota 7] [(in) Karl Marx, Arte e lavoro creativo. Scritti di estetica, 1976, a cura di Giuseppe Prestipino] (pag 255)”,”MAED-423″
“ENGELS Frederick”,”The Condition of the Working-Class in England in 1844. With Preface written in 1892.”,”ENGELS Frederick Il temperamento degli irlandesi immigrati contribuirà a migliorare il carattere dell’operaio inglese “”Another influence of great moment in forming the character of the English workers is the Irish immigration already referred to. On the one hand it has, as we have seen, degraded the English workers, removed them from civilisation, and aggravated the hardship of their lot; but, on the other hand, it has thereby deepened the chasm between workers and bourgeoisie, and hastened the approaching crisis. For the course of the social disease from which England is suffering is the same as the course of a physical disease; it develops, according to certain laws, has its own crisis, the last and most violent of which determines the fate of the patient. And as the English nation cannot succumb under the final crises, but must go forth from it, born again, rejuvenated, we can but rejoice over everything which accelerates the course of the disease. And to this the Irish immigration further contributes by reason of the passionate, mercurial Irish temperament, which it imports into England and into the English working-class. The Irish and English are to each other much as the French and the Germans; and the mixing of the more facile, excitable, fiery Irish temperament with the stable, reasoning, persevering English must, in the long run, be productive only of good for both. The rough egotism of the English bourgeoisie would have kept its hold upon the working-class much more firmly if the Irish nature, generous to a fault, and ruled primarily by sentiment, had not intervened, and softened the cold, rational English character in part by a mixture of the races, and in part by the ordinary contact of life”” [Frederick Engels, The Condition of the Working-Class in England in 1844. With Preface written in 1892, 1892] (pag 123-124)”,”MAED-424″
“ENGELS F. MARX K.”,”Komünist Partísí Manífestosu.”,”Komünístler Bírlígí’nín Taríhíne Katki (Contributo alla storia della Lega dei comunisti) (pag 125-162)”,”MAED-425″
“ENGELS Federico, a cura di Ernesto RAGIONIERI”,”Per la critica del progetto di programma del Partito socialdemocratico – 1891.”,”””Al congresso di Halle (12-18 ottobre 1890), il primo tenuto in Germania dopo la grande vittoria elettorale del 20 febbraio 1890, dopo la caduta di Bismarck e dopo la fine delle leggi antisocialiste, il Partito socialdemocratico tedesco prendeva la decisione di affidare al prossimo congresso del Partito il compito dell’approvazione e della discussione del nuovo programma. La necessità di un nuovo programma era avvertita soprattutto in relazione alla consapevolezza di termini profondamente nuovi della situazione storica, tanto per il movimento operaio internazionale dopo la costituzione della Seconda Internazionale quanto per la socialdemocrazia tedeasca divenuta, dopo la prova dei dodici anni di leggi antisocialiste, un grande partito ricco di nuovi compiti e di nuove responsabilità. Il programma intorno al quale si era realizzata la unificazione di Gotha, con le limitate seppure significative modificazioni che gli erano state successivamente apportate, sembrava più da aggiornare che non da modificare in modo radicale. Piuttosto che come frutto di un’analisi teorica e di un ripensamento critico del programma del partito, i lavori per la preparazione del nuovo progetto si andavano profilando all’insegna di un’amministrazione più o meno ordinaria del partito vittorioso. ….”,”MAED-427″
“ENGELS Frederick”,”Historical materialism. (1892)”,”Saggio scritto da Engels (1892) come introduzione alla prima edizione inglese di ‘Socialism, Utopian and Scientific’ già pubblicato in altre lingue “”Then came the Continental revolutions of February and March, 1848, in which the working people played such a prominent part, and, at least in Paris, put forward demands which were certainly inadmissible from the point of view of capitalist society. And then came the general reaction. First the defeat of the Chartists on the 10th of April 1848, then the crushing of the Paris workingmen’s insurrection in June Of the same year, then the disasters of 1849 in Italy, Hungary, South Germany, and at last the victory of Louis Bonaparte over Paris, 2nd December, 1851″” (pag 16-17) Biografia di Lucien Sanial From Wikipedia, the free encyclopedia Lucien Sanial (1835-1927). Lucien Delabarre Sanial (1835–1927) was a French-born American newspaper editor, economist, and political activist. A pioneer member of the Socialist Labor Party of America, Sanial is best remembered as one of the earliest economic theorists to deal with the Marxian concept of imperialism. Contents [hide] 1 Biography 1.1 Early years 1.2 First political activities 1.3 Battles with Gompers 1.4 Further SLP activities 1.5 The Socialist Party and after 1.6 Death and legacy 2 Footnotes 3 Works 4 External links Biography[edit] Early years[edit] Lucien Sanial was born September 12, 1835[1] in France, the son of a man who was a medical doctor and scientist.[2] Sanial attended secondary school in France before enrolling in the Polytechnical School of the University of Charlemagne.[2] Sanial first came to the United States in 1862, when he was sent by the Paris Temps (Paris Times) as a war correspondent during the American Civil War.[2] Sanial subsequently chose to take up permanent residence in America. First political activities[edit] Sanial joined the fledgling Socialist Labor Party of America (SLP), one of the first Marxist political parties in the United States in 1877, just one year after its formation.[3] Sanial pursued a career in journalism, working as the editor of a series of politically oriented newspapers, including The Toiler, The Issue, and the Daily Telegraph.[2] In 1886 Sanial became active in the political campaign of Henry George in his effort to become Mayor of New York City. Together with his future comrades in the Socialist Labor Party, Hugo Vogt and Daniel DeLeon, Sanial served on the Organization Committee for the United Labor Party — the political entity back of George’s mayoral bid.[4] The SLP suffered an organizational split in 1889 over the matter of tactics, pitting a group dedicated to political action headed by Wilhelm Rosenberg against others favoring an orientation based upon the development of socialist influence in the trade unions.[5] Sanial emerged as a prominent leader of the latter orientation, which won the day in the factional war.[6] For the next decade Sanial would stand alongside DeLeon, Vogt, and Executive Secretary Henry Kuhn as one of the most influential figures of the SLP.[7] Sanial played a lasting role as the primary author of the SLP’s 1889 party platform, a document which broke from previous tradition of presenting a short summary of socialist principles including instead the favor of colorful oratory basing its case upon the arguments advanced in the Declaration of Independence.[8] Sanial’s language would be readopted with only minor revisions by SLP conventions for decades after.[8] Sanial was also active in the formation of the New York Nationalist Club, an organization organized to promote the ideas regarding the nationalization of industry advanced by the utopian socialist writer Edward Bellamy in his best-selling novel, Looking Backward.[9] Also participating in the formation of the New York Nationalist Club was the 35-year-old DeLeon, employed at the time as a lecturer at Columbia University.[9] Cover of Sanial’s seminal 1901 pamphlet on imperialism, Territorial Expansion. Following the victory of the trade union faction in 1889, Sanial was named the editor of the SLP’s English-language official organ, The Workmen’s Advocate, and its successort, The People.[10] He would remain in this position for about two years, stepping down as editor in August 1891, ostensibly for reasons of failing eyesight and so he could attend the Brussels Congress of the Second International on behalf of the SLP.[11] Sanial was succeeded by his pugnacious associate editor, Daniel DeLeon — a man who would famously remain in the role of SLP newspaper editor until his death more than two decades later.[12] Battles with Gompers[edit] New York’s socialists and left wing trade unionists were deeply dissatisfied with the Central Labor Union (CLU) of New York, which they believed to be dominated by conservatives, and in February 1889 established a rival Central Labor Federation (CLF), which included 38 trade unions and the Section New York of the SLP, whose delegate was Sanial.[13] This group received a charter from the American Federation of Labor (AF of L), headed by Samuel Gompers, as a constituent member of that organization.[13] This schism was settled, and in December 1889 the Central Labor Union and Central Labor Federation united under the name of the former organization.[13] A spirit of uneasiness remained, however, as the left wing unionists came to feel the moderates showed insufficient zeal towards the movement for an 8-hour day and suspected corruption, while the moderates felt the union movement was being manipulated by socialists for political ends.[13] In June 1890, the left wing again decided to bolt the organization, reestablishing the Central Labor Federation.[13] This time, however, Gompers and the AF of L refused to issue a charter to the CLF, using its decision to allow admission of Section New York SLP as a pretext for this denial.[13] DeLeon and Sanial became bitter critics of the AF of L and its leadership, battling with the Gompers majority at successive AF of L annual conventions from 1890 to 1894.[14] In 1895 the SLP admitted defeat in its effort at boring from within in an effort to radicalize the AF of L and established a new socialist labor federation of its own, the Socialist Trade and Labor Alliance.[15] Further SLP activities[edit] Sanial was twice a political candidate of the SLP for Mayor of New York, standing for election to that post in the campaigns of 1894 and 1897.[16] He also ran as the SLP’s candidate for United States Congress in the 16th District of New York state in 1896.[16] Sanial was chosen several times as a delegate of the Socialist Labor Party to international congresses of the world socialist movement.[17] During the last years of the 19th Century Sanial would become involved with the question of imperialism, intrigued by the pattern of American expansion in the era of the Spanish-American War. Sanial would publish on the theme in 1901 in a seminal pamphlet entitled Territorial Expansion, anticipating the work of John A. Hobson (1902) and Vladimir Ul’yanov (Lenin) (1916). In 1893 Sanial was tapped to write the annual report of the United States government’s Bureau of Labor Statistics.[2] The Socialist Party and after[edit] In 1899 the trade union-oriented SLP split again, this time pitting party regulars seeking to continue the party’s dual unionist approach of supporting the Socialist Trade and Labor Alliance against those who favored the support of the established unions affiliated to the American Federation of Labor.[5] While he did remain in the SLP until about 1902,[10] Sanial eventually decided to cast his lot with the departing elements, becoming a member of the Socialist Party of America, and organization which the former SLP dissidents had helped establish. During the years of World War I, Sanial broke with the Socialist Party over its opposition to American intervention in the European war on behalf of the Entente powers. Sanial found himself teaming up with his old nemesis Samuel Gompers as an active member of the American Alliance for Labor and Democracy, a political pressure group established by the AF of L in order to build support among the working class for the American war effort. Death and legacy[edit] Lucien Sanial died on January 7, 1927, in the village of Northport in Suffolk County on Long Island, New York.[16] He was 91 years old at the time of his death. Footnotes[edit] Jump up ^ Various sources have Sanial’s date of birth as 1836 — although the 1925 American Labor Who’s Who and its assertion that he was born in 1835 should be regarded as definitive, owing to that book’s use of survey forms circulated among those selected by editor Solon DeLeon for inclusion. ^ Jump up to: a b c d e Solon DeLeon with Irma C. Hayssen and Grace Poole, The American Labor Who’s Who. New York: Hanford Press, 1925; pg. 203. Jump up ^ “”Lucien Sanial (1836-1927),”” Glossary: People, Marxists Internet Archive, http://www.marxists.org/ Jump up ^ Carl Reeve, The Life and Times of Daniel DeLeon. New York: Humanities Press, 1972; pg. 25. ^ Jump up to: a b Tim Davenport, “”Socialist Labor Party (1876–1946): Party History,”” Early American Marxism website, http://www.marxisthistory.org/ Jump up ^ Reeve, The Life and Times of Daniel DeLeon, pg. 26. Jump up ^ Howard H. Quint, The Forging of American Socialism: Origins of the Modern Movement: The Impact of Socialism on American Thought and Action, 1886-1901. Columbia, SC: University of South Carolina Press, 1953; pg. 147. ^ Jump up to: a b Morris Hillquit, History of Socialism in the United States. Fifth Revised and Enlarged Edition. New York: Funk and Wagnalls, 1910; pg. 234. ^ Jump up to: a b “”News of the Movement,”” The Nationalist [Boston], vol. 1, no. 1, (May 1889), pg. 23. ^ Jump up to: a b Stuart B. Kaufman (ed.), “”Lucien Sanial,”” in The Samuel Gompers Papers: Volume 2: The Early Years of the American Federation of Labor, 1887-90. Urbana, IL: University of Illinois Press, 1987; pg. 463. Jump up ^ Quint, The Forging of American Socialism, pg. 145. Jump up ^ Rudolph Katz, With DeLeon Since ’89. Book II of Daniel DeLeon: The Man and His Work: A Symposium. New York: National Executive Committee of the Socialist Labor Party, 1919; pp. 10-11. ^ Jump up to: a b c d e f Reeve, The Life and Times of Daniel DeLeon, pg. 51. Jump up ^ Reeve, The Life and Times of Daniel DeLeon, pp. 51-53. Jump up ^ Reeve, The Life and Times of Daniel DeLeon, pg. 95. ^ Jump up to: a b c Lawrence Kestenbaum, “”Lucien Delabarre Sanial,”” The Political Graveyard, politicalgraveyard.com/ Jump up ^ Katz, With DeLeon Since ’89, pg. 11. Works[edit] The True American Policy: Protect Labor: An Address to the Working Men by the Editor of “”America.’ New York: National Chamber of Industry and Trade, 1882. Land and Machinery: A Lecture Delivered before the New York American Section of the Socialist Party. New York: New York Labor News Co., n.d. [c. 1885]. The Socialist Almanac and Treasury of Facts. (Editor.) New York: Socialistic Cooperative Publishing Association, 1898. I. Taxation; II. Genesis of Religion : III. The SLP Vote in Greater New York. New York: National Executive Committee, Socialist Labor Party, 1899. “”The New Trusts,”” in I. The New Trusts. II. The Middle Class, Its Origin, Its Rise, Its Decline. III. The Foreign Trade of the United States in 1880 and 1898. IV. German Trade Unionism. V. Socialist Labor Party of Canada; Socialist Vote of California. New York: Socialistic Cooperative Publishing Association, 1899. Territorial Expansion: Together with Statistics on the Growth of Socialism in America. New York: New York Labor News Co., 1901. General Bankruptcy or Socialism: Facts and Figures Heretofore Withheld from the Public Eye and Showing the Futility of Any Legislative “”Reform”” Having for its Object to Prevent Panics and the Final Collapse of the Banking Power. New York: Cooperative Press, 1913. Report of Lucien Sanial as a Member of the Committee on Banking, Bank Credit, Currency and Monetary Systems of the United States to the National Committee of the Socialist Party, in Meeting Assembled at Chicago, Ill., on May 9th, 1915. Chicago: Socialist Party of America, 1915. External links[edit]”,”MAED-428″
“ENGELS Federico, a cura di Luciano GRUPPI”,”La questione contadina in Francia e in Germania. (1894)”,”Sritto tra il 15-22 novembre 1894 pubblicato su ‘Neue Zeit’ n° 10 1894-95″,”MAED-429″
“ENGELS Friedrich, a cura di Leonard KRIEGER”,”The German Revolutions. ‘The Peasant War in Germany’ and ‘Germany: Revolution and Counter-Revolution’.”,”ENGELS Friedrich Nella sua prefazione il curatore, Krieger, afferma che nell’opera di Jacques Droz ‘Les révolutions allemandes de 1848’ (1957) opera di riferimento sul tema, Droz manifesta chiaramente (con molte citazioni) il suo debito nei confronti di F. Engels e in particolare dell’opera ‘Rivoluzione e controrivoluzione in Germania’ (pag XLV) “”Still, the two revolutions, that of the Sixteenth Century and that of 1848-50, are, in spite of all analogies, materially different from each other. The revolution of 1848 bespeaks, if not the progress of Germany, the progress of Europe. Who profited by the revolution of 1525? The princes. Who profited by the revolution of 1848? The ‘big’ princes, Austria and Prussia. Behind the princes of 1525 there stood the lower middle-class of the cities, held chained by means of taxation. Behind the big provinces of 1850, there stood the modern big bourgeoisie, quickly subjugating them by means of the State debt. Behind the big bourgeoisie stand the proletarians. The revolution of 1525 was a local German affair. The English, French, Bohemians and Hungarians had already gone through their peasant wars when the Germans began theirs. If Germany was decentralised, Europe was so to a much greater extent. The revolution of 1848 was not a local German affair, it was one phase of a great European movement. The moving forces throughout the period of its duration were not confined to the narrow limits of one individual country, not even to the limits of one-quarter of the globe. In fact, the countries which were the arena of the revolution were least active in producing it. They were more or less unconscious raw materials without a will of their own. They were moulded in the course of a movement in which the entire world participated, a movement which under existing social conditions may appear to us as an alien power, but which, in the end, is nothing but our own. This is why the revolution of 1848-50 could not end in the way that the revolution of 1525 ended”” [Friedrich Engels, The Paesant War in Germany] [(in) F. Engels, ‘The German Revolutions’, 1967, a cura di Leonard Krieger] (pag 118-119)”,”MAED-439″
“ENGELS Friedrich”,”La situazione della classe operaia in Inghilterra. In base a osservazioni dirette e fonti autentiche.”,”””Nel testo si afferma che il periodo ciclico delle grandi crisi industriali è di cinque anni. Era questo l’intervallo che sembrava risultare dal corso degli avvenimenti dal 1825 al 1842. Ma la storia dell’industria dal 1842 al 1868 ha dimostrato che il periodo in effetti è decennale, che le crisi intermedie erano di natura secondaria, e a partire dal 1842 sono andate via via scomparendo. Dal 1868 la situazione è nuovamente mutata; ma di ciò parleremo più oltre. Non mi è passato per la mente di cancellare dal testo le numerose profezie, e in primo luogo quella di una imminente rivoluzione sociale in Inghilterra, dovute al mio entusiasmo giovanile di quei tempi. Non vedo alcun motivo di presentare il mio lavoro e me stesso migliori di quel che eravamo allora. Lo straordinario è non già che tante di quelle profezie siano risultate errate, bensì che tante si siano avverate, e che ora la situazione dell’industria inglese sia divenuta realmente critica, per effetto della concorrenza continentale e soprattutto americana, come in quel tempo io prevedevo, sia pure, è vero, per un futuro assai più vicino. Rispetto a questo punto, ho il dovere di aggiornare il libro in rapporto alla situazione odierna. Adempio questo compito riproducendo qui un articolo apparso in inglese nel ‘Commonweal’ di Londra del 1° marzo 1885 e in tedesco nella ‘Neue Zeit’ del luglio dello stesso anno (fascicolo 6). (…)”” [Friedrich Engels, prefazione del 1892 a ‘La situazione della classe operaia in Inghilterra. In base a osservazioni dirette e fonti autentiche, Roma, 1972] (pag 32-33) Nota l’articolo successivo lega l’insuccesso del cartismo inglese con il successo delle rivendicazioni socialiste degli operai francesi (pag 33) “”Or son quarant’anni, l’Inghilterra si trovò di fronte …”,”MAED-440″
“ENGELS Friedrich, a cura di Valentino GERRATANA”,”Antidühring.”,”Engels, Marx, Hegel e Kant (pag 10-11)”,”MAED-441″
“ENGELS Friedrich, a cura di Lucio LOMBARDO RADICE”,”Dialettica della natura.”,” Rapporto uomo-natura pag 192-194 “”Ma nessuna preordinata azione di nessun animale è riuscita a imprimere sulla terra il sigillo della sua volontà. Ciò doveva essere proprio dell’uomo. Insomma, l’animale si limita a ‘usufruire’ della natura esterna, e apporta ad essa modificazioni solo con la sua presenza; l’uomo la rende utilizzabile per i suoi scopi modificandola: la ‘domina’. Questa è l’ultima, essenziale differenza tra l’uomo e gli altri animali, ed è ancora una volta il lavoro che opera questa differenza. Non aduliamoci troppo tuttavia per la nostra vittoria umana sulla natura. La natura si vendica di ogni nostra vittoria. Ogni vittoria ha infatti, in prima istanza, le conseguenze sulle quali avevamo fatto assegnamento; ma in seconda e terza istanza ha effetti del tutto diversi, impreveduti, che troppo spesso annullano a loro volta le prime conseguenze. Le popolazioni che sradicavano i boschi in Mesopotamia, in Grecia, nell’Asia Minore e in altre regioni per procurarsi terreno coltivabile, non pensavano che così facendo creavano le condizioni per l’attuale desolazione di quelle regioni, in quanto sottraevano ad esse, estirpando i boschi, i centri di raccolta e i depositi dell’umidità. Gli italiani della regione alpina, nell’utilizzare sul versante sud gli abeti così gelosamente protetti al versante nord non presentivano affatto che, così facendo, scavavano la fossa all’industria pastorizia sul loro territorio; e ancor meno immaginavano di sottrarre, in questo modo, alle loro sorgenti alpine per la maggior parte dell’anno quell’acqua che tanto più impetuosamente quindi si sarebbe precipitata in torrenti al piano durante l’epoca delle piogge. Coloro che diffusero in Europa la coltivazione della patata, non sapevano di diffondere la scrofola assieme al bulbo farinoso. Ad ogni passo ci vien ricordato che noi non dominiamo la natura come un conquistatore domina un popolo straniero soggiogato, che non dominiamo come chi è estraneo ad essa, ma che noi le apparteniamo con carne e sangue e cervello e viviamo nel suo grembo: tutto il nostro dominio sulla natura consiste nella capacità, che ci eleva al di sopra delle altre creature, di conoscere le sue leggi e di impiegarle nel modo più appropriato”” (pag 192-193) [Friedrich Engels, Dialettica della natura, Roma, 1967]”,”MAED-442″
“ENGELS Friedrich MARX Karl LENIN V.I. STALIN J.”,”La lutte des partisans selon les auteurs classiques du marxisme-léninisme.”,”Sono testi raccolti e pubblicati a Mosca nel 1945, e comprendeno temi teorici e pratici della guerra e della guerriglia. Sotto una forma breve si tratta di una vera “”introduzione”” alla lotta e alla guerra di guerriglia. La guerra in Italia del 1849 “”Mais la révolte massive, l’insurrection générale du peuple sont des moyens dont l’application répugne à l’autorité royale. Seule une république peut recourir à ces moyens, comme nous l’avons vu en 1793. Ce sont des mesures qui exigent nécessairement comme condition préalable la ‘terreur révolutionnaire’; or quel est le monarque qui s’y déciderait? Ainsi la cause du désastre des Italiens n’est pas la défaite devant Novara et Vigevano, mais la poltronnerie et la modération auxquelles la monarchie les force. La défaite devant Novare n’a causé qu’un préjudice ‘stratégique’: les Italiens étaient coupés de Turin, ce qui ouvrait pour les Autrichiens la voie vers cette ville. Ce désavantage n’aurait eu aucune portée, si immédiatement après la bataille perdue, une ‘guerre véritablement révolutionnaire’ avait éclaté, si la partie de l’armée italienne restée intacte s’était aussitôt proclamée le noyau d’un soulèvement national de masses, si la ‘guerre’ stratégique honnête des ‘armées’ s’était transformée en une véritable ‘guerre du peuple’, pareille à celle que les Français ont menée en 1793″” [Karl Marx F. Engels, La guerre en Italie (II) (Extrait) (NRZ, 1° avril 1849)] [(in) Marx Engels Lenine Staline, La lutte des partisans selon les auteurs classiques du marxisme-léninisme, 1975] (pag 55)”,”MAED-443″
“ENGELS Friedrich MARX Karl”,”Manifesto del Partito Comunista. Seguito da: ‘Principi del comunismo’, ‘Per la storia della Lega dei Comunisti’ e dalle prefazioni di Marx e Engels.”,”La postfazione di Bongiovanni è dedicata a Maximilien Rubel (1905-1996) Dalla postfazione di Bongiovanni: I meriti di Engels. Engels editore di Marx. “”I meriti di Engels, non solo primo e pur cauto fondatore del “”marxismo””, ma anche primo vero editore di Marx dopo la morte di questi, erano stati, sul terreno filologico, senz’altro incalcolabili. Marx aveva infatti una scrittura quasi illeggibile, che mise a dura prova la vista non perfetta di Engels. Lo stesso Marx, del resto, oltre a usare sistematicamente e caoticamente vari tipi di abbreviazione, non metteva mai la desinenza dell’articolo, il che, in una lingua che comporta quattro casi, tre generi e due numeri, produceva ulteriori problemi. Probabilmente nessuno, insomma, oltre a Engels, da sempre alle prese con la grafia dell’amico e per di più uomo di straordinari e multiformi talenti, era in grado, in quegli anni, di decifrare, con tanta rapidità ed esattezza, la scrittura di Marx, nonché di afferrarne l’arduo assunto e lo sterminato ventaglio di interessi. Engels fornì anzi direttamente ad amici e compagni, e indirettamente alle generazioni successive, modelli e tecniche di lettura e trascrizione. Tra il 3 gennaio 1877 e il 7 luglio 1878, tuttavia, Engels, come già rammentato nel capitolo precedente, aveva pubblicato, inizialmente a malincuore, sul “”Vorwärts””, organo centrale del partito socialista tedesco, forse anche in ragione dei malumori suscitati dall’ancora molto lassalliano Programma di Gotha del 1875, gli articoli contro Eugen Dühring che sarebbero poi diventati il corpulento ‘Anti-Dühring’, un panorama enciclopedico (‘eine enzyklopädische Übersicht unserer Auffassung’), com’ebbe a scrivere lo stesso Engels in una lettera a Bernstein dell’11 aprile 1884, nel campo filosofico, scientifico e storiografico. Il successo era stato inaspettato. Persino in Russia (88). In quest’opera, così compiuta ed organica, da parte di alcuni studiosi, come si è visto, è stato giustamente individuato l’atto di nascita del cosiddetto “”marxismo””, postumo edificio dottrinale ben organizzato, rifinito o quasi in tutti i particolari e predisposto a fornire risposte soddisfacenti e con spirito militante in tutti i settori dello scibile umano. La ‘Kritik’ si stava così preparando, più strutturalmente che intenzionalmente, a diventare ‘Weltanschauung’. Il problema di Engels, nella linea anche psicologica e rassicurante dell”Anti-Dühring’, era dunque, dopo la morte di Marx (1883), l’organizzazione nel modo più sistematico possibile dello sconfinato materiale avuto in eredità. Al I libro del ‘Capitale’, l’unico pilastro piantato su un territorio enorme e spesso contraddittorio, dovevano dunque seguire gli altri due. Il Dioscuro sopravvissuto, ansioso di arrivare ai risultati ultimi, e nei manoscritti assai poco visibili, della dottrina, trascurò così la presunta preistoria, vale a dire gli scritti degli anni ’40, l”Einleitung’ del 1857 (peraltro così organicamente lineare e forse proprio per questo scartata da Marx e sostituita con la prefazione autobiografica del 1859), i cosiddetti ‘Grundrisse’ del 1857-58, i materiali successivi del 1858-61, il grande manoscritto del 1861-1863, le teorie sul plusvalore (pur ritenute di grande importanza), lo straordinario ‘Capitolo VI inedito’, e ricostruì, con stupefacente rapidità, il II libro del ‘Capitale’, pubblicato nel 1885, contenente materiali redatti verosimilmente, ma attendiamo ancora indicazioni certe di datazione, in parte già nel 1862, in parte tra il 1865 e il 1870 (ma Engels parrebbe non avere utilizzato alcun manoscritto anteriore al 1867) e in parte tra il 1877 e il 1879. L’eco di questo testo complicato, e forse implicitamente anche drammatico, fu nell’immediato scarsa, soprattutto in ambito socialista: la sua fortuna aumenterà, proprio per la marcata problematicità, nei decenni successivi. Molto più tempo Engels, impegnato in moltissime cose, dovette dedicare alla ricostruzione del Libro III, pubblicato nel 1894 e contenente materiali stesi tra il 1864 (la maggior parte tra il 1864 e il 1865) e il 1875. Una montagna di abbozzi, certo in buona parte già strutturati, divenne così il “”Libro”” I e il “”Libro”” II. Engels, che lesse senza dubbio quasi tutto l’immenso lascito marxiano a sua disposizione, più volte non nascose ai suoi corrispondenti europei, e soprattutto a se stesso, le enormi difficoltà del lavoro, nonché le lacune, lo scavo ossessivo, i momenti di stanchezza e di evidente disincanto da parte di Marx, la fuga di quest’ultimo nell’empiria confortante dei fatti e delle statistiche accumulate in metri cubi, ma anche le evidenti incompiutezze dell’opera, nonché le ripetizioni continue, le felici e sorprendentemente illuminanti contraddizioni, le rivelazioni improvvise, e anche la disperata afasia, presenti nella monumentale e indomita ‘Kritik’ marxiana, una ‘Kritik’ che continuerà per circa un secolo a riservare sorprese, pur ponendo ancora maggiori problemi, con successive edizioni e con sempre nuovi inediti. Vi sono state del resto anche controsorprese, come l’inesistenza quasi certa di un testo configurabile come i cosiddetti e fortunatissimi ‘Manoscritti economico-filosofici’, il cuore iperfeuerbachiano del “”giovane Marx”” (89) ed in realtà opera ricostruita artificialmente accorpando materiali vari in tutto simili ad altri dello stesso anno – il 1844 – e probabilmente preparatori del lavoro per cui era stato firmato il contratto con Leske (90).”” [Bruno Bongiovanni, Postfazione (saggio storico-critico)] [(in) Marx-Engels, Manifesto del Partito Comunista. Seguito da: ‘Principi del comunismo’, ‘Per la storia della Lega dei Comunisti’ e dalle prefazioni di Marx e Engels, 1998] [(88) Cfr. Eduard Bernstein, Briefwechsel mit Friedrich Engels, cit., p 258; (89) Cfr. Kostas Papaioannou, De Marx et du marxisme, Gallimard, Paris, 1983, pp. 39-83; (90) Cfr. Jürgen Rojahn, Il caso dei cosiddetti “”manoscritti economico-filosofici del 1844″”, in ‘Passato e presente’, 3, 1983, pp. 37-79. Per la nuova edizione cfr. MEGA (2) I, 2, pp. 197-438] pag 176-179)”,”MAED-001-FL”
“ENGELS Frederick MARX Karl”,”On Britain.”,”””But in the meantime the Trades Unions, legalised in 1824, had also stepped in, and high time it was. Capitalists are always organised. They need in most cases no formal union, no rules, officers, etc. Their small number, as compared with that of the workmen, the fact of their forming a separate class, their constant social and commercial intercourse stand them in lieu of that; it is only later on, when a branch of manufactures has taken possession of a district, such as the cotton trade has of Lancashire, that a formal capitalist’s Trades Union becomes necessary. On the other hand, the workpeople from the very beginning cannot do without a strong organisation, well-defined by rules and delegating its authority to officers and committees. The Act of 1824 rendered these organisation legal. From that day labour became a power in England. The formerly helpless mass, divided against itself, was not longer so. To the strength given by union and common action soon was added the force of a well-filled exchequer – “”resistance money””, as our French brethren expressively call it. The entire position of things now changed. For the capitalist it became a risky thing to indulge in a reduction of wages or an increase of working-hours”” (pag 473) [Frederick Engels, Trades Unions, 1881] [(in) Marx Engels, On Britain, 1953]”,”MAED-444″
“ENGELS Friedrich MARX Karl”,”Ecrits militaires. Violence et constitution des Etats europeens modernes.”,”Dono di RC Che cosa aspetta l’Europa. “”L’Allemagne aura des alliés, mais, à la première occasion, elle les lâchera, comme ses alliés lâcheront l’Allemagne. Enfin, pour la Prusse-Allemagne, il ne peut plus y avoir d’autre guerre que mondiale, ou mieux, une guerre mondiale d’une ampleur et d’une intensité jamais connues. Huit à dix millions de soldats s’entr’égorgeront en vidant l’Europe de toute substance, comme jamais un essaim de sauterelles n’a dépouillé un pays. Les dévastations de la Guerre de Trente ans, concentrées sur trois ou quatre ans, s’étendront à tout le continent. Les famines, les épidémies et la misère aiguë ramèneront à la barbarie les armées comme les masses populaires. Le chaos indescriptible de l’activité humaine dans le commerce, l’industrie et les communications entraînera la banqueroute générale. Les vieux Etats avec leur sagesse traditionnelle s’effondreront; des dizaines de couronnes rouleront sur le pavé, et personne ne daignera les ramasser. Il n’est possible de prévoir comment tout cela finira, et lequel des belligérants sortira victorieux du combat. Un seul résultat est absolument sûr: tout le monde sera épuisé, et nous aurons les conditions pour la victoire finale de la classe ouvrière”” [Friedrich Engels, Ce qui attend l’Europe, ‘Sozialdemokrat, 15 Janvier 1888, Londres, 15 Décembre 1887][(in) Marx Engels, Ecrits militaires. Violence et constitution des Etats europeens modernes, 1970] (pag 610-611)”,”QMIx-244″
“ENGELS Federico”,”Sobre el problema de la vivienda.”,”””Y la utopia burguesa y pequeñoburguesa de proporcionar a cada obrero una casita en propiedad y encadenarlo así a su capitalista de una manera semifeudal, adquiere ahora un aspecto completamente distinto. La realización de esta utopía equivale a la trasformación e todos los pequeños propietarios rurales de casas en obreros de industria doméstica, a la desparición del antiguo aislamiento y, por lo tanto, de la nulidad politica de los pequeños campesinos, arrastrados por la “”vorágine social””; equivale a extender la revolución industrial al campo, y con ella, a la transformación de la clase más estable, más conservadora de la población en un vivero revolucionario; y como culminación de todo esto, la expropriación de lo campesinos dedicados a la industria doméstica por las máquinas, las que los empujan forzosamente a la insurrección”” [Federico Engels, Sobre el problema de la vivienda, 1974] (pag 19)”,”MAED-445″
“ENGELS Friedrich”,”La situation de la classe laborieuse en Angleterre. D’après les observations de l’auteur et des sources authentiques.”,”””Chez les travailleurs apparaît par conséquent une conscience de classe – l’expression elle-même n’est pas utilisée par Engels – et le mouvement ouvrier se constitue. Comme le souligne Lénine: “”Engels a été le premier à dire que le prolétariat n’est pas seulement une classe qui souffre, mais que c’est précisément la situation économique honteuse qui lui est faite qui lle pousse irrésistiblement de l’avant et l’oblige à lutter pour son émancipation finale”” (1). Ce processus économique n’a pourtant rien de fortuit. L’industrie mécanisée à grande échelle exige des investissements de capitaux de plus en plus considérables, et la division du travail suppose le rassemblement d’un grand nombre de prolétaires. Des centres de production d’une telle ampleur, même situés à la campagne, entraînent la formation de communautés importantes; d’ou un excédent de main-d’oeuvre: les salaires baissent, ce qui attire d’autres industriels dans la région. Ainsi les villages se transforment en villes qui, elles-mêmes, se développent, en raison des avantages économiques qu’elles présentent aux yeux des industriels (pp. 56-57). L’industrie tendant à se déplacer des centres urbaines vers les régions rurales, où les salaires sont moindres, ce déplacement est lui-même cause de la transformation des campagnes. Les grandes villes constituent, pour Engels, les lieux les plus caractéristiques du capitalisme, et c’est vers elles qu’il se tourne maintenant (chapitre III). Il y montre le règne de la lutte effrénée de tous contre tous, et de l’exploitation de l’homme par l’homme (c’est-à-dire des travailleurs par les capitalistes), sous la forme la plus brutale. Dans cette anarchie, ceux qu ne possèdent pas de moyens de subsistance ou de production sont vaincus et contraints à peiner pour un maigre salaire ou à mourir de faim quand ils sont en chômage. Le pire et qu’ils en sont réduits à une insécurité foncière et que l’avenir du travailleur reste pour lui totalment mystérieux, incertain. En fait, cet avenir est déterminé par les lois de la concurrence capitaliste, que discute Engels dans son chapitre IV (2)”” (pag 11-12) [E.J. Hobsbawm, Avant-propos, (in) Friedrich Engels, La situation de la classe laborieuse en Angleterre. D’après les observations de l’auteur et des sources authentiques, 1960] [‘(1) Dans l’article, “”F. Engels””, écrit en 1895 (Marx-Engels-Marxisme, p. 37). Engels, cependant, n’a pas déterminé clairement, à cette époque, le rôle de la lutte des classes dans l’histoire; (2) Engels voit dans la concurrence le phénomène essentiel du capitalisme’]”,”MAED-446″
“ENGELS Friedrich”,”Ausgewählte Militärische Schriften. Band II.”,”Contiene lo scritto: ‘I principi del sistema militare prussiano’ (The Pall Mall Gazette’ 8, ottobre 1870) (pag 446-430) Engels sul mito prussiano della “”nazione in armi”” “”All das erklären die obigen Zahlen. Die Männer, die durch die Armee gegangen sind, machen sicherlich nicht mehr als 12 Prozent der gesamten erwachsenen männlichen Bevölkerung aus. Deshalb können bei einer Mobilmachung nicht mehr als 12 Prozent eingezogen werden; es bleiben also volle 88 Prozent zu Haus. Von diesen wird natürlich ein Teil im weiteren Kriegsverlauf einberufen, um die durch Schlachten und Krankheiten entstandenen Lücken aufzufüllen. Mögen sich diese auf weitere 2 bis 3 Prozent während eines halben Jahres belaufen, so ist doch die überwiegende Mehrheit der männlichen Bevölkerung noch immer nicht einberufen. Das “”Volk in Waffen”” ist also Lug und Trug”” (pag 448) [Das Prinzip des preußischen Militärsystems’, The Pall Mall Gazette’, 8. Oktober 1870] [Friedrich Engels, Ausgewählte Militärische Schriften. Band II, 1964]”,”MAED-447″
“ENGELS Friedrich”,”Il socialismo del signor Bismarck – Quattro articoli del 1881 su sindacato e salario. Un salario giusto per un giusto lavoro – Il sistema del salario – Trade Unions I – Trade Unions II.”,”””Ma come è possibile che i capitalisti abbassino i salari, quando il loro livello è determinato da una ben precisa legge economica? La legge economica dei salari esiste ed è inconfutabile. Ma abbiamo visto che essa è elastica, e in un duplice aspetto. Il livello dei salari può essere abbassato in un singolo ramo di attività (direttamente, abituando progressivamente gli operai di quell’industria a condizioni di vita inferiori, o indirettamente con l’aumento delle ore lavorative giornaliere o dell’intensità del lavoro a parità di ore lavorative, senza un corrispondente aumento del salario nominale). L’interesse di ogni singolo capitalista ad elevare i propri profitti diminuendo i salari dei suoi operai, riceve un nuovo impulso dalla concorrenza reciproca dei capitalisti di uno stesso ramo della produzione. Ciascuno di essi tende ad offrire la propria merce ad un prezzo inferiore a quello dei suoi concorrenti, e se non vuole sacrificare il suo profitto, è costretto a tentare di abbassare i salari. In questo modo la pressione sul livello dei salari, prodotta inizialmente dall’interesse del singolo capitalista, viene decuplicata dalla loro concorrenza reciproca. Ciò che prima era una questione di profitto maggiore, ora diventa un fatto di necessità. Di fronte a questa pressione costante, ininterrotta, le masse lavoratrici non organizzate non hanno mezzi di resistenza efficaci. Per questo motivo, nei settori di produzione in cui i lavoratori non sono organizzati, il salario mostra una tendenza costantemente a declinante, ed il numero delle ore lavorate una tendenza sempre crescente. Questo processo avanza lento ma sicuro; periodi di grande floridezza economica possono interromperlo qua e là; ma tempi di cattivo andamento degli affari lo accelerano viceversa ancora di più. I lavoratori si abituano via via a condizioni di vita sempre peggiori. Mentre la giornata lavorativa si avvicina sempre di più al suo massimo possibile, i salari sono sempre più vicini al loro minimo assoluto, alla somma sotto alla quale diventa impossibile per l’operaio vivere e procreare”” [Friedrich Engels, Trade Unions I] [(in) ‘Quattro articoli del 1881 su sindacato e salario. Un salario giusto per un giusto lavoro – Il sistema del salario – Trade Unions I – Trade Unions II’, Milano, 1993] [Nota redazionale (1): I quattro articoli qui presentati costituiscono una serie scritta per ‘The Labour Standard’, settimanale delle Trade Unions diretto da George Shipton, pubblicato a Londra dal 1881 al 1885. Engels fu però costretto ben presto ad abbandonare ogni collaborazione con questo giornale, a causa della tendenza sempre più opportunistica che in esso si manifestava. I quattro articoli vennero pubblicati rispettivamente il 7 maggio, il 21 maggio, il 28 maggio e il 4 giugno 1881] (pag 112-113)”,”MAED-452″
“ENGELS Friedrich”,”Ausgewählte Militärische Schriften. Band I.”,”Principali temi affrontati la rivoluzione del 1848 1849, dal punto di vista militare, la guerra di Crimea, l’analisi della forza , delle caratteristiche e della qualità degli eserciti europei”,”MAED-447-A”
“ENGELS Friedrich”,”Karl Marx.”,”Due scritti relativi alla morte di Marx avvenuta il 14 marzo 1883. L’opuscolo contiene: La ‘biografia’ di Marx scritta da Engels, e apparsa sull”Almanach populaire’ (Volkskalender’) pubblicato nel 1878 a Brunswick dal socialdemocratico W. Bracke (pag 5) ‘Discorso sulla tomba di Karl Marx’ pronunciato da Engels a Highgate il 17 marzo 1883′ (pubblicato sul Sozialdemokrat di Zurigo n. 13, del 23 marzo 1883) (pag 18-20) ‘Sulla tomba di Karl Marx, articolo di Engels del 28 aprile 1883, pubblicato sul ‘Sozialdemokrat’ di Zurigo il 3 maggio 1883 (pag 24-28) “”Ce qu’a perdu le prolétariat militant d’Europe et d’Amérique, ce qu’a perdu la science historique en cet homme, on ne saurait le mesurer. Le vide laissé par la mort de ce titan ne tardera pas à se faire sentir. De même que Darwin a découvert la loi du développement de la natura organique, de même Marx a découvert la loi du développement de l’histoire humaine, c’est-à-dire ce fait élémentaire voilé auparavant sous un fatras idéologique que les hommes, avant de pouvoir s’occuper de politique, de science, d’art, de religion, doivent tout d’abord manger, boire, se loger et se vêtir; que, par suite, la production des moyens matériels élémentaires d’existence et, partant, chaque degré de développement économique d’un peuple ou d’une époque forment la base d’où se sont développée les institutions d’Etat, les conceptions juridiques, l’art et même les idées religieuses des hommes en question et que, par conséquent c’est en partant de cette base qu’il faut les expliquer et non inversement comme on le faisait jusqu’à present. Mais ce n’est pas tout, Marx a également découvert la loi particulière du mouvement du mode de production capitaliste actuel et de la société bourgeoise qui en est issue. La découverte de la plus-value a, du coup, fait ici la lumière, alors que toutes les recherches antérieures aussi bien des économistes bourgeois que des critiques socialistes s’étaient perdues dans les ténèbres. Deux découvertes de ce genre devraient suffire pour une vie entière. Heureux déjà celui auquel il est donné d’en faire une seule semblable! Mais dans chaque domaine que Marx a soumis à ses recherches (et ces domaines sont très nombreux et pas un seul ne fut l’objet d’études superficielles), même dans celui des mathématiques, il a fait des découvertes originales. Tel fut l’homme de science. Mais, chez Marx, ce n’était même pas la moitié de sa personnalité. La science était pour Marx une force qui actionnait l’histoire, une force révolutionnaire. (…)”” [Friedrich Engels, ‘Discours sur la tombe de Karl Marx’ (Pronuncé à Highgate le 17 mars 1883)][(in) Friedrich Engels, ‘Karl Marx’, Paris, 1937] (pag 18-19) ————————————————— “”Karl Marx Cronologia delle opere principali Mi attengo, per questa cronologia, alla periodizzazione proposta da un grande studioso e interprete di Marx, il filosofo francese Louis Althusser, che nella raccolta di scritti Per Marx (ed. italiana Mimesis, Milano 2008) suddivide le opere di Marx in quattro periodi: 1840-1844 opere giovanili Comprendono la tesi di laurea di Marx sulla Differenza fra la filosofia della natura di Democrito e quella di Epicuro; alcuni articoli pubblicati sulla Gazzetta Renana e scritti più consistenti pubblicati sugli Annali franco-tedeschi, tra i quali i più famosi sono La questione ebraica e l’ Introduzione alla Critica della filosofia hegeliana del diritto pubblico; i Manoscritti economico-filosofici del 1844. Sono opere in cui Marx fa i conti in modo critico con i suoi “maestri”, Hegel e Feuerbach in particolare, senza tuttavia rompere radicalmente con la loro problematica di fondo. 1845 opere della rottura Sono le Tesi su Feuerbach e L’ideologia tedesca, in cui Marx recide i legami con il pensiero feuerbachiano ed hegeliano e sceglie il “materialismo storico”, decide cioè di indagare le società non per ciò che pensano di se stesse ma per come producono, ponendo le basi del concetto chiave delle opere successive di “modo di produzione”. 1845-1857 opere della maturazione Comprendono opere di carattere politico come il Manifesto comunista scritto in collaborazione con Fiedrich Engels (1848), Le lotte di classe in Francia (1949) e Il 18 brumaio di Luigi Bonaparte (1852); e le opere che iniziano una critica sistematica delle idee e teorie economiche: Miseria della filosofia (una critica alla Filosofia della miseria di Proudhon) e Lavoro salariato e capitale (1852). 1857-1883 opere della maturità Sono le opere che recano quasi ossessivamente nel titolo o nel sottotitolo l’espressione “critica dell’economia politica”: Per la critica dell’economia politica (1859), preceduta dall’ Introduzione (1857); Salario, prezzo e profitto. In questo periodo inizia il lungo e sistematico lavoro di stesura de Il capitale, di cui esce nel 1867 il libro I, mentre i libri II e III saranno pubblicati solo dopo la morte di Marx, a cura di Friedrich Engels, rispettivamente nel 1885 e nel 1894. Un ulteriore volume, con il titolo Teorie sul plusvalore, verrà pubblicato a cura di Karl Kautsky nel 1905. (http://www.turchetto.eu/corsi/MarxOPERE.htm) Questo elenco non comprende i titoli: – Grundrisse, Lineamenti fondamentali della critica dell’ economia politica – Storia delle teorie economiche. ———————————————-“,”MAED-454”
“ENGELS Friedrich MARX Karl”,”El manifiesto comunista.”,”””La pubblicazione del Manifesto del Partito Comunista coincise, per così dire, con la giornata del 18 marzo del 1848, con le rivoluzioni di Milano e di Berlino che furono le insurrezioni armate di due nazioni che occupano zone centrali: una nel continente europeo, l’altra nel Mediterraneo; due nazioni che fino ad allora erano fiaccate per il frazionamento del loro territorio e per le discorde intestine che le fecero cadere sotto la dominazione straniera. (…)”” (incipit prefazione di Engels all’edizione italiana del 1893)”,”MAED-455″
“ENGELS Federigo”,”Ludwig Feuerbach y el fin de la filosofia clasica alemana.”,”””Aquí Feuerbach confunde el materialismo, que es una concepción general del mundo basada en una interpretación determinada de las relaciones entre el espíritu y la materia, con la forma concreta que esa concepción del mundo revistió en una determinada fase histórica, a saber: en el siglo XVIII. Más aún, lo confunde con la forma achatada, vulgarizada, en que el materialismo del siglo XVIII perdura todavía hoy en las cabezas de naturalistas y médicos y como era pregonado en la década del 50 por los predicadores de feria Büchner, Vogt y Moleschott. Pero, al igual que el idealismo, el materialismo recorre una serie de fases en su desarrollo. Cada descubrimiento trascendental, operado incluso en el campo de las Ciencias Naturales, le obliga a cambiar de forma; y desde que el método materialista se aplica también a la historia, se abre ante él también aquí un camino nuevo de desarrollo. El materialismo del siglo pasado era predominantemente mecánico, porque por aquél entonces la mecánica, y además sólo la de los cuerpos sólidos – celestes y terrestres -, en una palabra, la mecánica de la gravedad, era, de todas la Ciencias Naturales, la única que había llegado en cierto modo a un punto de remate. La Química sólo existía bajo una forma infantil, flogística. La Biologia estaba todavía en mantillas (…)”” [Federico Engels, Ludwig Feuerbach y el fin de la filosofia clasica alemana, Madrid, 1969] (pag 32)”,”MAED-456″
“ENGELS Friedrich, a cura di Juan Bautista BERGUA”,”Anti-dühring. “”Contra Dühring””. La ciencia y la theorías marxistas.”,”Il meccanismo della crisi nel capitalismo. La legge coercitiva che domina nel capitalismo. “”Hemos visto como la perfectibilitad del maquinismo llevada al extremo se transforma, a causa de la anarquía que reina en la producción social, en una ley coercitiva que obliga a cada capitalista industrial a mejorar incesantemetne el instrumental y a perfeccionar sin descanso su fuerza productiva. La simple posibilidad de extender el dominio de su producción se transforma para él igualmente en una ley coercitiva. …. (pag 328-329)”,”MAED-457″
“ENGELS Federico”,”El origen de la familia y propiedad privada y el estado.”,”Declino economico e sociale dell’impero romano nel corso di quattro secoli . “”Parece, pues, que la masa de la póblación había vuelto a su punto de partida al cabo de cuatro siglos. Pero esto no probaba sino dos cosas: en primer lugar, que el orden social y la distribución de la propiedad en el imperio romano agonizante habían sido adecuados al grado de producción contemporánea en la agricultura y la industria, e inevitables por consiguiente; en segundo lugar, que, durante los cuatrocientos años posteriores, no habiendo tenido ningún progreso ni retroceso esenciales el estado de la producción, se había distribuido otra vez de la misma manera la propiedad y se habían creado las mismas clases de población. En los último siglos del imperio romano, la ciudad había perdido su autoridad sobre el campo y no la había vuelto a conquistar en los primeros siglos de la dominación alemana. Esto supone un grado de desarrollo inferior de la agricultura y de la industria. Esta situación de conjunto produjo por necesidad grandes propietarios poderosos y pequeños labradores independientes. Las inmensas experiencias hechas por Carlomagno con sus famosas haciendas imperiales, desaparecidas sin dejar casi huellas prueban cuán imposible era imponer a semejante sociedad la explotación latifúndica romana con esclavos, y a la vez el nuevo cultivo en grande por medio de prestaciones personales. Sólo las continuaron los conventos, y no podían ser productivas más que para ellos; pero los conventos eran asociaciones anormales basadas en el celibato; es cierto que podían realizar cosas excepcionales, pero por lo mismo tenían que seguir siendo excepciones”” (pag 193-194) [Federico Engels, El origen de la familia y propiedad privada y el estado, Madrid, 1970]”,”MAED-458″
“ENGELS Friedrich e KAUTSKY Karl, a cura di Enrico MAESTRI”,”Il socialismo giuridico (‘Juristen-Sozialismus’).”,”L’articolo ‘Juristen-Sozialismus’ è stato pubblicato da ‘Die Neue Zeit. Revue des geistigen und öffentlichen Lebens’ 5. 1887, H. 2, SS. 49-62 Enrico Maestri insegna Teoria generale del diritto e Metodlogia e logica giuridica presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Unversità degli Studi di Ferrara dove ricopre il ruolo di ricercatore di Filosofia del diritto. Ha al suo attivo la pubblicazione di un paio di monografie. “”Per Marx, il diritto al lavoro non è sicuramente il mezzo adatto per realizzare la rivoluzione proletaria, ma la sua potenziale pericolosità di scardinamento del sistema economico borghese, viene ammessa, e non nascosta, da Marx stesso, che proseguendo la sua analisi afferma: “”l’Assemblea costituente, che aveva posto di fatto il proletariato rivoluzionario ‘hors la loi’, fuori legge, doveva per ragioni di principio espellere dalla Costituzione, dalla legge delle leggi, una formula: doveva lanciare il suo anatema contro il diritto al lavoro”” (34). Quindi, la lotta per il diritto al lavoro non era così scontata, in un regime borghese, neanche per Marx; naturalmente egli ne valutava la minima efficacia per l’elevamento sociale delle classi lavoratrici, ma questo giudizio no lo faceva esitare dal considerare quella richiesta giuridica, ostile, di fatto, allo status quo politico-economico. Nella formula borghese del contratto di lavoro, la società degli uomini è eguagliata, ma in un eguagliamento astratto che rende la sua sussunzione sotto la proprietà privata. Per Engels e Kautsky, il problema principale era quello di capire che cosa volesse intendere Menger, quando richiedeva a favore della classe operaia, il diritto al compenso integrale del lavoro, il cosiddetto ‘diritto n. 1’, in quanto, “”hätte er nur eine Geschichte des Rechts Nr. 1 geschrieben, seine Schrift wäre spurlos vorübergegangen. Diese Geschichte ist bloß Vorwand der Schrift, ihr Zweck ist der, ‘Marx herunterzureißen'”” (35). Nella ‘Critica del programma di Gotha’, Marx confuta minuziosamente l’idea di Lassalle (poi mutuata da Menger nella formulazione del diritto fondamentale N. 1) che l’operaio riceve in regime socialista il frutto non ridotto o il frutto integrale del suo lavoro. Marx dimostra che dal lavoro sociale complessivo di tutta la società borghese bisogna detrarre: un fondo di riserva, un fondo per l’estensione della produzione, un fondo destinato a reintegrare il macchinario consumato, ecc. e inoltre bisogna detrarre dagli oggetti di consumo un fondo per le spese di amministrazione, per le scuole, per gli ospedali, per gli ospizi, ecc. A differenza della formula nebulosa, oscura e generica di Lassalle (e Menger dopo di lui) (“”all’operaio il frutto integrale del suo lavoro””), Marx stabilisce ponderatamente come deve essere la gestione di una società socialista. In questa società, pre-comunista, l’eguale diritto non scompare, ma è ancora diritto borghese, che come ogni diritto presuppone la disuguaglianza materiale. “”Il diritto può consistere soltanto, per sua natura, nell’applicazione di un’eguale misura; ma gli individui diseguali (e non sarebbero individui diversi se non fossero diseguali) sono misurabili con eguale misura solo in quanto vengono sottomessi soltanto secondo un lato ‘determinante’: per esempio in questo caso, ‘soltanto come operai’, e si vede in loro soltanto questo, prescindendo da ogni altra cosa. Inoltre, un operaio è ammogliato, l’altro no; uno ha più figli dell’altro, ecc. ecc. Supposti uguali il rendimento e quindi la partecipazione al fondo di consumo sociale, l’uno è più ricco dell’altro e così via. Per evitare tutti questi inconvenienti, il diritto, invece di essere uguale, dovrebbe essere disuguale”” (36)”” [Enrico Maestri, Introduzione a Friedrich Engels Karl Kautsky, ‘Il socialismo giuridico (‘Juristen-Sozialismus’), Napoli, 2015] [(34) K. Marx, ‘Le lotte di classe in Francia dal 1848 al 1850’, in K. Marx F. Engels, Opere scelte, Roma, 1969, p. 410; (35) F. Engels e K. Kautsky, ‘Juristen-Sozialismus’, cit., p. 56 [se egli avesse scritto soltanto una storia del diritto Nr. 1, il suo scritto sarebbe passato via senza lasciare traccia. Ma questa storia è un mero pretesto di scrittura, il suo scopo è ‘abbattere Marx’]; (36) K. Marx, ‘Critica al programma di Gotha’, Roma, 1978, p. 31] (pag 20-21 (introduzione)”,”MAED-459″
“ENGELS Friedrich MARX Karl”,”Scritti sulla religione.”,”Il saggio introduttivo di Marcello Fedele si configura come un primo tentativo di reinterpretazione organica dei rapporti tra marxismo e critica dell’ideologia religiosa. Marcello Fedele (Taranto, 1947) è laureato in Giurisprudenza. Dal 1969 lavora presso l’Istituto di Sociologia dell’Università di Roma, occupandosi prevalentemente dei problemi legati alla sociologia politica e industriale. Collabora a diverse riviste, tra cui Democrazia e Diritto, Problemi del socialismo, La Critica Sociologica. Recentemente, ha pubblicato un volume dal titolo Teoria e critica della liberaldemocrazia. Il sistema hegeliano. “”Le esigenze interne del sistema bastano quindi da sole a spiegare come si giunga, con un metodi di pensiero essenzialmente rivoluzionario, a una conclusione politica molto modesta. Certo, la forma specifica di questa conclusione proviene dal fatto che Hegel era un tedesco e gli pendeva dietro, come al suo contemporaneo Goethe, un pezzo di codino filisteo. Tanto Goethe che Hegel, furono, ognuno nel suo campo, un Giove olimpico, ma né l’uno né l’altro si liberarono mai per intero del filisteismo tedesco. Tutto ciò non impedì tuttavia al sistema di Hegel di abbracciare un campo incomparabilmente più vasto che qualsiasi altro sistema precedente e di sviluppare in questo campo una ricchezza di pensiero che ancor oggi fa stupire. Fenomenologia dello spirito (che si potrebbe chiamare un parallelo dell’embriologia e della paleontologia dello spirito, uno svolgimento della coscienza individuale attraverso i suoi diversi gradi, concepito come riproduzione abbreviata dei gradi attraversati storicamente dalla coscienza degli uomini), logica, filosofia della natura, filosofia dello spirito, e quest’ultima a sua volta elaborata nelle sue singole forme storiche secondaria: filosofia della storia, del diritto, della religione, storia della filosofia, estetica, ecc., – in tutti differenti campi storici Hegel lavora a scoprire e mostrare il filo conduttore dell’evoluzione; e poiché egli non era soltanto un genio creatore, ma anche un uomo di erudizione enciclopedica, in ogni campo egli fa epoca. Si comprende da sé che grazie alle esigenze del “”sistema”” egli è costretto con frequenza a ricorrere a quelle costruzioni forzate, a proposito delle quali i suoi minuscoli avversari fanno ancora oggi un orribile baccano. Ma queste costruzioni sono solo la cornice e l’impalcatura dell’opera sua; se non ci si arresta ad esse senza necessità, se si penetra più a fondo nel possente edificio, si scoprono tesori inestimabili, che conservano ancor oggi tutto il loro valore””. In tutti i filosofi l’elemente caduco è proprio il “”sistema””, e precisamente perché emana da un bisogno imperituro dello spirito umano, il bisogno di rimuovere tutte le contraddizioni. Ma rimosse che siano, una volta per sempre, tutte le contraddizioni, siamo arrivati alla cosiddetta verità assoluta, la storia universale è finita, eppure bisogna ch’essa prosegua, sebbene non le resti più niente da fare: il che è una nuova, insuperabile contraddizione”” [Friedrich Engels, Ludovico Feuerbach e il punto d’approdo della filosofia classica tedesca] (pag 273-274)”,”MAED-004-FL”
“ENGELS Friedrich”,”La situazione della classe operaia in Inghilterra.”,”La situazione della classe operaia in Inghilterra – scritta da Engels a ventiquattro anni – si impone, al di là della straordinaria forza documentaria, per la novità dell’impostazione, alla cui base è già la coscienza che la classe operaia è non semplice oggetto bensì oggetto di storia. La prima analisi scientifica della società borghese nel corso della rivoluzione industriale.”,”MAED-005-FL”
“ENGELS Friedrich, a cura di Antonio A. SANTUCCI”,”La questione delle abitazioni. Guida alla lettura.”,”L’opera, composta da tre saggi scritti nel 1872-1873 (‘Come Proudhon risolve la questione delle abitazioni’, ‘Come la borghesia risolve la questione delle abitazioni’, ‘Postilla su Proudhon e la questione delle abitazioni’), costituisce un capitolo importante della storia teorica e politica del socialismo scientifico. Nell’ambito della questione sociale, il problema degli alloggi si presenta sempre come uno tra i più gravi punti irrisolti e l’indagine storica che ne fa Engels in queste pagine risulta tuttora di grande efficacia. Antonio A. santucci (Cava de’ Tirreni, Salerno, 1949) si occupa del settore di studi gramsciani all’istituto Gramsci di Roma. Autore di un’introduzione all’opera di gramsci che ha vinto il XXIV Premio Iglesias, ha curato inoltre, sempre per gli Editori Riuniti, l’edizione di testi di Marx, Engels, Labriola e il recente volume collettaneo Letture di Gramsci.”,”MAED-006-FL”
“ENGELS Friedrich – CERVETTO Arrigo”,”Anti-Dühring & The Role of Force in History (Engels) – The Discovery of Politics (Cervetto).”,”Editor’s note for the Italian edition, April 2009, Prefaces to the Three Editions: I) London, june 11, 1878, II) London, September 23, 1885, III) London, May 23, 1894, Introduction: I) General, II) What Herr Dühring Promises, The Discovery of Politics, First Publication: Azione Comunista, feb.-Sept 1962, Publications for Young People. “”Such was the land that Bismarck and the Prussian Junkers, backed by the revival of chauvinistic romanticism which seems inseparable from all German problems, undertook to make German again. The wish to make Strasbourg, the homeland of the Marseillaise, German, was just as absurd as to make Nice, the homeland of Garibaldi, French. But in Nice, Louis Napoleon at least observed decency and put the question of annexation to the vote – and the manoeuvre succeeded. Quite apart from the fact that for very good reasons the Prussians detest such revolutionary measures – never and nowhere has there been an instance when the mass of the people wanted to be annexed to Prussia – it was known only too well that precisely here the entire population was more closely attached to France than were the native French themselves. And thus this arbitrary act was performed by brute force. It was an act of revenge against the French Revolution; one of the parts which had been fused with France precisely as a result of the revolution was turn away. It is true that militarily there was a purpose behind this annexation. Metz and Strasbourg gave Germany an enormously strong line of defence. So long as Belgium and Switzerland remain neutral a massive French offensive can be begun only on the narrow strip of land between Metz and the Vosges; and besides, Koblenz, Metz, Strasbourg and Mainz form the strongest and biggest quadrangle of fortresses in the world. However, half of this quadrangle of fortresses, as is the case also with the Austrian fortresses in Lombardy, lies in enemy territory and forms citadels there to keep the population down. Moreover, to complete the quadrangle, it was necessary to seize areas beyond the German-language border and to annex a quarter of a million of native Frenchmen as well. The great strategic advantage is thus the only reason that can justify the annexation. However, can this gain in any way be compared with the harm it wrought? The Prussian Junker refused to reckon with the great moral disadvantage at which the young German Empire had placed itself by openly and frankly declaring brutal force its guiding principle. Quite the reverse, refractory subjects forcibly kept in check are a necessity for him; they are proof of increased Prussian might; and essentially he has never any others. But he was obliged to reckon with the political consequences of the annexation. And these were clearly apparent. Even before the annexation came into force, Marx loudly drew the world’s attention to it in a circular of the International: ‘The annexation of Alsace and Lorraine makes Russia the arbiter of Europe’. And this has been repeated often enough by the Social-Democrats from the rostrum of the Reichstag until the truth of this statement was finally acknowledged by Bismarck himself in his Reichstag speech in February 6, 1888, by his whimpering before the almighty Tsar, the lord of war and peace”” [Friedrich Engels, ‘The Role of Force in History’, Chapter Four: ‘Why Alsace-Lorraine Prefer to be French’] [(in) Friedrich Engels – Arrigo Cervetto, ‘Anti-Dühring & The Role of Force in History’ – ‘The Discovery of Politics’, Editions Science Marxiste, Montreuil-sous-Bois, France, 2013] (pag 452-453)”,”ELCx-205″
“ENGELS Friedrich”,”La questione delle abitazioni.”,”Un fondamentale scritto sui compiti della rivoluzione, in polemica col socialismo piccolo-borghese. Il processo di rapida industrializzazione della Germania metteva all’orine del giorno, con il fenomeno dell’urbanesimo ‘la questione delle abitazioni’, male cronico della società capitalistica. Si avvia in tale contesto la polemica di Engels contro i progetti utopistici e reazionari dei seguaci di Proudhon e contro le idee filantropi borghesi sull’argomento.”,”CONx-009-FL”
“ENGELS Friedrich”,”L’evoluzione del socialismo dall’utopia alla scienza.”,”Il compendio teorico che, insieme al ‘Manifesto’, più ha contribuito alla diffusione del marxismo.”,”SOCU-004-FL”
“ENGELS Friedrich LAFARGUE Paul MARX Karl, a cura di Gian Mario BRAVO”,”Anarchici e marxisti. L’Alleanza della democrazia socialista e l’Associazione internazionale degli operai. Guida alla lettura.”,”Lo scritto che qui presentiamo con il titolo Anarchici e marxisti è il saggio sull’Alleanza della democrazia socialista (l’associazione segreta fondata da Michail Bakunin nel 1868 in contrapposizione-sovrapposizione con l’Internazionale fondata da Marx nel 1864). Opera militante e di denuncia, questo memoriale fu compilato nel 1873 da Marx (che raccoglie i materiali e stende la Conclusione) e da Engels (che redige la maggior parte del testo), coadiuvati dal giovane Paul Lafargue nella stesura e poi nella traduzione in francese (lingua in cui lo scritto fu originariamente pubblicato). Gian Mario Bravo (Torino, 1934) è ordinario di storia delle dottrine politiche presso la facoltà di scienze politiche dell’Università di Torino, di cui è stato preside tra il 1979 e il 1985. Tra le sue molte opere ricordiamo Storia del socialismo 1789-1848, Il Manifesto comunista e i suoi interpreti, Critica dell’estremismo, Il pensiero politico contemporaneo (con S.Rota Ghibaudi, 3 volumi, Milano, Franco Angeli, 1985).”,”MAED-007-FL”
“ENGELS Friedrich”,”L’evoluzione del socialismo dall’utopia alla scienza.”,”Questo libretto, la cui diffusione è stata giudicata non inferiore a quella dello stesso Manifesto del partito comunista, ha avuto una importantissima funzione nel movimento operaio, contribuendo in modo decisivo alla conoscenza delle idee marxiste.”,”MAED-008-FL”
“ENGELS Friedrich”,”Sulle origini del cristianesimo.”,”Un’interpretazione storica delle radici della religione cristiana.”,”MAED-009-FL”
“ENGELS Friedrich”,”Ludwig Feuerbach e il punto d’approdo della filosofia classica tedesca.”,”Con Feuerbach tanto Engels quanto Marx avevano discusso nei loro scritti fin dal 1845-46, dall’epoca della Sacra famiglia e dell’Ideologia tedesca firmate da entrambi. Anzi, per parlare con lo Engels del 1886, avevano entrambi “”un debito d’onore””, nel riconoscere quanto le idee di Feuerbach avessero contribuito a liberarli dall’idealismo filosofico hegeliano. Da questo punto di vista Feuerbach è certamente, come scrive Engels nel saggio, un “”anello intermedio tra la filosofia hegeliana e la nostra concezione””. (dalla Premessa di Nicolao Merker).”,”MAED-010-FL”
“ENGELS Friedrich”,”La situazione della classe operaia in Inghilterra. In base a osservazioni dirette e fonti autentiche.”,”La situazione della classe operaia in Inghilterra – scritta da Engels a ventiquattro anni – si impone, al di là della straordinaria forza documentaria, per la novità dell’impostazione, alla cui base è già la coscienza che la classe operaia è non semplice oggetto bensì oggetto di storia. La prima analisi scientifica della società borghese nel corso della rivoluzione industriale.”,”MAED-014-FL”
“ENGELS Friedrich, a cura di Fausto CODINO Fausto”,”L’origine della famiglia, della proprietà privata e dello Stato. In rapporto alle indagini di Lewis H. Morgan.”,”Il fortunato incontro con l’opera dell’etnologo americano Lewis Henry Morgan ispirò a Marx il proposito, messo poi in atto da Engels in questo libro, di riassumere aodinatamente i concetti da essi elaborati in varie occasioni, durante decenni, sulla storia delle società primitive e della famiglia antica e moderna. Queste occasioni si erano presentate innanzi tutto quando Marx ed Engels avevano criticato le false teorie e i pregiudizi borghesi che pretendono di attribuire un carattere sacro alla proprietà privata e agli istituti che la proteggono, fondandosi sulla presunzione che essa sarebbe sempre esistita; quando avevano studiato le forme economiche precedenti la produzione capitalistica e le loro sopravvivenze nel mondo moderno; quando avevano osservato e commentato le fasi dell’espansione capitalistica in paesi coloniali con sistemi economici primitivi. Lewis Henry Morgan (1818-1881) nacque ad Aurora nello Stato di New York, ed esercitò l’avvocatura a Rochester, dove abitò tutta la vita. Conservatore nella vita politica alla quale partecipò attivamente, divenendo anche senatore dello Stao di New York. Gli interessi etnologici furono sollecitati in lui dall’osservazione dei costumi degli Irochesi, che vivevano attorno ad Aurora.”,”MAED-012-FL”
“ENGELS Friedrich CERVETTO Arrigo”,”Antidühring. La scienza sovvertita dal signor Dühring. Letture: La scoperta della politica.”,”L’Antidhüring fu l’arma per la lotta teorica e politica contro l’eclettismo. Grazie a questo lavoro di Engels e Marx il movimento operaio superò la sua prima malattia infantile; la superò perchè il saggio non rimase chiuso nella torre d’avorio degli intellettuali ma divenne “”scienza che si traduce in militanza, che diviene lotta””.”,”MAED-013-FL”
“ENGELS Friedrich MARX Karl”,”Selected Works in Two Volumes. Volume I.”,”Forza e coscienza del movimento operaio e socialista tedesco nel decennio 1870 “”However miserable a figure our bourgeoisie may cut in the political field, it cannot be denied that as far as industry and commerce are concerned, it is at last doing its duty. The impetuous growth of industry and commerce referred to in the introduction to the second edition has since then developed with still greater vigour. What has taken place in this respect since 1869 in the Rhenish-Westphalian industrial region is quite unprecedented for Germany, and recalls the upsurge in the English manufacturing districts at the beginning of this century. The same thing no doubt holds good for Saxony and Upper Silesia, Berlin, Hanover and the sea cities. At last we have world trade, a really big industry, a really modern bourgeoisie. But in return we have also had a real crash, and have likewise got a real, powerful proletariat. For the future historian, the roar of battle at Spichern, Marsla-Tour and Sedan, and everything connected therewith, will be of much less importance in the history of Germany from 1869-74 than the unpretentious, quiet but constantly progressing development of the German proletariat. As early as 1870, the German provocation and its natural effect: the general national enthusiasm in Germany. The German socialist workers did not allow themselves to become confused for a single moment. Not a trace of national chauvinism showed among them. In the midst of the wildest intoxication of victory they remained cool, demanding “”an equitable peace with the French republic and no annexations””, and not even martial law able to silence them. No battle glory, no talk of German “”imperial magnificence”” produced any effect on them; their sole aim remained the liberation of the entire European proletariat. We may say with assurance that in no other country have the workers hitherto been put to so hard a test and have acquitted themselves so splendidly. Martial law during the war was followed by the trials for treason, for ‘lèse majesté’ and for insulting officials, and the ever-increasing police chicanery of peace-time. The ‘Volksstaat’ had usually three or four editors in prison at the same time and the other papers in proportion. Every party speaker at all well known had to stand trial at least once a year and was almost always convicted. Deportations, confiscations, and the breaking-up of meetings followed one another, thick as hail. All in vain. The place of every person arrested or deported was immediately filled by another; for every broken-up meeting two new ones were called, and thus the arbitrary power of the police was worn down in one place after the other by endurance and strict conformity to the law. All this persecution had the opposite effect to that intended. Far from breaking the workers’ party or even bending it, it only brought ever new recruits to it and consolidated the organisation. In their struggle with the authorities and also individual bourgeois, the workers showed themselves superior, intellectually and morally, and proved, particularly in their conflict with the so-called “”providers of work, the employers, that they, the workers, were now the educated class and the capitalists the ignoramuses. And they conduct the fight for the most part with a sense of humour, which is the best proof of how sure they are of their cause and how conscious of their superiority. A struggle thus conducted, on historically prepared soil, must yield great results. The successes of the January elections stand out unique in the history of the modern workers’ movement and the astonishment aroused by them throughout Europe was fully justified”” [F. Engels, Prefatory Note to ‘The Peasant War in Germany’, London, July 1874] [(in) Karl Marx Friedrich Engels, Selected Works in Two Volumes. Volume I, London, 1962] (pag 650-652)”,”MAED-462″
“ENGELS Friedrich”,”Karl Marx. (1878)”,”Profilo biografico scritto da Engels nel 1878 e apparso sul “”Volkskalender”” di Wilhelm Brake, pubblicato a Braunshweig. Tradotto da Ivan nel 1999.”,”MAED-463″
“ENGELS Friedrich e KAUTSKY Karl, a cura di Enrico MAESTRI”,”Il socialismo giuridico (‘Juristen-Sozialismus’).”,”L’articolo ‘Juristen-Sozialismus’ è stato pubblicato da ‘Die Neue Zeit. Revue des geistigen und öffentlichen Lebens’ 5. 1887, H. 2, SS. 49-62 Enrico Maestri insegna Teoria generale del diritto e Metodlogia e logica giuridica presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Unversità degli Studi di Ferrara dove ricopre il ruolo di ricercatore di Filosofia del diritto. Ha al suo attivo la pubblicazione di un paio di monografie. “”La concezione del mondo medievale era essenzialmente teologica. L’unità del mondo europeo, che di fatto non era orientata verso l’interiorità, fu indirizzata dal Cristianesimo verso l’esterno, verso il comune nemico saraceno. L’unità del mondo europeo occidentale, che formò un gruppo di popoli che si svilupparono in costante interrelazione, fu tenuta insieme per mezzo del Cattolicesimo. Questo legame teologico non fu soltanto ideale. Esistette realmente, non solo nella figura del Papa, il suo punto centrale monarchico, ma soprattutto nella Chiesa, organizzata gerarchicamente e in prospettiva feudale, che manteneva in ogni Paese, in quanto proprietaria di circa un terzo del territorio, una enorme posizione di potere nella organizzazione feudale. La Chiesa con la sua proprietà fondiaria feudale era il legame fra i diversi Paesi, l’organizzazione feudale della Chiesa dava all’ordine feudale laico una consacrazione religiosa. Gli ecclesiastici erano inoltre l’unica classe colta. Era dunque ovvio che il Dogma della Chiesa fosse punto di partenza e base di tutto il pensiero. Giurisprudenza, scienze naturali e filosofia, tutto veniva rapportato ai contenuti della Chiesa. Ma nel grembo del Feudalesimo si sviluppò il potere della borghesia. Una nuova classe alzò la testa contro i grandi proprietari fondiari. I borghesi delle città erano soprattutto e in massima parte artigiani e commercianti, mentre il modo di produzione feudale si basava essenzialmente sull’autoconsumo, entro un ambito circoscritto, di quanto prodotto in parte dai produttori e in parte dagli esattori. La concezione cattolica del mondo modellata sul feudalesimo non poteva più bastare a questa nuova classe e alle sue condizioni di produzione e di scambio. Ciò nonostante anch’essa rimase ancora, per un periodo di tempo abbastanza lungo, vincolata alla onnipotente teologia. Tutte le Riforme religiose e le lotte condotte sotto lo stigma della religione che ad esse si collegarono, dal XIII fino al XVII secolo, non furono, su fronte teorico, nient’altro che ripetuti tentativi della borghesia, della plebe delle città e dei contadini, divenuti ribelli unendosi a queste due classi, di adeguare la vecchia concezione teologica alle mutate condizioni economiche e di vita della nuova classe. Ma non si riuscì. La bandiera religiosa sventolò per l’ultima volta nell’Inghilterra del XVII secolo, e appena cinquant’anni dopo, comparve in Francia la nuova concezione del mondo a viso aperto, che doveva diventare quella classica della borghesia: ‘la concezione giuridica del mondo’. Essa era una secolarizzazione della concezione teologica del mondo. Al posto del dogma del diritto divino, subentrò il diritto dell’uomo, al posto di quello della Chiesa, quello dello Stato”” [Friedrich Engels Karl Kautsky, a cura di Enrico Maestri, ‘Il socialismo giuridico (‘Juristen-Sozialismus’)’, Napoli, 2015] (pag 35-36) Il lento passaggio dalla concezione teologica del mondo alla ‘concezione giuridica del mondo'”,”KAUD-085″
“ENGELS Friedrich MARX Karl , a cura di Bernardino FANTINI”,”Il marxismo e la teoria dell’evoluzione. Estratto da ‘L’evoluzionismo’.”,”””Certo è che studiando fisiologia comparata si arriva a uno sdegnoso disprezzo per la concezione idealistica che pone l’uomo al di sopra degli animali. Ad ogni passo si batte il naso nella più completa concordanza di struttura con gli altri mammiferi; nei tratti fondamentali la concordanza si estende a tutti gli altri vertebrati e perfino – più confusamente – agli insetti, ai crostacei, alle tenie, ecc. La idea di Hegel del salto qualitativo nella serie quantitativa anche qui va benissimo”” [F. Engels a K. Marx, 14 giugno 1858, in Marx-Engels, ‘Opere complete’, v. XL, Roma, 1973, p. 352] (pag 149); “”Per il singolo animale il luogo dove è nato, l’ambiente di vita che trova, il numero e la qualità dei nemici che lo minacciano sono dovuti al caso. Per la pianta madre è dovuta al caso la direzione in cui il vento trasporta i suoi semi, per la pianta figlia il luogo in cui il seme trova terreno per il germoglio dal quale essa deriva; e l’assicurazione che anche in questo caso tutto è basato su ferrea necessità è una magra consolazione. Il groviglio di oggetti della natura su un determinato territorio, anzi, di più, sull’intera terra, rimane, con ogni predeterminazione a partire dall’eternità, quello che era: casuale. Hegel scese in campo contro entrambe le concezioni con i principi, fino ad allora mai uditi, che il casuale ha una causa, perché è casuale, proprio tanto quanto non ha causa alcuna, perché è casuale; che il casuale è necessario, che la necessità determina se stessa come casualità, e che d’altra parte questa casualità è piuttosto assoluta necessità (‘Logica’ II, libro III, 2; la realtà). La scienza naturale ha semplicemente lasciato da un canto questi principi come paradossali giochi di parole, come contraddittori assurdi e ha perseverato teoricamente, da un lato, nella vuotezza di pensiero della metafisica wolffiana, per la quale qualcosa o è necessario o è casuale, ma non entrambe le cose nello stesso tempo; o, d’altra parte, nel determinismo meccanico appena un po’ meno vuoto di pensiero, che nega, in generale, a parole, il caso, per riconoscerlo nella pratica in ogni singolo avvenimento. Mentre la ricerca scientifica continuava a pensare così, che cosa ‘faceva’ nella persona di Darwin? Darwin, nella sua opera di importanza storica, prende le mosse dalla più larga base esistente della casualità. Sono proprio le infinite, casuali particolarità degli individui all’interno delle singole specie, particolarità che si accentuano fino alla rottura del carattere della specie, le cui origini prossime stesse sono dimostrabili solo nel minor numero dei casi, che lo costringono a mettere in discussione il fondamento sul quale era fino allora basata ogni regolarità in biologia, il concetto di specie nella forma metafisica, rigida e inalterabile, che aveva fino ad allora avuto. Ma senza il concetto di specie tutta la scienza si riduceva a nulla. Tutti i suoi rami avevano per necessario fondamento il concetto di specie: l’anatomia umana e quella comparata – l’embriologia, la zoologia, la paleontologia, la botanica ecc. che cosa erano senza il concetto di specie? Tutti i loro risultati non erano soltanto posti in discussione, ma direttamente annullati. La casualità capovolge il concetto che fino ad allora si aveva della necessità (il materiale di circostanze casuali che si era andato frattanto accumulando ha sfiancato e spezzato la vecchia idea di necessità). L’idea che fino a allora si aveva di necessità non si reggi più. Serbarla significa imporre dittatorialmente alla natura come legge un’arbitraria determinazione dell’uomo, in contraddizione con se stessa e con la realtà; significa negare con ciò ogni necessità interna nella natura vivente, in generale, nel caotico regno del caso [Friedrich Engels, ‘Dialettica della natura’, in Marx-Engels, Opere complete, v. XXV, cit., pp. 504-505] (pag 151-152); “”Una ‘storia critica della tecnologia’ dimostrerebbe, in generale, quanto piccola sia la parte d’un singolo individuo in una invenzione qualsiasi del secolo XVIII. Finora tale opera non esiste. Il Darwin ha diretto l’interesse sulla storia della tecnologia naturale, cioè sulla formazione degli organi vegetali e animali come strumenti di produzione della vita delle piante e degli animali. Non merita uguale attenzione la storia della formazione degli organi produttivi dell’uomo sociale, base materiale di ogni organizzazione sociale particolare? E non sarebbe più facile da fare, poiché, come dice il Vico, la storia dell’umanità si distingue dalla storia naturale per il fatto che noi abbiamo fatto l’una e non abbiamo fatto l’altra? La tecnologia svela il comportamento attivo dell’uomo verso la natura, l’immediato processo di produzione della sua vita, e con essi anche l’immediato processo di produzione dei suoi rapporti sociali vitali e delle idee dell’intelletto che ne scaturiscono. Neppure una storia delle religioni, in qualsiasi modo eseguita, che faccia astrazione da questa base materiale, è critica. Di fatto è molto più facile trovare mediante l’analisi il nocciolo terreno delle nebulose religiose che, viceversa, ‘dedurre’ dai rapporti reali di vita, che di volta in volta si presentano, le loro forme incielate. Quest’ultimo è l’unico metodo materialistico e quindi scientifico. I difetti del materialismo astrattamente modellato sulle scienze naturali, che esclude il ‘processo storico’, si vedono già nelle concezioni astratte e ideologiche dei suoi portavoce appena si arrischiano al di là della loro specialità”” [Karl Marx, ‘Il Capitale’, Roma, 1974, Libro I, pp. 384-385 e 414-415 nota] (pag 154-155) [(in) ‘L’evoluzionismo’ a cura di Bernardino Fantini, Roma, 1976]”,”MAED-464″
“ENGELS Friedrich”,”A situação da classe trabalhadora na Inglaterra.”,”Testo in lingua portoghese”,”MAED-465″
“ENGELS Friedrich MARX Karl”,”Manifesto del partito comunista.”,”””… (pag 115-116)”,”MAED-003-FV”
“ENGELS Federico, a cura di Lucio LOMBARDO RADICE”,”Sulla dialettica della natura. Antologia.”,”””Del resto noi non abbiamo nessun motivo di spaventarci del fatto che il livello di conoscenza a cui noi oggi siamo, sia tanto poco definitivo quanto lo sono stati tutti i precedenti. Questo livello abbraccia già un materiale enorme di conoscenze ed esige una specializzazione molto grande degli studi da parte di chi voglia familiarizzarsi in qualche specialità. Chi invece misura col metro di verità pure, immutabili, di ultima istanza, conoscenze che, per la natura delle cose, restano relative per lunga serie di generazioni e debbono essere portate a compimento passo a passo, e conoscenze tali che, come nella cosmogonia, nella geologia, nella storia umana, già per la deficienza del materiale storico, rimarranno sempre lacunose e incomplete, costui dimostra con ciò solo la sua ignoranza e la sua confusione, se anche, come avviene qui, lo sfondo vero e proprio non sia costituito dalla pretesa all’infallibilità personale. Verità ed errore, come tutte le determinazioni del pensiero che si muovono su un piano di opposizioni antitetiche, hanno validità assoluta solo in un campo estremamente limitato; (…). Non appena applichiamo l’antitesi verità-errore al di fuori di quel ristretto campo che abbiamo indicato sopra, essa diventa relativa e conseguentemente inutilizzabile per l’esatta maniera di esprimersi nella scienza; e se poi cerchiamo di applicarla come assolutamente valida al di fuori di quel campo, più che mai andiamo incontro al fallimento; i due termini dell’antitesi si cambiano rispettivamente nel loro contrario, la verità diventa errore e l’errore verità. Prendiamo come esempio la nota legge di Boyle (…)”” Federico Engels, ‘Sulla dialettica della natura, Antologia’, a cura di Lucio Lombardo-Radice, Palermo, 1968] (pag 52-53)”,”MAED-007-FV”
“ENGELS Friedrich MARX Karl, a cura di Mario CINGOLI”,”Materiali Marx-Engelsiani per il seminario istituzionale di filosofia della storia.”,”Lettere di F. Engels sul materialismo storico (a C. Schmidt, J. Bloch, F. Mehring, H. Starkenburg) Lettera di F. Engels a Franz Mehring (1) del 14 luglio 1893. “”(…) L’ideologia è un processo che viene bensì compiuto dal cosiddetto pensatore con coscienza, ma con una falsa coscienza. Le vere forze motrici che lo muovono gli rimangono sconosciute, altrimenti non si tratterebbe di un processo ideologico. Egli s’immagina dunque delle forze motrici false o apparenti. Poiché si tratta di un processo di pensiero, egli ne deduce tanto il contenuto che la forma dal pensiero puro, o dal proprio, o da quello dei suoi predecessori. Egli lavora con un materiale puramente intellettuale, che egli, senza guardar tanto nel sottile, prende come se fosse creato dal pensiero, senza sottoporre a ulteriore indagine un processo più lontano, indipendente dal pensiero, il che è del resto naturale per lui, perché ogni atto, essendo trasmesso dal pensiero, gli appare pure, in ultima istanza, fondato sul pensiero. L’ideologo storico (storico sta qui in modo riassuntivo per politico, giuridico, filosofico, teologico, in breve per tutti i campi che appartengono alla società e non soltanto alla natura), l’ideologo storico possiede, dunque, in ogni campo scientifico una materia che è stata creata dal pensiero di generazioni precedenti in modo indipendente, e che nel cervello di queste generazioni successive ha attraversato una propria serie di sviluppi indipendenti. E’ vero che dei fatti esteriori, appartenenti al proprio campo e ad altri campi, possono aver contribuito a determinare questa evoluzione, ma questi fatti, secondo la premessa tacita, sono essi stessi a loro volta, semplici frutti di un processo di pensiero, e così rimaniamo sempre ancora nel regno del pensiero puro, che ha felicemente digerito anche i fatti più duri. E’ innanzi tutto quest’apparenza d’una storia indipendente delle costituzioni degli Stati, dei sistemi giuridici, delle rappresentazioni ideologiche in ogni campo particolare, che acceca la maggior parte della gente. Quando Lutero e Calvino “”superano”” la religione cattolica ufficiale, quando Hegel “”supera”” Fichte e Kant, quando Rousseau col suo ‘Contratto sociale’ “”supera”” indirettamente il costituzionale Montesquieu, questo processo rimane all’interno della teologia, della filosofia, della scienza politica, costituisce una tappa nella storia di questi campi del pensiero e non esce dal campo del pensiero. E da quando si è aggiunta a ciò l’illusione borghese del carattere eterno e assoluto della produzione capitalistica, persino il superamento dei mercantilisti da parte dei fisiocrati e di Adam Smith passa per una semplice vittoria del pensiero, non come riflesso intellettuale di fatti economici modificati, ma come la comprensione esatta, finalmente raggiunta, di condizioni reali esistenti sempre e dappertutto. Ne risulta che se Riccardo Cuor di Leone e Filippo Augusto avessero introdotto il libero scambio invece d’ingolfarsi nelle Crociate, ci sarebbero stati risparmiati cinquecento anni di miseria e di stupidità. Quest’aspetto del problema, che io posso qui soltanto accennare, credo che l’abbiamo tutti trascurato più di quanto non meritasse. E’ sempre la stessa storia: in principio viene sempre trascurata la forma per la sostanza. Come ho detto, anch’io ho fatto lo stesso, e l’errore non m’è apparso che dopo. Perciò non solo sono ben lontano dal farvene un rimprovero qualsiasi, perché come vecchio complice non ne ho nemmeno il diritto, al contrario, ma almeno vorrei attirare la vostra attenzione su questo punto per l’avvenire. A questo si lega anche la stupida rappresentazione degli ideologi, secondo cui, siccome noi neghiamo alle diverse sfere ideologiche che hanno una funzione nella storia un’evoluzione storica indipendente, per questo negheremmo pure ad esse ogni efficacia storica. Vi è qui, alla base, la banale rappresentazione non dialettica di causa ed effetto come due poli che si oppongono l’uno all’altro in modo rigido; vi è l’ignoranza assoluta dell’azione e reazione reciproca. Il fatto che un fattore storico, non appena generato da altri fatti, in ultima analisi economici, reagisce pure a sua volta sull’ambiente che lo circonda e può esercitare esso stesso una reazione sulle sue proprie cause, questi signori lo dimenticano spesso in modo del tutto premeditato. (…)”” [Lettera di Friedirch Engels a Franz Mehring del 14 luglio 1893 (1)] [(in) Karl Marx Friedrich Engels, ‘Materiali Marx-Engelsiani per il seminario istituzionale di filosofia della storia’, Milano, 1980, a cura di Mario Cingoli] [(1) Questa lettera venne scritta a proposito dell’articolo di Mehring ‘Del materialismo storico’, pubblicato in appendice al suo libro ‘La leggenda di Lessing’. In questo articolo Mehring faceva egli pure riferimento al libro di Barth di cui si parla nella lettera precedente (Engels a Conrad Schmidt, 27 ottobre 1890). Franz Mehring (1846-1919), storico marxista tedesco, appartenne all’ala sinistra del partito e fu tra i fondatori del partito comunista tedesco]”,”MAED-469″
“ENGELS Friedrich, a cura di Bruno BONGIOVANNI”,”La politica estera degli zar.”,”Interesse di Engels per la questione russa su due fronti: politica estera e situazione sociale (pag 25, introduzione) Engels, la Russia e l’Asia. “”Come già in passato, Engels attende (sarebbe meglio dire: spera) una rivoluzione in Russia nel giro di un tempo brevissimo: se la pace dura, l’assetto attuale della Russia «può durare ancora pochi mesi e poi non vi sarà altra soluzione che fare appello ai liberali, vale a dire creare un’assemblea nazionale di un qualunque tipo, e ciò, se io conosco bene la Russia, significa una rivoluzione della portata di quella del 1789» (57). Ancora qualche anno dopo, nel 1885, Engels scrive a Vera Zasulic che «laggiù il 1789 si avvicina» (58) e non importa se quelli che fanno la rivoluzione non sono direttamente in sintonia con gli interessi della rivoluzione: «gli uomini che hanno incendiato la polveriera saranno travolti da un’esplosione più forte di loro, che si troverà una via d’uscita come meglio potrà» (59). Ancora tre anni dopo Engels, in una lettera a Ion Nadejde, scrive che la santa alleanza dei tre assassini della Polonia sussiste ancora: nel 1815 tale alleanza fu fondata in opposizione allo spirito rivoluzionario del popolo francese, nel 1871 fu rafforzata a spese dell’Alsazia-Lorena, fatto che rese «la Germania schiava dello zarismo» (60) e lo zar arbitro dell’Europa: nel 1888, secondo Engels, tale alleanza (allude probabilmente a quel che resta del ‘Dreikaiserbund’), sussiste ancora per annientare il movimento rivoluzionario nei tre imperi. Ma è lo zar che è sempre il nemico numero uno: «Rovesciare lo zarismo ed annientare con questo l’incubo che grava sull’Europa è, a nostro avviso, la prima condizione dell’emancipazione delle nazioni dell’Europa centrale ed orientale. Nello stesso momento in cui lo zarismo risulterà abbattuto, noi assisteremo al disfacimento di quell’infausta potenza che è rappresentata da Bismarck, privata ormai del suo sostegno fondamentale. L’Austria si dissolverà e perderà la sola ragione della sua esistenza, ossia il fatto di rappresentare un ostacolo con la sua presenza all’assorbimento da parte dello zarismo delle nazionalità che si trovano tra i Carpazi e i Balcani; la Polonia verrà restaurata: la piccola Russia potrà liberamente scegliere le sue alleanze politiche; i romeni, i magiari e gli slavi del sud, liberi da ogni ingerenza straniera, potranno sistemare tra di loro ogni questione ed ogni problema di frontiera; infine, la nobile nazione dei grandi russi non si darà più ad avventure e conquiste insensate che fanno unicamente gli interessi dell’autocrazia, ma porterà a termine la sua autentica missione civilizzatrice in Asia, e insieme all’occidente, accrescerà le sue notevolissime capacità intellettuali e non si sbarazzerà più con i lavori forzati e con il patibolo dei suoi figli migliori» (61). Si noti che Engels ritiene che la missione vera e propria della Russia è la civilizzazione dell’Asia, vale a dire l’estensione delle conquiste politiche, sociali, civili e morali di un 1789 russo al continente asiatico: l’importanza per l’occidente di una rivoluzione russa è ancora una volta la soppressione dell’impalcatura autocratica dell’assolutismo zarista. Nel 1890, quando la «santa alleanza» ormai vacilla (travolta da insanabili disaccordi interni), Engels scrive il testo che qui presentiamo ai lettori: questo scritto; come abbiamo cercato di dimostrare, sistematizza in un modo che vuole essere organico una serie di convinzioni e di spunti già maturati negli anni precedenti. La rivoluzione non ha avuto luogo, il periodo «terroristico» è finito senza che lo stato zarista sia mai stato seriamente messo in discussione, il ventennio bismarckiano sta tramontando ed il pericolo di una guerra è ben ora più presente. In caso di guerra la cosa più importante è naturalmente sempre la distruzione dell’impero zarista”” [Bruno Bongiovanni, Introduzione][(in) Friedrich Engels, ‘La politica estera degli zar’, Milano, 1978] [(57) Engels e Eduard Bernstein (22-25.2.1882), in Eduard Bernstein ‘Briefwechsel mit Friedrich Engels, hrs, von Elmut Hirsch, Van Gorcum, Assen 1970, p. 86; (58) Engels a Vera Zasulic (23.4.1885, in K. Marx F. Engels, ‘India Cina Russia’, cit., p. 251; (59) Ibidem; (60) Engels a Ion Nadejde (4.8.1888), in Marx Engels, ‘Werke’, vol. 37, Dietz, Berlin, 1967, p. 4; Nadejde (1854-1928) era un socialista romeno; (61) Ibidem, p. 5]”,”MAED-009-FV”
“ENGELS Friedrich MARX Karl, a cura di Leonard E. MINS”,”Unpublished Letters of Karl Marx and Friedrich Engels to Americans.”,”Fonte Jstor 22.2.2018 Lettere inedite di Marx ed Engels agli americani “”This group of letters has been selected from a forthcoming book, ‘Letters to Americans’, by Karl Marx and Friedrich Engels, to be published later in the year by International Publishers, New York. They have been chosen because they treat aspects of the American labor movement and other phases of the American scene. They are communications written between 1880 and 1895, to F.A. Sorge, Florence Kelley Wischnewetzky, John Swinton and Hermann Schlüter, all of whom then played prominent parts in the American labor movement. None of these letters has ever been published in full before, and three of them, the letters to Swinton and one of the letters to Schlüter, appear in print for the first time. Many were published, in heavily emended form, in the ‘Briefe and Auszüge aus Briefen von Joh. Phil. Becker, Jos. Dietzgen, Friedrich Engels, Karl Marx u.A. an F.A. Sorge und Andere (Stuttgart: J.H.W. Dietz Nachfolger, 1906). Some of the deletions in that edition were made by Sorge; other, which criticized prominent leaders of the American, German, French, and English Social-Democratic Parties rather caustically, were cut out by the editors, Karl Kautsky and Franz Mehring. The texts have been restored from the originals, in the New York Public Library and in the Marx-Engels-Lenin Institute in Moscow. A knowledge of the history of the German and American labor movements of the time is required for a full understanding of many of these letters. Unfortunately, there are no really adequate histories covering these movements, although Franz Mehring’s ‘Geschichte der deutschen Sozialdemokratie’ and Morris Hillquit’s ‘History of Socialism in the United States’ are useful aids. Hillquit’s work, aside from its schematic character, bear the mark of its author’s opportunism, while Mehring made rather serious mistakes in his evaluation of Bakunin, Lassalle, Von Schweitzer, and other figures in the international labor movement. Much factual material con be derived from the second volume of the ‘History of Labour in the United States’, by John R. Commons and his associates, although its authors’ remoteness from the labor movement makes their commentary wholly inadequate at times. The universality of Marx’s and Engels’ interests and the extraordinary penetration of their comments on the social scene have already been disclosed to American readers in their ‘Selected Correspondence’, published in English in 1935. Excerpts from their other letters dealing with American conditions will be found in that volume. (…) The extraordinary insight of Marx and Engels into conditions affecting the American labor movement, which they had to observe from the other side of the Atlantic, is clearly revealed in these letters. Engels’ castigation of sectarianism as one of the major vices of the immature labor movement in the United States still offers instructive guidance today, when this movement is at last coming to age. This selection from their correspondence gives further proof that Marxist theory is the most powerful tool available for the analysis of things as they are, as well as for changing them to what they ought to be”” (pag 218-219) [Leonard E. Mins, Introduzione] [(in) ‘Unpublished Letters of Karl Marx and Friedrich Engels to Americans’, ‘Science & Society’, New York, n. 2 spring 1938] [“”Questo gruppo di lettere è stato selezionato da un libro di prossima uscita, “”Letters to Americans””, di Karl Marx e Friedrich Engels, che sarà pubblicato prossimamente nel corso dell’anno da International Publishers, New York. Sono stati scelti perché trattano di aspetti del movimento operaio americano e altre di fasi della scena americana. Si tratta di comunicazioni scritte tra il 1880 e il 1895, a FA Sorge, a Florence Kelley Wischnewetzky, a John Swinton ea Hermann Schlüter, che hanno poi ricoperto ruoli di spicco nel movimento operaio americano. lettere mai pubblicate prima e tre di esse, le lettere di Swinton e una delle lettere di Schlüter, appaiono per la prima volta in stampa e molte sono state pubblicate, in forma fortemente emendata, in «Briefe e Auszüge aus Briefen von Joh. Phil Becker, Jos. Dietzgen, Friedrich Engels, Karl Marx e FA Sorge und Andere (Stoccarda: JHW Dietz Nachfolger, 1906). Alcune delle cancellazioni di quell’edizione sono state fatte da Sorge; altre che criticavano esponenti di spicco dei partiti socialdemocratici americani, tedeschi, francesi e inglesi piuttosto caustiche, sono state eliminate dagli editori, Karl Kautsky e Franz Mehring. I testi sono stati restaurati dagli originali, nella biblioteca pubblica di New York e nell’istituto Marx-Engels-Lenin di Mosca. È necessaria una conoscenza della storia dei movimenti operai tedeschi e americani del tempo per una piena comprensione di molte di queste lettere. Sfortunatamente, non ci sono storie veramente adeguate che coprano questi movimenti, anche se Franz Mehring “”Geschichte der deutschen Sozialdemokratie”” e “”Storia del socialismo negli Stati Uniti”” di Morris Hillquit sono utili aiuti. Il lavoro di Hillquit, a parte il suo carattere schematico, porta il marchio dell’opportunismo del suo autore, mentre Mehring ha commesso errori piuttosto seri nella sua valutazione di Bakunin, Lassalle, Von Schweitzer e di altre figure del movimento operaio internazionale. Molto materiale di fatto si può ricavare dal secondo volume della “”Storia del movimento operaio negli Stati Uniti””, di John R. Commons e dei suoi collaboratori, anche se la lontananza dei suoi autori dal movimento operaio rende a volte il loro commento totalmente inadeguato. L’universalità degli interessi di Marx ed Engels e la straordinaria penetrazione dei loro commenti sulla scena sociale sono già stati rivelati ai lettori americani nella loro “”Corrispondenza Scelta””, pubblicata in inglese nel 1935. Estratti dalle loro altre lettere che trattano delle condizioni americane saranno trovato in quel volume. (…) La straordinaria intuizione di Marx ed Engels sulle condizioni che influenzavano il movimento operaio americano, che venivano osservare dall’altra parte dell’Atlantico, è chiaramente rivelata in queste lettere. La critica di settarismo da parte di Engels come uno dei principali vizi del movimento operaio immaturo negli Stati Uniti offre ancora una guida istruttiva oggi, quando questo movimento sta finalmente giungendo al termine. Questa selezione dalla loro corrispondenza fornisce un’ulteriore prova del fatto che la teoria marxista è lo strumento più potente disponibile per l’analisi delle cose così come sono, nonché per cambiarle in ciò che dovrebbero essere”” (pag 218-219) [Leonard E. Mins , Introduzione] [(in) ‘Lettere inedite di Karl Marx e Friedrich Engels agli americani’, ‘Scienza e società’, New York, 2 primavera 1938]”,”MAED-470″
“ENGELS Friedrich”,”Le rôle de la violence dans l’histoire.”,”””Le note [di Engels] si interrompono qui. Bernstein ha pubblicato inoltre il ‘piano’ di Engels che segue, destinato senza dubbio all’ultimo capitolo (nota 1, pag 128) “”Voici, sous le titre le ‘Rôle de la violence dans l’histoire’, trois chapitres de l”Antidühirng’ (les chapitres II, III et IV de la seconde partie de l’ouvrage) dans une traduction nouvelle, et une importante étude de Friedrich Engels sur la genèse de l’Empire allemand et sur sa constitution après la guerre franco-allemande. Quelques indications sur ce dernier texte. Il a été composé par Engels vraisemblablement au cours de l’hiver 1887-88, mais il n’a pas été achevé et il a été publié pour la première fois, après la mort d’Engels, par E. Bernstein, en février-mars 1896, dans le premier volume de la XIVe année de la ‘Neue Zeit’; il a été réédité en 1920 par A. Conrady dans le volume intitulé ‘Reichsgründung und Kommune, avec une introduction «critique» dans laquelle l’èditeur attaque l’exposé d’Engels; puis, en 1930, par Rudolf Haus, dans le remarquable volume ‘Der Deutsch-Französische Krieg’. Ce volume contient encore l’un des chapitres de l”Anti-Düring’ que nous donnons ici, le chapitre III de la IIe partie et les articles écrits par Engels au cours de la guerre de 1870-71 dans la ‘Pall-Mall Gazette’. Avec les chapitres de l”Anti-Dühring’ et l’étude sur la genèse de l’Empire allemand, nous avons à la fois, à propos de la question du rôle de la violence dans l’histoire, l’exposé de la théorie et l’étude du cas concret”” [Note de l’éditeur] (pag 3) [(in) Friedrich Engels, ‘Le rôle de la violence dans l’ histoire’, Paris, 1939] [“”Con il titolo”” Ruolo della violenza nella storia “”, ecco tre capitoli dell’Antidühirng (capitoli II, III e IV della seconda parte del libro) in una nuova traduzione, e un importante studio di Friedrich Engels sulla genesi dell ‘Impero tedesco e la sua costituzione dopo la guerra franco-prussiana. Alcune indicazioni su quest’ultimo testo. Esso è stato scritto da Engels probabilmente durante l’inverno 1887-1888, ma non fu completato e fu pubblicato per la prima volta, dopo la morte di Engels, da E. Bernstein, nel febbraio-marzo 1896, nel primo volume del XIV anno della “”Neue Zeit””; esso è stato ristampato nel 1920 da A. Conrady nel volume intitolato ‘Reichsgründung und Kommune’, con un’introduzione “”critica””, nella quale l’editore attacca l’esposizione di Engels; poi, nel 1930, da Rudolf Haus, nel notevole volume ‘Der Deutsch-Französische Krieg’. Questo volume contiene ancora uno dei capitoli dell’Anti-Düring che noi pubblichiamo qui, il capitolo III della II parte II e gli articoli scritti da Engels durante la guerra del 1870-71 sulla Pall-Mall Gazette. Con i capitoli dell”Anti-Dühring’ e lo studio della genesi dell’impero tedesco, abbiamo allo stesso tempo, a proposito del ruolo della violenza nella storia, l’esposizione della teoria e lo studio del caso concreto”” [Nota dell’editore] (pagina 3) [(in) Friedrich Engels, “”Il ruolo della violenza nella storia””, Parigi, 1939]”,”MAED-471″
“ENGELS Friedrich”,”La questione delle abitazioni.”,”Antonio A. Santucci (Cava dei Tirreni, Salerno, 1949) si occupa del settore di studi gramsciani all’Istituto Gramsci di Roma. Autore di un’introduzione all’opera di Gramsci che ha vinto il XXIV Premio Iglesias (Antonio Gramsci, Ldb 117, Roma, Editori Riuniti, 1987) ha curato sempre per gli ER l’edizione di testi di Marx, Engels, Labriola e il recente volume collettaneo ‘Letture di Gramsci’. “”Ciò che la famiglia produce col suo lavoro nel proprio orticello e nel proprio piccolo campo diventa una decurtazione che la concorrenza consente al capitalista di fare sul prezzo della mano d’opera; gli operai sono costretti appunto ad accettare qualunque contratto, perché altrimenti non ricevono nulla, e non possono vivere soltanto del prodotto della loro terra; e dato che, d’altra parte, è proprio il possesso e la conduzione di questa terra, di questa proprietà, che li inchioda sul posto, non possono neanche cercarsi un’altra occupazione. Questo è il motivo per cui la Germania può comparire sui mercati mondiali a prezzi di concorrenza con tutta una serie di piccoli articoli. ‘Si deriva l’intero profitto del capitale da una decurtazione del salario normale, e si può quindi regalare al compratore tutto il plusvalore’. E’ questo il segreto del sorprendente basso prezzo della maggior parte degli articoli da esportazione tedeschi. Questa circostanza più di qualsiasi altra fa sì che anche in altri campi dell’industria le paghe e il tenore di vita dei lavoratori si mantengano, in Germania, al di sotto del livello dei paesi dell’occidente europeo. Il peso di tale bassa retribuzione della mano d’opera, retribuzione che è tenuta tradizionalmente molto al di sotto del valore della forza-lavoro, comprime anche i salari degli operai delle città, e perfino delle grandi città, al di sotto del valore della forza-lavoro, e ciò tanto più in quanto anche nelle città l’industria casalinga, con le sue cattive paghe, ha preso il posto dell’antico artigianato, ed anche qui abbassa il livello generale del salario. E a questo punto le cose sono chiare: fatti che in un precedente grado di evoluzione storica costituivano la base del relativo benessere del lavoratore – il collegamento dell’agricoltura e dell’industria, il possesso della casa, dell’orto e del campo, la sicurezza dell’abitazione – diventano oggi, nell’epoca del dominio della grande industria, non solo il vincolo più grave dei lavoratori, ma anche la peggiore sventura per tutta la classe operaia, la base di un abbassamento senza precedenti del salario al di sotto del suo livello normale, e ciò non soltanto per singole branche e singole zone dell’economia, ma per tutto il territorio nazionale. Non c’è da meravigliarsi che la grande e la piccola borghesia, che vivono e si arricchiscono di queste detrazioni abnormi praticate sui salari, caldeggino l’industria rurale, siano in favore del possesso della casa da parte dell’operaio e vedano come unico rimedio per ogni depressione agricola l’introduzione di nuove industrie casalinghe”” (pag 39-40) [Friedrich Engels, La questione delle abitazioni, Roma, 1991, a cura di Antonio A. Santucci]”,”CONx-001-FC”
“ENGELS Federico TURATI Filippo ADLER Vittorio KAUTSKY Karl”,”L’economia politica. Primi lineamenti di una critica dell’economia politica.”,”Reprint dell’edizione degli Uffici della Critica Sociale, Milano, 1895; ‘In memoria’ (commemorazione della morte di F. Engels) introduzione: ‘Engels-Marx’ di Filippo TURATI, ‘L’universalità di Engels’ di Vittorio ADLER, ‘Fedrico Engels nel settantesimo anniversario’ di Karl KAUTSKY postilla bibliografica note appendice: tre lettere di Engels a Turati (26 gennaio 1894), alla redazione della Critica sociale (27 ottobre 1894), al giornale ‘La Riscossa’ di Palermo (1895) “”(…) [L]a vera morte di Marx fu il giorno della morte di Engels. Questo è ciò che sentono istintivamente le masse e perciò doppiamente lo piangono. La scure del boscaiolo ora ha veramente atterrato la duplice liana, che al primo colpo era ferita, non morta. Il binomio è infranto: le radici sono sciorinate al sole. Ora la continuazione individuale, la sostituzione di uno stelo ad uno stelo non è più possibile: solo l’intera foresta può coprire e rinverdire il posto che questi due alberi spariti lasciano vacante. L’erede intellettuale di Marx e di Engels non sarà più un uomo, né due uomini, né una scuola, né un’accademia: sarà il proletariato tutto quanto; e il loro comune mausoleo sarà nella storia”” [Filippo Turati: ‘Marx-Engels’, introduzione] (pag 6-7); “”Marx voleva porre a base del suo trattato sulla rendita uno studio sui rapporti della proprietà territoriale in Russia, come nel primo volume del ‘Capitale’ aveva posto lo studio del lavoro salariato in Inghilterra. Engels impara il russo e aiuta l’amico nello spoglio di quelle ricchissime fonti. Già negli anni precedenti aveva approfondita la storia delle origini del cristianesimo e percorso tutta la più recente letteratura sull’argomento. Un abbozzo di questi studi fu pubblicato nella ‘Neue Zeit’. Pochi mesi prima di morire, si accorge di conoscere soltanto di seconda mano le geniali ricerche di Meynert sulla vita e la funzione della corteccia celebrale e non ha pace finchè non ne ha studiato la principale opera. Tutto ciò, mentre doveva attendere, al tempo stesso, alla pubblicazione del terzo volume del ‘Capitale’. Soltanto chi poteva studiare così poteva essere un maestro come Engels. Il socialismo, come è inteso da Marx e da Engels, non è soltanto una dottrina economica, è una dottrina universale. Il movimento del proletariato rivoluzionario non è che un frammento della rivoluzione del pensiero che caratterizza il nostro secolo. Ma non è facile a chi vive nel tumulto della lotta quotidiana cogliere e tener presente tutta la vastità del quadro. Fu Engels che ci insegnò a connettere, a non perder di vista la complessità dell’evoluzione, a tener conto di ogni progresso in tutti i campi del sapere e a cavarne profitto. E’ a lui, all’uomo che poteva scrivere: «noi socialisti tedeschi siamo orgogliosi di questo, che non deriviamo soltanto da Saint-Simon, Fourier e Owen, ma eziando da Kant, da Fichte, da Hegel»; è a lui che noi andiamo debitori se il partito socialista può chiamarsi il partito della scienza”” [Vittorio Adler, ‘L’universalità di Engels, scritto nel giorno del suo funerale’, introduzione] (pag 12-13); “”Il 28 novembre 1890 Federico Engels compieva i suoi 70 anni. Questo anniversario non poteva coincidere con un anno più glorioso: l’inverno aveva portato il 20 febbraio, la primavera il 1° maggio e l’estate i vari Congressi, che furono così splendido documento della potenza e dell’unità del pensiero socialista e gli schiusero nuovi dominii. Se uno sguardo alle vittorie di questi ultimi dieci mesi bastava a riempire di gioia noi giovani, quale soddisfazione non dovette provarne questo nostro veterano, che da cinquant’anni prende parte alla lotta, che vide la democrazia socialista in culla e che fu uno dei creatori delle basi sulle quali essa si rinforzò e vinse le sue battaglie! Ma Engels non partecipò soltanto alle vittorie; nel suo lungo cammino di uomo di parte egli sofferse anche le sconfitte della causa per la quale pugnava: il tramonto del cartismo, il naufragio delle rivoluzioni del ’48 e del ’49, la disfatta della Comune di Parigi, lo sciogliersi della Internazionale, la legge contro i socialisti in Germania: sconfitte così disastrose che, ad ognuna di esse, non solo gli avversari del proletariato giubilarono nella speranza d’averlo annichilito per sempre, ma anche i suoi timidi amici sentirono smarrirsi il coraggio e disperarono. Engels era di quelli che non appendono mai la carabina alla parete, e sempre ebbe la soddisfazione di vedere risorgere, più forte e più grande dopo la disfatta, la causa che egli propugnava, simile al gigante Anteo, che trae nuove forze dall’abbracciare la terra. Gli inizi dell’attività scientifica e politica di Engels coincidono con gl’inizi di quelle teorie e di quelle aspirazioni, onde scaturì la democrazia socialista internazionale moderna; da quei giorni la storia di lui è indivisibilmente connessa con la storia di questa. Se Engels scrivesse le sue memorie, esse sarebbero le memorie del partito: da Marx fuori, nessuno influì quanto lui sul socialismo internazionale”” [Karl Kautsky, ‘Federico Engels. Nel settantesimo anniversario (1). Engels e il partito socialista’ (introduzione)] (pag 17-18)] [(1) Questo scritto vide la luce in tedesco, fin dal 1890, nel fascicolo ottavo, annata IX, 1° vol. della ‘Neue Zeit’ (…)] ‘Se Engels scrivesse le sue memorie, esse sarebbero le memorie del partito'”,”MAES-186″
“ENGELS Friedrich”,”Pour comprendre “”Le Capital””. Suivi de deux études de Franz Mehring et Rosa Luxembourg sur le “”Capital””.”,”Contiene: – ‘La Borsa’ di Engels, note complementari sul terzo libro del Capitale (1895). [Punti 1-7: 1. Ruolo della Borsa nella produzione capitalistica; 2. Nel 1865, la Borsa non era ancora che un elemento ‘secondario’ nel sistema capitalista; 3. Oggi (1895) è diverso. Dopo la crisi del 1866 l’accumulazione ha avuto un ritmo accelerato in modo tale che l’estensione della produzione non ha tenuto dietro al ritmo dell’accumulazione di capitale…; 4. Trasformazione progressiva dell’industria in società per azioni, e pure del commercio…; 5. Stessa cosa nel dominio dell’agricoltura; 6. Gli investimenti esteri si fanno sotto forma di azione; 7. Il colonialismo, è oggi una versa succursale della Borsa…] “”La Bourse 1. Le rôle détenu par la Bourse dans la production capitaliste en général ressort du livre III, cinquième section, notamment chapitre XXVII. Mais, depuis 1865, date à laquelle le livré fut rédigé, des modifications sont survenues qui assignent aujourd’hui à la Bourse une importance accrue et toujours croissante, et qui marquent la tendance pour le développement ultérieur à concentrer dans les mains des boursiers la totalité de la production industrielle comme agricole, l’ensemble des moyens de circulation, de communication comme toutes les fonctions de l’échange. Ainsi, la Bourse devient lè représentant le plus éminent de la production capitaliste elle-même. 2. En 1865, la Bourse n’était encore qu’un élément secondaire dans le système capitaliste. Les papiers d’Etat représentaient la grande masse des valeurs boursières et, encore, leur masse était-elle relativement petite. A côté de cela, il y avait les banques par actions, qui dominaient sur le continent et en Amérique; en Angleterre elles s’apprêtaient seulement à engloutir les banques privées des aristocrates. Mais dans une mesure encore relativement insignifiante. Les actions des compagnies de chemin de fer, de même, n’existaient encore qu’en faible quantité par rapport à maintenant. Des établissements directement productifs, mais seulement peu sous forme de sociétés par actions. A cette époque, l’ «oeil du ministre» Remarques complémentaires sur le troisième livre du Capital (1895). D’après la copie photographique de I lnstitat lllarx-Engels-Lenine. (N. R.) était encore une superstition insurmontée et, comme les banques, surtout dans les pays les plus pauvres, en Allemagne, en Autriche, en Amérique, etc. Là Bourse était donc encore, en ce temps, un lieu où lés capitalistes se soutiraient l’un à l’autre leurs capitaux accumulés, et qui n’intéressait directement les ouvriers que comme nouvelle pièce à conviction de l’action générale démoralisante de l’économie capitaliste et comme confirmation des paroles de Calvi disant que la prédestination, alias le hasard, décide déjà dans cette vie du salut et de la damnation, de la richesse, c’est-à-dire la jouissance et la puissance, et de la pauvreté, c’est-à-dire la privation et la servitude. 3. Il en est maintenant autrement. Depuis la crise de 1866, l’accumulation s’est faite à un rythme toujours accéléré voire de telle manière qu’en aucun pays industriel, et en Angleterre moins qu’ailleurs, l’extension de la production n’a pusuivre l’accumulation et que l’accumulation de chaque capitaliste particulier ne pouvait être totalement employée dans l’agrandissement de sa propre affaire; l’industrie cotonnière déjà en 1845, escroquerie des chemins de fer. Avec cette accumulation, s’est également accru le nombre des rentiers, des gens rassasiés par la montée régulière des affaires, qui ne désiraient donc que s’amuser ou bien n’occuper que des postes de tout repos de directeur ou d’administrateur de compagnies. Et tertio, afin de faciliter l’investissement des capitaux liquides flottants, furent créés, partout où cela n’avait pas encore été fait, de nouvelles formes légales desociétés à responsabilité limitée, et les obligations des actionnaires, dont la responsabilité était jusque-là illimitée, furent également plus ou moins réduites (sociétés par actions en Allemagne, en 1890, 40 % de la souscription 4!). 4. Après cela, transformation progressive de l’industrie en entreprises par actions. Toutes les branches, l’une après l’autre, ont le même sort. En premier lieu, le fer, qui exige maintenant des fonds considérables (auparavant les mines, là où elles n’étaient pas encore partagées). Puis, l’industrie chimique dito. Constructions de machines. Sur le continent, l’industrie textile; en Angleterre, seulement encore dans quelques régions du Lancashire (filature Oldham, tissage Burnley, etc… Coopérative de tailleurs, celle-ci seulement comme première étape pour retomber dans les mains des patrons à la première crise) ; brasseries (il y a quelques années les brasseries américaines furent bazardées au capital anglais, puis les Guinness, Bass, Allsopp). Ensuite, les trusts, les entreprises énormes à direction commun (comme l’United Alcali). La firme particulière habituelle n’est de plus en plus qu’une première étape pour amener l’affaire à un niveau suffisamment élevé pour qu’on puisse la «fonder ». De même pour le commerce, Leafs, Parsons, Morleys, M. Dillon, toutes sont fondées. Il en va déjà pareillement des maisons de détail, et pas seulement sous l’apparence de la coopération comme chez les grands magasins (à la « Stores »). De même pour les banques et autres instituts de crédit également en Angleterre. – Une quantité infinie de nouvelles sociétés toutes à responsabilité limitée. Jusqu’aux vieilles banques comme Gilyns, etc., qui se transforment avec sept actionnaires privés en sociétés à responsabilité limitée. 5. De même dans le domaine de l’agriculture. Les banques énormément grossies, surtout en Allemagne, avec toutes sortes de noms bureaucratiques qui, de plus en plus, deviennent les créanciers hypothécaires; grâce à leurs actions, la propriété véritable des terres est transférée à la Bourse, et cela encore davantage lorsque les biens tombent aux mains des créanciers. Ici, la révolution agricole, de la culture à grande échelle agit puissamment; si cela continue, on peut prévoir que le territoire de l’Angleterre et de la France passera en Bourse. 6. Enfin, tous les investissements à l’étranger se font sous forme d’actions. Pour ne parler que de l’Angleterre: les chemins de fer américains, du Nord et du Sud (consulter la liste des valeurs) Goldberger, etc. 63 7. Ensuite, la colonisation. Celle-ci est aujourd’hui une véritable succursale de la Bourse, dans l’intérêt de laquelle les puissances européennes ont, il y a quelques années, partagé l’Afrique, et les Français, conquis Tunis et le Tonkin. L’Afrique est directement affermée (Niger, Afrique du Sud, Sud-Ouest africain allemand et Afrique orientale allemande) et le Mozambique et le Natal accaparés pour la Bourse du Rhodésia. (pag 93-96)”,”MAED-476″
“ENGELS Friedrich”,”L’ origine della famiglia della proprietà privata e dello Stato. In rapporto alle indagini di Lewis H. Morgan.”,”Nel volume è inserita la relazione di PS sul tema ‘La condizione della donna nella società borghese’ (4 gennaio 1974) (4 fogli e mezzo manoscritti)”,”MAED-010-FV”
“ENGELS Federico”,”Socialismo utopistico e socialismo scientifico.”,”””In un’altra lettera Lafargue mi scriveva che la lettura di “”Socialisme utopique et Socialisme scientifique”” pubblicato a Parigi nel 1880, aveva determinato i capi del movimento rivoluzionario francese ad entrare nelle file del Socialismo. Ciò mi decise alla traduzione italiana edita quei nel 1883 a scopo di propaganda, ed essendo già da un pezzo completamente esaurita anche la 2° edizione, di questo eccellente lavoro di propaganda, posteriormente pubblicato a Milano, ho profittato della momentanea presenza a Benevento dell’onorevole Ferri, intrepido lottatore ed infaticabile e chiarissimo divulgatore del pensiero di Marx ed Engels, per pregarlo di curarne una 3° edizione”” (Pasquale Marginetti, Benevento, 8 giugno 1902) (pag 69)”,”MAED-011-FV”
“ENGELS Friedrich, a cura di Palmiro TOGLIATTI”,”Ludwig Feuerbach e il punto d’approdo della filosofia classica tedesca.”,”La contraddizione della filosofia hegeliana e l’azione liberatrice del libro di Feuerbach “”Come la borghesia, mediante la grande industria, la concorrenza e il mercato mondiale, dissolve praticamente tutte le vecchie, stabili e venerabili istituzioni, così questa filosofia dialettica dissolve tutte le nozioni di verità assoluta, definitiva, e di corrispondenti condizioni umane assolute. Per questa filosofia non vi è nulla di definitivo, di assoluto, di sacro; di tutte le cose e in tutte le cose essa mostra la caducità, e null’altro esiste per essa all’infuori del processo ininterrotto del divenire e del perire, dell’ascensione senza fine dal più basso al più alto, di cui essa stessa non è che il riflesso del cervello pensante. Essa ha però anche un lato conservatore: essa giustifica determinate tappe della conoscenza e della società per il loro tempo e per le loro circostanze, ma non va più in là. Il ‘carattere conservatore di questa concezione è relativo’, il ‘suo carattere rivoluzionario è assoluto’: il solo assoluto ch’essa ammetta”” (pag 20-21); “”In ogni modo in questo sistema il pensiero e il suo prodotto intellettuale, l’idea, è l’elemento primordiale, la natura è l’elemento derivato, che non esiste, in generale, che per degradazione dell’idea. E in questa contraddizione, bene o male ci si dibatteva. Allora apperve l”Essenza del cristianesimo’ (2) di Feuerbach. D’un colpo essa ridusse in polvere la contraddizione, rimettendo sul trono senza preamboli il materialismo. La natura esiste indipendentemente da ogni filosofia; essa è la base sulla quale siamo cresciuti noi uomini, che siamo pure prodotti della natura; oltre alla natura e agli uomini non esiste nulla, e gli esseri più elevati che ha creato la nostra fantasia religiosa sono soltanto il riflesso fantastico del nostro proprio essere. L’incanto era rotto; il «sistema» era spezzato e gettanto in un canto; la contraddizione era rimossa, in quanto esistente soltanto nell’immaginazione. Bisogna aver provato direttamente l’azione liberatrice di questo libro, per farsi un’idea di essa. L’entusiasmo fu generale: in un momento diventammo tutti feuerbachiani . Con quale entusiasmo Marx salutasse la nuova concezione e quanto ne fosse influenzato, – malgrado tutte le riserve critiche, – lo si può vedere leggendo ‘La sacra famiglia’ (‘La sacra famiglia, ovvero Critica della critica critica. Contro Bruno Bauer’, Francoforte, 1845)”” (pag 27-28) inserire”,”MAED-001-FC”
“ENGELS Friedrich, a cura di Roger e Éva DANGEVILLE”,”Guerre mondiale et révolution. Appendice aux ‘Écrits militaires’ de Marx-Engels.”,”Il 26 ottobre 2018, Eva Dangeville, moglie del traduttore e curatore Roger Dangeville ha dato il suo consenso alla diffusione di questo libro tuttora di grande attualità, in accesso libero. “”‘Gli scritti militari’ di Marx ed Engels pubblicati nel 1970 dalle edizioni L’Herne, si incentravano essenzialmente sulla fase di sistematizzazione nazionale rivoluzionaria in Europa dal 1848 al 1870. E’ solo nell’ultimo capitolo che vengono affrontate le questioni militari della fase ulteriore, in particolare con l’ultimo testo di Engels che prevedeva con precisione la prospettiva di una guerra mondiale devastatrice. La presente appendice costituisce lo sviluppo di quest’ultima parte che non si è potuta pubblicare a seguito del volume principale. E’ principalmente costituita dalle lettere di Engels, dal 1880 alla sua morte nel 1895, completate da qualche articolo, le une e le altre sovente inedite in francese. La natura frammentaria di questi scritti, al di fuori di qualche gradne lettera-manifesto, ha obbligato sotto pena di fastidiose ripetizioni, a moltiplicare le note complementari che contengono, per la maggior parte, degli estratti sovente indispensabili per la buona comprensione del testo. (…)”” (dall’ Avvertenza dei curatori) Indice. Guerra e questione delle nazionalità dopo il 1870. Principio di nazionalità e guerra europea. La soluzione rivoluzionaria. Guerra o rivoluzione nell’Europa intera. Le condizioni di un conflitto generale in Europa nel 1886. La Francia e la Germania di fronte al pericolo di guerra. Le condizioni di un conflitto generale in Europa nel 1886. L’ impasse della Germania bismarckiana. La crisi boulangista in Francia. Il socialismo tedesco di fronte al nuovo rischio di guerra russa. La guerra russo-tedesca e la rivoluzione proletaria. Guerra e tattica proletaria. Istruzioni per un possibile 1793 tedesco. Guerra mondiale e previsione marxista. Progetto militare della Socialdemocrazia. Verso la rivoluzione mondiale. Nota preliminare sulla previsione rivoluzionaria. Ipotesi per una rivoluzione «fin de siècle». Rivoluzione a partire da una crisi agraria. La rivoluzione richiede l’azione del proletariato in tre paesi decisivi. L’ America seguirà… La condizione economica: la crisi. Il contributo cinese. Allegato: Organizzazione e strategia militare della dittatura del proletariato nell’esperienza storica della Comune del 1871. Trasformazione della guerra degli Stati borghesi in guerra civile tra le classi. Il carattere della Comune. Chauvinismo borghese contro internazionalismo proletario. “”Non dimenticate che, se la Francia fa la guerra alla Germania nell’interesse e con l’aiuto dello zar, sarà la Germania a diventare il centro rivoluzionario”” (pag 143) “”Roger Dangeville (1925 – 9 September 2006 was a left communist activist most noted for his translation of Karl Marx’s Grundrisse and his work with Jacques Camatte. Dangeville was of Alsatian origin, growing up bilingual. He studied philosophy in Paris. In 1956 he was recruited to the International Communist Party (ICP) in 1956 by Suzanne Voûte. He soon started work on his translation of the Grundrisse, with some partial translations being circulated within the ICP by 1959.[2] For ten years he worked closely with Amadeo Bordiga, but broke with ICP in 1966. His following collaboration with Jacques Camatte, who left the ICP at the same time, was short lived. While Camatte went on to found Invariance, Dangeville founded Le fil du temps which ran from December 1967 to 1976 when the thirteenth and final issue appeared. Aside from producing a range of translations of the work of Karl Marx he also translated Karel Kosík’s Dialektika konkrétního (Dialectics of the Concrete) into French”” (f. wikip)”,”MAED-478″
“ENGELS Friedrich MARX Karl”,”Le mouvement ouvrier français. Tome I. Tactique dans la révolution permanente.”,”prefazione: ‘Dialogue avec les morts, Avance et régression, Etat et parti, Rôle essentiel de la révolution bourgeoise dans le marxisme, De 1794 à la Commune de 1871, Les rapports de classes en France, La révolution permanente en France, La révolution permanente à l’échelle internationale’ (pag 5-30)”,”MAED-480″
“ENGELS Friedrich MARX Karl”,”Le mouvement ouvrier francais. Tome II. Pour le parti de classe.”,”prefazione: ‘Seconde phase du mouvement ouvrier français’, Passage du parti de classe à l’Etat de la dictature ouvrière, Impérialisme et guerre, La stratégie révolutionnaire du parti, Ecroulement du second Empire, insurrection et république, Vers la Commune’ (pag 5-21)”,”MAED-481″
“ENGELS Friedrich MARX Karl”,”La Nouvelle Gazette rhénane (Die Neue Rheinische Zeitung). Tome deuxième: 7 septembre 1848 – 4 février 1849.”,”traduzione di Lucienne Netter”,”MAED-484″
“ENGELS Friedrich MARX Karl”,”Textes sur le colonialisme.”,”””Il tuo articolo è splendido e ricorda assolutamente, per lo stile e il modo, i migliori giorni della ‘Neue Rheinische Zeitung’ (Marx a Engels, 14 febbraio 1858) (questione irlandese) (pag 342)”,”MAED-014-FV”
“ENGELS Friedrich”,”Le rôle de la violence dans l’histoire.”,”””Qu’est-ce qui se révèle précisément comme étant le «primitif» de la violence elle-même? La puissance économique, le contrôle sur les instruments de la violence par la grande industrie. La puissance politique sur mer, qui repose sur les navires de guerre modernes, montre qu’elle n’est aucunement «directe», mais qu’elle est, au contraire, ‘conditionnée’ par la puissance économique, par le haut niveau du développement de la métallurgie, par le travail de direction de techniciens qualifiés et par des mines de charbon de grand rendement”” (pag 25) [“”Cosa c’è precisamente all'””origine”” della violenza stessa? La potenza economica, il controllo sugli strumenti della violenza da parte della grande industria. La potenza politica sul mare, che si basa su le navi da guerra moderne, mostra che essa non è affatto “”diretta””, ma che essa è, al contrario, “”condizionata”” dalla potenza economica, dall’alto livello dello sviluppo della metallurgia, dal lavoro di direzione di tecnici qualificati e dalle miniere di carbone ad alto rendimento”” (n/s trad.)] [Friedrich Engels, ‘Le rôle de la violence dans l’histoire’, Editions Sociales, Paris, 1947]”,”MAED-001-FGB”
“ENGELS Friedrich”,”L’origine de la famille de la proprieté privée et de l’ Etat.”,”””La dissolution de la société se dresse menaçante devant nous comme le terme d’une période historique dont le but final est la richesse, car une pareille période renferme les éléments de son propre anéantissement. La démocratie dans l’administration, la fraternité dans la societé, l’égalité des droits, l’instruction universelle, inaugureront la prochaine étape supérieure de la société, à laquelle travaillent constamment l’expérience, la science et la raison. ‘Ce sera une reviviscence, – mais sous une forme supérieure – de la liberté, de l’égalité et de la fraternité des antiques’ gentes”” (pag 236-237); [“”La dissoluzione della società si erge minacciosa davanti a noi come la fine di un periodo storico il cui obiettivo finale è la ricchezza, poiché un tale periodo contiene gli elementi del suo proprio annientamento. La democrazia nell’ amministrazione, la fraternità nella società, l’eguaglianza dei diritti, l’istruzione universale, inaugureranno la prossima tappa superiore della società, alla quale lavorano costantemente l’esperienza, la scienza e la ragione. ‘Questa sarà una reviviscenza, – ma in una forma superiore – della libertà, dell’eguaglianza e della fraternità delle antiche’ gens”” (n/s trad.)] [Friedrich Engels, L’origine de la famille de la proprieté privée et de l’ Etat, Alfred Costes, editeur, Paris, 1948]”,”MAED-002-FGB”
“ENGELS Friedrich”,”Engels su Engels.”,”””L’annuncio che il manoscritto [del I volume de “”Il capitale””, ndr] è partito mi toglie una pietra dal cuore. Dunque finalmente un commencement d’exécution [inizio di esecuzione], come dice il Code pénal [Codice penale]. Per questo io bevo un bicchiere speciale alla tua salute. Il libro ha molto contribuito a rovinare la tua salute; adesso che te ne sei liberato, sarai anche un tutt’altro uomo”” (Engels, Lettera a Marx, 11 novembre 1866, Opere vol. XLII, pag 292, EdRiu)”,”MAED-487″
“ENGELS Friedrich MARX Karl, a cura di Charles F. HUBERT; TOSEL André”,”Textes de Marx et de Engels sur la dialectique (Hubert); Formes de mouvement et dialectique dans la nature selon Engels (Tosel).”,” Paragrafi (Hubert) 1. – Marxismo metodo non sistema 2. – Del buono e cattivo uso della dialettica 3. – Dialettica e filosofia 4. – Continuità del movimento dialettico 5. – I due materialismi 6. – Individualità e totalità 7. – Struttura e sovrastruttura «Mais de même que l’idéalisme passa par toute une série de phases de développement, il en est de même du matérialisme. Avec chaque découverte qui fait époque dans le domaine des sciences naturelles, il lui faut modifier sa forme, et depuis que l’histoire elle-même est soumise à l’étude matérialiste, s’ouvre également ici une nouvelle voie de développement» (1886) [Engels, ‘Ludwig Feuerbach et la fin de la philosophie classique allemande’, Paris, Editions Sociales, 1945, p. 17]; «Enfin, les Allemands [en Amerique] n’ont pas su faire jouer tous les ressorts de leur théorie [von ihrer Theorie aus dem Hebel anzusetzen] pour mettre en mouvement les masses américaines; pour la pluspart, ils ne comprennent pas eux-mêmes la théorie; ils la traitent doctrinairement et dogmatiquement, comme quelque chose qu’il faut apprendre par coeur, mais qui alors doit suffire purement et simplement à tous les besoins. Elle leur est un credo, et non pas un guide pour l’action (1)» [F. Engels à F.A. Sorge: lettre du 29 novembre 1886, dans Lettres et extraits de lettres de Joh. Phil. Becker, Jos. Dietzgen, Friedrich Engels, Karl Marx et d’autres, adressées à F.A. Sorge et autres’, Stuttgart, J.H.W. Dietz succ. 1906 (en alld), p. 238] [(1) La dernière phrase du texte cité fut diffusée dans le mouvements ouvriers du monde entier par un passage de la ‘Maladie infantile du communisme’ de Lénine (éd. Paris, Editions sociales, 1946, p. 43] [(in) ‘Textes de Marx et de Engels sur la dialectique’, a cura di Charles F. Hubert, Exprit, n. 145, mai-juin 1948 (pag 985-986)] “”Ma proprio come l’idealismo ha attraversato tutta una serie di fasi di sviluppo, così è anche per il materialismo. Con ogni scoperta epocale nelle scienze naturali, deve cambiare forma, e poiché la storia stessa è soggetta allo studio materialista, anche qui si apre una nuova via di sviluppo ”(1886 ) [Engels, “”Ludwig Feuerbach e la fine della filosofia classica tedesca””, Parigi, Editions Sociales, 1945, pag. 17]; “Infine, i tedeschi [in America] non hanno saputo utilizzare tutte le conoscenze della loro teoria [von ihrer Theorie aus dem Hebel anzusetzen] per mettere in movimento le masse americane; la maggior parte di loro non comprende la teoria stessa; la trattano dottrinalmente e dogmaticamente, come qualcosa che deve essere appreso a memoria, e che quindi deve essere puramente e semplicemente sufficiente per tutte le esigenze. Per loro è un credo, non una guida per l’azione (1)”” [F. Engels to F.A. Sorge: lettera del 29 novembre 1886, in Lettere ed estratti di lettere di Joh. Phil. Becker, Jos. Dietzgen, Friedrich Engels, Karl Marx e altri, indirizzate a F.A. Sorge e altri ‘, Stoccarda, J.H.W. Dietz succ. 1906 (in tedesco), p. 238] [(1) L’ultima frase del testo citato fu diffusa nei movimenti dei lavoratori di tutto il mondo da un brano della “”Malattia infantile del comunismo”” di Lenin (ed. Parigi, Edizioni sociali, 1946, p. 43] [( in) “”Testi di Marx ed Engels sulla dialettica””, a cura di Charles F. Hubert, Exprit]”,”MAED-488″
“ENGELS Friedrich MARX Karl, a cura di Mario DAL-PRA”,”Materialismo storico e storiografia filosofica.”,”””Se la tecnica dipende certamente per la più grande parte dallo stato della scienza, questa dipende a maggior ragione dallo ‘stato’ e dai ‘bisogni’ della tecnica. Quando la società ha dei bisogni tecnici, questa è per la scienza un aiuto più grande di dieci università. Tutta l’idrostatica (Torricelli, ecc.) è uscita dal bisogno di regolare i torrenti di montagna in Italia nei secolo XVI e XVII. Dell’elettricità sappiamo qualcosa di razionale solo da quando è stata scoperta la possibilità della sua applicazione tecnica. Ma in Germania, purtroppo ci si è abituati a scrivere la storia delle scienze come se fossero cadute dal cielo”” [F. Engels, Lettere sul materialismo storico’, in Marx-Engels, Opere scelte, p. 1252]; Quanto più il terreno che stiamo indagando si allontana dal terreno economico e si avvicina al terreno ideologico puramente astratto, tanto più troveremo che esso rappresenta nella sua evoluzione degli elementi fortuiti, tanto più la sua curva si svolge a zig zag. Ma se vi provate a tracciare l’asse medio della curva troverete che, quanto più lungo è il periodo preso in esame e quanto più esteso è il terreno studiato, tanto più questo asse si avvicina all’asse della evoluzione economica e corre parallelamente a quest’ultimo”” [Idem, p. 1253] [Karl Marx Friedrich Engels, a cura di Mario Dal Pra, Materialismo storico e storiografia filosofica, Cuem, Milano, 1970, pag 51-52]”,”MAED-003-FGB”
“ENGELS Friedrich MARX Karl”,”Manifesto del partito comunista. Tradotto dall’ edizione critica del Marx-Engels Institut di Mosca con introduzioni a cura di Emma Cantimori Mezzomonti.”,” “”Marx ed Engels si resero conto rapidamente della situazione, e forse anche per questo, come probabilmente anche per l’insuccesso della ‘Sacra Famiglia’, non si curarono molto della pubblicazione della ‘Ideologia germanica’, dopo i primi tentativi. Ora importava partecipare al movimento della opposizione e della rivoluzione, far comprendere e far conoscere la sistemazione «scientifica», «critica», che i due amici avevano dato al movimento di idee degli utopisti e dei teorici di riforme sociali, e agire di conseguenza. E così i due amici fecero durante quello che viene chiamato dai biografi periodo di Bruxelles (1845-48). Engels era già in contatto con gli uomini della Lega dei giusti; Marx, dopo i contatti coi gruppi francesi parigini, prende ora contatto con il movimento tedesco, già a carattere internazionale, di Parigi e di Londra, tanto attraverso Engels, quanto attraverso il gruppo di Bruxelles, e, soprattutto, attraverso i «comitati di corrispondenza» organizzati a Bruxelles dai due amici, sembra, con lo scopo di coordinare la corrispondenza che era sviluppatissima fra i vari nuclei, gruppi, sezioni, ecc. della Lega dei giusti. (…) Inoltre, c’era l’attività di formazione reciproca, di discussione, di sorveglianza critica sulla attività divulgativa e propagandistica; tutto questo doveva avere espressione pubblica in una rivista, che attraverso gli scambi di idee assicurasse il carattere internazionale e unitario dei vari movimenti. Era un programma d’azione notevole: attraverso la sistemazione dello scambio di dottrine, di informazioni, di idee, attraverso la discussione e il lavoro per assicurare una certa unità e coerenza al movimento (e Bruxelles costituiva una sede di prim’ordine, per la facilità di rapporti con la Germania, la Francia e l’Inghilterra), Marx ed Engels venivano ad assumere una funzione preminente nel movimento stesso. L’importanza dell’azione politica che essi speravano così di compiere, e su un piano internazionale, come Engels sottolinea, spiega come Marx ed Engels abbandonassero ora quella diffidenza per le società segrete e le cospirazioni che li aveva fino a questo momento tenuti lontani da attività di questo genere. Del resto, pochi anni dopo, Marx dava una rappresentazione vivace e penetrante del mondo delle cospirazioni, dalla quale risultano tanto le ragioni della diffidenza, e del primo tenersi lontani, quanto le ragioni della successiva partecipazione: ragioni che si riassumono nella distinzione fra cospirazioni e società segrete borghesi e cospirazioni e società segrete proletarie”” (pag 17-19) [introduzione di Emma Cantimori Mezzomonti] [Karl Marx Friedrich Engels, ‘Manifesto del partito comunista’, Giulio Einaudi Editore, Torino, 1963]”,”MAED-004-FGB”
“ENGELS Friedrich”,”Viandante e soldato della rivoluzione.”,”””‘La belle France!’ In realtà i Francesi hanno una gran bella terra, e mille ragioni d’esserne fieri. Quale paese in Europa vorrà misurarsi con la Francia in ricchezza, varietà di attitudini e di prodotti, universalità? La Spagna? Ma due terzi della sua superficie sono, o per negligenza o per natura, un rovente deserto di pietre, e il lato atlantico della penisola, il Portogallo, non le appartiene. L’Italia? Ma, da quando la via del commercio mondiale corre attraverso l’Oceano, da quando le navi a vapore solcano il Mediterraneo, l’Italia se ne sta lì derelitta. L’Inghilterra? Ma da ottant’anni l’Inghilterra si è buttata al commercio e all’industria, al fumo del carbone e all’allevamento del bestiame; e ha un cielo orribilmente plumbeo, e niente vini. E la Germania? A nord una piatta distesa di sabbia divisa dal meridione d’Europa dalla parete di granito delle Alpi; povera di vini; paese della birra, della grappa forte e del pan di segala, dei fiumi e delle rivoluzioni insabbiati! Ma la Francia! Lambita da tre mari, percorsa in tre direzioni da cinque grossi fiumi; clima a nord quasi tedesco e belga, a sud quasi italiano; a nord grano, a sud mais e riso; a nord colza, a sud olivo; a nord lino a sud seta, e quasi ovunque vino. E che vino! Quali diversità dal Bordeaux al Borgogna, dal Borgogna al greve St. Georges, Lunel, Frontignan del sud, e da questa allo spumeggiante Champagne! Quali varietà di bianco e di rosso, dal Petit Mâcon o dal Chablis al Chambertin, al Château Larose, al Sauterne, al Roussilon, all’Ai Mousseux! E pensate, inoltre, che ognuno di questi vini suscita una diversa ebbrezza, che con poche bottiglie si possono percorrere tutti gli stadi intermedi dalla quadriglia musardiana (2) alla «Marsigliese», dalla folle lascivia del cancan a pazzo ardore della febbre rivoluzionaria, e infine, con una bottiglia di Champagne, ripiombare nel più gaio umor carnascialesco del mondo! E soltanto la Francia ha una Parigi; una città in cui la civiltà europea si dispiega nella sua fioritura più completa, i cui tutte le fibre nervose della storia europea convergono, e dalla quale a intervalli cadenzati si sprigionano le cariche elettriche che fanno tremare il pianeta; una città la cui popolazione unisce; come mai nessun altro popolo della terra, la passione del piacere alla passione dell’azione storica, i cui abitanti sanno vivere come i più raffinati epicurei di Atene e morire come i più impavidi Spartani, Alcibiade e Leonida insieme; una città che è davvero , come dice Louis Blanc, cuore e cervello del mondo!”” [F. Engels, ‘Senna e Loira’ [pagine di diario (1848) pubblicate per la prima volta sulla Neue Zeit 1898-99, I volume, nr. 1 e 2] [Friedrich Engels, ‘Viandante e soldato della rivoluzione’, La Nuova Italia, Firenze, 1972, (pag 3-4)] [(2) Cioè del compositore Philippe Musard (1793-1859)]”,”MAED-005-FGB”
“ENGELS Friedrich a cura di Paolo RAMAT”,”Storia e lingua dei germani. Scritti filologici.”,”Paolo Ramat, figlio del critico letterario e partigiano Raffaello Ramat e fratello del poeta Silvio Ramat, si è laureato in Glottologia all’Università di Firenze nel 1958, dove ebbe come maestri il linguista Giacomo Devoto, Giovanni Pugliese Carratelli e Alessandro Setti. Professore ordinario di Filologia Germanica alle Università di Cagliari (1968-1971) e Pavia (1971-1974), è stato Direttore dell’Istituto di Lingue e Letterature straniere dell’Università di Cagliari (1968-1971) e dell’Istituto di Germanistica dell’Università di Pavia (1971-1974). Dal 1974 al 2007 è stato ordinario di Glottologia all’Università di Pavia, dove dal 1974 al 1985 è stato Direttore dell’Istituto di Glottologia, dal 1989 al 1991 del Dipartimento di Scienze dell’Antichità e dal 1994 al 2002 dei Dipartimento di Linguistica. Nel 2006 ha ottenuto la laurea ‘honoris causa’ all’Università di Erfurt (Germania). (wikip) Engels sugli schiavi “”L’agricoltura, il ramo di produzione decisivo in tutto il mondo antico, ritornava ad esserlo più che mai. In Italia gli enormi complessi fondiari (latifondi), che a datare dalla fine della repubblica comprendevano quasi tutto il territorio, erano stati sfruttati in due modi: o come pascoli, dove la popolazione fu sostituita da pecore e buoi, alla cui sorveglianza bastavano pochi schiavi; o come ville; in cui con masse di schiavi si praticava l’orticoltura n grande stile; in parte per il lusso del proprietario, in parte a scopo di vendita sui mercati cittadini. I grandi pascoli erano stati conservati e forse anche allargati; le ville e la loro orticoltura erano andate in rovina per l’impoverimento dei loro proprietari e la decadenza delle città. L’economia dei latifondi, fondata sul lavoro degli schiavi, non fruttava più; ma era, allora, l’unica forma possibile della grande agricoltura. (…) (pag 195-196)”,”MAED-007-FGB”
“ENGELS Federico”,”Socialismo utopistico e socialismo scientifico.”,” “”Dal momento che la società avrà preso possesso dei mezzi di produzione, essa non produrrà più merci; essa porrà fine cioè alla forma dell’appropriazione dei prodotti in virtù della quale, come abbiamo visto, il prodotto domina il produttore. Il disordine nella produzione sociale farà posto ad una organizzazione cosciente e sistematica. La lotta per l’esistenza individuale scompare. Non è se non da questo momento, che si potrà dire, in un certo senso, che l’uomo si è definitivamente separato dal regno animale; esso avrà, infine, mutate le condizioni di esistenza, che sin qui hanno dominato gli uomini, saranno d’allora in poi sottomesse al loro controllo. Divenendo padroni della loro propria organizzazione sociale, essi diverranno perciò stesso, per la prima volta, padroni reali e coscienti della natura. Le leggi che reggono la loro propria azione sociale si sono sin qui erette di fronte agli uomini come leggi inesorabili della natura, esercitanti su di essi una dominazione estranea; ma da allora in poi gli uomini applicheranno coteste leggi con piena conoscenza di causa, e per questo fatto, essi le domineranno. La forma nella quale gli uomini si organizzeranno in società, forma sin qui per così dire data dalla natura e dalla storia, sarà allora l’atto della loro libera iniziativa. Le forze obiettive, che sin qui hanno diretto la storia, da questo momento passano sotto il controllo degli uomini. Non è che a partire da questo momento, che gli uomini faranno la loro storia futura da esseri pienamente consci di quel che fanno, e che le cause sociali che essi porranno in movimento produrranno in una misura sempre più crescente gli effetti voluti. L’umanità uscirà infine dal regno della fatalità per entrare in quello della libertà. Compiere quest’atto, che affrancherà il mondo, ecco la missione storica del Proletariato moderno. Approfondire le condizioni storiche, e con esse il carattere specifico e le conseguenze inevitabili di quest’atto, dare alla classe chiamata all’azione, ma oggi oppressa, la piena coscienza delle condizioni e della natura della sua propria azione imminente, ecco la missione della espressione teorica del movimento proletario, che è il Socialismo Scientifico”” (pag 69-71) [Federico Engels, Socialismo utopistico e socialismo scientifico, Editrice Avanti!, Milano, Sd]”,”MAED-008-FGB”
“ENGELS Friedrich MARX Karl”,”Sull’ Irlanda. L’unica raccolta completa degli scritti di Marx ed Engels sulla questione irlandese.”,”””Esclusa l’agricoltura, il capitale complessivo dell’Irlanda investito nell’industria e nel commercio si è accumulato lentamente durante gli ultimi due decenni e con forti fluttuazioni costantemente ricorrenti; con tanta maggiore rapidità si è sviluppata invece la concentrazione delle sue parti costitutive individuali. Infine, per quanto esiguo possa essere stato il suo aumento assoluto, in relazione alla popolazione decrescente è aumentato fortemente. (finire) (pag 119-120)”,”MAED-019-FV”
“ENGELS Friedrich”,”Scritti inediti sulle lotte operaie. Scritti inediti sui sindacati. Tratti dal Labour Standard, maggio-luglio 1881.”,”””Il livello medio dei salari è uguale alla somma dei bisogni sufficienti a mantenere in vita la razza dei lavoratori in un certo paese in accordo con lo standard di vita abituale di quel paese. Quello standard di vita può essere assai diverso per le diverse categorie di lavoratori. Il grande merito delle Trade Unions, nella loro lotta per mantenere alti i livelli dei salari e per ridurre le ore lavorative, consiste nel fatto che esse tendono a mantenere ed ad elevare il livello di vita dei lavoratori. Ci sono moltissimi mestieri nell’East End di Londra il cui lavoro è più o meno tanto difficile quanto quello dei muratori e dei garzoni, tuttavia in questi mestieri si guadagna a malapena la metà delle paghe di questi ultimi. E perché questo? Semplicemente perché una potente organizzazione permette agli uni di mantenere un relativamente alto standard di vita quale misura sulla quale vengono calcolati i loro salari; mentre gli altri, disorganizzati ed indifesi, devono assoggettarsi, non solo agli inevitabili soprusi dei loro datori di lavoro, ma anche a quelli arbitrari, il loro standard di vita viene gradualmente ridotto ed essi apprendono a vivere su paghe sempre più basse, mentre queste paghe cadono naturalmente a quel livello che essi stessi hanno appreso a considerare e ad accettare come sufficiente. La legge dei salari non è quindi una legge dura e precisa; non è inesorabile entro certi limiti. Vi è in ogni momento (salvo i periodi di grande depressione) per ogni mestiere una certa latitudine entro la quale i livelli di paga possono essere modificati dal risultato della lotta tra le due parti contendenti. In ogni caso i salari vengono stabiliti da una contrattazione, ed in una contrattazione, chi resiste più a lungo e meglio, ha le possibilità di ottenere più di quanto l’altra parte è disposta a concedere. Se un lavoratore isolato tenta di negoziare il suo accordo con il capitalista, viene di solito battuto con facilità e deve arrendersi a discrezione; ma se un intero gruppo di lavoratori forma un’organizzazione potente, raccoglie fra i propri membri un fondo che permetta loro di sfidare i datori di lavoro quando sorge la necessità, ed in tal modo si mette in grado di trattare con gli impresari da potenza a potenza, allora, e solo allora, essi hanno la possibilità di ottenere quelle briciole che, in base alla costituzione economica della società presente, possono esser chiamate «un giusto salario per una giusta giornata di lavoro»”” (pag 9-10) [Friedrich Engels, ‘Scritti inediti sulle lotte operaie. Scritti inediti sui sindacati. Tratti dal Labour Standard, maggio-luglio 1881’, Edizioni Prometeo, Milano, 1978] ‘Un operaio, assieme ad altri lavoratori, attraverso l’organizzazione sindacale si mette in grado di trattare con gli impresari da potenza a potenza’”,”SIND-034-FV”
“ENGELS Friedrich MARX Karl, a cura di Fabio FREDDI”,”Scritti sull’educazione.”,”Abolizione dell’antagonismo tra lavoro e scienza. La vita alienata è la vita della ‘proprietà privata’ “”La proprietà privata ci ha resi così stupidi e limitati, che un oggetto è ‘nostro’ unicamente quando è nelle nostre mani, quando esiste per noi come capitale o quando l’abbiamo in possesso immediato, quando lo mangiamo, lo beviamo, lo portiamo sul nostro corpo, lo abitiamo ecc., in breve quando lo consumiamo. Sebbene la proprietà privata comprenda tutte queste immediate realizzazioni del possesso, solamente come ‘mezzi’ di sussistenza, tuttavia la vita alla quale servono da mezzo è ‘la vita della proprietà privata’ – il lavoro e la capitalizzazione. Di conseguenza, al posto di ‘tutti’ i sensi fisici e intellettuali c’è la semplice alienazione di ‘tutti’ questi sensi, cioè il senso del ‘possesso’. L’essere umano doveva essere ricondotto a questa assoluta povertà, in modo da far nascere da lui stesso la propria ricchezza interna. (Sulla nozione dell”avere’, vedi Moses Hess in ‘Le ventun foglie’). L’abolizione della proprietà privata porterà dunque la totale ‘emancipazione’ di tutti i sensi e di tutte le capacità umane; ma essa è questa emancipazione proprio perché questi sensi e queste capacità sono diventati umani, tanto oggettivamente che soggettivamente. L’occhio diventa occhio ‘umano’ quando il suo ‘oggetto’ diventa un oggetto sociale, ‘umano’, che viene dall’uomo e va all’uomo. Da allora i sensi sono diventati ‘teorici’ nella loro azione immediata. Si rapportano all’oggetto, nel fine dell’oggetto mentre l’oggetto stesso è diventato un rapporto umano oggettivo di fronte a se stesso e all’uomo, e inversamente (1)””. Il bisogno o il godimento hanno perduto per questo fatto la loro natura ‘egoistica’, e la natura ha perduto la sua ‘pura umiltà’, nel momento in cui l’utile è divenuto utile ‘umano’ (pag 101-102) [K. Marx F. Engels, ‘Scritti sull’educazione’, Edizioni Il Formichiere, Milano, 1976] [(1) Nella pratica posso rapportarmi umanamente all’oggetto solo se l’oggetto si rapporta umanamente all’uomo]”,”MAED-020-FV”
“ENGELS Federico”,”Il socialismo utopico e il socialismo scientifico.”,”””La presente pubblicazione è stata riveduta tanto dall’autore residente a Londra, quanto dal traduttore francese Paolo Lafargue nelle prigioni di S.te Pelagie a Parigi, dove sta ora purgando la condanna di 6 mesi di carcere per delitto di propaganda socialista rivoluzionaria, Benevento, Luglio 83″” (in apertura) “”Pel metafisico, le cose e il loro riflesso intellettuale, le nozioni, sono degli oggetti d’analisi isolati che debbono essere considerati gli uni dopo gli altri, gli uni senza gli altri; degli oggetti invariabili, fissi, immobili, dati una volta per sempre. Egli pensa per antitesi spogliate di tutt’i termini medii; egli parla col sì e col no; tutto ciò che è al di là è senza valore. Per lui una cosa esiste o non esiste; una cosa non può essere essa stessa e un’altra cosa nello stesso tempo. Il negativo e il positivo si escludono assolutamente. La causa e l’effetto sono in rigida contrapposizione l’una all’altro. Questa maniera di vedere ci appare, a primo aspetto, estremamente plausibile, poichè essa è quella del sedicente ‘senso comune’. Questo senso comune, compagno tanto rispettabile, sino a tanto che rimane rannicchiato nel suo buco, scavato per suo uso, incontra delle curiose avventure, tosto che si rischia nel largo mondo della scienza. E il metodo metafisico, per quanto sia giustificato e necessario in un numero di dominii più o meno estesi secondo l’oggetto dell’analisi, presto o tardi giunge ad un limite al di là del quale diviene parziale, ristretto, astratto, e si perde in contraddizioni insolubili. Nella contemplazione dei fatti isolati, esso dimentica le loro relazioni reciproche; in quella della loro esistenza, il loro divenire e il loro morire; in quella del loro riposo, il loro movimento; gli alberi gl’impediscono di vedere la foresta. Non possiamo dire, con abbastanza esattezza pei bisogni di tutt’i giorni, se un animale esiste o no. Ma una ricerca più approfondita ci fa vedere che molte volte questo problema è dei più imbrogliati, come lo sanno benissimo i giuristi che si sono ingegnati a trovare un limite razionale, al di là del quale la distruzione del feto nel seno della madre sarebbe un assassinio. È del pari impossibile di fissare il momento della morte; la ricerca fisiologica ha dimostrato che la morte non è un fenomeno istantaneo, ma un processo di lunghissima durata. Similmente ogni essere organico è nello stesso momento sé stesso e un altro sé stesso; nello stesso istante, esso assimila delle materie estranee e disassimila la sua propria materia, nello stesso istante delle cellule del suo corpo muoiono ed altre si creano. In un tempo più o meno lungo la materia del suo corpo è rinnovata intieramente e rimpiazzata da altri atomi di materia, di maniera che ogni essere organico è sempre sé stesso e non sé stesso. Guardando le cose più dappresso, noi vediamo che i due poli di un antinomia, il positivo ed il negativo, sono tanto inseparabili quanto opposti l’uno all’altro, penetrandosi mutuamente malgrado tutta la loro opposizione. Nello stesso modo la causa e l’effetto sono delle idee che non hanno valore che nella loro applicazione ai casi isolati, ma tosto che il caso isolato è considerato nelle sue relazioni generali col rimanente dell’universo, essi si confondono e svaniscono nell’incatenamento d’una reciprocanza universale dove causa ed effetto cangiano costantemente di posto, dove ciò che era causa ad un luogo e ad un momento diviene effetto in un altro luogo e in un altro momento e viceversa”” (pag 25-27) [F. Engels, Il socialismo utopico e il socialismo scientifico’, Stabilimento Tipografico F. De Gennaro, Benevento, 1883 – La Cava & Steeger, Napoli, 1884] Si veda pure: http://www.centropasqualemartignetti.it/centro-martignetti/pasquale-martignetti/ Treccani: MARTIGNETTI, Pasquale. Nacque a Benevento, il 27 luglio 1844, da una famiglia di modesti negozianti, Salvatore e Teresa Maddaloni. Il M., i cui studi si fermarono alla quarta elementare, nel 1867 trovò un impiego presso l’archivio notarile di Benevento. Poco dopo sposò Giuseppina Collarile (Benevento 1853-1919), una maestra elementare, da cui ebbe due figli e il cui magro stipendio sarebbe divenuto l’unica entrata certa nel bilancio della famiglia. Le prime notizie pubbliche del M. si hanno a partire dal 1877, quando cominciò a collaborare con il settimanale milanese La Plebe. L’anno successivo scrisse un articolo sul processo agli internazionalisti della banda del Matese, svoltosi a Benevento (La Plebe, 31 ag. 1878). Pur non mancando un rilievo critico su quel tentativo insurrezionale («l’ambiente non era ancora preparato a ricevere le nuove idee»), traspariva una palese simpatia verso quei «valorosi e generosi» giovani, «dal nobile contegno» e dalla «inappuntabile condotta morale». Il 1883 fu un anno di particolare importanza nella vita del Martignetti. Entrato in rapporti epistolari con P. Lafargue, genero di K. Marx, ne seguì il suggerimento di tradurre in italiano l’opuscolo Socialisme utopique et socialisme scientifique (che raccoglieva tre capitoli dell’Antidühring di F. Engels tradotti in francese) pubblicato da Lafargue a Parigi nel 1880. Il M. colse l’occasione per prendere contatto con Engels, al quale il 12 giugno 1883 inviò il testo italiano affinché potesse verificarne la correttezza. L’opuscolo (Il socialismo utopico e il socialismo scientifico per F. Engels) fu stampato a Benevento nel 1883, in 2000 esemplari e a spese del M., dal tipografo F. De Gennaro. La lingua francese costituì per il M. il primo tramite dell’incontro con la concezione marxiana. Il 21 genn. 1887, nel tracciare a Engels una sorta di autobiografia politica, scriveva: «Lo studio della traduzione francese del Capitale di Marx mi convertì al socialismo» (La corrispondenza di Marx e Engels…, p. 318). Del lavoro di Marx venne in possesso molto probabilmente attraverso La Plebe, che a partire dal 1877 lo indicava tra le opere di propaganda socialista che i lettori potevano acquistare presso il giornale. A partire da allora e fino alla morte (1895) Engels fu per il M. «il vivente punto di riferimento della sua grande passione politica ed intellettuale» (Ragionieri, p. 203). A Engels chiese, ottenendole, pubblicazioni che gli sarebbe stato difficile procurarsi a Benevento. Chiese anche consigli di carattere privato, raccomandazioni e soccorsi in denaro che gli vennero generosamente concessi. Del socialismo era così infervorato, che, scriveva a Engels l’11 apr. 1888, avrebbe voluto potersi «dedicare interamente alla traduzione e diffusione degli scritti» suoi e di Marx; e gli confessava alcuni anni dopo (30 maggio 1891) di non saper «proprio leggere cose che non siano socialiste». Nel 1885 tradusse il libro appena uscito di Engels, L’origine della famiglia, della proprietà privata e dello Stato, in relazione alle ricerche di Luigi H. Morgan, che fu stampato a Benevento. Infaticabile, fino a compromettere la sua salute, nel dicembre 1885 il M. chiese poi al suo interlocutore di poter tradurre Lohnarbeit und Kapital di Marx, sembrandogli «un eccellente lavoro di propaganda per l’Italia»; e ai primi di febbraio del 1886 gliene trasmetteva già il manoscritto (che tale rimase per allora, non avendo trovato editore). A precipitare il M. e la sua famiglia «nella desolazione e nella miseria» (come egli scrisse ad A. Costa, il 9 maggio 1889), fu un’accusa infondata di sottrazione di somme depositate presso il suo ufficio, trasformatasi in una condanna a più di tre anni di carcere. Nel gennaio 1888 cominciò così un’odissea giudiziaria, che fu resa ancora più penosa dalla sospensione dall’impiego pubblico, e appena mitigata, per un certo periodo di tempo, da un lavoro precario concessogli dal prefetto di Benevento. La condanna, il 7 giugno 1889, comportò l’immediata perdita anche di questa occupazione, e il M. a quel punto poteva sperare soltanto in un ribaltamento della sentenza in appello. Ma anche il procuratore del re aveva presentato ricorso alla corte d’appello di Napoli, chiedendo un forte inasprimento della pena: cosa che avvenne, sia pure non nella misura richiesta. Non rimaneva che l’estremo ricorso alla Cassazione, e al M. venne l’idea, comunicata a Engels il 23 nov. 1889, di chiedere aiuto ad Antonio Labriola. Engels sollecitò Lafargue per raccomandare a Labriola il M., che, poche settimane dopo (17 genn. 1890) lo avvertiva della «generosa ed affettuosa assistenza» che gli stavano «prodigando» Labriola e l’avvocato V. Lollini. L’8 marzo 1890 la Corte suprema annullò la sentenza, eccependo un «errore di diritto» e rinviò il processo alla corte d’appello di Roma. Due mesi dopo, il 19 maggio 1890, Labriola comunicava a Engels, con palese enfasi, l’assoluzione del M. da ogni addebito. Assolto, il M., strinse il suo rapporto con Labriola, del quale nella primavera-estate del 1890 tradusse per il Fascio operaio tre articoli sulla situazione politica e sociale in Italia, che erano apparsi nel Sozialdemokrat. Nel febbraio dello stesso anno il M. aveva cominciato a collaborare con la rivista Cuore e critica, pubblicando la traduzione di un saggio di Lafargue sulla criminalità in Francia che era apparso originariamente nella Neue Zeit. Nei primi mesi del 1891, A. Ghisleri, probabilmente sollecitato da Labriola, procurò al M. un’occupazione, come traduttore e revisore di bozze, presso la casa editrice Fratelli Cattaneo di Bergamo, che si accingeva a pubblicare il periodico (diretto da Ghisleri stesso) Geografia per tutti. Ma quella che doveva rimanere l’unica esperienza di lavoro e di vita fuori da Benevento, durò soltanto dal maggio al luglio 1891, poiché alla casa editrice servivano anche traduzioni dall’inglese che il M. non era in grado di fare. Anche in questi mesi, il suo interesse prediletto rimase quello della traduzione di scritti di Marx e di Engels. Adattò la traduzione già fatta di Lohnarbeit und Kapital di Marx (Capitale e salario, Milano 1893) alle modifiche introdotte da Engels nella nuova edizione tedesca del 1891. E ripropose il Socialismo utopistico e socialismo scientifico di Engels (ibid. 1892), in una traduzione le cui bozze erano state riviste da Labriola. Labriola, in una lettera a Engels del 31 luglio 1891 si disse «straziato» per il licenziamento del M., e anche F. Turati si interessò delle sue sorti. Egli, tuttavia, lo riteneva traduttore «più pedante che bravo: l’ultima» – scrisse a Ghisleri il 18 luglio 1891, riferendosi all’introduzione di Engels al Lohnarbeit – l’aveva «dovuta trascrivere per intere pagine. Traduce meccanicamente, ma non sa dare la scioltezza e il sapore italiano, ossia la leggibilità, e qualche volta anche il senso non è ben reso». Turati avrebbe ribadito la valutazione negativa alcuni anni dopo, scrivendo alla madre (14 dic. 1898) dal carcere di Pallanza, nel riprendere in mano L’origine della famiglia, della proprietà privata e dello Stato del 1885 («le sue traduzioni sono un disastro; derivano dal verbo tradire»). Il fatto è che alla passione e alla dedizione, fortissime nel M., non corrispondeva un’adeguata padronanza della lingua italiana. Tornato a Benevento, il M. accettò l’offerta di F.S. Nitti (cui l’aveva raccomandato con calde parole Turati) di tradurre per Treves il romanzo antisocialista di E. Richter, Sozialdemokratische Zukunftsbilder (Berlin 1892) purché il suo nome non comparisse; e finì con il trovarsi invischiato in una vicenda singolare. Il M. non fu pagato per la traduzione, che l’editore, secondo Nitti, avrebbe giudicato insoddisfacente; ma quando apprese che Treves aveva subito provveduto a retribuire Nitti, minacciò di querelare lo studioso lucano. Ne scrisse Labriola a B. Croce il 15 e 16 sett. 1892, e il filosofo vi ritornò più tardi in una lettera a Engels del 13 dic. 1894 («chi sia quel Nitti sapete – che minchionò quel povero Martignetti due anni fa»). Quando nella Neue Zeit uscirono in anticipo (estate 1894) due capitoli del terzo volume del Capitale, il M. li tradusse con sollecitudine, inviandoli alla Critica sociale: «ma Turati – riferì Labriola a Engels, il 15 ott. 1894 – finora non li ha trovati conformi all’indole del giornale». Il M., spronato da Labriola (che gliela recapitò appena ricevutala da Londra), tradusse subito anche la prefazione di Engels, che conteneva espressioni di duro sarcasmo nei confronti di Achille Loria. Respinta proprio per questo da Turati, che non intendeva alienarsi Loria, la prefazione di Engels, il cui testo fu «in parte» corretto da Labriola (scrisse il filosofo a Engels, il 4 genn. 1895), apparve in una rivista napoletana non socialista e di scarsa diffusione (La Rassegna, IV [1895], 1-2, pp. 72-100) e fu poi ripubblicata dal M. nell’opuscolo Dal terzo volume del Capitale di Carlo Marx, I, Prefazione e commenti di Federico Engels (Roma 1896). Grazie all’intervento di Croce (sollecitato a sua volta da Labriola), il M. aveva ottenuto, con decreto del 12 sett. 1892, il reinserimento nell’albo dei periti contabili, sicché le sue condizioni economiche ne trassero con il tempo un relativo giovamento. Nell’aprile 1897, il M. ricevette dalla Germania la richiesta di un articolo sul socialismo italiano, e chiese a Croce (con lettere del 9 e 12 apr. 1897) notizie e documentazione, essendo lui «privo del necessario e sicuro materiale». Tutto lascia ritenere che Croce abbia soddisfatto la richiesta, e che l’articolo sia quello apparso, a firma del M., nel settimanale popolare della socialdemocrazia tedesca Der Wahre Jakob, sotto il titolo Die Arbeiterbewegung Italiens, il 3 ag. 1897 (pp. 2507-2512). A partire dal 1896, anno in cui comparvero le ultime traduzioni del M. nella Critica sociale (traduzioni parziali del saggio di Lafargue su T. Campanella: 16 marzo e 1° apr. 1896, rispettivamente pp. 90 s. e 108-110; e di un articolo di K. Kautsky dal titolo Giornata di otto ore e scioperi, ibid., 16 ott. 1896, pp. 313-315), il M. vide allentarsi i rapporti a livello nazionale, e limitò la sua collaborazione al settimanale socialista di Benevento Il Lavoro. Dopo la morte di Engels, il M. aveva trovato il suo punto di riferimento in Kautsky e nella Neue Zeit. Sempre angustiato dall’indigenza economica, e pur impacciato per alcuni anni da problemi di vista perché colpito da cataratta, non smise di tradurre scritti di Marx e di Engels, ma anche di Kautsky, di K. Liebknecht e di P. Axelrod. Nel maggio 1915 dette vita, a Benevento, con un gruppo di giovani, a un giornale internazionalista e antinterventista, L’Avvenire, del quale uscirono due soli numeri. Durante la guerra impiantò una rivendita ambulante di libri e giornali, ma al termine del conflitto la polizia gli revocò la licenza, anche perché pendevano su di lui due procedimenti penali per ingiurie a pubblico ufficiale e per «disfattismo». Aderì alla frazione massimalista del Partito socialista italiano (PSI), coltivando anche l’idea di candidarsi in Parlamento, e si schierò con decisione dalla parte della rivoluzione bolscevica, rifiutandosi di tradurre Terrorismus und Kommunismus di Kautsky (Berlin 1919). Il M. morì a Benevento il 16 marzo 1920. Tra il 1917 e 1918 aveva tradotto alcuni scritti di Axelrod, Alla vigilia della Rivoluzione russa: l’attività del proletariato socialista, Milano 1917, Le forze rivoluzionarie della Russia un tempo ed ora, ibid. 1917, e di L.B. Boudin, Il proletariato e la rivoluzione, ibid. 1918. Fonti e Bibl.: Ad Amsterdam, presso l’Istituto internazionale di storia sociale, sono conservate, oltre al ricco carteggio con Engels (1883-95), lettere del M. a K. e Luise Kautsky (1900-20), nonché ventidue lettere e cartoline postali di P. Lafargue al M. (1883-93); Milano, Fondazione G.G. Feltrinelli, dodici lettere e cartoline postali a F. Anzi (1918-19); Napoli, Fondazione B. Croce, sette lettere a B. Croce (1892-98); Imola, Biblioteca Comunale, due lettere ad A. Costa (1883-89); Milano, Museo del Risorgimento, dieci lettere e cartoline postali ad A. Ghisleri (1890-91); La corrispondenza di Marx e Engels con italiani. 1848-1895, a cura di G. Del Bo, Milano 1964, ad ind.; A. Kuliscioff, Carteggio, I, 1898-1899, a cura di F. Pedone, Torino 1977, pp. 173, 202, 204, 294, 489, 495, 501; I carteggi Turati – Ghisleri (1876-1926), a cura di M. Punzo, Manduria-Bari-Roma 2000, pp. 692 s., 713, 740, 744-747; Filippo Turati e i corrispondenti italiani, I (1876-1892), a cura di M. Punzo, Manduria-Bari-Roma 2002, pp. 554-556; A. Labriola, Carteggio, III, 1890-1895, a cura di S. Miccolis, Napoli 2003, ad ind.; IV, 1896-1898, a cura di S. Miccolis, ibid. 2004, pp. 5, 8, 22, 256; Giurisprudenza italiana, XLII (1890), pt. I, sez. II, coll. 234 s.; G. Bosio, La diffusione degli scritti di Marx e di Engels in Italia dal 1871 al 1892, in Società, VII (1951), pp. 456-465, 472-475 (rist. in K. Marx – F. Engels, Scritti italiani, Roma 1972, pp. 242-251, 258-261); P.C. Masini, Gli internazionalisti e la banda del Matese, Milano-Roma 1958, p. 122; E. Ragionieri, Socialdemocrazia tedesca e socialisti italiani, Milano 1961, pp. 193-219, 300-305, 449-456; R. Marmiroli, Socialisti, e non, controluce. L’epistolario di Camillo Prampolini, Parma 1966, pp. 194 s.; P.C. Masini, Storia degli anarchici italiani. Da Bakunin a Malatesta (1862-1892), Milano 1969, p. 143; L. Parente, P. M. e la diffusione del marxismo in Italia, in Avellino e l’Irpinia tra ’800 e ’900: linee di ricerca per una storia sociale (Annali del Centro di ricerca Guido Dorso, I [1984]), pp. 247-269; G.M. Bravo, Marx ed Engels in Italia, Roma 1992, pp. 28 s., 74 s.; R. Zangheri, Storia del socialismo italiano, II, Torino 1997, pp. 348-351, 452; E. Gianni, Diffusione, popolarizzazione e volgarizzazione del marxismo in Italia, Milano 2004, pp. XXXVII-XLII; Il movimento operaio italiano. Diz. biografico, a cura di A. Andreucci – T. Detti, III, sub voce. S. Miccolis”,”MAED-009-FGB”
“ENGELS Friedrich”,”Studi sul Capitale.”,”””Il plusvalore relativo è prodotto quando il tempo di lavoro necessario per la riproduzione della forza-lavoro è abbreviato a vantaggio del pluslavoro. Il valore della forza-lavoro viene abbassato facendo salire la forza produttiva del lavoro in quei rami dell’industria i cui prodotti determinano il valore della forza-lavoro. A questo scopo è necessario un continuo rivoluzionamento del modo di produzione, delle condizioni tecniche e sociali del processo lavorativo. Le indagini storiche, economiche, tecnologiche, socialpsicologiche che Marx offre a questo punto, in una serie di capitoli che trattano della cooperazione, delle macchine e della grande industria, sono state riconosciute anche da parte borghese come una miniera di scienza. Marx non soltanto dimostra che le macchine e la grande industria hanno creato una miseria più spaventosa di qualsiasi precedente modo di produzione, ma dimostra anche che esse nel loro ininterrotto rivoluzionamento della società capitalistica preparano una forma sociale superiore. La legislazione sulle fabbriche è la prima reazione consapevole e pianificata della società alla forma innaturale assunta dal suo processo di produzione. Regolando il lavoro nelle fabbriche e nelle manifatture, essa appare soltanto, in un primo tempo, come un intervento nei diritti di sfruttamento del capitale. Ma la forza dei fatti la costringe subito a regolare anche il lavoro a domicilio e a intervenire contro l’autorità dei genitori), riconoscendo in tal modo che la grande industria, dissolvendo il fondamento economico della vecchia famiglia e del lavoro familiare che ad esso corrispondeva, dissolve anche i vecchi rapporti familiari”” (pag 130-131) [Dal capitolo XII della ‘Vita di Marx’ di Franz Mehring, in appendice al volume: Friedrich Engels, Studi sul capitale, Ed. Rinascita, Roma, 1954] exlibris di Edoarda Masi (saggista e sinologa italiana, specializzata nella cultura della Cina e nella lingua cinese)”,”MAED-010-FGB”
“ENGELS Friedrich MARX Karl, a cura di Richard POULIN”,”Irlande, classes ouvrières et libération nationale. Textes réunis et présentés par Richard Poulin.”,”[Estratto da una lettera di F. Engels a Karl Marx, Londra (21), Manchester 24 ottobre 1869] Estratto da una lettera di Friedrich Engels a Karl Marx, Londra (21), Manchester 24 ottobre 1869]: “”L’histoire de l’Irlande nous montre quel malheur c’est pour un peuple d’avoir assujetti un autre peuple. Toutes les cochonneries anglaises tirent leur origine du ‘Pale irlandais’ (22). J’ai encore à étudier l’époque de Cromwell, mais ce qui est certain pour moi, c’est que les choses auraient pris un autre tour en Angleterre, sans la nécessité de dominer militairement l’Irlande et d’y créer une nouvelle aristocratie”” [(21) Marx et Engels, Correspondance, t. 10, op. cit.; (22) NdÉ: ‘Pale’ (enceinte): c’est ainsi qu’on nommait les territoires de l’Irlande orientale soumis par les conquérants anglo-normands dans la seconde moitié du 12e siècle. Les conquérants ont érigé aux frontières de la colonie des fortifications (d’où le nome de ‘Pale’), à partir desquels ils ont entrepris des raids incessants contre la population de la partie encore non soumise de l’île (pag 422)] [Estratto da una lettera di F. Engels a Karl Marx, Londra (21), Manchester 24 ottobre 1869] [(in) Irlande, classes ouvrières et libération nationale. Textes réunis et présentés par Richard Poulin, Éditions Syllepse, Paris, 2021] [“”La storia dell’Irlanda ci mostra quanto sia sciagurato per un popolo aver soggiogato un altro popolo. Tutta le porcherie inglesi hanno la sua origine nell'””Irish Pale”” (22). Devo ancora studiare l’epoca di Cromwell, ma ciò che è certo per me è che le cose avrebbero preso un’altra piega in Inghilterra, senza la necessità di dominare militarmente l’Irlanda e di crearvi una nuova aristocrazia”” [(21) Marx ed Engels, Corrispondenza, t. 10, op. cit.; (22) Ndr: ‘Pale’ (recinto): così venivano chiamati i territori dell’Irlanda orientale, sottomessi dai conquistatori anglo-normanni nella seconda metà del XII secolo. I conquistatori eressero fortificazioni ai confini della colonia (da cui il nome ‘Pale’), dalle quali intrapresero incessanti incursioni contro la popolazione della parte ancora non controllata dell’isola (pag 422)]”,”MAED-489″
“ENGELS Friedrich”,”L’origine della famiglia, della proprietà privata e dello stato.”,”Barbarie e civiltà. “”Noi abbiamo si qui seguito il processo di dissoluzione della ‘gens’ nei tre grandi esempi particolari dei Greci, dei Romani e dei Germani. Ricerchiamo ora, per finire, le condizioni economiche generali che, già fin dallo stadio superiore della barbarie, minano l’organizzazione ‘gentile’ della società e la fanno sparire completamente con l’apparizione della civiltà. Qui il ‘Capitale’ di Marx ci sarà altrettanto necessario del libro di Morgan”” (pag 198) “”Tribù di pastori si staccarono dalla restante massa di barbari: ‘prima grande divisione sociale del lavoro’. Le tribù di pastori non solo producevano di più, ma anche altri viveri che gli altri barbari non avevano”” (pag 200) “”Sorse il desiderio di aggiungere nuove forze-lavoro. Ci pensò la guerra a fornirle. I prigionieri di guerra furono tramutati in schiavi. Aumentando la produttività del lavoro e conseguentemente la ricchezza, estendendo il campo della produzione, attuata in altre parole, la prima grande divisione del lavoro, per l’assieme delle condizioni storiche sufficienti, la schiavitù doveva necessariamente fare la sua comparsa. Dalla prima grande divisione del lavoro nacque la prima grande scissione della società in due classi: padroni e schiavi, sfruttatori e sfruttati. Quando o come gli armenti passarono da proprietà comune della tribù o della ‘gens’ a proprietà dei capi di famiglia isolati, non sappiamo ancora, ma cià dev’essere avvenuto specialmente in questo stadio: ora appunto, con gli armenti e le altre nuove ricchezze, avvenne una rivoluzione nella famiglia”” (pag 202) finire …. (pag 204) …. (pag 215)”,”MAED-490″
“ENGELS Friedrich MARX Karl”,”Le colonialisme.”,”L’introduzione è di Rémy Herrera, economista, ricercatore al CNRS (Centre d’Économie de la Sorbonne) A proposito degli articoli di Marx ed Engels sulla NYT (anni 1850): ‘[MARX, KARL / ENGELS, FRIEDRICH]. NEW-YORK DAILY TRIBUNE: 19 ORIGINAL ISSUES WITH ARTICLES BY KARL MARX AND FRIEDRICH ENGELS. NEW YORK, 1853-1859’. Euro 25.000: Libreria: Inlibris (Austria), Note Bibliografiche 19 issues of the New-York Daily Tribune, each within a separate acid-free folder, stored together in a custom-made portfolio (48 x 62 cms). A remarkable ensemble of 19 complete issues of the “”Tribune””, containing a total of 24 news summaries submitted by the paper’s London-based correspondent, Karl Marx (sometimes co-written with Engels), including a dozen rare signed contributions. Marx had first met Charles Anderson Dana, the managing editor of Horace Greeley’s powerful Republican newspaper “”New-York Daily Tribune””, in 1848, and three years later, Dana invited Marx, by then an exile in Britain, to join the paper as foreign correspondent. The arrangement provided Marx with much-needed income during a period of his life in which Engels could only provide limited financial support. It would also prove the philosopher’s longest-lasting stable employment: between 1852 and 1862, Marx contributed some five hundred articles tackling an abundance of topics, from issues of class and the state to world affairs. The present articles, focusing on the European political upheavals of the time, are mostly written by Marx alone, and some in collaboration with Engels (while another was authored by Engels only). They span the months of January-April 1853 (9), April-November 1854 (7), December 1857 (1), and January-February 1859 (2), including: A Reply to Kossuth’s “”Secretary”” (4 Jan. 1853); Political Prospects – Commercial Prosperity – Case of Starvation (2 Feb. 1853); Elections – Financial Clouds – The Duchess of Sutherland and Slavery (9 Feb. 1853); Capital Punishment – Mr. Cobden’s Pamphlets – Regulations of the Bank of England (18 Feb. 1853); Defense – Finances – Decrease of the Aristocracy – Politics (23 Feb. 1853); Italian Insurrection – British Politics (25 Feb. 1853); The Attack on Francis Joseph – The Milan Riot – British Politics – Disraeli’s Speech – Napoleon’s Will (8 March 1853); Parliamentary Debates – The Clergy – Starvation (15 March 1853); British Politics – Disraeli – The Refugees – Mazzini in London – Turkey (7 April 1853); The European War – The War Debate in Parliament (17 April 1854); The bombardment of Odessa (16 May 1854); State of the Russian War (8 July 1854), The Details of the Insurrection at Madrid – The Austro-Prussian Summons – The New Austrian Loan – Wallachia (21 July 1854); The Spanish Revolution – Greece and Turkey (4 Aug. 1854), The War Debates in Parliament (7 Aug. 1854), The Campaign in the Crimea (27 Nov. 1854), Trade Crisis in England (15 Dec. 1857), On Italian unity (24 Jan. 1859), The Money Panic in Europe, Affairs in Prussia (1 Feb. 1859). – “”Writing for the Tribune afforded Marx (and to some extent Engels, who worked in a few articles of his own) the unique opportunity to comment on world politics for a mass audience. Never before and never after had they so wide a readership as journalists: during the decade of the 1850s, the Tribune’s circulation approached 150,000 copies, dwarfing even the Times [… Many of] the articles appeared unsigned, often as leaders or editorials. Flattering though it must have been that one of the world’s foremost newspapers had – albeit temporarily – decided to adopt as its own Marx’s views on European politics, the downside was that the journalism still published under Marx’s name was of an increasingly inconsequential nature, until his name entirely disappeared from the news columns in April 1855 […] The American public’s interest in Marx’s commentary on the international scene was subject to the fluctuations of U.S. attention to European affairs more generally: at its height during the Crimean War, it fully evaporated when the Civil War at home grabbed the headlines”” (cf. Neuhaus). – A few tears to edges and corners professionally restored; very well preserved without loss to text. Marx’s articles not affected by damage well-legible throughout. Extremely rare: a fine survival. Cf. M. Neuhaus, Marx als Europakorrespondent der New-York Tribune, in: Z. Zeitschrift Marxistische Erneuerung 88 (2011).”,”MAED-491″
“ENGELS Friedrich MARX Karl”,”Manifesto del Partito Comunista (1848) – Storia della Lega dei Comunisti (1885).”,”””Con la condanna dei comunisti di Colonia nel 1852 cala il sipario sul primo periodo del movimento autonomo degli operai tedeschi. Oggi questo periodo è quasi dimenticato. Eppure esso durò dal 1836 al 1852, e grazie alla diffusione all’estero degli operai tedeschi si sviluppò in quasi tutti i paesi civili. E non è tutto. In realtà l’odierno movimento operaio internazionale è una continuazione diretta di quello tedesco di allora, che fu il ‘primo movimento operaio internazionale’ in generale e da cui uscirono molti degli uomini che ebbero una parte direttiva nell’Associazione Internazionale degli Operai. I principi teorici che la Lega dei Comunisti aveva scritto sulla sua bandiera nel ‘Manifesto comunista’ del 1847, formano oggi il più forte legame internazionale di tutto il movimento proletario d’Europa e d’America. Per una storia organica di quel movimento non esiste sinora che una fonte principale. È il cosiddetto ‘libro nero’: ‘Le congiure comuniste del secolo XIX’ di Vermuth e Stieber, Berlino, 2 volumi, 1853 e 1854. Un libello menzognero compilato da due delle più miserabili canaglie poliziesche del secolo, riboccante di falsificazioni coscienti, serve ancora oggi a tutti gli scritti non comunisti come fonte principale sugli avvenimenti di quel tempo. Quello che io posso dare qui è solamente un abbozzo, e anch’esso limitato a ciò che riguarda la Lega e a quanto è assolutamente necessario per comprendere le ‘Rivelazioni’. Spero che mi sarà ancora concesso nell’avvenire di elaborare il ricco materiale raccolto da Marx e da me intorno a quel glorioso periodo della giovinezza del movimento operaio internazionale”” (pag 53) [F. Engels, Storia della Lega dei Comunisti’, (in) K. Marx – F. Engels, ‘Il Manifesto del partito comunista – Engels, Storia della Lega dei comunisti’, Lotta Comunista, Genova, 1979]”,”MAED-001-FER”
“ENGELS Friedrich”,”La questione delle abitazioni.”,”””Innanzitutto occorre tornare sulla esistenza di due tipi distinti di crisi degli alloggi, giustamente sottolineato da Engels. La prima è specifica al sistema ed è presente, ancora oggi, in tutti i paesi capitalistici. Questa crisi degli alloggi è presente negli Stati Uniti e in Svezia e non è stata risolta né dalle socialdemocrazie più illuminate, né da neocapitalismo: essa si manifesta nella carenza di abitazioni, negli ‘slums’, negli alloggi inappropriati, nell’elevato livello dei fitti che riproduce e ratifica nelle moderne città la differenziazione in classi della società. La seconda è quella che esplode nelle fasi di sviluppo industriale, di ingente spostamento di popolazione dalle campagne alla città, di rapida urbanizzazione della popolazione. Questo secondo tipo di crisi si sovrappone al primo; rende particolarmente drammatica la situazione dei lavoratori e, scriveva Engels «fa parlare tanto di sé perché, oltre a coinvolgere la classe operaia, ha interessato anche la piccola borghesia”” (pag 11) [introduzione di Valentino Parlato, (in) Friedrich Engels, ‘La questione delle abitazioni’, Samonà e Savelli, Roma, 1971]”,”MAED-002-FER”
“ENGELS Friedrich”,”L’ origine della famiglia della proprietà e dello Stato.”,”‘Abbiamo studiato più sopra partitamente le tre forme principali nelle quali lo Stato si elea al disopra della ‘gens’. Atene offre la forma più pura, la più classica: qui lo Stato nasce direttamente e prevalentemente dagli antagonismi di classe che si sviluppano nel seno stesso della società ‘gentile’. A Roma questa società diventa un’aristocrazia chiusa, in mezzo a una plebe numerosa, estromessa, priva di diritti ma carica di doveri; la vittoria della plebe distrugge l’antica costituzione della ‘gens’ e instaura sulle sue rovine lo Stato, nel quale l’aristocrazia della ‘gens’ e la plebe non tardano a confondersi. Nei vincitori Germani dell’Impero Romano infine, lo Stato sorse direttamente dalla conquista di vasti territori stranieri che il regime della ‘gens’ era impotente a dominare; poiché a tale conquista non è collegata né una seria lotta con l’antica popolazione, né una divisione più completa del lavoro, poiché il grado di sviluppo ei vinti e quello dei conquistatori è pressoché identico e quindi l’antica base economica della società sussiste, la ‘gens’ può resistere per diversi secoli nella forma territoriale modificata che corrisponde alla costituzione della Marca, e anche ringiovanire per un certo spazio di tempo in forma affievolita, nelle case nobili patrizie ulteriori, come anche nelle famiglie dei contadini e del Dithmarschen (1). Lo Stato non è quindi in nessun modo un potere imposto dall’esterno alla società, e neppure è l’«attuazione dell’ideale morale», l’«immagine e l’attuazione della ragione», come pretende Hegel. È piuttosto un prodotto della società che ha raggiunto un determinato grado di sviluppo, è la confessione che questa società si sviluppa in una insolubile contraddizione con se stessa; essa è divisa da antagonismi inconciliabili che non può comporre in alcun modo. Ma affinché le classi antagoniste, i cui interessi sono in opposizione, non distruggano se stesse e la società in lotte sterili, si rende necessario un potere che domini apparentemente la società, avente l’incarico di attenuare il conflitto mantenendolo entro i limiti dell”ordine’: questo potere, nato dalla società, ma che si pone al disopra di essa divenendole sempre più estranea, è lo Stato” (pag 195-196) [F. Engels, ‘L’origine della famiglia della proprietà e dello Stato’, Fasani, Milano, 1945] [(1) Il primo storico che si è fatto della natura della ‘gens’ un’idea perlomeno approssimativa è Nieburh, e la deve – insieme agli errori da lui accettati nello stesso tempo – alla sua conoscenza delle schiatte contadine del Dithmarschen]”,”MAED-003-FER”
“ENGELS Friedrich”,”La condizione della classe operaia in Inghilterra.”,”Abbassamento dei salari. La concorrenza del lavoratore manuale irlandese. (pag 72-74)”,”MAED-011-FGB”
“ENGELS Federico – TURATI Filippo – ADLER Vittorio – KAUTSKY Karl”,”L’economia politica. Primi lineamenti di una critica dell’economia politica.”,”””La legge della concorrenza è che la domanda e l’offerta si rincorrono continuamente, e perciò appunto non si raggiungono mai. Questi due termini sono continuamente divelti, l’uno dall’altro e posti in violento antagonismo. (…) Questa legge di compensazione continua, per la quale quanto qui si perde là si guadagna, sembra meravigliosamente bella all’economista. Essa è il suo vanto supremo; egli non è mai sazio di rimirarla e la considera sotto tutti i rapporti possibili ed impossibili. Pure è chiaro come il sole che essa è una legge dell’intelletto. È una legge che genera la rivoluzione. L’economista viene avanti colla sua bella teoria della domanda e dell’offerta e ci dimostra che «giammai si può produrre troppo»; e la pratica risponde colle crisi commerciali, che tornano così regolarmente come le comete, e che ormai ci deliziano ad ogni periodo, in media, di 5 a 7 anni. Questi crisi, da ottant’anni in qua, scoppiarono regolarmente come in altri tempi le grandi epidemie – e furono di gran lunga più feconde di immoralità e di miseria (Veggasi: Wade, ‘Hist. of the middle and working classes’, London, 1835, p. 211). Certo che queste rivoluzioni del commercio confermano la legge, la confermano nel modo più completo, ma in guisa ben diversa da quella che ci vorrebbe dar a credere l’economista. Che deve pensarsi di una legge che non si può effettuare se non mediante rivoluzioni periodiche? È una legge, appunto, della natura, che riposa sulla incoscienza di coloro che vi partecipano”” (pag 58-59) [Federico Engels, ‘L’economia politica. Primi lineamenti di una critica dell’economia politica’, Uffici della Critica Sociale, Milano, 1895, reprint]”,”MAED-012-FGB”
“ENGELS Friedrich”,”Lineamenti di una critica dell’ economia politica. Critica delle categorie economiche e storia sociale negli scritti giovanili di F. Engels.”,”- Lineamenti di una critica dell’economia politica – La situazione dell’Inghilterra. ‘Past and Present’ by Thomas Carlyle, London, 1843 – La situazione dell’Inghilterra. I. Il secolo diciottesimo – La situazione dell’Inghilterra. II. La costituzione inglese – Appendice: Per la critica dell’economia politica “”Come trattare la scienza? Da un lato si aveva la dialettica hegeliana, nella forma del tutto astratto, ‘speculativa’, in cui l’aveva lasciata Hegel. Dall’altro lato il metodo ordinario, essenzialmente metafisico-wolfiano (da Christian Wolff, ndr), tornato nuovamente di moda, secondo il quale gli economisti borghesi avevano scritto essi pure i loro grossi libri sconclusionati. Quest’ultimo metodo era stato teoricamente demolito da Kant e specialmente da Hegel, in modo tale che soltanto la pigrizia e l’assenza di un altro metodo ‘semplice’ poteva praticamente consentirgli di continuare a vivere. D’altro lato il metodo hegeliano, nella forza in cui esso si ‘presentava’, era assolutamente inutilizzabile. Esso era essenzialmente idealistico, mentre qui si trattava di sviluppare una concezione del mondo che era più materialistica di tutte le precedenti. Esso partiva dal pensiero puro, mentre qui si doveva partire dai fatti più testardi. Un metodo che, secondo la sua propria confessione, «andava dal niente al niente attraverso il niente», era assolutamente fuori posto qui in questa forma. Ciò nonostante fra tutto il materiale logico esistente, questo metodo era l’unica cosa a cui almeno ci si potesse appigliare. Esso non era stato criticato, non era stato superato; nessuno degli avversari del grande dialettico era riuscito a battere in breccia il suo superbo edificio. Il metodo hegeliano era scomparso perché la scuola hegeliana non aveva saputo far niente con esso. Innanzi tutto, dunque, si doveva sottoporre a una critica profonda il metodo hegeliano. Ciò che distingueva il modo di pensare di Hegel da quello di tutti gli altri filosofi era l’enorme senso storico che ne costituiva la base. Per quanto astratta e idealistica fosse la forma, ciò non di meno lo sviluppo del suo pensiero andava sempre parallelamente allo sviluppo della storia mondiale, e quest’ultimo non doveva in sostanza essere altro che la prova del primo. Benché il rapporto esatto venisse in questo modo arrovesciato e collegato con la testa all’ingiú, il contenuto reale penetrava però da ogni parte nella filosofia, e ciò tanto più in quanto Hegel si distingueva dai suoi scolari perché non si vantava come loro dell’ignoranza, ma era uno degli uomini più eruditi che mai siano esistiti. Egli fu il primo che cercò di dimostrare l’esistenza nella storia di uno sviluppo, di una coesione interiore, e per quanto ora molte cose nella sua filosofia della storia ci possano sembrare strane, la grandiosità della concezione fondamentale, quando la si confronta con i suoi predecessori o anche con coloro che dopo di lui si sono permessi di fare delle riflessioni generali sulla storia, è ancora oggi degna di ammirazione”” (pag 150-151) [Friedrich Engels, ‘Lineamenti di una critica dell’ economia politica’, Editori Riuniti, Roma, 1977]”,”MAED-013-FGB”
“ENGELS Friedrich MARX Karl, a cura di Roger DANGEVILLE”,”Le parti de classe. I. Théorie, activité.”,”Creazione del Comitato di corrispondenza comunista “”Di concerto con due miei amici, Friedrich Engels e Philippe Gigot (tutti e due a Bruxelles), ho organizzato una corrispondenza regolare con i comunisti e socialisti tedeschi”” (Marx a Proudhon, 5 maggio 1846) (pag 96-97) Legalità e rivoluzione. “”Nous ne l’avons jamais dissimulé: le terrain sur lequel nous agissons, ce n’est pas le terrain légal, c’est le ‘térrain révolutionnaire’. Pour sa part, le gouvernement vient de renoncer à l’hypocrisie du terrain légal. Il s’est ainsi placé sur le terrain révolutionnaire, car le terrain contre-révolutionnaire est, lui aussi, révolutionnaire (16)”” [Non l’abbiamo mai nascosto: il terreno su cui operiamo non è il terreno legale, è il terreno rivoluzionario. Da parte sua, il governo ha appena rinunciato all’ipocrisia del terreno legale. Si è così posto sul terreno rivoluzionario, perché anche il terreno controrivoluzionario è rivoluzionario] [(16) Cfr. Marx, “”La Bourgeoisie et la contre-révolution””, La Nouvelle Gazette rhénane’, 19-12-1848 – Procès contre “”La Nouvelle Gazette rhénane””] (pag 175) [Marx Engels, Le parti de classe. I. Théorie, activité, Maspero, Paris, 1973]”,”MAED-014-FGB”
“ENGELS Friedrich MARX Karl, a cura di Roger DANGEVILLE”,”Le parti de classe. II. Activité et organisation.”,”Statuti provvisori dell’Associazione internazionale dei lavoratori (Ait) (pag 91-93) “”(…) In queste condizioni, il grande compito della classe operaia, è di conquistare il potere politico. Sembra che gli operai ne prendano coscienza. In effetti, si assiste ad una ripresa del movimento sia in Germania che in Francia e in Italia, dove si tenta parallelamente di restaurare il partito operaio. Un elemento del suo successo, è il ‘numero’. Tuttavia il numero pesa sulla bilancia solo se è unito dall’associazione e guidato da una chiara coscienza. L’esperienza del passato ha ampiamente dimostrato che se si trascura di stabilire questo legame fraterno tra i lavoratori dei differenti paesi al fine di incoraggiarli a far fronte insieme nelle loro lotte per l’emancipazione, la conseguenza sarà la sconfitta comune dei loro assalti disordinati. È questa convinzione che ha spinto i lavoratori dei diversi paesi a fondare l’ Associazione Internazionale, in occasione dell’assemblea pubblica tenuta il 28 settembre 1864 a St Martin’s Hall. (…)”” (pag 90) [Manifesto, Indirizzo inaugurale dell’Associazione Internazionale dei Lavoratori] [(in) Marx Engels, Le parti de classe. II. Activité et organisation, Maspero, Paris, 1973, a cura di Roger Dangeville] Le nombre ne pèse dans la balance que s’il est uni par l’association et guidé par une claire conscience”,”MAED-015-FGB”
“ENGELS Friedrich MARX Karl, a cura di Roger DANGEVILLE”,”Le parti de classe. III. Questions d’organisation.”,”Engels sul dovere dell’attività politica da parte della classe operaia. “”Il est absolutment impossible de s’abstenir des affaires politiques (22). Même les journaux qui ne font pas de politique ne manquent pas, à l’occasion, d’attaquer le gouvernement, et se mêlent donc de politique. La seule chose dont il s’agit, c’est de savoir quelle politique on pratique et avec quels moyens? Au demeurant, pour nous, l’abstention est impossible. Le parti ouvrier existe déjà comme parti politique dans la plupart des pays. Ce n’est certes pas à nous de le ruiner en prêchant l’abstention. La pratique de la vie réelle et l’oppression politique que les gouvernements en palce font subir aux ouvriers – à des fins politiques, aussi bien que sociales – contraignent les ouvriers à faire de la politique, qu’ils le veuillent ou non. Leur prêcher l’abstention en matière politique reviendrait à les pousser dans le bras de la politique bourgeoise. Plus que jamais ‘après la Commune de Paris, qui a mis à l’ordre du jour l’action politique du prolétariat’, l’abstention politique est tout à fait impossible. Nous voulons abolir les classes. Par quel moyen y parviendrons-nous? Par la domination politique du prolétariat. (…) Cependant, la politique qu’il faut faire doit être celle du prolétariat: le parti ouvrier ne doit pas être la queue de quelque parti bourgeois que ce soit, mais doit toujours se constituer en parti autonome, ayant sa propre politique et poursuivant son propre but”” (pag 39-40) [(22) Cfr. Engels, compte rendu, rédigé par l’auteur lui-même, de son intervention à la séance du 21 septembre 1871, à la Conférence de Londres de l’AIT. Extrait de ‘Werke’, 17, p. 416-417] [Marx Engels, ‘Le parti de classe. III. Questions d’organisation’, Maspero, Paris, 1973]; [È assolutamente impossibile astenersi dalle faccende politiche. Anche i giornali che non fanno politica non mancano a volte di attaccare il governo, e quindi di intromettersi nella politica. L’unica questione è sapere quale politica pratichiamo e con quali mezzi? Inoltre, per noi l’astensione è impossibile. Il partito dei lavoratori esiste già come partito politico in molti paesi. Non spetta certo a noi mandarlo in rovina predicando l’astensione. La pratica della vita reale e l’oppressione politica che i governi in carica infliggono ai lavoratori – per fini politici oltre che per fini sociali, costringono gli operai a fare politica, che gli piaccia o no. Predicare loro l’astensione nelle questioni politiche significherebbe spingerli tra le braccia della politica borghese. Più che mai dopo la Comune di Parigi, che ha messo all’ordine del giorno l’azione politica del proletariato, l’astensione dalla politica è del tutto impossibile. Vogliamo abolire le classi. Come ci arriveremo? Con il potere politico del proletariato. (…) Tuttavia, la politica da perseguire deve essere quella del proletariato: il partito operaio non deve essere la coda di nessun partito borghese, ma deve costituirsi sempre come partito autonomo, dotato di una propria politica, e perseguendo il proprio fine] (pag 39-40) [(22) Cfr. Engels, relazione, scritta dallo stesso autore del suo intervento nella seduta del 21 settembre 1871, alla Conferenza di Londra dell’AIT. Estratto da ‘Werke’, 17, pp. 416-417] [Marx Engels, ‘Le parti de classe. III. Questions d’organisation’, Maspero, Parigi, 1973]”,”MAED-016-FGB”
“ENGELS Friedrich MARX Karl, a cura di Roger DANGEVILLE”,”Le parti de classe. IV. Activités de classe.”,” “”Je n’ai jamais dit que la ‘masse’ de vos gens ne désire pas de science véritable. J’ai parlé du ‘parti’, et, à mes yeux, celui-ci est ce pour quoi il se donne dans la presse et les congres (72). Et là, ce qui y domine, c’est maintenant la demi-science et l’ancien ouvrier qui se gonfle d’être littérateur. Si, comme tu l’affirmes, ces gens ne forment qu’une infime minorité, vous prenez alors tant d’égards vis-à-vis d’eux parce que chacun d’eux vous plaît. Le déclin théorique et moral du parti date de la fusion [avec les lassalléens], et on aurait pu l’éviter si lon avait fait preuve à ce moment d’un peu plus de retenue et de raison. Un parti san est capable d’exsuder pas mal de choses avec le temps, mais c’est un processus long et difficile, et ce n’est pas parce que les masses sont en bonne santé qu’il faut leur inoculer sans nécessité une maladie…”” (pag 46-47) [Marx – Engels, ‘Le parti de classe. IV. Activités de classe’, Maspero, Paris, 1973] [(72) Cf. Engels à W. Liebknecht, 31 juillet 1877. Les textes ci-aprés traitent du apport du parti avec la presse. (…) Il apparait ici que, face au parti formel, Marx-Engels n’entendent pas soumettre le contenu de leur théorie ou de leur programme à la ratification de la masse ou des chefs du parti. A leurs yeux, la théorie et le programme découlent de tout le mouvement de la société vers le communisme, et ce n’est donc pas la majorité qui, démocratiquement, les établit ou le modifie – pas plus d’ailleurs que la direction du parti, voire ls congrès. En se fondant, par exemple, sur l’expérience malheureuse de la fusion avec les lassalléens, Engels démontrera au contraire que tout compromis dans le programme fondamental aboutit à des crises et à des maladies dans le parti. En outre, il s’en prendra aux initiatives irréfléchies et précipitées qui rompent la continuité de programme et d’action dans l’organisation et le masses prolétariennes. Engels s’enforce naturellement de sauvegarder la presse de caractère “”scientifique””, c’est-à-dire théorique et programmatique, qui est l’expression du parti historique] [Non ho mai detto che la ‘massa’ della vostra gente non desideri la vera scienza. Ho parlato del ‘partito’ e, ai miei occhi, questo è ciò che si dice sulla stampa e i congressi (72). E là, quello che domina, è ora la mezza-scienza e l’ex operaio che si vanta di essere uno scrittore: se, come affermi, queste persone sono solo una piccolissima minoranza, allora tieni tanto a loro perché ti piacciono. Il declino teorico e morale del partito risale alla fusione [con i Lassalliani], e si sarebbe potuto evitare se all’epoca si fosse mostrata un po’ più di moderazione e ragione. Un partito sano è capace di essudare parecchio nel tempo, ma è un processo lungo e difficile, e non è perché le masse sono in buona salute che dovrebbero essere inoculate inutilmente da una malattia…”” (pag 46-47 ) [Marx – Engels, ‘Le parti de classe. IV. Attività di classe’, Maspero, Parigi, 1973] [(72) Cfr. Engels a W. Liebknecht, 31 luglio 1877. I testi seguenti trattano del contributo del partito alla stampa. (…) Appare qui che, di fronte al partito formale, Marx-Engels non intendano sottoporre il contenuto della loro teoria o del loro programma alla ratifica delle masse o dei dirigenti del partito. Ai loro occhi, la teoria e il programma derivano dall’intero movimento della società verso il comunismo, e quindi non è la maggioranza che, democraticamente, lo stabilisce o lo modifica, non più della direzione del partito e dei congressi. Basandosi, ad esempio, sulla sfortunata esperienza della fusione con i lassalliani, Engels dimostrerà al contrario che qualsiasi compromesso nel programma fondamentale porta a crisi e malattie nel partito. Attaccherà inoltre iniziative avventate e affrettate che interrompono la continuità del programma e dell’azione nell’organizzazione e nelle masse proletarie. Engels si sforza naturalmente di salvaguardare la stampa di carattere “”scientifico””, cioè teorico e programmatico, che è l’espressione del partito storico]”,”MAED-017-FGB”
“ENGELS Friedrich MARX Karl, a cura e traduzioni di Alexia BLIN Yohann DOUET Juliette FARJAT Alexandre FERON e Marion LECLAIR”,”Les articles du ‘New York Daily Tribune’. Volume I (1851-1852).”,”Il volume contiene in particolare l’insieme degli articoli pubblicati da Marx Engels sul giornale americano poi raccolti e pubblicati con il titolo di ‘Rivoluzione e controrivoluzione in Germania, inoltre riporta una cronaca minuziosa della vita economica e delle lotte politiche in Inghilterra, punta avanzata del capitalismo mondiale. Tra le fonti citati nell’introduzione: – Robert C. Williams, Horace Greeley: Champion of American Freedom, New York University Press, 2006 (La New-York Tribune è una pubblicazione influente della costa est degli Stati Uniti, fondata nel 1841 dal giornalista e uomo politico Horace Greeley, direttore Charles Dana) – Henry M. Christman (a cura) ‘The American Journalism of Marx and Engels, ecc. – Janet Steele, The Sun Shines for All: Journalism and Ideology in the Life of Charles A. Dana – William Harlan Hale, Horace Greeley;: Voice of the people (Collier books) (questo non viene citato nel libro) Sull’ eco degli articoli di Marx ed Engels in America: (introduzione) “”Noi non disponiamo che di informazioni sparse per conoscere l’impatto reale degli articoli di Marx ed Engels nel giornale di Greeley. Un primo elemento ci informa: i complimenti ripetuti che Dana indirizza a Marx, assicurandolo sulla popolarità dei suoi articoli presso i lettori della ‘Tribune’. Egli gli conferma così a più riprese che i suoi articoli sono ben accolti, «letti con soddisfazione da un numero considerevole di persone e ampiamente riprodotti» (74). Anche Marx sembra felicitarsi. Dana gli dichiara in seguito che è uno dei corrispondenti più «apprezzati», e che i suoi articoli sono «tenuti in grande considerazione» da parte dei proprietari del giornale come dai lettori, lodando in particolare i testi dedicati alle questioni militari (senza sapere che questi sono redatti da Engels) (75). Lo stesso Dana sembra essere stato impressionato da Marx in occasione del loro incontro nel 1848, e sembra aver subito in una certa misura la sua influenza. Egli cerca quindi di trovare all’esiliato londinese altri canali di diffusione per i suoi scritti, proponendogli nell’aprile 1857 di scrivere per l’Enciclopedia statunitense diretta da George Ripley, il cronista letterario della ‘Tribune’ (76). Per sapere se bisogna accordare credito agli elogi di Dana, si può andare al corriere dei lettori pubblicato nella ‘Tribune’. Secondo uno storico del giornale, se la rubrica negli anni 1850 è maggiormente dedicata alle questioni locali, gli articoli di Marx sono quelli che attirano più commenti, positivi o no, tra tutti quelli scritti da parte dei corrispondenti stranieri (77). Oltre a questa osservazione, si sa che Henry Charles Carey, il solo economista statunitense che Marx giudica degno di interesse, riprende nel 1853 le analisi che questi ha sviluppato nella ‘Tribune’, citandole come tali, nella suo opera ‘The Slave Trade, Domestic and Foreign’ (Il commercio di schiavi, interno ed estero) (1853). Marx si felicita in questa occasione che la collaborazione con la ‘Tribune’ abbia portato i suoi frutti (78). Al di fuori da questi elementi, lo studio della ricezione di questi articoli resta ancora da fare. Si sa semplicemetne che i testi della ‘Tribune’ non hanno generato una infatuazione popolare”” (pag 26-27) [(74) Charles Dana, Lettera a Marx, 12 marzo 1852, citata in Charles Blitzer “”Introduction””, in Henry M. Christman (a cura) , ‘The American Journalism of Marx and Engels, op. cit., p. XIX; (74) Ibid. p, XXII; (76) Janet E. Steele, ‘The Sun Shines for All’, op. cit., p. 25-26; David McLellan, ‘Karl Marx’, op. cit., p. 255. Marx firma 67 articoli nell’opera, pubblicata in 16 volumi nel 1858 e 1863, di cui 51 sono in realtà redatti da Engels; (77) Morton Borden, “”Some Notes on Horace Greeley””, art. citato p. 457; (78) Gareth Stedman Jones, ‘Karl Marx: Greatness and Illusion’, Cambridge, Harvard University press, op. cit., p. 355; Karl Marx ‘Lettre à Engels, 14 juin 1853’, in ‘Correspondance’, tome III, op. cit., p. 390] [Marx-Engels ‘Les articles du ‘New York Daily Tribune’. Volume I (1851-1852), Editions Sociales, Paris, 2022 (introduzione, pag 26-27)]”,”MAED-492″
“ENGELS Friedrich”,”La situazione della classe operaia in Inghilterra. In base a osservazioni dirette e fonti autentiche.”,”””Non c’è bisogno d’altro! Il semiborghese Alison ci rivela, sia pure in modo piatto e incompleto, l’influenza nefasta che le grandi città esercitano sulla formazione morale degli operai. Un altro, un borghese completo, un individuo caro alla Lega contro le leggi sul grano, il dottor Andrew Ure (2), ci rivela l’altro aspetto. Egli racconta come la vita nelle grandi città faciliti glii intrighi tra gli operai e conferisca potenza alla plebe”” (pag 157-158) (2) Philosophy of Manufactures (Filosofia delle industrie), Londra, 1835″,”MAED-002-FC”
“ENGELS Friedrich, a cura di Valentino GERRATANA”,”Anti-Dühring.”,”””Gli utopisti, abbiamo visto, furono utopisti perché non potevano essere null’altro in un’epoca in cui la produzione capitalistica era ancora così poco sviluppata. Essi furono obbligati a costruire gli elementi di una nuova società traendoli dal proprio cervello, perché nella vecchia società questi elementi generalmente non erano ancora chiaramente visibili (…)”” (pag 255)”,”MAED-003-FC”
“ENGELS Friedrich”,”La guerra dei contadini in Germania. (1850)”,”””Ma le due rivoluzioni, quella del secolo sedicesimo e quella del 1848-50, malgrado tutte le analogie, differiscono tra loro in modo essenziale. La rivoluzione del 1848 è una prova, se non del progresso della Germania, certo del progresso dell’Europa. Chi trasse profitto dalla rivoluzione del 1525? I principi. Ci trasse profitto dalla rivoluzione del 1848? I ‘grandi’ principi, Austria e Prussia. Dietro ai piccoli principi del 1525 stavano i piccoli borghesi che li tenevano legati a sé con il pagamento delle imposte, dietro ai grandi principi del 1850, dietro ad Austria e Prussia stanno i grandi borghesi moderni che li sottomettono ben presto al loro giogo con il debito pubblico. E dietro ai grandi borghesi stanno i proletari. La rivoluzione del 1525 fu un affare locale tedesco. Inglesi, francesi, boemi, ungheresi avevano già fatto la loro guerra dei contadini, quando i tedeschi fecero la loro. Se la Germania era frazionata, l’Europa lo era anche di più. La rivoluzione del 1848 non fu un affare locale tedesco: essa fu una singola fase di un grande avvenimento europeo. Le cause motrici che hanno agito durante tutto il suo corso non sono costrette entro lo spazio angusto di un singolo paese e neanche di una parte del mondo. Anzi, i paesi che furono il teatro di questa rivoluzione hanno meno degli altri partecipato alla sua genesi. Sono materia grezza più o meno priva di consapevolezza e di volontà che viene modellata nel corso di un movimento che nella situazione sociale odierna può sembrare una forza estranea, mentre in realtà non è che il nostro proprio movimento. È perciò impossibile che la rivoluzione del 1848-1850 finisca come quella del 1525″” (pag 144-145) [F. Engels, La guerra dei contadini, Editori Riunii, Roma, 1976]”,”MAED-004-FC”
“ENGELS Friedrich MARX Karl, a cura di Enrico FORNI”,”De America. Volume primo. La guerra civile.”,”””Alla questione dei principi della guerra civile americana risponde il grido di battaglia con cui il Sud ha infranto la pace. Stephens, il vice presidente della Confederazione sudista, dichiarava alla Convezione dei secessionisti che l’elemento che distingueva sostanzialmente la Costituzione testé elaborata a Montgomery dalla Costituzione di Washington e Jefferson, era che adesso per la prima volta si riconosceva nella schiavitù un’istituzione buona di per se stessa ed il fondamento di tutta la struttura dello stato, mentre ‘i padri’ della Rivoluzione, uomini radicati nei pregiudizi del XVIII secolo, avevano considerato la schiavitù ‘un male importato dall’Inghilterra’, che doveva venir eliminato con l’andar del tempo. Un altro alfiere del Sud, Spratt esclamava: «Per noi si tratta della fondazione di una grande repubblica schiavista». Quindi, mentre il Nord ha sguainato la spada esclusivamente in difesa della Unione, non è forse vero che il Sud aveva già dichiarato che la sopravvivenza della schiavitù non era più compatibile con la sopravvivenza dell’Unione?”” (pag 79-80) [Londra, 20 ottobre 1861 – Die Presse, 25 ottobre 1861] [F. Engels, K. Marx, ‘De America. Volume primo. La guerra civile’, Silva editore, Roma, 1971]”,”MAED-005-FC”
“ENGELS Friedrich”,”Note sulla guerra franco-prussiana del 1870 – 1871.”,”contiene la prefazione di Lev TROTSKY all’edizione russa del 1924, la traduzione presente è stata fatta dall’edizione di Vienna del 1923.”,”QMIx-039-FSL”
“ENGELS Friedrich MARX Karl; a cura di Bruno MAFFI”,”India Cina Russia.”,”nota (36) a pag 128: “”È curioso osservare come un uomo di tutt’altra formazione ideologica che Marx, ma osservatore acuto dei fatti sociali, Alexis de Tocqueville, caratterizzi il regime di Luigi Filippo quasi negli stessi termini usati da Marx per i ‘whig’: «Nel 1830, il trionfo della classe media [la borghesia] era stato così definitivo e completo, che tutti i poteri pubblici, tutte le franchigie, tutte le prerogative, il governo tutto intero si trovarono rinchiusi e come pigiati nei limiti ristretti di questa sola classe… Non solo essa fu, quindi, la direttrice unica della società, ma si può dire che ne divenne l”appaltatrice’… e si abituò a vivere quasi altrettanto del tesoro pubblico quanto della sua industria» (‘Souvenirs’, Paris, Gallimard, 1942, p. 26). La nota 36 è posta a pag 80 “”Può l’umanità compiere il suo destino senza una profonda rivoluzione nei rapporti sociali dell’Asia?”” (Marx, nel NYDT, 10 giugno 1853)”,”MAED-018-FGB”
“ENGELS Friedrich”,”Notes sur la guerre de 1870 – 1871.”,”Appendice: in allegato esterno la prefazione di Lucio COLLETTI al ‘Manifesto del Partito comunista’ (pag 1-32) (edizione Laterza, 1985, a cur a di Emma CANTIMORI MEZZOMONTI.”,”MAED-019-FGB”
“ENGELS Federico, a cura di Giuliano PISCHEL”,”Il catechismo dei comunisti.”,”””Nel 1913 il noto critico socialista Eduard Bernstein pubblicava, per conto del partito socialdemocratico tedesco, sotto il titolo di «Grundsätze des Kommunismus» (Fondamenti del Comunismo), lo scritto che si presenta qui tradotto, dopo che la prima traduzione di Angelica Balabanoff per le collezioni dell'””Avanti!”” è divenuta pressoché irreperibile. Il testo originale era stato rinvenuto tra le carte ed i documenti retrolasciati da Federico Engels, ed è vergato di pugno ed è vergato di pugno di questi su carte ingiallite dal tempo. Nessun dubbio poteva nutrirsi, in base ad una semplice lettura, sull’epoca e sull’origine dello scritto. Si tratta di un lavoro di carattere popolare, con intenti divulgativi, redatto in forma catechistica, a domande e risposte, negli ultimi mesi del 1847, ed evidentemente è un lavoro preparatorio di quel «Manifesto dei Comunisti», che è stato e rimane la pietra angolare del socialismo moderno. Una stretta affinità di tesi, di concetti, di intenti – ed i raffronti e commenti intercalati alla traduzione delle singole «Questioni» intendono meglio metterla in luce – intercorre tra i due testi.. Ma il «Manifesto» rivela ad un tempo quella più laboriosa profondità, quella maggiore completezza di argomentazioni e quella scultorea classicità di forma, che un testo definitivo raggiunge rispetto ai progetti ed agli abbozzi preparatorii. Che le cose stiano così è provato non solo dai documenti più oltre richiamati, ma dalla testimonianza dello stesso Engels. Nel 1884 questi raccontò al Bernstein e ad altri che tanto lui quanto Marx avevano, ciascuno per proprio conto, elaborato un progetto del «Manifesto» e che solo successivamente avevano intrapreso in collaborazione la stesura del testo definitivo. In tale occasione l’Engels fece anzi dono al Bernstein, che lo pubblicò in fac-simile, di un superstite foglio del progetto di Marx. Invece – cosa del resto ben comprensibile a chi conosca la modestia dell’Engels e quel suo devoto ritirarsi nell’ombra per meglio lasciar campeggiare la figura dell’amico e compagno – nulla disse circa il proprio progetto e sottacque la circostanza di possederlo tuttora. Comunque – ogni altro argomento a parte – sull’autore non si può vare il minimo dubbio. Chiunque abbia una certa familiarità con le opere originali di Marx e di Engels constata di primo acchito come non solo lo stile, ma il modo di argomentare e la scelta stessa delle argomentazioni rivelino in maniera irrefutabile la personalità di Federico Engels. Non c’è nessun elemento che lasci trasparire una collaborazione o un intervento di Marx. È noto come, già in precedenza stabilito di render pubblici i principii che sorreggevano l’azione di coloro che allora si distinguevano come «comunisti» con una comune e chiara professione di fede» (Gluabenbekenntniss) comunistica, di ciò si sia precipuamente preoccupato il secondo Congresso della «Lega dei Comunisti», tenutosi a Londra al principio di dicembre 1847. Per una decina di giorni si protrassero le discussioni, verosimilmente impostate sui rispettivi progetti di Marx, dell’Engels e forse di altri – tra cui uno che era ancora oggetto di dibattiti nella comunità londinese, redatto probabilmente dallo Schapper. Si finì col deliberare, segno palese di una riconosciuta superiorità, di affidare a Marx e ad Engels la redazione, in collaborazione, del testo definitivo del tanto desiderato «Manifesto»”” (pag 9-11) [Giuliano Pischel, a cura e prefazione, (G. Pischel (in) ‘Il catechismo dei comunisti’ di Federico Engels, Gentile editore, Milano, 1945] Potrà questa rivoluzione verificarsi in un unico, singolo paese? No. “”«Questione diciannovesima: Potrà questa rivoluzione verificarsi in un unico, singolo paese? Risposta: No. La grande industria, in quanto ha determinato un mercato mondiale, ha posto tutti i paesi del mondo, ed in ispecie quelli più civilizzati, in tale collegamento tra loro che ogni singolo popolo dipende da ciò che accade in ciascuno degli altri. Inoltre essa ha in modo tale reso affine lo sviluppo sociale in tutti i paesi civilizzati che in tutti questi paesi la borghesia ed il proletariato, sono divenuti le due classi decisive della società e la lotta tra di loro è divenuta la lotta principale del nostro tempo. La rivoluzione comunista non potrà essere pertanto una rivoluzione puramente nazionale, ma diventerà una rivoluzione procedente di per sé e contemporaneamente in tutti i paesi civilizzati, cioè quanto meno in Inghilterra, America, Francia e Germania. Essa si svilupperà in ognuno di questi paesi più o meno rapidamente, a seconda che questo paese possiede un’industria sviluppata, una grande ricchezza, un’importante massa di forze produttive. In conseguenza sarà condotta più lentamente e difficoltosamente in Germania, più rapidamente e facilmente in Inghilterra. Essa eserciterà importanti ripercussioni sui restanti paesi del mondo ed affretterà e trasformerà completamente il loro sviluppo. Essa è una rivoluzione universale e avrà pertanto anche un terreno universale». Anche se non esplicitamente dichiarata, questa esigenza universalistica, super-nazionale, onnipresente della rivoluzione proletaria, permea tutto il «Manifesto» e ne sorregge l’appello finale: «Proletari dei tutto il mondo, unitevi!»”” (pag 137-138) [F. Engels, ‘Il catechismo dei comunisti’, a cura di Giuliano Pischel, Gentile editore, Milano, 1945]”,”MAED-001-FMB”
“ENGELS Friedrich MARX Karl, a cura di Roger DANGEVILLE”,”La social-démocratie allemande.”,”””In tutti questi scritti, non mi qualifico mai come socialdemocratico, ma come comunista. Per Marx, come per me, è assolutamente impossibile utilizzare un’espressione tanto elastica per designare la nostra concezione”” (F. Engels, Prefazione all’opuscolo del ‘Volksstaat’ del 1871-1875) (in apertura) “”Marx si attendeva molto dalla rivoluzione tedesca che, dal 1525, si urtava contro una resistenza interna ed esterna tale che essa non si era ancora realizzata a metà del XIX secolo”” (in apertura dell’introduzione di Roger Dangeville) (pag 7)”,”MAED-493″
“ENGELS Friedrich MARX Karl”,”I sindacati dei lavoratori.”,”Conoscere i misteri della politica internazionale “”Perciò il grnnde compito della classe operaia è diventato la conquista del potere politico. Essa sembra avero, perché in Inghilterra, in Germania, in Italia e in Francia si è avuto un risveglio simultaneo e vengonofatti simultanei sforzi per riorganizzare politicamente il partito operaio. La classe operaia possiede un elemento di successo, ‘il numero’; ma i numeri pesano sulla bilancia solo quando sono uniti dall’organizzazione e guidati dalla conoscenza L’esperienza del passato ha insegnato che il trascinare quel legame franterno, che dovrebbe esistere tra gli operai dei diversi paesi e spronarli a sostenersi gil uni congli altri in tutte le loro lotte per l’emancipazione, venga sempre punito con la sconfitta comune dei loro sforzi incoerenti. Questa idea ha spinto operai di diversi paesi radunati il 28 settembre 1864 in pubblica assemblea in St. Martin’s Hall, a fondare l’Associazione internazionale dei lavoratori. …. finire (107-108) [Karl Marx, ‘Indirizzo Inaugurale e statuti generali dell’Associazione internazionale dei lavoratori’, in Marx-Engels, ‘I sindacati dei lavoratori’, Summa Uno editirice, Milano, 1972]”,”MAED-001-FPB”
“ENGELS Friedrich, a cura di Valentino GERRATANA”,”Antidühring.”,”””L’esposizione engelsiana si basa quasi esclusivamente sulla elaborazione teorica di Marx”” (pag XXVI, Gerratana)”,”MADS-034-FGB”
“ENGELSTEIN Laura”,”Moscow, 1905. Working-Class Organization and Political Conflict.”,”Laura Engelstein, a historian and writer, tought history at Cornell University from 1976 to 1978. Preface, Introduction, Appendixes: Notes, Table, Works Cited, Index,”,”RIRx-089-FL”
“ENGHOLM Christopher”,”Doing Business in Asia’s Booming “”China Triangle””.”,”L’autore è il fondatore di The Engholm Group in La Costa, California, compagnia specializzata in pubbliche relazioni e operante come rappresentante di compagnie in Asia.”,”CINE-088″
“ENGLUND Karin BERGSTRÖM Villy JOHANSSON Alf W. MOLIN Karl OLSSON Lars”,”On Creating Social Democracy. Speeches in Moscow March 2001.”,”””With the advent of Olof Palme, Swedish foreign policy become more global in its scope. The emancipation of the Third World became a prime motive in Olof Palme’s internationalism. He proclaimed that Sweden as a neutral state without a colonial past had a special mission to promote international solidarity and support the independence process in the Third World.”” (pag 36)”,”MEOx-079″
“ENZENSBERGER Hans Magnus”,”La breve estate dell’ anarchia. Vita e morte di Buenaventura Durruti.”,”Operaio metallurgico, B. DURRUTI è stato nel 1936 uno dei protagonisti della rivolta anarchica catalana e della guerra civile spagnola. Rivoluzionario sin dall’adolescenza, è stato perseguitato, imprigionato, esiliato, ha guidato la leggendaria colonna anarchica sul fronte d’ Aragona ed è morto in circostanze oscure. L’A ha scritto un romanzo di ‘montaggio’ e offre gli strumenti per tornare al clima, alla complessità, alle contraddizioni di quel periodo di lotta. ENZENSBERGER (1929-1997?) è giornalista, professore universitario, poeta, traduttore e saggista.”,”MSPG-003″
“ENZENSBERGER H.M. a cura”,”Freispruche revolutionare vor Gericht.”,”(Assoluzione dei rivoluzionari dal tribunale)”,”TEMx-005″
“ENZENSBERGER Hans Magnus”,”Conversaciones con Marx y Engels. Tomo I.”,”””Nadie conocía mejor que Marx el inmenso poder y la fuerza vital de la sociedad burguesa. Además, Inglaterra es el lugar apropiado para llegar a tales conocimientos. Es precisamente allí donde la sociedad burguesa se ha desarrolado de forma más pura, de forma realmente clásica, y -sin desprenderse de todas las formas – superando y elimando al máximo la multitud de formas sociales de siglos pasados. (…). Marx concedía un extraordinario valor a una expresión pura, correcta. Y con Goethe, Lessing, Shakespeare, Dante y Cervantes – que leía casi a diario – había eligido a los mejores maestros posibles. Todavía recuerdo que en cierta ocasión, durante mis primeros tiempos en Londres, me echó un sermón por haber utilizado en uno de mis escritos la expresión “”die stattgehabte Versammlung”” (“”la reunión tenida lugar””). Cuando quise disculparme por mi mal uso de la lengua, Marx prorrumpió en exclamaciones como: “”¡Esos lamentables istitutos alemanes, donde no se enseña el alemán! ¡Esas lamentables universidades alemanas…!”” (…) (W. Liebknecht) (pag 196-197) Biblioteca di Marx (pag 274)”,”MADS-437″
“ENZENSBERGER Hans Magnus”,”Politica e crimine. Nove saggi. (Tit.orig.: Politik und Verbrechen)”,”ENZENSBERGER Hans Magnus è nato nel 1929. Scrittore, saggista (La breve estate dell’anarchia), è un critico della società e della cultura, erede di una tradizione che va da Karl Kraus a Elias Canetti, da T.W. Adorno a H. Arendt.”,”TEMx-051″
“ENZENSBERGER Hans Magnus a cura”,”Colloqui con Marx e Engels. Testimonianze sulla vira di Marx e Engels raccolte da Hans Magnus Enzensberger.”,”Fondo G.M. Pegoraro “”Marx attribuiva un’importanza straordinaria alla purezza e alla correttezza dell’espressione. Egli aveva eletto a suoi sommi maestri Goethe, Lessing, Shakespeare, Dante, Cervantes, che leggeva quasi ogni giorno. Per quanto riguarda la purezza e la correttezza della lingua, si ispirava allo scrupolo più meticoloso. (…) Marx era un severo purista. Spesso cercava a lungo, faticosamente l’espressione esatta. Egli era ‘molto’ esigente. Appena aveva scoperto una lacuna nel nostro sapere, esigeva imperiosamente che fosse colmata – ma sapeva anche dare i consigli necessari allo scopo. Quando si restava soli con lui, si era sottoposti a un esame in piena regola. (…) Per la ‘popolarità’ Marx nutriva un sovrano disprezzo. Una cosa che lodava particolarmente in Robert Owen era che egli, ogni volta che una delle sue idee diventava popolare, avanzava una nuova esigenza che lo rendeva di nuovo impopolare. (…) Se detestava la popolarità, chi ne andava a caccia suscitava in lui un sacro furore. Aborriva i parolai dalle frasi forbite. Guai a chi si perdeva nei vuoti giri di parole: con lui egli era inesorabile. ‘Phraseur’ (parolaio) era in bocca sua il peggiore degli insulti, e quando aveva capito di aver di fronte un ‘phraseur’, con quella persona era finita per sempre. Pensare con rigore logico ed esprimere chiaramente i pensieri: ecco ciò che inculcava in noi giovani a ogni occasione, imponendoci di studiare. A quell’epoca era stata costruita una magnifica sala di lettura del British Museum, con i suoi inesauribili tesori bibliografici. Marx, che vi si recava ogni giorno, ci spingeva a frequentarla. ‘Studiare, studiare!’ Questo era l’imperativo categorico che spesso ci gridava con voce squillante, ma che era già contenuto nel suo esempio, nella vista dell’attività incessante, poderosa di quell’uomo. (…) Marx era un maestro severo. Non gli bastava esortarci a studiare: controllava anche se avevamo imparato. Mi ero occupato per un certo tempo della storia delle Trade Unions inglesi. Ogni giorno Marx mi interrogava per sapere a che punto ero, e alla fine non mi diede pace finché non ebbi tenuto una lunga conferenza davanti a numerose persone. Anch’egli volle ascoltarla. Non mi lodò, ma non mi strapazzò nemmeno. Dato che lodare non era nelle sue abitudini, e per lo più lodava soltanto per compassione, mi consolai delle mancate lodi (…). Come maestro Marx aveva la rara capacità di essere severo senza scoraggiare. Un’altra eccellente qualità pedagogica possedeva Marx: ci costringeva all”autocritica’, non tollerava alcuna forma di pigra soddisfazione dei risultati raggiunti. Fustigava l’indolenza e l’amore del quieto vivere con la sferza del suo severo sarcasmo, e nessuno deve ringraziarlo più di me per questa dura disciplina. La gioventù si compiace del successo immediato e del plauso.”” Wilhelm Liebknecht, ‘Karl Marx zum Gedächtnis’, 1896] [(in) Colloqui con Marx e Engels. Testimonianze sulla vita di Marx e Engels raccolte da Hans Magnus Enzensberger, 1977] (pag 178-179) “”La politica era ‘studio’ per Marx. Odiava a morte i politicanti da strapazzo e la loro ciarlataneria. E come immaginare infatti una cosa più assurda? La ‘storia’ è il prodotto di tutte le forze che agiscono all’interno degli uomini e della natura, il prodotto del pensiero, delle passioni, dei bisogni umani. La politica è ‘teoricamente’ la ‘conoscenza’ dei milioni e bilioni di fattori che tessono la “”tela della storia”” e ‘praticamente’ l”azione’ determinata da quella conoscenza. ‘La politica è dunque scienza e scienza applicata’. La scienza politica o scienza della politica è in certo modo l’essenza di tutte le scienze, poiché abbraccia tutta la sfera dell’attività dell’uomo e della natura, attività che costituisce lo scopo di ogni scienza. Eppure ogni pagliaccio è convinto di essere un grande politico o addirittura un grande uomo di stato – come ogni pagliaccio è convinto di essere un buona giornalista. Per entrambe le cose non occorre – secondo l’opinione dei più – aver imparato un bel nulla. Ci si “”nasce”” per dirla con Sohm, professore a Lipsia. Quando parlava delle teste vuote che all’osteria, sui giornali, nelle assemblee popolari e nei parlamenti con un paio di frasi stereotipate si aggiustano le cose a modo loro e, scambiando per fatti i loro desideri e le loro idee più o meno confuse, indicano la via ai destini del mondo, per fortuna senza che il mondo se ne dia per inteso, Marx perdeva veramente le staffe. E in quelle “”teste vuote”” egli comprendeva anche non pochi “”grandi uomini””, altamente rinomati e celebrati. (…) Osservare un uomo simile accogliere in sé la lezione dei rapporti sociali e penetrare sempre più a fondo nella natura della società costituisce già da solo un elevato godimento spirituale. Mai potrò ringraziare abbastanza la fortuna che ha condotto a Marx il giovanotto inesperto e assetato di sapere che io ero e lo ha affidato alla sua influenza e al suo insegnamento. Un insegnamento che non poteva che essere poliedrico (…)”” Wilhelm Liebknecht, ‘Karl Marx zum Gedächtnis’, 1896] ‘ [(in) Colloqui con Marx e Engels. Testimonianze sulla vita di Marx e Engels raccolte da Hans Magnus Enzensberger, 1977] (pag 179-180)”,”MAES-127″
“ENZENSBERGER Hans Magnus”,”La breve estate dell’anarchia. Vita e morte di Buenaventura Durruti, romanzo.”,”Hans Magnus Enzensberger, nato a Kaufbeuren (Baviera) nel 1929 si è laureato nel 1955 con una tesi sulla poetica di Clemens von Brentano. Dopo essere stato redattore di radio Stoccarda, ha insegnato in varie università ed è vissuto in vari paesi. Nel 1965 ha fondato la rivista Kursbuch.”,”ANAx-010-FL”
“ENZENSBERGER Hans Magnus”,”Sulla piccola borghesia. Un «capriccio sociologico» seguito da altri saggi.”,”Hans Magnus Henzesberger è un noto scrittore tedesco. E’ autore pure di poesie: ‘La fine del Titanic’ (Einaudi) “”Necessita di spiegazioni anche il semplice fatto che la piccola borghesia sia stata grossolanamente e caparbiamente sottovalutata da almeno 150 anni a questa parte. Nessuno ha contribuito a questa generale disistima più della piccola borghesia stessa. Senza dubbio, questo fatto è da ricollegare alla sua peculiare coscienza di classe. (…) Il piccolo borghese vuol essere qualsiasi cosa, tranne un piccolo borghese. La propria identità cerca di conquistarsela non riconoscendosi come appartenente alla sua classe, bensì allontanandosi da essa e rinnegandola. Le caratteristiche che lo accomunano ai suoi simili sono proprio quelle che maggiormente mette in discussione. Solo ciò che lo differenzia può aver valore: il piccolo borghese è sempre qualcun altro. Questo sorprendente odio verso se stessi funziona come un mantello magico, che ha la capacità di rendere invisibili. Con il suo aiuto, infatti, questa classe si è resa impercettibile. Per lei azioni collettive e solidali sono fuori discussione; non la porteranno mai ad una vera coscienza di classe. (…) L’immagine sociale della piccola borghesia tende alla mimetizzazione; la classe, crescendo quantitativamente, diviene sempre meno riconoscibile. E’ probabile che una classe tanto scissa e frantumata non sia mai esistita prima d’ora. Ma l’estrema frantumazione soggettiva e oggettiva della piccola borghesia non è un enigma. Essa è il risultato della sua condizione economica e della sua storia. Il suo rapporto con i mezzi di produzione è sempre stato deviato e mediato in mille modi. Ciò, da un lato, determina la sua incapacità ad impadronirsi del potere politico. Questa classe non può né vuole diventare la classe dominante, ed anche questa impotenza è stranamente interiorizzata. Il piccolo borghese rifiuta il potere, pur venerandolo; ciò equivale a dire che lo delega, e che solo delegandolo riesce ad accettarlo, proprio mentre lo amministra, lo giustifica e lo discute”” (pag 7-8)”,”TEOS-258″
“EPICURO a cura di Ettore BIGNONE”,”Opere frammenti testimonianze sulla sua vita.”,”Delle opere di EPICURO,che nel 310 aC, a 32 anni, fondò la scuola filosofica a Mitilene, trasferita nel 306 ad Atene, sono state conservate la ‘Lettera a Meneceo’, che è un compendio della sua etica e del suo ideale di saggezza, le ‘Massime capitali’ (40 sentenze capitali che i discepoli dovevano imparare a memoria), la ‘Lettera ad Erodoto’, compendio della sua fisica e della logica, la ‘Lettera a Pitocle’ che tratta della fisica celeste. Il Testamento e vari frammenti di opere e di lettere. Tutti questi testi, insieme alla biografia di DIOGENE LAERZIO sono compresi nella presente edizione.”,”FILx-131″
“EPICURO”,”Aforismi. La filosofia di Epicuro in quaranta aforismi.”,”””Le massime sono la corona del pensiero di Epicuro”” Diogene Laerzio”,”REFx-035″
“EPICURO [EPICURE]”,”Lettres et maximes.”,”Dei suoi scritti tra cui ‘Sulla natura delle cose’ e ‘Sul criterio o canone’ sono rimaste solo alcune lettere, massime, frammenti. EPICURO individua nella sensazione l’ unico criterio certo di verità, mentre l’ opinione, alla quale si arriva attraverso la deduzione, è soggetta ad errore.”,”FILx-216″
“EPICURO”,”Lettere. Sulla fisica, sul cielo e sulla felicità. Frammento dell’epistolario.”,”””I terremoti è possibile avvengano perché la terra racchiude del vento o perché piccole parti di essa sono contigue e in continuo movimento, cosa che ne provoca lo scuotimento. E questo vento può provenire alla terra dall’esterno o dalla caduta di masse di terra in profonde caverne, di modo che l’aria in essa compressa si trasforma in vento. Oppure i terremoti si possono produrre per la propagazione del moto causato dal crollo di molte masse di terra e per la sua ripercussione, quando siano urtate parti della terra più compatte e solide. E questi movimenti della terra si possono produrre in molti altri modi”” (pag 100)”,”FILx-030-FV”
“EPICURO, a cura di Giuseppe SERRA”,”Scritti morali. Lettera a Meneceo. Massime capitali. Sentenze e frammenti. Lettere. Testamento.”,”””Nulla per noi è la morte; giacché ciò che si è dissolto non ha sensibilità e cià che non ha sensibilità non è nulla per noi”” (pag 63) “”La ricchezza che è richiesta dalla natura, ha limite certo ed è di facile acquisto, quella delle vane opinioni si perde nll’illimitato”” (pag 67) “”La giustizia non è qualcosa che sia per sé: essa è solo nei rapporti reciproci, dovunque e quanto volte esista un patto di non fare e di non ricevere danno”” (pag 71) “”Fatti servo della filosofia se vuoi avere libertà vera”” (pag 77) “”Opera sempre come se Epicuro ti guardasse”” (pag 79) “”Nulla di nuovo si compie nell’universo rispetto all’infinito tempo già trascorso”” (pag 83) “”Queste cose le dico non alla folla, ma a te; ognuno di noi è uditorio abbastanza grande per l’altro”” (pag 121)”,”FILx-003-FMP”
“EPICURO, a cura di Giuseppe SERRA”,”Scritti morali. Lettera a Meneceo. Massime capitali. Sentenze e frammenti. Lettere. Testamento.”,”””Nulla per noi è la morte; giacché ciò che si è dissolto non ha sensibilità e cià che non ha sensibilità non è nulla per noi”” (pag 63) “”La ricchezza che è richiesta dalla natura, ha limite certo ed è di facile acquisto, quella delle vane opinioni si perde nll’illimitato”” (pag 67) “”La giustizia non è qualcosa che sia per sé: essa è solo nei rapporti reciproci, dovunque e quanto volte esista un patto di non fare e di non ricevere danno”” (pag 71) “”Fatti servo della filosofia se vuoi avere libertà vera”” (pag 77) “”Opera sempre come se Epicuro ti guardasse”” (pag 79) “”Nulla di nuovo si compie nell’universo rispetto all’infinito tempo già trascorso”” (pag 83) “”Queste cose le dico non alla folla, ma a te; ognuno di noi è uditorio abbastanza grande per l’altro”” (pag 121)”,”FILx-005-FGB”
“EPICURO, DIOGENE LAERZIO”,”Lettera sulla felicità (a Meneceo) e Vita di Epicuro scritta da Diogene Laerzio.”,”Filosofo greco (Samo 341 – Atene 270 a. C.). Fondatore di una delle più importanti scuole filosofiche dell’età ellenistica, detta il “”Giardino”” (perché aveva sede in un giardino attiguo alla sua casa). Della sua opera, amplissima (essa comprendeva quasi 300 titoli), restano i frammenti di circa 9 libri (erano in tutto 37) del …, tre lettere che ne riassumono la dottrina (a Erodoto, Meneceo)”,”FILx-017-FGB”
“EPPE Heinrich”,”The Power of Solidarity. 80 Years Socialist Youth International.”,”Congresso costituente della Internazionale socialista giovanile, ovvero della Gioventù Socialista Internazionale: Amburgo 1923 (pag XVII). Studenti socialisti di Vienna ad una manifestazione del 1° Maggio 1925 con lo slogan: “”Potere è conoscenza, conoscenza è potere””. (pag XVIII) La gioventù operaia socialista tedesca (Sozialistische Arbeiterjugend in Deutschland) era una delle poche organizzazioni che erano pronte a difendere le acquisizioni della repubblica borghese per la classe operaia, sia contro le forti forze di destra come contro i gruppi comunisti. Consideravano la repubblica solo come una fase intermedia. (pag XXV)”,”INTx-037″
“EPSTEIN James THOMPSON Dorothy a cura; saggi di Gareth Stedman JONES Clive BEHAGG Jennifer BENNETT Dorothy THOMPSON Robert SYKES Robert FYSON James EPSTEIN John BELCHEM Kate TILLER Eileen YEO”,”The Chartist Experience. Studies in Working-Class Radicalism and Culture, 1830-1860.”,”Dorothy Thompson is visiting assistant professor in the Department of History at Duke University, North Carolina James Epstein is visiting assistant professor in the Department of History at Duke University, North Carolina”,”MUKC-041″
“EPSTEIN Isidore”,”Il giudaismo. Studio storico.”,”Copia firmata da Ada Monti”,”EBRx-004-FGB”
“ERACLITO tradotto da GENTILE Giovanni”,”Eraclito. Vita e frammenti. Con il facsimile del manoscritto della traduzione dal Diels.”,”Il manoscritto qui riportato è una traduzione che il filosofo fece nel 1908 della ‘Vita e frammenti’ di ERACLITO in vista di una progettata grande storia della filosofia della quale rimane a testimonianza il volume ‘Storia della filosofia. Dalle origini a Platone’. Questa, che è la prima traduzione italiana integrale di ERACLITO dopo quella di Emilio TEZA (1906) condotta sulla medesima edizione critica curata da Hermann DIELS, conserva notevole valore intrinseco.”,”FILx-112″
“ERASMO DA ROTTERDAM a cura di Luigi FIRPO”,”Il lamento della pace. Con un saggio su ‘Erasmo e l’ arte’.”,”””In questo clima si matura il pensiero politico di Erasmo, nutrito di inespresse rivendicazioni democratiche e di lealismo borgognone, fedele alle aspirazioni pacifiste della sua piccola patria olandese e alla politica di conciliante equilibrio dei reggitori dei Paesi Bassi. Ma l’ uomo non si esaurisce in quell’ opportunismo, che era pure tanto generoso e civile: di suo egli aggiunge il grande appello alla fraternità cristiana, l’ orrore per le atrocità della guerra, il cosmopolitismo del dotto che aspira a un’ ideale Europa senza frontiere né tumulti guerreschi, le istanze borghesi di ordine, di libera circolazione, di sicurezza degli averi e dei commerci, la fede nella ragione che respinge ogni forma di violenza brutale e si afferma come regolatrice saggia e benevola delle società umane””. (pag 9)”,”EURx-122″
“ERASMO DA ROTTERDAM, a cura di Bruno SEGRE”,”Elogio della pazzia.”,”Contiene il paragrafo ‘La pazzia origina le guerre’. Per ERASMO, la pazzia, lodata seriamente, è affine alla fede. ERASMO DA ROTTERDAM (1466 o 1469 – 1536) umanista olandese, figura centrale della cultura europea del tempo. In ‘Enchiridion militis christiani (1502) fu il portavoce della corrente di riforma cattolica tollerante e nell’ ‘Elogio della pazzia’ (1511) polemizzò contro il fanatismo, il dogmatismo, il misticismo, tessendo l’elogio di quella superiore ‘follia’ che spinge il cristiano a fare delle fede esercizio di vita. Sensibile ai motivi ispiratori della Riforma si discostò però da LUTERO in ‘Diatriba de libero arbitrio’ (1524). (Eug)”,”FILx-233″
“ERASMO DA ROTTERDAM”,”Elogio de la Locura.”,”””Riassumendo, a vederli declamare, si giurerebbe che hanno avuto per maestri dei ciarlatani da giorno di festa, che gli sono, in realtà, infinitamente superiori. In aggiunta, si somigliano tanto, che è difficile affermare se sono i frati che hanno insegnato la retorica ai ciarlatani, o se sono i ciarlatani che hanno insegnato la loro ai frati.”” (pag 77)”,”FILx-326″
“ERASMO DA ROTTERDAM, a cura di Luigi FIRPO”,”Il lamento della pace.”,”””La guerra, che è l’avventura più pericolosa che esista, dev’essere affrontata soltanto con il consenso di tutto il popolo. Quelli che possono diventare motivi di guerra vanno troncati sul nascere. La condiscendenza reciproca indurrà qualche volta a chiudere un occhio. Qualche volta può essere opportuno comprare la pace. Se sottrai dal prezzo quanto si sarebbe sperperato nella guerra e quanti cittadini si salvano dalla rovina, avrai fatto un buon affare, anche se avrai pagato cara la pace, ogni volta che, pur non tenendo conto del sangue dei sudditi, risulterà che la guerra ti sarebbe venuta a costare di più.”” (pag 56-57)”,”RELx-054″
“ERASMO DA ROTTERDAM”,”Elogio della pazzia. Antica versione italiana.”,”(A proposito dell’intermedismo di Erasmo) “”L’illustre Macaulay, tratteggiando il carattere di Halifax, dice: “”Egli era il capo di quei politici che le due grandi parti politiche dell’Inghilterra chiamavano per disprezzo ‘Trimmers’ (bordeggiatori, equilibristi). Ma scambio d’impermalirsi del soprannome, egli se lo prese come titolo d’onore e ne vendicà vivissimamente il decoro. Ogni cosa buona, egli diceva, bordeggia tra gli esrremi. La zona temperata bordeggia tra il clima in cui gli uomini si arrostiscono, e il clima in cui gelano. La chiesa anglicana bordeggia fra la frenesia anabattista, e la letargia papale. La costituzione inglese bordeggia tra il despotismo turco e l’anarchia polacca. (…)”” (pag 15) (dalla prefazione di Eugenio Camerini)”,”VARx-520″
“ERBA Dino”,”La leggenda nera degli Arditi del popolo. Una messa a punto storiografica.”,”””Fuori della mitologia (e delle calunnie, la formazione degli Arditi del popolo assunse contorni circoscritti nel tempo e di limitato spessore organizzativo. Fu un’esperienza che si concluse nel giro di pochi mesi, dal giugno al novembre del 1921; dopo l’iniziale exploit, anche se affrontò dure e apprezzabili battaglie contro lo squadrismo, l’Associazione ebbe una vita travagliata: gli aderenti che nell’estate 1921 era 19.567, nel 1922 erano scesi a 6.467 (1), mentre gli iscritti ai Fasci toccavano il mezzo milione.”” (pag 3) (1) Eros Franscescangeli, ‘Arditi del popolo’, 2000″,”MITC-097″
“ERBA Dino e altri”,”Il Gatto Mammone. Due o tre cose che sappiamo di lui. Aggiornamenti alla bibliografia politica e familiare di Virgilio Verdaro.”,”””Nel 1924, dopo un fallito tentativo di rientrare clandestinamente in Italia, emigrò in URSS, dove restò fino al 1931, ricoprendo incarichi di analista politico nell’ambito del Komintern e insegnando all’Istituto Marx-Engels”” (pag 4) “”Importante fu il suo contributo al dibattito teorico”” (pag 5) Tra i ringraziamenti l’autore ringrazia Paolo Casciola per le sue ricerche svolte all’Archivio Storico del Comune di Firenze. (pag 2)”,”MITC-117″
“ERBA Dino”,”Nascita e morte di un partito rivoluzionario. Il Partito Comunista Internazionalista, 1943-1952.”,”Cita Cervetto e Parodi pag 279 I nomi più citati: Bordiga e Damen. Assassinio di Mario ACQUAVIVA (pag 163) risultati elettorali elezioni 2 giugno 1946 per il PCINT: si presentò in 4 circoscrizioni e ottenne 23.000 voti (Milano, Cremona-Mantova, Asti-Alessandria, Catanzaro-Reggio Calabria). Alle elezioni del 18 aprile 1948 i voti calano a 21.000 (pag 163) 1951: la rottura Bordiga Damen (pag 261) Il PCINT si divide in due diventando ‘Battaglia’ e ‘Programma’ (pag 278)”,”MITC-118″
“ERBA Dino”,”Il Gatto Mammone. Virgilio Verdaro tra le guerre e le rivoluzioni del Ventesimo secolo.”,”Il soggiorno di Verdaro in Urss fu piuttosto lungo dal 1924 al 1931. Insegnò all’Istituto Marx -Engels e ricoprì incarichi al Comintern (ufficio censura). Insieme alla compagna Emilia Mariottini si dedicò alla storia del movimento operaio internazionale che fu sequestrata dalle autorità sovietiche al momento della partenza dall’URSS. Il lavoro doveva essere di ampia mole. (pag 23) Profili biografici di ALDOVINI ALLEGREZZA AMBROGI BIBBI BOERO BORSACCHI CALLIGARIS CAMPEGGI CARRA’ CHILLEMI CHIRIK CONSONNI CORRADI E. CORRADI P. DANIELIS DAVOUST DE-LEONE DI-BARTOLOMEO DUMONT FEINGOLD FERNANDEZ MUNIS FIENGA FUGAZZA GABASSI GARUGLIERI GASCO GERMANETTO GERVASINI HEERBRANT HENNAUT KIRKHOFF LECCI LIONELLO MANNE MARABINI MARIOTTINI MARTELLINI MASO’ MARCH MELIS MENGONI MORELLI NONNI PACE PERRONE PIZZIRANI PROSERPIO RICCIERI RICCIONI ROMANELLI RUSSO SENSI SILVA SOEP TROVATELLI ZADRA ZECCHINI Bruno ZECCHINI Ida Cita il libro di Munis edito da Lotta Comunista (pag 151)”,”MITC-119″
“ERBA Dino, a cura”,”Prometeo ribelle e violento. La violenza nella lotta politica. Dalla violenza individuale alla violenza di masse.”,”Prometeo, periodico della Sinistra comunista “”italiana”” durante l’esilio Bilan, periodico della Sinistra comunista italiana in Francia (bordighista) ‘Bilan’ (PcdI)”,”BORD-171″
“ERCKMANN Émil CHATRIAN Alexandre”,”Storia di un uomo del popolo ovvero La Rivoluzione del ’48 in Francia.”,”Émil Erckmann è stato uno scrittore francese fortemente legato alla regione dell’Alsazia.Lorena. Nato il 20/05/1822 Phalsburg, Francia. Morto il 14/03/1899 a Lunéville, Francia. Alexandre Chatrian è stato uno scrittore francese, associato alla regione dell’Alsazia-Lorena. Nato in Francia il 18/12/1826 e morto a Villemomble, Francia il 03/09/1890.”,”MFRx-005-FL”
“ERDMAN Paul”,”Le guide financier de Paul Erdman. Tout ce que vous avez toujours voulu savoir sur la crise, l’argent et les mécanismes économiques.”,”Dono di Tino Albertocchi”,”ECOI-340″
“ERDMAN Paul E.”,”Il crack del ’79. L’anno in cui il mondo andò in pezzi.”,”Paul E. Erdman, nato nel 1932 a Strafford (Canada) figlio di un pastore luterano, ha compiuto i suoi studi negli Stati Uniti e all’Università di Basilea, in Svizzera. Dal ’59 al ’67 ha lavorato presso lo Stanford Research Institute di Palo Alto, occupandosi di scienze economiche e finanziarie. Dopo essere stato dirigente di importanti organismi industriali e finanziari vive ora vicino a Londra, consulente finanziario di vari gruppi internazionali. Dello stesso autore: ‘La lunga notte del dollaro’ (1974).”,”ECOI-006-FGB”
“ERENYI T. JEMNITZ J.”,”La Première Internationale et la Hongrie.”,”T. Erenyi J. Jemnitz, Budapest”,”MOIx-046-N”
“ERHARD Ludwig”,”La politica economica della Germania. Per una economia sociale di mercato.”,”E’ una raccolta di discorsi e articoli di ERHARD. Ludwig ERHARD è nato nel 1897 e si è laureato in economia politica all’Univ di Francoforte. Insegnante e poi preside dell’Istituto di studi economici di Norimberga dal 1928 al 1942, nel 1945 fu tra i fondatori del Partito Cristiano Democratico. Nel 1947 diresse il comitato di studio che preparò la riforma monetaria. Ministro degli affari economici dal 1949 e Vice Cancelliere dal 1957, nell’Ottobre 1963 ha sostituito Konrad ADENAUER nella carica di Cancelliere della RFT.”,”GERE-007″
“ERHARD Johann Benjamin, a cura di Hellmut G. HAASIS”,”Sul diritto del popolo a una rivoluzione.”,”””Risponderei che non è falso ‘avere’ una opinione; ciò che è falso è non volerne accettare una migliore! Lo Stato deve occuparsi solo delle azioni e mai delle opinioni: se sono vere, sbaglia a soffocarle, se sono false, la verità saprà farne giustizia! La ‘libertà di pensiero’ si manifesta principalmente nella ‘libertà di parola’, nel ‘segreto epistolare’ e nella ‘libertà di stampa’. Dopo quel che abbiamo detto finora è chiaro che la ‘libertà di parola’ non può essere violata senza violare i diritti dell’ uomo. Si può forse vietare che gli uomini si comunichino reciprocamente i propri pensieri? La menzogna deve esser confutata e la calunnia punita; ma nel primo caso servono argomenti, mentre nel secondo la calunnia deve venir dimostrata””. (pag 53)”,”TEOP-337″
“ERHARD Johann Benjamin, a cura di Hellmut G. HAASIS”,”Sul diritto del popolo a una rivoluzione.”,” ‘Il contributo di un giacobino kantiano alle premesse teoriche delle ideologie rivoluzionarie del nostro tempo’ Quando una rivoluzione è legittima? Quando è possibile? Scossi dalla grande Rivoluzione francese, molti intellettuali tedeschi ne auspicarono l’estendersi al loro paese, ma cercarono anche le spiegazioni e giustificazioni di una svolta rivoluzionaria… (retrocopertina)”,”TEOP-016-FV”
“ERICKSON Carolly”,”La Grande Caterina. Una straniera sul trono degli zar.”,”ERICKSON Carolly già docente di storia medievale alla Columbia University ha rinunciato all’ insegnamento per darsi alla ricerca. E’ autrice di numerosi saggi e di una fortunata serie di biografie dedicate alle grandi regine della storia. “”Caterina, assiduamente impegnata nella personale battaglia per la sopravvivenza politica, stava elaborando la sua difesa con tutte le energie di cui disponeva. Continuava a sperare, contro ogni probabilità, che l’ imperatrice escludesse Pietro dalla successione e dichiarasse Paolo suo erede, con Caterina come reggente; ma nel frattempo tesseva nuove alleanze. Al posto del consigliere politico Bestuzev scelse uno dei favoriti dell’ ex-cancelliere, il conte Nikit Panin: un diplomatico e anglofilo convinto come Caterina. Panin aveva interrotto la politica filofrancese dei Voroncov e dei Suvalov ed era il tutore del giovane Paolo. Era astuto e abile e Caterina si convinse che poteva fidarsi di lui. Da parecchi anni aveva pensato a Panin come possibile funzionario del nuovo governo che si sarebbe instaurato alla morte dell’ imperatrice. Adesso aveva fiducia in lui era lieta di constatare quanto questi disprezzasse Pietro e desiderasse che fosse una reggenza a succedere a Elisabetta””. (pag 211-212)”,”RUSx-123″
“ERICKSON Kenneth Paul”,”The Brazilian Corporative State and Working-Class Politics.”,”ERICKSON Kenneth Paul è Associate Professor of Political Science at Hunter College of the City University of New York.”,”MALx-048″
“ERICKSON Carolly”,”La zarina Alessandra. Il destino dell’ultima imperatrice di Russia.”,”Carolly Erickson, già docente di Storia medievale alla Columbia University, ha rinunciato all’insegnamento per dedicarsi alla ricerca. É autrice di numerosi saggi e in particolare di una fortunata serie di biografie dedicate alle grandi regine della storia, tra cui, nella collezione Oscar, La grande Caterina, Maria Antonietta, Elisabetta I, La piccola regina, Maria la Sanguinaria, Il grande Enrico, L’imperatrice creola e Anna Bolena.”,”RUSx-157-FL”
“ERICKSON John”,”Storia dello Stato Maggiore sovietico.”,”John Erickson è nato nel 1929, ha compiuto studi storici a Cambridge perfezionadosi poi im lingue e storia slave. É uno specialista di storia dell’Estremo Oriente e della Russia. Attualmente insegna scienze politiche all’Università di Manchester. Ha condotto numerosi studi su argomenti politico-militari. “”L’isola socialista non avrà mai pacifiche frontiere con lo stato borghese; ci sarà sempre un fronte, sia pure in forma latente”” (M.N. Tuchacevskij a G. Zinoviev, 1920) “”L’esercito di un paese socialista, un esercito chiamato a difendere le conquiste delle masse lavoratrici, può essere solo – tutte le esperienze ce lo insegnano – un esercito guidato ed educato dal partito comunista”” (Kommunist, novembre 1957) “”Mentre l’Armata Rossa mobilitava quelle riserve della cui inesistenza il comando tedesco si teneva sicuro, Stalin affidava la difesa di Mosca agli ufficiali che avevano dimostrato la loro abilità nelle battaglie dell’estate e dell’autunno e che erano riusciti a sopravvivere. Il nuovo gruppo di comando era passato attraverso un’esperienza di guerra breve ma terribilmente intensa nell’autunno del 1941. La salvezza dell’Armata Rossa fu forse dovuta fondalmentalmente al fatto che il suo comando riuscì a mettere in campo un piccolo ma sceltissimo gruppo di ufficiali capaci di adattarsi alle esigenze della situazione. Il fatto che i posti chiave fossero affidati a nuovi ufficiali è di per sé un indizio della rivolta contro gli incompetenti che avevano al loro attivo solo le lontane esperienze della guerra civile. Non vi fu nulla di spettacolare in questa trasformazione del comando: si trattò essenzialmente di un’altra purga, il cui criterio era però, questa volta, il successo sul campo di battaglia. La “”tattica lineare”” – con questo termine i quadri di comando dell’Armata Rossa definirono la prima fase della guerra russo-tedesca – sarebbe stata più tardi giudicata da Stalin “”stupida e dannosa””. Solo adesso si cominciava a capire cosa fosse, e ad applicare nella pratica quell’arte della “”cooperazione”” di cui s’era tanto parlato fin dal 1933. Alcuni degli uomini nuovi avevano capito che cosa era necessario oggi; e quelli che non lo avevano capito erano caduti nelle battaglie contro un nemico esperto, nei distretti di frontiera o in regioni più interne. Dovator aveva dimostrato la sua abilità nei contrattacchi presso Smolensk, Katukov, il vincitore di Mtsenk, fu promosso al grado di generale menre la su brigata corazzata era insignita del nome della 1° Brigata Corazzata delle Guardie (11 novembre 1941). Rotmistrov, i cui pochi carri armati erano stati distrutti in uno scontro contro forze troppo superiori nel Distretto Militare del Baltico, aveva dato della sua energia prove sufficienti perché gli fosse affidato un nuovo comando di unità corazzate vicino a Mosca. Vlasov, che aveva combattuto sino all’ultimo in Kiev e poi si era aperto a forza una strada fuori dell’accerchiamento tedesco, ebbe il comando di una delle formazioni che difendevano Mosca. Il comando del fronte rimase a Zukov, la direzione della ‘Stavka’ a Saposnikov, … e l’ultima parola a Stalin”” (pag 629-630)”,”RUST-075-FL”
“ERICKSON John”,”Storia dello Stato Maggiore sovietico.”,”John Erickson è nato nel 1929, ha compiuto studi storici a Cambridge perfezionadosi poi im lingue e storia slave. É uno specialista di storia dell’Estremo Oriente e della Russia. Attualmente insegna scienze politiche all’Università di Manchester. Ha condotto numerosi studi su argomenti politico-militari. Contiene tra l’altro: – Parte quinta. La purga militare e la ricostruzione del comando. XIV.Le carneficine del 1937 – XV. Exeunt omnes… – XVI. La gara col tempo (1939-1940) – Parte sesta: Il principio della grande prova (1941) – XVIII. “”Ci sparano addosso, che cosa dobbiamo fare?”” – XVIII. La battaglia per Mosca (novembre-dicembre 1941) “”Mentre l’Armata Rossa mobilitava quelle riserve della cui inesistenza il comando tedesco si teneva sicuro, Stalin affidava la difesa di Mosca agli ufficiali che avevano dimostrato la loro abilità nelle battaglie dell’estate e dell’autunno e che erano riusciti a sopravvivere. Il nuovo gruppo di comando era passato attraverso un’esperienza di guerra breve ma terribilmente intensa nell’autunno del 1941. La salvezza dell’Armata Rossa fu forse dovuta fondalmentalmente al fatto che il suo comando riuscì a mettere in campo un piccolo ma sceltissimo gruppo di ufficiali capaci di adattarsi alle esigenze della situazione. Il fatto che i posti chiave fossero affidati a nuovi ufficiali è di per sé un indizio della rivolta contro gli incompetenti che avevano al loro attivo solo le lontane esperienze della guerra civile. Non vi fu nulla di spettacolare in questa trasformazione del comando: si trattò essenzialmente di un’altra purga, il cui criterio era però, questa volta, il successo sul campo di battaglia. La “”tattica lineare”” – con questo termine i quadri di comando dell’Armata Rossa definirono la prima fase della guerra russo-tedesca – sarebbe stata più tardi giudicata da Stalin “”stupida e dannosa””. Solo adesso si cominciava a capire cosa fosse, e ad applicare nella pratica quell’arte della “”cooperazione”” di cui s’era tanto parlato fin dal 1933. Alcuni degli uomini nuovi avevano capito che cosa era necessario oggi; e quelli che non lo avevano capito erano caduti nelle battaglie contro un nemico esperto, nei distretti di frontiera o in regioni più interne. Dovator aveva dimostrato la sua abilità nei contrattacchi presso Smolensk, Katukov, il vincitore di Mtsenk, fu promosso al grado di generale menre la su brigata corazzata era insignita del nome della 1° Brigata Corazzata delle Guardie (11 novembre 1941). Rotmistrov, i cui pochi carri armati erano stati distrutti in uno scontro contro forze troppo superiori nel Distretto Militare del Baltico, aveva dato della sua energia prove sufficienti perché gli fosse affidato un nuovo comando di unità corazzate vicino a Mosca. Vlasov, che aveva combattuto sino all’ultimo in Kiev e poi si era aperto a forza una strada fuori dell’accerchiamento tedesco, ebbe il comando di una delle formazioni che difendevano Mosca. Il comando del fronte rimase a Zukov, la direzione della ‘Stavka’ a Saposnikov, … e l’ultima parola a Stalin”” (pag 629-630) [La battaglia per Mosca, novembre-dicembre 1941]”,”QMIS-019-FV”
“ERICKSON John”,”The Road to Stalingrad. Stalin’s War with Germany: Volume One.”,”John Erickson è nato nel 1929, ha compiuto studi storici a Cambridge perfezionadosi poi im lingue e storia slave. É uno specialista di storia dell’Estremo Oriente e della Russia. Attualmente insegna scienze politiche all’Università di Manchester. Ha condotto numerosi studi su argomenti politico-militari. “”L’isola socialista non avrà mai pacifiche frontiere con lo stato borghese; ci sarà sempre un fronte, sia pure in forma latente””. M.N. Tuchacevskij a G. Zinoviev, 1920. “”L’esercito di un paese socialista, un esercito chiamato a difendere le conquiste delle masse lavoratrici, può essere solo – tutte le esperienze ce lo insegnano – un esercito guidato ed educato dal partito comunista””. Kommunist, novembre 1957. Preface, Introduction, Sources and References, Index,”,”QMIS-021-FL”
“ERICKSON John”,”The Road to Berlin. Stalin’s War with Germany: Volume Two.”,”John Erickson è nato nel 1929, ha compiuto studi storici a Cambridge perfezionadosi poi im lingue e storia slave. É uno specialista di storia dell’Estremo Oriente e della Russia. Attualmente insegna scienze politiche all’Università di Manchester. Ha condotto numerosi studi su argomenti politico-militari. “”L’isola socialista non avrà mai pacifiche frontiere con lo stato borghese; ci sarà sempre un fronte, sia pure in forma latente””. M.N. Tuchacevskij a G. Zinoviev, 1920. “”L’esercito di un paese socialista, un esercito chiamato a difendere le conquiste delle masse lavoratrici, può essere solo – tutte le esperienze ce lo insegnano – un esercito guidato ed educato dal partito comunista””. Kommunist, novembre 1957. Preface, Bibliography, Sources and References, Maps, Index,”,”QMIS-022-FL”
“ERIKSON Erik H.”,”La verità di Gandhi. Sulle origini della nonviolenza militante.”,”Erki H. Erikson, nato in Germania nel 1902 da genitori danesi, vive in America. E’ una della maggiori figure nel campo della psicoanalisi e degli studi sullo sviluppo umano. Si è occupato in particolare di psicologia infantile. Dedicato ampio spazio a ‘Un avvenimento particolarmente poco conosciuto della sua maturità: la sua partecipazione allo sciopero dei lavoratori tessili avvenuto nel 1918 ad Ahmedabad, e il ruolo di leader ch’egli assunse in quell’occasione’ (quarta di copertina) Descrizione dello sciopero e della lotta nel capitolo ‘L’Evento rivisitato’ (pag 270-306)”,”INDx-139″
“ERLICH Alexander”,”Il dibattito sovietico sull’ industrializzazione 1924 – 1928.”,”Alexander ERLICH, nato a Pietroburgo nel 1912 e naturalizzato americano, è professore di storia dell’ economia sovietica nell’ Università di Columbia ed è autore di due importanti saggi: ‘Polish Economy after October 1956’ e ‘Stalin’s Views on Soviet Economic Development’.”,”RIRO-165″
” ERLICH Alexander”,”Il dibattito sovietico sull’industrializzazione, 1924-1928.”,”Alexander Erlich, nato a Pietroburgo nel 1912 e naturalizzato americano, is professor of economics and member of the Russian Institute at Columbia University.”,”RUSU-060-FL”
“ERMACORA Matteo a cura”,”Profughi, legislazione e istituzioni statali nella Grande Guerra.”,”‘Il primo conflitto mondiale determinò vasti movimenti di popolazione e milioni di profughi, un tema che è stato affrontato dalla storiografia solamente nel corso dell’ultimo decennio, nel quadro degli studi volti ad indagare l’impatto della violenza bellica sui civili. Non è ancora molto esplorato invece il rapporto che si instaurò tra istituzioni statali e profughi: i governi dei paesi belligeranti dovettero infatti affrontare problematiche inedite, legate al ricovero e all’assistenza di uomini, donne, bambini ed anziani costretti a spostarsi a causa degli eventi bellici. Da questo punto di vista il conflitto rappresentò una tappa iniziale di un percorso di riflessione relativo allo status, alla tutela e all’asilo dei profughi; questo dibattito conobbe un considerevole sviluppo nel periodo interbellico in virtù della necessità di tutelare esuli e minoranze e del progressivo irrigidimento delle barriere interstatali. Le normative emanate durante la guerra ebbero un carattere emergenziale, motivate dalle necessità di assistenza immediata, ricerca di consenso e di controllo sociale; in alcuni stati tali normative trovarono in seguito completamento nelle disposizioni relative al risarcimento dei danni di guerra e alla ricostruzione postbellica. Nodi centrali delle disposizioni legislative furono la definizione e il riconoscimento dello status di profugo ai fini dell’assistenza statale, il censimento e la quantificazione dei profughi, la predisposizione di provvedimenti di accoglienza e di collocamento. Il processo fu particolarmente lento, subordinato com’era alle priorità belliche ed economiche e spesso fu rallentato dall’iniziale delega dell’assistenza ad enti privati e religiosi; la svolta fu tuttavia significativa perché il periodo bellico portò ad estendere, con tempi diversi, la tutela statale (seppure in maniera paternalistica ed autoritaria) nei confronti dei profughi. Ancora incerto nel periodo interbellico, il diritto alla tutela fu sancito solo dalla convenzione internazionale sui rifugiati siglata nel 1951’ (…). (Profughi, legislazione e istituzioni statali nella Grande Guerra, a cura di Matteo Ermacora, 2006) (www.unive.it/media/allegato/dep)”,”QMIP-112″
“ERNOUT Alfred THOMAS François”,”Syntaxe latine.”,”En écrivant cette nouvelle Syntaxe latine, nous avons voulu d’abord donner aux étudiants un livre qui les mit au courant des résultats acquis dans ce domaine par plus d’un demi-siècle de recherches. Préface, Bibliographie, Abréviations des noms d’Auteurs et des textes latins cités dans l’ouvrage, Généralités, Index des exemples, Index analytique, Index des mots, Table des matières, Libraire Klincksieck, série linguistique n. 4,”,”VARx-062-FL”
“ERNOUT Alfred”,”Morphologie historique du latin.”,”Le présent Manuel fait suite à la Phonétique historique du latin de M. Niedermann, qui est parue dans la meme collection. Il s’inspire des memes principes et procède de la meme méthode. Avant-propos, Avertissement de l’Auteur, Préface de la deuxième édition, Préface de la troisième édition, Bibliographie, Index des auteurs, Index des formes, Libraire Klincksieck, série linguistique n. 1,”,”VARx-064-FL”
“ERNST Heinrich”,”Zum 80. Geburtstage von Robert Seidel. Feierrede von Dr. Heinrich Ernst, alt Regierungsrat zu Seidels 70. Geburtstag 1920 gehalten in der Kirche St. Jakob in Zürich herausgegeben von seinen Freunden und Verehren.”,”Feierrede von Dr. Heinrich Ernst, alt Regierungsrat zu Seidels 70. Geburtstag 1920 gehalten in der Kirche St. Jakob in Zürich herausgegeben von seinen Freunden und Verehren. (Celebrazione, intervento del Dr. Heinrich Ernst, l’ex governatore cantonale per il 70 ° compleanno di Seidel nel 1920 tenutosi a Zurigo nella chiesa St. James pubblicato a cura dei suoi amici) Da giovane Robert Seidel ha cominciato come operaio, e in seguito, studiando, è diventato maestro elementare e quindi insegnante di scuola media superiore. Poi capo redattore del giornale Arbeiterstimme, ‘La Voce dei lavoratori’, di Zurigo, l’organo ufficiale del Partito socialdemocratico di Svizzera (SP), e co-fondatore di Zeitung Volksrecht. (Giornale di diritto popolare). Nel 1908 è stato abilitato all’insegnamento come docente. Assieme a Georg Kerschensteiner a Zurigo è stato uno dei padri della riforma della scuola verso la scuola lavoro. E’ stato in corrispondenza con Rosa Luxemburg. Biografia. (wikip) Seidel erlernte das Tuchmacherhandwerk und ging 1867 nach Crimmitschau, um dort als Weber tätig zu sein. Wenig später schulte er zum Lehrer um und wurde Vizepräsident des Crimmitschauer Arbeiter- und Bildungsvereins. 1869 nahm er an der Gründung der SPD in Eisenach teil. 1870 emigrierte Seidel in die Schweiz, wo er wieder als Tuchmachergeselle tätig wurde. Seine Wirkungsorte waren u. a. Feldbach, Horgen, Männedorf und Zürich. Nach einer kaufmännischen Fortbildung wurde er Geschäftsführer der Buchdruckerei und Buchhandlung des Grütlivereins und der „Tagwacht“. Von 1879 bis 1881 besuchte er das Seminar Küsnacht und wurde Primarlehrer. Ab 1882 ging er als Auskultant an die Universität Zürich, wo er bis 1884 verblieb. Anschließend war er bis 1890 als Sekundarlehrer in Mollis tätig. Er wurde Chefredakteur der Arbeiterstimme (Zürich), offizielles Organ der Sozialdemokratischen Partei der Schweiz (SP), und Mitbegründer der Zeitung Volksrecht. 1908 habilitierte er sich als Pädagogikdozent. Er gehörte im Roten Zürich mit Georg Kerschensteiner zu den Vätern der Schulreform hin zur Arbeitsschule. Seidel war 1898–1916 und 1919–1921 für die SP im Großen Stadtrat von Zürich (1907–08 Präsident), 1893–1896, 1899–1917 und 1920–23 Kantonsrat. Bei den Parlamentswahlen 1911 gelang ihm der Einzug in den Nationalrat, dem er bis 1917 angehörte. Robert Seidel stand mit Rosa Luxemburg im Briefwechsel.”,”MEOx-115″
“ERNST Germana”,”Tommaso Campanella. Il libro e il corpo della natura.”,”Germana Ernst insegna Storia della filosofia del Rinascimento presso l’Università di Roma Tre. Da molti anni studia il pensiero di Campanella al quale ha dedicato molti saggi e due libri.”,”TEOP-018-FMB”
“ERNST Germana”,”Il carcere, il politico, il profeta. Saggi su Tommaso Campanella.”,”‘Machiavelli figlio di Aristotele’ (pag 128-132)”,”SOCU-017-FMB”
“ERODOTO, a cura di David ASHERI”,”Erodoto. Le storie. Vol. I. La Lidia e la Persia.”,”David Asheri è stato professore di storia antica all’Università Ebraica di Gerusalemme. Ha studiato diversi aspetti del mondo greco arcaico e classico: storia sociale, istituzioni giuridiche, problemi di storia agraria, movimenti di emigrazione e di colonizzazione, contatti culturali tra Oriente e Occidente, urbanistica coloniale, problemi di storiografia e cronografia.”,”STOx-070-FL”
“ERODOTO, a cura di Luigi ANNIBALETTO, saggio introduttivo di Kennetrh H. WATERS”,”Storie. Volume I.”,”Figlio del cario Lyxes, Erodoto nacque fra il 490 e il 480 ad Alicarnasso (od. Bodrùm), colonia dorica sulla costa della Caria antistante l’isola di Cos e allora governata dal tiranno Ligdami II in rappresentanza del Gran Re di Persia. Dei membri della famiglia, che doveva essere benestante, conosciamo i nomi della madre, Dryo (o Roio), di un fratello, Teodoro, e di uno zio o cugino, il poeta epico Paniassi. Dopo il 454 fu per un lungo periodo ad Atene, dove ammirò e condivise la politica di Pericle. Erodoto morì forse ad Atene, comunque dopo il 424 a. C.”,”STAx-095-FL”
“ERODOTO, a cura di Luigi ANNIBALETTO”,”Storie.”,”Figlio del cario Lyxes, Erodoto nacque fra il 490 e il 480 ad Alicarnasso (od. Bodrùm), colonia dorica sulla costa della Caria antistante l’isola di Cos e allora governata dal tiranno Ligdami II in rappresentanza del Gran Re di Persia. Dei membri della famiglia, che doveva essere benestante, conosciamo i nomi della madre, Dryo (o Roio), di un fratello, Teodoro, e di uno zio o cugino, il poeta epico Paniassi. Dopo il 454 fu per un lungo periodo ad Atene, dove ammirò e condivise la politica di Pericle. Erodoto morì forse ad Atene, comunque dopo il 424 a. C.”,”STAx-118-FL”
“EROUVILLE Daniel”,”Qui sont les Trotskystes? (d’hier à aujourd d’hui).”,”Daniel Erouville Professeur agrégé d’économie et gestion. Docteur en science politique. Introduction Générale, Notes, Conclusion générale, Annexes,”,”TROS-076-FL”
“ERTOLA Emanuele”,”Il colonialismo degli italiani. Storia di un’ideologia.”,”Emanuele Ertola è assegnista di ricerca in Storia contemporanea all’Università degli Studi di Pavia. Ha pubblicato numerosi studi, in Italia e all’estero, su diversi ambiti della storia contemporanea d’Italia. “”Alla fine del XIX secolo, quando ancora l’Eritrea non era formalmente colonia italiana, già sorgeva a qualcuno il dubbio che, con l’emigrazione di massa; ci si sarebbe ritrovati «fra un secolo, una popolazione di meticci (…) rifiuti e parassiti delle società coloniali» (Michela, 1889, p. 116-). Qualche anno dopo l’ufficiale Ruffillo Perini, al contrario immaginava un’Eritrea in cui la fusione tra le «due razze distinte» sarebbe stata un «vantaggio incalcolabile, perché darà sempre affidamento della pace» fin quando , nel lungo periodo, «la nuova gente assorbirà l’antica in modo che gli effetti dell’incrocio diventeranno, ammessa anche la loro inferiorità, del tutto insignificanti» (Perini, 1905), pp. 446-7, 454). Una teoria simile a quella secondo cui, se si fossero trasferiti in Africa «circa un milione di nostri», col tempo sarebbe nata «una nuova razza, incrociandosi coi bianchi, come già ha cominciato sebbene in proporzione minima» (Laccetti, 1912, pp. 125-6). Non tutti, nell’Italia liberale, condividevano però quest’ottimismo. Nel 1919 un articolo sui «disastrosi effetti» del meticciato in Eritrea – tra cui bambini con il «sangue guasto e corrotto ed un organismo certo poco sano», una «spiccata tendenza (…) per l’ozio e la poltroneria», oltre ad «un precoce istinto di sensualità che, però, castigato e represso a tempo con vigilante severità, può essere facilmente frenato e corretto» – propose una soluzione innovativa: aprire ad Asmara una filiale dei «numerosissimi orfanotrofi femminili italiani, riuniti in consorzio», dando luogo ad una «importazione di giovanette oneste, educate, capaci di guidare aziende domestiche» che partendo volontariamente potrebbero «sopperire alla deficienza di arti donnesche nella colonia e costituire un vivaio di mogli ideali di modesti funzionari e coloni». Se non bastava, perché non commutare per le donne il carcere in «relegazione in Eritrea»? Del resto, potrebbero «diventare ottime madri di famiglia giovanette che hanno ammazzato il seduttore, ferita una rivale in amore, e forse anche un’infanticida». Tutto pur di «agevolare la immigrazione di donne nell’Eritrea, con vantaggio della moralità, dell’eugenetica, dell’incremento dell’elemento bianco e prestigio della razza autoctona e di quella bianca, destinate a progredire parallelamente, ma non a intorbidarsi e decadere, poiché il meticciato è oltraggio che la natura non consente» (Buonomo, 1919, pp. 219-24). Il fascismo avrebbe fatto tesoro di questi spunti. Abbandonò l’idea di utilizzare allo scopo orfane e galeotte, e cercò invece di convincere le donne italiane a emigrare in colonia, sia organizzando direttamente il trasferimento di alcune categorie (Ertola, 2017), sia attivando corsi di istruzione precoloniale (Spadaro, 2010), sia incitando attraverso la carta stampata le lettrici italiane. Le brave fasciste avrebbero così contribuito a dare «ad ogni uomo la possibilità di costituirsi una famiglia con donna della propria razza» (Cortellese Platania, 1940, p. 648), dal momento che «sarebbe [inutile] parlare di popolare l’Impero di metropolitani se non si sottintendesse ‘e delle loro donne’» (Rossetti, 1940, pp. 1-2), fondamentali per ragioni eugenetiche e sociali – senza dimenticare che data la disparità di trattamento economico, una forte immigrazione di lavoratrici avrebbe consentito «sensibili economie sui salari» (Massart, 1940, pp. 39-40). Questa costante preoccupazione per il ‘métissage’ e la purezza razziale, culminata con la legislazione che discriminava africani e, dal 1938, ebrei, può essere considerata l’autentico tratto distintivo del progetto fascista. È bene ribadirlo”” (pag 123-125)”,”ITAF-403″
“ERTOLA Emanuele”,”In terra d’Africa. Gli italiani che colonizzarono l’impero.”,”Emanuele Ertola, laureato alla Sapienza di Roma, ha conseguito il dottorato di ricerca persso l’Università di Firenze. Si occupa di storia del colonialismo e della decolonizzazine, con particolare attenzione all’emigrazione italiana nelle colonie.”,”ITQM-001-FFS”
“ERUSALIMSKIJ A.S.”,”Da Bismarck a Hitler. L’ imperialismo tedesco nel XX secolo.”,”Il 1° libro contiene un ricordo di M. GEFTER di A.S. ERUSALIMSKIJ. L’A è stato influenzato dall’opera di V.E. TARLE. VENTURI lo definì un ‘Tarle accademico’ (cit nella prefazione di RAGIONIERI)”,”GERx-014 GERN-046″
“ESCHENAZI Gabriele NISSIM Gabriele”,”Ebrei invisibili. I sopravvissuti dell’Europa orientale dal comunismo a oggi.”,”Gabriele Eschenazi (Milano 1954), giornalista, si è specializzato in politica e cultura israeliana. Dal 1977 al 1984 è stato corrispondente da Israele per la Radiotelevisione della Svizzera italiana e per alcuni periodici italiani, tra cui Panorama e il Corriere della Sera. Gabriele Nissim (Milano 1950), saggista, ha fondato nel 1982 L’Ottavo Giorno, rivista italiana sul tema del dissenso nei paesi dell’Est europeo. Per Canale 5 e per la televisione della Svizzera italiana ha realizzato numerosi documentari sull’opposizione clandestina ai regimi comunisti, sui problemi del postcomunismo e sulla condizione ebraica nei paesi dell’Est. Ha collaborato con Il Mondo, Il Giornale e il Corriere della Sera.”,”EBRx-027-FL”
“ESCHILO”,”Orestea. Agamennone Coefore Eumenidi.”,”Dalla prefazione: a Eschilo si deve la creazione di personaggi grandiosi e complessi, pieni di risvolti. E’ straordinaria la capacità di approfondimento psicologico da parte di Eschilo e nei suoi drammi si riflette la realtà contemporanea. La lezione principale che se ne trae è la scoperta dell’ ambiguità inesorabile dell’ esistenza; della duplicità per cui le parti si invertono e ognuno può passare da un ruolo a quello opposto con estrema facilità, senza possibilità di scampo. Non ci si può vantare : “”non sarò mai un carnefice””: lo si diventerà. Non si può mai gridare “”sono felice””: si è destinati ad essere vittime. AGAMENNONE sacrificando IFIGENIA, sacrificata dal padre agli dei alla vigilia della spedizione contro Troia, strazia la madre CLITENNESTRA che sarà boia di AGAMENNONE e della concubina CASSANDRA, con l’ aiuto dell’ amante Egisto, e verrà a sua volta scannata da ORESTE, che assassino della madre, dovrà fuggire davanti alla sua ombra…Giustizia si batte contro giustizia, osserva il coro nelle Coefore, e i vecchi nell’ Agamennone dichiarano che è difficile giudicare.”,”VARx-056″
“ESCHILO”,”Prometeo incatenato.”,”””Eppure né tacere posso né non tacere questa sorte! Per aver beneficato i mortali, in questi lacci mi trovo avvinto, infelice! Catturai e furtivo chiusi in una canna il seme del fuoco, che immensa risorsa appari ai mortali e apprese loro ogni arte. E’ questo il misfatto che sconto, incatenato faccia a faccia al cielo.”” (pag 23 – 24) “”Mirate me, sventurato iddio in catene, il nemico di Zeus, a tutti i numi in avversione venuto, quanti abitano la reggia di Zeus, a causa del suo troppo amore pei mortali!”” (pag 24)”,”VARx-188″
“ESCHILO”,”Prometeo legato.”,”Scena II. Giunge su un cavallo alato Oceano a confortare Prometeo e, dopo avergli dati consigli di prodenza e di moderazione, propone di intercedere presso Zeus. Prometeo gli spiega che l’ira di Zeus è ancora recente e acerba e non può essere placata eche sarà meglio per lui tornarsene. Oceano insiste, ma alla fine, non potendo spuntarla, si dispone a partire, “”Oceano: Qual male poi vedi tu essere nel mostrare zelo ed osare (per un amico)? Mostramelo Prometeo: Vedo una fatica inutile e una vana dabbenaggine. Oceano: Lasciami essere malato di questa malattia, poichè è utilissimo che colui che è saggio non sembri saggio. Prometeo: Apparirà che questo è il mio errore (che sono saggio mentre non sembra). Oceano: Il tuo discorso chiaramente invia me indietro a casa. Prometeo: (Temo) che infatti il compianto mio (per me) getti te nell’inimicizia Oceano: Forse da parte di chi siede da poco sui potenti seggi? Prometeo: Guardati da costui che un giorno non si adiri nel cuore Oceano. La tua sciagura, o Prometeo, (ne è) maestra. Prometeo: Affrettati, va’, conserva la tua mente presente. Oceano: Dicesti questo discorso a me che mi accingo ad andare. Infatti l’uccello quadrupede batte con le ali la spaziosa via dell’etere: di certo piegherebbe il ginocchio nelle proprie stalle “” (pag 51-52)”,”STAx-003-FGB”
“ESCHILO, a cura di Stefania MONTI-BORDOLI”,”Prometeo incatenato. Traduzione in versi e introduzione di Vincenzo Errante.”,”””Hai ascoltato le cose passate; se puoi ora dirmi quel che mi resta a soffrire, mostralo, ma non lusingarmi pietoso con parole menzognere; io penso che i discorsi artefatti siano il più turpe dei mali”” (pag 59) [‘Io’ a ‘Prometeo’]”,”VARx-068-FGB”
“ESENIN Sergej Aleksandrovic, a cura di Curzia FERRARI”,”Poesie.”,”Sergej Aleksandrovic Esenin (1895-1925) nasce in un villaggio della Russia meridionale. Le sue origini rurali ne segnano profondamente la personalità artistica, avvicinandolo fin da subito al gruppo dei poeti contadini. Anche Esenin salutò trionfalmente la rivoluzione con poemi visionari e allegorici. In seguito il suo gusto per le metafore eccentriche si concretizzò nell’adesione alla poetica dell’immaginismo. Inquieto e sradicato nella convulsa Mosca postrivoluzionaria, sentendosi superato come uomo e come poeta, Esenin si abbandonò, con una sorta di volontà autodistruttiva, all’esibizione della propria angosciata delusione. Finì suicida, impiccandosi in una stanza d’albergo a Leningrado.”,”RUSx-205-FL”
“ESENIN Sergej Aleksandrovic, a cura di Margherita DE MICHIEL”,”Stanco di vivere e altre poesie.”,”Sergej Aleksandrovic Esenin (1895-1925) nasce in un villaggio della Russia meridionale. Le sue origini rurali ne segnano profondamente la personalità artistica, avvicinandolo fin da subito al gruppo dei poeti contadini. Anche Esenin salutò trionfalmente la rivoluzione con poemi visionari e allegorici. In seguito il suo gusto per le metafore eccentriche si concretizzò nell’adesione alla poetica dell’immaginismo. Inquieto e sradicato nella convulsa Mosca postrivoluzionaria, sentendosi superato come uomo e come poeta, Esenin si abbandonò, con una sorta di volontà autodistruttiva, all’esibizione della propria angosciata delusione. Finì suicida, impiccandosi in una stanza d’albergo a Leningrado.”,”RUSx-206-FL”
“ESENIN Sergej Aleksandrovic, a cura di Giuseppe Paolo SAMONÀ”,”Poesie.”,”Sergej Aleksandrovic Esenin (1895-1925) nasce in un villaggio della Russia meridionale. Le sue origini rurali ne segnano profondamente la personalità artistica, avvicinandolo fin da subito al gruppo dei poeti contadini. Anche Esenin salutò trionfalmente la rivoluzione con poemi visionari e allegorici. In seguito il suo gusto per le metafore eccentriche si concretizzò nell’adesione alla poetica dell’immaginismo. Inquieto e sradicato nella convulsa Mosca postrivoluzionaria, sentendosi superato come uomo e come poeta, Esenin si abbandonò, con una sorta di volontà autodistruttiva, all’esibizione della propria angosciata delusione. Finì suicida, impiccandosi in una stanza d’albergo a Leningrado.”,”RUSx-207-FL”
“ESENIN Sergej Aleksandrovic”,”Russia e altre poesie.”,”Sergej Aleksandrovic Esenin (1895-1925) nasce in un villaggio della Russia meridionale. Le sue origini rurali ne segnano profondamente la personalità artistica, avvicinandolo fin da subito al gruppo dei poeti contadini. Anche Esenin salutò trionfalmente la rivoluzione con poemi visionari e allegorici. In seguito il suo gusto per le metafore eccentriche si concretizzò nell’adesione alla poetica dell’immaginismo. Inquieto e sradicato nella convulsa Mosca postrivoluzionaria, sentendosi superato come uomo e come poeta, Esenin si abbandonò, con una sorta di volontà autodistruttiva, all’esibizione della propria angosciata delusione. Finì suicida, impiccandosi in una stanza d’albergo a Leningrado.”,”RUSx-212-FL”
“ESENIN Sergej Aleksandrovic, a cura di Eridano BAZZARELLI”,”Poesie e poemetti.”,”Sergej Aleksandrovic Esenin (1895-1925) nasce in un villaggio della Russia meridionale. Le sue origini rurali ne segnano profondamente la personalità artistica, avvicinandolo fin da subito al gruppo dei poeti contadini. Anche Esenin salutò trionfalmente la rivoluzione con poemi visionari e allegorici. In seguito il suo gusto per le metafore eccentriche si concretizzò nell’adesione alla poetica dell’immaginismo. Inquieto e sradicato nella convulsa Mosca postrivoluzionaria, sentendosi superato come uomo e come poeta, Esenin si abbandonò, con una sorta di volontà autodistruttiva, all’esibizione della propria angosciata delusione. Finì suicida, impiccandosi in una stanza d’albergo a Leningrado. Eridano Bazzarelli ha insegnato all’Università Statale di Milano. Nel 1999 gli è stata conferita la laurea honoris causa in scienze filologiche dall’Accademia delle Scienze di Mosca.”,”RUSx-215-FL”
“ESENIN Sergej Aleksandrovic”,”Mosca delle bettole e altre poesie.”,”Sergej Aleksandrovic Esenin (1895-1925) nasce in un villaggio della Russia meridionale. Le sue origini rurali ne segnano profondamente la personalità artistica, avvicinandolo fin da subito al gruppo dei poeti contadini. Anche Esenin salutò trionfalmente la rivoluzione con poemi visionari e allegorici. In seguito il suo gusto per le metafore eccentriche si concretizzò nell’adesione alla poetica dell’immaginismo. Inquieto e sradicato nella convulsa Mosca postrivoluzionaria, sentendosi superato come uomo e come poeta, Esenin si abbandonò, con una sorta di volontà autodistruttiva, all’esibizione della propria angosciata delusione. Finì suicida, impiccandosi in una stanza d’albergo a Leningrado.”,”RUSx-235-FL”
“ESENIN Sergej Aleksandrovic, a cura di Bruno CARNEVALI”,”Confessione di un teppista. Poesie e poemetti.”,”Sergej Aleksandrovic Esenin (1895-1925) nasce in un villaggio della Russia meridionale. Le sue origini rurali ne segnano profondamente la personalità artistica, avvicinandolo fin da subito al gruppo dei poeti contadini. Anche Esenin salutò trionfalmente la rivoluzione con poemi visionari e allegorici. In seguito il suo gusto per le metafore eccentriche si concretizzò nell’adesione alla poetica dell’immaginismo. Inquieto e sradicato nella convulsa Mosca postrivoluzionaria, sentendosi superato come uomo e come poeta, Esenin si abbandonò, con una sorta di volontà autodistruttiva, all’esibizione della propria angosciata delusione. Finì suicida, impiccandosi in una stanza d’albergo a Leningrado.”,”RUSx-236-FL”
“ESENIN Sergej Aleksandrovic, a cura di Serena VITALE”,”Poemi rivoluzionari.”,”Sergej Aleksandrovic Esenin (1895-1925) nasce in un villaggio della Russia meridionale. Le sue origini rurali ne segnano profondamente la personalità artistica, avvicinandolo fin da subito al gruppo dei poeti contadini. Anche Esenin salutò trionfalmente la rivoluzione con poemi visionari e allegorici. In seguito il suo gusto per le metafore eccentriche si concretizzò nell’adesione alla poetica dell’immaginismo. Inquieto e sradicato nella convulsa Mosca postrivoluzionaria, sentendosi superato come uomo e come poeta, Esenin si abbandonò, con una sorta di volontà autodistruttiva, all’esibizione della propria angosciata delusione. Finì suicida, impiccandosi in una stanza d’albergo a Leningrado.”,”RUSx-237-FL”
“ESIODO”,”Opere.”,”Secondo una tecnica di ricostruzione biografica forse all’origine obbligata a causa della mancanza di altre fonti di informazione, ma che gli antichi anche prediligevano, era uso cercare i riflessi delle vicende della vita di un autore nelle sue opere e, reciprocamente, si cercava di capire e ricostruire le vicende biografiche tramite i caratteri e, soprattutto, i contenuti delle opere. Riguardo a Esiodo l’antichità ci ha tramandato solo una scarsa documentazione biografica che possa essere definita come di derivazione da dati autobiografici contenuti nella sua produzione.”,”VARx-079-FL”
“ESMEIN Jean”,”Storia della rivoluzione culturale cinese.”,”Luogotenente di vascello della marina francese, diplomato all’ Ecole des Langues orientales, e ottimo conoscitore della lingua cinese, Jean ESMEIN ha dapprima viaggiato per la Cina come D della Compagnia Bull per l’Estremo Oriente. Dal 1965 al giugno 1968, si trovava a Pechino come addetto stampa. Insegna attualmente (1971) alla facoltà di lettere di Parigi.”,”CINx-052″
“ESMEIN Jean”,”Storia della Rivoluzione Culturale cinese.”,”Luogotenente di vascello della marina francese diplomato all’Ecole des Langues orientales, e ottimo conoscitore quindi della lingua cinese, Jean Esmein ha dapprima viaggiato per la Cina come direttore della Compagnia Bull per l’Estremo Oriente. Dal 1965 al giugno 1968, si trovava a Pechino come addetto stampa. Insegna attualmente alla facoltà di lettere di Parigi. Quali furono i ruoli realmente svolti dai quadri politici e militari, dagli studenti, dagli operai, dai contadini, dalle organizzazioni d’estrema sinistra, nel corso della Rivoluzione Culturale cinese? Questo libro cerca, per la prima volta, di storicizzare un fenomeno complesso e contraddittorio dopo tante distorsioni e interpretazioni tendenziose.”,”CINx-021-FL”
“ESMEIN Jean”,”La revolution culturelle.”,”Luogotenente di vascello della marina francese, diplomato all’ Ecole des Langues orientales e ottimo conoscitore della lingua cinese, Jean ESMEIN ha dapprima viaggiato per la Cina come Direttore dell’impresa Bull per l’Estremo Oriente. Dal dicembre 1965 al giugno 1968, si trovava a Pechino come addetto stampa. Ha insegnato alla facoltà di lettere di Parigi, e all’ UER Chine-Japon.”,”CINx-313″
“ESMOI”,”Bibliografia del socialismo e del movimento operaio italiano. Volume II. Libri opuscoli articoli almanacchi numeri unici. Tomo I. A-D.”,”ESMOI Ente per la storia del socialismo e del movimento operaio italiano Piano dell’ opera elaborato dal Centro bibliografico dell’ ESMOI nelle persone di Fernanda ASCARELLI Norberto BOBBIO Luigi FIRPO e Leo VALIANI; consulenza di Francesco ROMANO presentazone editoriale di Luigi FIRPO.”,”MITS-253″
“ESMOI”,”Bibliografia del socialismo e del movimento operaio italiano. Volume II. Libri opuscoli articoli almanacchi numeri unici. Tomo II. E-M.”,”ESMOI Ente per la storia del socialismo e del movimento operaio italiano Piano dell’ opera elaborato dal Centro bibliografico dell’ ESMOI nelle persone di Fernanda ASCARELLI Norberto BOBBIO Luigi FIRPO e Leo VALIANI; consulenza di Francesco ROMANO presentazone editoriale di Luigi FIRPO.”,”MITS-254″
“ESMOI”,”Bibliografia del socialismo e del movimento operaio italiano. Volume II. Libri opuscoli articoli almanacchi numeri unici. Tomo III. N-Z.”,”ESMOI Ente per la storia del socialismo e del movimento operaio italiano Piano dell’ opera elaborato dal Centro bibliografico dell’ ESMOI nelle persone di Fernanda ASCARELLI Norberto BOBBIO Luigi FIRPO e Leo VALIANI; consulenza di Francesco ROMANO presentazone editoriale di Luigi FIRPO.”,”MITS-255″
“ESMOI”,”Bibliografia del socialismo e del movimento operaio italiano. Volume II. Libri opuscoli articoli almanacchi numeri unici. Tomo IV. Indici.”,”ESMOI Ente per la storia del socialismo e del movimento operaio italiano Piano dell’ opera elaborato dal Centro bibliografico dell’ ESMOI nelle persone di Fernanda ASCARELLI Norberto BOBBIO Luigi FIRPO e Leo VALIANI; consulenza di Francesco ROMANO presentazone editoriale di Luigi FIRPO.”,”MITS-256″
“ESOPO FEDRO, a cura di Cecilia BENEDETTI Fernando SOLINAS”,”Favole.”,”Le uniche notizie, e sono davvero poche, intorno alla vita di Fedro si ricavano esclusivamente dalla sua opera. Incerta è persino la forma del nome latino: Phaeder o Phaedrus? il filologo francese Havet, curatore di una poderosa edizione delle Favole, riallacciandosi ad alcune iscrizioni opta per la forma Phaeder, ma Aviano, un favolista del IV-V secolo d.C., ci attesta la forma Phaedrus.”,”VARx-100-FL”
“ESOPO (Aesopus), a cura di Giorgio MANGANELLI”,”Favole.”,”Le uniche notizie, e sono davvero poche, intorno alla vita di Fedro si ricavano esclusivamente dalla sua opera. Incerta è persino la forma del nome latino: Phaeder o Phaedrus? il filologo francese Havet, curatore di una poderosa edizione delle Favole, riallacciandosi ad alcune iscrizioni opta per la forma Phaeder, ma Aviano, un favolista del IV-V secolo d.C., ci attesta la forma Phaedrus.”,”VARx-017-FGB”
“ESPENSHADE Thomas J. MORGAN S. Philip ORTONA Guido BUTTINO Marco COLLOTTI PISCHEL E. GALLUCCI F. GUNASEKARAN S. SULLIVAN G. CASTLES S. BLANGIARDO G.C. GASTALDO P.”,”Abitare il pianeta. Futuro demografico migrazioni e tensioni etniche. Volume 2. USA, URSS e aree asiatica e australe.”,”Contiene i saggi: – La popolazione indiana, 1951-2001 di Enrica Collotti Pischel – I gruppi etnici in Unione Sovietica, di Marco Buttino – Immigrazione e diversità etnico-razziale: il caso degli Stati Uniti, di S. Philip Morgan”,”CONx-016-FV”
“ESPINAS Alfred”,”La philosophie sociale du XVIIIe siècle et la révolution.”,”Alfred Espinas, Professore all’Università di Bordeaux, docente onorario incaricato di corso all’Università di Parigi Babeuf e il babuvismo (pag 324-325)”,”SOCU-236″
“ESPINO-LÓPEZ Antonio”,”Guerra y cultura en la Epoca Moderna. La tratadìstica militar hispànica de los siglos XVI y XVII: libros, autores y lectores.”,”Antonio Espino-Lopez, nato 1966 a Còrdoba, storico e professore, Dipartimento di Storia Moderna e Contemporanea presso l’ Università Autonoma di Barcellona. specializzato in storia della guerra, confini, Catalogna, Monarchia spagnola XVI e XVII secolo.”,”QMIx-061-FSL”
“ESPOSITO Roberto GALLI Carlo direzione; collaborazione di B. ACCARINO P. ADAMO M. ADINOLFI L. ALFIERI L. ALLODI A.M. AMATO E. e G. BALDINI R. BALZANI V. BARBA M. BARBERIS G.M. BARBUTO R. BARITONO E. BARONE A. BATTISTINI L. BAZZICALUPO U. BERTI L. BIANCHI A. BONGIO A. BRUNO M. CACCHI M. CALLONI F. CAMMARANO A. CAMPI I. CAPPIELLO G. CARILLO S. CAVAZZA L. CEDRONI M. CERETTA M. CESA A. CHIARAMONTE S. CHIGNOLA D. COFRANCESCO A. e P. COLOMBO F. CONTI S. COTELLESSA B. COVILI P. CRAVERI e altri”,”Enciclopedia del pensiero politico. Autori, concetti, dottrine.”,”Roberto ESPOSITO insegna storia delle dottrine politiche all’ Istituto Universitario Orientale di Napoli. E’ autore tra l’ altro di ‘Nove pensieri sulla politica’ (1993) e di ‘Communitas. Origine e destino della comunità’. Carlo GALLI insegna storia delle dottrine politiche nella facoltà di scienze politiche dell’ Università di Bologna. E’ autore di ‘Modernità. Categorie e profili ciritici (BOLOGNA. 1988) e di ‘Genealogia della politica. Carl Schmitt e la crisi del pensiero politico moderno’ (1996).”,”TEOP-113″
“ESPOSITO Enrico”,”Il movimento operaio in Calabria. L’egemonia borghese (1870-1892).”,”ESPOSITO Enrico novelliere e sagista (1942) insegna lettere nel liceo classico di Praia a Mare.”,”MITT-193″
“ESPOSITO Rosario F.”,”La massoneria e l’Italia dal 1800 ai nostri giorni.”,”Rapporti massoneria fascismo. “”La Massoneria non nega di aver in qualche maniera collaborato col Fascismo. I massoni che Mussolini aveva fatto espellere dal socialismo, gli ricascarono intorno nella sua nuova formazione politica con l’etichetta di massoni fascisti. In un articolo scritto per l”Acacia’ in risposta ad alcune affermazioni ritenute imprecise, pubblicate da Cesare Rossi sull”Elefante’ del 18-25 agosto 1949, un non meglio identificato g.m. ricostruisce quelli che il giornalista aveva intitolato “”I Retroscena della Marcia su Roma””, i quali si possono ricapitolare brevemente così: 1. Nell’imminenza della Marcia i fascisti iscritti a Palazzo Giustiniani tennero a Milano una conferenza presieduta dal Gen. Luigi Capello, nella quale determinarono i ‘desiderata’ del Grande Oriente in ordine alla collaborazione per la battaglia fascista: assicurare alla nazione la libertà, moralizzare il partito. Mussolini non li avrebbe graditi, tanto che in una riunione rionale di qualche giorno dopo ignorò la presenza del Capello e non lo salutò nemmeno; 2. Prima di “”partire”” Mussolini convocò il G.M. Torrigiani, il quale non volle recarsi a Milano, ma incontrò il Duce presso un comune amico romano – il sansepolcrista F.C.; i termini del colloquio non vengono riferiti, ma si afferma che è possibile farsene un’idea dalla Circolare n. 28 emessa dal G.O. il 19 ottobre 1922; 3. Nei giorni 7-8 ottobre 1922 si riunì il Governo e il Consiglio dell’Ordine, che decisero condizionatamente il loro appoggio al fascismo, come si dice nella Circolare accennata (…)”” (pag 185-186)”,”ITAB-336″
“ESPOSITO Roberto GALLI Carlo a cura di”,”Enciclopedia del pensiero politico. Autori, concetti, dottrine.”,”Roberto Esposito insegna filosofia teoretica all’Istituto Universitario Orientale di napoli. Tra le sue pubblicazioni, Communitas, Origine e destino della comunità. Immunitas, Protezione e negazione della vita, Bios, Biopolitica e filosofia. Per i nostri tipi dirige con Carlo Galli la serie ‘Comunità e libertà’ e ha pubblicato Nichilismo e politica (a cura di, con C.Galli e V. Vitiello) e Politica della vita (a cura di, con L. Bazzicalupo). Carlo Galli insegna storia delle dottrine politiche presso la Facoltà di Lettere dell’Università di Bologna. Tra le sue opere, Genealogia della politica, Carl Schmitt e la crisi del pensiero politico moderno e Spazi politici. Per i nostri tipi, tra l’altro, è autore di La guerra globale, curatore di Guerra e coautore di Le ragioni dei laici (a cura di G. Preterossi).”,”TEOP-046-FL”
“ESSER Josef”,”Per un’analisi materialistica dello Stato.”,”Josef Esser esplora il dibattito sulle funzioni dello Stato nelle società a capitalismo avanzato, ove l’assunzione del controllo sociale ed economico da parte dello Stato si fa valere indiscusso. ‘Deficit della teoria marxista dello Stato’ (pag 42) “”Quando la produzione di bisogni sociali assume la forma merce, ne consegue necessariamente che questa forma si sdoppia in forma merce e ‘forma denaro’: i teorici che Marx ciritica sostengono che il denaro è uno strumento che si presta a essere usato per le proprie qualità materiali, necessario per regolare la circolazione dei beni. Le funzioni del denaro sarebbero pertanto, secondo costoro, ‘tecniche’. Per contro, Marx intende la forma denaro come una ‘categoria sociale’, che nasce necessariamente dal manifestarsi delle ‘contraddizioni’ insite nella forma merce. I prodotti del lavoro divengono valore solo in quanto contengono un determinato quantum di lavoro universale astratto. Questo lavoro universale astratto, racchiuso nel prodotto, e che permette lo scambio sociale, non può venir rappresentato come tale. Infatti, un concreto prodotto mostra, nella sua forma visibile, l’abilità del suo produttore, cioè esibisce la propria qualità di valore d’uso. Lo stesso vale qualora si consideri non il prodotto ma il lavoro in se stesso. Il lavoro può venir rappresentato solo da un concretissimo operaio, che possiede le capacità necessarie per produrre determinati valori d’uso. «Poiché le merci sono differenti solo quantitativamente, la loro naturale differenza deve cadere in contraddizione con il loro equivalente economico (…). La determinazione del prodotto come valore d’uso porta quindi necessariamente con sé che il valore di scambio abbia una esistenza autonoma, separata dal prodotto. Il valore d’uso – separato dalle merci e esistente accanto a loro come una vera e propria merce – è: denaro. Tutte le proprietà della merce come valore di scambio appaiono allora, come una cosa diversa dalla merce stessa, come una forma di esistenza sociale separata dalla sua naturale esistenza, nel denaro» (44). Marx rappresenta la produzione delle merci capitalistica come ‘un’unità di processo di lavoro e di formazione del valore’. Fino a questo punto l’analisi della forma merce veniva portata avanti partendo da un rapporto di produzione sociale che Marx chiama «produzione semplice delle merci», che come tale non è mai esistita storicamente, ma che Marx introduce per effettuare l’analisi della forma merce sul piano dell’astrazione logica. (…) Nell’analisi della forma-merce come forma cellulare della formazione sociale capitalistica Marx trova la possibilità di afferrare il modo di produzione capitalistico sia storicamente che come un tipo particolare della produzione sociale, come anche di metterne a nudo la ottusa limitatezza classista, e con questo ha la possibilità, almeno in linea di principio, di delineare sommariamente un altro modo di produzione sociale nel caso che venga eliminata questa forma-merce. A Marx questo riesce, all’interno della sua analisi della forma-merce, allorché smaschera il carattere feticcio della forma-merce stessa: «La società borghese è la particolare forma sociale in cui proprio le relazioni fondamentali che gli uomini stringono nella produzione sociale della loro vita appaiono soltanto a posteriori alla coscienza degli interessati in questa forma rovesciata, come rapporti di cose. Poiché essi fanno dipendere le loro azioni coscienti da queste rappresentazioni, vengono effettivamente dominati dal prodotto delle mani, come il selvaggio dal suo feticcio» (45)”” [Josef Esser, ‘Per un’analisi materialistica dello Stato’, Roma, 1979] [(44) K. Marx, ‘Lineamenti fondamentali della critica dell’economia politica’, Firenze, vol. I, p. 81; (45) K. Korsch, ‘Karl Marx’, cit., Bari, 1974, p. 122] ‘Marx intende la forma denaro come una ‘categoria sociale””,”TEOC-700″
“ESSMOI”,”Bibliografia del socialismo e del movimento operaio italiano. Serie II. Libri opuscoli articoli almanacchi numeri unici. (Supplemento 1953-1967). Tomo I, A-L.”,”ESSMOI Ente per la storia del socialismo e del movimento operaio italiano (in precedenza si chiamava ESMOI) Il presente aggiornamento è stato elaborato nella sede dell’ ESSMOI in Roma sotto la direzione di Fernanda ASCARELLI coadiuvata da Vittoria PUGLIESE SILVA per la revisione e la compilazione del soggettario e da Renata PACCARIE’ MARUCCI per la parte redazionale.”,”MITS-269″
“ESSMOI (Opera G.E. Modigliani)”,”Bibliografia del socialismo e del movimento operaio italiano. Volume II. Libri opuscoli articoli almanacchi numeri unici (Supplemento 1953-1967). Tomo II. M-Z.”,”ESSMOI Ente per la storia del socialismo e del movimento operaio italiano (in precedenza si chiamava ESMOI) Il presente aggiornamento è stato elaborato nella sede dell’ ESSMOI in Roma sotto la direzione di Fernanda ASCARELLI coadiuvata da Vittoria PUGLIESE SILVA per la revisione e la compilazione del soggettario e da Renata PACCARIE’ MARUCCI per la parte redazionale.”,”MITS-270″
“ESSMOI (Opera G.E. Modigliani)”,”Bibliografia del socialismo e del movimento operaio italiano. Volume II. Libri opuscoli articoli almanacchi numeri unici (Supplemento 1953-1967). Tomo III. Indici.”,”ESSMOI Ente per la storia del socialismo e del movimento operaio italiano (in precedenza si chiamava ESMOI) Il presente aggiornamento è stato elaborato nella sede dell’ ESSMOI in Roma sotto la direzione di Fernanda ASCARELLI coadiuvata da Vittoria PUGLIESE SILVA per la revisione e la compilazione del soggettario e da Renata PACCARIE’ MARUCCI per la parte redazionale.”,”MITS-271″
“ESSMOI, Ente per la storia del socialismo e del movimento operaio (Opera G.E. Modigliani)”,”Bibliografia del socialismo e del movimento operaio italiano. Serie II. Volume II. Libri opuscoli articoli almanacchi numeri unici. (Supplemento 1968-1977). Tomo I, A-K.”,”ESSMOI Ente per la storia del socialismo e del movimento operaio italiano (in precedenza si chiamava ESMOI) Il presente aggiornamento è stato elaborato nella sede dell’ ESSMOI in Roma sotto la direzione di Fernanda ASCARELLI coadiuvata da Vittoria PUGLIESE SILVA per la revisione e la compilazione del soggettario e da Renata PACCARIE’ MARUCCI per la parte redazionale.”,”MITS-272″
“ESSMOI, Ente per la storia del socialismo e del movimento operaio (Opera G.E. Modigliani)”,”Bibliografia del socialismo e del movimento operaio italiano. Serie II. Volume II. Libri opuscoli articoli almanacchi numeri unici. (Supplemento 1968-1977). Tomo II, L-Z.”,”ESSMOI Ente per la storia del socialismo e del movimento operaio italiano (in precedenza si chiamava ESMOI) Il presente aggiornamento è stato elaborato nella sede dell’ ESSMOI in Roma sotto la direzione di Fernanda ASCARELLI coadiuvata da Vittoria PUGLIESE SILVA per la revisione e la compilazione del soggettario e da Renata PACCARIE’ MARUCCI per la parte redazionale.”,”MITS-273″
“ESSMOI, Ente per la storia del socialismo e del movimento operaio (Opera G.E. Modigliani)”,”Bibliografia del socialismo e del movimento operaio italiano. Serie II. Volume III. Libri opuscoli articoli almanacchi numeri unici. (Supplemento 1968-1977). Tomo III, Indici.”,”ESSMOI Ente per la storia del socialismo e del movimento operaio italiano (in precedenza si chiamava ESMOI) Il presente aggiornamento è stato elaborato nella sede dell’ ESSMOI in Roma sotto la direzione di Fernanda ASCARELLI coadiuvata da Vittoria PUGLIESE SILVA per la revisione e la compilazione del soggettario e da Renata PACCARIE’ MARUCCI per la parte redazionale.”,”MITS-274″
“ESSMOI, Ente per la storia del socialismo e del movimento operaio (Opera G.E. Modigliani)”,”Bibliografia del socialismo e del movimento operaio italiano. Libri opuscoli articoli almanacchi numeri unici, 1978-1982. Tomo I, A-K.”,”ESSMOI Ente per la storia del socialismo e del movimento operaio italiano (in precedenza si chiamava ESMOI) Il presente aggiornamento è stato elaborato nella sede dell’ ESSMOI in Roma sotto la direzione di Fernanda ASCARELLI coadiuvata da Renata PACCARIE’ MARUCCI Maria Gusella GAMBELLI Valerio MARUCCI Viviana SIMONELLI SAULINO”,”MITS-275″
“ESSMOI, Ente per la storia del socialismo e del movimento operaio (Opera G.E. Modigliani)”,”Bibliografia del socialismo e del movimento operaio italiano. Libri opuscoli articoli almanacchi numeri unici, 1978-1982. Tomo II, L-Z.”,”ESSMOI Ente per la storia del socialismo e del movimento operaio italiano (in precedenza si chiamava ESMOI) Il presente aggiornamento è stato elaborato nella sede dell’ ESSMOI in Roma sotto la direzione di Fernanda ASCARELLI coadiuvata da Maria Gusella GAMBELLI Valerio MARUCCI Viviana SIMONELLI SAULINO, Marco MENATO. Presidente ESSMOI Lino RAVECCA Direzione scientifica Fernanda ASCARELLI. Primo presidente era Enzo DALLA-CHIESA mancato nel 1991.”,”MITS-276″
“ESSMOI, Ente per la storia del socialismo e del movimento operaio (Opera G.E. Modigliani)”,”Bibliografia del socialismo e del movimento operaio italiano. Libri opuscoli articoli almanacchi numeri unici, 1978-1982. Tomo III. Indici.”,”ESSMOI Ente per la storia del socialismo e del movimento operaio italiano (in precedenza si chiamava ESMOI) Il presente aggiornamento è stato elaborato nella sede dell’ ESSMOI in Roma sotto la direzione di Fernanda ASCARELLI coadiuvata da Maria Gusella GAMBELLI Valerio MARUCCI Viviana SIMONELLI SAULINO, Marco MENATO. Presidente ESSMOI Lino RAVECCA Direzione scientifica Fernanda ASCARELLI. Primo presidente era Enzo DALLA-CHIESA mancato nel 1991.”,”MITS-277″
“ESSMOI, Ente per la storia del socialismo e del movimento operaio (Opera G.E. Modigliani)”,”Bibliografia del socialismo e del movimento operaio italiano. 1983-1990, D-L.”,”ESSMOI Ente per la storia del socialismo e del movimento operaio italiano (in precedenza si chiamava ESMOI) Bibliografia del socialismo e del movimento operaio italiano, a cura di E. COLLA M.G. D’AMORE M.V. GUSELLA V. SIMONELLI”,”MITS-278″
“ESTAGER Jacques BOSSI Georges”,”L’ Internationale, 1888-1988.”,”””Alla fine del secondo Impero, il 70% degli operai di Lille sono ancora analfabeti, non avendo potuto frequentare la scuola. Ma Pierre Degeyter ha sete di apprendere. Autodidatta, come Pottier, la sera, legge e studia, con una predilezione per il dominio artistico. A sedici anni, segue, all’ Accademia di Lille, i corsi serali di disegno, ciò che gli permette di acquisire la qualificazione di modellista su legno. Attratto ancor più dalla musica, frequenta per quattro anni, ugualmente dopo l’ orario di lavoro, i corsi del Conservatorio di Lille, reputato per essere il migliore della provincia””. (pag 94)”,”INTx-029″
“ESTEVE Pedro”,”La legge.”,”‘Ci siamo proposti di riunire in un opuscolo una serie di articoli che sotto il titolo: ‘La Legge, La Violenza, e L’Anarchismo furono pubblicati dal compagno Pedro Esteve nella ‘Questione Sociale’ di Paterson, N.J. …’ (quarta di copertina)”,”ANAx-008-FER”
“ESTIER Claude NEIERTZ Véronique”,”Véridique histoire d’ un septennat peu ordinaire.”,”Incontro George Bush – Mitterand. “”In un tale contesto, il contenuto della conversazione tra il nuovo presidente francese e il vicepresidente degli Stati Uniti è pressoché surreale. Davanti al suo visitatore un po’ stupefatto, Francois Mitterand parte con un dissertazione di sociologia politica nella quale, dopo aver ricordato le sue origini cristiane – “”mia madre andava spesso a messa”” – spiega che i comunisti raccolgono più suffragi nei paesi cattolici dove esiste una tradizione di disciplina instaurata dalla Chiesa romana, che nei paesi protestanti ove gli individui devono trovare la loro salvezza da se stessi””. (pag 53)”,”FRAV-089″
“ESTIER Claude”,”La gauche hebdomadaire, 1914-1962.”,” “”Ma è per dare alla sinistra uno strumento di lotta popolare che un gruppo di intellettuali decise, nel gennaio 1934, di trasformare in settimanale illustrato (…) la rivista bimensile ‘Regards’; che aveva pubblicato già trentadue numeri e che era stata preceduta nel 1927-1928 da un primo tentativo di settimanale: ‘Nos Regards’. Nove nomi figuravano nel Comitato di redazione del nuovo giornale: André Gide, Romain Rolland, Henri Barbusse, Maxime Gorki, Charles Vildrac, André Malraux, Eugene Dabit, I. Babel, Wladimir Pozner. Non appartenevano tutti al Partito comunista ma le simpatie di Regards si esprimevano in modo non equivoco dal primo numero (…). Le firme di Ilya Ehrenburg, di Elsa Triolet, di Georges Dimitrov, di Gabriel Peri e allo stesso modo la pubblicazione di numerosi reportages sull’ URSS e sulla lotta antifascista in Francia, consentivano di collocare in qualche settimana il nuovo settimanale senza alcun dubbio possibile.”” (pag 75-76) Regards sulla guerra di Spagna. (pag 80)”,”FRAP-088″
“ESTIER Claude”,”Un combat centenaire, 1905-2005. Histoire des socialistes français.”,”ESTIER Claude è un ex-deputato e senatore di Parigi. E’ una delle figure più significative del Parti socialiste.”,”FRAP-098″
“ETCHEBÉHÈRE Mika”,”La mia guerra di Spagna.”,”Argentina, sposata con un francese, trotzkista, militante decisa e coraggiosa, Mika Etchebéhère narra la sua guerra contro i fascisti spagnoli. Dopo la morte del marito sul campo, nonostante il dolore, Mika continua a combattere fino a prendere il comando di una colonna del PUOM (partito operaio d’unificazione marxista). A causa del maschilismo dei compagni spagnoli, il fatto di essere donna le crea inizialmente non pochi problemi che riesce a superare solo grazie alla tenacia con cui persegue la lotta, senza cadere alla nostalgia di una vita affettiva. Il libro è un susseguirsi di episodi cruenti di toccante tragicità. La Etchebéhère non prende posizioni ideologiche (la sua ideologia è vissuta, non ha bisogno di dichiarazioni), ma racconta con grande partecipazione la realtà, quella realtà epica e terribile che è stata la guerra di Spagna.”,”MSPG-036-FL”
“ETCHEGOYEN Alain, conversazioni con Yves CANNAC Francois DALLE Marylene DELBOURG-DELPHIS Gianfranco DIOGUARDI Roger FAUROUX Paolo GIRONE Pier Giusto JAEGER Jean LAPORTE Michel-Edouard LECLERC Marco MAIOCCHI Pierre MOUSSA Patrick PONSOLLE Alberto RICCARDI Marina SALAMON Claude TAITTINGER Franco TATO’ Cornelio VALETTO”,”Il Capitale Lettere. Donne e uomini di lettere per l’ azienda.”,”Conversazioni con Yves CANNAC Francois DALLE Marylene DELBOURG-DELPHIS Gianfranco DIOGUARDI Roger FAUROUX Paolo GIRONE Pier Giusto JAEGER Jean LAPORTE Michel-Edouard LECLERC Marco MAIOCCHI Pierre MOUSSA Patrick PONSOLLE Alberto RICCARDI Marina SALAMON Claude TAITTINGER Franco TATO’ Cornelio VALETTO”,”GIOx-016″
“ETIEMBLE Gilbert”,”Conosciamo la Cina?”,”L’autore ha molti interessi: è un sinologo, uno specialista di Rimbaud (tesi in tre grossi volumi presentata nel 1956), direttore dell’Istituto di letteratura comparata della Sorbonne, è uno spirito libero e un personaggio provocatorio che si compiace di uscire al momento giusto con tesi e opinioni tali da sconvolgere chiunque voglia catalogarlo (dall’introduzione) (pag 7)”,”CINx-296″
“ETIEMBLE Gilbert”,”Conosciamo la Cina?”,”Gilbert Etiemble è nato a Mayenne il 26/01/1909. Ha frequentato l’Ecole Normale Supérieure e in quegli anni ha cominciato a studiare il cinese. Dal 1934 ha iniziato a dirigere il bollettino Chine, che era schierato dalla parte di Mao Tse-tung. Nel 1943 insegna all’Università di Chicago. Successivamente, fino al 1948, ha insegnato in Egitto e vi ha pubblicato una rivista francese Valeurs. Dal 1946 al 1952 è stato critico letterario di Temps Modernes. Ha soggiornato in Unione Sovietica, Cina, Messico, India.”,”CINx-051-FL”
“ETIENNE Bruno”,”L’ islamisme radical.”,”ETIENNE è professore di scienze politiche all’ Institut d’ Etudes politiques de l’ Universitè d’ Aix-Marseille III e corresponsabili della formazione dottorale ‘Monde Arabe’ all’ Institut de Recherches et d’ Etudes sur le monde arabe et musulman d’ Aix-en-Provence. Ha scritto varie opere (v. retrocopertina).”,”VIOx-063″
“ETIENNE Bruno”,”L’ islamismo radicale.”,”Bruno ETIENNE è professore di scienze politiche all’ Università di Aix-Marseille III, ed è Direttore dell’ Observatoire d Religieux presso l’ Institut d’ Etudes Politiques di Aix-en-Provence. “”(…) ma allora si presenta una questione teorica: l’ Islam può essere ridotto a “”religione privata””? Analizzato il mio questionario, la risposta è negativa. Le risposte sono precise e unanimi; l’ Islam è ‘din wa-dunya wa-da-wla’, religione, mondo e stato.”” (pag 249)”,”VIOx-128″
“ETIENNE Gilbert”,”La lunga marcia dell’ economia cinese. (Tit.orig: La voie chinoise)”,”‘Sfondo storico e geografico: dalla fine dell’ impero a dopo la rivoluzione culturale. Politica industriale: acciaio, concimi, tessili, petrolio, grande industria e piccole fabbriche. Insurrezioni, riforme agrarie e istituzioni rurali. Pianificazione, statistiche economiche e demografiche. L’ esperienza cinese nel contesto asiatico’. ETIENNE Gilbert dal 1951 si è dedicato allo studio dei problemi economico-sociali dell’ Asia dove ha trascorso parecchi anni. Tra il 1958 e il 1972 ha compiuto 4 viaggi di studio in Cina. Autore di molte opere sulla Cina, l’ India, il Pakistan e l’ Afghanistan, è professore di economia dello sviluppo all’ Institut Universitaire des Hautes Etudes Internationales e all’ Institut d’ Etudes du Developpement a Ginevra. Alcuni dati globali sull’ urbanizzazione. “”E’ possibile avanzare una stima della popolazione urbana attuale? Dato di partenza, 77.7 milioni nel 1953 (13,2% della popolazione totale), punto di riferimento 92 milioni (14.3%) nel 1957, prima delle grandi ondate di riflusso verso le campagne. Da allora in che misura queste ondate hanno controbilanciato l’ incremento naturale delle città? (…) Ci sono indubbiamente stati progressi innegabili. Quasi 300 città sono state costruite o in gran parte ricostruite. Nelle grandi città antiche è in corso un’ opera di risanamento sostanziale, e si tratta di città trovate in pessimo stato nel 1949. A quell’ epoca un abitante di Shanghai su cinque viveva nelle baracche, 200.000 persone erano accatastate nei quartieri bassi di Nanchino, gli slums di Changsha coprivano il 77% della città. (…)””. (pag 114-115)”,”CINE-017″
“ETIENNE Bruno”,”L’ islamismo radicale.”,”note, glossario dei termini arabi, appendici: 1) situazione religiosa negli stati arabi, 2) i musulmani nel mondo non arabo, 3) il gihad nel Corano, l’hadit della da’wa, 4) dichiarazione islamica universale dei diritti dell’uomo, indice dei nomi, tavole e schemi.”,”RELx-003-FL”
“ETIENNE Gilbert IMBER Walter”,”L’India. Problemi di ieri e di oggi.”,”Contiene il capitolo: ‘Nella Ruhr indiana’ (zona nord-est del Deccan) (pag 88-95)”,”INDE-026″
“ETNASI Fernando a cura; collaborazione di Carmelo CATANIA Mario COVACI Aldo DAMASI Primo DE-LAZZARI Sergio FONTANI Filippo FRASSATI Adriana GRASSI Mario MENICHETTI Giuseppe MONTANUCCI Aldo TAPARELLI Giovanni VALERIANI Gyorgy SZANTO”,”La resistenza in Europa. Volume primo. Albania – Austria – Belgio – Bulgaria – Cecoslovacchia – Danimarca – Francia – Germania – Grecia – Italia.”,”Collaborazione di Carmelo CATANIA Mario COVACI Aldo DAMASI Primo DE-LAZZARI Sergio FONTANI Filippo FRASSATI Adriana GRASSI Mario MENICHETTI Giuseppe MONTANUCCI Aldo TAPARELLI Giovanni VALERIANI Gyorgy SZANTO 1933: esecuzione con la di sei operai comunisti in Germania (pag 264-266)”,”ITAR-129″
“ETNASI Fernando a cura; collaborazione di Carmelo CATANIA Mario COVACI Aldo DAMASI Primo DE-LAZZARI Sergio FONTANI Filippo FRASSATI Adriana GRASSI Mario MENICHETTI Giuseppe MONTANUCCI Aldo TAPARELLI Giovanni VALERIANI Gyorgy SZANTO”,”La resistenza in Europa. Volume secondo. Jugoslavia – Lussemburgo – Norvegia – Olanda – Polonia – Romania – Ungheria – Unione Sovietica.”,”Collaborazione di Carmelo CATANIA Mario COVACI Aldo DAMASI Primo DE-LAZZARI Sergio FONTANI Filippo FRASSATI Adriana GRASSI Mario MENICHETTI Giuseppe MONTANUCCI Aldo TAPARELLI Giovanni VALERIANI Gyorgy SZANTO 1933: esecuzione con la di sei operai comunisti in Germania (pag 264-266)”,”ITAR-130″
“ETNASI Fernando FORTI Roberto a cura”,”Notte sull’Europa.”,”Fondo Zucchiati (padre) “”Lettera del compagno Lütgens ai figli. Altona, 31 luglio 1933. “”Cari figli, quando riceverete questa lettera, il vostro papà non sarà più, egli sarà stato assassinato in base alla sentenza. Non ci vedremo più. Ma quando diventerete grandi e studierete la storia comprenderete chi era vostro padre, perché lottava e perché è morto. Comprenderete perché non poteva agire diversamente. Vivete felici e siate dei combattenti comunisti. Il vostro papà”” (‘La nostra bandiera’, Parigi, n. 1, 16 settembre 1933); Altona. La scure dei vecchi carnefici tedeschi ha di nuovo incominciato a funzionare. Ad Altona (presso Amburgo) in Prussia, il 1° agosto. La cerimonia non era pubblica. Doveva restare racchiusa tra le mura della prigione. Ma in questa piccola corte separata dal mondo, in questa celle centrale e scoperta, erano stati ammassati i prigionieri politici tratti dalle celle dell’edificio. Erano 75, allineati contro il muro, attorno al palco dove il boia inquadrato dai capi orda, attendeva appoggiato alla mannaia, simile in tutto ad una figura da Medioevo. Ai piedi del patibolo, quattro operai col capo scoperto e con le braccia legate, quattro comunisti: Lütgens, Moeller, Wolff e Tsch, quest’ultimo di soli 19 anni. Lütgens fu fatto salire per primo. Imperturbabilmente calmo, come durante il processo, alzò la testa per gridare «Muoio per la rivoluzione proletaria! Fronte rosso!». Poi posò da solo il capo sul ceppo. La mannaia si abbatté e il suo sangue grondò a fiotti sull’asse del cavalletto. Dopo di lui Wolff salì sul patibolo dipinto di rosso. Gli fu domandato secondo la vecchia ed ipocrita usanza religiosa e tedesca: «Avete un ultimo voto da formulare?». Egli rispose: «Sì, vorrei stirare le braccia un’ultima volta». Venne slegato si stirò levando in alto il pugno e, bruscamente, fece cadere il pugno con tutte le sue forze sul personaggio delle sezioni d’assalto che si trovava vicino. Il fascista cadde a terra, la faccia insanguinata. Si affrettarono ad uccidere Wolff e gli altri due. Questo gesto mostra a tutti che la classe operaia tedesca, quantunque sconfitta, non è vinta e che i muscoli e la volontà sono coperti sotto le catene (H. Barbusse, ‘Altona’, ‘La nostra bandiera’, Parigi, n. 1, 16 settembre 1933)”” (pag 18-19-20)”,”GERR-001-FV”
“ETNASI Fernando”,”Grecia. [La resistenza in Europa].”,”””La Resistenza nasce quasi spontaneamente, come un fatto popolare al di fuori dei vecchi partiti borghesi e contro la passività e la rassegnazione di quei movimenti e di quelle correnti che avevano finito, dopo la sconfitta, di credere nella inevitabile vittoria delle armate dell’asse”” (pag 306) “”La conquista di Creta costa ai tedeschi 6.616 uomini mentre i britannici ne perdono 15.000 oltre a 9 navi da guerra. I tedeschi sono furibondi per la resistenza opposta da tutto il popolo”” (pag 308)”,”GREx-022″
“ETRILLARD Gilles SUREAU François”,”À l’est du monde.”,”Ringraziamenti a Raymond Barre, Henry Kissinger, Zbigniew Brzezinski, Lee-Kuan-Yev e Fred Bergsten. “”L’élément determinant de cette évolution est le retour du contexte stratégique à une situation de multipolarité. La Chine et l’Union soviétique sont déjà passées de l’alliance à la mésentente puis à l’hostilité déclarée. Les dirigeants américains ne saisirent pas immédiatement l’interêt de cette hostilité.”” (pag 75)”,”RAIx-337″
“ETTINGER Elzbieta.”,”Rosa Luxemburg. Ein Leben.”,”Nata in Polonia, negli anni Sessanta la ETTINGER va negli USA. Dal 1974 è Professoressa di retorica al MIT in Cambridge, MA.”,”LUXS-010″
“ETXEBERRIA Ekaitz FERNÁNDEZ DE LARREA Jon Andoni a cura; saggi di Lorena CARRASCO Y CIFUENTES José JARA FUENTE Carlos RODRÍGUEZ CASILLAS Juan CARRIAZO RUBIO Mario LAFUENTE GÓMEZ Alejandro MARTÍNEZ GIRALT Vincent ROYO PÉREZ Francisco GARCÍA FITZ”,”La guerra privada en la Edad Media. Las coronas de Castilla y Aragón (siglos XIV y XV).”,”«Il libro (…) offre la prima sintesi completa della guerra privata nella penisola iberica durante il tardo Medioevo. Ci fu un tempo nell’Europa cristiana in cui il ricorso alla violenza, perfino alla guerra, era un meccanismo legittimo per risolvere i conflitti tra individui, soprattutto tra membri della nobiltà. Questa violenza assunse varie forme. Dieci storici specializzati nella materia analizzano il fenomeno da una prospettiva regionale nelle corone di Aragona e Castiglia per offrire una panoramica completa (…).» (dal retro di copertina; trad. d. r.) «(…) risulta evidente (…) che la “”guerra privata”” non può essere considerata il risultato di una situazione specifica o straordinaria, ma piuttosto, (…), è la conseguenza di una delle “”caratteristiche strutturali della nobiltà medievale””: la sua natura competitiva. Di conseguenza, “”la pratica e l’esercizio della violenza come mezzo per raggiungere l’egemonia sociale, economica o politica non era altro che un altro strumento”” e, pertanto, non poteva essere considerata, nel contesto dell’epoca, come una “”patologia sociale””, ma faceva parte della normalità del comportamento ordinario dei gruppi sociali. È a questo fondamento di base che sembra riferirsi JARA FUENTE quando parla della “”logica competitiva”” che animò il conflitto guidato dalla nobiltà castigliana e che sembra anche essere all’origine, forse di ordine antropologico, sociologico o culturale, della polarizzazione sociale che permea le relazioni delle grandi stirpi sivigliane, degli scontri tra le case nobiliari galiziane una volta scomparse le famiglie fino ad allora dominanti, della resistenza delle oligarchie locali alla signorilizzazione delle città reali dell’attuale Estremadura, o degli scontri secolari tra le diverse case nobiliari catalane. (…) In rare occasioni a Guipúzcoa o a Biscaglia si può instaurare una concorrenza per il controllo di reti clientelari, mentre in Andalusia, Betica e Atlantica, in Estremadura o a Cuenca la guerra privata o feudale rispondeva talvolta, almeno in parte, a una rivalità economica, sia essa di origine commerciale o agricola o per il controllo di determinate entrate.» (pag 298, 299; trad.d.r.)”,”SPAx-027-FSL”
“EUCHNER Walter”,”La filosofia politica di Locke.”,”John LOCKE, filosofo e pensatore politico inglese (Wrington 1632-Oates 1704). Figlio di un medio proprietario terriero, seguì gli studi universitari a Oxford, ma l’ambiente non gli riuscì congeniale; vi conobbe tuttavia alcune figure significative, tra cui il rettore Owen, un puritano abbastanza tollerante, che ebbe una qualche influenza sul suo pensiero politico. Del 1664 è il saggio Essay on the Law of Nature. Nel 1666 accaddero due eventi decisivi per la sua vita: iniziò lo studio della medicina, che gli avrebbe consentito di restare all’università senza prendere gli ordini religiosi, e conobbe Anthony Ashley Cooper, il futuro conte di Shaftesbury, che lo accolse in casa, dapprima come medico, poi come tutore del figlio, in seguito come consigliere su ogni questione pubblica e privata, e lo introdusse nel mondo dell’alta politica londinese, nominandolo successivamente segretario alle presentazioni e segretario per il commercio e le piantagioni (1673); ma soprattutto fu il”,”TEOP-057″
“EUDES Dominique”,”Les kapetanios. La guerra civile grecque de 1943 à 1949.”,”EUDES Dominique è un giornalista. Ha 34 anni (nel 1970). Si è laureato in diritto. Ha fatto reportages e scritto soggetti per film. Questo è il suo primo libro. La guerra civile greca fece 600 mila morti.”,”GREx-005″
“EULERO (Leonhard EULER), a cura di Gianfranco CANTELLI”,”Lettere a una principessa tedesca. Volume primo.”,”Eulero (Basilea 1707 – Pietroburgo 1783) operò soprattutto nel campo della matematica pura; la sistematizzazione e la riformulazione dell’analisi che si trova nelle sue opere è alla base della matematica moderna e della teoria delle funzioni.”,”SCIx-287-FL”
“EULERO (Leonhard EULER), a cura di Gianfranco CANTELLI”,”Lettere a una principessa tedesca. Volume secondo.”,”Eulero (Basilea 1707 – Pietroburgo 1783) operò soprattutto nel campo della matematica pura; la sistematizzazione e la riformulazione dell’analisi che si trova nelle sue opere è alla base della matematica moderna e della teoria delle funzioni.”,”SCIx-290-FL”
“EURIPIDE, a cura di Filippo Maria PONTANI”,”Tutte le tragedie. Alcesti, Medea, Ippolito, Eraclidi, Ecuba, Andromaca, Supplici, Eracle, Troiane, Elettra, Elena.”,”v. introduzione “”Il morto giace e il vivo si dà pace”” (pag 37) Eracle: Tra l’ essere e il non essere ci corre. Admeto: Questo lo credi tu: per me è diverso. (pag 42) Corifea: Strane le congiunture degli eventi! Norme fatali assegnano le parti: rendono amici nemici implacabili, chi fu benigno lo rendono ostile (pag 206) Ecuba: “”Ah! Non c’è proprio nessuno che sia libero. Si è schiavi del denaro o della sorte, i cittadini o le leggi impediscono di regolarsi come ognuno crede.”” (pag 207) Ecuba: “”Gli amici si conoscono nei guai: ce n’è fin troppi nella buona sorte.”” (pag 216) Corifeo: “”Anche se sono lenti nel parlare, gli uomini retti trovano materia per dichiarare le loro ragioni””. (pag 304) Corifea: “”Non c’è fortuna fuori di giustizia: nel giusto è la speranza di salvezza””. (pag 458) Elena: “”I peggiori hanno spesso più fortuna”” (pag 463) Dioscuri: ‘I generosi non sono odiati dagli dèi: le pene sono proprie di chi non conta nulla”” (pag 477) “”L’ opera euripidea è certo l’ opera delle contraddizioni. Ora è un desolato pessimismo sulla vita degl uomini o sugli aspetti dell’ anima umana, ora un sogno utopistico che non esclude del tutto la speranza (…)””. (pag 12, introduzione) “”Euripide è il poeta della ricerca””. (pag 12, introduzione) “”Perché ti struggi? Le sventure, prima o poi gli dèi su tutti gli uomini le mandano.”” (pag 243) “”Il morto giace e il vivo si dà pace”” (pag 37) Eracle: Tra l’ essere e il non essere ci corre. Admeto: Questo lo credi tu: per me è diverso. (pag 42) Corifea: Strane le congiunture degli eventi! Norme fatali assegnano le parti: rendono amici nemici implacabili, chi fu benigno lo rendono ostile (pag 206) Ecuba: “”Ah! Non c’è proprio nessuno che sia libero. Si è schiavi del denaro o della sorte, i cittadini o le leggi impediscono di regolarsi come ognuno crede.”” (pag 207) Ecuba: “”Gli amici si conoscono nei guai: ce n’è fin troppi nella buona sorte.”” (pag 216) Corifeo: “”Anche se sono lenti nel parlare, gli uomini retti trovano materia per dichiarare le loro ragioni””. (pag 304) Corifea: “”Non c’è fortuna fuori di giustizia: nel giusto è la speranza di salvezza””. (pag 458) Elena: “”I peggiori hanno spesso più fortuna”” (pag 463) Dioscuri: ‘I generosi non sono odiati dagli dèi: le pene sono proprie di chi non conta nulla”” (pag 477)”,”VARx-213″
“EURIPIDE”,”Tragedie.”,” Oreste: Qual pur tu sei, temenza hai della morte, Che da’ travagli a liberar ti viene? Il Frigio: L’uom, benchè servo, ama veder la luce. Oreste: Ben ragioni. Prudenza ti fa salvo; Ma dentro va’. Il Frigio: Tu non m’uccidi adunque? Oreste: No. Il Frigio: Bel detto quest’è. Oreste: Ma poi consiglio Mutar potremmo. Il Frigio: Oh! non bel detto è questo (…) (pag 176)”,”VARx-519″
“EURIPIDE, a cura di Umberto ALBINI e Anna Maria MESTURINI”,”Elena – Ione.”,”‘Elena (412 aC) e Ione (418-410 aC) soo entrambi “”drammi del caso””: in essi il destino delle due protagoniste, Elena e Creusa, non è risolto da un provvidenziale ‘deus ex machina’, ma preda di un cieco moto di eventi che ostacolando, mutando e deviando i loro progetti e le loro azioni ne fa risaltare la compessa e contraddittoria umanità. In queste due tragedie di tono quasi romanzesco Euripide si affianca all’osservazione psicologica, sempre profonda e arguta, il gioco agile e leggero della fantasia e un insolito gusto per l’esotismo, che lasciano affiorare qua e là tratti più distesi quasi da commedia’. (quarta di copertina)”,”VARx-040-FGB”
“EVANS Richard J. a cura; saggi di Michael GRÜTTNER James S. ROBERTS David F. CREW Stefan BAJOHR Eve ROSENHAFT Dick GEARY”,”The German Working Class 1888-1933. The Politics of Everyday Life.”,”Richard J. EVANS è Lecturer in European History all’Univ of East Anglia. Oltre ad EVANS che è autore dell’introduzione, i saggi sono di Michael GRÜTTNER, James S. ROBERTS, David F. CREW, Stefan BAJOHR, Eve ROSENHAFT, Dick GEARY.”,”MGEx-041″
“EVANS David Owen”,”Le socialisme romantique. Pierre Leroux et ses contemporains.”,”Contiene: Il socialismo di Victor Hugo (pag 166-192) “”La forma di questa società nuova sarà repubblicana e democratica. Il socialismo di Leroux è un socialismo democratico; è quello che lo distingue da molti altri sistemi dell’ epoca. Né Saint-Simon, né Fourier, né Proudhon sono democratici; con Pecqueur, presso cui si rilevano delle tracce dell’ autoritarismo sansimoniano, Cabet, e Louis Blanc (senza parlare di Lamennais che è fuori del movimento). Leroux è il solo partigiano del sistema democratico tra i socialisti dell’ epoca romantica””. (pag 77-78)”,”SOCU-126″
“EVANS John Lewis”,”The Communist International 1919-1943.”,”John L. Evans (1930-) Pennsylvania comincia la sua carriera alla Yale University nel 1948. Dopo due anni è arruolato nell’esercito presso l’Army Language School dove studia il russo. Quindi viene mandato in Germania come interprete. Alla fine della leva torna all’insegnaamento alla Georgetown University e più tardi alla University of North Carolina dove riceve il Ph.D. in History nel 1967. Infine è insegnante al St. Albany School di Washington (1973).”,”INTT-004-FL”
“EVANS Richard J. GEARY Dick a cura; saggi di BESSEL Richard HARVEY Elizabeth HOMBURG Heidrun KRAMER Helgard MCELLIGOTT Anthony NIEHUSS Merith PEUKERT Detlev ROSENHAFT Eve WULFF Birgit”,”The German Unemployed. Experiences and Consequences of Mass Unemployment from the Weimar Republic to the Third Reich.”,”Richard J. Evans was born in Woodford, Essex in 1947 and studied Modern History at Jesus College, Oxford, graduating in 1969. From 1969 to 1972 he studied at St. Antiny’s College, Oxford, holdinga Hanseatic Scholarship from the FVS foundation in Hamburg and Berlin from 1970 to 1972 and gaining his doctorate in 1972. From 1972 to 1976 he taught at Stirling University, and since 1976 he has been on the faculty of the university of East Anglia, Norwich, becoming Professor of European history in 1983. His latest book, Death in Hamburg: Society and Politics in the Cholera Years 1830-1910, is to be published in 1987. Dick Geary was born in Leicester in 1945 and studied History at King’s College Cambridge, from 1964 to 1970, gaining his doctorate in 1971. From 1970 to 1973 he was a Research Fellow of Emmanuel College, Cambridge, and from 1973 Lecturer at the university of Lancaster, where he is currently Senior Lecturer in German Studies. He is the author of European Labour Protest 1848-1939, and of numerous articles on Marxist theory, the German labour movement, and unemploymet in the Weimar Republic, his latest book, Revolution and the German Working Class 1848-1933, is due to be published in 1987. List of figures, List of Tables, List of Abbreviations, preface, notes on contributors, index.”,”MGEK-014-FL”
“EVANS R.J.W. POGGE VON STRANDMANN Hartmut a cura; saggi di Michael HOWARD Z.A.B. ZEMAN R.J.W. EVANS D.W. SPRING Hartmut POGGE VON STRANDMANN Richard COBB Michael BROCK”,”The Coming of the First World War.”,”Saggi di Michael HOWARD Z.A.B. ZEMAN R.J.W. EVANS D.W. SPRING Hartmut POGGE VON STRANDMANN Richard COBB Michael BROCK Tamburi di guerra dalla crisi di Agadir “”The first [common assumption] was that war was inevitable. The now much-quoted statement made by General von Moltke at the so-called Council of War in December 1912, ‘I hold war to be inevitable, and the sooner the better’ (14), can be paralleled with comparable expressions by responsible figures in every army in Europe. They may have differed over the second part of the sentence – whether it was better to get it over with quickly or wait for a more favourable moment – but from 1911 onward it is hard to find any military leader suggesting that war could or should any longer be avoided. The change of mood in the summer of that year, provoked by the Agadir crisis, was very marked. In France a new political leadership appointed new military chiefs, who belatedly and desperately began to prepare their ramshackle army for the test of war. The Dual Alliance was reactivated, Russian mobilization schedules were speeded up, and the Great Programme of Russian military modernization was set on foot. In Germany the agitation began which contributed so powerfully to the massive increase in the military strength of the German army. In Britain the government gave its blessing to the army’s plans for sending the British Expeditionary Force to France, and Winston Churchill was sent to the Admiralty to bring the navy into line. The extent to which war was generally regarded as inevitable or desirable by the public as a whole is still difficult to gauge – though if the ‘distant drummer’ penetrated into the summer idylls of A.E. Housman it is reasonable to suppose that less remote figures found the sound pretty deafening. But certainly for the military the evidence is overwhelming that the question in their mind was not ‘whether’ but ‘when’. They saw their job as being, not to deter war, but to fight it”” (saggio di Michael Howard ‘Europe on the Eve of the First World War’) (pag 10)”,”QMIP-212″
“EVANS Richard J.”,”The Third Reich in Power 1933-1939.”,”Richard J. Evans (Londra, 1947) insegna Storia moderna alla Cambridge University. Tra i suoi libri ricordiamo: Death in Hamburg, The Feminist Movement in Germany 1894-1933, Hitler’s Shadow, Rituals of Retribution, Fraenkel Prize per la Storia contemporanea, Negare le atrocità di Hitler, In difesa della storia,”,”GERN-010-FL”
“EVANS Richard J.”,”La nascita del Terzo Reich.”,”Richard J. Evans (Londra, 1947) insegna Storia moderna alla Cambridge University. Tra i suoi libri ricordiamo: Death in Hamburg, The Feminist Movement in Germany 1894-1933, Hitler’s Shadow, Rituals of Retribution, Fraenkel Prize per la Storia contemporanea, Negare le atrocità di Hitler, In difesa della storia,”,”GERN-023-FL”
“EVANS Richard J.”,”The Coming of the Third Reich.”,”Richard J. Evans (Londra, 1947) insegna Storia moderna alla Cambridge University. Tra i suoi libri ricordiamo: Death in Hamburg, The Feminist Movement in Germany 1894-1933, Hitler’s Shadow, Rituals of Retribution, Fraenkel Prize per la Storia contemporanea, Negare le atrocità di Hitler, In difesa della storia, List of illustrations, List of Maps and Diagrams, Preface, notes, Bibliography, index,”,”GERN-024-FL”
“EVANS Richard J.”,”Proletarians and Politics. Socialism, protest and the working class in Germany before the First World War.”,”Richard J. Evans (Londra, 1947) insegna Storia moderna alla Cambridge University. Tra i suoi libri ricordiamo: Death in Hamburg, The Feminist Movement in Germany 1894-1933, Hitler’s Shadow, Rituals of Retribution, Fraenkel Prize per la Storia contemporanea, Negare le atrocità di Hitler, In difesa della storia, List of illustrations, Preface, Notes, Index,”,”MGEx-038-FL”
“EVANS Richard J.”,”La nascita del Terzo Reich.”,”Richard J. Evans (Londra, 1947) insegna Storia moderna alla Cambridge University. Tra i suoi libri ricordiamo: Death in Hamburg, The Feminist Movement in Germany 1894-1933, Hitler’s Shadow, Rituals of Retribution, Fraenkel Prize per la Storia contemporanea, Negare le atrocità di Hitler, In difesa della storia. “”I nazisti stavano per avviare la realizzazione di un’utopia razziale: una nazione di eroi di razza pura si sarebbe preparata nel più breve tempo e nel modo più completo possibile alla prova suprema della superiorità razziale tedesca – una guerra che avrebbe schiacciato e annientato i suoi nemici e instaurato un nuovo ordine europeo il cui fine ultimo era la dominazione del mondo”” (pag 497)”,”GERN-001-FER”
“EVANS William”,”Come preparare i sermoni.”,”L’autore, William Evans ha pubblicato pure ‘The Great Doctrines of the Bible’. Durante la sua vita fu collegato col Moody Bible Institute e il Bible Institute di Los Angeles. È morto all’età di ottant’anni nel 1950. “”Non basta che l’uomo ‘comprenda’ la verità, si deve far sì che la ‘senta’”” (pag 71)”,”RELP-001-FAP”
“EVE Michael FAVRETTO Anna Rosa MERAVIGLIA Cinzia”,”Le disuguaglianze sociali.”,”Michael Eve insegna Sistemi sociali comparati all’Università del Piemonte Orientale (sede di Alessandria). Anna Rosa Favretto insegna Sociologia della famiglia all’Università del Piemonte Orientale (Sedi di Asti e Novara). Cinzia Meraviglia insegna Metodologia delle scienze sociali all’Università del Piemonte Orientale (sede di Alessandria).”,”TEOS-034-FL”
“EVOLA Julius”,”Il mito del sangue.”,”Julius Evola, pseudonimo di Giulio Cesare Evola (Roma, 19 maggio 1898 – Roma, 11 giugno 1974), è stato un filosofo, pittore, poeta, scrittore ed esoterista italiano. (wik)”,”GERN-001-FFS”
“EVTUHOV Catherine STITES Richard”,”A History of Russia: Peoples, Legends, Events, Forces. Since 1800.”,”Catherine Evtuhov, Richard Stites, Georgetown University. Preface, Suggested Readings, Rulers of Various States, Index, Table, Illustrazioni, Cartine, foto, A Note on Dates and Transliteration,”,”RUSx-104-FL”
“EYCK Erick”,”Storia della Repubblica di Weimar 1918 – 1933.”,”EYCK Erick è nato nel 1878. Dopo gli studi in legge intraprese la carriera di magistrato presso la Corte d’ Appello di Berlino. Costretto a lasciare la Germania poté dedicarsi agli studi storici. In Inghilterra fu chiamato dalla famiglia GLADSTONE per ordinare l’ archivio di famiglia e da quella occasione nacque il suo libro su GLADSTONE. Lavorò poi alla monumentale biografia di BISMARCK in tre volumi (l’ edizione italiana è ridotta). A lavori di storia inglese su PITT e FOX è seguita una monografia sulla personalità di GUGLIELMO II. E’ morto a Londra nel 1964.”,”GERG-001″
“EYCK Erich KAEGI Werner VALSECCHI Franco NAMIER L.B. SPELLANZON Cesare JEMOLO C.A. MATURI Walter BARBAGALLO Corrado BOURGIN Georges RODOLICO Niccolò RENOUVIN Pierre CESSI Roberto SALVATORELLI Luigi, relazioni; CORTESE Nino MARCHETTI Leopoldo LABROUSSE Ernest JANOSSY Denes FALCO Giorgio, interventi”,”Il 1848 nella storia d’ Europa. Convegno di scienze morali storiche e filologiche. 4-10 Ottobre 1948.”,”Relazioni di EYCK Erich KAEGI Werner VALSECCHI Franco NAMIER L.B. SPELLANZON Cesare JEMOLO C.A. MATURI Walter BARBAGALLO Corrado BOURGIN Georges RODOLICO Niccolò RENOUVIN Pierre CESSI Roberto SALVATORELLI Luigi; Comunicazioni di CORTESE Nino MARCHETTI Leopoldo LABROUSSE Ernest JANOSSY Denes FALCO Giorgio. Contiene il saggio ‘Atteggiamenti dei gruppi sociali nel Risorgimento italiano (1796-1848) (N. RODOLICO).”,”QUAR-047″
“EYCK Erich”,”Storia della Repubblica di Weimar. (1918-1933).”,”Erich Eyck nacque nel 1878. Dopo gli studi in legge, intraprese la carriera di magistrato presso la Corte d’Appello di Berlino. Costretto a lasciare la Germania. poté dedicarsi completamente agli studi storici. In Inghilterra, fu chiamato dalla famiglia Gladstone per ordinare l’archivio di famiglia, e da quella occasione nasceva il suo libro Gladstone. Continuava intanto a lavorare alla monumentale biografia di Bismarck (Bismarck, Leben und Werke, in tre volumi, di cui lo stesso autore ha compiuto una nutrita riduzione per l’edizione italiana, apparsa nel 1950 presso Einaudi). A lavori di storia inglese su Pitt e Fox è poi seguita nel 1951 una monografia centrata sulla personalità di Guglielmo II (Das persönliche Regiment Wilhelms II). Eyck è scomparso il 23 giugno del 1964 a Londra.”,”GERG-004-FL”
“EYRAUD Francois SAGET Catherine”,”L’ essentiel sur les salaires minimums dans le monde.”,”””Le résultat de cette comparaison montre clairement que le salaire minimum n’a pas d’effet significatif sur le chômage des travailleurs à bas salaires (pour être tout à fait exact, sur la probabilité d’emploi ‘moyenne’ de ce groupe). Mais l’ étude de Yuen (2003) va plus loin et montre qu’il existe, en fait, un effett négatif clair sur l’ emploi mais affectant soulement un sous-groupe de travailleurs à bas salaires. Ainsi, un Canada, les revalorisations du salaire minimum diminuent l’ emploi des travailleurs à bas salaires dont la productivité et le niveau de qualification sont les plus faibles et qui n’ont que peu de perspectives de trouver un emploi mieux rémunéré. En revanche, elles sont associées à une augmentation de l’emploi d’autres catégories dont le salaires sont aussi bas mais dont les perspectives de promotion sont plus ouvertes. Il s’agit, par exemple, d’étudiants ou de travailleurs temporainement “”piégés”” dans un emploi à bas salaire mais dont la qualification leur laisse toutes les chances de trouver un meilleur emploi plus tard. Ainsi, les revalorisations du salaire minimum n’affectent pas toujours de facon homogène le niveau de l’ emploi des travailleurs payés aux alentours du salaire minimum.”” (pag 75)”,”CONx-147″