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“AAVV”,”Histoire de la II Internationale. Congres socialiste international. Stuttgart 6-24 Aout 1907. VIII Tome 16″,”Proposizioni e progetti di risoluzioni presentati in tre lingue.”,”INTS-011″
“AAVV”,”Histoire de la II Internationale. Congres socialiste international. Stuttgart 6-24 Aout 1907. VIII Tome 18 bis: Minorités”,”Rapporti di attività sottomessi al Congresso socialista internazionale da parte delle organizzazioni e partiti operai e socialisti.”,”INTS-011″
“AAVV (GIUNTA CENTRALE PER GLI STUDI STORICI)”,”Bibliografia storica nazionale. Anni XLVII-XLVIII. 1985 – 1986.”,”La bibliografia comprende le segnalazioni di libri pubblicati in territorio italiano, anche se di lingua straniera, e di contributi apparsi in riviste italiane scientifiche e di buona divulgazione.”,”EMEx-012″
“AAVV”,”Notiziario anarchico per la Liguria. A cura del C.d.C. della F.A.L. Verbale del Congresso della F.A.L. tenuto a Ponte X il 19 marzo 1950.”,”Tra i presenti: CERVETTO, PARODI, VINAZZA, BOGLIANI, MARZOCCHI.”,”ANAx-073″
“AAVV”,”Raccolta di ‘lotta comunista’ 1965-1995.”,”””Marx ed Engels avevano ricavato dall’analisi dello scontro tra le frazioni liberiste e dirigiste, liberali e reazionarie, liberoscambiste e protezioniste, e dall’attento studio della loro influenza e concorrenza sul movimento operaio la teoria della aristocrazia operaia e del partito operaio borghese. Quasi un secolo di cicli economici e di lotte politiche in Inghilterra, in Francia, in Germania è condensato in questa teoria che non è il gesto della impazienza moralistica ma il frutto della serena meditazione scientifica. Lenin restaura questa teoria e, nella nuova fase imperialista, richiama tutte le costanti del fenomeno sociale che l’ha originata. La aristocrazia operaia, soggetta ad espansione e a restrizione secondo i cicli economici, è una costante come lo è la guerra. L’influenza delle frazioni borghesi sul movimento operaio è un’altra costante. Ma ciò che accumuna le frazioni borghesi è lo sviluppo imperialistico del capitalismo: esse possono differenziarsi sul liberismo e sul dirigismo, sul liberoscambismo e sul protezionismo, ma vivono ormai con lo stesso sangue che ha come tratto caratteristico il parassitismo. Possono differenziarsi in liberali e in conservatori, ma sono accomunate dalla “”reazione su tutta la linea”” perché nessuna rappresenta il progresso delle forze produttive e utte ne rappresentano la distruzione nelle crisi e nelle guerre imperialistiche. La loro influenza sul movimento non può essere altro che la politica sociale dell’imperialismo: il socialimperialismo”” [Arrigo Cervetto, “”Il restauro della teoria leninista sul socialimperialismo””, Lotta Comunista, N. 120, agosto 1980, p. 1, (in) “”Raccolta 1965-1995, Edizioni Lotta Comunista, Milano, 1996]”,”ELCx-038″
“AAVV”,”I lavoratori nella pratica rivoluzionaria. I consigli di fabbrica e la rivoluzione.”,”Fondo Aldo VINAZZA”,”ANAx-108″
“AAVV; articoli di LEDER RAKOSI BARBUSSE MÜNZENBERG BRANDLER VARGA TROTSKY VARGA KAMENEV KRASSIN LENIN BRONSKI PJATAKOV LOSOVSKY RAKOVSKY e altri”,”Jahrbuch für Wirtschaft, Politik und Arbeiterbewegung. 1. 1922 – 1923.”,”articoli di LEDER RAKOSI BARBUSSE MÜNZENBERG BRANDLER VARGA TROTSKY VARGA KAMENEV KRASSIN LENIN BRONSKI PJATAKOV LOSOVSKY RAKOVSKY e altri”,”INTT-100″
“AAVV; articoli di ZINOVIEV RAKOSI UNGER VARGA KRITZMANN RYKOV BRONSKI STALIN TOMSKI e altri”,”Jahrbuch für Wirtschaft, Politik und Arbeiterbewegung. 2. 1923 – 1924.”,”articoli di ZINOVIEV RAKOSI UNGER VARGA KRITZMANN RYKOV BRONSKI STALIN TOMSKI e altri”,”INTT-101″
“AAVV; articoli di ZINOVIEV PEPPER REINHARDT DOMBAL DEBORIN GLAUBAUF LOAF KRYLENKO RYKOV DZERZHINSKY BRONSKI STALIN e altri”,”Jahrbuch für Wirtschaft, Politik und Arbeiterbewegung. 3. 1925 – 1926.”,”articoli di ZINOVIEV PEPPER REINHARDT DOMBAL DEBORIN GLAUBAUF LOAF KRYLENKO RYKOV DZERZHINSKY BRONSKI STALIN e altri”,”INTT-102″
“AAVV; CARACCIOLO Lucio KORINMAN Michel Direttori; ALVI G. BOLAFFI A. BONOMI A. BOTTAI B. CANFORA L. CERRETI C. CIAMPI G. COLOMBO F. CUCCHI G. DASSU’ M. FANTOZZI A. FAVARETTO T. FERRARIS L.V. FERRO G. GALLI DELLA LOGGIA E. JEAN C. LETTA E. LEVI R.F. MARGIOTTA BROGLIO F. MARTINOTTI G. MIGLIO G. PAGLIA V. PAGNINI M.P. PANEBIANCO A. PICCO G. PRODI R. RAMPINI F. RICCARDI A. ROMANO S. RUSCONI G.E. SACCO G. SILVESTRI S. TREMONTI G. VIGEVANI M. VIROLI M. ZANARDI LANDI A. ZANDA L.; Consiglio redazionale: L. ANTONETTI M. ANTONSICH F. ARGENTIERI A. BACHOUD G. BARENDSON P. BATTISTA A. BIANCHI S. BIANCHINI N. CARNIMEO A. DESIDERIO I. DIAMANTI E. FERRANTE W. GOLDKORN V. ILARI M. MAGNANI F. MAIELLO R. MENOTTI G. ORFEI A. POLITI S. PUCCINI A. SEMA E. TRAVERSO P. VERONESE C. URJEWICZ”,”Limes. Rivista italiana di geopolitica. 1.98 L’ Italia mondiale nella sfida tra le nazioni.”,”ALVI G. BOLAFFI A. BONOMI A. BOTTAI B. CANFORA L. CERRETI C. CIAMPI G. COLOMBO F. CUCCHI G. DASSU’ M. FANTOZZI A. FAVARETTO T. FERRARIS L.V. FERRO G. GALLI DELLA LOGGIA E. JEAN C. LETTA E. LEVI R.F. MARGIOTTA BROGLIO F. MARTINOTTI G. MIGLIO G. PAGLIA V. PAGNINI M.P. PANEBIANCO A. PICCO G. PRODI R. RAMPINI F. RICCARDI A. ROMANO S. RUSCONI G.E. SACCO G. SILVESTRI S. TREMONTI G. VIGEVANI M. VIROLI M. ZANARDI LANDI A. ZANDA L.; Consiglio redazionale: L. ANTONETTI M. ANTONSICH F. ARGENTIERI A. BACHOUD G. BARENDSON P. BATTISTA A. BIANCHI S. BIANCHINI N. CARNIMEO A. DESIDERIO I. DIAMANTI E. FERRANTE W. GOLDKORN V. ILARI M. MAGNANI F. MAIELLO R. MENOTTI G. ORFEI A. POLITI S. PUCCINI A. SEMA E. TRAVERSO P. VERONESE C. URJEWICZ”,”EMEx-045″
“AAVV”,”I papi e il comunismo.”,”A pagina 21 si dice quanto segue: “”Concepito l’ universo come lotta perpetua di classi nemiche, l’ odio non solo viene ammesso, ma inculcato come strumento utile di conquista: il Manifesto comunista riconosce che l’ urto definitivo per il trionfo del marxismo sarà lo spaventoso “”corpo a corpo”” del “”terrorismo rivoluzionario””.”,”RELC-100″
“AAVV”,”Thesen und Resolutionen des IV. Weltkongresses der Kommunistischen Internationale. Moskau, vom 5. November bis 5. Dezember 1922.”,”Contiene l’ organigramma del Partito Comunista Francese (PCF) pag 84.”,”INTT-122″
“AAVV”,”La crisi del 1926 nel Partito e nell’ Internazionale.”,”””Smettetela di filosofeggiare sulla Nep”” aveva ammonito LENIN nel 1922 (i bersagli erano soprattutto BUCHARIN e PREOBRAZHENSKIJ) così come nella polemica sui sindacati un anno prima erano stati BUCHARIN e TROTSKY. STALIN invece se ne stava appartato, fra il coro dei “”poeti della Nep””, badando unicamente alla Realpolitik dello Stato grande-russo. (pag 41). Per LENIN la chiave di volta dell’intera costruzione erano le sorti vittoriose della rivoluzione nel mondo. Per LENIN il “”lavoro organizzativo culturale”” inscindibile da “”un certo sviluppo dei mezzi materiali di produzione”” indispensabile per dare corpo e sostanza, quindi vitalità, alla cooperazione agricola…, richiederà dieci o venti anni ancora, aggiunge che è un’ ipotesi condizionata “”dall’ obbligo di lottare per la nostra posizione su scala internazionale”” (pag 41)”,”BORD-051″
“AAVV”,”Movimento Studentesco 1968-1976. Idee, esperienze, conquiste.”,”Nella cronologia si cita Lotta Comunista a proposito degli scontri del 17 aprile 1971 a Milano davanti alla Statale e del 28 ottobre 1975 davanti alla Casa dello studente.”,”ITAC-042″
“AAVV”,”La resistance anarcho-syndicaliste allemande au nazisme.”,”FAUD Freie Arbeiter Union Deutschlands”,”GERR-016″
“AAVV”,”Reports submitted to the Fourth Congress of the Labour and Socialist International, Vienna, July 1931, by the Secretariat of the L.S.I.”,”A pagina 24 parla della ‘Commission of Enquiry into the Conditions of Political Prisoners’ che ha pubblicato un opuscolo di 52 pagine di R. ABRAMOVITCH intitolato ‘The politischen Gefangenen in der Sowjet-Union’.”,”INTx-017″
“AAVV”,”Dritte Internationale Frauenkonferenz der S.A.I., Brüssel, 3-4 August 1928.”,”Contiene lettera originale manoscritta del 7.5.1929″,”INTx-020″
“AAVV”,”Cinquante ans de luttes heroiques et de sacrifices 1918-1968. Theses du Comité Central du Parti Communiste de Grece pour le cinquantieme anniversaire du Parti Communiste de Grece.”,”Secondo questa fonte la guerra civile greca ha fatto 50 mila morti, 6500 assassinati o fucilati dopo la condanna dei tribunali militari, 40 mila detenuti nei campi di concentramento, un milione di contadini deportati, 60 mila espatriati.”,”GREx-007″
“AAVV”,”Wie die chinesische Revolution zugrunde gerichtet wurde. Brief aus Schanghai gerichtet an das Exekutiv-Komitee der Kommunistischen Internationale von Stalin unterschlagen.”,”‘Wie die chinesische Revolution zugrunde gerichtet wurde. Brief aus Schanghai gerichtet an das Exekutiv-Komitee der Kommunistischen Internationale von Stalin unterschlagen.'”,”INTT-146″
“AAVV”,”Documenti della rivolta studentesca francese. A cura del Centro di informazioni universitarie.”,”””Da più di una settimana, i lavoratori occupano le fabbriche, gli studenti le facoltà; i contadini, ivittime delle assurdità dei mercati capitalisti, li raggiungono nella lotta. La bandiera rossa della classe operaia, e non quella di un partito, sventola dappertutto. La base comincia a organizzarsi e sviluppa formidabili capacità di iniziativa. Lo stato si ritira, cerca di riconquistare il paese con negoziati e strappare ai lavoratori quello che oggi si sono conquistato, e prepara subdolamente la repressione. (…) (pag 86)”,”FRAP-065″
“AAVV”,”Journées de l’ insurrection de juin 1848 par un garde national precedées des murs de Paris. Journal de la Rue, collection des principales affiches apposées de fevrier à juin 1848.”,”””Une bande de deux cents individus parcourut la rue Beauregard en criant: Aux armes! on égorge nos freres, alors que pas un coup de fusil n’avait eté tiré, et qu’eux seul semaient l’ alarme! Plusieurs d’entre eux portaient des fusils; d’autres etaient armes de pistolets, de sabres ou de barre de fer. Ils s’efforcaient evidemment de jeter le tumulte dans le quartier, et d’ entrainer dans leurs rangs la population ouvriere”” (pag 176)”,”QUAR-048″
“AAVV”,”Bollettino del PCI – 1930. Per una discussione sulla nostra politica.”,”Contiene la ‘Risoluzione per la espulsione di Santini, Feroci, e di Blasco da Partito Comunista d’ Italia e un estratto di un discorso di MANUILSKI sulla situazione del partito comunista d’ Italia.”,”PCIx-123″
“AAVV”,”Les Congres Socialistes Internationaux. Ordres du jour et Resolutions publié par le Bureau Socialiste International de Bruxelles.”,”””L’ ingresso di un socialista isolato in un governo borghese non può essere considerata come l’ inizio normale della conquista del potere politico, ma soltanto un espediente forzato, transitorio ed eccezionale”” (Congresso di Parigi, 1900) (pag 40)”,”INTS-020″
“AAVV”,”Der zweite Kongreß der Kommunist Internationale. Protokoll der Verhandlungen vom 19. Juli in Petrograd und vom 23. Juli bis 7. August 1920 in Moskau.”,”Interventi di BORDIGA BOMBACCI BUCHARIN FRAINA GALLACHER GOLDENBERG GRAZIADEI LENIN LEVI MARING MEYER PESTAGNA RADEK REED ROY SERRATI ZINOVIEV VIJNKOOP”,”INTT-148″
“AAVV”,”Preludio al ’48.”,”””La questione italiana ha fatto un passo immenso. Il Papa posto in presenza dei nuovi insulti per parte degli Austriaci, ha deliberato un Campo d’ osservazione a Forlì di 15 mila uomini dove si è recato anche l’ Azeglio. Nel tempo stesso è stato decretato l’ armamento di 30 mila volontari divisi in Guerillas. O l’ Austria retrocede, e l’ indipendenza dei principi italiani è garantita per sempre. O avanza e allora una guerra di principi è inevitabile, guerra nella quale bon gré, o mal gré troverassi impegnata tutta l’ Europa. Intanto fa meraviglia il contegno del Governo francese, il quale dopo aver annunziato all’ Europa dall’ alto della Tribuna di voler difendere l’ indipendenza del Papa, col mezzo del suo giornale officiale o dissimula i fatti, o calunnia gl’ italiani, o travisa le intenzioni ed i fatti, evidentemente per aprirsi una ritirata.(…)”” (pag 165, lettera di Leopoldo Galeotti alla principessa Belgioioso).”,”ITAB-125″
“AAVV”,”Bericht über die tätigkeit der exekutive der kommunistischen internationale vom IV. bis V. weltkongress. Thesen und Resolutionen des V. Weltkongresses der Kommunistischen Internationale. MoskauM vom 17 Juni bis 8. Juli 1924.”,”Contiene notizie sulla biblioteca dell’ EKKI (numero di volumi, sistema di catalogazione, orari di apertura biblioteca, frequenza del pubblico) (pag 110) Risoluzione sul Marx-Engels-Institut. pag 189″,”INTT-153″
“AAVV”,”Renaissance du bolchevisme en URSS. Memoires d’un bolchevik-leniniste.”,”””La pubblicazione di queste ‘Memorie, per Samizdat in Unione sovietica ha egualmente un’ importanza politica della quale i lettori dei paesi capitalistici possono difficilmente rendersi conto”” (pag 25; introduzione di FRANK) “”18 h. 50. Lenine meurt. Les “”heros”” du groupe fractionnel des sept avaient chargé personnellement, pour controler la manier dont était observé le regime etabli par les medecins, celui qui etait le principal responsable des attaques nerveuses dont commencait à etre victime Lenine: Staline. “”ce ne sont pas les medecins qui donnent des directives au C.C. mais le C.C. qui a donné des instructions aux medecins”” s’ indignait Lenine (1)”” (pag 80) (1) Voir le Journal des secretaires de Lenine”,”RIRO-244″
“AAVV”,”Zur Geschichte der kommunistischen Bewegung in der Schweiz. Historische Kommission der Partei der Arbeit der Schweiz (Herausgeber).”,”Contiene anche una foto della manifestazione organizzata dal KPS (partito comunista svizzero) per il 1° maggio (1921-1924) (sfilata in camicia, cravatta, cappello e… ombrello). (pag 92)”,”MEOx-047″
“AAVV”,”La polveriera balcanica. Dall’ aggressione NATO contro la “”mini-Jugoslavia all’ incendio in Macedonia.”,”””Va detto in terzo luogo e in critica alle interpretazioni sovraimperialistiche che le rivalità tra le potenze europee sono iscritte nei rispettivi sistemi economici e non sono indotte dalla superpotenza americana. E’ stato scritto che la guerra dell’ Adriatico è una guerra degli Stati Uniti “”contro l’ unità europea e contro la Russia”” e che “”forza determinata”” è un’ operazione voluta dagli USA “”per dare una sterzata neoliberista alla UE””. Si tratta di idee senza fondamento. E’ sufficiente rilevare che ciò che manca in queste interpretazioni è il presupposto: l’ unità europea””. “”Per cui l’ unità europea è solo un paravento dietro cui ogni potenza del vecchio continente persegue la propria espansione ed egemonia.”” (pag 52-53)”,”EURC-064″
“AAVV”,”Storia di rivoluzione comunista.”,”””All’ 11a Conferenza di Partito (21-22 dicembre 1974), esso riconosce altresì che l’ atteggiamento pratico tenuto dai gruppi che si richiamano alla Sinistra Comunista (Programma Comunista, Battaglia Comunista, Lotta Comunista), mostra che i primi due, col loro teoricismo ed empirismo, sbandano ogni qualvolta scendono sul terreno pratico; e che il terzo, col suo tatticismo, esaurisce l’ attività nel movimentismo e nella pratica organizzativa. Esso nota in particolare che quest’ ultimo gruppo tende sempre più nei fatti verso la linea interclassista della putrefatta estrema sinistra, ponendosi su molte questioni (sindacale, femminile, fascismo) alla sua coda. Trae quindi la conclusione che ognuno dei tre gruppi considerati esercita un ruolo negativo nella costruzione del partito. E che bisogna pertanto denunciarne le posizioni.”” (pag 68-69)”,”MITC-047″
“AAVV”,”Internationale Konferenz des Zentralkomitees der Sed aus anlass des 100. Jahrestages des erscheinens von August Bebels Buch “”Die Frau und der Sozialismus””.”,”Interventi di Kurt HAGER Inge LANGE Lee DLUGIN Nguyen THI NHU Lidija Pawlowna LYKOWA Anna-Liisa HYVONEN Mariam FIROUZ Nawal QALQILI Manolo MENENDEZ M. DE BARROS Aida TISO Fausta CECCHINI Hatsue KOIZUMI e altri”,”MGEx-133″
“AAVV”,”Internationale Konferenz des Zentralkomitees der Sed aus anlass des 100. Jahrestages des erscheinens von August Bebels Buch “”Die Frau und der Sozialismus””.”,”Interventi di Fanzia MUSLIM Mariam ABBOUD Susanne SOHN Paul VERNER Kurt HAGER George TOUBI e altri”,”MGEx-134″
“AAVV”,”Fondazione Giangiacomo Feltrinelli. Cinquant’anni di pubblicazioni.”,”””Fra queste persone, Giuseppe Del Bo è una di quelle più prezione in tutta la nostra storia. A fianco di Feltrinelli fin dagli inizi dell’ avventura, Del Bo è stato il primo presidente della Fondazione, costituita nel 1974, due anni dopo la tragica morte del suo ideatore.”” (S. Veca, pag X)”,”ARCx-018″
“AAVV”,”Weltenwende-wir waren dabei. Erinnerungen deutscher Teilnehmer and der Großen Sozialistischen Oktoberrevolution und an den Kämpfen gegen Interventen und Konterrevolutionäre 1917-1920.”,”Scritti di Heinz VOßTE Rudolf ROTHKEGEL Fritz SCHWARZ Fritz GROSSE Joseph GUTSCHE Leo EISENKOLB Alfred HOLLIK Paul KRÜGER Ferdinand EFFENBERGER Josef THIEDE Stanislaus PLUSKOTA Otto MORITZ Hans Georg BRAUN Johann FICHTENAU Albert BROCH Hasn ZEBROWSKE Anton FRITSCH Fritz GNIFFKE Franz WINTER Josef TICHANEK Fritz SCHRÖFEL Franz KLINGER Hans MANHART Joseph HÄNSELER Franz PIETRZIK”,”RIRO-247″
“AAVV”,”I cinquecento giorni di Teng Hsiao-ping. La lotta contro il vento deviazista di destra. Collettivo nuova cultura di Pechino.”,”””Sul dibattito tra Lenin e i due traditori, Bucharin disse infatti che Lenin studiava le questioni “”solo dal punto di vista politico””, mentre Trotsky le esaminava “”solo dal punto di vista economico””; dunque lui, il signor Bucharin si assumeva l’ incarico di unificare questi due punti di vista in modo da distendere la situazione. Lenin confutò così l’ errore: “”Bucharin sostiene l’ unità di questi due punti di vista, ma questo significa cadere nello eclettismo dal punto di vista teorico!””. E ancora: “”Sostenendo che esaminare i problemi dal punto di vista politico ha approssimativamente lo stesso valore che esaminarli dal punto di vista economico, e cioè che questi due metodi possono essere usati nello stesso tempo, questo equivale a dimenticare le prime conoscenze del marxismo””. (pag 168) “”Da parte sua, Lenin disse: “”Rispetto agli affari economici la politica non può non occupare il posto più importante. Chi non accetta questo concetto dimentica le conoscenze fondamentali del marxismo””. (pag 166)”,”CINx-130″
“AAVV”,”Classe contre classe. La question francaise au IXe Executif et au VI Congres de l’ I.C.”,”””Camarades francais, nous avons des experiences internationales qui son très utiles. Le parti communiste yougoslave, en 1919-1920, était un grand parti qui avait au Parlement 65 deputes; il constituait une force parlementaire considerable. Mais ce n’était qu’une apparence. Par un decret, ce parti a été dissous presque sans resistance, et le mouvement communiste en Yougoslavie vegete depuis sept ans.”” (pag 80 intervento di V. KOLAROV)”,”INTT-160″
“AAVV”,”I testi del partito comunista internazionale. 2. In difesa della continuità del programma comunista. Tesi della frazione comunista astensionista, 1920. Tesi di Roma, 1922. Tesi sulla tattica dell’ Internazionale, 1922. Tesi di Lione, 1926. Natura funzione tattica del partito comunista, 1945. Tesi caratteristiche del partito, 1951. L’ attività organica del partito in situazioni sfavorevili, 1965. Tesi sul compito storico, l’ azione e la struttura del partito comunista mondiale, 1965. Tesi supplementari a quelle del 1965, 1966.”,”””Ma il punctum dolens del cruciale 1923 resta la Germania, ed è qui che le oscillazioni tattiche e l’ eclettismo del Comintern (assai più che in Bulgaria e in Estonia, episodi sui quali non possiamo soffermarci) producono nella seconda metà dell’ anno quello che, per le sue conseguenze vicine e lontane, può definirsi il grande disastro preparatorio delle sconfitte in Cina e Inghilterra e della mortale crisi del partito russo e della stessa Internazionale negli anni successivi. (premessa, pag 82-83)”,”MITC-048″
“AAVV”,”La Fiom di Milano. I funzionari, 1945-1985.”,”Alla stesura del volume hanno collaborato Maria Chiara BISOGNI Elide BIANCHINI Silvano CORNO Luigi DIAFERIA Angela GANDOLFI Liliana GATTI Anna LA CORAZZA, Gianfranco PAGLIARULO Antonio RAINONE Licia ROSELLI Antonio VENTURA. “”Una relazione interessante intercorre tra qualifica professionale e affiliazione politica. I dati ci mostrano che tra gli iscritti al Pci troviamo più operai qualificati e più impiegati tecnici. Invece tra gli iscritti al Psi troviamo una maggiore incidenza percentuale degli operai specializzati””. (pag 484)”,”MITT-147″
“AAVV”,”I sindacati sovietici. Notizie e fatti.”,”””L’ opposizione contro la competizione venne dai lavoratori e dai dirigenti sindacali. In una lettera al Trud (3 luglio 1929) un operaio metallurgico così si esprimeva: “”Le condizioni di lavoro sono già chiamate “”di sfruttamento””, ed ora abbiamo la competizione socialista… Chi sono questi lavoratori di punta? Giovani comunisti, pieni di forza e di entusiasmo. Con questi naturalmente si possono smuovere le montagne. Ed il loro esempio è imitato da elementi temerari più anziani i quali possono una volta tanto raggiungere risultati eccezionali. Ma ciò quanto può durare? Un mese, due mesi, forse sei mesi… Viceversa noi siamo semplici lavoratori e dobbiamo pensare a lavorare anche in futuro. (Citato da Schwarz in Il Lavoro nell’ Unione Sovietica, New York, 1952, pag 122). Gli oppositori furono condannati come “”trozkisti di destra, rinnegati e traditori”” ed “”elementi sindacali politicamente degenerati””. (Grande Enciclopedia Sovietica, 1° edizione, vol. 52, pag 280). (pag 33)”,”RUSU-158″
“AAVV”,”Gli aspetti economici della mano d’ opera nell’ Unione Sovietica.”,”””Il sistema di pagamento progressivo a cottimo, che costituiva l’ essenza del movimento dei lavoratori d’ assalto (stakanovista) ha perduto molto della sua originaria importanza. Fino al 1956 un terzo dei lavoratori era retribuito in base a questo sistema che provocava un rapido aumento dei salari con l’ incremento della produzione. Coloro che applicavano tecniche di lavoro perfezionate potevano guadagnare salari molto superiori alla media, dato che per un certo periodo le loro norme di produzione rimasero invariate, mentre la loro produzione aumentava considerevolmente. Questi benefici non erano concessi ai loro compagni per i quali la presenza di uno stakanovista nell’ officina significava una norma di produzione più elevata da realizzare.”” (pag 14-15)”,”RUSU-159″
“AAVV”,”Quaderno del Bolscevismo-Leninismo (s.n., s.d., maggio 1936). “”Progetto di piattaforma presentato dal Gruppo Nostra Parola come contributo alla fusione dei B(olscevico-) L(eninisti) I(taliani)””.”,”Teoria della rivoluzione permanente. “”Gli aspetti fondamentali della teoria “”trotskista”” della rivoluzione permanente sono tre. 1. Passaggio della rivoluzione democratica alla rivoluzione socialista. 2. Caratteristiche della rivoluzione socialista. 3. Carattere internazionale della rivoluzione socialista derivante dallo stato “”presente”” dell’ economia e della struttura sociale dell’ umanità. Riferendosi al primo dei tre aspetti della teoria, Trotsky sin dal 1905 poneva un termine alla concezione volgare della democrazia come stadio ineluttabile e necessario per la dittatura del proletariato. (…) Trattando del secondo aspetto Trotsky insiste sulla trasformazione continua (e quindi permanente) dei rapporti sociali, talmente complessi “”che la società non può arrivare a uno stato di equilibrio””. Se ne deduce logicamente “”il carattere permanente della rivoluzione socialista””. Sul terzo aspetto della teoria, che trova le sue premesse nella postulazione marxista dell’ internazionalismo proletario, il compagno Trotsky insiste particolarmente, costituendo esso il perno intorno a cui si muovono e l’ economia mondiale e le forze produttive e “”lo slancio mondiale della lotta di classe””. (pag 13)”,”TROS-098″
“AAVV”,”Bollettino d’ informazione edito dai bolscevichi-leninisti italiani aderenti alla IV Internazionale (N. 1, 25 giugno 1936 – N. 2, 7 agosto 1936).”,”Trotsky: “”la nuova costituzione sopprime i Soviet e confonde gli operai nella massa della popolazione. Certo da tempo i Soviet hanno perduto il lovo valore politico. Ma lo sviluppo dei nuovi antagonismi sociali e il risveglio della nuova generazione avrebbe portato a farla rivivere””. La prima preoccupazione dell’ aristocrazia sovietica è di sbarazzarsi dei soviet operai e soldati – dunque- “”soffocare la protesta degli operai contro l’ ineguaglianza sociale che ingrandisce sotto il peso delle masse più arretrate nella campagna; questa è la principale missione della nuova costituzione””. “”Il bonapartismo – conclude Trotsky- s’ appoggia sulla campagna contro la città””. “”La nuova costituzione deve dunque liquidare giuridicamente il regime sovietico decrepito e sostituirlo con un bonapartismo basato sul plebiscito””. (pag 30)”,”TROS-105″
“AAVV”,”Problemas presentes y futuros del Sindicalismo Revolucionario en España. Manifiesto Libertario.”,”””Per il sindacalismo rivoluzionario, o anarcosindacalista, il comunismo libertario non è altra cosa che la realizzazione di una società senza Stato e senza classi. Però, per utilizzare nozioni pragmatiche, il comunismo libertario non sarà altra cosa che autogestione generalizzata, ovvero, amministrazione da parte degli stessi lavoratori, amministrativi, manuali o tecnici, della produzione e distribuzione socializzata, da una parte, e dall’ altra, la già citata decentralizzazione del potere politico, fino a farlo risiedere nella propria società, in forma di multipli e democratici centri di decisione””. (pag 9)”,”ANAx-171″
“AAVV”,”Thesen und Resolutionen de V. Weltkongresses der Kommunistischen Internationale. Moskau, vom 17. Juni bis 8. Juli 1924.”,”Contiene: – Programma dell’ Internazionale Comunista (pag 50-79) – Tesi sull’ internazionale giovanile comunista (pag 146-153) – Risoluzione sulle pubblicazioni dell’ Istituto Marx-Engels”,”INTT-169″
“AAVV”,”Materialheft zum Kronstadt Kongreß, Berlin, 11. Mai 71 (TU).”,”Contiene due ritagli di giornale. Contiene lo scritto di E. PREOBRAZHENSKIJ, Le basi sociali della rivoluzione d’ Ottobre, Marzo 1921 (pag 35) e il 3° capitolo di Ida METT, Der Aufstand von Kronstadt (pag 53)”,”RIRO-256″
“AAVV”,”La nostra parola. Giornale comunista-internazionalista (N° 1, agosto 1934, n° 2 dicembre 1934).”,”””Vi sono dei momenti in cui la borghesia s’ appoggia e sulla socialdemocrazia e sul fascismo, vale a dire, quando essa si serve simultaneamente della sua agenzia conciliatrice e della sua agenzia terroristica. Tale fu, in un certo senso, il governo Kerensky durante gli ultimi mesi della sua esistenza: esso si appoggiava per metà sui Soviet e contava nello stesso tempo su Kornilov. Tale è il governo Brüning che danza su una corda fra due campi inconciliabili, con i decreti-legge in mano come una bilancia (…). Ma una tale situazione dello Stato e del governo ha un carattere provvisorio. (…)””. (pag 15)”,”TROS-135″
“AAVV”,”L’ anarcho-syndicalisme. Aperçu historique et théorique.”,”””Nel 1925, Monatte fonda “”la Revolution proletarienne”” con qualche militante della tendenza “”Vie ouvriere””. Questa rivista, la cui pubblicazione dura ancora, ebbe una grande importanza nel movimento di questa epoca, soprattutto per la sua propaganda in favore dell’ unità sindacale. Inoltre, i suoi militanti (Chambelland, contabile nel tessile, Martinet, maestro, Finidori (funzionario, amico di Bourgiba, vicino ai militanti nord-africani che fondarono “”l’ Etoile nord-africaine””), Charbit, segretario del sindacato dei typos unitari, Robert Louzon, Hagnauer ecc). furono tra i più ardenti difensori dell’ indipendenza del sindacalismo di fronte all’ ingerenza dei partiti politici””. (pag 13)”,”ANAx-173″
“AAVV”,”Quaderni di critica proletaria, N° 1, novembre 1935. “”La nuova impresa africana del capitalismo italiano e i compiti del proletariato rivoluzionario”””,”””Ancora una volta ricordiamoci della Cina. In Cina, i dirigenti dell’ Internazionale Comunista Stalin-Molotov-Bucharin hanno praticato la politica del Fronte popolare facendo entrare il Partito comunista nel Kuomintang. Per “”non spaventare”” l’ amico Chiang-Kai-shek, ordine venne dato di frenare la rivoluzione agraria. Quale ne fu il risultato? Lo schiacciamento della rivoluzione cinese.”” (pag 15)”,”TROS-138″
“AAVV”,”Bollettino “”interno”” della corrente bolscevico-leninista internazionalista (n° 1, gennaio 1936, n° 2, 12 febbraio 1936 e supplemento non datato).”,”””La maggioranza dei trotskisti francesi della Ligue Communiste aveva aderito alla Section Francaise de l’ Internationale Ouvriere (SFIO) nel settembre 1934, dando vita al suo interno al Groupe Bolschevik-Leniniste de la SFIO (GBL), una vera e propria frazione organizzata con tanto di giornale. E nel febbraio 1935 i trotskisti italiani “”ufficiali”” guidati da Pietro Tresso (detto ‘Blasco’) erano entrati nel PSI con motivazioni politiche fondamentalmente analoghe a quelle avanzate due mesi dopo dal GNP: di fronte alle terribili sconfitte subite dalla classe operaia in Germania, Austria e Spagna nel triennio 1933-34 occorreva denunciare il fallimento della Seconda e Terza Internazionale e lavorare alla creazione di una nuova Internazionale e di nuovi partiti rivoluzionari su scala nazionale””. (pag 3, dall’ introduzione)”,”TROS-141″
“AAVV”,”I primi contrasti fra la sinistra italiana (Pcd’Italia) e la Terza Internazionale (1921-1924).”,”pag 14: Anche Trotsky contro la sinistra italiana pag 19: Disaccordo di Gramsci alla tattica fronte unico pag 46: incomprensioni tra Mosca e il PC di’ Italia, dissenso di Bordiga al Comintern (1921) “”Un’ altra questione urgente sul tappeto era quella della conferenza delle tre Internazionali: la Seconda, la Terza e l’ Internazionale due e mezzo. Quest’ ultima era l’ Unione di lavoro dei partiti socialisti e si era costituita a Vienna nel 1921, con l’ adesione anche dei menscevichi e dei socialrivoluzionari russi. La Conferenza si proponeva di discutere su possibili iniziative comuni contro gli attacchi del capitalismo. Se la sinistra italiana vi si opponeva duramente, molti altri rappresentanti dei partiti comunisti erano per lo meno perplessi. Già vi era stato un episodio precedente riguardante la formazione di comitati dirigenti di lotta e di propaganda. Si trattava di una lettera aperta (primavera del 1921) ispirata da Paul Levi e appoggiata sia da Lenin che da Radek; era indirizzata ai socialdemocratici indipendenti e al KAPD, e in essa il VKPD proponeva un programma minimo di azione comune. Ed ora arrivava anche un altro annuncio: l’ invito personale a Lenin per la partecipazione a una Conferenza internazionale, realizzatasi poi a Genova (maggio 1922) e che vedrà la sconcertante presenza dell’ URSS accanto ai diplomatici dei paesi capitalistici europei, impegnati a discutere sul tema della “”ricostruzione economica”” del continente””. (pag 15) “”Nelle riunioni del CC e del CE a Mosca (6 e 12 ottobre) i rappresentanti del Comintern impongono con minacce disciplinari le deliberazioni riguardanti la formazione della commissione PSI-PCd’ Italia per realizzare la collaborazione fra i due partiti. Il dissenso è ormai di tale portata e vastità che sia Bordiga che Terracini prospettano apertamente le dimissioni del gruppo dirigente, rappresentante la maggioranza di Sinistra del Partito.”” (pag 46)”,”MITC-055″
“AAVV”,”La genesi del materialismo storico e dialettico. Una rilettura degli scritti giovanili di Marx attraversando l’ idealismo hegeliano e l’ umanesimo feuerbachiano dalla Tesi di Laurea alla “”Ideologia tedesca””. 2. Marx pubblicista. La critica alla filosofia del diritto di Hegel. Il carteggio con Ruge.”,”””E’ interessante rilevare come proprio lo stesso Marx, e con lui l’ inseparabile Engels, fosse uno dei pochi a respingere l’ accusa rivolta a Hegel, dopo la sua morte, di essere il filosofo della reazione. Ecco l’ episodio, ricordato anche da Weif e Sichirollo: a un articolo in cui si parlava di Hegel, e scritto da Engels nel 1870, l’ editore aggiunse una propria nota che indicava in Hegel colui che “”ha scoperto e glorificato l’ idea regio prussiana dello Stato””. Indignato Engels scrive (8 maggio 1870) all’ amico Marx: “”Quest’ animale si permette di stampare in calce al mio articolo, note che sono delle vere e proprie scemenze, senza citarne l’ autore. Avevo già protestato, ma adesso la stupidaggine è così crassa che la cosa non può continuare… Quest’ animale che per anni è stato a cavallo sulla ridicola antitesi fra diritto e potere senza sapere come cavarsela, come un fante messo su un cavallo bizzaro e chiuso in un galoppatoio, quest’ ignorante ha la sfrontatezza di voler liquidare un tipo come Hegel con la parola prussiano. Ne ho abbastanza… Val meglio non essere pubblicato che essere presentato … come un asino””. Immediata, e altrettanto indignata, è la replica (10 maggio 1870) di Marx: “”Gli ho risposto che farebbe meglio a tener chiusa la bocca invece di ripetere quelle vecchie bestialità di Rotteck e Welcker (esponenti del partito costituzionale della Grande Germania, ndr)… E’ un individuo davvero troppo stupido””. Il fatto risulta ancor più significativo conoscendo il nome dell’ editore: Wilhelm Liebknecht, uno dei dirigenti della socialdemocrazia tedesca!”” (pag 71-72, nota 1) “”Fu proprio fra i numerosi quaderni contenenti estratti di letture e citazioni, che Rjazanov scoprì lo scritto originale della ‘Critica’ e il manoscritto sul salario del 1847. L’ Istituto di Mosca e la Gesellschaft fur Sozialforschung tedesca fondarono due case editrici, a Berlino e Francoforte. Mosca divenne il centro editoriale per la pubblicazione, o meglio per un programma di pubblicazione delle opere complete di Marx e di Engels, con l’ uscita nel 1927 del 1° volume della MEGA (K. Marx F. Engels, Historisch-kritische Gesamtausgabe. Werke-Schriften-Briefe). Da notare che i testi di Marx erano tutti pubblicati nella traduzione in russo, senza possibilità di riscontri. L’ avvento del nazismo costrinse la socialdemocrazia tedesca a trasportare il Parteiarchiv a Parigi, nel 1933, e poi ad Amsterdam, dove oggi, dopo le vicende del secondo conflitto mondiale, l’ Internationaal Institut voor Sociale Geschiedenis (Istituto Internazionale di Storia Sociale, IISG, IISH) risulta in possesso pressoché di tutta l’ opera letteraria di Marx””. Intanto, nel 1931, dopo aver pubblicato solo cinque volumi della MEGA, che ordinavano cronologicamente gli scritti esistenti di Marx e di Engels, Rjazanov veniva ‘rimosso’ dai suoi incarichi da Stalin, espulso dal PCUS e deportato in Siberia, forse a Saratov, dove ‘scomparve’. Fra le accuse rivoltegli, quella di aver nascosti documenti della socialdemocrazia russa presso l’ Istituto Marx-Engels. Lo stalinista Adoratskij, divenuto direttore dell’ Istituto di Filosofia, proseguì in parte il lavoro intrapreso da Rjazanov fino al 1935, quando dopo un totale di 12 volumi pubblicati (sui 40 previsti) venne improvvisamente sospesa la prima e travagliata edizione ‘completa’ degli scritti di Marx.”” (pag 74-75)”,”MADS-338″
“AAVV”,”Chi siamo, da dove veniamo, cosa vogliamo.”,”””Nel giugno 1923 la Sinistra italiana era già stata allontanata dalla direzione del PC d’ Italia, dopo l’ arresto di Bordiga e di centinaia di altri compagni da parte della polizia fascista. Le pressioni e le intimidazioni, sia del nuovo Centro gramsciano che dell’ Internazionale si abbattono sugli esponenti della Sinistra; portano alla soppressione della rivista Prometeo e allo scioglimento di Sezioni controllate dalla Sinistra stessa. Questa risponde con la costituzione, nel 1925; del Comitato d’ Intesa quale primo campanello d’ allarme contro lo snaturamento di classe che stava subendo il partito””. (pag 13)”,”ITAC-072″
“AAVV”,”La Frazione di sinistra del PC d’ Italia e l’ Opposizione internazionale di sinistra, 1929-1933.”,”””La storia dei primi anni dell’ Opposizione Internazionale di sinistra (OIS) deve ancora essere scritta. I trotskisti sono incapaci di farlo. Non è d’altronde, un caso se la pubblicazione dell’ edizione francese delle Opere di Trotsky a cura di P. Broué parte dal marzo 1933, dopo la preconferenza dell’ opposizione che ormai raggruppava soltanto i trotskisti incondizionati. Il 1933 è la data di nascita del ‘trotskismo’ quale lo si conosce oggi. Il periodo anteriore, nel corso del quale si sono sviluppate le differenti opposizioni all’ IC, è accuratamente tenuto nascosto. Durante questo periodo la tattica di Trotsky non ha niente di glorioso; essa è perfino nefasta, portando alla dispersione delle energie rivoluzionarie. Fra le opposizioni, la Frazione italiana (Prometeo) ci dà una magnifica lezione di metodo e di responsabilità rivoluzionaria battendosi per il raggruppamento dei rivoluzionari, ma soprattutto per la chiarezza delle posizioni politiche””. (pag 4-5) “”Ora questi due elementi, Senin e Roman Well, si rivelarono in seguito elementi loschi. L’ atteggiamento troppo fiducioso di Trotsky che rifiutava i criteri selettivi proposti dalla Frazione gli sarà ancora una volta fatale. “”Sta formandosi un blocco Landau-Naville contro il blocco Trotsky-Molinier e Roman Well è venuto a rafforzare le posizioni di Molinier, mentre Senin sta scalzando le posizioni di Landau”” (Lettersa di Ambrogi del 3 gennaio 1931). (pag 31)”,”MITC-056″
“AAVV”,”Dal Convegno d’ Imola al Congresso di Livorno nel solco della “”sinistra italiana””.”,”Il giornale ‘Battaglia Comunista’ è stato fondato nel 1946. Il direttore responsabile è Fabio DAMEN. Comitato della Frazione Comunista al Congresso di Livorno: BOMBACCI, BORDIGA, FORTICHIARI, GRAMSCI, MISIANO, POLANO, TERRACINI.”,”MITC-057″
“AAVV”,”Il processo ai comunisti italiani 1923. L’ offensiva e gli arresti del governo fascista. L’ interrogatorio e la difesa dell’ imputato A. Bordiga. La sentenza del Tribunale penale di Roma.”,”Verbali interrogatorio e difesa di Bordiga: (pag 27-41) “”Quando ho parlato dei diritti che dà la legislazione vigente, l’ho fatto non per dire che sia questa la legislazione che desidero, ma solo per dire che questo è lo stato di fatto; ed io non posso essere così ingenuo da rinunziare ai vantaggi che esso mi offre. Sta all’ avversario di mettermi in condizioni più difficili se ad esso accomoda.”” (pag 35) Dichiarazioni dell’ imputato Bordiga (pag 41-45)”,”MITC-058″
“AAVV”,”La genesi del materialismo storico e dialettico. Una rilettura degli scritti giovanili di Marx attraversando l’ idealismo hegeliano e l’ umanesimo feuerbachiano dalla Tesi di Laurea alla “”Ideologia tedesca””. 1. Marx studente. La Tesi di Laurea. I Giovani Hegeliani. Il rapporto con Feuerbach.”,”””Grande oratore, Gans (seguace della scuola hegeliana, ndr) venne definito dai suoi contemporanei “”non solo un uomo di scienza ma anche un uomo di azione; in lui il carattere era all’ altezza del sapere. Con impareggiabile coraggio egli ha saputo esprimere, nell’ epoca della reazione, le aspirazioni alla libertà, e a incoraggiare gli spiriti liberi”” (Annali di halle, 1839). Seguace della dottrina sansimoniana per l’ emancipazione del lavoro attraverso “”la libera corporazione e socializzazione”” dei mezzi di produzione, Gans così scriveva nel 1836: “”Come nel passato c’è stata l’ opposizione tra padrone e schiavo, poi tra patrizio e plebeo e infine tra signore e vassallo, così ora assistiamo all’ opposizione tra l’ ozioso e l’ operaio. (…) La storia futura dovrà parlare più di una volta della lotta dei proletari contro le classi medie””. Sicuramente Gans influenzò l’ allievo Marx nella sua conversione all’ hegelismo durante i primi tempi del suo soggiorno berlinese. Anche il metodo di studio minuzioso dei fatti e dei testi, praticato da Savigny, lasciò forse qualche traccia nel giovane studente (…)””. (pag 22) “”L’ errore hegeliano fu rilevato in seguito anche da Lenin che nel 1915 sottolineò (…) “”le calunnie contro il materialismo da parte di un Hegel che si limita a ingiuriare Epicuro””. Anche per Lenin, nella teoria della conoscenza (la canonica o dottrina dei criteri) di Epicuro si trovano “”2000 anni prima di Hegel””- alcune geniali congetture (…)””. (pag 34)”,”MADS-337″
“AAVV”,”Programma dell’ Internazionale Giovanile Comunista.”,”””Il testo originale del programma era in tedesco. Nella traduzione ed anche nell’ elaborazione del testo primitivo, noi abbiamo cercato innanzi tutto di conservare la stretta precisione delle formule, assolutamente necessaria in un documento così importante per non dare pretesto ad una falsa interpretazione. Ma nello stesso tempo poiché è un programma di “”giovani”” era necessario sforzarsi di renderlo popolare al massimo, malgrado questo se in certe parti l’ esposizione è un po’ pesante, questo si spiega per la difficoltà di assolvere a questi due compiti. Il programma dell’ I.G.C. è un pezzo unico saldato dal principio alla fine dell’ unità dell’ idea e della volontà rivoluzionaria. E’ per questo che non si può spezzarlo o studiarlo in parti isolate. (…) Bisogna studiare tutto il programma dal principio sino alla fine per comprendere giustamente l’ essenza del movimento comunista giovanile”” (pag 121)”,”GIOx-023″
“AAVV”,”Le purghe staliniane. I processi di Mosca (1936) e l’ eliminazione della vecchia guardia bolscevica.”,”La liquidazione fisica dell’ opposizione di sinistra. “”Alla fine del 1937 quasi tutti gli ex oppositori erano stati arrestati, quali che fossero le loro opinioni a quel tempo. Il destino di V.A. Antonov Ovseenko è tipico nel suo genere. Già membro del Comitato militare rivoluzionario, era stato arrestato dal governo provvisorio e quindi aveva guidato l’ attacco al Palazzo d’ Inverno. Più tardi, questo leggendario eroe della Rivoluzione d’ Ottobre comandò armate e interi fronti nel corso della guerra civile. Nel 1923-1927 aveva fatto parte dell’ opposizione trotskista, ma poi ruppe completamente con Trotsky. Aveva di nuovo ricevuto incarichi politici e militari, facendo del suo meglio in Spagna nel 1936-1937. Nell’ agosto del 1937 venne richiamato a Mosca e per un mese fu tenuto senza lavoro. Nel settembre, Stalin lo chiamò al Cremlino per discutere sulla situazione spagnola. Poi fu nominato Commissario alla Giustizia della RSFSR, e qui fu incaricato di migliorare l’ applicazione delle leggi. Ma poche settimane dopo venne improvvisamente arrestato e quasi subito fucilato. Un destino simile toccò al rivoluzionario E. Esba (…). Identica sorte per il critico letterario A.G. Voronskij. Già leninista di vecchia data, egli si legò all’ opposizione trotskista dal 1925 al 1928, ma poi ruppe con questo gruppo. G.F. Fedorov, l’uomo che poteva vantare la tessera n. 1 del partito a Leningrado, ebbe un destino analogo. (…) La NKVD si accanì anche contro gli ex membri dei primi e più piccoli gruppi di opposizione come per esempio quello dei Centralisti democratici del 1920-1921. (…) L’ Opposizione operaia del 1920-1922 fornì anch’essa il suo contributo di vittime (…).”” (pag 10)”,”RUSS-151″
“AAVV”,”Natura e compiti del partito di classe.”,”””Il movimento politico della classe lavoratrice ha naturalmente come scopo finale per essa la conquista del potere politico, e per questo è necessaria naturalmente una organizzazione preventiva sviluppata fino ad un certo punto, della classe lavoratrice, organizzazione la quale cresce a partire dalle sue stesse lotte economiche. D’ altra parte, però, ogni movimento, nel quale la classe lavoratrice si contrappone come classe alle classi dominanti e cerca di piegarle tramite una pressione dall’ esterno è un movimento politico. (…) Questi movimenti, se anche suppongono una certa organizzazione preventiva, sono a loro volta parimenti mezzi dello sviluppo di questa organizzazione. La classe lavoratrice, dove non è ancora andata sufficientemente avanti nella sua organizzazione per intraprendere una battaglia decisiva contro il potere collettivo, cioè contro il potere politico, delle classi dominanti, si deve in ogni caso addestrare a questo fine tramite una incessante agitazione contro la politica delle classi dominanti. Nel caso contrario, essa resta un trastullo nelle mani di tali classi””. (Marx, lettera a Bolte del 23 novembre 1871) (pag 29)”,”PARx-027″
“AAVV”,”Unione sindacale italiana 1912-1970.”,”””Il sindacalismo libertario e rivoluzionario (anarcosindacalismo) erede dello spirito della 1° Internazionale si concretizza dunque (in Italia) nella Unione Sindacale Italiana giungendo a coagulare (all’ inizio degli anni ’20) 500.000 aderenti.”” (pag 29)”,”ANAx-178″
“AAVV”,”Il processo di formazione e la nascita del Partito comunista internazionalista.”,”L’ assassinio di Fausto ATTI e Mario ACQUAVIVA: “”L’ 11 luglio 1945, appena uscito da uno stabilimento di Casale Monferrato dove lavorava, Mario Acquaviva viene assassinato con sei colpi di rivoltella sparatigli a bruciapelo. Più volte era stato direttamente minacciato di morte dai “”funzionari”” del PCI e, nell’ estate del ’44, e sempre da parte dei nazional-comunisti, la sua attività era stata segnalata da un lato all’ autorità di polizia fascista e dall’ altro agli operai come “”agente provocatore”” dell’ OVRA e della Gestapo””. (pag 27)”,”ITAC-075″
“AAVV”,”Lo scontro degli internazionalisti con lo stalinismo e le sue vittime.”,”L’ eccidio di Schio: “”Nel giugno 1945, nelle carceri di Schio vengono massacrati 53 fascisti repubblichini, “”giustiziati”” da un gruppo di partigiani penetrati durante la notte nel carcere dopo aver disarmato le sentinelle. L’ Unità del 12 luglio 1945 pubblicò la denuncia della strage quale “”provocazione trotskista di un sedicente partito comunista internazionalista””. Il nostro compagno Riccardo Salvador veniva indicato – dalla stessa Unità – come il principale protagonista del “”sedicente partito”” e diretto responsabile dell’ eccidio. La sporca faccenda, dopo l’ assassinio di Fasto Atti e contemporaneamente a quello di Mario Acquaviva – portava alla luce il torbido ambiente politico e i metodi provocatori usati dal PCI contro chi si rendeva unicamente colpevole di mantenere la propria bussola politica fermamente orientata verso gli obiettivi e il programma del comunismo rivoluzionario””. (pag 21)”,”ITAC-076″
“AAVV”,”Questione nazionale e coloniale.”,”Polemica Lenin – Luxemburg: “”E’ vero che – come dice Lenin – le guerre nazionali sono “”possibili”” anche in epoca imperialista. (Vedi “”Il programma militare della rivoluzione proletaria”” di Lenin). Ma il primo problema che un comunista deve porsi è questo: in che misura esse sono utili alla rivoluzione comunista? In quale misura sono considerabili come tappe di questa? Se e in quanto sono rivolte contro una borghesia imperialista sul terreno pur sempre delle contraddizioni interimperialiste, allora la Luxemburg (contro la quale polemizza Lenin nel suo scritto) ha ragione. Rileggiamola, al punto 6 dei “”Principi direttivi sui compiti della socialdemocrazia internazionale””. Rosa Luxemburg scrive: “”Le piccole nazioni, le cui classi dirigenti sono appendici e complici dei loro compagni di classe dei grandi Stati, non sono altro che pedine nel gioco imperialistico delle grandi potenze, e durante la guerra si abusa di loro e delle rispettive masse lavoratrici, come di strumenti, per sacrificarle dopo la guerra agli interessi capitalistici””. La storia, gli avvenimenti accaduti nel tempo che ci separa dalla Luxemburg le hanno dato pienamente ragione e hanno smentito Lenin: le “”rivoluzioni nazionali”” succedutesi nei continenti non hanno fatto avanzare di un passo la prospettiva comunista o i rapporti di forza internazionali tra borghesia e proletariato. Hanno invece, volta a volta, favorito un fronte dell’ imperialismo contro l’ altro””. (pag 6)”,”BORx-011″
“AAVV”,”Storia segreta dei Comitati Civici.”,”””Persino il tentativo di dar vita alla cosiddetta Unione Europea, per fare accettare ai popoli ostili il riarmo della Germania rinazificata, fa emettere guaiti di giubilo al foglio della Curia verolana che scrive in proposito: “”L’ unione europea una volta fu un fatto storico nel segno del Cristianesimo: il Sacro Romano Impero. E’ consolante vedere che gli alfieri del grande piano di attuazione dell’ Unione Europea siano oggi tre uomini politici che si ispirano al Cristianesimo: De Gasperi, Schuman e Adenauer””. (Voce Amica, Anno VII, n. 2). Motivo non inferiore di consolazione per il citato foglio vescovile, per quanto non espresso, deve essere il fatto che tutti e tre i sullodati uomini politici, sono al presente o furono in un lontano passato di nazionalità germanica. Il che rappresenta un buon auspicio per il ritorno al Sacro Romano Impero di nazionalità germanica””. (pag 21)”,”ITAP-084″
“AAVV”,”Anuario Estadistico de España.”,”Studenti iscritti università anno 1982-83: Barcellona (3 università) 70 mila (35 mila donne) Madrid (3 università) 88 mila (45 mila donne) Totale paese 464 mila (229 donne) Barcellona e Madrid pesano per il 34% sul totale nazionale.”,”SPAx-054″
“AAVV”,”Storia del sindacalismo americano.”,”””Uomini liberi in sindacati liberi”” “”La depressione economica del 1921-1922 dette luogo a un’ ondata di scioperi; i sindacati non riuscirono però ad impedire riduzioni salariali, si ebbe così un rapido declino della potenza del movimento sindacale. Tale declino continuò anche dopo che l’ industria riprese la sua normale attività e si incamminò verso un periodo di espansione mai raggiunta prima. I Professori Millis e Montgomery, affermano nella loro opera ‘Organized Labor’ che “”gli anni che vanno dal 1920 al 1929 sulla base dei precedenti storici avrebbero dovuto segnare il progresso del movimento sindacale e della organizzazione dei nuovi settori non ancora organizzati; nonché di un più forte controllo sulle condizioni di lavoro, invece in tale periodo, le vecchie organizzazioni sindacali incontrarono numerose difficoltà (…)””. (pag 23)”,”MUSx-157″
“AAVV”,”Il Bignami di italiano. Vol 1. Dalle origini al Quattrocento. Vol 2. Dal Cinquecento al Settecento. Vol 3. L’ Ottocento. Volume 4. Il Novecento.”,”Il Bignami di italiano. Vol 1. Dalle origini al Quattrocento. Vol 2. Dal Cinquecento al Settecento. Vol 3. L’ Ottocento. Volume 4. Il Novecento.”,”ITAB-150″
“AAVV”,”Università. La grande guida. Anno accademico 2004-2005. L’ offerta didattica completa facoltà per facoltà. Tutti i corsi di laurea dopo la maturità. Le classifiche di qualità, le facoltà e gli atenei pubblici giudicati dal Censis.”,”””Nel 2003 le università italiane hanno investito in pubblicità 6.5 milionmi di euro, tre volte l’ investimento del 1999. Crediamo sia sufficiente questo dato per dire quanto l’ università italiana sia cambiata: – nelle linee di competitività crescente tra Atenei e facoltà; – nel quadro normativo con lo sviluppo del 3+2 – nelle politiche di offerta, con la continua crescita dei corsi di laurea; (…)””. (pag 5, Fabio TAITI e Roberto CIAMPICACIGLI, presidente e direttore del Censis servizi)”,”GIOx-025″
“AAVV”,”1921: l’ inizio della controrivoluzione?; Stati Uniti d’ Europa. (estratti)”,” “”E’ assolutamente vero che senza una rivoluzione tedesca siamo perduti””. (Lenin)”,”RIRO-267″
“AAVV”,”Campus. Guida all’ Università in Italia e all’ estero, edizione 2004-2005.”,”In Italia gli atenei sono 72.”,”GIOx-027″
“AAVV”,”Dalla Seconda alla Terza Internazionale.”,”””Mentre procedevano ancora i negoziati sulla proposta di Stoccolma, il Governo provvisorio formato da Kerensky cadde, ed i bolscevichi, sotto N. Lenin, assunsero la direzione degli affari. Il Governo bolscevico rifiutò di mandare rappresentanti alla Conferenza interalleata di Londra, per la ragione che la Conferenza non era in armonia coi principi dell’ Internazionale, e rifiutò di dare i passaporti ai rappresentanti del Partito rivoluzionario sociale e ai menscevichi del Partito sociale democratico che desideravano occuparsene. Le discussioni per la pace di Brest-Litovsk, fra il governo bolscevico e i plenipotenziari delle Potenze centrali, deviarono l’ attenzione della Russia dai negoziati di Stoccolma. I negoziati di Brest-Litovsk, giudicati dai rivoluzionari russi come una fase della guerra rivoluzionaria di classe portarono alla firma della pace fra la Russia e le Potenze centrali, che venne ratifiicata da una grande maggioranza al Congresso del Soviet di tutta la Russia nel marzo 1918. Il trattato fu combattuto da Trotsky, che condusse i negoziati a Brest-Litovsk per il Governo bolscevico e per l’ ala sinistra del Parito socialista rivoluzionario, che agiva col Governo; ma esso fu accettato dai leninisti come una tregua temporanea che li avrebbe più effettivamente resi incapaci di organizzare la guerra di classe rivoluzionaria in tutti i paesi””. (pag 15)”,”INTx-030″
“AAVV”,”Die Arbeiter-Jugend-Internationale. Werdegang und Ziele.”,”””Il 18, e 19 gennaio 1921 si è tenuta ad Amburgo una Conferenza internazionale delle associazioni giovanili operaie. Dopo la Conferenza di Kiel nell’ agosto dell’ anno precedente, si ritrovano, per la seconda volta in pochi mesi, i compagni per l’ importante compito di fondazione di una internazionale giovanile operaia socialdemocratica. Il cerchio si è allargato. I rappresentanti sono: belgi (Gaston Hoyaux); danesi (Chr. Christiansen); francesi (Gaston Vaillant); olandesi (P. Voogd e K. Vorrink); svedesi (Rich. Lindström) e tedeschi (Aug. Albrecht, C. Korn, Rich. Weimann, Max Westphal, A. Wilhelm).”” (pag 10-11)”,”INTT-192″
“AAVV”,”Indice della rivista Il Pensiero Economico Italiano (PEI).”,”Contiene tra le varie voci bibliografiche: – POTIER Jean-Pierre, Marx en Italie: une étude historique (1883-1889), a. III, n. 1, 1995, 91-119 (pag 3) – MARCHIONATTI Roberto. Il dibattito sul III libro del Capitale di Marx e la crisi del marxismo sulle pagine della ‘Riforma sociale’, 1894-1899, 191-198 (pag 10, 1997)”,”ECOT-078″
“AAVV”,”L’ imperialisme à la fin du XXe siecle: le Japon peut-il remplacer les Etats-Unis?”,”””Dopo lo choc petrolifero del 1973 il Giappone entra in crisi. Quando ne esce il suo ritmo di crescita (dopo il 1978) non è che del 4-5%, la metà di quello verificatosi durante gli anni del boom (anni 1960)””. (pag 39) “”Lungi dal considerarlo come il nemico del prossimo secolo, lo si spinge a partecipare maggiormente alla politica mondiale accrescendo la sua potenza militare, benché il suo budget militare già superi adesso quello della Francia, e il posto dell’ esercito giapponese, ovvero la “”forza di autodifesa giapponese””, poiché il Giappone non ha, dopo la guerra, diritto ad un esercito, sia al 5° posto nel mondo, potenzialmente anche al terzo posto secondo la NATO.”” (pag 48)”,”JAPx-050″
“AAVV”,”Lenin.”,”””E’ il febbraio 1917. (…) L’ autocrazia russa viene spazzata via dalla pressione delle masse popolari. (…) Lenin si trova in Svizzera, ma non è colto di sorpresa. Già un anno prima a Zurigo, di fronte a un’ assemblea di giovani operai, aveva affermato: “”L’ attuale calma sepolcrale in Europa non deve ingannarci. L’ Europa è gravida di rivoluzione””. (pag 15)”,”LENS-146″
“AAVV”,”500 biografias de personajes célebres.”,”””Miguel Cervantes fu uno scrittore oscuro e senza alcuna reputazione fino ai cinquantotto anni, quando apparve la prima parte del Quijote. Dispose solo, in seguito, di undici anni di gloria letteraria, la quale non alleviò sostanzialmente la sua situazione economica. Scrisse anche commedie, versi e storie (…). Il Don Chisciotte può considerarsi come una sintesi dello spirito spagnolo, in cui si concentrano queste due correnti: l’ idealismo e il realismo.”” (pag 47)”,”BIOx-080″
“AAVV”,”La vérité sur les Rapports Germano-Soviétiques de 1939 à 1941.”,”‘Stalin pone condizioni ‘inaccettabili’ per entrare nel patto delle Tre Potenze’ AAVV, La vérité sur les Rapports Germano-Soviétiques de 1939 à 1941. EFE – EDITIONS FRANCE-EMPIRE. PARIS. 1948 THE DEPARTMENT OF STATE pag 255 8° prefazione dell’ edizione americana avvertenza dei curatori americani Raymond James SONTAG e James Stuart BEDDIE, prefazione all’edizione francese di Jean SENDY indice analitico dei documenti. [‘Alcuni tentativi furono diretti verso la Turchia. Anche se questo paese aveva un’alleanza ufficiale con l’Inghilterra, non era però totalmente impossibile che la Turchia in avvenire si avvicinasse sempre più al Patto delle Tre Potenze. Con la Russia, la Germania aveva concluso i ben noti trattati. L’ambasciatore Oshima non ignorava come si era giunti a questi trattati. La Germania, all’epoca, desiderava concludere un’alleanza con il Giappone. Data la situazione del Giappone, non era possibile trasformare questo desiderio in realtà. D’altra parte, le minacce di guerra in Europa si concretizzavano sempre più. Conformemente alle istruzioni del Führer, il Ministro degli Affari Esteri del Reich si era tenuto pronto, durante i sei mesi precedenti, a firmare l’alleanza italo-giapponese-tedesca. Questo l’ambasciatore Oshima lo sapeva. Dato che questa alleanza all’epoca purtroppo non era realizzabile, la Germania, in previsione dell’avvicinarsi della guerra, aveva dovuto risolversi al patto con la Russia. Confidenzialmente egli (il Ministro degli Affari Esteri tedesco) poteva informare Matsuoka che le relazioni presenti con la Russia erano corrette, certo, ma non molto amichevoli. Dopo la visita di Molotov, durante la quale era stata proposta l’adesione al Patto delle Tre Potenze, la Russia aveva posto delle condizioni inaccettabili. Esse implicavano il sacrificio degli interessi tedeschi in Finlandia, delle basi russe nei Dardanelli, e una forte influenza sulla situazione nei Balcani, particolarmente in Bulgaria. Il Führer non era d’accordo perché era dell’avviso che la Germania non poteva sottoscrivere in modo permanente una tale politica della Russia. La Germania aveva bisogno della penisola balcanica soprattutto per la sua economia e non era incline a lasciarla passare sotto dominazione russa. Per questa ragione essa aveva dato la sua garanzia alla Romania. Era quest’ultima iniziativa in particolare, che i Russi avevano preso male. La Germania era stata di conseguenza obbligata ad entrare in rapporti più stretti con la Bulgaria per ottenere una posizione dominante a partire dalla quale essa poteva cacciare i britannici dalla Grecia’ (pag 216-217)] [ISC Newsletter N° 88] ISCNS88TEC [Visit the ‘News’ of the website: http://www.isc-studyofcapitalism.org]”,”QMIS-084″
“AAVV”,”La Chine: de Mao à la démaoïsation. Exposé du Cercle Léon Trotsky du 23 novembre 1984.”,”Sterminio per fame. “”Per organizzare questo immenso esercito di lavoro forzato, Mao decreta il 29 agosto 1958 la formazione delle “”comuni popolari”” che raggruppano da 30 a 50 mila persone. Su immagine dell’ esercito che partecipa a 20.000 progetti, le comuni organizzano dei distaccamenti mobili, intervenendo su tutto il territorio per vincere la battaglia della produzione. Nello Setchouan dieci milioni di contadini verranno trasformati in minatori. Tre milioni di coolies sostituiscono con l’ aiuto di panieri le strade ferrate e i camions che mancano per il trasporto dei prodotti minerari. E poi il potere decreta che le regioni, le campagne, dovranno pervenire all’ autosufficienza industriale. Questi distaccamenti di lavoratori edificheranno quindi 900.000 “”piccoli altoforni di campagna”” per produrre l’ acciaio. Ma la follia industrializzatrice nelle campagne sprofonda in un gigantesco caos. Inoltre, una parte dei cereali e del cotone seminato è perduta (…). L’ ampiezza del disastro di questi anni neri venne fuori a poco a poco. Il 1960 fu in Cina un anno di grande fame. Il regime parla di 10 milioni di morti, Mao sembra parlare di 50 milioni di morti all’ imperatore Hailé Selassié, in tutti i casi il miracolo del Grande Balzo in avanti provoca oltre alla fame, un enorme ritorno all’ indietro. La raccolta di cereali crolla. Occorre attendere il 1965 per ritrovare il livello del 1957, ma in quel frattempo la popolazione è cresciuta di un centinaio di milioni.”” (pag 46-47)”,”CINx-168″
“AAVV”,”Il mito della “”pianificazione socialista”” in Russia (in margine al X piano quinquennale). Quaderni del Programma Comunista, n° 1 – Agosto 1976.”,”Capitalismo in URSS. “”…lo studio che qui riproduciamo per i lettori italiani, apparso nel nr. 69-70 della nostra rivista teorica internazionale “”programme communiste””. Esso riprende con grande efficacia il tema sia dei tassi d’ incremento della produzione industriale, sia della pianificazione economica in Russia, per dimostrare che questi due cavalli di battaglia dello stalinismo e del post-stalinismo, lungi dal provare l’ “”edificazione del socialismo in URSS””, seguono esattamente le leggi proprie dell’ economia capitalistica, e confermano che questa e solo questa è stata, in un lungo e tormentoso processo, “”costruita””. (pag 1, premessa) Stadio socialista della società “”Il socialismo ignora dunque le categorie mercantili che regnano sovrane nell’ economia russa; non conosce il valore, perché non esistono prodotti privati, quindi neppure non esiste scambio fra produttori privati, e i produttori non hanno bisogno di conoscere i valori relativi dei loro prodotti; non conosce né il mercato né la merce, né tanto meno, quella merce particolare che è la moneta; non conosce né compra né vendita; non conosce quindi la compravendita della merce forza-lavoro, o salariato, che per il marxismo è soppresso sin dalla prima fase della società comunista, o socialismo; quella che, secondo l’ espressione di Marx, “”è appena uscita dalla società capitalistica””, e in cui il produttore individuale “”riceve dalla società uno scontrino dal quale risulta che egli ha prestato tanto lavoro (dopo la detrazione del suo lavoro per i fondi comuni), e con questo scontrino ritira dal fondo sociale tanti mezzi di consumo quanto costa il lavoro corrispondente. La stessa quantità di lavoro che egli ha dato alla società in una forma, la riceve in un’ altra””. (Critica del programma di Gotha, …)””. (pag 4-5)”,”BORD-069″
“AAVV”,”Il “”rilancio dei consumi sociali””, ovvero l’ elisir di vita dei dottori dell’ opportunismo – Armamenti, un settore che non è mai in crisi – La Russia si apre alla crisi mondiale. Quaderni del Programma Comunista, n° 2 – Giugno 1977.”,”Lo scontro “”Europa””-USA. “”Per ora la battaglia commerciale riveste ancora l’ aspetto di una sorta di divisione del lavoro: si riconosce sempre una superiorità schiacciante all’ avionica americana, ma l’ industria europea, per nulla intimidita, preannunzia che vi sarà scontro anche in quel settore””. (pag 27) ottrina del blitzkrieg. “”Studi recenti sulla documentazione fornita dal ministro della guerra nazista Speer al processo di Norimberga mostrano come la Germania in quegli anni non si stesse affatto riarmando in vista di una guerra generale, come è divenuto luogo comune, ma traesse la dottrina del Blitzkrieg (guerra lampo senza grande usura di mezzi) proprio dal fatto materiale di possedere un esercito che, a parte le apparenze delle adunate oceaniche, rispecchiava produzioni normali di tempo di pace (1). Condizioni storiche e geografiche (anche in relazione alle forze confinanti e agli interessi delle potenze Alleate) permisero alla Germania di risolvere in modo militare, senza predisporre specificatamente un’ economia di guerra, le questioni delle premesse per i mercati di sbocco alla propria produzione e dell’ accesso alle materie prime. L’ impostazione di un’ economia di guerra in Germania ha inizio ufficiale con l’ ordinanza di Hitler Rüstung 1942 del 10 gennaio 1942.”” (pag 30) Engels e la guerra mondiale. “”L’ ingenua utopia del Blitzkrieg, che voleva significare guerra senza indirizzare tutte le forze della nazione a quello scopo, era già distrutta nei fatti prima di nascere, perché, dal punto di vista economico, la seconda carneficina mondiale ha inizio nel 1929. L’ immensa esplosione produttiva americana dopo il 1938 lo dimostra, liberando l’ economia dai crucci di dieci anni di interventi anticrisi falliti. Ancora più utopistica era la pretesa di condurre una guerra limitata in Europa. Già nel 1887 Engels dichiarava categoricamente: per la Germania “”non vi potrà essere altra guerra che mondiale, o meglio, una guerra mondiale d’una ampiezza e d’ una intensità mai conosciute”” (1)””. (pag 32)”,”BORD-070″
“AAVV”,”Die Jugend der Revolution. Drei Jahre proletarische Jugendbewegung 1918-1920.”,”Contiene foto manifestazioni per il primo maggio ad Udine (1919) e manifestazioni per il primo maggio del 1920. Della giornata internazionale dei giovani a Zurigo, Berlino, Pietroburgo (1920).”,”INTT-198″
“AAVV”,”I comunisti cinesi sulla dittatura del proletariato. Domande e risposte sulla teoria di Marx, Engels e Lenin sulla dittatura del proletariato.”,”””L’ opportunismo, ecco il nostro nemico principale. L’ opportunismo degli strati superiori del movimento operaio, è un socialismo non proletario, ma borghese. Prova ne sia che i militanti del movimento operaio che appartengono alla tendenza opportunista sono migliori difensori della borghesia degli stessi borghesi””. (pag 88) (Lenin, Il Congresso dell’ Internazionale comunista, 1920) “”Speriamo anche che per completare le discussioni e i corsi, userete un po’ di tempo per leggere perlomeno qualcuna delle principali opere di Marx ed Engels. Siamo sicuri che nella lista dei libri raccomandati e nel manuale messo a disposizione degli studenti della scuola amministrativa e del Partito da parte della vostra biblioteca, – siamo certi che troverete queste opere principali; sebbene, anche là, le difficoltà di capire quanto esposto, spingano a rifiutare al primo approccio alcune di esse, dobbiamo una volta di più avvisarvi che non dovete farvi turbare, che quello che non è chiaro ad una prima lettura, lo diventerà alla seconda, o quando avvicinerete la questione da un’ altra angolatura, lo ripetiamo, questa questione è tanto complicata e tanto imbrogliata dagli studiosi e dagli scrittori borghesi che chiunque voglia rifletterci seriamente e assimilarli da sé, deve accostarvisi a più riprese, ritornarci più volte, considerarla sotto diversi aspetti per acquistarne una comprensione netta e sicura. Vi sarà molto più facile ritornarvi perché è una questione a tal punto essenziale, a tal punto capitale di tutta la politica, che vi ci scontrerete, sempre, tutti i giorni su tutti i giornali, a proposito di ogni problema economico o politico, non solo in un’ epoca tempestosa e rivoluzionaria come la nostra, ma anche in epoche più calme: cos’è lo stato, qual è la sua natura, qual è il suo ruolo, qual è l’ atteggiamento del nostro Partito, del Partito che lotta per rovesciare il capitalismo, del Partito comunista, nei confronti dello Stato?”” (pag 110-111, V. Lenin, Sullo stato, Luglio 1919)”,”CINx-178″
“AAVV”,”Le ricerche e i dati (XIX e XXI secolo).”,”Il CD-ROM contiene: Tutti i dati relativi alle elezioni politiche e presidenziali e l’ elenco dei presidenti del Consiglio e dei capi di Stato dei principali paesi europei (Italia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Austria, Spagna, Portogallo, Olanda, Belgio) e degli Stati Uniti a partire dalla metà dell’ Ottocento fino al 2004. Diviso in files (Word di Window) relativi a ciascun paese, questo materiale è organizzato in tabelle.”,”EURx-187″
“AAVV”,”Gli italiani nei campi di concentramento in Francia. Documenti e testimonianze. A cura del Ministero della cultura popolare.”,”Riproduzione prima pagina giornale ‘Le pays réel’ che riporta un articolo con la notizia di un massacro di minatori italiani ad opera dell’ esercito francese (28 agosto 1940). (pag 445)”,”ITAF-180″
“AAVV”,”Guide des immigrés.”,”Dati immigrazione. Nel 1976 c’erano in Francia circa 4 milioni e 200 mila stranieri rispetto ai 3 milioni e 776 del 1973. Le principali nazionalità erano: Algerini 880 mila Portoghesi 858 mila Italiani 558 mila Spagnoli 531 mila Marocchini 322 mila Tunisini 267 mila Polacchi 86 mila Jugoslavi 78 mila Turchi 66 mila Africani 79 mila (pag 4)”,”CONx-120″
“AAVV”,”Histoire de l’ Internationale 1862-1872, par un bourgeois republicain.”,”””L’ Internationale, nel suo numero del 27 marzo 1869, si esprime così: “”Cosa prova la molteplicità degli scioperi! Che la lotta tra tra il lavoro e il capitale si accentua sempre più, che l’ anarchia economica diventa giorno dopo giorno più profonda e si va a grandi passi verso il termine fatale che è alla fine di questa anarchia, la Rivoluzione sociale… Quando gli scioperi si estendono, si comunicano di vicino in vicino, ciò ben presto diventa uno sciopero generale; e uno sciopero generale, con le idee di affrancamento che regnano oggi, non può che portare a un grande cataclisma che farà fare nuova pelle alla società. Occorre che il popolo sia pronto, ch non si lasci più circuire dai chiacchieroni e dai sognatori come nel 1848, e per questo occorre che sia organizzato fortemente e seriamente. … Gli scioperi indicano una certa forza collettiva, una certa intesa tra gli operai: poi ciascuno sciopero diventa il punto di partenza di nuovi raggruppamenti. Più la lotta diventa attiva, più la federazione dei proletari deve estendersi e rinforzarsi. E allora alcuni economisti dalle vedute ristrette accusano adesso questa federazione dei lavoratori, rappresentata dall’ Internazionale, di spingere allo sciopero e creare l’ anarchia! E’ semplicemente prendere l’ effetto per la causa: non è l’ Internazionale che crea la guerra tra sfruttatori e sfruttati, ma sono le necessità della guerra che hanno creato l’ Internazionale””. (pag 86-87)”,”INTP-028″
“AAVV”,”Miscellanea Int. Argomenti vari.”,”Contiene i saggi: – Philippe BOURRINET, Victor Serge: totalitarisme et capitalisme d’ Etat. (francese) – AAVV, Storia del diritto romano. La costituzione romana. (italiano) – AAVV, Bibliography (Bordiga, la sinistra comunista, il bordighismo, bibliografia) (inglese) – SENECA Lucio Anneo, Cuestiones naturales. (in spagnolo) – Gael HILLERET, Antoine Picon, Les Saint-Simoniens. Raison, imaginaire et utopie, Paris, Belin, 2003 – AAVV, Il sindacato nella Resistenza, 1943-1945. (italiano) – AAVV, Recensione a ‘Die Bibliotheken von Karl Marx und Friedrich Engels AKADEMIA VERLAG. 1999 a cura di Hans-Peter HARSTICK Richard SPERL e Hanno STRAUß (in inglese) – LA-GRASSA Gianfranco, Non impero ma imperialismo. (in italiano) – AAVV, Bibliografia opere articoli opuscoli pubblicati da Pierre Naville (in francese). – AAVV, La Banca d’ Italia come autorità indipendente. (in italiano) – Gert PINKERNELL Uni WUPPERTAL, La France hier et aujourd’ hui: une introduction. – Philippe BOURRINET, Victor Serge: totalitarisme et capitalisme d’ Etat. (francese) testo completo e note”,”ANNx-023″
“AAVV”,”De la crise à la Seconde Guerre mondiale. Exposé du Cercle Léon Trotsky du 13 avril 1984.”,”””La politica di Hitler compie un salto, e questa volta non solamente un piccolo passo, nella primavera del 1936. Il 7 marzo in effetti, proprio un anno dopo l’ annuncio ufficiale del riarmo della Germania, tre battaglioni tedeschi attraversano il Reno occupando la zona smilitarizzata dal Trattato di Versaills, zona che l’ esercito francese aveva evacuato in anticipo nel 1930. Era un bluff dal punto di vista delle forze militari tedesche. Le truppe tedesche avevano ricevuto l’ ordine di ripassare il Reno il più velocemente possibile se esse avessero incontrato la reazione francese. Tuttavia, i capi dell’ esercito tedesco non avevano sostenuto questo gesto spettacolare, è Hitler che gli aveva forzato la mano. Questi dirà più tardi su questo soggetto: “”Le 48 ore che hanno seguito la nostra entrata in Renania sono state le più angoscianti della mia vita””. Il governo francese, pur avvisato da tempo riguardo a questa possibilità, non reagì. A credere alla maggior parte degli storici, alcuni ministri francesi sarebbero stati favorevoli a una reazione militare, ma si sarebbero scontrati con le enormi difficoltà invocate dagli alti comandi militari.”” (pag 26)”,”RAIx-173″
“AAVV”,”Le capitalisme monopoliste d’ Etat. Traite marxiste d’ economie politique. Tome 1.”,”””Una analisi attenta dei censimenti della popolazione mostra, in effetti, che la classe operaia, come è stata definita in precedenza, rappresenta oggi circa il 44.5% della popolazione attiva. Inoltre la sua concentrazione aumenta. (…)”” (pag 221) “”Nel 1954, la classe operaia rappresentava poco più del 40% della popolazione attiva. Essa era circa il 43% otto anni dopo, nel 1962; e nel 1968 (ultimo censimento), gli effettivi della classe operaia sono stati stimati a quasi 9 milioni di persone, ossia il 44.5% della popolazione attiva.”” (pag 221)”,”ECOI-154″
“AAVV”,”Miscellanea Int. Argomenti vari.”,”Contiene i saggi: – Diego FUSARO, La fisica di Aristotele (It) – Giulio ANGELI, Dossier ’68. Se trent’anni vi sembrano pochi. (It) – Roberto SCHIATTARELLA, Analisi di sistema e delocalizzazione internazionale. Uno studio per il settore del “”made in Italy””. (it) – AAVV, La guerra planetaria degli Stati Uniti d’ America. Conferenze. (It) – Monique MUND-DOPCHIE, La frontiere entre le civilisé et le sauvage dans l’ imaginaire de l’ Occident latin: usages et mésugages des critères antiques. (Fr) – Marx-Engels-Gesamtausgabe, Mega Studien (english) (indice e sommari) – C. George BOEREE, Jean Piaget (1896-1980) (Uk) – Guido BARROERO, Gli anarchici nella resistenza in Liguria. L’ altra resistenza a Genova. (It) – Bibliografia scritti di Arturo Peregalli (1970-2001) (It) – Pro o contro la Jugoslavia, ma tutti contro il marxismo. Una nostra recensione di vari libri pubblicati sulla vicenda jugoslava tutti di stampo anti-marxista. (It) – Bibliographie sur l’ histoire de la gauche communiste italienne (al dicembre 1998). (Fr) – German Left and the Russian Opposition (1926-1928) (Uk) – Fifth Congress of the Communist International. Theses on tactics in the trade unions. Extracts. (Uk) – Bayern SPD Landesverband. (intervento di W. HODERLEIN sull’ 80° della morte di Georg von Vollmar (Deut) – IISG – IISH, List of the papers of Bruno Fortichiari (1892-1981), 1945-1977, Bernard MANTEL (Amsterdam, 2001) (Uk) – Maat. Maometto. Da Medina alla Mecca. (It) – Maria Luisa MOSCATI BENIGNI, Breve storia del popolo ebraico (It) – Giovanni SALATI, Il “”Total Recall”” californiano ed il Governatore Schwarzenegger: un tentativo di analisi, novembre 2003 (It) – Duncan HALLAS, All Power to the Soviets (June 1976) International Socialism (Uk) – Giovanni Battista CLEMENTE, La Scuola di Francoforte in Italia (1954-1999) (It) – Michael R. PAKKO Patricia S. POLLARD, Burgernomics: A Big Mac Guide to Purchasing Power Parity. (Uk) – Bibliotheque Internationale de la Gauche Communiste: Alfred Rosmer. (Fr) – Idem: En mémoire d’ Ottorino Perrone (Fr) – Idem: Bilan d’ un revolution. V. Le débat économique et la lutte principielle dans le parti bolscevique de 1923 à 1928. (Fr) – Idem: Sur Anton Pannekoek: marxisme contre idéalisme ou le parti contre les sectes (Fr) – El cretinismo diplomatico y parlamentario. La lucha contra el fascismo en Austria y el congreso del teatro Pleyel de Paris (1933) (Sp) – The British Library: German and Austrian Exile Periodicals (1933-1945) (Uk) – Sandro RINAURO, Il sondaggio d’ opinione in Francia e in Italia dagli anni trenta ad oggi: dal lungo rifiuto alle “”Repubbliche dei sondaggi? (It) – A. Gramsci sul giornalismo (da ‘Gli intellettuali e l’ organizzazione della cultura, ER 1975) (It) – Notizie petrolifere (statistiche sul petrolio), Unione Petrolifera Luglio 2004 (It)”,”ANNx-024″
“AAVV”,”Procès de l’ Association internationale des travailleurs. Première et deuxième commissions du Bureau de Paris. Publiée par la Commission de propagande du Conseil fédéral parisien de l’ Association internationale des Travailleurs. Suivie des statuts et règlement de l’ Association.”,”””Perciò nella corruzione dei costumi alla quale noi assistiamo oggi, non è il popolo operaio che ha dato l’ esempio, non è lui che conduce il saturnale; così quando applicate la legge, noi vi diciamo: meditate, c’è un mondo nuovo che si leva, il mondo del lavoro; per convincervi, prestate le orecchie, e gli echi di Charleroi, di Bologna, di Ginevra vi forniranno argomenti irrefutabili””. (pag 116, AIT)”,”INTP-030″
“AAVV”,”Association internationale des travailleurs.”,”Ch. Longuet ex redattore de La Rive Gauche, è delegato al Congresso di Losanna dell’ AIT, per Caen.”,”INTP-032″
“AAVV”,”Troisieme proces de l’ Association internationale des travailleurs a Paris.”,”””I fondatori si propongono, non solo di fare della propaganda, ma ancora di chiamare a raccolta tutto il partito socialista europeo, di stabilire, attraverso un giornale, delle relazioni permanenti tra tutti i gruppi; di preparare, in una parola, la rivoluzione sociale europea.”” (pag 35)”,”INTP-033″
“AAVV”,”La Costituzione Europea.”,”””La Banca centrale europea ha il diritto esclusivo di autorizzare l’ emissione di banconote in euro nell’ Unione. La Banca centrale europea e le banche centrali nazionali possono emettere tali banconote.”” (pag 81)”,”EURx-190″
“AAVV”,”Ogni anno un maggio nuovo. Il centenario del primo maggio.”,”””La prima festa del lavoro, ufficialmente promossa e organizzata nel 1890, registrò un esito straordinario. “”Il proletariato europeo ed americano – ebbe a dire Federico Engels in quella occasione – ha messo in mostra la propria forza combattiva. per la prima volta vi è stata la mobilitazione di un unico esercito, sotto un’ unica bandiera, e cioè la conquista per legge della fissazione della giornata lavorativa di otto ore””. (pag 19)”,”MPMx-023″
“AAVV”,”La theorie leniniste du parti dans le monde moderne.”,”””Il marxismo, scriveva Lenin, si basa su dei fatti e non su delle possibilità. Un marxista non deve impiegare come premesse della sua politica che dei fatti nettamente e indiscutibilmente provati”” (Lenin, Oeuvres, t. 35, p. 243) (pag 38)”,”LENS-149″
“AAVV”,”Lénine et les forces armées sovietiques.”,”””All’ epoca dell’ imperialismo, si assiste a una spinta costante del militarismo, a una corsa agli armamenti sfrenata. Per lottare contro il proletariato, la borghesia concentra una forza militare formidabile. “”L’ armamento della borghesia contro il proletariato, constata Lenin, è uno dei fatti più importanti, più fondamentali, più essenziali della società capitalistica moderna””. (pag 36)”,”LENS-150″
“AAVV”,”Europa occidentale e Stati Uniti: partners o rivali? Documenti dei servizi segreti americani: analisi e commenti.”,”””Deve essere rilevato che anche nella sfera delle materie prime, gli interessi degli USA e dell’ Europa Occidentale sono spesso in disaccordo, quantunque le divergenze non siano così acute come in campo energetico. Tuttavia, anche in questo campo i Servizi Segreti degli USA operano frequentemente a danno degli interessi europeo-occidentali.”” (pag 48)”,”USAP-064″
“AAVV”,”Miscellanea Int. Argomenti vari.”,”Contiene i saggi: – Panfilo GENTILE, La città libera. (it) – La questione curda (it) – Ruggero MANTOVANI, L’ avvenire appartiene al bolscevismo. A ottantanni dalla scomparsa di Lenin (it) – LINDNER-WIRSCHING Almut, Les écrivains francais et leur nation pendant la Première Guerre mondiale (fr) – Richard GREEMAN, Memoirs of a revolutionary. A review fo Susan Weissman, Victor Serge: The Course Is Set On Hope (uk) – Robert MATTHEWS, Les microbes tueurs du nouveau millénaire. (fr) – Umberto CALAMITA, Sfruttamento nel mondo. I dati dell’ Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL, ILO, BIT) (it) – Federico CANEPARO, Amadeo Bordiga (it) – Louis JANOVER Maximilien RUBEL, Matériaux pour un lexique de Marx: Armée. (fr) (it) – Maximilien RUBEL, Marx teorico dell’ anarchismo (it) – Leon TROTSKY, Histoire de la révolution russe. 25. Les “”Journées de Juillet””: la préparation et le début. (fr) – AAVV (CPS), Defense du bolchevisme: Février-Octobre 1917 (fr) – AAVV, La révolution russe de 1917. 1. Février : les femes ebrasent la Russie (fr) – AAVV, Une chronique du feminisme revolutionnaire. (fr) – AAVV, La Rebelion de las mujeres (sp) – Cristina CARPINELLI, Donne e famiglia nella Russia Sovietica dagli anni Venti agli anni Quaranta. (it) – Diego FUSARO a cura, Ludovico Geymonat, la vita e il pensiero (it) – AAVV, Trotzkismus in Osterreich. Vond den 20er Jahren bis heute, Trotskismo in Austria. Dagli anni Venti ad oggi’. (it) – AAVV, Une définition de la geostrategie (3) (fr) – DREYFUS-ARMAND Genevieve Stephane BEUCHER Natacha LILLO Remi SKOUTELSKY Tangui PERRON, Journée d’ etudes: ‘Solidarité avec l’ Espagne republicaine en banlieu nord’ (23.11.1999) (fr) – David L. PRYCHITKO, The Nature and Significancer of Marx’s Capital: A Critique of Politica Economy (uk) – Friedrich ENGELS, Wilhelm Wolff (tratto da Edizioni Lotta Comunista) (it) – AAVV, Eugene Levine (uk) – Daniel Aarao Reis FILHO, Socialismo e democracia: desafios para o século XXI (port) – Biografie di oppositori di Stalin (fr) – Antonio LEPSCHY, Fondamenti storico-epistemologici dello sviluppo tecnologico. (it) – Le economie cooperative fra paternalismo privato, intervento pubblico e conflitto sociale (it) – Corrado GATTI, Leadership e rinnovamento culturale nei processi di Turnaround. (it) – Bibliografia: sindacalismo movimento sindacale classe operaia movimento operaio partiti operai socialismo (fr)”,”ANNx-025″
“AAVV, a cura di Paolo CASCIOLA”,”Au lendemain de la grande grève Renault. Textes de l’ Union Communiste (trotskyste), 1947-1949.”,”””Come ciò si concilia con l’ economia pianificata? Si deve cercare la spiegazione direttamente nel “”socialismo in un paese solo””. I fatti confermano oggi la spiegazione di Trotsky sull’ impossibilità di costruire il socialismo in un solo paese. Il punto essenziale della dimostrazione di Trotsky ne L’ I(internationale) C(ommuniste) après Lenine (nota: Rieder, Paris, 1930) è basato sul fatto che il socialismo non può essere costruito che sulla tecnica più avanzata, ovvero in un mondo capitalistico superiore dal punto di vista produttivo un paese arretrato non poteva svilupparsi armoniosamente verso il socialismo. Non è una questione di risorse in senso assoluto, ma l’ economia non riuscirà a diventare socialista fin quando non si estenderà al mondo intero, lo scopo dell’ economia socialista essendo una economia armoniosa.”” (pag 40)”,”TROS-160″
“AAVV”,”Estatutos de la Union General de Trabajadores, UGT.”,”Dichiarazione di principio. La Union General de Trabajadores è una istituzione eminentemente di produttori, organizzati per gruppi affini di lavoratori di professione e professioni liberali, che, per mantenersi in solida connessione, rispetta la più ampia libertà di pensiero e tattica delle sue componenti, sempre che stiano all’ interno dell’ orientamento rivoluzionario della lotta di classe (…)””. (pag 7)”,”MSPx-050″
“AAVV”,”Cantiere. Bollettino bimestrale del collettivo di studio. A cura del “”gruppo d’ iniziativa per un movimento orientato e federato””.”,”Tra i corrispondenti (v. corrispondenza) del bollettino Aldo VINAZZA e Lorenzo PARODI Ugo SCATTONI e Pier Carlo MASINI. Conferenza di Yalta. Bombardamenti sulla Germania: Stalin pro distruzione case. “”Churchill passò quindi a descrivere la campagna di bombardamenti aerei sulla Germania, esprimendo la speranza che la partecipazione della aviazione americana avrebbe notevolmente intensificato i bombardamenti. Fu questa la prima volta che i due uomini si trovarono d’accordo. Stalin si impadronì a sua volta del tema, affermando che si dovevano distruggere le case, oltre le fabbriche””. (pag 2) L. PARODI: osservazioni critiche sull’ opera di Burnham ‘La rivoluzione dei tecnici’. (pag 6)”,”ANAx-212″
“AAVV”,”Die deutsche Okkupation der Ukraine. Geheimdokumente.”,”””Der deutsche Faschismus träumt von der Eroberung der Fruchtbaren, blühenden Ukraine. Auf dem Nürnberger Parteitag, in der Presse und in verschiedenen Kundgebungen haben Hitler und andere faschistische Führer wiederholt erklärt, daß das Ziel ihrer Außenpolitik territoriale Eroberungen im Osten sei. Ihre aggressive Außenpolitik ist gleichzeitig gegen ihre Nachbarn, gegen Frankreich, die Tschechoslowakei, Oesterreich usw. gerichtet.”” (pag 5) Minaccia ad Oriente. “”Il fascismo tedesco sogna di catturare la fiorente e produttiva Ucraina. Al congresso del partito a Norinberga, in diverse dichiarazioni alla stampa Hitler e altri capi fascisti hanno ripetutamente spiegato che l’ obiettivo della loro politica estera è quello di conquiste territoriali verso l’ Est. La loro politica estera aggressiva è diretta nello stesso tempo contro i propri vicini, contro la Francia, la Cecoslovacchia, l’ Austria.”” (pag 5)”,”GERQ-063″
“AAVV”,”La politique étrangère soviétique. Textes officiels (1917-1967).”,”Testo del trattato tra la Repubblica socialista federativa sovietica di Russia e la Germania. Rapallo, 16 aprile 1922. (Il governo sovietico era rappresentato da CICERIN e il governo tedesco da W. RATHENAU) (pag 63) “”Il Governo degli operai e dei contadini ha proposto la pace alle potenze dell’ Intesa a più riprese: (…). Approvando interamente queste azioni del Comitato Esecutivo Centrale di Russia, del Consiglio dei Commissari del Popolo e del Commissariato del Popolo agli Affari esteri, il VII Congresso dei Soviets di Russia riafferma la sua aspirazione alla pace e propne ancora una volta a tutte le potenze dell’ Intesa – l’ Inghilterra, la Francia, gli Stati Uniti d’ America, l’ Italia, il Giappone – , a tutti insieme e separatamente, di intavolare subito delle trattative di pace, e incarica il Comitato Esecutivo Centrale di Russia, (…) di proseguire sistematicamente la loro politica di pace prendendo tutte le misure necessarie per assicurarne il successo””. (pag 35, Risoluzione del VII Congresso dei soviets di Russia sulla questione della politica internazionale, 5 dicembre 1919).”,”RUST-119″
“AAVV”,”Relazione del partito comunista d’ Italia al IV congresso dell’ Internazionale comunista novembre 1922. La lotta contro la reazione, la difesa delle organizzazioni operaie, i rapporti col Psi, gli Arditi del popolo, la tattica del fronte unico e del governo operaio.”,”L’ Alleanza del Lavoro. “”a) il fronte unico deve essere organizzato su di una vasta rappresentanza delle masse, con comitati locali eletti in tutti i sindacati, e attraverso l’ iniziativa di un grande convegno nazionale sindacale (…).”” (pag 17) “”In occasione del Congresso dell’ Internazionale di Amsterdam (1922, ndr) a Roma, il nostro Partito, attraverso il suo comitato sindacale, aveva preparato una serie di sessanta comizi pubblici, nei quali oratori comunisti avrebbero dovuto spiegare il programma della ISR (Internazionale Sindacale Rossa, ndr), ed accusare i traditori gialli. Migliaia di manifesti, edizioni straordinarie dei giornali, avrebbero dovuto completare la nostra campagna. In occasione della gita a Tivoli dei congressisti, offerta dalla CGL d’ Ialia, migliaia e migliaia di manifesti erano stati affissi a Tivoli (allora quel comune era in nostre mani) nei quali erano scritte severe espressioni di disprezzo agli ospiti. In tale occasione era stato predisposto che il redattore capo de “”Il Comunista””, compagno Palmiro Togliatti, tenesse una conferenza a Tivoli. Tutta questa nostra preparazione fu annullata, non appena il compagno Bordiga ci fece conoscere da Berlino che la riunione delle tre Internazionali imponeva la necessità di attutire in un primo tempo l’ attacco comunista alle altre due Internazionali.”” (pag 21-22)”,”MITC-065″
“AAVV”,”Spartacus. Scopi. Obbiettivi e vicende.”,”Errore di Karl Liebknecht. “”Si poteva sperare, dopo ciò, che nell’ ora suprema, Liebknecht, fosse pur solo contro tutti – si ergesse contro la guerra. Disgraziatamente, come tutti gli altri, il 4 agosto 1914, egli votò i crediti. E’ il grande errore della sua vita: i suoi amici ne convengono e cercano di spiegarlo. Tutti avevano dovuto tornare precipitosamente dalla vacanze, tutti gli animi erano sconvolti… Il Partito socialista, che fino allora era muto, tenne una seduta il 3 agosto: Liebknecht e tredici altri deputati erano contrari ai crediti, novantase erano favorevoli. Fu posta innanzi la grave questione della disciplina. Liebknecht credeva che tutto il suo partito fosse chiamato a lottare a breve scadenza contro la guerra: e fu per non rompere questa unità e arrivare a una opposizione unanime, che una sol volta in vuta sua egli fece violenza alle sue convinzioni più forti e si inchinò davanti al fuorviamento della maggioranza. Ma, il 2 dicembre 1914, egli si era ravveduto e, questa volta, solo contro tutti, rifiutò i crediti. Le urla dell’ Assemblea gli impedivano di dire i motivi del suo voto; (…)””. (pag 13) “”Nello stesso processo Ledebour, questi depose che il ministro degli interni, Ernest, aveva confessato al corrispondente dell’ Avanti!: “”Abbiamo preso misure tali da costringere gli spartachisti a scendere in campo prima dell’ epoca che si sono prefissa””. Segno dunque che il Governo sapeva che il suo atteggiamento avrebbe provocato il conflitto che portò allo schiacciamento e poscia all’ assassinio di Spartacus””. (pag 32)”,”MGER-075″
“AAVV”,”Contro Stalin. Documenti dell’ Opposizione di sinistra (1923-1933).”,”Dichiarazione degli Ottantaquattro (maggio 1927) “”Tra la linea erronea seguita in Cina e la linea erronea sulla questione del Comitato anglo-russo c’è una correlazione strettissima. La stessa linea pervade tutta la politica dell’ Internazionale Comunista. In Germania, centinaia di proletari di sinistra, l’ avanguardia, sono stati espulsi, per il semplice motivo che solidarizzavano con l’ Opposizione russa. Gli elementi di destra hanno sempre più influenza in tutti i nostri partiti. Gli errori di destra più grossolani (in Germania, Polonia, Francia e da ogni altra parte) non vengono corretti; ormai la più flebile voce critica da sinistra porta all’ espulsione. Così, il prestigio del Pcus e della rivoluzione d’ Ottobre viene usato per far spostare i partiti comunisti a destra, lontano dalla linea leninista.”” (pag 55) Dichiarazione degli Ottantaquattro (maggio 1927) “”(…) Per questa dichiarazione abbiamo raccolto in un tempo molto breve dozzine di firme di vecchi bolscevichi. Non dubitiamo neanche per un attimo che altri vecchi bolscevichi dispersi ai quattro angoli dell’ Urss come all’ estero avrebbero aggiunto le loro firme a questa dichiarazione se ne fossero stati a conoscenza.”” (segue firma degli 84, con l’ anno di adesione al partito, tra i firmatari Zinoviev, Piatakov, Radek, Smirnov, Smilga, Sosnovsky, Trotsky) (pag 67)”,”TROS-166″
“AAVV”,”Sui fatti d’ Ungheria. Testo del Rapporto del Comitato Speciale dell’ ONU.”,”Capitolo XI. I consigli rivoluzionari e operai. (pag 297) “”Dal 24 ottobre, Consigli Rivoluzionari furono formati in molte parti dell’ Ungheria, nei villaggi, le città, i distretti e le province. Zone intere vennero sottoposte al loro controllo dopo incruenti, ma riuscite rivoluzioni, o dopo lotte più o meno lunghe contro l’ AHV. Assunsero immediatamente responsabilità ammistrative e cominciarono a presentare richieste al governo, alcune delle quali influirono considerevolmente sul corso degli avvenimenti””. (pag 302)”,”MUNx-031″
“AAVV”,”Geschichte der Kommunistischen Partei Kanadas, 1921-1976. (Tit.orig.: Canada’s Party of Socialism).”,”””Die Kommunistische Partei war sich durchaus über den wahren Charakter der Nationalen Union in klaren, und zwar schon bevor diese an die Macht gelangt war. Die Partei lenkte die Aufmerksamkeit auf die Tatsache, daß die Nationale Union von unverhüllt reaktonären Gruppen unterstützt wurde, darunter von den Konservativen, von der Corporation des Chambres Economiques, von der Organisation Patriotische Jugend (“”Jeunesse Patriotes””), deren Anführer ein bekannter Sympathisant Mussolinis war, und von der People’s Social School””. (pag 122) “”Il partito comunista aveva sicuramente chiaro il carattere vero dell’ Unione Nazionale, e questo, già prima che quest’ultima arrivasse al potere. Il partito ha orientato la sua attenzione sul fatto che l’ Unione Nazionale è stata sostenuta da gruppi reazionari, tra cui i conservatori, la Corporazione delle Camere economiche, l’ organizzazione dei giovani patrioti (“”Jeunesse Patriotes””), il cui leader si dichiara simpatizzante di Mussolini, e della People’s Social School””. (pag 122)”,”MCAx-001″
“AAVV”,”Viva la Comune. I proclami della Comune di Parigi.”,”””Nonostante il peso del patriarcato nella cultura popolare, la Comune si contraddistinse per l’ attiva e combattiva partecipazione femminile. La militante libertaria Louise Michel e la rivoluzionaria russa Elisabeth Dmitrieff sono fra le più note, ma migliaia di altre donne – indicate con rabbia ed odio come “”pétroleuses”” (rivoluzionarie, incendiarie) dalla reazione versagliese – parteciparono alle lotte dell’ aprile-maggio 1871.”” (pag 15) Dichiarazione sulle rappresaglie. Parigi, 5 aprile 1871 Cittadini: Ogni giorno i banditi di Versailles uccidono o giustiziano i nostri prigionieri, e non passa singola ora senza che apprendiamo di questi omicidi. E sapete che i colpevoli sono i gendarmi e i sergents de ville dell’ Impero, i lealisti di Charrette e Cathelieu, che marciano su Parigi al grido di “”Lunga Vita al Re!””, al seguito di un bianco stendardo. Il governo di Versailles si pone così fuori dalle leggi di guerra e dell’ umanità. Non avrete altra scelta che ricorrere alla rappresaglia. (…)”” (pag 43)”,”MFRC-102″
“AAVV”,”Statuto del Partito Comunista Italiano. Approvato dal 14° Congresso del PCI, Roma, 18-23 marzo 1975.”,”””Sanzioni disciplinari. Le misure e le sanzioni previste per i casi in cui il comunista manca ai propri doveri verso il partito sono: a) il richiamo orale; b) il biasimo scritto; c) la destituzione dalla carica; d) la sospensione dal partito da uno a sei mesi; e) la radiazione dal partito; f) l’ espulsione dal partito. (…) Scioglimento di organizzazioni. (…)””.”,”PCIx-200″
“AAVV”,”Origini e sconfitta dell’ internazionalismo in Cina, 1919 – 1927.”,”La selezione e la presentazione dei testi è stata curata da Alfio ALOISI. Scritti di D.R. ALLBERT C. BRANDT C. CEDART e CHENG YING-XIANG CHAN MING KOU CHEN DA CHEN DUXIU J. CHESNEAUX K. MARX F. ENGELS DENG ZHONGXIA A. DIRLIK J. GUILLERMAZ H.R. ISAACS T. MENDE J. OSTERHAMMEL A. ROUX M.N. ROY V. SERGE S.A. SMIHT S. TRETJAKOV L. TROTSKY TSO SHELDON SHI KAN TZE CHUNG WOO VISNJAKOVA-AKIMOVA V.V. WANG FANXI ZHANG GUOTAO G. ZINOVIEV I primi giorni di Peng Shuzhi alla Scuola di lingue straniere. “”Il gruppo comunista di Shanghai non era in grado di aiutarci economicamente; attraverso Vojtinskij, riceveva dall’ Internazionale una somma per tappare i buchi che le spese di stampa e di trasporto delle pubblicazioni aprivano nel bilancio. Inoltre il piccolo contributo che l’ Internazionale versava a Yang Mingzhai e a Pouk ci permetteva la frequenza gratuita dei corsi della scuola. Ma questi versamenti erano insufficienti.”” (pag 169)”,”ELCx-081″
“AAVV”,”Origini e sconfitta dell’ internazionalismo in Cina, 1919 – 1927.”,”La selezione e la presentazione dei testi è stata curata da Alfio ALOISI. Scritti di D.R. ALLBERT C. BRANDT C. CEDART e CHENG YING-XIANG CHAN MING KOU CHEN DA CHEN DUXIU J. CHESNEAUX K. MARX F. ENGELS DENG ZHONGXIA A. DIRLIK J. GUILLERMAZ H.R. ISAACS T. MENDE J. OSTERHAMMEL A. ROUX M.N. ROY V. SERGE S.A. SMIHT S. TRETJAKOV L. TROTSKY TSO SHELDON SHI KAN TZE CHUNG WOO VISNJAKOVA-AKIMOVA V.V. WANG FANXI ZHANG GUOTAO G. ZINOVIEV”,”MCIx-018″
“AAVV”,”Origini e sconfitta dell’ internazionalismo in Cina, 1919 – 1927.”,”La selezione e la presentazione dei testi è stata curata da Alfio ALOISI. Scritti di D.R. ALLBERT C. BRANDT C. CEDART e CHENG YING-XIANG CHAN MING KOU CHEN DA CHEN DUXIU J. CHESNEAUX K. MARX F. ENGELS DENG ZHONGXIA A. DIRLIK J. GUILLERMAZ H.R. ISAACS T. MENDE J. OSTERHAMMEL A. ROUX M.N. ROY V. SERGE S.A. SMIHT S. TRETJAKOV L. TROTSKY TSO SHELDON SHI KAN TZE CHUNG WOO VISNJAKOVA-AKIMOVA V.V. WANG FANXI ZHANG GUOTAO G. ZINOVIEV”,”EDIx-064″
“AAVV”,”Storia della sinistra comunista. I bis. Nuova raccolta di scritti, 1912-1919.”,”Selezione di articoli dell’ Avanti!, de L’ Avanguardia, de ‘Il Socialista’, Il Soviet. “”Questo articolo a cui la completezza e la chiarezza di esposizione nulla tolgono del suo rigore dottrinale e programmatico, scritto dopo pochi mesi dall’ esplodere della prima guerra imperialistica, si deve ad un compagno di Napoli che ancora consideriamo come il decano del nostro Partito, e che con intatta chiarezza di vedute milita con immutato animo nelle file della Sinistra Comunista. Voglia il lettore oltre che leggerlo meditarlo a fondo, e voglia ricordare che nella piccola redazione napoletana non era nè poteva essere ancor nota l’ opera fondamentale di Lenin sull’ Imperialismo. (….)”” (pag 35) “”Il militarismo tedesco non è in fondo che il prodotto naturale della resistenza inglese nel mercato mondiale alla potentissima industria tedesca in continuo e rapidissimo accrescimento. La conquista dei mercati europei è più lunga, difficile, costosa, e richiede troppi sacrifici, specie se per ottenerla si debba adoperare la forza delle armi. Più comoda ed agevole riesce quella coloniale, che offre minima resistenza. L’ Inghilterra, estendendo la propria azione fuori dell’ Europa, ha potuto senza eccessivi sforzi e sacrifici raggiungere l’ attuale sviluppo (…)””. (pag 37, La guerra europea e il proletariato, Il socialista n° 23, 1914) (Bordiga)”,”MITC-070″
“AAVV”,”Storia del Partito Comunista bolscevico dell’ URSS. Breve corso.”,”PCI: calunnie su Bucharin. “”Sui primi del 1929, si venne a sapere che Bucharin, mandatario del gruppo dei capitolardi di destra, si è legato con i trotskisti per mezzo di Kamenev, ed elabora un progetto di intesa con costoro per lottare insieme contro il partito. Il Comitato Centrale denuncia la criminosa attività dei capitolardi di destra e avverte che l’ intrigo potrà finire male per Bucharin, Rykov, Tomski e gli altri. (…)””. (pag 254)”,”STAS-050″
“AAVV”,”La vérité sur l’ Affaire Nagy. Les faits, les documents, les témoinages internationaux.”,”””Dato che per la situazione politica regnante in Ungheria esisteva il pericolo che elementi controrivoluzionari cercassero di fare del male a Imre Nagy e ad altre persone appartenenti al suo gruppo con lo scopo di gettare la resposabilità delle sue conseguenze sul governo rivoluzionario operaio e contadino; inoltre, rendendosi conto che la loro sicurezza personale era minacciata per una possibile vendetta da parte dei loro avversari politici, Imre Nagy e i suoi compagni, basandosi su un accordo concluso a questo scopo tra il governo della Repubblica popolare dell’ Ungheria e la Repubblica popolare di Romania, si recarono in Repubblica popolare di Romania in attesa della restaurazione delle condizioni normali di sicurezza nella Repubblica popolare ungherese. E’ evidente che il governo della Repubblica popolare ungherese ha per due volte non mantenuto gli impresi con il governo della Repubblica federale popolare di Jugoslavia non rendendo possibile il libero ritorno di Imre Nagy e dei suoi compagni a casa loro; al posto di ciò sono stati nviati in residenza forzata nella Repubblica popolare romena; e per il fatto che, contrariamente alle garanzie date sulla loro sicurezza personale e alla promessa di non punirli per la loro attività passata, ha fatto comparire alcune di queste persone in un processo segreto e ha condannato Imre Nagy e alcuni altri compagni alla pena di morte, sentenza che è stata eseguita, l’ accordo pienamente valido è stato infranto senza riparazione possibile. Il governo della Repubblica federale popolare di Jugoslavia protesta energicamente (…)””. (pag 181) (documenti, Belgrado, 23 giugno, 1958)”,”MUNx-034″
“AAVV”,”Scienza e rivoluzione. Volume primo. Lo sviluppo rivoluzionario della forza produttiva capitalistica. La pretesa conquista del cosmo e la teoria marxista della conoscenza.”,”””All’ epoca in cui scriveva Bordiga vi erano matematici e fisici italiani che lavoravano sil lascito di Einstein cercando di estendere il concetto di “”gruppo”” e di “”simmetria””. Uno dei punti di partenza era il modello cosmologico di De Sitter-Castelnuovo, che non era una novità negli anni ’50, ma sembrava promettere importanti sviluppi. Siamo andati a frugare nelle riviste dell’ epoca e nei ricordi di vecchi compagni e abbiamo trovato le tracce di conoscenze che Bordiga poteva aver assimilato in quegli anni e che trapelano negli articoli. Guido Castelnuovo era uno dei fondatori della scuola di geometria algebrica, ben conosciuta da Bordiga, e alcuni allievi di tale scuola ne avevano continuato il lavoro in diverse università italiane. A Napoli si raccolse un buon nucleo di matematici e Bordiga conosceva uno di essi, Renato Caccioppoli, che fu anche l’ unico a rimanere nella città quando tutti gli altri si spostarono a Roma alla fine degli anni ’30. Caccioppoli aveva la cattedra di Teoria dei Gruppi e diede importanti contributi, riconosciuti internazionalmente, alla teoria geometrica della misura e all’ analisi funzionale non lineare. A Roma, dalla stessa scuola, scaturì dopo la guerra una nuova cosmologia, basata appunto sulla teoria dei gruppi e sfociata in una concezione unitaria del mondo fisico e biologico, descritta per la prima volta, nel 1942, dal matematico Luigi Fantappié, collaboratore di Vito Volterra e di Federigo Enriques, quest’ ultimo tra i fondatori della scuola suddetta.”” (pag 157-158) pag 210″,”BORD-072″
“AAVV”,”La menace de guerre denoncee aux femmes de tous le pays par le Rassemblement mondial. Document n° 5.”,”Proposte di pace Hitler. (accordi bilaterali, patti di non aggressione, con tutti i paesi che confinano con la Germania eccetto con l’ URSS; promessa di 25 anni di pace con la Francia) “”VII. Come si devono considerare le propose di pace di Hitler? Alcuni, pur condannandone la violazione unilaterale del Patto di Locarno, stimano che questo atto è compensato dalle proposte di pace di Hitler. Quali sono queste proposte? 1. Patti bilaterali di “”non aggressione”” per i paesi vicini del Reich (l’ URSS è passata sotto silenzio). 2. 25 anni di pace con la Francia. Che cosa bisogna pensare dei patti bilaterali di non aggressione? Questi patti obbligano, per quanto vale la parola delle parti contraenti, le due parti a non portare alcuna aggressione l’ uno contro l’ altra. Per contro, se piace a una delle potenze firmatarie lanciare una aggressione contro una terza, tale patti paralizzano l’ altra parte togliendogli la possibilità di portare soccorso all’ aggredito. Supponendo che patti di non aggressione siano conclusi tra tutti i paesi d’ Europa ad eccezione dell’ URSS, la Germania avrebbe così la piena libertà di attaccare impunemente questo paese.”” (pag 12-13)”,”RAIx-192″
“AAVV”,”Le Programme du Parti Communiste Russe (bolchevik).”,”””7. Nello stato di dissoluzione attuale dell’ organizzazione capitalistica del lavoro, le forze produttive del paese non possono essere restaurate e sviluppate, il tipo socialista di produzione non può essere assicurata che grazie alla disciplina volontaria dei lavoratori, alla loro massima iniziativa, all’ educazione al senso di responsabilità e al più severo mutuo controllo della produttività del lavoro””. (pag 21)”,”RIRO-290″
“AAVV, COLLETTIVO DELL’ ACCADEMIA POLITICO-MILITARE DI TUNG-PEI a cura”,”Storia della Cina contemporanea.”,”””Dopo “”il movimento del 4 maggio”” Sun Yat-sen riorganizzò il Kuomintang (partito rivoluzionario) in Chung-kuo Kuomintang (partito nazionale della Cina), per distinguerlo dal Kuomintang costituito nel 1912. Nel corso della riorganizzazione entrarono nel partito operai e contadini. Nell’ autunno del 1922 Sun Yat-sen organizzò a Shanghai con i dirigenti del Partito comunista cinese e con alcune personalità progressive una riunione durante la quale fu elaborato il piano di rigoranizzazione del Kuomintang. Nel gennaio del 1923 il Kuomintang pubblicò un nuovo programma di azione rivoluzionaria. Nel febbraio dello stesso anno Sun Yat-sen, approfittando del fatto che l’ esercito alleato dello Yun-nan e del Kwang-si aveva cacciato le truppe del generale Chen Tsiung-ming, tornò di nuovo a Canton. Nel giugno del 1923 ebbe luogo a Canton il III Congresso del Partito comunista cinese. I delegati del congresso, rilevati i progressi compiuti dal Kuomintang, decisero di far aderire i membri del partito comunista al Kuomintang, per aiutarne e favorirne lo sviluppo. In quel periodo il K. rappresentava un blocco rivoluzionario di operai, contadini, piccola borghesia urbana e di parte della borghesia nazionale. La maggior parte dei membri del partito era costituita da lavoratori e da elementi del ceto medio, ed una parte dei suoi dirigenti adottava una linea rivoluzionaria. In questo periodo Sun Yat-sen diede una nuova interpretazione dei suoi “”tre principi del popolo”” ed accettò le proposte del Partito comunista cinese””. (pag 54-55)”,”CINx-180″
“AAVV”,”Guida alla formazione di una biblioteca pubblica e privata. Catalogo sistematico e discografia. Con un commento di Delio Cantimori, una lettera di Salvatore Accardo e una documentazione sull’ esperienza di Dogliani.”,”””I volumi dovevano essere – tranne qualche eccezione – in lingua italiana e rappresentare “”il seme di tutto””, come aveva suggerito Delio Cantimori, il grande studioso che con particolare intensità seguì sin dall’ inizio il nostro tentativo e vi collaborò in maniera determinante.”” (pag 675)”,”ARCx-027″
“AAVV”,”Resoconto stenografico del XVII Congresso Nazionale del Partito Socialista Italiano, Livorno 15-21 gennaio 1921. Con l’ aggiunta dei documenti sulla fondazione del Partito Comunista d’ Italia.”,”””Perché vi sono delle contraddizioni che vanno corrette, contraddizioni che non riguardano soltanto noi, ma riguardano anche voi, anche i comunisti, di fronte alle tesi della Terza Internazionale. Voi lo sapete: a Bologna fu decretata la costituzione dei Soviets; a Milano fu, niente po’ di meno, che discusso il modo di costituire i Soviets. Guardate, intendiamoci bene, che non rivolgo nessun rimprovero alla Direzione del Partito, la quale in quel campo ha fatto tutto quello che ha potuto; rimprovero il Partito, non la Direzione del Partito, rimprovero il Partito che ha votato a Bologna la costituzione dei Soviety, e non li ha fatti…””. (pag 219, intervento di Baldesi, CGL, socialisti unitari)”,”MITC-072″
“AAVV”,”Il movimento comunista a Torino negli anni 1923-1925.”,” Lo sciopero generale metallurgico. “”In quel periodo il Partito Comunista attraverso alla massa dei suoi iscritti e sulla sua stampa, lanciò la parola d’ ordine dell’ azione generale che, ben preparata e ben diretta, non avrebbe certamente mancato di avere delle conseguenze importantissime sull’ ulteriore sviluppo della situazione generale italiana. La “”Fiom”” invece respinse, allora, questa parola d’ ordine e, solo in un secondo tempo, costretta dalle masse e dalla stessa situazione creatasi in seguito alla proclamazione dello sciopero dei metallurgici in Lombardia, da parte delle Corporazioni fasciste, proclamò alla sua volta lo sciopero generale per la Lombardia, il Piemonte e la Venezia Giulia colla ferma intenzione, però, fin dal primo momento, di stroncare il movimento prima che potesse affermarsi e svilupparsi.”” (pag 8)”,”MITC-076″
“AAVV”,”Der neue Kurs. Die gesetzliche Versklavung der Arbeiter und Angestellten.”,” Wirtschaftsräte für oder gegen das Proletariat. Von Paul Neumann. Aufbau der Räte im Klassenstaat. Die Räte als Organe des Proletariats. Die Erfahrungen der Russischen Revolution haben uns gelehrt, daß die Stellung der Räte im bürgerlichen Staat und Wirtschaft den Gradmesser für die jeweiligen Kräfteverhältnisse der Klassen offenbart. Diese Erfahrung der Russischen Revolution trifft auch restlos für Deutschland zu. Nach dem November 1918 waren die Arbeiter und Soldatenräte die formalen Träger des Staats und Wirtschaftsapparates.”” (pag 33) Conseils économiques pour ou contre le Proletariat. di Paul Neumann. Construction des conseils dans l’État de classe. Les conseils en tant qu’organes du Proletariats. Les expériences la révolution russe nous ont enseignés que la position des conseils dans l’État civil et l’économie indique le critère pour les relations électriques respectives des classes. Cette expérience de la révolution russe s’applique aussi complètement pour l’Allemagne. Le en novembre 1918 les travailleurs et les conseils de soldat étaient les responsables formels de l’État et de l’appareil économique.«  (traduzione automatica)”,”CONx-138″
“AAVV”,”Die SPD, eine bürgerliche Partei.”,”””Die Opposition wollte ein Korreferat schwingen, was natürlich abgelehnt wurde. Die Rede Levis war daher nur eine unbedeutende Diskussionsrede. Dafür hat er der Welt eine Broschüre geschenkt, die in Ersatz für diese verhinderte Rede sein soll. Paul Levi war während des Krieges bei der Zimmerwalder Linken, bis 1921 in der Kommunistischen Partei. Er hat, natürlich, einiges gelernt. Er versteht also sehr gut, was es mit Hilferdings “”Analyse”” auf sich hat. Aber Levi ist erstens immer mehr Literat als Poliker gewesen; und zweitens…ein Held ist er nie gewesen.”” (pag 60) L’opposition voulait balancer un Korreferat, ce qui a naturellement été rejeté. Le discours Levis n’était donc qu’un discours de discussion insignifiant. Mais il a offert au monde une brochure qui doit être dans un remplacement pour ce discours empêché. Paul Levi était pendant la guerre avec gauche di Zimmerwald, jusqu’en 1921 dans le parti communiste. Il a appris, naturellement, quelques-un. Il comprend ainsi très bien, ce qu’il a avec d’aide « analyse » di Hilferding sur lui. Mais le Levi a été d’abord de plus en plus un Litteraire que un Poliker; et deuxièmement il n’a été jamais un héros. (traduzione automatica)”,”MGEK-082″
“AAVV”,”Una estrategia socialista. (Las fases del proceso revolucionario hacia la Sociedad sin classes).”,”Un nuovo modello di accumulazione capitalista. “”1. Le industrie ‘di beni di consumo’ spiazzano ‘le industrie con maggior composizione organica di capitale’, che fino ad allora avevano guidato lo sviluppo. 2. Fino al 1929, la borghesia attaccava il proletariato riducendo il salario minimo di sussistenza. Nel nuovo modello, lo sviluppo seguirà quest’altro ciclo: più salario implica maggior consumo, quindi, maggiore produzione e, in definitiva, maggiori guadagni. (…)””. (pag 67)”,”MSPx-059″
“AAVV”,”La nostra lotta. Organo del Partito Comunista Italiano. 1943-1945.”,”Storia di una vita: Giovanni Gentile (pag 29, N° 9 maggio 1944) “”Ora deve essere chiaro per tutti che la Germania hitleriana marcia inersorabilmente verso la catastrofe. E’ vero che le condizioni in cui si svolge questa guerra sono più favorevoli alla Germania che nella passata guerra mondiale quando essa, dall’ inizio alla fine del conflitto, combatté la lotta su due fronti. Ora un grande svantaggio per la Germania è il fatto che l’ Unione Sovietica in questa guerra si è rivelata molto più forte della Vecchia Russia zarsita nella guerra passata. Nella prima guerra mondiale contro il blocco tedesco combattevano su due fronti 6 grandi nazioni: Francia, Russia, Inghilterra, Stati Uniti, Giappone e Italia; nella guerra attuale, l’ Italia ed il Giappone sono passati dalla parte della Germania, la Finlandia si è unita al blocco fascista, ha cambiato campo la Romania che nella passata guerra combatté contro la Germania, operano fin’ora su di un solo fronte, contro l’ Unione Sovietica. La storia insegna che la Germania vinse sempre la guerra quando si battè su di un solo fronte, e che al contrario perdette la guerra quando fu costretta a combattere su due fronti. (…) E’ precisamente questa comunanza di interessi radicali che conduce al consolidamento dell’ alleanza di combattimento tra l’ Unione Sovietica, l’ Inghilterra e gli Stati Uniti nel corso della guerra.”” (pag 2-3, La nostra lotta, n° 4 marzo 1944) Storia di una vita: Giovanni Gentile (pag 29, N° 9 maggio 1944)”,”PCIx-302″
“AAVV”,”Ungheria 1956. Necessità di un bilancio.”,”””Io faccio parte di un movimento politico che considera la natura sociale dell’ URSS capitalismo di Stato. Del resto posso ricordare che lo stesso Lenin quando nel 1921 vide fallito il tentativo di estendere la rivoluzione in Germania comprese che in una Russia isolata e semifeudale non rimaneva altra prospettiva che la costruzione del capitalismo di Stato nel senso di gettare le basi oggettive del socialismo. La tesi della costruzione del socialismo in un paese solo si affermò in seguito come tesi staliniana””. (pag 78-79, L. Parodi)”,”ELCx-089″
“AAVV”,”Tutto Diritto. Tavole e schemi esplicativi, glossari.”,”””L’ assemblea degli associati. Un organo di fondamentale importanza è l’ assemblea degli associati. Essa ha la funzione di decidere (cc 21) su tutte le questioni di maggiore importanza riguardanti la vita dell’ ente e il suo operato: può modificare lo statuto e l’ atto costitutivo, deliberare lo scioglimento dell’ associazione e la devoluzione del suo patrimonio, approva il bilancio e revoca gli amministratori ed esercita l’ azione di responsabilità nei loro confronti, può escludere gli associati ed esercitare tutti gli altri compiti che le siano affidati dall’ atto costitutivo. Si riunisce almeno una volta l’ anno per l’ approvazione del bilancio (cc 20).”” (pag 37)”,”DIRx-008″
“AAVV”,”Documenti del C.L.N. per la Liguria. Relazioni. Deliberazioni cospirative. Atti di propaganda cospirativa. Dall’ insurrezione all’ arrivo degli alleati, 24-27 aprile.”,”””Risorge la Camera del Lavoro. “”Il Comitato Sindacale Interpartito comunica: (…) ha provveduto: a) a costituire la nuova Camera del Lavoro di Genova e Provincia: b) a inquadrare le forze sindacali in nuovi liberi organismi aderenti alla Camera del Lavoro (…)””. (pag 285) C’è la foto dei sotterranei della Casa dello Studente di Genova: (pag 37)”,”ITAR-088″
“AAVV”,”Spagna sindacato e democrazia. La presenza dell’ Union Sindical Obrera (U.S.O.) sindacato “”illegale”” nella Spagna franchista.”,”””Anni ’50: la nuova classe operaia. Anni ’50: se dal ’42 i rapporti di lavoro vengono definiti dallo Stato tuttavia, con incontri informali, si concludono accordi tra padroni e operai, tanto che nel ’48 un decreto li proibisce nelle imprese più grandi. Nel 1950, la classe operaia spagnola ha caratteristiche nuove, anche dal punto di vista quantitativo, dopo il grande esodo rurale: da 1.982.911 lavoratori del 1939 si passa a 2.754.162. Nel 1951, il 1° marzo a Barcellona per la durata di 6 giorni il grande sciopero dei tram ha origine dal totale disservizio di tali trasporti e dall’ aumento del 20% delle tariffe. Dopo una prima protesta degli studenti universitari, la parola d’ ordine passata di bocca in bocca utilizzando anche mezzi di fortuna è di recarsi sul posto di lavoro a piedi. Si distribuiscono volantini scritti a macchina:””Barcellonese, se sei un buon cittadino (…) và a piedi al tuo lavoro (…)””””. (pag 71-72)”,”MSPx-061″
“AAVV”,”Sesto San Giovanni nella Resistenza.”,”””Dal 1927 al 1930 il movimento clandestino stampa alla macchia e divulga il “”Risveglio””, foglio redatto e ciclostilato da Clemente Mandelli, Libero Baldanza e Giulio Casiraghi e distribuito nelle fabbriche attraverso una fitta rete di diffusori. (…) La diffusione della stampa non si limita a quella locale, vengono distribuiti anche i giornali clandestini antifascisti che dalla Francia arrivano in Italia con un complesso sistema di corrieri muniti di valigie a doppio fondo.”” (pag 8)”,”ITAR-090″
“AAVV”,”Dizionario geografico postale di tutti i comuni e le frazioni di comuni del regno d’ Italia compilato dalla Direzione Generale delle Poste.”,”Cornigliano, Genova, 4293 abitanti Pegli, Genova, 6864 abitanti Bormida, Savona, Genova, Carcare, 902 abitanti …”,”REFx-084″
“AAVV”,”Dati sull’organizzazione del PCI. XII Congresso del PCI. Dati statistici elaborati dalla Sezione Centrale di Organizzazione della Direzione del PCI, dicembre 1968.”,”Analisi tesserati PCI anni 1960 Una serie di tabelle in cui si analizza la composizione sociale degli iscritti, regione provenienza, reclutamento, grandi città, sesso, rapporto iscritti voto, peso degli operai, FGCI, età. Tabella pag 10 Composizione sociale degli iscritti 1964-1967 (operai 40%, impiegati 2,3%, artigiani e commercianti 6.4%, studenti 0.5, pensionati 12%!)”,”PCIx-304″
“AAVV”,”Statuto del Partito comunista italiano. XII Congresso del PCI, Bologna, 8-15 febbraio 1969.”,”Il centralismo democratico. “”(…) e) la minoranza deve accettare e applicare le decisioni della maggioranza; f) le decisioni degli organismi superiori sono obbligatorie per gli organismi inferiori; g) non sono permesse azioni che violano la linea politica e le norme dello Statuto, non è tollerata l’ attività frazionistica né alcuna azione che possa rompere o minacciare l’ unità e la disciplina del partito.”” (pag 16)”,”PCIx-306″
“AAVV”,”Sviluppo capitalistico e forza lavoro intellettuale.”,”””Risulta chiaro che l’ espulsione di manodopera dall’ agricoltura non è accompagnata da un corrispondente assorbimento da parte degli altri settori e che all’ accelerato sviluppo produttivo non ha corrisposto una parallela espansione dell’ occupazione. Le previsioni per il futuro non si presentano migliori: fonti governative prevedono per l’ Italia un esodo dalle campagne che va da un minimo di 1.656.000 a un massimo di 2.256.000 unità dal ’67 all’ 80 (piano 80), mentre per tutti i paesi della CEE il memorandum Mansholt parla di un esodo di 3.600.000 contadini sempre entro il 1980. E’ evidente che in termini di disoccupazione il costo della razionalizzazione agricola europea sarà pagato soprattutto dall’ Italia.”” (pag 21) “”Quanto alle attività terziarie, la previsione di una espansione del settore verso livelli americani (nel ’68: Italia 36%, USA e Canada 60% circa) va quanto meno rivista nei tempi di realizzazione.”” (pag 25) “”Si tratta semplicemente di ricordare che la gran parte degli insegnanti sono dei “”dequalificati””, sono cioè degli ingegneri, degli avvocati, dei chimici che non hanno trovato posto nell’ industria o nell’ amministrazione.”” (pag 44)”,”ITAC-100″
“AAVV”,”Marx Engels. Karl Marx (1818-1883) e Friedrich Engels (1820-1895). Catalogo della mostra di studi storici sulla loro vita ed opere.”,”Alcune pagine spostate e rovesciate. Alcune foto danneggiate. “”Friedrich Albert Sorge (1828-1906). Figlio di un pastore luterano, condannato a morte come partecipante alla rivoluzione del 1848, emigrò nel 1852 a New York, dove esercitò la professione di maestro di musica. Consocio fondatore nel 1857 del Club dei Comunisti di New York, costituì e sostenne dal giugno 1867 diverse sezioni dell’ AIL. Divulgatore de “”Il Capitale””, partecipò nel 1872 al Congresso dell’ Aja. Fino al 1874 attivo in qualità di segretario nel Consiglio generale di stanza a New York, fondò nel luglio 1876 a Filadelfia la “”Workingmen’s Party of America”” (Partito operaio americano). In seguito si dedicò ad attività giornalistiche e alla stesura di opere storiche, in particolare sula storia del movimento socialista negli Stati Uniti, corando il suo lavoro con l’ edizione delle “”Lettere ed estratti epistolari di Johann Philipp Becker, Joeseph Dietzgen, Friedrich Engels, Karl Marx ed altri con Friedrich Sorge ed altri””, 1906.”” (riq. 162)”,”MAES-068″
“AAVV”,”I primi quarantacinque anni della casa editrice Ricciardi.”,”””‘Ricciardi. “”Ricciardetto”” ha vissuto dal 1907 ad oggi una vita editoriale sempre più comodona. Ha messo fuori, in media, un volume ogni cinque anni, ma tutta roba buona e ottimamente stampata. Per la dignità esteriore del libro, egli ha nobilitato la piazza di Napoli, che ne aveva bisogno. S’è tenuto nei margini crociani, gentiliani, prezzoliniani, papiniani. Ha la disgrazia di essere un signore e fa l’ editore per passione, ma non ci tiene che si parli di lui e nemmeno dei suoi libri.’ A.F. Formiggini. (Dal Dizionarietto rimpiscatole degli editori italiani, nell’ Almanacco letterario, Milano, Mondadori, 1928, p. 256)”” (pag 94)”,”EDIx-071″
“AAVV”,”Benito Mussolini. Sul disarmo. On Disarmament. Sur le desarmament. Über die Abrüstung.”,”””Domattina, Camicie nere, vedrete qui una rassegna armata imponentissima. Sono io che l’ho voluta, perché le parole sono bellissima cosa, ma moschetti, mitragliatrici, navi, aeroplani e cannoni sono cose ancora più belle (irrefrenabile scoppi di acclamazioni); poichè, o Camicie nere, il diritto se non è accompagnato dalla forza è una vana parola, e il vostro grande Niccolò Machiavelli avvertiva che i profeti disarmati perirono””. (pag 4)”,”ITAF-219″
“AAVV”,”Berlin, 1917-1918. Parteiveteranen berichten über die Auswirkungen der Großen Sozialistischen Oktoberrevolution auf die Berliner Arbeiterbewegung.”,”Rappresentazione di Rosa Luxemburg in carcere (pag 20) Foto di Leo Jogiches (pag 69) “”Liebknechts “”Nein!”” gegen den Krieg. Am 2. Dezember 1914 stimmte Karl Liebknecht als einziger Sozialdemokrat, als einziger Reichstagsabgeordneter gegen die Kreditvorlage. In der Stellungnahme, die Liebknecht dem Präsidenten zur Begründung seines Standpunktes überreichte, heißt es: (…)”” (pag 15)”,”MGER-088″
“AAVV”,”I comunisti e le elezioni ieri e oggi. La tattica del Partito Comunista d’ Italia nelle elezioni politiche del 1921 e del 1924.”,”””Il Partito comunista deve romperla con l’ antica consuetudine socialdemocratica di far eleggere deputati soltanto cosiddetti “”esperti”” parlamentari, precipuamente avvocati e simili. Di regola è necessario porre la candidatura di operai, senza preoccuparsi se questi siano semplici membri del Partito privi di grande esperienza parlamentare. Quegli arrivisti, che aderiscono al Partito comunista unicamente per arrivare in Parlamento, debbono senza riguardo alcuno essere bollati a fuoco dal Partito comunista. Le Direzioni dei Partiti comunisti debbono confermare le candidature di quelle sole persone, che hanno mostrata la devozione alla classe operaia con un lungo lavoro.”” (pag 21, I partiti comunisti e il parlamentarismo. Tesi approvate al 2° Congresso dell’ Internazionale Comunista, Mosca, luglio 1920)”,”MITC-079″
“AAVV”,”Der Erstdrucke der Werke von Marx und Engels. Bibliographie der Einzelausgaben.”,”Contiene la bibliografia e cronologia delle edizioni delle opere di Marx Engels pubblicate nei vari paesi nel periodo 1841-42 – 1887-1888. Contiene la riproduzione dei frontespizi di molte opere di Marx ed Engels pubblicate nei vari paesi. Es: “”(…) 1857/58 Marx. Grundrisse der Kritik der Politischen Ökonomie. Siehe: Erste Veröffentlichungen aus dem Nachlaß. 1858-59 Marx. Zur Kritik der politischn Oekonomie. Erst heft. Berlin: Duncker 1859. VIII, 170 S. (…)”””,”MADS-404″
“AAVV”,”Problemi della rivoluzione. Contributo ad un dialogo tra gli internazionalisti.”,”Bordiga, la frazione astensionista, il congresso di Bologna e quello di Livorno. La questione dei tempi. “”Anche se si fosse avuta la scissione al congresso di Bologna (1919), la frazione astensionista come tale non avrebbe obiettivamente potuto dar corpo ad un partito adeguato alla situazione e ai compiti della rivoluzione incombente. Se alla frazione astensionista fosse stata attribuita questa possibilità di affermazione il non aver scissionato a Bologna, sarebbe stato errore di tali proporzioni da compromettere per sempre e l’ impostazione teorica della frazione e la sua organizzazione e il nome del suo maggiore animatore.”” (pag 9)”,”MITC-080″
“AAVV”,”Code bolchevik du mariage.”,”””72. Ne peuvent présenter empêchement au mariage les voeux monastiques ou l’ état de prêtre ou de diacre.”” (pag 38) “”Des adoptés. 183. A partir de l’ entrée en vigueur de la présente loi, l’ adoption est prohibée. Les situations visées à l’ article précédent qui se produiraient postérieurement à cette entrée en vigueur n’ entraineraient ni droits ni obligations.”” (pag 67)”,”RIRO-311″
“AAVV”,”Il pensiero e l’ azione. Vol. 1. I grandi manager.”,”Biografia e carriera di J.J. ASTOR J. BEZOS W. BUFFETT A. CARNEGIE S. CASE M. DELL W.E. DISNEY G. EASTMAN T.A. EDISON H. FORD B. GATES K.C. GILLETTE A. GROVE W.R. HEARST M.S. HERSHEY S. HONDA H.R. HUGHES L. IACOCCA S. JOBS I. KAMPRAD H. KELLEHER R. KROC E. LAUDER H.R. LUCE C.H. McCORMICK K. MATSUSHITA L. MAYER J.P. MORGAN A. MORITA R. MURDOCH D. OGILVY D. PACKARD J. PATTERSON A. ROCK J.D. ROCKEFELLER A. RODDICK J. ROSENWALD D. SARNOFF A. SLOAN M. STEWART E. TOYODA R.E. TURNER III T. N. VAIL C. VANDERBILT S. WALTON T. WATSON SR J. WELCH O. WINFREY R.W. WOODRUFF F.W. WOOLWORTH. “”La rivista Fortune, fondata nel 1929, è la seconda grande impresa nata sotto la bandiera di Time Inc. Si tratta di un’ idea di Luce, basata sul suo convincimento che “”il business è chiaramente il più grande denominatore comune degli interessi di tutti i cittadini degli Stati Uniti: i nostri uomini migliori sono gli uomini d’ affari.”” Il progetto di Fortune si protrae per ben due anni; il nome viene deciso dalla moglie di Luce, Lila, che lo preferisce a Power. A collaborare con lui, Luce chiama Parker Lloyd Smith, un brillante laureato di Oxford che svolge un lavoro eccellente sui primi numeri della rivista, prima di suicidarsi nel 1931. Con tempismo catastrofico il primo numero di Fortune, 30.000 copie in tutto, esce dalle rotative appena tre mesi dopo il grande crollo dei mercati azionari dell’ ottobre 1929; a dispetto, o forse proprio a causa, di tale tempismo il primo numero viene però accolto favorevolmente e la rivista riesce a sopravvivere al successivo periodo di recessione economica. Nel 1937, le entrate superano i 500.000 dollari e il giornale arriva alle 460.000 copie. Nei 30 anni seguenti, Luce mette insieme un vero e proprio impero della carta stampata, con una distribuzione mondiale di oltre 13 milioni di copie; (…)””. (pag 182-183)”,”ECOA-006″
“AAVV”,”La lutte contre la 2° guerre impérialiste mondiale. 1940.”,”La 4° Internazionale e l’ URSS, il patto Molotov-Ribbentrop. “”Il patto germano-sovietico lasciava la completa libertà all’ URSS in Asia; un conflitto di questa con il Giappone avrebbe obbligato la Germania alla neutralità. Il patto “”a tre”” costringe l’ Unione Sovietica a non più muoversi, sotto la minaccia dell’ Asse unito al Giappone. L’URSS deve contribuire, nell’ approvvigionamento, al rafforzamento dei suoi nemici militarmente più pericolosi””. (pag 20) “”L’ URSS, che ciascun operaio deve difendere contro i suoi nemici capitalisti, è messa in pericolo dalla burocrazia. (…)”” (pag 21) “”Il principio strategico di Clausewitz – grande teorico tedesco della guerra – (“”possessione entraîne puissance””) “”il possesso porta con sé la potenza”” trova una nuova verifica dalla fine della guerra del 1914-1918. La formidabile armata di Guglielmo II fu messa sotto scacco dalla situazione storica della Germania: i suoi rivali avevano su di essa l’ immenso vantaggio di aver stabilito il loro dominio mondiale in un’epoca in cui i popoli potevano essere trascinati sulla vita capitalistica.”” (pag 11) Rapporti tra le potenze. “”Questa è la situazione generale dell’ Europa. Se, oggi, l’ Inghilterra si rialza un po’, è a detrimento della Germania; domani; sarà la Germania che si rialzerà a detrimento dell’ Inghilterra. Se la bilancia commerciale di un paese accusa un attivo, la bilancia di un altro paese accusa un passivo corrispondente.”” (Trotsky, 1926) (pag 13)”,”TROS-183″
“AAVV”,”Workers’ Struggles and the Development of Ford in Britain. Fury mounts at plant as angry workers storm through offices.”,”Bollino con al posto della parola Ford nel simbolo è stato posto Fraud. La prima parte di questo opuscolo è la traduzione di un articolo di Ferruccio GAMBINO (1972, dal libro Operai e Stato) all’epoca in Potere Operaio. “”This means the 700.000 West Indian workers, the 300.000 Indians and Pakistanis (not to mention countless Irish workers), who were brought to the UK at a time when unemployment here was low, and the “”underdevelopment”” of these ex-colonies made them good recruiting grounds for labour to be drained off towards the “”mother”” countries. (Note 23) (pag 10-11) “”Note 23. On the British Left people are often as frightened to admit that ‘from the capitalist point of view’ immigration has been an anti-worker exercise as they also find difficulty in admitting that it was also an anti-proletarian operation in the ex-colonies, and that the struggles of immigrant workers lead the movement that is going to break this operation, by attacking the links that bind ‘development’ and ‘underdevelopment’.”””,”MUKx-146″
“AAVV”,”Tutti in campo per l’ insurrezione nazionale liberatrice. Rapporto politico presenato alla riunione allargata della direzione per l’ Italia occupata del Partito Comunista Italiano, 11-12 marzo 1945. – Mobilitare ed organizzare il popolo per l’ insurrezione. Riassunto del rapporto organizzativo.”,”Organizzare l’ odio. “”I partigiani, nel complesso, non solo hanno resistito eroicamente, ma hanno risposto energicamente ai colpi del nemico. La risposta fu più debole da parte dei patrioti delle città e delle campagne. Vi sono stati, è vero, tanto a Torino quanto a Milano, degli scioperi parziali di protesta cotnro le fucilazioni. Vi sono state delle manifestazioni di strada nelle campagne dell’ Emilia; ma sinora non siamo riusciti ad organizzare delle grandi manifestazioni popolari veramente di massa, degli scioperi generali che impongano al nemico il basta con le fucilazioni e con il terrore. L’ odio contro il nemico nazifascista aumenta ogni giorno in tutti gli strati della popolazione. Dobbiamo organizzare questo odio, dobbiamo dare ad esso forma concreta. Bisogna che l’esplosione organizzata di questo odio colpisca sempre più duramente il nemico””. (pag 59) Massima decisione; ma impedire gli atti di inutile brutalità. “”Chi non si arrende deve essere sterminato””. (pag 79)”,”PCIx-235″
“AAVV”,”La lotta del partito comunista d’ Italia. Strategia e tattica della rivoluzione (1921-1922).”,”””Il più alto punto raggiunto dalle lotte operaie del periodo è lo sciopero dell’ agosto 1922. Il 1° agosto 1922, il Comitato centrale dell’ Alleanza del Lavoro proclama lo sciopero generale nazionale contro le minacce di colpo di Stato. Lo sciopero è diretto da un “”Comitato segreto di sciopero””, il quale, proprio mentre l’agitazione si stava estendendo e radicalizzando, il 4 impartisce l’ordine di cessazione. Dopo questo grande sciopero, la classe operaia perde l’ iniziativa di lotta che passa, definitivamente nelle mani della borghesia””. (pag 9) “”41. Colla espressione di tattica ‘diretta’ va indicata più specialmente l’ azione del partito in una situazione che gli suggerisca di prendere l’ iniziativa indipendente di un attacco al potere borghese per abbatterlo o per vibrargli un colpo che gravemente lo indebolisca. Il partito per poter intraprendere una simile azione deve disporre di una solida organizzazione interna che dia assoluta certezza di stretta disciplina alle disposizioni del centro dirigente; deve inoltre poter contare sulla stessa disciplina delle forze sindacali da esso dirette (…)””. (pag 42)”,”MITC-128″
“AAVV”,”La rivoluzione ungherese. Una documentata cronologia degli avvenimenti attraverso le trasmissioni delle stazioni radio ungheresi.”,”Radio Miskolc Libera. 14.35. “”Il Consiglio Operaio della provincia di Borsod e della città di Miskolc, saluta “”con gioia”” la formazione del nuovo governo, ma continuerà a mantenere l’ ordine di sciopero finché “”le richieste dei lavoratori e soprattutto quella concernete il ritiro delle truppe sovietiche, non siano state soddisfatte. Il Consiglio – continua il comunicato – conta su di voi affinché lo sciopero proceda in forma disciplinata. Resistete! La vittoria è vicina!””. (pag 90) Da due giorni la città di Miskolc è sotto il controllo del Consiglio Operaio e del Parlamento studentesco. (pag 90)”,”MUNx-047″
“AAVV”,”Labour Mobility and Migration Trends in the Asia Region. Economist Intelligence Unit research paper prepared for Asia New Zealand Foundation.”,”Cina. Declino della popolazione infantile. Bambini. The rate of growth of China’s population is forecast to remain relatively stable at an annual average of 0.6 percent in 2001-15. The government’s one-child policy is being gradually relaxed, however, and implementation is now less stringent, especially in the countryside, which is still home to around 800m of China’s 13bn people. While the natural rate of increase in population in rural areas will be higher, the birth rate will be lower in urban areas, where many couples are choosing to limit the size of their families or marry late. The urban population will expand primarily as a consequence of large-scale migration from rural areas. The natural growth rate of the population in 2003 was 0.6 percent. The working-age population, will rise throughout the forecast period as a proportion of the total population, while the proportion of the population below 15 years of age will decline.”” (pag 12)”,”CONx-149″
“AAVV”,”Una moderna città d’ acciaio. Costruzione e sviluppo della Grande Genova attraverso la statistica (1926-1952).”,”Contiene ritaglio di giornale del 2000. Genova. La statistica del 1934. “”Il tipo di famiglia che, salvo talune eccezioni,si afferma sugli altri nelle vaie condizioni sociali è quello di 3 o 4 membri: nelal categoria degli agricoltori prevalgono però le famiglie di 5 membri, mentre, per contro, nel ‘culto, professioni ed arti liberali’ e nei ‘possidenti e benestanti’ la famiglia che si incontra più di frequente è quella di 2 membri, che si riduce ad 1 membro nelle ‘condizioni non professionali’. La famiglie operaie con 10 o più membri erano 409. Seguivano gli agricoltori con 130 famiglie. Una notizia interessante ed originale: il 17.5 per cento delle famiglie naturali del Comune avevano a capo una donna. In cifre assolute raggiungevano le 27.454. Anche dette famiglie decrescono naturalmente di numero coll’aumentare del numero dei membri che la compongono””. (pag 93)”,”LIGU-002″
“AAVV”,”Bollettino di Partito. Numero straordinario riservato alle organizzazioni de PCI. I comunisti dell’ Italia occupata nella lotta contro i tedeschi e i traditori fascisti.”,”Bollettino di Partito. Numero straordinario riservato alle organizzazioni del P.C.I.. I comunisti dell’ Italia occupata nella lotta contro i tedeschi e i traditori fascisti. “”I fascisti si danno da fare pubblicando falsi manifestini e giornali comunisti. E’ capitato sottomano un articolo dal titolo “”Il gioco del Capitale”” che è tutta una tirata “”anticapitalistica””, invitante gli operai a lottare contro il capitale “”che resta mentre gli eserciti stranieri spariscono””. Firma “”Il Comitato di concentrazione social-democratico””. Con aggiunta “”Dal grido di Spartaco, novembre 1944″”.”” (pag 27)”,”PCIx-239″
“AAVV”,”Congrès mondial des partisans de la paix. Paris-Prague. 20-25 avril 1949.”,”Relazione di M.lle Kutty Hookham (Federation Mondiale de la Jeunesse Démocratique) “”(…) Aux Etats-Unis d’Amérique, pour la présente année, 52% du budget ont été affectés à la préparation à la guerre. Par contre, les dépenses pour le oeuvres sociales, la santé, la sécurité, le logement, l’ enseignement et le travail combinés, atteignent la généreuse proportion de 7.8%. La militarisation de la jeunesse se fait rapidement””. (pag 205)”,”PCFx-066″
“AAVV”,”Manifeste du parti socialiste unifié. Controler aujourd’hui pour décider demain. Manifeste adopté par le 8° Congrès National du PSU (Toulouse, 9, 10 et 11 décembre 1972).”,”La divisione sociale del lavoro. “”a) Le capitalisme a poussé à son maximum la coupure entre travail manuel et travail intellectuel, entre villes et campagnes, entre industrie et services. Les inégalités dans la durée du travail en sont un des signes. Partout “”l’organisation scientifique du travail”” (sic), de quelque nom qu’on l’affuble, pousse a l’émiettement des tâches, à la réduction du travail en un ensemble d’actes répétitifs, la conceptions et la synthèse se faisant ailleurs. Le métier disparaît (…)””. (pag 89)”,”FRAP-093″
“AAVV”,”Los Partidos Comunistas de América Latina en la lucha por la unidad de las fuerzas antimperialistas.”,”””El nivel de salarios en la agricultura es 3-4 veces inferior que en la industria transformadora. Los ingresos de los campesinos propietarios son considerablemente superiores que los salarios de los obreros agrícolas. Según datos de los exportos de la FAO, del 33 al 50% de la fuerza de trabajo, ocupada en la agricultura de América Latina, no se utiliza pienamente o no se utiliza en absoluto, principalmente por causa del monopolio de la tierra de los latifundistas y por la carencia de créditos para la pequeña hacienda. De acuerdo a las estimaciones de estos expertos, cerca de 60-70 millones de habitantes rurales gastan casi todos sus recursos en alimentos (por los que reciben 1.800-1.900 calorías diarias comparadas con el número necesario de 2.550 calorías).”” (pag 168)”,”AMLx-093″
“AAVV”,”A Bibliography on Reason of State, Tacitism and Machiavellianism. From 1857 to 2007.”,”Realizzato ed aggiornato da Alessandro ARIENZO”,”TEOP-335″
“AAVV”,”1° maggio: due mondi in lotta. 1° primo maggio 1886. La lotta per le 8 ore in USA.”,”””Scrive Marx a proposito del Belgio: ‘Il Belgio, il paradiso del liberalismo continentale, non mostra nessuna minima traccia di tale movimento. Perfino nelle sue miniere di carbone e di metallo operai di ambo i sessi ed ogni grado di età vengono consumati con piena “”libertà”” per ogni durata e per ogni periodo. Su mille persone occupate in quelle miniere ci sono 733 uomini, 88 donne, 135 giovanetti e 44 ragazzi al di sotto dei 16 anni; negli altiforni e simili su ogni mille persone ci sono: 668 uomini, 149 donne, 98 giovanetti e 85 ragazzi al di sotto dei 16 anni. A tutto questo si aggiunge poi il basso salario per uno sfruttamento enorme di forze lavorative mature e immature: come media giornaliera 2 scellini e 8 pence per gli uomini, 1 scellino e 8 pence per le donne, 1 scellino e 2 pence e mezzo per i giovanetti. In cambio il Belgio ha quasi raddoppiato nel 1863 (confronto al 1850) la quantità e il valore della sua esportazione di carbone, ferro, ecc.””. (Carlo Marx, Il capitale, libro I).”” (pag 42)”,”MPMx-028″
“AAVV”,”Uomini e danaro. Banche e banchieri italiani dal 1200 ad oggi.”,”””Non c’è alcun dubbio che Pierpont Morgan – il grande finanziere americano, contemporaneo e rivale di Carnegie – sia l’erede dei “”campsores”” mediterranei del XII secolo e, al contempo, uno dei più alti esempi dell’evoluzione creditizia, nelle sue caratteristiche di iniziativa, di coraggio e di sagacia, che affinandosi e completandosi con quello che abbiamo visto essere lo “”spirito borghese””, ha portato la banca – intesa come funzione e come elemento economico – dal rozzo tavolo dinanzi alla locanda della fiera medioevale ai lussuosi palazzi moderni. Abbiamo visto, o almeno immaginato di vedere, i campsores pisani, veneziani, genovesi allettare soldati e mercanti dell’Europa cristiana in partenza dai loro scali, con l’offerta di trasferire il loro gruzzolo nei porti del Levante, assumendo il rischio di mare. Dalla loro funzione, come abbiamo cercato di illustrare nel precedente capitolo, è nata la lettera di cambio, come dalla terra nasce il grano. Fisiocraticamente, si potrebbe dire, perciò, che la funzione del campsore medioevale è l’ ‘alma parents frugum’ della moderna tecnica bancaria””. (pag 32) L’ espansione delle banche popolari in Italia. Le prime banche popolari della Lombardia e del Veneto. Prima della grande guerra. “”Sorte quasi agli albori dell’ unificazione del paese, le banche popolari trovano il loro sviluppo connesso con la evoluzione economica italiana e particolarmente con quelle che erano allora le condizioni ambientali agli effetti dell’ esercizio del credito. L’ Italia, in quei giorni, all’ infuori degli Istituti di emissione e delle Casse di Risparmio conosceva appena le forme progredite della civiltà economica; lo “”cheque”” era quasi interamente ignoto, il popolo minuto che lavora e che traffica non aveva altra scelta, quando gli occorreva un fido, che fra l’ usura e il Monte di Pietà; insomma, rispetto all’ ordinamento delle banche, non si era ancora usciti dal “”medio evo economico””.”” (pag 292)”,”ITAE-202″
“AAVV”,”La nascita del Partito Comunista d’ Italia (Livorno 1921).”,”Il giornale Avanti!. “”L’Avanti! come organo del Partito dovrebbe essere organo della Terza Internazionale: nell’Avanti! dovrebbero trovare posto tutte le notizie, le polemiche, le trattazioni di problemi proletari che interessano la Terza Internazionale; nell’Avanti! dovrebbe essere condotta, con spirito unitario, una polemica incessante contro tutte le deviazioni e i compromessi opportunistici: invece l’Avanti! mette in valore manifestazioni del pensiero opportunista come il recente discorso parlamentare dell’on. Treves che era intessuto su una concezione dei rapporti internazionali piccolo borghese e svolgeva una teoria controrivoluzionaria e disfattista delle energie proletarie. (…) Scritti di compagni russi, indispensabili per comprendere la Rivoluzione bolscevica, sono stati tradotti in Svizzera, in Inghilterra, in Germania e sono ignorati in Italia: valga per tutti il volume di Lenin “”Stato e Rivoluzione””; gli opuscoli tradotti sono poi tradotti pessimamente, spesso incomprensibili per le storture grammaticali e di senso comune””. (pag 17) (dalla Relazione della frazione maggioritaria astensionista e ordinovista, Ordine Nuovo, 8 maggio 1920)”,”MITC-082″
“AAVV”,”IV Congresso della Internazionale Comunista. Tesi manifesti e risoluzioni del IV congresso dell’ Internazionale comunista.”,”””Il rifiuto dei comunisti delle colonie di prender parte alla lotta contro l’oppressione imperialista con il pretesto di “”difendere”” esclusivamente gli interessi di classe non è altro che opportunismo della peggior specie, che può soltanto screditare la rivoluzione proletaria in Oriente. Non è meno nocivo il tentativo di metter da parte la lotta per gli interessi quotidiani e immediati della classe operaia in nome di una “”unificazione nazionale”” o di una “”pace sociale”” con i democratico-borghesi. Due compiti, confusi in uno, incombono ai partiti comunisti coloniali e semicoloniali: da un lato essi lottano per una soluzione radicale dei problemi della rivoluzione democratico-borghese avendo per obiettivo la conquista dell’indipendenza politica; dall’altro essi organizzano le masse operaie e contadine per permettere loro di lottare per gli interessi particolari di classe e utilizzano a tal fine tutte le contraddizioni del regime nazionalista democratico borghese. Formulando rivendicazioni sociali, essi stimolano e liberano l’energia rivoluzionaria che non trova alcuno sbocco nelle rivendicazioni liberali borghesi. La classe operaia delle colonie e delle semi-colonie deve sapere per certo che soltanto l’estensione e l’intensificazione della lotta contro il giogo imperialistico delle metropoli può conferire un ruolo dirigente nella rivoluzione e che soltanto l’organizzazione economica e politica della classe operaia e degli elementi semiproletari può aumentare il respiro rivoluzionario della lotta contro l’imperialismo.”” (pag 71)”,”INTT-235″
“AAVV”,”Facts and Tendencies. Women and Development. October, 1977. Bled, Yugoslavia.”,”””At the annual meeting of the International Bank for Reconstruction and Development at Washington in October 1976, Bank President McNamara stated that there were a billion inhabitants of the least developed countries, whose populations are steadily increasing and where protein deficiency and inadequate health services were factors contributing to impaired brain development and a mortality rate eight times higher than in the industrially developed countries””. (pag 73)”,”DONx-033″
“AAVV”,”A la veille de Thermidor. Révolution et contre-révolution dans la Russie des Soviets. Plateform de l’ Opposition de Gauche dans le parti Bolchévique (Sapronov, Smirnov, Obhorin, Kalin, etc.).”,”Ultima pagina della lettera d’accompagnamento tagliata. “”Toute l’activité du C.C. est une horrible déformation de ce qui a été réclamé par Lénine dans son dernier écrit: au lieu “”de suivre attentivement toutes les circonstances, qui pourraient conduire è une scission””, au lieu “”de créer un groupe solide, qui, sans acception de personne, devra faire attention à consolider son autorité rien que par l’examen des documents, par la recherche et surtout par l’effort d’atteindre une clarté inconditionnée et une sévère correction des affaires en marche (Lénone: Comment devons-nous rèorganiser l’inspection ouvrière et paysanne?), il devint dans la lutte contre l’opposition un instrument du Bureau politique, un organe auxiliaire de la lutte fractionnelle. L’activité des commissions de contrôle est à changer de fond en comble, ainsi qu’elles deviennent un instrument du contrôle des militants ouvriers sur l’activité de l’appareil du parti et de l’Etato. Leur ensemble doit être radicalement renouvelé. Leur élite devra être composé de travailleurs industriels, qui seront périodiquement alternés pour qu’ils ne pendent pas la liaison avec la masse. Le C.C. doit devenir véritablement un organe qui garantit l’unité du parti contre le danger “”d’influences purement personnelles et des évènements accidentales”” (Lénine, ibid.).”,”RIRO-325″
“AAVV”,”L’ assurance sociale dans l’ URSS.”,”””La caisse d’assurance verse des allocations aux chômeurs qu’ils touchent ou non des secours de leurs syndicats. Les prestations de chômage se divisent en allocations de base et allocations familiales complémentaires. Au point de vue du taux des allocations de base, les chômeurs sont classés en trois catégories suivant leur profession et qualification (le rapport entre les catégories est 1: 3/4 : 3/5. En outre, le chiffre des allocations de base varie d’une zone à l’autre, de 26 roubles par mois au chômeur de première catégorie dans la premiére zone, à 11 roubles au chômeur de la première catégorie dans la 6-me zone. La taux moyen de l’allocation de chômage de la 1-re catégorie est monté de 8 r. 69 c. en 1924, à 17 r. 05 c. en mars 1927. L’indemnité pour charge de famille est versée pour les membres suivants demeurant avec le chômeur et se trouvant à sa charge; a) enfants de moins de 16 ans ou inaptes au travail, si cette incapacité de travail est survenue avant l’âge de 16 ans; b) les ascendants; la mère, si elle a atteint l’âge de 50 ans, et le père, arrivé à l’âge de 55 ans””. (pag 31)”,”RUST-132″
“AAVV”,”El marxismo. Origen, Teoria, Desarrollo, Obras, Criticos, Influencia.”,”4. “”En “”La dialéctica de la naturaleza”” (1822) (1), ínacabada y publicada en la URSS en 1925), Engels aún lleva más lejos la generalización filosófica. De los resultados de las ciencias naturales, extrae la afirmación de que la naturaleza obedece a leyes dialécticas: esa prolongación del marxismo tendía a transformarlo en una teoria del ser. El materialismo dialéctico se convertía en una concepción total del mundo, sobre la que cabe la pregunta de hasta que punto permanecía fiel a la idea marxista del “”fin de la filosofia””. El “”Anti-Dühring”” y “”La dialéctica de la naturaleza”” serán las obras más controvertidas de la herencia marxista. Numerosos marxistas contemporáneos verán en ellas el origen de lo que consideran deformaciones dogmáticas del marxismo”” (pag 89) (1) errore nel testo Necessità (pag 148)”,”MADS-439″
“AAVV”,”Spunti ed ammaestramenti tratti dalle esercitazioni dell’ anno 1969.”,”””L’accentuato dinamismo della battaglia moderna crea la necessità di fare intervenire l’artiglieria in spazi ampi e profondi. Ne deriva l’opportunità, in attesa che sia possibile incrementare le gittate, di integrare la manovra delle traiettorie con la manovra degli schieramenti. Occorre, quindi, che gli artiglieri uniscano al tradizionale culto della manovra delle traiettorie l’orientamento mentale alla tempestiva manovra degli schieramenti. Quest’ultima incontra spesso serie difficoltà. In terreni montani, ad esempio, le zone idonee allo schieramento delle artiglierie risultano scarse, essendo, in genere, limitate ai fondi valle ed alle conche. In questi terreni occorre perciò che, nell’intento di consentire la massima aderenza di fuoco e di non creare pericolosi addensamenti, le zone di facilitazione siano essenzialmente utilizzate dalle artiglierie di maggior calibro, soggette a più restrittive limitazioni di movimento. L’artiglieria da montagna, invece, dovrà orientarsi allo schieramento in zone di difficile accessibilità non raggiungibili dalle altre artiglierie.”” (pag 15)”,”ITQM-134″
“AAVV; Saggi di Giovanni BUSINO Chiara Daniela PRONZATO Silvia CALBI Francesca Lidia VIANO Elena SARDO Sergio D’ONGHIA Daniela MURACA Riccardo FORTE”,”Annali della Fondazione Luigi Einaudi. XXXIX-2005.”,”ANTE1-27 Contiene il saggio di Daniela MURACA, Fra antistalinismo e guerra fredda: il pensiero di Angelo Tasca negli scritti del dopoguerra (pag 189-219)”,”ANNx-026″
“AAVV”,”Caro Avanti! Mille lettere dall’interno del PSI.”,”Note di Aldo ANIASI Gaetano ARFE’ Fabrizio CICCHITTO Luigi COVATTA Gianni DE-MICHELIS Ugo INTINI Maria MAGNANI NOYA Claudio MARTELLI Carlo RIPA DI MEANA Valdo SPINI Roberto VILLETTI”,”MITS-346″
“AAVV”,”Annual Report 2008.”,”Lavoro femminile e lavoro infantile industria confezionamento sigarette tabacco foto pag 64 Esemplare in Emeroteca.”,”EMEx-067″
“AAVV”,”Problemi della rivoluzione. Contributo ad un dialogo tra gli internazionalisti.”,”3° esemplare, già collocato”,”BORD-084″
“AAVV”,”L’agonie du capitalisme et les tâches de la IVe Internationale (Programme de Transition).”,”Fondo Davoli”,”TROS-198″
“AAVV”,”PCUS. Dal I al XXV Congresso.”,”Dati iscritti al PCUS per occupazione 1952-1955 Operai 28.3% 1971-1975 Operai 57.6% (crollano gli ‘altri impiegati’ dal 25.6 al 5.2%) (pag 91) Pagine seguenti composizione 1927 per titolo di studio: elementare 90% 1975 elementare 14% Composizione nazionale PCUS ) 1976 Russi 60.6%”,”RIRO-342″
“AAVV”,”Genova tra ottocento e novecento. Album storico-fotografico. Volume 4. Il porto.”,”Quest’opera ha attinto al volume ‘Guida del Porto di Genova’ pubblicata dai Fratelli Pagano nel 1954.”,”LIGU-032″
“AAVV”,”Quegli anni a Ingegneria.”,”Opera dedicata a Vincenzo TAGLIASCO”,”GIOx-051″
“AAVV”,”Quegli anni a Ingegneria.”,”Opera dedicata a Vincenzo TAGLIASCO”,”LIGU-035″
“AAVV”,”Guida del porto di Genova.”,”Foto pag 31 Sampierdarena con la spiaggia prima della costruzione del nuovo porto (1920)”,”LIGU-036″
“AAVV”,”La Commune de Paris. Actes et Documents. Episodes de la Semaine Sanglante.”,”foto di Eugene Varlin e di Jules Valles (Ceux qu’il ne faut pas oublier) e altri dirigenti della Comune, riproduzione di alcuni manifesti della Comune”,”MFRC-137″
“AAVV”,”The Origins of the Movement for Workers Councils in Germany, 1918-29.”,”Questo opuscolo ( pamphlet ) è apparso in olandese su “”Radencommunismus”” (n. 3, 1938) il giornale del gruppo comunista consiliare olandese e poi tradotto in francese e pubbilcato su ‘Internationalisme’ (N: 45, 1952). Rivisto e completato con un riassunto dei ‘Principi’ (2° parte da pag 21) che fu scritta per il giornale comunista internazionalista ‘Bilan’ (N° 19-21, 1935) e poi pubblicata da ‘Informations Correspondance Ouvrieres’ (N: 42 1965), è da questo testo che è stato tradotto e qui riportato. Il pamphlet è stato pubblicato per la prima volta in inglese da Coptic Press nel 1968. La seconda parte del pamphlet contiene appunto i ‘Principles’ che sono stati esposti nel 1930 in uno studio sui ‘Fundamental Principles of the Communist Production and Distribution’ (scritti da Dutch Council-Communist Group). Council-communism comunismo consiliare Ultra-left estremismo di sinistra”,”MGER-107″
“AAVV”,”La Cina nel 2010. Scenari e Prospettive per le Imprese.”,”Saggio introduttivo di Alberto QUADRIO CURZIO”,”CINE-039″
“AAVV; saggi di Hans Günter ESCHKE Nikolay NIKOLOV Jürgen BORCHARDT Wolfgang BOHN Karl FREESE Eckhard GRIEBEL Christina GRUNDWALD Friedrich GÜNTER Gisela KAHL Paul MITZENHEIM Hans-Jürgen ZIEGLER Günter SCHMIDT Herbert SCHWAB Gerhard ZINSERLING e altri”,”Jenaer “”Anti-Dühring””-Konferenz. 9. und 10. Juni 1978 zum Thema: ‘Friedrich Engels’ Werk “”Herrn Eugen Dührings Umwälzung der Wissenschaft (Anti-Dühring) – Arbeitsmittel und Waffe bei der Verwirklichung dcer Beschlüsse des IX. Parteitages der SED an der Hochschule’.”,”Saggi di Hans Günter ESCHKE Nikolay NIKOLOV Jürgen BORCHARDT Wolfgang BOHN Karl FREESE Eckhard GRIEBEL Christina GRUNDWALD Friedrich GÜNTER Gisela KAHL Paul MITZENHEIM Hans-Jürgen ZIEGLER Günter SCHMIDT Herbert SCHWAB Gerhard ZINSERLING e altri”,”MAES-097″
“AAVV”,”Giacomo Leopardi. Biografia.”,”‘La mia favola breve è già compita, E fornito il mio tempo a mezzo gli anni’ (Petrarca) Una sorta di testamento di Leopardi agli uomini, non d’amore, ma di compassione e fratellanza: “”Da verace saper, l’onesto e il retto Conversar cittadino E giustizia e pietade…'”,”BIOx-201″
“AAVV”,”Togliatti assassino di comunisti. Documenti inediti e testimonianze dirette.”,”Libro di Arvo Tuominen. “”Per fortuna, uno dei componenti il “”tribunale”” che giudicò Bela Kun ha lasciato una testimonianza scritta su quel “”processo””. Si tratta di Arvo Tuominen, ex Segretario del Partito Comunista Finlandese e membro supplente dell’Internazionale Comunista, che abbandonò Mosca e il comunismo nel 1939, in seguito all’aggressione sovietica contro la Finlandia. Nel suo libro, apparso nel 1958 a Stoccolma in lingua svedese, con il titolo ‘Le campane del Kremlino’, Tuominen racconta come Bela Kun fu accusato da un tribunale improvvisato per volontà della polizia, e composto di dirigenti del “”Komintern””. Inutile aggiungere che Palmiro Togliatti era fra i “”giudici””. “”Un altro Presidium””, si legge nel libro di Tuominen, “”venne convocato, sotto funesti auspici, all’inizio del 1937. Fra i membri del Presidium presenti alla riunione, figuravano, oltre a Dimitrov ed a Manuilsky, anche Kuusinen, Togliatti, Pieck, Gottwald, Florin, Van Mine, ed io stesso””. (pag 24-25) Manuilsky durante la riunione si rivolse a Beka Kun chiamandolo ‘cittadino’ invece che ‘compagno’. L’uso di questo termine equivaleva al preannunzio di una condanna a morte. (pag 25) Libro di Jesus Hernandez del 1935, pubblicato in Francia, sulla guerra civile spagnola, intitolato ‘Il grande tradimento’. (pag 33) Libro di Valentin Gonzalez detto ‘El Campesino’, ‘La vita e la morte in URSS, 1939-1949’, Parigi ediz 1950 sui crimini contro i rifugiati spagnoli in Urss a seguito della guerra civile. (pag 39 e seguenti) Libro di Nollan, International communism, a world revolution) (pag 43) Serra pseudonimo di Angelo Tasca (pag 47) Comunisti italiani scomparsi in URSS: Silva, Gorelli, Baccalà, Peluso, Papa, Gaggi, Calligaris, Ghezzi, Costa, Pirz, Sperci, Pizzirani, Bianchi, Poggi, Nali, Lazzaretti, Cerquetti. (pag 56-57)”,”PCIx-265″
“AAVV”,”Tesi programmatiche della 1° Conferenza dei GAAP – Gruppi Anarchici di Azione Proletaria. Genova-Pontedecimo, 24-25 febbraio 1951.”,”Originale presso Archivio Storico di Franco Salomone – FdCA Savona]”,”MITC-095″
“AAVV”,”Paul Frölich, parcours militant du biographe de Rosa Luxemburg.”,”””Su iniziativa di Boris Souvarine, Frölich partecipa a un progetto dell’Istituto Internazionale di Storia Sociale (IIHS) di Amsterdam, che mira a raccogliere le memorie politiche degli esponenti del movimento operaio. Il suo manoscritto di oltre 300 pagine è ultimato nel 1938; tuttora inedito, il testo resta conservato dall’IIHS””. (pag 8)”,”LUXS-047″
“AAVV”,”Storia del Partito Comunista ‘Bolscevico’ dell’URSS. Breve corso.”,”Inserito come allegato: Progetto Costituzione dell’URSS (1977) Il libro contiene Nota manoscritta della Sezione Rissotto (libro in omaggio alla Cellula distintasi in campagna tesseramento)”,”STAS-059″
“AAVV”,”I Sindacati italiani al Primo Congresso della Internazionale dei Sindacati Rossi.”,”Contiene il discorso di Repossi “”E’ da notarsi come dopo la scissione avvenuta nel Congresso del Partito Socialista a Livorno, i riformisti, che costituivano l’ala destra del movimento operaio italiano, nella questione “”o Mosca o Amsterdam’ hanno sempre sostenuto il concetto che bisognava rimanere contemporaneamente in ambedue. Bisogna far osservare ancora che la C.G.d.L., nell’aprile 1921, aveva rivolto all’Internazionale di Amsterdam un indirizzo sui “”pogrom”” e sugli assassinii perpetrati dai fascisti. Amsterdam rispose inviando 50.000 lire e la Confederazione la ringraziò con una gentile letterina. Così si riallacciarono i rapporti reciproci, e la CGdL si è trovata a un punto nelle due Internazionali.”” (pag 5-6) [parte riguardante la questione italiana della relazione fatta da A. Losovski nella Conferenza dei Comitati di fabbrica e delle Direzioni dei Sindacati, a Mosca il 22 luglio 1921]”,”INTT-253″
“AAVV”,”La nostra lotta internazionalista. Orientamenti per la nuova fase strategica. (in russo)”,”AAVV, La nostra lotta internazionalista. Orientamenti per la nuova fase strategica (in lingua russa), NOVY PROMETEY. PIETROBURGO. 2011, pag 79 16°, presentazione prefazione alla 6° edizione di ‘Lotte di classe e partito rivoluzionario’, introduzione a ‘L’Europa, l’Asia e la crisi, prefazione alla 2° edizione de ‘La difficile questione dei tempi’, introduzione a ‘La crisi delle relazioni globali’, note tabelle indice nomi”,”ELCx-152″
“AAVV”,”Storia degli ordini monastici, religiosi, e militari, e delle congregazioni secolari dell’uno, e l’altro sesso, fino al presente istituite, con le vite de’ loro fondatori, e riformatori. Tomo ottavo. Sesta, ed ultima parte, che comprende le Congregazioni Secolari dell’uno, e dell’altro Sesso, e gli Ordini Militari, e di Cavalleria, che non sono soggetti ad alcuna delle Regole delle Religioni.”,”Begue fondatore delle Beghine (pag 3-4) Caraffa (P. Carlo) fondatore dei Pii Operaj Dono di Patrizia Asprea”,”RELC-271″
“AAVV”,”Les rapports de production en Russie. Extraits d’un ouvrage sur l’Economie du Capitalisme Bureaucratique.”,”””Lorque, par conséquent Trotsky – pour ne rien dire de ses épigones – parle du caractère “”bourgeois”” de la répartition du produit social, en Russie, en l’opposant au caractère “”socialiste”” des rapports productifs ou de la propriété étatique (!), il n’y a là qu’une douce plaisanterie: le mode de répartition du produit social est inséparable du mode di production. Comme le dit Marx, il n’en est que le revers: “”L’organisation de la distribution est entièrement déterminée par l’organisation del la prodution””. S’il est vrai “”qu’un individu, qui participe à la production sous la forme du travail salarié, participe sous la forme du salaire aux produits, aux résultats de la production””, il ne peut qu’être vrai aussi inversement qu’un individu qui participe sous la forme de salaire aux produits, ‘participe à la production sous la forme de salarié’. Et le travail salarié implique le capital (1)””. (1) K. Marx, Le Capital, F. Engels E. Dühring bouleverse la Science) [in ‘Les rapports de production en Russie. Extraits d’un ouvrage sur l’Economie du Capitalisme Bureaucratique, Socialisme ou Barbarie] (pag 7) “”En ce que concerne d’abord le pourcentage de la popolution formé par la bureaucratie, nous nous référons au calcul de Trotsky dans “”La Révolution Trahie””. Trotsky donne des chiffres allant de 12 à 15% jusqu’à 20% de l’ensemble de la population pour la bureaucratie (appareil étatique et administrafi supérieur, couches dirigeants des kolkhoz, personnel du parti, stakhanoviens, activistes sans parti, etc…)”” (pag 48)”,”TROS-212″
“AAVV”,”La fondazione dell’Internazionale Comunista. Marzo 1919. Antologia.”,”””Il “”potere sovietico”” è il secondo atto ‘storico mondiale’ o la seconda fase di sviluppo della dittatura del proletariato. Il primo atto è stato la Comune di Parigi. La geniale analisi del contenuto e della portata di questa Comune, fatta da Marx nella ‘Guerra civile in Francia’, ha mostrato come la Comune abbia creato un ‘nuovo tipo’ di Stato, lo ‘Stato proletario’. Ogni Stato, persino la repubblica più democratica, non è altro che una macchina con cui una classe schiaccia un’altra classe. (…)””. [Lenin, Lettera agli operai d’Europa e d’America] [in La fondazione dell’Internazionale Comunista. Marzo 1919. Antologia, Edizioni Lotta comunista, 2009] (pag 23)”,”ELCx-163″
“AAVV”,”La elección comunista. Comprender el presente. Cambiar el futuro.”,”””La naturaleza es grandiosa, pero la historia me parece más grandiosa que la naturaleza. La naturaleza ha necesitado millones de años para generar seres conscientes, y esto seres conscientes tienen ahora necesidad de miles de años para actuar junto a su consciencia – con consciencia, es decir, no sólo de sus acciones como masa – cooperando y persiguiendo un objetivo común y querido previamente. Hemos llegado casi a eso. Y observar este proceso, esta evolución siempre más vecina de cualquier cosa que en la historia de nuestra tierra no se ha producido nunca, me parece un espectáculo que vale la pena seguir, y durante toda mi vida no he logrado apartar los ojos.”” [Friedrich Engels, 1893] [in La elección comunista. Comprender el presente. Cambiar el futuro, EDITIONS SCIENCE MARXISTE – EDICIONES CIENCIA MARXISTA. MONTREUIL-SOUS-BOIS. 2009] (pag 19)”,”ELCx-165″
“AAVV, a cura di Attilio CHITARIN”,”Le Izvestija di Kronstadt. Articoli dal 3 al 16 marzo 1921.”,”Lev Trotsky: “”Se la dittatura del proletariato significa qualcosa, essa significa che l’avanguardia della classe si arma delle risorse pertinenti allo Stato per respingere ogni minaccia, ivi comprese quelle provenienti dai settori più arretrati del proletariato stesso…”” (pag 8)”,”RIRO-378″
“AAVV”,”Contro l’opportunismo.”,”Si cita la lettera di Lenin a Bebel del 1905 (in Fred Oelssner, Rosa Luxemburg, Ed. Rinascita 1953, pag 209) “”Marx nota che di solito il concetto di “”generale”” è una forma solo illusoria del vero interesse collettivo della classe. Ciò che si presenta come “”generale””, analizzato, si rivela come la somma degli interessi particolari e non come l’interesse universale di una classe, in ragione del potere. “”…ogni classe la quale aspiri al dominio, anche quando, come nel caso del proletariato, il suo dominio implica il superamento di tutta la vecchia forma della società e del dominio, in genere, deve dapprima conquistarsi il potere politico per rappresentare a sua volta il suo interesse come l’universale, essendovi costretta in un primo momento. Appunto perché gli individui cercano soltanto il loro particolare interesse, che non coincide col loro interesse collettivo, e il generale di solito è forma illusoria della collettività, …”” (Karl Marx – F. Engels, L’ideologia tedesca, Ed. Riuniti, 1958, p.30) [in ‘Contro l’opportunismo’, 1971] (pag 24)”,”TEOC-567″
“AAVV”,”Report of the Ninth World Congress. Brussels, 2-8 July, 1969.”,”ICFTU presidente Bruno Storti, Segretario generale Harm. G. Buiter”,”SIND-101″
“AAVV”,”Paul Frölich (1884-1953).”,”Su iniziativa di Boris Souvarine, Frölich partecipa a un progetto dell’Institut International d’Histoire Sociale (IIHS) di Amsterdam che mirava a raccogliere le memorie politiche delle personalità del movimento operaio. Il suo manoscritto di più di 300 pagine è terminato nel 1938: tuttora inedito, al momento attuale, il testo è conservato all’IIHS. Informazioni bibliografiche: P. Frolich, Titolo La terreur blanche en Allemagne Petite bibliothèque communiste Autore Paul Frölich Editore Librairie de “”L’Humanité,””, 1922 63 pagine”,”MGEK-105″
“AAVV”,”Movimento economico dell’Italia. Raccolta di statistiche per l’anno 1930.”,”Presidente Comit: Ettore Conti, Vp Guido Donegani, Carlo Parea, Piero Puricelli. Consigliere delegato (Direzione Centrale) Giuseppe Toeplitz”,”STAT-102″
“AAVV”,”Rapport sur le développement dans le monde 1987.”,”Nei suoi ‘Principi di economia politica’ (1848) John Stuart Mill evoca i vantaggi che risultano dal “”commercio estero””. (v. riquadro p. 4)”,”STAT-183″
“AAVV”,”Genova 30 giugno 1960: una rivolta di partigiani e teddy boys.”,”‘La cronaca’ (pag 7) tratta da ‘Il nemico interno’ di Cesare Bermani”,”LIGU-070″
“AAVV”,”Fallimento del marxismo. Mezzo secolo dall'””Ottobre Rosso””.”,”La corruzione. “”Negli archivi segreti della regione di Smolensk sono state ritrovate le prove degli scandali che hanno imperversato nella zona dal 1928 in poi, e questi documenti sono stati resi pubblici, di recente, in un libro di Merle Fainsod: “”Tutti nel partito bevevano: dall’alto al basso della scala, si beveva. Le riunioni di partito nella ‘guberniya’ non erano che delle bevute… Le rivelazioni di Yakovlev erano ripugnanti al massimo. Lo stabilimento Katushka, uno dei bastioni del proletariato nella provincia, di cui la metà delle maestranze militava nel partito o nel ‘Komsomol’, era presentato come un nido di corruzione o di depravazione. Le operaie dovevano sottomettersi alle richieste dei capimastri. Nell’officina di Yartsevo sette operai si erano uccisi a causa dell’indifferenza dei dirigenti del partito verso le loro rivendicazioni. Rivoluzionari della prima ora si erano dati al vizio del bere e alla depravazione sessuale. (…)”” (M. Fainsod, Smolensk à l’heure de Stalin).”” (pag 122)”,”RUSU-228″
“AAVV”,”Critica della corrotta prassi dei sindacati. II. Testi di Marx-Engels sul sindacalismo. Contenuto e portata delle rivendicazioni economiche immediate del proletariato.”,”””Lo scopo finale del movimento politico della classe operaia è naturalmente la conquista del potere politico, il che implica con assoluta necessità che preliminarmente una organizzazione sufficientemente sviluppata della classe operaia nasca e si ingrandisca a partire dalla sue stesse lotte economiche. Tuttavia, per diventare politico, un movimento deve opporre alle classi dominanti gli operai che agiscono in quanto classe per farle cedere mediante una pressione dall’esterno. Così, l’agitazione è puramente economica quando gli operai tentano, attraverso scioperi, ecc., in una sola fabbrica o anche in una sola branca d’industria, di ottenere dai capitalisti privati una riduzione del tempo di lavoro; essa è invece ‘politica’ quando essi strappano con la forza (erwingen) una legge che fissa la giornata lavorativa a otto ore, ecc. Ed è in questo modo che da tutti i movimenti economici isolati degli operai si sviluppa ovunque un movimento ‘politico’, cioè un movimento di ‘classe’ il cui scopo è quello di realizzare i propri interessi sotto forma generale coercitiva per l’intera società. Se, da una parte, questi movimenti presuppongono già una certa organizzazione, dall’altra, sono a loro volta un mezzo di sviluppo di questa organizzazione”” [Lettera di Karl Marx a F. Bolte, 23 novembre 1871] [in ‘Critica della corrotta prassi dei sindacati. II. Testi di Marx-Engels sul sindacalismo’, 1979] (pag 82-83) Da internet: <…. Il Political moviment (movimento politico) della classe operaia ha naturalmente come scopo ultimo la conquista del Political power (potere politico) per la classe operaia stessa, e a questo fine è naturalmente necessaria una previous organization (previa organizzazione) della working class (classe operaia) sviluppata sino ad un certo punto e sorta dalla sue stesse lotte economiche. Ma d’altra parte ogni movimento in cui la classe operaia si oppone come classe alle classi dominanti e cerca di far forza su di essa con pressure from without (pressione dall’esterno) è un political moviment. Per esempio, il tentativo di strappare una riduzione della giornata di lavoro dal capitalista singolo in una sola fabbrica, o anche in una sola industria, con degli scioperi, ecc. è un movimento puramente economico; invece il movimento per strappare una legge delle otto ore, ecc. è un movimento politico. E in questo modo dai singoli movimenti economici degli operai sorge e si sviluppa dappertutto il movimento politico, cioè un movimento della classe per realizzare i suoi interessi in forma generale, in una forma che abbia forza coercitiva generale socialmente. Se è vero che questi movimenti presuppongono una certa previous organizzazion, essi sono da parte loro altrettanto mezzi dello sviluppo di questa organizzazione.”,”BORD-003-FL” “AAVV”,”Rapporto Krusciov. Con note storiche.”,”””Consentitemi innanzitutto di ricordarvi con quanta severità i classici del marxismo-leninismo ebbero a denunciare ogni manifestazione del culto della personalità. In una lettera (1) all’esponente della classe operaia tedesca Wilhelm Blos, Marx ebbe a dichiarare: “”A causa della mia antipatia per qualsiasi forma di culto dell’individuo, non ho mai reso di pubblica ragione durante l’esistenza dell’Internazionale i numerosi indirizzi inviatimi da vari paesi che riconoscevano i miei meriti e mi infastidivano. Non mi sono neanche preoccupato di rispondervi, se non talvolta per confutare i loro autori. Engels ed io entrammo in origine a far parte della società segreta dei comunisti (2) a condizione che tutto quello che potesse contribuire al culto superstizioso dell’autorità venisse eliminato dal suo statuto. Successivamente Lassalle fece esattamente il contrario””. Qualche tempo dopo Engels scrisse a sua volta: “”Tanto Marx che io siamo sempre stati contrari a qualsiasi manifestazione pubblica che riguardasse gli individui, eccettuati i casi in cui esse avessero uno scopo importante, e soprattutto ci siamo opposti energicamente a quelle manifestazioni che durante la nostra vita ci interessavano personalmente”” [Rapporto Krusciov. Con note storiche, 1958] (pag 6) [“”(1) Questa lettera di Marx (Londra, 10 nov. 1877) è stata pubblicata dall’Istituto Marx-Engels-Lenin nell’originale tedesco. Wilhelm Blos, il giornalista e storico cui è indirizzata, ebbe un certo ruolo nella socialdemocrazia tedesca; (2) La “”Lega dei Giusti””, fondata da un gruppo di lavoratori tedeschi rifugiati a Parigi, fu costretta a trasferire la sua sede a Londra dopo i moti parigini del 1839 in cui si era compromessa. Nella capitale inglese la Lega subì una evoluzione avvicinandosi alla dottrina di Marx ed Engels, adottando nuove forme di organizzazione, e mutando la sua denominazione in quella di “”Lega dei Comunisti””. Fu a nome della Lega che Marx ed Engels, dopo aver dato alla stessa la loro adesione, redassero il “”Manifesto dei comunisti”” (…)””] (pag 6)”,”RUSS-003-FPA” “AAVV”,”Raccolta di “”Lotta comunista””, 2004-2010.”,” [‘Voce Brasile: articoli su: classifiche di grandi gruppi, componenti etniche, crisi finanziaria del 2007, elezioni presidenziali nel 2010, finanza, banche, BNDES Banco Nacional de Desenvolvimento Econômico e Social, Itaú-Unibanco, ristrutturazione finanziaria, industria dell’energia, petrolio e industria petrolifera, Petrobras, investimenti esteri, mutamento sociale, dinamiche demografiche, storia immigrazione, politica estera , storia economica’]”,”ELCx-177″ “AAVV”,”La dittatura del Proletariato e gli Operai.”,”‘Ex ore tuo te iudico’ (Ti giudico dalle tue stesse parole) (in apertura) Opuscolo socialdemocratico anti-bolscevico”,”RIRO-401″ “AAVV”,”Critica Sociale. 1891-1991. Cento anni di Storia.”,”Hano collaborato negli anni alla rivista: F. Adler, G. Amendola, R. Ardigò, A. Bebel, L. Bissolati, I. Bonomi, G. Bovio, E. Caldara, E. Ciccotti, B. Croce, E. De-Amicis, L. Einaudi, F. Engels, A. Gisleri, G. Ferrero, O. Gnocchi-Viani, A. Graziadei, J. Jaures, K. Kautsky, Antonio Labriola, C. Lombroso, A. Loria, O. Malagodi, E. Malatesta, G. Matteotti, F.S. Merlino, R. Mondolfo, V. Pareto, C. Prampolini, C. Rosselli. M. Ruini, G. Salvemini, A. Schiavi, I. Silone, C. Treves, E. Vandervelde”,”EMEx-087″ “AAVV”,”La guerre civile en Espagne. 1973.”,”””L’énorme importance que la partie militaire doit prendre dans la prochain mouvement…”” (Engels, 1851) (cit in ultima pagina)”,”MSPx-105″ “AAVV”,”Indici della rivista ‘Modern Asian Studies’. Anni 1967-1980.”,”Mancano indici di alcuni anni (1971) e alcuni numeri. Contiene indicazione di un articolo di John Patrick Haithcox su M.N. Roy: ‘Left Wing Unity and the Indian Nationalist Movement: M.N. Roy and the Congress Socialist Party’ (pag 17-56), Modern Asian Studies, January 1969 (pag 17-56)”,”EMEx-090″ “AAVV”,”La passione e l’algebra. Amadeo Bordiga e la scienza della rivoluzione.”,” Anno pubblicazione: 1994 Editore: Quaderni Internazionalisti, n. 12 Sul linguaggio di Bordiga (pag 90-) “”La lingua di Bordiga non ha nulla a che fare con la “”letteratura”” e tantomeno col futurismo. Essa è piuttosto uno strumento gravato da limiti esterni che non sopporta, e si vede. A volte è sintassi caotica, incontrollata, con incisi a matrioska e frasi interminabili. A volte ogni frase è densa di significati come un algoritmo che comprime in sé un complesso fenomeno della natura. La compressione in algoritmo è l’essenza del procedere scientifico , ma anche la compressione in algoritmi linguistici è l’essenza della poesia, quella vera. (…) Lo strumento linguistico rivoluzionario in Bordiga si avvale, volente o nolente, di espedienti per andare oltre i limiti della semplice descrizione e interpretazione e giungere alla ‘spiegazione’ scientifica. Per dare il senso della dinamica e del divenire sono usati arcaismi, voci dialettali, parole inventate, tecnicismi, onomatopee, deformazioni di ogni genere (forme parascientifiche, suffissali e prefissoidali, sostantivazioni e desostantivazioni, perifrasi aggettivali, calembour…); insomma, si potrebbe elencare tutto ciò che una ponderosa grammatica contiene”” (pag 90-91)”,”BORD-118″ “AAVV”,”L’Italia e la sua storia.”,”Contiene tutti i componenti di tutti i governi (i ministeri) dal 21 gennaio 1860 al 6 maggio 2008. I dialetti sono classificati in gallo – italici, veneti, toscani, corsi (sardi settentrionali), mediani, meridionali (pag 43)”,”ITAG-244″ “AAVV”,”Le edizioni Zanichelli, 1859-1939.”,”””””La storia di un editore è la storia delle sue edizioni”” disse un famoso maestro del libro”” (pag XXXI) Esempio di voce. 1934. (…) 114. Toscano, Mario, Il patto di Londra. Storia diplomatica dell’intervento italiano (1914-1915). Con prefazione di Arrigo Solmi. In 8°, pp. X-230, con cartina f.t. II ed. riveduta e corretta”,”EDIx-145″ “AAVV”,”Catalogo generale Bompiani, 1929-1979.”,”Intervista a Valentino Bompiani di Daniele Del Giudice: “”D. In poche parole, un aggettivo per ciascuno, le chiedo tre istantanee: Savinio, Moravia, Gide. R. Gide era un re, chiamava il rispetto e la deferenza di un re, ed era altrettanto distante. Non lasciava trapelare una sua qualità, anche se un po’ distorta: l’umano. Savinio era profondamente umano, ma grecamente umano. Moravia è davvero un aggettivo, tutta la nostra vita può essere indicata con l’aggettivo Moravia.”” (pag XI) (…) “”D. Nascono piccoli editori: pochi soldi, pochi titoli all’anno, testi di qualità. Penso a Pratiche, Sellerio, La Tartaruga, Stampatori. Da editore a editore, passando la mano, ha un consiglio? R. Servire qualcuno. Individua chi vuoi servire. Vuoi servire i tramvieri? Gli intellettuali? I giovani? Scegli il tuo pubblico e fa dei tuoi libri un servizio. Ma non servire mai l’attualità”” (pag XII)”,”EDIx-147″ “AAVV”,”Catalogo generale Editori Riuniti, 1953-1983.”,”pag 65-70: Opere complete di Marx ed Engels, voll. I-L, 1835-1895 50 anni di scritti, 50 volumi, di cui 28 in preparazione (1982)”,”EDIx-148″ “AAVV”,”Recensioni al volume ‘Scritti e materiali (1830-1848)’ di Louis-Auguste Blanqui, a cura di G. Danvier, Isonomia Editrice.”,”Saggio introduttivo di 14O pagine di G. Danvier “”Il curatore vede in Blanqui un lucido propugnatore della lotta di massa del proletariato contro il regime borghese, e non, come tramandato, un “”putschista””, un fautore di colpi di mano: di questi ultimi, si sostiene, Blanqui ne organizzò uno soltanto, la fallita insurrezione parigina del 12 maggio 1839″” (pag 23)”,”BLAx-018″ “AAVV”,”Con Marx alle porte. I 37 giorni della Fiat.”,”Libro fatto da operai e operaie della Fiat”,”MITT-353″ “AAVV”,”Le krach boursier d’octobre 1987, nouvelle étape de la crise mondiale du capital.”,”Cenni storici storia della crisi del 1929 dal giovedì nero, il 24 settembre 1929, fino al crack della borsa dell’autunno dello stesso anno. (pag 31-36)”,”ECOI-333″ “AAVV”,”Tavole. Appendice 4. Tavole 1-14b. Tavola 1. Risorse e impieghi delle singole fonti di energia, 1953-57 e previsioni al 1965. – 2. Bilancio dell’energia, 1953-57 e previsioni al 1965 (unità misura Tkcal). – 3. Importazioni ed esportazioni di singole fonti di energia per area geografica, 1953-57 (unità misura Tkcal). – 4. Bilancio delle trasformazioni di fonti di energia in fonti derivate, 1953-57 (unità misura Tkcal). – 5. Consumi di fonti di energia per settori d’impiego, 1953-57 e previsioni al 1965. – 6. Consumi di fonti di energia per settori d’impiego (al netto delle quantità impiegate nella trasformazione), 1953-57 previsioni al 1965. – 7. Sostituzioni di fonti di energia tra il 1953 e il 1957 (unità di misura: Tkcal). – 8a. Flussi di beni e servizi nell’economia italiana nell’anno 1953 (valori in milioni di lire correnti ai prezzi di acquisto dei settori consumatori). – 8b. Flussi di beni e servizi nell’economia italiana, nell’anno 1956 (valori in milioni di lire correnti ai prezzi di acquisto dei settori consumatori).- 9a. Flussi di beni e servizi acquistati e venduti dai settori produttivi e trasformatori di energia nell’anno 1953 (valori in milioni di lire correnti ai prezzi di acquisto dei settori consumatori). – 9b. Flussi di beni e servizi acquistati e venduti da settori produttori e trasformatori di energia nell’anno 1956 (milioni di lire 1953 ai prezzi di acquisto dei settori consumatori). – 10. Coefficienti tecnici relativi alle fonti di energia nel 1956. – 11. Costi dei fabbisogni diretti di energia del sistema produttivo e valori della produzione vendibile dei singoli settori. – 13. Coefficienti di fabbisogni totali (diretti e indiretti) di fonti di energia, nel 1956. – 14a. Fabbisogni totali (diretti e indiretti) di fonti di energia enl 1956 (milioni di lire ai prezzi di mercato dell’anno 1953). – 14b. Fabbisogni totali (diretti e indiretti) di fonti di energia nel 1956 (Quantità).”,”Nota: manca la tavola 12.”,”STAT-006-FPA” “AAVV”,”Le combat, la mort, le souvenir, 1939-1945. Vingtième anniversaire de l’insurrection du ghetto de Varsovie, 1943-1963.”,”Contiene foto del capo dell’insurrezione del ghetto di Varsavia M. Anielewicz “”Malachi”” “”Kalacki”” (1919-1943) morto in combattimento l’8 maggio 1943. Molte foto dei combattenti.”,”POLx-041″ “AAVV”,”Guerra sovietico-polacca. / Polnisch-Sowjetischer Krieg.”,”Pagina modificata al 28 dicembre 2014 “”Il 22 dicembre 1919 una nota con un’offerta di pace fu inviato dal Commissario per gli affari esteri Georgij Cicerin al governo polacco ma non ricevette alcuna risposta. Il 28 gennaio 1920, una dichiarazione ufficiale venen inviata al governo polacco da Lenin, Trotsky e Cicerin in nome del Consiglio dei Commissari del popolo; nella dichiarazione si avvertiva il governo polacco sui pericoli insiti nella guerra con la Russia sovietica nella quale gli Alleati stavano trascinando la Polonia, si riaffermava “”incondizionatamente”” il riconoscimento dell’indipendenza e della sovranità della Repubblica di Polonia, si affermava che la Russia bolscevica non aveva intenzioni aggressive, che l’Armata Rossa non avrebbe avanzato oltre la linea di frontiera esistente e che il governo sovietico non aveva concluso accordi con la Germania o con qualsiasi altra nazione ostile alla Polonia. (…) L’inflessibilità polacca insieme all’evidente richiamo alle condizioni umilianti in cui si era svolta la pace di Brest-Litovsk, convinse Lenin e Trotsky all’insincerità della proposta polacca. Secondo il conte Aleksander Skrzynski, successivamente ministro degli esteri e primo ministro polacco: “”Le proposte di pace [sovietiche] non vennero prese in seria considerazione… Dato però che una politica parlamentare e democratica non consentiva di lasciarle senza una risposta, la questione del logo ove i negoziati avrebbero pouto essere tenuti venne prospettata in modo così offensivo , che tutto si arrestò a quel punto”” (1)”” (pag 9-10) (1) Pierre Fervacque, Le chef de l’ armée rouge. Mikail Toukatchevski, 1928 A proposito delle conseguenze strategiche del conflitto e degli insegnamenti della battaglia di Varsavia si cita l’opera di Harold H. Worrell, The Battle of Warsaw, 1920: Impact on Operational Thought, School of Advanced Studies, Kansas, 1995 “”L’esperienza della guerra sovietico-polacca ebbe una fondamentale importanza nello sviluppo della dottrina militare sovietica. L’analisi della battaglia di Varsavia rivelò che l’offensiva sovietica era stata condotta con riserve inadeguate, supporto logistico carente e inefficace controllo delle operazioni (Worrell, p. 37). I teorici militari sovietici – Tuchacevskij, Svechin, Triandafillov e Frunze – arrivarono alla conclusione che la complessità della guerra moderna aveva sostanzialmente cambiato il modo in cui la guerra stessa poteva essere condotta e che, fra tattica e strategia, era necessario un livello operativo intermedio (Worrell, p. 36). Nel suo libro ‘La campagna della Vistola’ Tuchacevskij scrisse: “”l’impossibilità, data dall’ampiezza dei fronti odierni, di annichilire un esercito nemico con un unico attacco, rende necessario usare una serie di operazioni graduali… [le quali], collegate da un perseguimento continuo del fine, possono soppiantare la battaglia di annientamento, la migliore forma di scontro negli eserciti del passato””. Venne quindi introdotto nella dottrina militare sovietica un livello operativo intermedio, denominato “”operazionale””, definito da Svechin come “”…una serie di operazioni divise nel tempo da pause più o meno lunghe, comprendenti diffenti settori del teatro di guerra e differenziate nettamente come conseguenza di differenti fini intermedi”” (Worrell, p. 36)”” (pag 22)”,”RIRO-420″ “AAVV”,”London Landmarks. A Guide with maps to places where Marx, Engels and Lenin lived and worked.”,”Biblioteca BM: Marx, Lenin and the British Museum (pag 6)”,”MADS-659″ “AAVV”,”Ultime lettere da Stalingrado.”,”Spedite con l’ultimo aereo da Stalingrado assediata, queste lettere di soldati tedeschi furono fatte sequestrare da Hitler. “”Ho sempre pensato solo in anni luce ed ho sofferto in secondi. Anche qui ho molto a che fare col tempo. Siamo in quattro, e se va avanti così, andrebbe ancora bene. Il lavoro in sé è semplice: si tratta di misurare la temperatura e l’umidità dell’aria e di indicare l’altezza delle nuvole e il grado di visibilità: ecco il nostro compito. Se un burocrate leggesse questo che io scrivo, i suoi occhi gli cadrebbero su… la violazione del segreto miiltare. (…) Qui attorno tutto precipita, un’intera armata muore, il giorno e la notte bruciano, e quattro uomini sono tuttavia occupati nel trasmettere ogni giorno la temperatura e l’altezza delle nuvole. Io non comprendo molto della guerra. Per mano mia nessun uomo è caduto. Io non ha mai preso la mira, sinora, con la mia pistola. Ma per quanto ne so, la parte avversa non ha una simile mancanza di senno. Avrei avuto caro di contare le stelle per un paio di decenni ancora, ma di questo, ormai, non ne sarà più nulla”” (pag 3-4) (pag 19) Riflessioni amare sulla morte ‘eroica’ e la morte reale al fronte.”,”QMIS-158″ “AAVV, a cura di Brian PEARCE”,”1903. Second Ordinary Congress of the RSDLP. Complete text of the Minutes.”,”Opera dedicata a Harry Finch (1922-1976) Questi testi andrebbero letti tenendo presenti ‘Un passo avanti e due passi indietro’ e il ‘Che fare?’ di Lenin”,”RIRx-178″ “AAVV”,”La socializzazione delle miniere di carbone in Germania. Relazioni presentate al Governo Germanico dalle due Commissioni per la Socializzazione.”,”””La socializzazione delle miniere di carbone, ad esempio, fu domandata al Congresso di Ginevra dalla Federazione Internazionale dei minatori, la quale deliberò che, quando sia necessario, ricorrerà anche allo sciopero generale. Essa fu chiesta, al 22 novembre 1920, dal Congresso Internazionale dei Sindacati a Londra e per essa stanno lottando i minatori d’Inghilterra, i cui diritti vennero ancora recentemente difesi, al grido di “”The mines for the Nation””, da uomini quali Sidney Webb e Robert Smillie presidente e Frank Hodges segretario della Federazione dei minatori inglesi. Nè sono soltanto socialisti di destra, che vogliono “”cominciare”” con qualche singola socializzazione. In Germania la vogliono anche gli Indipendenti. Al Parlamento prussiano l’hanno chiesta recentemente anche i Comunisti; e nella primavera del 1919, quando più accanita e più sanguinosa infieriva la lotta fra i minatori della Renania-Vestfalia, incontrammo ad Essen il compagno polacco Dr. Marchlevski (Karski), amico e collaboratore della Luxemburg, ora uno dei più autorevoli membri del C.E. dell’Internazionale Comunista di Londra – se non erriamo, anche membro del Governo – il quale non solo patrocinava la causa dei minatori chiedenti la socializzazione, ma sosteneva persino la necessità di trovare un qualsiasi modo conveniente di indennizzare gli espropriati, affinché non avessero a subire gravi perdite e ad essere forse finanziariamente rovinati quei Comuni e quegli Enti – ed erano numerosissimi – che avevano investito il loro capitali in azioni minerarie”” (pag 8) (prefazione di G. Sacerdote)”,”MGEK-116″ “AAVV”,”Histoire de la Fédération anarchiste. 1-10. L’affaire Fontenis – La reconstruction difficile de la Féderation anarchiste (1954-1960) – La Fédération anarchiste reprend sa place parmi les organisations de gauche et d’extreme gauche (1960-1965).”,”I primi 5 saggi incentrati su Fontenis”,”ANAx-378″ “AAVV”,”Contributo alla conoscenza di un militante comunista: Gianfranco Faina.”,”A cura di G. Bartolini M. Rinaldo G. Pedrocco E. Raiteri G. Sommariva Ancora nel 1979 gli autori di questo libretto non sanno nulla della latitanza di Faina, dove sia e come viva… Contiene ritaglio su fase processo a Torino con Faina in aula.”,”ITAC-131″ “AAVV”,”Quarantième anniversaire de la conférence de fondation de la IV° Internationale.”,”Nel numero della rivista c’è anche un articolo di George Breitman, Quand le journal de Hitler imprimait une lettre de Trotsky (in Norvegia), un articolo di Trotsky sulla filosofia del superuomo (Nietzsche), un articolo di Kehrnon sui rapporti tra Essenin e Trotsky.”,”TROS-270″ “AAVV”,”III Congresso della Internazionale Comunista. Tesi manifesti e risoluzioni.”,”Dono Marco Ottolini”,”INTT-287″ “AAVV”,”IV Congresso della Internazionale Comunista. Tesi manifesti e risoluzioni del IV congresso dell’ Internazionale comunista.”,”Dono Marco Ottolini”,”INTT-288″ “AAVV”,”Manuale per il sabotaggio.”,”Questo testo durante la guerra, fu stampato a Roma clandestinamente dai partigiani, in un carattere tipografico molto piccolo e occultato da una copertina del tutto simile a quella dell’orario ferroviario, nel libro riprodotta.”,”ITAR-013-FL” “AAVV”,”La sinistra “”bordighista”” nel II dopoguerra.”,”Cita Lotta comunista defifinta da ‘Rivoluzione comunista’, gruppo milanese scisso da Programma nel 1964, ‘tatticista, limitata alla pratica organizzativa e al movimentismo. (p. 7) Lotta comunista citata anche in appendice (p. 10)”,”BORD-134″ “AAVV”,”Il Partito comunista internazionale nel solco delle battaglie di classe della Sinistra Comunista e nel tormentato cammino della formazione del partito di classe. I.”,”””La crisi di partito del 1964 ebbe come detonatore la “”questione dell’ organizzazione”” (vedi i già citati ‘Appunti sulla questione dell’organizzazione’ poi sviluppati in un testo definitivo intitolato ‘Tesi sul compito storico, l’azione e la struttura del partito comunista mondiale, secondo le posizioni che da oltre mezzo secolo formano il patrimonio storico della sinistra comunista’, del 1965) (272), in seguito alla quale uscirono dal partito elementi che formarono, ad esempio, il gruppo di ‘Rivoluzione comunista”” (273) denomitatosi anch’esso “”partito comunista internazionalista””. (…) Fu ripresa la formula del ‘centralismo organico’, già avanzata nel 1922 dal Partito Comunista d’Italia attraverso uno scritto di Amadeo Bordiga (274), con l’intento principale di eliminare definitivamente dall’organizzazione del partito la giustificazione anche solo formale del metodo democratico nella sua conduzione, nella sua attività, nella sua azione; e fu non a caso riproposto l’aggettivo ‘organico’, in quanto attività e azione del partito di classe sono concepite in un processo storico che richiede una continuità nel ‘tempo’ e non soltanto nello ‘spazio’, un processo storico il cui corso non dipenderà mai da maggioranze numeriche prodotte da espedienti organizzativi. Un centralismo che non si affida al meccanismo quantitativo e democratico-elettorale per formare i suoi organi dirigenti, e non conta su tesi votate a maggioranza, ma che determina la scelta dei suoi capi sulla base di una selezione naturale di compagni che dimostrano nell’attività di partito e nel tempo di possedere la più certa coerenza e le migliori qualità per espletare i compiti di direzione a loro affidati (…)”” (pag 186) (272) Vedi la nota n. 202 (273) Vedi la nota n. 195 (274) Si tratta dell’articolo ‘Il principio democratico’, del 1922, cit.”,”BORD-135″ “AAVV”,”Bollettino del Partito Comunista d’Italia (Sezione dell’Internazionale Comunista), settembre-ottobre 1925.”,”Rapporti con il Psi, applicazione della tattica del fronte unico dal basso (distinguere sempre tra i capi e la massa) (pag 78)”,”MITC-126″ “AAVV”,”Bilan. Bulletin theorique mensuel de la Fraction italienne de la Gauche Communiste, 1933-1938.”,”Cette revue se rattache au courant de la Gauche Communiste qui essaie de tirer les leçons, de dresser le « bilan », de la contre-révolution russe du point de vue du prolétariat révolutionnaire. La note liminaire du premier numéro présente ainsi les objectifs de la revue : « Nous entendons faire de la revue un organe de clarification politique et de compréhension de la situation sociale actuelle particulièrement complexe. » La revue commence à paraître en novembre 1933, pour s’achever au numéro 46 en décembre 1938 et passer le relais à la revue Octobre. Dans une période sombre où le mouvement ouvrier reflue de toute part, elle assure la défense des principes prolétariens les plus fondamentaux, notamment l’internationalisme. Mais la poignée de militants qui assurent la parution de la revue, dans des conditions matérielles souvent pénibles, n’hésitent pas également à entreprendre avec méthode et rigueur de vastes analyses et clarifications théoriques nouvelles, que ce soit sur les conditions de la contre-révolution, le cours historique de marche à la guerre, la période de transition, la dictature du prolétariat. (wikip) Parmi les rédacteurs de la revue, il faut citer au premier rang Ottorino Perrone dit Vercesi, ainsi que Gatto Mamone, Mitchell, Henri Heerbrant dit Hilden, Adhémar Hennaut, Soep, etc. Titoli della rivista (vedi anche retro) Parti Communiste International Tous le Tables – Publications en français Biografia O. Perrone (fonte pantoppolis) Biographie d’Ottorino Perrone, 1897-1957 Posted on September 1 2013 by left-disorder Ottorino Perrone, Amadeo Bordiga, et Giuseppe De Nito (1895- ?), Naples, 1949 (Photo : Fonds Amadeo Perrone, ULB, Bruxelles) En mémoire d’Ottorino Perrone, dit Vercesi, Alphonse, Philippe, Otto Autant il serait absurde – ce qu’ont fait trop souvent ses partisans dans les années 1950-1980, au nom du sacro-saint principe de l’anonymat – de parler du courant dit ‘bordiguiste’ en ignorant le charisme d’Amadeo Bordiga à la tête du Parti communiste d’Italie jusqu’en 1925, puis à partir de 1949 dans le petit Parti communiste internationaliste (Programma comunista), autant il serait injuste de ne pas rappeler l’action décisive d’Ottorino Perrone, comme organisateur clef (avec Onorato Damen), en 1925, d’une fraction de gauche dans le parti de Togliatti et Gramsci. C’est de la formation d’une fraction de fait (Comité d’entente) dans un parti passé sous la coupe de l’appareil bureaucratique du Komintern que l’on peut dater la formation de la ‘Sinistra comunista italania’. Perrone a été dans l’émigration en France et en Belgique, à partir de 1927, le grand organisateur et animateur de la Fraction communiste italienne, constituée surtout d’ouvriers. Ses immenses contributions théoriques et politiques dans le journal Prometeo et la revue Bilan avec tout un noyau de militants ‘italiens’ aguerris (Luciano Stefanini, Aldo Lecci, Giovanni Bottaioli, Virgilio Verdaro, Mario de Leone, etc.), mais aussi belges, demeurent vivantes. Sans cette activité continue et résolument à contre le courant, dans le gouffre noir des contre-révolutions stalinienne et nazi-fasciste, engloutissant le mouvement ouvrier derrière la bannière de l’antifascisme et de la démocratie, la “continuité organique” avec le mouvement révolutionnaire italien des années 20 aurait été brisée. Perrone a été le maillon fort de cette continuité organique de la gauche communiste italienne, jusqu’à sa résurrection en novembre 1943 en Italie, avec la formation du Parti communiste internationaliste, autour d’Onorato Damen, Bruno Maffi, et Mario Acquaviva (assassiné par le stalinisme italien en juillet 1945). Où était Bordiga pendant ce temps-là ? A Naples, puis au sud de Rome, sous occupation américaine. Que faisait-il ? il soutenait la formation d’une Frazione di Sinistra dei Comunisti e dei Socialisti Italiani du Mezzogiorno, et s’opposa à la fondation du PCInt… * * * Né le 9 mai 1897 à L’Aquila (Abruzzes) [ville fantôme depuis le séisme du 6 avril 2009], Ottorino Perrone était fils d’ouvrier. Il fit son service militaire comme sergent artilleur pendant la guerre; obligé de suivre des cours d’élève officier, il fut déclaré «inapte». Une fois la guerre terminée, il entreprit des études de droit et de commerce à Venise, où il obtint sa licence. Membre du PSI en 1920, il fut un adhérent enthousiaste du PC d’Italie fondé en janvier 1921 à Livourne par Amadeo Bordiga. En raison de son charisme, il fut désigné secrétaire de la Camera del Lavoro de Venise. En tant que tel, il joua un rôle important dans les occupations d’usine de la commune de Mira (Venise). En 1922, propagandiste et journaliste à Padoue, il fut arrêté à Venise, à la suite d’affrontements avec les fascistes. La même année, le deuxième congrès du parti à Rome (20-24 mars) le désigna à l’importante charge de secrétaire interrégional (cinq avaient été mandatés au niveau national). En 1923, rédacteur du journal Il Lavoratore di Trieste, il fut chargé par le parti d’organiser les fédérations de Venise et de L’Aquila. La police fasciste le définit alors comme un «propagandiste habile et très rusé, extrêmement dangereux à cause de son intelligence, de ses relations et de sa culture». En 1924, établi à Milan, rédacteur de l’Unità, Perrone prépara la conférence clandestine de Como (18 mai), où la direction «bordiguiste» restait majoritaire (approuvée par 35 des 45 secrétaires fédéraux), tandis que le comité central était divisé en trois fractions : ‘droite’ (Angelo Tasca), ‘centre’ (Gramsci) et ‘gauche’ (Bordiga). Il fit partie de la délégation officielle du PCI envoyée à Moscou prendre part au Ve congrès du Komintern (17 juin-8 juillet 1924), se plaçant au côté de Bordiga, Ruggiero Grieco (1893-1955), Giuseppe Berti (1901-1979) et Carlo Venegoni (1902-1983), Togliatti représentant le ‘centre’, et Angelo Tasca la ‘droite’. Ce congrès de la «bolchevisation» des partis communistes, dont Zinoviev fut le chef d’orchestre, imposa la démission de l’ancien exécutif du PCI marqué à gauche : Bordiga, Bruno Fortichiari (1892-1981), Luigi Repossi (1882-1957) et Grieco, qui devait bientôt passer au ‘centre’ de Gramsci et Togliatti. Il dut se soumettre au «cours nouveau» qui imposait une «discipline de fer» dans tous les partis. Néanmoins Bordiga, pourtant nommé au présidium du congrès, avait averti que si le Komintern ne devenait pas «un vrai parti communiste mondial centralisé», il n’exclurait pas «la fondation d’une fraction internationale». Rentré en Italie, le 18 août 1924, par le lac majeur, Perrone fut aussitôt arrêté par la police pour «expatriation illégale» et relégué à L’Aquila. Il profita de ce «congé» d’activité forcé pour présenter en 1925 à Venise sa thèse de doctorat (économie et droit). En juin-juillet 1925, il fut l’un des principaux initiateurs du Comité d’entente, formé en mai-juin, opposé à la bolchevisation et au «péril d’opportunisme et de dégénérescence du Parti». Ce comité regroupait entre autres Onorato Damen, Bruno Fortichiari, Luigi Repossi, Mario Lanfranchi (1902-1959), Carlo Venegoni. Bordiga, tout en l’approuvant, n’avait pas apposé sa signature à cet acte de naissance d’une fraction de gauche dans le PC italien. Le Présidium de l’Exécutif du Komintern, voyant dans le Comité d’entente l’embryon d’une fraction au sein du Parti et même de l’Internationale, en exigea la dissolution. Perrone et les adhérents à ce comité, condamnés comme «communistes indignes», durent passer sous les «fourches caudines» sous peine d’exclusion. Néanmoins, sous l’impulsion énergique de Perrone, furent mises en place des réunions de la fraction pour préparer le futur congrès du parti. Le 18 septembre 1925, il informa le comité exécutif de la tenue d’une réunion de travail pour l’élaboration des thèses de la gauche, où se présenteraient (entre autres) lui-même, Bordiga, Damen, Repossi, Fortichiari, Venegoni, Natangelo, Lanfranchi. Il invitait un représentant de la majorité à y participer. La réponse fut un non catégorique : «la reconnaissance du régime des groupes et des fractions dans le parti … n’est pas admissible», mais nuancé d’une certaine prudence (en attendant le verdict du congrès…) : «Evidemment pour le travail de rédaction vous pouvez vous rencontrer; rester en correspondance… » Partisan résolu de Bordiga, Perrone le seconda très efficacement au troisième congrès du PCI tenu clandestinement à Lyon (20-26 janvier 1926). Devant un congrès hostile, il n’hésita pas publiquement à proclamer Bordiga «chef de la révolution en Italie». Il s’opposa à Gramsci pour qui la solution au recul de la révolution se trouvait dans l’alliance stratégique entre le prolétariat et les paysans; il affirma, au contraire, qu’une ligne politique radicale devait s’appuyer sur le «concept de la prééminence et de l’hégémonie de la classe ouvrière dans la conduite de la révolution». Il niait, en outre, qu’il existe pour les communistes une «question méridionale» spécifique, liée au problème des paysans du Sud. Au terme de ce congrès, où la gauche fut mise en minorité (9,2 % des voix), Perrone en concluait lucidement, mais en privé, que la majorité avait «pris le chemin de la contre-révolution». À la tribune du congrès, il marqua une volonté farouche de continuer le travail politique de Bordiga : même si ce dernier était «renversé», le «prolétariat mènerait la même lutte» en poursuivant le combat de Bordiga. Perrone fut bientôt destitué de toutes ses responsabilités, même syndicales. Il était en effet secrétaire depuis août 1925 du Comité syndical de Milan – qui publiait le journal Il sindacato rosso (Syndicat rouge), assisté d’un ouvrier de l’Alfa Romeo (ancien délégué du parti au IVe congrès du Komintern, qui avait rencontré Lénine) : Antonio Natangelo (1894-1959). Giovanni Germanetto (1885-1959), le parangon du chef stalinien, lors d’une réunion houleuse, déclara sans ambages que les partisans de la gauche, responsables syndicaux, devaient «se soumettre» s’ils voulaient continuer à être payés comme permanents, ou «se démettre». Perrone rejeta «l’ultimatum» et répondit sarcastiquement que «la gauche ne jouait pas sa fonction historique pour une rémunération». Assigné à résidence pour deux ans, il passa via la Suisse (décembre 1926) la frontière française. De Paris, il tenta de réorganiser toutes les composantes de gauche du Parti communiste italien qui étaient dispersées dans toute la France, en particulier à Lyon, Marseille et Toulon. Mais il est bientôt expulsé vers la Belgique, en août 1927. Marié à une jeune militante, Ida Zecchini (1905- ?), sœur de Bruno Zecchini – qui devait diriger la section parisienne du Parti communiste international vers 1965 –, il s’installa avec elle dans la banlieue ouvrière d’Anderlecht. Employé par le syndicat des typographes de Bruxelles, il appartint à ce titre au syndicat des employés jusqu’à son expulsion pour raisons politiques en octobre 1938. Il contribua surtout, de Bruxelles, à l’orientation de la Fraction de gauche du PCI, qui comptait en France et Belgique à peu près 70-80 militants lors de son congrès de fondation à Pantin en avril 1928. Comme la majorité des militants, il estimait nécessaire de rester dans le cadre de l’Internationale communiste et de collaborer avec toute l’opposition de gauche. Il s’opposa donc à la tendance de plus en plus « antiléniniste » et «communiste des conseils» de Michelangelo Pappalardi (1895-1940), communiste de gauche réfugié en France. Ce dernier qui souhaitait une rupture définitive avec le Komintern, publia à Lyon à partir de novembre 1927 la revue Réveil communiste, puis l’Ouvrier communiste, à Paris, soutenu par André Prudhommeaux jusqu’en 1930. Cette tendance prit contact avec Karl Korsch et le KAPD, mais aussi le Russe Gavril Miasnikov (fondateur du Groupe ouvrier), hostiles à toute idée de «redressement» du Komintern. Avec ses camarades, Perrone fit le choix de s’intégrer dans l’Opposition de gauche internationale, mais sans jamais perdre de vue les perspectives de développement de la Fraction en France, Belgique, USA, et Russie (autour de Virgilio Verdaro et Mario De Leone qui purent sortir d’URSS en 1931). Dans une lettre à Trotsky (1er juin 1930), il faisait part de son intention de traduire et publier des ouvrages de Trotsky : la Révolution défigurée (ce projet échoua) et une partie de Cours nouveau. Mais cette collaboration se fit sans jamais cacher les divergences (soutien à la République espagnole en 1931, «mots d’ordre transitoires antifascistes», front unique contre le nazisme en Allemagne). L’attitude de Trotsky passa alors de l’accueil chaleureux – «De tout cœur, je vous souhaite bonne chance et succès» (25 sept. 1929) – à une franche hostilité. Deux tentatives d’envoi d’une délégation de la Fraction pour discuter avec Trotsky, à Prinkipo en février 1932, puis en France en août 1933 échouèrent. La fraction «perroniste» dut affronter courageusement (et avec une «foi» intacte dans les perspectives du communisme) un isolement croissant. La vie de Perrone jusqu’à 1939 se confondit avec l’histoire de la «fraction de gauche en exil», à sa presse et à ses organes centraux. Il fut le principal rédacteur – avec Virgilio Verdaro depuis 1931 – de la rédaction de Prometeo (n° 1, juin 1928), et surtout de Bilan (n° 1, nov. 1933). La rédaction de Bilan était à Bruxelles, bien que le responsable légal fut à Paris Gaston Davoust [Henri Chazé], personnalité majeure de l’Union communiste. Sous le pseudonyme de Vercesi, Perrone fut le principal rédacteur des prises de position de la Commission exécutive de la Fraction de gauche, au point que les partisans de la Fraction reçurent l’étiquette de «perronistes». Le nom de Perrone est incontestablement associé à celui de Bilan, «Bulletin théorique mensuel de la fraction de gauche du PCI», dont l’audience alla bien au-delà de cercles militants restreints, puisqu’André Gide (et même Doriot quelques mois seulement en 1934!) s’y abonna, sous l’aimable pression de Jean Malaquais. Les autorités fascistes en interdirent aussitôt l’introduction et la circulation dans le royaume d’Italie (circulaire n° 442/30458 du ministère de l’intérieur, 29 novembre 1933) et utilisèrent régulièrement les «bons services» de mouchards et provocateurs pour espionner la Fraction à Bruxelles. Perrone contribua plus qu’aucun autre à donner sa «coloration politique» à la Fraction communiste italienne des années 30, incarnée par sa revue Bilan. Il est juste de souligner qu’il ne fut pas le seul : en Belgique, des intellectuels, comme Jacob Feingold (1899-1943), dit Jacobs – assassiné à Auschwitz –, et surtout Guillaume van den Hoven (1883-1945?), dit Mitchell ou Jéhan – tous deux issus de la Ligue des communistes internationalistes d’Adhémar Hennaut (1899-1977) – furent les alter ego de Perrone sur les plans politique et théorique. Dorénavant, «loin de présenter des solutions définitives», la Fraction italienne devait tout «passer au crible de la critique», sans «aucun interdit non plus qu’aucun ostracisme», sans crainte de remise en cause de «certitudes» révolutionnaires. L’activité de la Fraction se déroulait dans une période défavorable de «contre-révolution», où l’État russe comme les partis communistes étaient devenus des «instruments du capitalisme mondial». En conséquence, selon les «perronistes», la tâche était le «maintien strict des positions principielles du communisme», même au prix de l’isolement. Chaque événement de la prise du pouvoir par Hitler à l’écrasement des ouvriers viennois et des mineurs des Asturies en 1934 jusqu’au Front populaire, sous le signe du drapeau tricolore et de la Marseillaise, marquait une descente vers l’enfer d’une guerre mondiale jugée inévitable. Lorsque se produisit le soulèvement révolutionnaire des ouvriers de Barcelone en juillet 1936, une crise politique secoua la Fraction. Pour Perrone, Virgilio Verdaro et Jacob Feingold, d’abord minoritaires, il s’agissait d’un «tumulte social sanglant», incapable de s’élever «à la hauteur d’un soulèvement insurrectionnel». La majorité – qui devint au fil des mois minorité –, sous l’autorité de Mario De Leone (1890-1936), Enrico Russo (1895-1973), Bruno Zecchini, etc. –, décida de partir pour l’Espagne s’engager dans les milices du POUM (la «colonne Lénine» où combattit George Orwell) et de la CNT. Lorsque la tendance «perroniste» devint majoritaire et qu’elle proclama qu’«au volontariat (il fallait) opposer la désertion… à l’union sacrée, l’éclosion des luttes de classe sur les deux fronts», ce fut la scission, malgré les appels à l’unité de l’organisation. Lorsque cette minorité entra en Espagne en relation avec l’organisation antifasciste ‘Giustizia e Libertà’, elle fut exclue «pour indignité politique» (Résolution de la C.E. du 20 décembre 1936). Après la militarisation des milices, en 1937, la minorité rentra en France et adhéra à l’Union communiste d’Henri Chazé. Sans doute contrecoup des événements d’Espagne, Perrone et ses partisans décidèrent en août 1937 de faire campagne pour aider «toutes les victimes prolétariennes d’Espagne» : «fascistes», «antifascistes», «les familles de tous, les enfants de tous». Et pour cela d’établir un Fonds de solidarité financier, sorte de Croix-Rouge, dont Perrone renouvela plus tard l’expérience (octobre 1944). C’est pourtant, au cours de cette période de complet isolement, que Perrone donna sa majeure contribution sur la question de l’État et de la violence, une contribution qui marquait une nette rupture avec le compendium «marxiste-léniniste» ou «bolchevik-léniniste». L’État prolétarien russe était «resté un organe de coercition», «stérilisant en les incorporant» les «organisations de classe». Condamnant la répression contre Makhno et les insurgés de Kronstadt, Perrone – s’exprimant au nom de son groupe – proclama (en lettres majuscules!) que «ce n’est pas par la force et la violence qu’on impose le socialisme au prolétariat», et qu’«il valait mieux perdre Kronstadt que de le garder au point de vue géographique», et que nul «parti de classe» ne pouvait «rester au pouvoir en infligeant une défaite aux principes prolétariens». Sur la question russe, qui apparaissait à l’ancien secrétaire du PCF Albert Treint une «énigme», Perrone resta dans le flou, se démarquant peu de l’analyse de la bureaucratie par Trotsky, constatant qu’elle «n’était pas encore (une) classe capitaliste». En 1939, pourtant la position ‘perroniste’ changea du tout au tout, estimant que l’industrie russe «pouvait fort bien se métamorphoser en capitalisme d’État». Sur un autre plan, celui des perspectives de guerre, les réflexions théoriques de Perrone eurent un effet dévastateur. En 1937, lors du congrès de la Fraction italienne et lors de la fondation du «Bureau international des fractions de gauche», il fit adopter une nouvelle orientation politique sur les perspectives de guerre. Selon lui, la mise en place d’une économie de guerre tendait à fournir une «solution économique» au capitalisme international. Cette nouvelle forme de capitalisme rendait «les contrastes inter-impérialistes» secondaires, la bourgeoisie pouvant «reporter l’échéance de la guerre mondiale». Les guerres devenaient des «guerres localisées» dont la finalité était autant un débouché pour la production d’armements qu’une tentative de «destruction du prolétariat de chaque pays». Il s’ensuivait une «solidarité inter-impérialiste» pour, comme lors de Munich, éviter la guerre et donc la révolution, comme en 1917. Cette position défendue par Vercesi et Jacobs était minoritaire mais tétanisa l’activité des ‘bordiguistes’ italiens et belges. Lors de l’éclatement de la guerre, Perrone considéra que toute activité militante devenait sans objet, le prolétariat ayant «disparu socialement» en adhérant à la guerre. Après l’effondrement de mai 1940 et l’occupation de la Belgique par les troupes nazies, il dut plonger dans la clandestinité, les autorités consulaires italiennes en Belgique exigeant son arrestation par la Gestapo. Activement recherché, il resta caché pendant près de trois ans, muni d’«authentiques» faux papiers et bénéficiant de ses bonnes relations avec des chefs socialistes, comme le sénateur August Vermeylen (1872-1945) et l’ancien ministre Paul-Henri Spaak (1899-1972). Il sortit néanmoins de la clandestinité en se présentant fin juillet 1943 – au moment de la chute de Mussolini – au consulat italien de Bruxelles pour demander son rapatriement, ce qui lui fut refusé. Pendant la guerre, s’inscrivant en faux contre les assertions de ses adversaires – en particulier Marc Chirik, ancien membre de l’Union communiste, et l’Autrichien Georg Scheuer, dirigeant des RKD (Communistes-révolutionnaires d’Allemagne) – Perrone ne resta pas inactif et continua à orienter le travail de la Fraction. Dans un long texte de mai 1941 («La guerre et le prolétariat»), reprenant une analyse de Lénine – «il n’existe pas de situation sans issue pour le capitalisme» – il appelait à ne pas perdre de vue que la guerre ne mène pas «par une sorte de fatalité immanente à l’effondrement total de la société bourgeoise», qu’un «inévitable cataclysme» social » entrait en conjonction avec des événements où «le prolétariat (interviendrait) à son tour, armé d’un parti capable de le conduire aux victoires décisives». Pendant toute la guerre, sa position ne varia pas d’un iota, s’opposant à la position de la Fraction italienne en France, pour qui la chute de Mussolini en juillet 1943 signifiait que «la transformation de la Fraction en Parti (était) à l’ordre du jour». Ces divergences entraînèrent une détérioration des rapports entre les Fractions italienne et belge, au point de se personnaliser entre Marc Chirik, d’un côté, le «pontife» de Marseille, et Perrone, qualifié d’adepte de l’«écriture automatique» et de «Picasso de la Révolution» ! À la Libération, en septembre 1944, Perrone représenta la fraction de gauche communiste dans la «Coalizione antifascista» qui défendait vis-à-vis des autorités belges et des forces alliées les intérêts de la communauté italienne. La probité et le désintéressement de Perrone, reconnus par tous, le conduisirent à la tête de la Croix-Rouge italienne. Il exerça, de fait, dans les locaux du consulat d’Italie, rue de Livourne, toutes les responsabilités consulaires avec l’aide de quelques employés. C’est sa participation à la Coalition antifasciste de Bruxelles – et non à la Croix-Rouge – au côté de Louis de Brouckère (1870-1951), chef du parti socialiste belge et ministre d’État en 1945, qui lui valut d’être exclu le 20 janvier 1945 par la Fraction communiste italienne de Marseille (Aldo Lecci, Giovanni Bottaioli, Otello Ricceri et Marc Chirik). Perrone continua néanmoins son activité dans la Coalition antifasciste jusqu’en mai 1945. Le prestige de Perrone était trop important dans la «Sinistra comunista italiana» pour qu’une telle mesure d’exclusion, prise loin du «centre» italien – et sans même passer par une commission de contrôle – lui porte ombrage. Il dut néanmoins s’expliquer publiquement à Paris (6 octobre 1945) devant ce qu’il nommait les «chapelles» : des ‘bordiguistes’ de l’exil aux RKD-Communistes révolutionnaires et à l’ancienne Union communiste de Chazé. Expliquant que les buts du Comité antifasciste dont il avait «pris l’initiative» étaient «assistance; culture; dénonciation des fascistes», il soutenait qu’un tel comité «ne pouvait pas se rattacher à l’État» et avait réussi à «sauver les prisonniers italiens» qui auraient été envoyés «soit au front soit en camps de concentration». Volcanique à son habitude, vomissant toutes les «chapelles», il concluait que bien volontiers il prendrait le maquis, emportant avec lui une bombe atomique : «avec laquelle je puisse désintégrer vos cerveaux»… En décembre 1945, il participa à la conférence de Turin du Parti communiste internationaliste (PCInt), formé dans la clandestinité en novembre 1943, et qui regroupait alors plus de 2.000 militants. Il défendit l’idée d’un passage rapide d’une «économie de guerre» en crise à une «économie de paix», la période étant qualifiée de «réactionnaire», ce qui excluait «une extension de notre influence». Il devint membre du comité central de ce parti, chargé des relations internationales. Partisan déterminé de Bordiga, porte-voix du «grand absent» lors du congrès de Florence de mai 1948, il considérait que la fondation du PC Internationaliste avait bel et bien été prématurée. Il s’était aussi toujours opposé à une «tactique souple», celle de participer aux élections italiennes du 2 juin 1946 et du 18 avril 1948, politique qui fut d’ailleurs abandonnée suite à ce congrès. Il préconisa (un temps) de renouer avec l’ancienne tactique de participation aux activités syndicales. C’est dans l’immédiat après-guerre qu’Ottorino Perrone donna une contribution majeure sur la dégénérescence «tactique» du Komintern – dont il voyait les prémisses dans le Comité anglo-russe de 1926, puis la liquidation en 1927 de la révolution en Russie et en Chine, pour culminer avec l’antifascisme et les fronts populaires, le coup de grâce étant la guerre en Espagne. Il s’opposa dès le départ – soutenu en coulisse par Bordiga – à Onorato Damen, l’autorité organisationnelle du PCInt, de plus en plus jugé (et condamné) comme «interventionniste». Dans une lettre du 14 février 1950 adressée à l’exécutif de son petit parti, il estimait que le «lien organisationnel» «ne favorisait pas, mais entravait la difficile et nécessaire œuvre de clarification» au sein de «groupes faussement étiquetés parti». Les mouvements revendicatifs restant de l’«agitation» sans lendemain, la participation des militants relevait de l’éthique personnelle : «Participer ou non à une agitation ouvrière est un problème d’ordre individuel, tout comme celui du soldat qui se pose la question s’il doit ou non tirer de son poste de tranchée». Aussi, contrairement à Bordiga, défendit-il l’idée qu’un «parti révolutionnaire ne [pouvait] plus avoir de tâches syndicales». Il fut un artisan actif de la scission entre la tendance de Damen et celle de Bordiga en 1952. Il participa aux activités de l’organisation “bordiguiste” par ses articles en français et en italien dans l’Internationaliste, Prometeo, Il Programma comunista, mais ses contributions se firent de plus en plus rares. Il resta surtout, avec Bruno Maffi (1909-2003), l’interlocuteur privilégié de Bordiga à travers une abondante correspondance politique. Néanmoins, les divergences avec Bordiga étaient réelles : Perrone et le groupe belge avaient quasiment un statut d’autonomie par rapport au «centre». Lui et ses partisans de Bruxelles restaient sur les positions de Bilan en rejetant comme anti-révolutionnaires les «lutes de libération nationale». Les articles de Bordiga publiés en 1953 dans la rubrique «sul filo del tempo » et intitulés « facteurs de race et de nation dans la théorie marxiste», allant dans le sens d’un soutien «aux peuples de couleur» (olivâtres inclus!) envenimèrent les rapports entre les «Belges» et le «Centre». Ottorino Perrone mourut prématurément le 17 octobre 1957 à Bruxelles, laissant à ses camarades le plus proches le souvenir contrasté d’un «maître à penser» volcanique et d’un «bon samaritain», dont la droiture morale ne pouvait être contestée. Amadeo Bordiga rendit, à sa façon, un long hommage à «Ottorino Perrone et à son courageux petit groupe de l’émigration italienne», à leur lutte «depuis 1927 […] autour des revues Prometeo et Bilan», lutte à laquelle «ils doivent sans aucun doute le meilleur d’eux-mêmes». Mais cet hommage déniait toute nouveauté à la réflexion théorique de Perrone (question de l’État, de la dictature et de la violence). Bordiga estimait au contraire que son apport avait été de maintenir l’«orthodoxie de la doctrine» : «la fonction du militant, même le plus doué, est non pas ‘d’innover’ ou pis de ‘réviser’ mais de continuer un courant qui n’a traversé victorieusement plus de cent ans d’histoire que grâce aux orthodoxes». En privé, dans une lettre du 24 novembre 1957, adressée à ses collaborateurs («À tous les nègres, ou presque»), Bordiga exprimait son courroux contre son disciple qui avait stupidement abrégé sa vie militante en «n’ayant pas su renoncer aux maudites cigarettes et au vin, qui l’ont tué», «restant comme un exemple d’une sensualité individuelle épouvantable chez un militant aussi passionné…». Mais n’était-ce pas enterrer une deuxième fois celui auquel le courant de Bordiga devait plus qu’une banale «continuité» avec la pensée du «maestro» ? * * * La mort d’Ottorino Perrone provoqua en tout cas le départ de la section belge. Lorsque le «centre» tenta de récupérer (en fait de confisquer) les numéros de Bilan qui avaient survécu à la guerre, et dont le contenu ne correspondait pas à la nouvelle doxa imposée par Alfa (Bordiga), ce fut la goutte d’eau qui fit déborder le vase. Henri Heerbrant, Robert et Anne Manne tentèrent, mais en vain, de faire revivre la revue Bilan dans les années 60. Mais déjà, dans l’après-1968, apparaissait une nouvelle génération de militants communistes de gauche pour laquelle la tradition critique, et non dogmatique, de la «gauche communiste italienne», incarnée par Bilan, fut une révélation politique, faisant voler en éclats le mythe de l’«Invariance du marxisme depuis 1848», propagé par le Maestro et ses (pâles) épigones. Philippe Bourrinet. Principaux articles et recueil de textes) (Vercesi et autres pseudonymes) Bilan, Bruxelles : n° 1, nov. 1933, «Seizième anniversaire de la Révolution russe»; n° 5, mars 1934, «Parti-Internationale-État, Prémisses», p. 160-165; n° 6, avril 1934, «idem, I, La classe et sa signification», p. 205-209; n° 7, mai 1934, «idem, II, Classe et État», p. 231-238; n° 8, «idem, III, Classe et Parti», juin 1934, p. 286-292; n° 9, «idem, IV, Parti et Internationale», juillet 1934, p. 322-327; n° 12, «idem, V, L’État démocratique», oct. 1934, p. 426-432; n° 13, «Fascisme, démocratie, communisme», déc. 1934; n° 15, «idem, VI, L’État fasciste», janv.-févr. 1935, p. 517-521; n° 18, «idem, VII, L’État prolétarien», avril-mai 1935, p. 606-613; n° 19, «idem, VII (2e partie), l’État soviétique», mai-juin 1935, p. 638-646; n° 21, «idem, VII (3e partie), l’État soviétique», juil.-août 1935, p. 715-724; n° 25, «idem, VII (4e partie), l’État soviétique», nov.-déc. 1935, p. 838-844; n° 26, «idem, VII (5e partie), l’État soviétique», janvier 1936, p. 870-879; n° 28, «Dans la Fraction : À la recherche d’une clarification?», fév.-mars 1936, p. 947-948; n° 35, «Nature et évolution de la Révolution russe, Réponse au camarade Hennaut», sept.-oct. 1936, p. 1161-1171; n° 39, «Nos divergences avec le camarade Hennaut», janv.-fév. 1937, p. 1286-1295; n° 43, «Pour le Bureau International des fractions communistes de gauche», sept.-oct. 1937, p. 1403-1408. – Octobre : n° 2, mars 1938, «La question de l’État». – O. P. (Ottorino Perrone), L’Italia di domani, n° 9 (2 déc. 1944), Bruxelles, «La colonia et la coalizione antifascista». – Prometeo n° 9, avril-mai 1948, «Democrazia parlamentare e democrazia populare»; n° 10, juin-juil. 1948, «La Questione sindacale». Ottorino Perrone : L’Unità, 3 décembre 1925, p. 2, “L’esperienza e la boschevisazzione”; La tattica del Comintern (1926-1940), Edizioni sociali, Borbiago/Venezia, 1976. Introduction et notes de Bruno Bongiovanni [articles de Vercesi parus dans Prometeo, nos 2 à 8, Milan, août-1946-nov. 1947]. – Rivoluzione e reazione. Lo stato tardo-capitalistico nell’analisi della sinistra comunista, Giuffrè, Milano 1983 (textes présentés par Dino Erba et Arturo Peregalli). Sources APC CPC Roma, busta 3876 (Ottorino Perrone). APC CPC 382. – Police des étrangers de Bruxelles, dossier 1.490.208. – Istituto Gramsci, Rome, dossier 306, 1926. – Leon Trotsky Exile Papers 1929-1940, Houghton Library, Harvard College Library (cotes 3801-3805), 5 lettres en français de Vercesi : Bruxelles, 1.6.1929; [Paris], 1.6.1930; Bruxelles, 8.1.1932; 23.11.1932 et 20.8.1933. – Archives Perrone, Université libre de Bruxelles. – Archives Bordiga, Fondazione Amadeo-Bordiga, 11, via Amadeo Bordiga, 04023 Formia (Latina). – Georg Scheuer Collection 1940-1949, IISG (Amsterdam). Protokoll. Fünfter Kongress der Kommunistichen Internationale, Carl Hoym, Hamburg, 1924, vol. 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Titres des numéros de BILAN Bulletin Théorique mensuel de la fraction de gauche du PCI 1933-1938 [ 1 – 2 – 3 – 4 – 5 – 6 – 7 – 8 – 9 – 10 – 11 – 12 – 13 – 14 – 15 – 16 – 17 – 18 – 19 – 20 – 21 – 22 – 23 – 24 – 25 – 26 – 27 – 28 – 29 – 30 – 31 – 32 – 33 – 34 – 35 – 36 – 37 – 38 – 39 – 40 – 41 – 42 – 43 – 44 – 45 – 46 – ] N° 1 – novembre 1933 Seizième anniversaire de la Révolution russe – 5 Vers l’Internationale deux et trois quarts? – 12 Résolution de la CE de la Fraction de Gauche du PCI Projet de constitution d’un Bureau International d’information – Fraction de Gauche du P.C – 32 N° 2 – décembre 1933 Errata – 38 Massacre d’ouvriers en Espagne – 39 Six communistes décapités dans les prisons de Cologne – 41 Une victoire de la contre-révolution mondiale – 45 Les Etats-Unis reconnaissent l’Union Soviétique La crise du mouvement communiste – 52 Désertions, trahisons et difficultés réelles de la théorie marxiste Le principe démocratique – A. Bordiga – 60 Mouvement communiste international: Vers la construction de la Fraction de Gauche du PCF – Pas de “”Bordiguisme”” – 67 Sommaire des deux derniers numéros N° 3 – janvier 1934 – [Cd pag.1] La signification du chef prolétarien – A propos de la commémoration de Lénine, R. Luxembourg et Liebknecht – 75 Van des Lubbe – Les fascistes exécutent. Socialistes et centristes applaudissent – 81 Pour les funérailles des victimes du «Diana» – 88 Mouvement Communiste International: Résolution de la Ligue des Communistes internationalistes sur la IV Internationale – 90 Le principe démocratique (suite et fin) – 93 Roosevelt au gouvernail – 105 Le cas Calligaris – 112 N° 4 – février 1934 Le capitalisme marque un point décisif dans la préparation de la guerre. L’insurrection socialiste d’Autriche – Les socialistes font acclamer par le prolétariat la défense de la République française – 113 Le Plan de Man – 122 La nature du Parti – 133 En marge d’un anniversaire – 140 Le cas Calligaris – 147 Errata (voir 3e page couverture) N° 5 – mars 1934 Erratum (voir 2e page couverture) Quatre jeunes camarades du S.A.P. sont arrêtés par la police hollandaise et remis aux mains des nazis (voir 2e page couverture) Les principes: Armes de la Révolution – 149 Parti – Internationale – Etat: Prémisses – 160 Le Pian De Man (suite et fin) – 166 Organisation et discipline communiste: Prémisses du problème. A. Bordiga – 180 Les difficultés de l’Opposition russe: Rakowsky dépose les armes – 184 Le cas Calligaris (voir 3e page couverture) N° 6 – avril 1934 Ier Mai 1934 – 185 La bourgeoisie francisa expulse Trotsky – 187 Problèmes du front unique: Manœuvres ou unité d’acte – 188 Où va l’impérialisme française, Mitchell – 195 Parti – Internationale – Etat: La classe et sa signification – 204 Une quatrième internationale ou une réplique de la Troisième. A. Soep – 210 Salut à la «Verità» – 216 Maxim rejoint le front de la contre révolution centriste – 219 Une tragédie de l’émigration italienne (voir 3e page couverture) N° 7 – mai 1934 Pour le retour de Trotsky en Russie (voir 2e page couverture) L’Antifascisme: formule de confusion – 221 La Grève de Verviers: A. Hennaut – 227 Parti – Internationale – Etat: Classe et Etat – 231 Errata – 238 Le Communisme et la question nationale. A. Bordiga – 239 Une quatrième internationale ou une réplique de la troisième (suite) A. Soep – 248 A propos de Staline et du Stalinisme – 255 La catastrophe de Pâturages (voir 3e page couverture) N° 8 – juin 1934 La Russie soviétique dans le concert des brigands impérialistes – 257 La morte de la Concentration antifasciste italienne – 264 La situation de la classe ouvrière japonaise – 269 Une quatrième internationale ou une réplique de la Troisième (2e suite et fin) A. Soep – 277 Parti – Internationale – Etat: (chap. III) Classe et Parti – 286 L’arabisation du CC du parti communiste Syrien (voir 3e page couverture) A propos de la Sarre (voir 3e page couverture) N° 9 – juillet 1934 Chronique du mois – 293 La situation en France: Résolution de CE de la Fraction de gauche du PCI – 296 La Chine soviétique – 313 Parti –Internationale – Etat: (chap. IV) Parti et Internationale – 322 La campagne pour Thaelmann – 328 N° 10 – aout 1934 En marge du front unique – 329 L’Acte désespéré des mineurs de l’Escarpelle – 330 A Costantine : l’impérialisme tire profit du massacre de ses instruments – 331 Les événements du 30 juin en Allemagne – 332 De l’Internationale deux et trois quarts à la deuxième Internationale – 339 Crises et cycles dans l’économie du capitalisme agonisant (Mitchell) – 348 La Mongolie Rouge convoitise de l’impérialisme japonais (Gatto Mammone) – 360 Mouvement Communiste Internationale Résolution de la Ligue des communistes de Belgique – 363 N° 11 – septembre 1934 L’entrée de la Russie dans le S.D.N. – 365 Le syndicat unique et le “”Procédé de Fusion”” – 367 Comment les réformistes Belges orpillent les grèves – 369 Les bolcheviks-Léninistes entrent dans la S.F.I..O. – 371 Les problèmes de l’Extrême-Orient – 374 Les Compétitions Inter-Impérialistes en Chine – 377 La Mandchourie – 381 Crises et cycles dans l’économie du capitalisme agonisant – 386 Herman Gorter (Sa place dans le mouvement théorique du communisme international) – 395 Les Jeunesses léninistes belges récidivent – 399 Marcel Cachin a 65 ans (voir 3e page couverture) Errata du n° 10 (voir 3e page couverture) Errata du n° 10 N° 12 – octobre 1934 A tous nos lecteurs – 402 L’écrasement du prolétariat espagnol – 403 Vers un “”parti unique”” en France? – 405 La prison de la faim: Une grève de mineurs Hongrois – 407 Le capitalisme français marque un nouveau point – 409 Le problème de la Sarre: Non! Non! Non! – 414 Le problème de la Jeunesse, par Hilden – 421 Parti – Internationale – Etat (chap. V).: l’Etat démocratique – 426 Errata – 432 N° 13 – novembre–décembre 1934 A propos de la reforme de l’Etat en France – 434 Le problème de la Sarre et la guerre – 436 Démocratie-Fascisme: Communisme – 439 La comédie de Mussolini: l’Etat corporatif en Italie. Gatto Mammone – 446 Le problème de la jeunesse – 451 Evolution de l’impérialisme anglais – 457 Des exclusions en Italie – 463 N° 14 – décembre 1934-janvier 1935 L’assassinat de Kyrov – La suppression de la carte de pain en URSS – 465 La situation en France – 468 Le problème des minorités nationales – 472 L’évolution de l’impérialisme anglais (suite et fin) – 479 Le problème de la jeunesse – 486 Quand manque un Parti de classe: a propos des evenementes d’Espagne – 491 N° 15 – janvier–février 1935 Deux èpoques: en France d’un anniversaire – 497 Mathias Rakosy – 500 L’attentat de Nicolaier (Philippe) – 502 Ce qu’il faut retenir de l’expérience sarroise – 507 Le problème de la jeunesse (Hilden) – 512 Etat – Parti – Internationale: (chap. VI) l’Etat fasciste – 517 Parti et Classe (A. Bordiga) – 522 Au sujet de la répression en Russie – 527 N° 16 – février–mars 1935 Le “”Dernier problème africain”” et l’Italie – 529 Doumerque, compétence, médiocre et maladroite – 530 Projet de résolution sur la situation internationale (Philippe) – 533 L’écrasement du prolétariat allemand et l’avènement du fascisme – 549 La grève générale: expression de la lutte des classes – 555 Luttes inter-impérialistes et luttes de classes en Amérique Latine – 560 N° 17 – mars – avril 1935 De la Commune de Paris à la Commune russe – 565 La Grèce, champ de manœuvres des compétitions inter-impérialistes (Gatto Mammone) – 568 Projet de résolution sur les problèmes de la Fraction de gauche: 1. La fraction prémisse pour la révolution mondiale – 571 2. Fraction et parti – 575 3. Les matériaux idéologiques des fractions de gauche des PC – 577 4. La fraction de gauche et la la perspective de la guerre – 580. Luttes inter-impérialistes et luttes de classes en Amérique du sud (Suit et fin) (Gatto) – 583 Le problème de la Jeunesse (Hilden) – 585 Les trois forces (Lénine, 1921) – 591 Au sujet de Victor Serge et de Calligaris – 596 N° 18 – avril–mai 1935 1er Mai 1935: A bas toutes les patries : la fasciste, la démocratique, la soviétique! Vive la lutte du prolétariat mondial pour la révolution dans tous les pays! – 597 Projet de résolution sur les problèmes d’organisation (Alphonse) – 601 Parti – Etat – Internationale (chap.VII): l’Etat prolétarien – 606 Problèmes de la monnaie (Mitchell) – 614 Problème de la jeunesse (fin) Hilden – 622 N° 19 – mai–juin 1935 Calligaris en Sibérie – 629 Lettre au B.P. du Parti communiste russe – 630 Défaite du prolétariat et victoire du capitalisme, de Hitler à Staline, de Staline à Blum – 632 Parti – Etat – Internationale, (chap. VII, – 2e partie): l’Etat soviétique – 638 Les problèmes de la Monnaie (suite) – 647 Les fondements de la production et la distribution communiste, par A. Hennaut – 653 N° 20 – juin–juillet 1935 De la déclaration de Staline à la manifestation du 14 juillet – 661 L’impérialisme italien à les conques de l’Abyssinie (Gatto Mammone) – 662 Projet de rapport sur la situation en Italie (Philippe) – 669 Calligaris – 677 Problèmes de la monnaie (Suite e fin) (Mitchell) – 678 Les fondements de la production et distribution communiste (A. Hennaut) – 688 Errata du N° 19 “” Problèmes de la monnaie “” (voir 3e page couverture) N° 21 – juillet–aout 1935 Errata du N° 19 “” Problèmes de la monnaie “” (voir 2e page couverture) Et voici le cas Calligaris – 692 Sous le signe du 14 juillet – 693 Rapport sur la situation en Italie (Philippe) – 696 La Ire et la IIe Internationale devant le problème de la guerre (Gatto Mammone) – 703 Les fondements de la production et distribution communiste (A. Hennaut) – 707 Parti – Internationale – Etat: l’Etat soviétique: Chapitre VII (3° parties) – 715 N° 22 – aout–septembre 1935 L’attentat de Beiso – 725 L’Italie en Abyssinie – 727 Nous, Calligaris et le centrisme – 730 Les problèmes de la situation en France – 732 Rapport sur la situation en Italie (suit en fin) – 738 Les internationalistes hollandais sur le programme de la révolution prolétarienne (Hennaut) – 745 Projet de résolution sur les liaisons internationales (Jacobs) – 750 N° 23 – septembre–octobre 1935 Manifeste de la fraction italienne de la gauche communiste – 757 Sur quelles bases s’est effectues l’unité syndicale: les Mussolini et Hitler de la France démocratique – 764 Résume des débats du congreès de la fraction, résolutions adoptées – 767 Les thèses de Rome ( 1re partie) – 780 Manifeste: en dehors des partis communistes devenus des instruments du capitalisme mondial – 786 Les internationalistes hollandais sur le programme de la révolution prolétarienne ((Hennaut) – 788 N° 24 – octobre–novembre 1935 Vers une consolidation du front capitaliste en France – 789 Pendant que réformistes et centristes scellent l’union-sacrée, des mineurs anglais font la grève au fond des puits – 792 Résolution du Congres des italiens et de la Fraction – 794 La motion présentée par la fraction au Congrès des Italiens – 795 La tension de la situation italienne et internationale – 796 Le déroulement de l’aventure africaine (Gatto Mammone) – 804 Le problème des fractions dans la II° Internationale (Gatto Mammone) – 808 Les thèses de Rome (3° partie) – 815 Lettre du camarade Soep – 820 N° 25 – novembre–décembre 1935 Un mois après l’application des sanctions – 821 A la confusion des problèmes monétaires, les ouvriers opposent leur front de classe – 823 Les réfugies politique italiens en Russie soviétique – 825 Les centristes escomptent la condamnation de Beiso – 827 L’unité syndicale en France et les fractions – 828 Le nouveau bond de l’impérialisme japonais dans la Chine du nord (Gatto Mammone) – 834 Parti – Internationale – Etat: l’Etat soviétique (quatrième partie) – 838 Mouvement ouvrier International: – L’union Communiste (Francia) est navrée; – La Ligue Communiste Internationaliste (trotskistes) de Belgique est pour la défense da l’indépendance de l’Abyssinie – 845 Réponse à la communiste League of Struggle – 846 Staline et le Bolchevisme – 847 Les thèses de Rome – 848 N° 26 – janvier 1936 La “”Réconciliation”” des français et l’unité syndicale – 853 La situation en Allemagne: l’exécution de R. Claus – 856 Sur le chemin du Capitalisme: le stakhanovisme en Russie – 859 La situation actuelle en Italie, pivot de la situation internationale – 861 La situation en Amérique du sud (Mexique, Brésil) par Gatto Mammone – 867 Parti – Etat – Internationale: l’Etat soviétique (5e et dernier partie) – 870 Mouvement ouvrier international: l’échec des premières discussions avec le groupe “”Communiste Classe Struggle”” – 879 En marge des thèses de Rome: Lettre de Bordiga (1924) Observation du Présidium de l’Exécutif de l’IC sur les thèses de Rome (Stato Operaio-1924) – 882 N° 27 – janvier–février 1936 – [Cd pag.476] Quels sont les héritiers de Lénine, Luxembourg, Liebknecht? – 885 Comment dans la Russie des soviets on assassine la camarade Marianiste (Gatto Mammone) – 888 L’évolution de la situation italienne – 892 Le problème du pacifique et la faillite de la conférence de Londres (Gatto Mammone) – 900 Quinze années après Livourne – 904 L’écrasement du prolétariat français et ses enseignements internationaux (Proyer de rapport soumis à la discussion) Jacobs – 905 Petrini – 916 N° 28 – mars–avril 1936 – [Cd pag.493] M. Albert Sarraut: symboles de la cohérence capitaliste – 917 Wupperward et Neuk?in – 919 L’impudence et les faux de M. Germanetto (Gatto Mammone) – 920 Le Japon devant la guerre impérialiste – 922 Le front populaire triomphe en Espagne (Gatto Mammone) – 924 L’écrasement du prolétariat français et ses enseignements internationaux (rapport soumis à la discussion) (suite) Jacobs – 927 Problèmes de la période de transition (Mitchell) – 935 Dans la Fraction: – Un peu de clarté s.v.p. (Bianco) – 945 – A la recherche d’une clarification (Vercesi) – 947 N° 29 – mars–avril 1936 – [Cd pag.510] La course vers la guerre – 949 Pour le 65e anniversaire de la commune de Paris – 953 Au sujet du cas Mariottini – 955 Une réponse de Gatto Mammone – 957 Au sujet des problèmes du Parti et de la tactique: Nos divergences avec la ligue des communistes internationalistes de Belgique – 959 L’écrasement du prolétariat français et ses enseignements internationaux (rapport soumis à la discussion) (suite et fin) Jacobs – 968 Dans la fraction : Un article de discussion de Gatto Mammone – 977 N° 30 – avril–mai 1936 – [Cd pag.528] Premier Mai 1936 (Manifeste de la Fraction italienne de la gauche communiste) – 981 Le front international de la répression capitaliste – 985 Le prolétariat italien est-il absent? – 987 Premier Mai – 988 Les traîtres à l’œuvre – 989 Le mouvement ouvrier devant le problème de la guerre – 998 De l’union sacrée à Zimmerwald: La dernière semaine (A. Rosmer) – 1001 Quelques brèves nouvelles – 1012 N° 31 – mai–juin 1936 – [Cd pag.546] La victoire électorale du Front Populaire en France – 1013 Après les élections en Belgique – 1017 La victoire de l’impérialisme italien ouver-t-elle un novea cours de la révolution mondiale? – 1021 Le conflit Arabe-Juif en Palestine – 1028 De l’Union Sacrée à Zimmerwald, par A. Rosmer – 1028 Les traîtres à l’œuvre – 1031 Problèmes de la période de transition (Mitchell) – 1034 Calligaris toujours déporté en Russie – Sauvons-le!- 1043 Victor Serge hors de griffes du centrisme – 1044 N° 32 – juin–juillet 1936 – [Cd pag.578] La Société des Nations continue – 1045 Beiso n’a pas été acquitté – 1047 Ce que fut la Conférence du Droit d’Asile de Paris – 1050 Le prolétariat français a répondu au Front Populaire: La France dans l’evolution mondial du capitalisme- La dissolution du prolétariat français et les conditions de son renouveau – Le batailles grévistes et la fonction du Front Populaire – Le capitalisme devant le grèves spontanée – Chronique des événements en France – 1052 La rafale gréviste en Belgique – 1062 Le conflit Arabo-Juif en Palestine (fin) – 1072 Mouvement ouvrier International: Lettre à l’Union Communiste – 1075 N° 33 – juillet–aout 1936 En Espagne: Bourgeoisie contre Prolétariat: – 1077 – La situation internationale; – La situation est-elle révolutionnaire ou susceptible d’évoluer vers une issue révolutionnaire? – 1079 – La structure du capitalisme espagnol; – L’avènement de la République espagnole – 1082 – Le problème agraire; – 1086 – La genèse des évènements actuels; – 1088 – La signification de la bataille en Espagne – 1088 Francisco Ascaso – 1093 Adieu Zanasi – 1094 Nature et évolution de la révolution russe (A. Hennaut ) – 1095 De l’Union Sacrée à Zimmerwald: Conclusion (A. Rosmer) – 1102 Errata : “” La rafale gréviste en Belgique “” – 1108 N° 34 – aout–septembre 1936 Communique de la commission exécutive – 1109 Au front impérialiste du massacre des ouvriers espagnols il faut opposer le front de classe du prolétariat international – 1140 La boucherie de Moscou – 1114 Démocratie formelle et démocratie socialiste (suite) (A. Hennaut) – 1119 De l’union sacrée a Zimmerwald: Le livre de camarade Rosmer et le problème de guerre – 1127 Problèmes de la période de transition (suite du n. 31) – 1133 Staline dépasse Mussolini – 1139 N° 35 – septembre–octobre 1936 L’abattoir des prolétaires en Espagne – 1141 Le ventre du capitalisme français orne des plumes du paon socialiste – 1144 La crise dans la fraction (communiqué de la CE) – 1146 Le tragédie espagnole (Gatto Mammone) – 1147 La révolution espagnole (Tito) – 1152 Problèmes de la période de transition (Mitchell) – 1155 Nature et évolution de la révolution russe: repense au camarade Hennaut (Vercesi) – 1161 La crise dans la fraction (communique du Comité de coordination ) – 1172 N° 36 – octobre–novembre 1936 La consigne de l’heure: ne pas trahir – 1173 Octobre 1917 – Octobre 1936 – 1177 Mario Di Leone – 1179 La leçon des évènements d’Espagne – 1180 L’isolement de notre fraction devant les évènements d’Espagne – 1199 La crise de la fraction: Communiqué de la CE – 1203 Documente de la minorité – 1204 N° 37 – novembre–décembre 1936 La réalité d’un “”Gouvernement de façade”” – 1205 Mario de Leone est mort – 1207 – Salut du groupe de Marseille – 1209 – Salut du group de la minorité de Barcelone – 1210 L’autre aspect de la domination capitaliste: la “”Démocratie”” en fonction aux Etats-Unis G.Mammone – 1211 La bourgeoisie renverra-t-elle Blum ? – 1215 Problèmes de la période de transition (suite) (Mitchell) – 1220 Nouveaux assassinats: nouvelle constitution en Russie – 1233 La vie de la fraction: ordre du jour de la Commission Exécutive – 1234 Documents de la minorité (suite) – 1235 N° 38 – décembre–janvier 1937 Le capitalisme français n’a pas renvoyer Blum – 1237 Trotski pourra-t-il rester au Mexique? – 1240 Guerre civile ou guerre impérialiste – 1241 Au sujet de la situation internationale (Novus) – 1248 La Chine, autre théâtre de la guerre impérialiste (Gatto Mammone) – 1254 Problèmes de la période de transition (Fin) (Mitchell) – 1259 Projet de constitution d’un Bureau International d’information – 1265 N° 39 – janvier–février 1937 Le procès de Moscou – 1269 Le prolétariat français doit briser l’union sacrée – 1272 Lénine – Luxemburg – Liebknecht – 1275 A propos d’un anniversaire (Mathilde) – 1278 Sous le signe de la constitution “”la plus démocratie du monde”” on extermine, en URSS la génération d’Octobre (Gatto Mammone) – 1281 Nos divergences avec le camarade Hennaut – 1286 Le marxisme n’est pas de la littérature, camarade Victor Serge – 1296 Que faire? Retourner au Parti Communiste, messieurs! – 1299 N° 40 – avril–mai 1937 Premier Mai – 1301 La France “”libre, forte et heureuse”” assassine les prolétaires – 1305 Monsieur Vandervelde défend le marxisme – 1309 La pause de Monsieur Léon Blum – 1312 L’élection de Bruxelles: une victoire du “”Socialisme national”” un échec de Degrelle – 1319 La nouvelle constitution aux Indes (Gatto Mammone) – 1327 N° 41 – mai–juin 1937 Plomb, mitraille, prison,: c’est ainsi que le Front Populaire répond aux ouvriers de Barcelone qui osent résister à l’attaque capitaliste! – 1333 Quand les bourreaux parlent – 1338 Les grèves en Amérique, par G. Mammone – 1343 Rapport sur la situation internationale – 1347 La “”Déclaration des principes”” de la “”Fraction belge de la gauche communiste internationale”” – 1359 Antonio Gramsci – Camillo Berneri – 1364 N° 42 – juillet–aout 1937 La répression en Espagne et en Russie – 1365 De Almeria à la reconnaissance de la belligérance – 1367 L’assassinat des frères Rosselli – 1369 Vers la révolution communiste in Italie – 1371 Le “”Mystère”” du mur d’argent et l’avènement du gouvernement Chautemps: L’évolution des événements en France – 1375 Antonio Gramsci – 1380 Un manifeste des communistes mexicains sur le massacre de Barcelone – 1384 La scission dans la Ligue des Communistes Internationalistes de Belgique – 1386 N° 43 – septembre–octobre 1937 Pour la solidarité de classe pour toutes les victimes de la guerre d’Espagne – 1389 Du travail et du pain – 1390 Andrés Nin assassiné? – 1931 Les bourreaux soviétiques à l’œuvre – 1392 A propos de quelques èlucubrations trotskistes – 1394 Le Comité national de la CGT – 1395 L’évolution des évènements d’Espagne – 1397 Le Front Populaire – 1400 Pour le Bureau International des fractions communiste de gauche (Vercesi) – 1403 L’impérialisme japonais à la conquête de la Chine (Gatto Mammone) – 1408 Documentation internationale – 1411 N° 44 – octobre–novembre 1937 Lettre ouverte ou Centre pour la IVe Internationale – 1413 A bas le carnage impérialiste en Chine. Contre tous les bourreaux: pour la transformation de la guerre en guerre civile – 1415 Le capitalisme passe à l’attaque: “”La France aux français”” – 1418 La guerre impérialiste d’Espagne et le massacre des mineurs asturiens – 1422 Le monde arabe en ébullition (Gatto Mammone) – 1426 Marxisme et dogmatisme (Réponse à la Ligue des Communistes Internationalistes de Belgique) – 1430 Et Calligaris? – 1436 N° 45 – novembre–décembre 1937 Pour le vingtième anniversaire de la révolution d’Octobre – 1437 Le Front Populaire continue – 1440 Le droit au soulèvement armé – 1443 La situation en Belgique – 1444 Résolution de la CE de la fraction italienne de la gauche communiste internationale sur le conflit sino-japonais – 1446 Le Japon et la Chine d’après les statistiques (Gatto Mammone) – 1452 Mouvement ouvrier internationale – Lettre ouverte à la RWL (Fédération américaine de la Gauche communiste internationale). Réponse de la RWL – 1460 N° 46 – décembre–janvier 1938 “”BILAN”” DISPARAIT (voir 2e page couverture) Les victoires ou les défaits militaires ont une seule victime: les ouvriers espagnols – 1461 Contrastes inter-imperialistes ou contrastes de classes: la guerre impérialiste en Chine – 1463 Le prolétariat français trouvera t-il le chemin de la lutte contre ses ennemis de classe? – 1466 Un grand renégat a la plume de Paon: Leon Trotskj – 1469 Apres la conquête de l’Ethiopie – 1472 Echo a l’étude de la période de transition – 1475″,”EMEx-103″ “AAVV”,”Programme communiste, 1957-1982.”,”Groupe Programme communiste Nel 1963, intanto, il Groupe Programme communiste di Francia si scioglie e aderisce al PCInt – Programma comunista, con la modalità dell’adesione individuale dei membri. Questo gruppo aveva precedentemente pubblicato delle riviste ciclostilate intitolate Travail de groupe, nel biennio 1956-1957. Quando assume il nome di Programme communiste, si riferiva al PCInt – Programma comunista ancora solo come ad un’organizzazione sorella italiana. Dal 1962-1963 inizia un percorso nel quale i militanti francesi iniziano a presentare ai propri lettori un legame più organico con il partito italiano. Nell’estate del 1963 uscì il giornale le prolétaire, bulletin mensuel du parti communiste internationaliste (programme communiste), e da settembre dell’anno successivo come organe mensuel du parti communiste internationaliste (programme communiste). Le prolétaire usciva come supplemento a programme communiste. Quando il Groupe Programme communiste si sciolse, alcuni suoi aderenti non entrano nel PCInt ma in Socialisme ou Barbarie. A tal punto, Programme communiste esce finalmente come Rivista teorica del PCInt Programme communiste. (wikip)”,”EMEx-105″ “AAVV”,”Funerali dell’imperatore Napoleone. Relazione ufficiale della traslazione delle sue spoglie mortali da Sant’Elena a Parigi e descrizione del funebre corteggio. [Storia di Napoleone]”,”””scritto in cotal guisa al direttorio: “”Domani io muovo contra Beaulieu, e lo costringo a ripassare il Po; io gli terrò dietro immantinente, mi impadronirò di tutta la Lombardia, e prima che sia andato un mese spero diporre i miei campi sui monti del Tirolo, di scontrarvi l’esercito del Reno, e trarre di conserva con esso a guerreggiar la Baviera””. Addì nove del maggio egli scriveva al direttore Carnot: “”Finalmente abbiamo passato il Po. La seconda stagion campale è cominciata; Beaulieu è fuori del secolo; egli non sa indovinarne una e dà continuo ne’ lacci che gli son tesi. Forse egli vorrà provocarmi a nuova terminativa battaglia, perocchè quest’uomo ha l’ardimento del furore e non quello del genio… Ma un’altra vittoria, e noi siam padroni dell’Italia… Io non so annoverare quello che abbiam preso al nemico… Vi mando venti quadri de’ primi maestri, di Correggio, di Michelangelo. (…)”” (pag 57)”,”FRAN-099″ “AAVV”,”Lo scontro degli internazionalisti con lo stalinismo e le sue vittime. – L’assassinio di Mario Acquaviva.”,”Nel 50° anniversario dell’assassinio di Mario Acquaviva e di Fausto Atti. Rievocazione romanzata dell’assassinio di Mario Acquaviva è in libro di Pansa ‘Ma l’amore no’.”,”MITC-127″ “AAVV”,”Deciderà la guerra o la rivoluzione. Schieramento delle forze gigantesche in urto nell’attuale crisi.”,”Ostinatamente fedeli, facciamo oggi a 25 anni di distanza il bilancio del testo del 1956 suggestivamente intitolato Dialogato coi Morti che concludeva la sua nalisi della traiettoria del capitalismo con il verdetto: ‘Al 1975, deciderà la guerra o la rivoluzione? Da qui ad allora la lotta teorica deciderà tra l’economia (marxista) della esplosione, e quella del crescente benessere (del capitale)?”,”BORD-006-FL” “AAVV”,”Russia e Rivoluzione nella teoria marxista. Quarant’anni di una organica valutazione degli eventi in Russia nel drammatico svolgimento sociale e storico internazionale.”,”Scopo di questo studio è la difesa della spiegazione determinista delle vicende storiche che ebbero per teatro la Russia, allo stesso titolo per cui essa è valida negli altri paesi.”,”RIRx-031-FL” “AAVV”,”La fondazione della Terza Internazionale. Prima Conferenza dell’Internazionale comunista (Mosca, 2-6 marzo 1919).”,”””L’Internazionale è il sole dell’avvenire””, ha una volta detto il vecchio Garibaldi. Così col primo rombo dei cannoni, che iniziarono in agosto 1914 il massacro dei popoli, fu sommero il Sole, e nella fitta tenebrfa dell’imperialismo, dell’aizzamento dei popoli e della miseria della guerra il proletariato del mondo dovette spianarsi la via al nuovo avvenire. Risorge ora il Sole dell’Internazionale, e gli occhi del proletariato rivoluzionario di tutti i paesi sono rivolti all’Oriente, alla Russia, ai raggi dello spuntante Sole. In Russia l’avanguardia del proletariato nell’eroica lotta ha infrante prima le catene del capitalismo e con l’istituzione della dittatura operaia ha realizzato la prima tappa sulla via del comunismo . e nel cuore della Russia, nella rossa Mosca, doveva nascere an che la Terza Internazionale raccoglitrice dei popoli. (…)”” [L’apertura della Conferenza] (pag 10) 22 tesi proposte da Lenin e adottate dalla Conferenza sulla questione “”democrazia borghese o dittatura proletaria”” (pag 23-34)”,”INTT-291″ “AAVV”,”Perspectives economiques de l’OCDE. N. 89, mai 2011.”,”I paesi Ocde: USA GIAPPONE FRANCIA GERMANIA CANADA AUSTRALIA ITALIA AUSTRIA BELGIO SPAGNA GRECIA SCANDINAVIA TURCHIA PORTOGALLO OLANDA BELGIO FINLANDIA NORVEGIA SVEZIA DANIMARCA IRLANDA GRAN BRETAGNA INGHILTERRA UK ISRAELE ISLANDA CILE COREA DANIMARCA ESTONIA FINLANDIA LUSSEMBURGO MESSICO NUOVA ZELANDA POLONIA PORTOGALLO REPUBBLICA SLOVACCA CECA SLOVENIA SVIZZERA TURCHIA PAESI BASSI”,”STAT-467″ “AAVV”,”Atlaséco 2008. Atlas économique et politique mondial. Tous le pays 60.000 chiffres exclusifs – 1000 tableaux pour tout comprendre.”,”Introduce il termine di ‘rifugiati climatici’: Dominique Thiébaut e Sarah Halifa-Legrand, Les migrants du XXIe siècle seront des réfugiés climatiques. Conséquence du réchauffement planétaire, une nouvelle catégorie de populations déplacées est en train d’apparaître: les écoréfugiés. Un coût environnemental et économique de la facture climatique’ (pag XXV-XXVII)”,”STAT-470″ “AAVV”,”Der Krieg. 1939-1945. Als die Welt in Flammen stand.”,”Contiene un’intervista al prof. Rolf-Dieter Müller: ‘Der Militärhistoriker R.D. Müller über die Kriegsziele des “”Größten Feldherrn aller Zeiten””, das Scheitern der Verbündeten Italien und Japan sowie Verbrechen der Wehrmacht””. “”Hitler war kein Bismarck”” (pag 64-67) ‘Lo storico militare R. D. Müller sulle mire belliche del “”più grande comandante di tutti i tempi””, il fallimento degli alleati Italia e Giappone, così come i crimini della Wehrmacht””. “”Hitler non era un Bismarck “”(p 64-67)”,”STAT-474″ “AAVV”,”Assalto al Cielo. Documenti e manifesti dei congressi dell’Internazionale Comunista (1919-1922). Congresso dei popoli d’Oriente (Baku, 1920).”,”Bauer Otto (Heinrich Weber) (1881-1938). Leader della socialdemocrazia austriaca e teorico dell’austromarxismo, Ministro degli esteri nel 1918-1919. Tra i fondatori della Internazionale due e mezzo. Bombacci Nicola (1879-1945) Socialista, massimalista, membro fondatore del PCd’I a Livorno 1921. Allontanato dal PCd’I per le sue posizioni ambigue sul fascismo. Partecipa alla Repubblica di Salò. Fucilato insieme a Mussolini. Brandler Heinrich (1881-1967). Membro della SPD dal 1901, poi della Lega Spartaco. Tra i fondatori della KPD. Imprigionato nel 1921, è eletto membro del Presidium del Comintern. Segretario della KPD dopo la fallita insurrezione del 1923 viene rimosso dalla direzione. Fondatore della KPO. In esilio dopo l’avvento dei nazisti al potere, nel 1940 si rifugia a Cuba. Torna in Germania nel 1948. Clemenceau Georges (1841-1929). Uomo politico francese. Esponente del partito radicale. Capo del Governo dal 1917, perseguita duramente pacifisti e rivoluzionari. Connolly Roderic (1901-1980). Figlio di James, eroe della rivoluzione irlandese fucilato dagli inglesi nel 1916, delegato dalla sezione inglese degli IWW al II Congresso del Comintern. Primo presidente del PC irlandese nel 1921, D’Aragona Ludovico (1876-1961). Segretario generale della CGL Italiana dal 1918 al 1925. Deputato socialista dal 1919 al 1924. Ebert Friedrich (1871-1925). Segretario del partito socialdemocratico tedesco, Cancelliere del Reich nel 1918. Si oppone al movimenti dei consigli operai, alleandosi con i militari. In seguito presidente della Repubblica. Frossard Louis-Oscar (1889-1946). Socialista dal 1905. Interventista durante la Prima Guerra Mondiale, con una svolta repentina aderisce al Comintern (1920-1923). In seguito di nuovo dirigente socialista. Gompers Samuel (1850-1924). Fondatore dell’American Federation od Labour, teorizza una politica sindacale di conciliazione di classe. Graziadei Antonio (1873-1953). Socialista dal 1893 e tra i fondatori del PCd’I. Espulso dal partito nel 1928 vi rientra negli anni Quaranta. Humbert Droz Jules (1891-1971). Pastore protestante, pacifista durante la guerra, raggiunge il movimento comunista. Membro della segreteria del Comintern, dal 1920 al 1935 svolge importanti missioni in Francia, Spagna e America Latina. Nel 1931 rientra in Svizzera, dove dal 1936 è segretario del PC. Espulso nel 1942 aderisce al partito socialista di cui diverrà segretario. Jouhaux Leon (1879-1954). Dirigente sindacalista francese, si oppone alla rivoluzione bolscevica. Nel secondo Dopoguerra uno dei fondatori di Force Ouvriere. Karski Julian (pseudomino di Marchlewski Julian) (1866-1925). Originario di una famiglia della piccola nobiltà polacca, militante socialista dal 1885, vive in esilio in Svizzera e in Germania. In prigione durante la guerra. Rappresentante del partito comunista polacco a Mosca nel 1920. Kautsky Karl (1854-1938). Dal 1891 segretario personale di Engels. Principale teorico della socialdemocrazia tedesca nelle due decadi precedenti la Prima Guerra Mondiale. Nel 1917 fonda il Partito Socialdemocratico Unificato. Negli anni venti conduce una vivace polemica antibolscevica. Muore in esilio. Kerenskij Aleksandr F. (1881-1970). Uomo politico russo. Socialrivoluzionario e quindi menscevico. Primo ministro nei governi che precedono l’Ottobre, Dal 1918 in esilio, muore negli USA. Kollontaj Aleksandra M. (1872-1952). Rivoluzionaria dal 1890. Si unisce ai bolscevichi nel 1915. Teorizza la liberazione sessuale. Membro fondatore dell’Opposizione Operaia nel 1920. Capitolata allo stalinismo, ricopre incarichi diplomatici fino alla morte. Levi Paul (1883-1930). Avvocato ed esponente della socialdemocrazia tedesca. Dopo l’assassinio di Rosa Luxemburg, segretario della KPD, espelle l’ala ultrasinistra del partito. Entrato in contrasto con i sovietici, è espulso dal partito e rientra nella SPD.”,”INTT-008-FL” “AAVV”,”Storia di Rivoluzione Comunista.”,”Questo volume compendia la pratica e la teoria del raggruppamento dalle origini (novembre 1964) ai giorni nostri. É la prima ricostruzione storica dell’organizzazione delineata attraverso i suoi percorsi fondamentali: politico-operativi, teorico-programmatici, tattico-strategici, organizzativi.”,”BORD-011-FL” “AAVV”,”La guerra civile in Polonia.”,”«Occorre ritenere i “”preludi”” della rivoluzione sociale che precedono da qualche anno le “”battaglie decisive””. Essi rappresentano proprio i primi inizi, che necessariamente sono ancora deboli, ma non di meno l’embrione della rivoluzione proletaria…Le rivoluzioni non nascono mai bell’e pronte, non scaturiscono dalla testa di Giove, non divampano d’un colpo. Sono sempre precedute da un processo di fermentazione, di crisi, di sommosse, dell’inizio della rivoluzione – e si deve notare che quest’inizio non si sviluppa sempre fino alla sua chiara fine – ad esempio quando la classe rivoluzionaria è ancora debole» (Lenin, L’opportunismo e il fallimento della II Internazionale, in Proletarskaia Revoluzija, n.5 (28) del 1924). Articolo tradotto tale quale fu stampato nella sua integralità dopo che i bolscevichi disponevano del potere.”,”POLx-004-FL” “AAVV”,”Leo Frankel. «Le Premier Ministre du Travail du premier gouvernement ouvrier».”,”””Frankel, socieux de conférer à l’Internationale un rôle moteur dans l’élaboration des réformes sociales, demande la création d’une Commission qui serve d’intermédiaire entre la Commune et le Conseil fédéral. Le 30 mars, il écrit à Marx: «Si nous pouvions amener un changement radical des rapports sociaux, la Révolution du 18 mars serait la plus féconde des révolutions que l’histoire a enregistrées jusqu’à ce jour»”” (pag 5-7)”,”MFRC-159″ “AAVV”,”Tesi manifesti, e risoluzioni del II congresso dell’Internazionale comunista.”,”Nel 1864 venne fondata, a Londra, la prima Associazione internazionale dei lavoratori; la Prima Internazionale. La Seconda Internazionale, fondata nel 1889 a Parigi, si era impegnata a continuare l’opera della Prima Internazionale. Ma nel 1914, all’inizio della I guerra mondiale, ha subito un crak completo. La Seconda Internazionale è morta minata dall’opportunismo e distrutta dal tradimento dei suoi capi, passati nel campo della borghesia. La Terza Internazionale comunista, fondata nel marzo 1919 nella capitale della Repubblica socialista federativa dei soviet, Mosca, ha dichiarato solennemente di fronte al mondo che assumerà l’impegno di proseguire e portare a compimento la grande opera intrapresa dalla Prima Internazionale dei lavoratori.”,”INTT-011-FL” “AAVV”,”Stato del Mondo 2002. Annuario economico e geopolitico mondiale.”,”Riprende con l’edizione 2002 la pubblicazione in lingua italiana dello Stato del mondo. Uscito per la prima volta in Francia nel lontano 1980, questo annuario economico e geopolitico mondiale ha rappresentato per diversi anni anche per i lettori italiani un punto di riferimento insostituibile. Oltre 270 articoli, redatti da 115 specialisti, offrono un’analisi dei cambiamenti, piccoli e grandi, che hanno interessato il nostro pianeta.”,”STOU-037-FL” “AAVV”,”The Arkansas Gazette. A History.”,”Fondo Palumberi”,”EDIx-180″ “AAVV”,”Comunismo anarchico e comunismo libertario.”,”La più vecchia definizione di comunismo libertario è stata usata da Sébastian Faure negli anni 1880. Poi c’è stata la definizione data dalla CNT Confederación Nacional de Trabajo nel 1909. A partire dal 1927 la CNT è stata affiancata dalla Federación Anarquista Iberica (FAI). In Italia c’è stata la Federazione Comunista Libertaria dell’Alta Italia che usa il termine comunista libertaria come sinonimo di comunista anarchica. Dopo l’esperienza di sigle come la Federazione Libertaria Italiana nata dalla confluenza fra l’Unione Spartaco, marxista luxemburghiana, e un gruppo frutto di una scissione avvenuta all’interno della Fai, alla fine degli anni ’40 nascerà una corrente che si organizzerà per “”un movimento orientato e federato”” (1949) che espulsa dalla FAI nel 1950 darà vita ai Gruppi Anarchici di Azione Proletaira (GAAP). Negli anni ’60 nella Fai due correnti si confrontano: la organizzatrice e la anti-organizzatrice, quest’ultima espulsa si “”organizzerà”” nei “”Gruppi di Iniziativa Anarchica”” Nella nota 10 si dice: ‘Molti militanti Gaap daranno vita ad Azione comunista nel 1956 e poi a Lotta comunista nel 1961.”,”ANAx-396″ “AAVV”,”Comunismo e guerra. Aree e tempi storici: il “”1871″” in Europa. Guerre di Classi e Guerre di Stati.”,”Marx Engels su annessione Alsazia Lorena Engels su Guerra e Rivoluzione Engels pacifista? (lettera Engels a Laura Marx del 4 febbraio 1889)”,”MAES-166″ “AAVV”,”I comunisti in fabbrica.”,”Togliatti: gli operai non bastano. “”Togliatti, al Consiglio nazionale dell’aprile ’45, non escluse che il movimento organizzato delle masse potesse avere in un domani una base analoga a quella del laburismo; criticò i “”troppi compagni i quali pensano che il partito non possa basare la propria azione altro che sugli operai di fabbrica e sui contadini””; e lamentò l’assenza di Di Vittorio per il contributo che avrebbe potuto dare parlando del legame fra partito ed operai”””,”PCIx-414″ “AAVV”,”Turner & Newall Limited. The first fifty years, 1920-1970.”,”Fondo Palumberi”,”ECOG-062″ “AAVV”,”Il Partito comunista nello Stato Sovietico. Documenti e tesi.”,”Fondo Zucchiati Libello del PCUS che riporta le accuse e prepara il processo a Beria da parte dei nuovi dirigenti “”Il più importante principio della direzione politica è, nel nostro partito, il principio della direzione collettiva. Questo principio corrisponde pienamente alla nota tesi marxista-leninista sulla inammissibilità del culto della personalità e sul danno che esso può arrecare. «Ostile a ogni culto della personalità – scriveva Marx – durante l’esistenza dell’Internazionale, non ho mai permesso la pubblicazione dei numerosi messaggi in cui si riconoscevano i miei meriti e con i quali mi si tediava da diversi paesi e non ho loro mai neppure risposto, salvo forse qualche rara volta rimproverando gli autori. La prima volta che Engels ed io entrammo in una società segreta di comunisti lo facemmo a condizione che venisse cancellato dallo statuto tutto ciò che avrebbe favorito un superstizioso culto della personalità» (1)”” (pag 92-93); “”Nella sua famosa opera ‘La catastrofe imminente e come lottare contro di essa’, scritta alla vigilia dell’ottobre 1917, Lenin avvertiva: «La guerra ha generato una crisi così estesa, ha costretto le forze materiali e morali del popolo a una tale tensione, ha assestato dei colpi così duri a tutta l’attuale organizzazione sociale, che l’umanità si trova di fronte a questa alternativa: o perire o affidare i propri destini alla classe più rivoluzionaria, per passare quanto più rapidamente e radicalmente è possibile a un modo di produzione superiore».(2). Il merito storico di Lenin consiste nel fatto che egli, quando procedette all’analisi dell’imperialismo, appoggiandosi sulla legge dell’ineguale sviluppo economico e politico del capitalismo da lui trovata, fece una grande scoperta scientifica: formulò e argomentò la geniale conclusione della possibilità della rottura della catena del fronte mondiale dell’imperialismo nel suo anello più debole, la conclusione della possibilità della vittoria del socialismo dapprima in alcuni paesi e persino in un solo paese capitalistico, preso separatamente”” (pag 122-123)] [‘Il Partito comunista nello Stato Sovietico. Documenti e tesi’, Roma, 1953] [(1) Karl Marx, F. Engels, Opere, v. XXVI, pp. 478-488, edizione russa; (2) Lenin, ‘Opere scelte’ in due volumi, Edizioni in lingue estere, Mosca, 1948, vol. I, pp. 105-106]”,”RUSS-248″ “AAVV”,”Marxismo e questione militare.”,”‘Potere magico’ di una classe (pag 7) “”Nella guerra civile (americana) si vede pure come la spontaneità popolare è “”presa in mano”” dal potere statale e dalla dittatura borghese. Trotsky cita a tal proposito la testimonianza di un colonnello, certo Fletcher: “”Così il popolo americano si vide privare nello stesso istante della maggior parte delle sue libertà. E’ degno di nota che la maggior parte della popolazione era talmente assorbita dalla guerra, e così profondamente disposta a consentire tutti i sacrifici per raggiungere il suo scopo che, lungi dal riprovare la perdita delle sue libertà, non se ne accorse nemmeno””. E’ questo ciò che Marx chiama il “”potere magico”” di una classe”” (pag 7) La rivoluzione francese fa raggiungere la temperatura di ebollizione della “”pentola storica”” (Marx) … (pag 49) Napoleone Bonaparte come padre della rivoluzione tedesca (tesi testo) (pag 89)”,”MAES-169″ “AAVV”,”Attentato al Diana. (1921)”,”‘E’ un testo storico e un documento importante e drammatico sull’attentato al cinema Diana di Milano nel 1921. Gli esecutori materiali dell’attentato spiegano le ragioni e i motivi che li portarono a compiere quel gesto, e lo scritto, vibrante di fede e di passione, di rabbia e di speranza, testimonia della drammatica situazione in cui esso maturò. Dell’attentato del 1921 se ne servì il fascismo per la sua scalata al potere.’ Libro sul tema: Memorie di un ex terrorista. Dall’attentato al «Diana» all’ergastolo di Santo Stefano Giuseppe Mariani Curatore: R. Navone Editore: Ultima Spiaggia Collana: Isole Anno edizione: 2009 Pagine: 224 p. , Brossura Wikip_ La strage del Diana avvenne al Kursaal Diana a Milano il 23 marzo 1921, in seguito ad un attentato dinamitardo che causò 21 morti e 80 feriti. Nell’infuocato clima sociale del cosiddetto biennio rosso che precedette la marcia su Roma, l’alta borghesia milanese era solita frequentare il circolo Kursaal Diana, per svolgere attività sportive, culturali e ludiche. L’attentato era stato ordito per colpire il questore Giovanni Gasti che si riteneva risiedesse in un appartamento posto sopra il teatro. La sera del 23 marzo furono posizionati 160 candelotti di gelatina esplosiva in una cesta, ricoperti da paglia e bottiglie vuote, poi collocata nei pressi dell’ingresso riservato agli artisti che portava dall’albergo alla contigua sala di spettacolo. Quella sera, presso il teatro del circolo, era in programma la quindicesima e ultima replica della La Mazurka blu (Die blaue Mazur) di Franz Lehár, portata in scena dalla Compagnia Darclèe ed accompagnata dall’orchestra diretta dal maestro Giuseppe Berrettoni. Dietro le quinte, per tutto il giorno, aveva regnato una certa agitazione. Per protestare contro il licenziamento di un collega, infatti, gli orchestrali avevano indetto uno sciopero improvviso e le trattative per farlo rientrare si protrassero lungamente, per raggiungere un accordo tra le due parti solo quando gli spettatori che gremivano la sala già rumoreggiavano per il forte ritardo. Alle 22.40, dopo il lungo trillo che finalmente annunciava l’inizio dello spettacolo, il folto pubblico prese posto e fu in quel momento che la bomba esplose frantumando la muratura e investendo le prime file degli spettatori e la buca dell’orchestra. Rimasero ferite circa 80 persone e 17 furono i morti, destinati a diventare 21 nelle ore successive. Dopo l’attentato[modifica | modifica wikitesto] Le indagini furono immediatamente avviate e coordinate proprio dal questore Giovanni Gasti, presente in sala, indirizzandosi verso il giovane anarchico Antonio Pietropaolo, fuggito da una carrozza fermata al posto di blocco in corso Monforte, dove erano state ritrovate due rivoltelle e alcune bombe a mano, e catturato dopo un breve inseguimento. Nel contempo, una squadra d’azione che si trovava nei paraggi, richiamata sul posto dal boato, decise un’immediata azione di rappresaglia che venne attuata lanciando bombe contro la nuova sede in costruzione del giornale socialista Avanti!, in via Ludovico Settala, e dando alle fiamme la redazione del giornale anarchico Umanità Nova, in via Carlo Goldoni[1]. Nel giro di poche settimane, l’arresto di Pietropaolo fu seguito da decine di arresti effettuati nell’ambiente degli anarchici individualisti lombardi. Alcuni sospetti, come Pietro Bruzzi, riuscirono a dileguarsi e riparare all’estero. Il processo contro gli attentatori anarchici, difesi dall’avvocato Leonida Repaci, ebbe inizio il 9 maggio 1922, avanti la Corte di Assise di piazza Fontana e nella stessa aula dove era stato processato Gaetano Bresci. Il 1º giugno fu pronunciata la sentenza che individuava come autori materiali della strage e condannava all’ergastolo il bergamasco Ettore Aguggini, di 19 anni, e i mantovani Giuseppe Mariani, di 23 anni, e Giuseppe Boldrini, di 28 anni, che si proclamerà sempre innocente. Gli altri 16 imputati, ritenuti complici, furono condannati a pene varianti tra i 15 e i 4 anni di carcere. Mariani disse sulla strage: « … si è accreditata la “solita” storia dello anarchico che, spalancata la porta di un teatro, dissemina la morte ed il terrore, coscientemente e volontariamente. Quella sera il carico di esplosivo fu depositato al di fuori del teatro, con l’intenzione di colpire non il teatro quanto il soprastante albergo – che, secondo informazioni allora in possesso degli attentatori, serviva regolarmente da luogo di incontro tra Benito Mussolini ed il questore di Milano Gasti, entrambi acerrimi nemici degli anarchici e da questi ultimi odiati, in particolare, si credeva che proprio quella sera Gasti si dovesse trovare in quell’albergo. » L’azione contro il “”Diana””, suscitò orrore e disapprovazione negli ambienti anarchici. Errico Malatesta, dal carcere, sospese lo sciopero della fame ed espresse «il suo sdegno per il delitto esecrando che giova solo a chi opprime i lavoratori e a chi perseguita il nostro movimento». Più avanti, sulle pagine di «Umanità Nova», pubblicherà un articolo, intitolato Guerra civile: « …Qualunque sia la barbarie degli altri, spetta a noi anarchici, a noi tutti uomini di progresso, il mantenere la lotta nei limiti dell’umanità, vale a dire non fare mai, in materia di violenza, più di quello che è strettamente necessario per difendere la nostra libertà e per assicurare la vittoria della causa nostra, che è la causa del bene di tutti… » (Errico Malatesta su “”Umanità Nova””, l’8 settembre 1921) Vittime[modifica | modifica wikitesto] Le vittime furono[1][2]: Leontina Rossi, 5 anni Rosa Passoni Nastri, 40 anni Mosè Arbizzoni, 23 anni Margherita Calabresi Leoni, 29 anni Gemma Malatesta, 40 anni Pietro Boni Angelo Rastelli, 32 anni Ernesto Troeschel Vittoria Troeschel, 20 anni Renzo Rosi, 17 anni Giuseppe Maggi, 17 anni Mario Tedeschi, 31 anni Ettore Pecorara, 28 anni Pietro Lazzari Giuseppe Marano, 24 anni Vitaliano Majocchi, 33 anni Alessandro Lorenzi, 22 anni Enrico Aldi, 24 anni Salvatore Merrone, 50 anni Note[modifica | modifica wikitesto] ^ a b Mercoledì 23 marzo 1921 ^ L’attentato al teatro Diana Bibliografia[modifica | modifica wikitesto] Giuseppe Mariani, Memorie di un ex-terrorista, Torino, 1953 Vincenzo Mantovani, Mazurka blu. La strage del Diana, Rusconi, Milano, 1978 Vincenzo Mantovani, Anarchici alla sbarra, Il Saggiatore, Milano, 2007 Franco Tettamanti, 1921, bomba anarchica al «Diana» Strage in platea, morti 21 spettatori, Corriere della Sera, 21 giugno 2006, pag.9″,”ANAx-403″ “AAVV”,”Da Hiroshima al “”nuovo ordine”” mondiale. Rilettura degli eventi.”,”Tra la bibliografia utilizzata: AAVV, La storia : i grandi problemi dal Medioevo all’Età contemporanea / direttori: Nicola Tranfaglia e Massimo Firpo Utet Torino : UTET, 1986-1988 Descrizione fisica: v. <1-7> <9-10> : ill. ; 25 cm Nota formattata di contenuto: 1. Il Medioevo. 1, I quadri generali. – 1988. – xxiii, 16 c. di tav., 861 p. 2. Il Medioevo. 2, Popoli e strutture politiche. – 1986. – x, 16 c. di tav., 767 p. 3. L’Età moderna. 1, I quadri generali. – 1987. – xii, 16 c. di tav., 865 p. 4. L’Età moderna. 2, La vita religiosa e la cultura. – 1986. – x, 16 c. di tav., 882 p. 5. L’Età moderna. 3, Stati e società. – 1986. – x, 16 c. di tav., 804 p. 6. L’Età contemporanea. 1, I quadri generali. – 1988. – xvi, 16 c. di tav., 775 p. 7. L’Età contemporanea. 2, La cultura. – 1988. – x, 16 c. di tav., 859 p. 9. L’Età contemporanea. 4, Dal primo al secondo dopoguerra. – 1986. – x, 16 c. di tav., 798 p. 10. L’Età contemporanea. 5, Problemi dal mondo contemporaneo. Indici. – 1988. – x, 16 c. di tav., 591 p. Soggetto topico: Storia medievale Storia moderna Storia contemporanea CDD: 909 ISBN: 880204208X (v. 1) 8802039895 (v. 2) 8802040516 (v. 3) 8802039909 (v. 4) 8802040524 (v. 5) 8802041393 (v. 6) 8802041407 (v. 7) 8802039925 (v. 9) 8802042217 (v. 10) Livello bibliografico Monografia Formato: Materiale a stampa Lingua di pubblicazione: Italiano Altri autori: Tranfaglia, Nicola Firpo, Massimo Contiene: Barié, Ottavio. Questione nazionale e movimento liberale nell’ottocento europeo Ratti, Guido. Egemonia austriaca e restaurazione negli Stati italiani Parlato, Giuseppe. Societa’ segrete e moti del 1820-21 in Europa Carmagnani, Marcello. Indipendenza latino-americana Galante Garrone, Alessandro. Rivoluzioni del 1830-31 in Europa Lepre, Aurelio. Moderati e democratici nel processo risorgimentale italiano Scirocco, Alfonso. Rivoluzioni del ’48 in Europa Ginsborg, Alfonso. Rivoluzione, guerra d’indipendenza e reazione in Italia Joyce, Patrick. Inghilterra di Palmerston e Gladstone Venturi, Antonello. Zarismo Poggio, Pier Paolo. Populismo russo Candeloro, Giorgio. Unificazione italiana Cervelli, Innocenzo. Bismarck e l’unificazione tedesca Dupaquier, Jacques. Societa’ malthusiana Barbagli, Marzio. Strutture e relazioni familiari Davico, Rosalba. Alimentazione e classi sociali Pastore, Alessandro. Peste, epidemie e strutture sanitarie Russo, Carla Maria. Mentalita’ e comportamenti religiosi nell’Europa cattolica Scarabello, Giovanni. Pauperismo, criminalita’ e istituzioni repressive Malanima, Paolo. Campagne nei secoli 16. e 17. Silva, José Gentil da. Manifatture, traffici, banche Silva, José Gentil da. 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Crisi della Polonia tra cinque e seicento Giraudo, Gianfranco. Alle origini dello Stato russo Haitsma Mulier, Eco Oste Gaspard. Societa’ delle sette province unite nel seicento Goubert, Pierre. Francia di Luigi XIV. Corni, Gustavo. Nascita dello Stato prussiano Thirsk, Joan. Inghilterra dalla restaurazione alla gloriosa rivoluzione Carpanetto, Dino. Guerre di successione e i nuovi equilibri Albertone, Manuela. Tra riforme e rivoluzioni Capra, Carlo. Riformismo asburgico Carpanetto, Dino. Riforme illuministiche in Italia Madariaga, Isabel de. Russia da Pietro I a Caterina II. Bonazzi, Tiziano. Rivoluzione americana VIOLA, Paolo. Rivoluzione francese ZAGHI, Carlo. Età napoleonica ZAGHI, Carlo. Giacobinismo e il regime napoleonico in Italia WARNKE, Martin. Arte e rivoluzione Cracco Ruggini, Lellia. Fine dell’Impero e le trasmigrazioni dei popoli Gallina, Mario. Impero bizantino Rouche, Michel. Regni latino-germanici Fournier, Gabriel. Regno franco Delogu, Paolo. 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“AAVV”,”Stato del Mondo 2004. Annuario economico e geopolitico mondiale.”,”Lo Stato del mondo – insostituibile strumento d’informazione sui fatti economici e geopolitici mondiali – esce puntualmente con l’edizione 2004.”,”STAT-004-FL”
“AAVV”,”I comunisti e le elezioni ieri e oggi. La tattica del Partito Comunista d’Italia nelle elezioni politiche del 1921 e del 1924.”,”””Il Partito comunista deve romperla con l’ antica consuetudine socialdemocratica di far eleggere deputati soltanto cosiddetti “”esperti”” parlamentari, precipuamente avvocati e simili. Di regola è necessario porre la candidatura di operai, senza preoccuparsi se questi siano semplici membri del Partito privi di grande esperienza parlamentare. Quegli arrivisti, che aderiscono al Partito comunista unicamente per arrivare in Parlamento, debbono senza riguardo alcuno essere bollati a fuoco dal Partito comunista. Le Direzioni dei Partiti comunisti debbono confermare le candidature di quelle sole persone, che hanno mostrata la devozione alla classe operaia con un lungo lavoro.”” (pag 21, I partiti comunisti e il parlamentarismo. Tesi approvate al 2° Congresso dell’ Internazionale Comunista, Mosca, luglio 1920)”,”BORD-005-FV”
“AAVV”,”Dialettica, rivoluzione, conoscenza.”,”testo in https://sinistracomunistainternazionale.com/2015/04/29/conoscenza-dialettica-rivoluzione/ Citazione in fondo al testo: “”La natura ha conosciuto e conosce perché, anche senza vita, anche al solo livello del mondo inorganico, quello minerale, essa lascia impronte che corrispondono alla conoscenza di sé””. Amadeo Bordiga. “”Iniziamo con una citazione tratta da una raccolta di discorsi di Bordiga, tenuti agli inizi degli anni sessanta in occasione di un ciclo di riunioni di partito dedicate alla teoria della conoscenza: «Secondo la concezione tradizionale la filosofia è lo svolgimento delle forme più alte di coscienza del mondo e della vita, e in senso più largo, abbraccia i principi di ogni sapere e di ogni volere. Sono oggetto della filosofia i principi di ogni gruppo di forme di esistenza e di conoscenza…. La filosofia dunque avrebbe come proprio oggetto anzitutto le forme fondamentali di ogni esistenza e successivamente la dottrina dei principi della natura e quella del mondo umano». Questa presentazione del concetto di filosofia sembrerebbe non dare adito, nella fattispecie, a nessuna obiezione significativa, eppure le cose non stanno così. Da dove provengono, infatti, i principi attraverso cui il sapere filosofico comprende l’essere in quanto tale, per poi comprenderlo nella sua duplice dimensione umana e naturale, e anche nelle sfere ancora inaccessibili e sconosciute? Riprendiamo le parole di Bordiga: «…si tratta sempre di principi, ossia di tesi fondamentali tratte non dal mondo esterno ma dal pensiero…Ad esempio nel sistema di Hegel…la logica….non è soltanto la tecnica dell’impiego del pensiero e del raziocinio, ma è nello stesso tempo dottrina fondamentale dell’essere (ontologia) … A queste concezioni tradizionali va opposto il loro completo capovolgimento. Il pensiero dell’uomo è un processo provocato e condizionato da una serie lunghissima di altri processi naturali. Le sue leggi e i suoi principi non possono essere considerati come punti di partenza della ricerca, ma sono invece i punti di arrivo. Essi sono tratti dal mondo esterno e dal regno dell’uomo, i quali non si reggono secondo i principi: all’opposto in tanto sono giusti in quanto si accordano coi fatti della natura e della storia. La coscienza e il pensiero non sono qualche cosa di dato che preesista e nello stesso tempo si contrapponga all’essere e alla natura…Se noi cerchiamo di trarre lo schema dell’essere, ossia del mondo, non dalla nostra testa ma a mezzo della nostra testa dal mondo reale, allora non abbiamo più bisogno di filosofia ma di conoscenza positiva del mondo e di ciò che in esso avviene, ossia di scienza positiva»”” (pag 1-2)”,”BORD-151″
“AAVV”,”La lotta delle classi nella storia d’Italia.”,” Marx Engels “”La spinta popolare (…) che sosteneva l’azione energica di Robespierre, di Saint-Just e Marat, tendeva a porre il governo dittatoriale giacobino del Comitato di Salute Pubblica non solo contro i ceti dell’aristocrazia e del clero, ma anche contro la grande borghesia. Robespierre erroneamente credette di poter mantenere l’equilibrio delle forze colpendo da un lato duramente a destra Danton, che era diventato il portavoce della grande borghesia, e dall’altro a sinistra col soffocare e mandare a morte gli «arrabbiati» di Jacques Roux, e i seguaci di Hébert, che esprimevano le aspirazioni immediate delle masse popolari, e cioè la lotta a fondo contro gli speculatori, contro l’alta borghesia e l’abolizione del massimo dei salari. L’indebolimento del blocco giacobino dal lato delle masse popolari rese facile ai gruppi dell’alta borghesia di agire contro Robespierre, ormai isolato, senza la preoccupazione di un movimento popolare in sua difesa. Il colpo di mano con il quale Robespierre fu arrestato e subito dopo mandato a morte dagli avversari legati alla grande borghesia, segnò l’inizio di una reazione antipopolare. I «termidoriani», come furono chiamati gli uomini che il 27 luglio 1794 (termidoro nel calendario rivoluzionario) fecero il colpo di mano contro Robespierre, non si limitarono a perseguire e a mandare a morte i seguaci di Robespierre e i giacobini; essi subito abolirono le officine statali a vantaggio di quelle private, soppressero i calmieri dei generi alimentari, mantennero le proibizioni di coalizione contro gli operai mantennero il massimo dei salari, non curandosi di gettare nella miseria e nella disperazione larghi strati della popolazione di Parigi, che insorse a più riprese. I termidoriani repressero duramente quei pericolosi moti. Essi in tal modo attraverso «il terrore bianco» e la creazione di una nuova costituzione che dava nelle mani dell’alta borghesia il governo dello Stato, il Direttorio (composto di cinque membri), davano libero sfogo allo sfruttamento dei ceti lavoratori e sfrenato sviluppo alla speculazione più sfacciata a danno del popolo. «Sotto il regime del Direttorio – hanno scritto Marx ed Engels – la ‘società civile’ … erompe in possenti correnti vitali… mania d’arricchimento, ebbrezza della moderna vita civile il cui primo godere di se stessa è ancora audace, leggero, frivolo, inebriante; ‘effettivo’ illuminismo della ‘proprietà fondiaria’ francese, la cui organizzazione feudale era stata frantumata dal martello della rivoluzione e che ora il primo ardore febbrile dei molti nuovi proprietari sottopone ad una coltura intensa; primi movimenti dell’industria diventata libera: questi sono alcuni indizi della vita della nuova società civile appena sorta. ‘La società civile’ è rappresentata ‘positivamente’ dalla borghesia. La borghesia inizia quindi il suo regime. I ‘diritti dell’uomo’ cessano di esistere ‘semplicemente’ nella teoria» (‘La sacra famiglia’, Ed. Rinascita, pag. 133). [Lezione quarta, L’epoca delle rivoluzioni borghesi]. In questa nuova situazione le insurrezioni popolari e le congiure, come quella degli Eguali di Babeuf, segnarono il primo manifestarsi della contraddizione futura, che stava per generarsi nel seno della società borghese, quella fra la classe dominante, la borghesia, e «il proletariato che cominciava appena a distaccarsi dalle masse nullatenenti come il ceppo di una nuova classe» (Engels, ‘Antidühring’). Babeuf, nato da poverissima famiglia, denunziava il crescente aggravarsi delle condizioni dei ceti popolari sotto il dominio dell’alta borghesia, e lanciava il grido di guerra, della «guerra dei plebei contro i patrizi, dei poveri contro i ricchi», cominciata da «quando le istituzioni tendono a far sì che gli uni prendano tutto e che agli altri non resti nulla». Egli propugnava l’eguaglianza reale attraverso la creazione di «istituti capaci di assicurare e mantenere inalterata l’eguaglianza di fatto». Secondo Babeuf tutto questo si poteva attuare attraverso la «creazione di una amministrazione comune, col sopprimere la proprietà privata, col legare ciascuno al mestiere e all’industria cui è predisposto, con l’obbligarlo a consegnare il frutto al magazzino comune, e con lo stabilire un sistema di distribuzione che assicuri la più rigorosa uguaglianza». Il comunismo assai primitivo di Babeuf non era in grado di far valere gli interessi del proletariato, anche perché il proletariato stesso era ancora poco sviluppato nella forma moderna. «I primi tentativi fatti dal proletariato per far valere direttamente il suo proprio interesse di classe in un tempo di fermento generale, nel periodo del rovesciamento della società feudale, dovevano di necessità fallire – affermano Marx ed Engels nel ‘Manifesto del Partito comunista’ in riferimento alla congiura di Babeuf – , sia per il difetto di sviluppo del proletariato, sia per la mancanza di quelle condizioni materiali della sua emancipazione le quali non possono essere che il prodotto dell’epoca borghese». Queste oggettive difficoltà furono la causa fondamentale del fallimento della congiura per l’Eguaglianza, che Babeuf organizzò nel 1796. L’anno dopo Babeuf fu arrestato e soppresso”” [Lezione quarta, L’epoca delle rivoluzioni borghesi]. [AaVv, ‘La lotta delle classi nella storia d’Italia’, Roma, 1970 ca] [Lezione quarta, L’epoca delle rivoluzioni borghesi]. (pag 33-34) Engels [Lezione quinta. Le origini del socialismo scientifico e le prime lotte proletarie] (pag 21-22). Engels: ‘I fatti economici sono, nel mondo moderno, una forza storica decisiva’ “”Alla concezione materialistica fondamentale era pervenuto contemporaneamente per altra via Federico Engels. In Inghilterra egli aveva avuto modo di studiare direttamente i fatti economici e le condizioni del proletariato nel paese industrialmente più avanzato. «Vivendo a Manchester io avevo per così dire toccato con mano che i fatti economici, che sino allora la storiografia aveva disdegnati o tenuti in nessun conto, sono, per lo meno nel mondo moderno, una forza storica decisiva; che essi formano la base delle origini degli attuali contrasti di classe; che questi contrasti di classe a loro volta, nei paesi dove grazie alla grande industria si sono pienamente sviluppati, e quindi specialmente in Inghilterra, formano la base della formazione dei partiti politici, delle lotte dei partiti e quindi di tutta la storia politica» (Engels, ‘La lega dei comunisti’, in Marx-Engels, ‘Il Partito e l’Internazionale’, Ed. Rinascita). Mentre Engels rivolgeva la sua attenzione ai fatti economici dell’Inghilterra, Marx nel 1844 a Parigi si dedicava allo studio dell’economia politica. Sia Marx che Engels cercavano in questo modo di porre fine al confusionismo dominante nelle concezioni del socialismo, specialmente in Francia, col dare una base solida, sorta dall’osservazione metodica dei fatti, alle teorie socialiste. Fra gli artigiani membri delle società e leghe socialiste e comuniste più o meno segrete, regnava in questo periodo una assoluta indifferenza per i fatti economici. «’Credo’ – scriveva Engels – ‘che nella Lega dei comunisti nessuno avrà mai letto un libro di economia’». Mancava una teoria organica e una critica concreta dei fatti economici. Per dare alle teorie socialiste una base solida e porre fine alle concezioni fantastiche bisognava conoscere la situazione reale del proletariato, conoscere la base economica della società, rivolgere l’attenzione allo studio delle leggi della realtà economica quale si era storicamente costituita nell’età borghese; e cominciando con lo studiare e criticare le teorie economiche che la scienza borghese aveva elaborate fino a quel momento. In questo campo l’indirizzo dominante del pensiero moderno dell’età borghese in Europa era quello chiamato della “”economia classica”” che aveva avuto particolare sviluppo in Inghilterra. Gli economisti borghesi nel periodo classico, nel periodo cioè nel quale ancora non si erano sviluppate le contraddizioni e le crisi dell’ordinamento capitalistico, studiavano i fenomeni della vita economica con abbastanza spregiudicatezza, perché consideravano l’ordinamento capitalistico non come una fase transitoria ma come la forma assoluta e definitiva dell’ordinamento sociale. Quando, dopo il 1830, e specialmente dopo il 1848, la lotta fra le classi nella teoria e nella pratica assume forma sempre più minacciosa «suonò l’ultima ora dell’economia borghese scientifica» alla quale si sostituì l’apologia del sistema capitalistico, la sofistica, l’eclettismo o il dilettantismo. Ma prima di questo periodo la scienza economica borghese in polemica con il pensiero precedente e criticando l’ordinamento feudale, aveva compiuto alcune utili analisi del modo di produzione capitalistico. «Il merito di aver iniziato l’analisi del capitale – ha scritto Marx – spetta a quella corrente di economisti del secolo XVIII che è conosciuta sotto il nome di ‘fisiocrazia’. I fisiocrati hanno analizzato i differenti elementi materiali attraverso i quali il capitale esiste e si manifesta nel processo del lavoro. Come tutti gli economisti borghesi, i fisiocrati consideravano la vita economica regolata da un insieme di leggi le quali funzionavano secondo una specie di “”necessità naturali””». Essi inoltre consideravano come lavoro produttivo, capace di creare ricchezza, il solo lavoro agricolo; in questo essi vedevano determinarsi quel soprapiù di valore, o ‘plusvalore’, che rende possibile la rendita fondiaria del proprietario di terre o il profitto del capitalista”” [AaVv, ‘La lotta delle classi nella storia d’Italia’, Roma, 1970 ca] [Lezione quinta. Le origini del socialismo scientifico e le prime lotte proletarie] (pag 21-22)”,”MITT-389″
“AAVV”,”Storia universale. Volume 3. Il mondo greco.”,”””Filippo V di Macedonia dovette combattere prima contro i saccheggiatori etoli e più tardi contro i Romani che, durante le lotte nel Mediterraneo contro i pirati illiri, si stavano avvicinando sempre più con le loro legioni al territorio macedone. La crescente minaccia romana portò Filippo a firmare con il cartaginese Annibale un patto strategico, che spalancò le porte ad un conflitto aperto con Roma. Nelle tre guerre macedoni, la nuova ed emergente potenza occidentale combatté contro Filippo V e più tardi anche contro Perseo (179-168 aC). Roma ottenne la vittoria definitiva nella battaglia di Pidna, che segna l’inizio della dominazione romana sulla totalità dello spazio greco-macedone. A causa di queste guerre, la prosperità della penisola balcanica subì un collasso. Sulla popolazione pesavano la scarsità di grano, la mancanza di lavoro e di debiti, e ciò provocò delle rivolte che dovettero essere represse con violenza dai Romani. Nel 167 aC. Roma divise la Macedonia in quattro repubbliche indipendenti sotto il suo controllo. L’ormai estinto potere macedone lasciava il posto all’egemonia romana”” (pag 119)”,”STAx-319″
“AAVV”,”Storia universale. Volume 4. Roma: dalla fondazione all’impero.”,”L’organizzazione dell’esercito romano: Legione 5300 uomini, divisi in 10 coorti, e quindi in 6 centurie ad eccezione della prima coorte che aveva più soldati e una gerarchia diversa dalle altre. C’erano anche 600 scrivani e commercianti. (pag 84-85)”,”STAx-320″
“AAVV”,”Storia universale. Volume 5. Lo splendore delle culture orientali.”,”Contributi e grandi invenzioni (pag 84-85): Cina: Inventori della carta e precursori della stampa, principi del sismografo, primo orologio di precisione, polvere da sparo abaco, carriola, porcellana, seta”,”STAx-321″
“AAVV”,”Storia universale. Volume 6. L’alto Medioevo e l’Islam.”,”La scienza e la letteratura sotto l’Islam. “”L’umanesimo implicito nell’Islam e la sua tendenza – di chiara origine ebraica – ad anteporre i problemi pratici alle speculazioni teologiche, consentirono alla religione e alla scienza di convivere in armonia. Questo senso pratico dell’attività intellettuale conferì alla scienza un carattere eminentemente sperimentale e tecnico. L’esempio più evidente di questo spirito pragmatico fu il grande sviluppo della meccanica, che si riflette nella costruzione di opere idrauliche destinate al miglioramento dell’attività agricola e alla produzione alimentare. Associate alla comprensione dei fenomeni fisici, la matematica e l’astronomia furono le scienze che raggiunsero un maggiore sviluppo. Nel campo della matematica, il contributo più importante fu la diffusione dell’impropriamente chiamato “”sistema numerico arabo””. Originario dell’India, fu trasmesso e perfezionato dall’Islam e finì per sostituire la numerazione romana. L’invenzione dello zero e l’uso corrente di parole arabe come “”algebra””, “”cifra”” o “”aritmetica”” mostrano l’importanza degli studi matematici arabi. Un altro esempio è il termine “”algoritmo”” che deriva dal nome del grande matematico arabo al-Khuwarizmi (morto nel 835). Distanziandosi dagli studi astrologici sorti in Mesopotamia, l’astronomia propiziò l’elaborazione di teorie e di tecniche avanzate. L’elaborazione di calendari, mappe celesti e strumenti come l’astrolabio, decisivo per il progresso della navigazione, è vincolata alla misurazione dell’arco del meridiano compiuta dagli astronomi islamici. Nell’anno 1000, al-Biruni formulò la prima teoria eliocentrica razionale. Anche nelle scienze naturali vi furono cambiamenti decisivi. Gli alchimisti, che avevano raggiunto un grande prestigio in Egitto e poi nella penisola iberica, gettarono le basi della chimica moderna. Per la prima volta venivano sintetizzati acidi e alcoli, e furono sistematizzate le prime reazioni chimiche a fini industriali, come le tinture tessili. L’uso delle piante medicinali e la sperimentazione anatomica favorirono il progresso della medicina. I medici islamici, considerati i migliori, erano frequentemente consultati da re e principi cristiani. Le opere di Avicenna (Ibs Sina, 980-1037) furono testi basilari della medicina occidentale fino al XVI secolo”” (pag 76)”,”STAx-322″
“AAVV”,”Il revisionismo del PCI: origini e sviluppi.”,”””Il limite mai superato del bordighismo – limite che lo avrebbe indotto a non comprendere la portata positiva di movimenti spontanei come quello dei ‘Consigli di fabbrica’ torinesi nel 1920 o della formazione spontanea degli ‘Arditi del Popolo’ contro l’assalto della canaglia fascista – sta proprio nella concezione non leninista del partito della classe operaia e quindi nella erronea impostazione del rapporto partito-classe. Per Bordiga il partito non è una parte del proletariato, la parte più avanzata, quella che, come dice Marx, si distingue dal resto dellaclasse per il suo internazionalismo e per la coscienza degli interessi storici del proletariato – ma è un corpo staccato, una specie di associazione di “”puri”” (…)”” (pag 11)”,”PCIx-430″
“AAVV”,”XII Congresso del PCI. Documenti politici dall’XI al XII Congresso.”,”Dono di Zucchiati”,”PCIx-431″
“AAVV”,”Breve storia dello stato unitario. Classi e partiti dal Risorgimento al secondo dopoguerra.”,”Corso di studio del Pci”,”PCIx-432″
“AAVV”,”A ascensão imperialista do Brasil. Uma análise marxista.”,”Nota editorial, Apresentação, A década dos anos 1970, 1980, 1990, do novo Século”,”ELCx-231″
“AAVV”,”La prima critica di Marx a Hegel e allo Stato.”,”””In un’ultima lettera del 27 aprile [1842, a Ruge] Marx (…) annuncia (…) l’inizio della sua collaborazione alla Gazzetta Renana. Ai fini di una datazione esatta della ‘Critica’ [della filosofia del diritto di Hegel], soprattutto per quanto riguarda il suo inizio, è poi rilevante il fatto che le Tesi Provvisorie di Feuerbach, il cui influsso su Marx fu sicuramente determinante nella demistificazione della filosofia hegeliana, furono inviate da Ruge il 23 febbraio del 1843 allo stesso Marx, il quale rispose il 13 marzo comunicando le sue prime impressioni favorevoli. La stesura del testo della ‘Critica’ pervenutoci, non può che essere stata intrapresa dopo questa data. Possiamo concordare con quanto scrive in proposito M. Rossi, secondo il quale “”la stessa architettura dell’opera fa pensare molto più a un lavoro di getto che non a uno scritto iniziato, poi sospeso, poi ripreso e così via. Lo stile della Kritik è serrato, conciso, martellante, del tutto diverso da quello della Dissertazione, e dagli articoli per la Renana: è lo stile d’un momento eccezionale e d’una esperienza eccezionale, non è cosa che possa durare, accanto a espressioni formalmente e contenutisticamente del tutto diverse, per due anni di seguito. Né c’è da pensare a un inizio poi abbandonato e a una ripresa molto posteriore: il lavoro incomincia, fin dalla sua terza pagina, a fondare gli elementi generali e metodologici della critica contro Hegel, eseguita poi nei particolari in tutto il restante svolgimento. I criteri essenziali, la scoperta fondamentale sono nel secondo paragrafo: chi l’ha scritto ha scritto subito il resto; non ha potuto lasciare dormire quelle pagine iniziali per ricordarsene e riprenderle tranquillamente dopo un anno, come se nulla fosse avvenuto nel frattempo”” (M. Rossi, ‘Da Hegel a Marx’, Feltrinelli, 1970). Il manoscritto, che è incompiuto, è composto da trentanove fogli numerati, dei quali manca però il primo (quattro pagine) in cui forse Marx aveva iniziato l’esame della sezione sullo stato, seguendo i quattro paragrafi dal 257 al 260 della ‘Filosofia del diritto’ di Hegel. La ‘Critica’ della Filosofia hegeliana del Diritto rimase sconosciuta fino al 1927, data di pubblicazione del primo volume delle opere di Marx, grazie alle ricerche di quel Rjazanov, fondatore e direttore dell’Istituto Marx-Engels di Mosca, e al quale si deve anche la prima pubblicazione di parte del III quaderno dei ‘Manoscritti Economico Filosofici’, allora (1927) ancora del tutto sconosciuti. Il grande merito di D. Rjazanov, al quale Lenin fornì molti mezzi, fu appunto quello di riportare alla luce dagli archivi della socialdemocrazia tedesca e da biblioteche private e pubbliche dell’Europa e degli Stati Uniti, gran parte dei quaderni inediti di Marx, con un paziente e nel medesimo tempo rapido lavoro di riordino, di decifrazione e fotocopiatura. Ciò grazie soprattutto ai buoni rapporti che lo stesso Rjazanov aveva personalmente stabilito con i capi della socialdemocrazia tedesca, e attraverso la mediazione di Luise Kautsky, R. Hilferding e A. Braun. Luise Kautsky, in particolare, era stata affiancata a Engels come fiduciario del partito tedesco, con il preciso scopo di raccogliere alla morte dello stesso sia i manoscritti suoi che quelli di Marx. Engels, aiutato dalla figlia minore di Marx, Eleanor, aveva già cercato di riordinare la grande quantità di scritti lasciati dall’amico fraterno. Questi scritti furono dapprima affidati ad August Bebel e a Eduard Bernstein, in qualità di rappresentanti del Partito socialdemocratico tedesco. Gli scritti rimasero custoditi a Londra fino al 1900. Franz Mehring, che morì nel 1918, poté a sua volta curare la pubblicazione di una parte minima dei manoscritti inediti di Marx, specie giovanili, e raccolti in una edizione delle opere di Marx di soli quattro volumi. Fu proprio fra i numerosi quaderni contenenti estratti di letture e citazioni, che Rjazanov scoprì lo scritto originale della ‘Critica’ e il manoscritto sul salario del 1847. L’Istituto di Mosca e la Gesellschaft fur Sozialforschung tedesca fondarono in seguito due case editrici, a Berlino e Francoforte. Mosca divenne il centro editoriale per la pubblicazione, o meglio per un programma di pubblicazione delle opere complete di Marx e di Engels, con l’uscita nel 1927 del primo volume della MEGA (K. Marx F. Engels: ‘Historisch-kritische Gesamtausgabe, Werke-Schriften-Briefe’). Da notare che tutti i testi di Marx erano pubblicati in una traduzione in lingua russa. L’avvento del nazismo costrinse la socialdemocrazia tedesca a trasportare gli archivi a Parigi, nel 1933, e poi ad Amsterdam, dove oggi, dopo le vicende del secondo conflitto mondiale, l’Istituto Internazionale di Storia Sociale (IISH) risulta in possesso pressoché di tutte l’opera letteraria di Marx. Intanto, nel 1931, dopo aver pubblicato solo cinque volumi della MEGA, Rjazanov veniva rimosso dai suoi incarichi da Stalin, espulso dal Pcus e deportato in Siberia dove scomparve. Fra le accuse rivoltegli, quella di aver nascosto documenti della socialdemocrazia russa presso l’Istituto Marx-Engels… Lo stalinista Adoratskij, divenuto direttore dell’Istituto di Filosofia di Mosca, proseguì il lavoro intrapreso da Rjazanov fino al 1935, quando dopo un totale di 12 volumi pubblicati (su 40 previsti) venne improvvisamente sospesa la prima e travagliata edizione completa degli scritti di Marx. In seguito, tra il 1957 e il 1968, a cura dell’Istituto di marxismo-leninismo presso il comitato centrale della SED sono stati pubblicati a Berlino-Est i 41 volumi dei Marx-Engels (MEW), ancora però incompleti e lacunosi. Una seconda edizione di Opere complete, citata come MEGA 2 e prevista in 100 volumi, iniziò le pubblicazioni nel 1975 presso l’Editore Dietz Verlag di Berlino Ovest. Infine, dopo l’unificazione delle due Germanie, la ripresa dell’edizione storico-critica delle opere complete di Marx ed Engels sembra assicurata da un accordo sottoscritto tra l’Istituto di Storia Sociale di Amsterdam, le Accademie delle scienze tedesche, la Fondazione Ebert (a cui fa capo il Centro studi su Marx a Treviri) e l’Istituto per la teoria e la storia del socialismo a Mosca. “”La mia ricerca – scrive ancora Marx nella citata ‘Prefazione del 1859’ – arrivò alla conclusione che tanto i rapporti giuridici quanto le forme dello Stato non possono essere compresi né per se stessi né per la cosiddetta evoluzione generale dello spirito umano, ma hanno le loro radici, piuttosto, nei rapporti materiali dell’esistenza il cui complesso viene abbracciato da Hegel, seguendo l’esempio degli inglesi e dei francesi del secolo XVIII, sotto il termine di società civile; e che l’anatomia della società civile è da cercare nell’economia politica””. Il giovane Marx parte dal presupposto del rovesciamento pratico della filosofia, per poi analizzare criticamente (e relativamente al suo nuovo interesse attorno ai problemi dello Stato e della società) uno tra i più evidenti accomodamenti hegeliani, ce solo su basi non arbitrarie ma strettamente vincolate ai principi nascosti – come aveva sostenuto nella sua Tesi universitaria – poteva essere chiarito. L’influenza del nuovo metodo feuerbachiano, il suo “”rovesciamento antitetico””, è innegabilmente presente in questo primo impegnativo lavoro di Marx, sia nella critica al lato mistificato della dialettica hegeliana che nel capovolgimento (nella inversione) fra soggetto e predicato, fra concreto e astratto. In pochi mesi, la critica dello Stato e del diritto pubblico diventerà per il giovane Marx l’occasione per una ben più ampia e approfondita critica generale a Hegel, e che andrà a colpire il nocciolo interno della sua costruzione filosofica. Il testo hegeliano (‘Lineamenti di filosofia del diritto o Diritto naturale e scienza dello stato’ in compendio) verrà dettagliatamente esaminato da Marx, rilevando ogni minimo contrasto fra principi e sviluppo metodologico del sistema”” [‘La prima critica di Marx a Hegel e allo Stato’, ‘Prometeo’, Milano, n. 7 giugno 1994] (pag 31-32)”,”MADS-739″
“AAVV”,”The World in 2018.”,”Contiene: India: ‘The Modi juggernaut. What might derail it. (pag 74-76)”,”STAT-579″
“AAVV”,”Il marxismo.”,”Negatività. (pag 120-121) “”Concetto proprio della filosofia hegeliana, la negatività viene spesso confusa sia con il negativismo, sia con il nichilismo che, secondo Nietzsche è la volontà del nulla che caratterizza la cultura dell’Occidente cristiano, la negatività hegeliana è un ‘principio di vita e di sviluppo’. … finire (pag 120-121)”,”MAES-003-FV”
“AAVV”,”L’Unità, 1942-1945.”,”Prefazione di Longo pag 1-10″,”PCIx-436″
“AAVV”,”Le Comintern et l’Allemagne en 1923: critique trotskyste.”,”Differenze tra la Russia del 1917 e la Germania del 1923 (pag 8) La questione militare (pag 11) L’ azione di Marzo (1921) e la ‘teoria dell’ offensiva’ (pag 14) Origine della parola d’ordine del “”governo operaio”” (pag 16)”,”TROS-306″
“AAVV”,”Note per una storia della Sinistra Comunista, 1926-1939. (2009). – Notes pour une histoire de la Gauche Communiste (fraction italienne 1926-39. (2006).”,”1924. Esce in Italai la rivista Prometeo. Bordiga rifiuta di presentarsi alle elezioni e dichiara: “”non sarò mai deputato e tanto prima farete i vostri progetti senza di me, meno perderete in tempo e in fatica”” (Conferenza di Como; V Congresso dell’IC) 1925. Bordiga scirve “”La questions Trotsky”” e “”Il pericolo opportunista e l’Internazionale”” (pag 2) “”Nel novembre 1927 esce a Parigi “”Contre le courant””, “”organe de l’opposition communiste”” che tenta di porsi come momento catalizzante dei vari gruppetti trotskisti (cosa che non riuscirà mai) e di favorire, o almeno iniziare un processo di raggruppamento di tutta l’opposizione di sinistra (pag”,”BORD-152″
“AAVV”,”Programm der Kommunistischen Arbeiter-Partei Deutschlands. Berlin, Januar 1924.”,”Kapd Partito comunista operaio tedesco In appendice: storia dell’ ‘Association Archives Antoine Pannekoek’ (AAAP) (pag 1-7)”,”MGEK-123″
“AAVV”,”Giornali di guerra, 1939-1949.”,”””La carta stampata fu naturalmente uno dei settori più nevralgici di cui il fascismo si occupò nel suo primo decennio di vita. Mario Isnenghi (1) ha acutamente osservato che anziché parlare di “”fascistizzazione”” della stampa bisognerebbe verificare meglio quanto fosse parallela alla autofascistizzazione di intere redazioni di giornali. Molti giornalisti fascisti si mossero anzitutto autonomamente quando il movimento non aveva ancora l’autorità necessaria per imporre indirizzi politici dall’esterno, per piegare alle proprie idee alcune testate giornalistiche. La lotta per la conquista delle grandi testate nazionali rappresentò invece una questione particolarmente difficile e complessa. Il regime entrò definitivamente nelle redazioni dei grandi quotidiani perché lo vollero i gruppi industriali e finanziari da cui quelli dipendevano. E’ emblematico per capire il senso di questa raccolta citare al riguardo almeno tre casi: quello della ‘Stampa’ di Torino, del ‘Corriere della Sera’ di Milano e del ‘Messaggero’ di Roma”” (pag 1) [(1) da ‘Storia sociale e culturale d’Italia’, vol. I, Bramante Editrice, 1988] Giorgio Bernardini Editore è un marchio del Gruppo Editoriale Bramante”,”EMEx-118″
“AAVV”,”Riviste di guerra, 1939-1945.”,” Giorgio Bernardini Editore è un marchio del Gruppo Editoriale Bramante “”Fra le pubblicazioni più interessanti, oltre ai celebri “”Omnibus”” (fondato nel 1937 da Leo Longanesi) e “”Oggi”” (che esce nel 1939 con la direzione di Arrigo Benedetti e Mario Pannunzio) si distingue “”Tempo”” (1939, diretto da Alberto Mondadori), che costituisce un po’ il simbolo della modernizzazione anche tecnico-industriale della stampa periodica italiana. Sul modello dell’americano “”Life”” e del tedesco “”Signal”” (che in questo periodo uscirà anche in Italia in versione bilingue italo-tedesca) privilegia servizi di attualità e di divulgazione basati sull’accoppiamento di un testo breve e un ampio servizio fotografico. Dalla lettura di queste riviste si ha un’immagine della vita in Italia assai diversa da quella che si evince dalla stampa quotidiana. La guerra, anche se presente, sembra più lontana, e in primo piano appare la vita di tutti i giorni (moda, cucina, cinema ecc.). Ma anche in questi argomenti la guerra è presente: nella moda si sprecano i consigli su come riutilizzare capi vecchi, e in cucina domina il surrogato. Poi la carenza di carta si fa sentire, il numero di pagine si riduce e con esso la quantità e la qualità delle immagini. Con il risalire del fronte lungo la penisola molte testate chiudono, per riaprire dopo uno o due mesi dalla Liberazione con un titolo modificato; è il caso di alcuni periodici qui riprodotti: il “”Corriere dei piccoli / Giornale dei piccoli””, “”La domenica del Corriere / La domenica degli italiani”” e “”Film / Film d’oggi”””””,”EMEx-119″
“AAVV”,”Der Weltgewerkschaftsbund. Ausgewählte Dokumente, 1965-1985.”,” WGB WELT GEWERKSCHAFTS BUND”,”SIND-168″
“AAVV”,”Storia universale. Volume 7. Il Basso Medioevo.”,”Guerra dei Cento Anni (1337-1453). Le frizioni territoriali e le rivendicazioni inglesi nei riguardi della corona di Francia portarono alla Guerra dei Cento Anni. La Francia si unificò con la vittoria; l’Inghilterra firmò la pace nel 1475 e non rinunciò formalmente al trono francese fino al 1802. (pag 20-21) Primo utilizzo della bombarda, il primo cannone in uso all’artiglieria durante l’assedio di Orléans. La Borgogna contro il re di Francia.”,”STOU-160″
“AAVV”,”Storia universale. Volume 9. America precolombiana e coloniale.”,”Matematici, scienziati ed astronomi. Le conoscenze maya in matematica e astronomia, che ebbero come unico fine le previsioni meteorologiche per sfruttare al meglio i cicli della semina e del raccolto, giunsero a un livello talmente elevato che per secoli rimasero insuperate. (pag 54-55)”,”AMLx-180″
“AAVV”,”Storia universale. Volume 10. Il mondo sotto il segno dell’assolutismo.”,”Prodromi della Rivoluzione inglese (pag 26-29): “”Giacomo I rivelò la sua profonda misconoscenza della morale e delle abitudini del paese, dell’importanza del parlamento nella vita inglese – soprattutto della Camera Bassa, composta da membri eletti a suffragio censitario – e della costituzione della Chiesa. La sua propensione verso l’assolutismo così come l’incremento delle tasse, la vendita sproporzionata di titoli e cariche, il sospetto di voler aumentare un esercito permanente e l’amministrazione dello stato senza approvazione del parlamento furono tutti fatti che accesero la collera dei suoi sudditi. (…) Il successore di Giacomo I, il figlio Carlo I, non solo ereditò la concezione del potere e il modo di governare di suo padre, ma intraprese con maggiore decisione il cammino verso la monarchia assolutisita. (…) (pag 26-27)”,”EURx-339″
“AAVV”,”Storia universale. Volume 11. L’era delle rivoluzioni.”,”Misure rivoluzionarie: i titoli assegnati (pag 74)”,”FRAR-423″
“AAVV”,”Storia universale. Volume 14. Un mondo in guerra.”,”Nella foto di pag 20: Russia bolscevica, ‘educazione politica dell’Armata Rossa, 1920′”,”STOU-163″
“AAVV”,”Renaissance du bolchévisme en U.R.S.S. Mémoires d’un bolchévik-léniniste.”,”Ce livre n’est pas un témoignage supplémentaire sur les crimes de la réaction stalinienne. Déclaration du Secrétariat unifié de la IV° Internazionale, Introduction di Pierre FRANK, Annexes: 1. Les fils et filles de vieux bolcheviks assassinés s’adressent à la direction du PCUS, 2. Discours prononcé au repas de funérailles Piotr Iakir, Khalid Doudaievitch Ochaev, Sergui Petrovitch Pissarev, 3. Léonid Plioutchtch, 4. Appel de Piotr Grigorenko et d’Ivan Iakhimovitch aux citoyens de l’Union Soviétique, 5. Iakhimovitch “”Levons-nous””, 6. Iakhimovitch “”Léninisme oui! Stalinisme, non! “” Note, foto, Collana Livres Rouge”,”TROS-045-FL”
“AAVV”,”Per lo studio della rivoluzione cinese.”,”Il presente volume offre materiali italiani, o in italiano, per una conoscenza non superficiale dei problemi suscitati dalla realtà della costruzione del socialismoin Cina.”,”CINx-042-FL”
“AAVV”,”Lettere dei lavoratori a Lenin.”,”Questo libro raccoglie le lettere indirizzate a Vladimir Iljic da contadini e operai da ogni parte del paese negli anni seguenti la rivoluzione. Lenin leggeva ogni messaggio con cura ( lo documentano i suoi appunti e spesso i suoi discorsi e articoli la riflettono). Le testimonianze di come un capo di un grande stato rivoluzionario ascoltasse le esigenze e le voci del popolo come nessun altro mai nella storia.”,”LENS-072-FL”
“AAVV”,”Wie die chinesische Revolution zugrunde gerichtet wurde. Brief aus Schanghai gerichtet an das Exekutiv-Komitee der Kommunistischen Internationale von Stalin unterschlagen.”,”‘Wie die chinesische Revolution zugrunde gerichtet wurde. Brief aus Schanghai gerichtet an das Exekutiv-Komitee der Kommunistischen Internationale von Stalin unterschlagen.'”,”INTT-004-FV”
“AAVV”,”Rapporto sull’Italia. Edizione Istat 1999.”,”ISTAT Istituto Nazionale di statistica. Roma.”,”STAT-007-FL”
“AAVV”,”L’applicazione della legislazione antiebraica del 1938 nel Savonese. Ricerca storica.”,”Intervista, tra le altre, all’on. Carlo Russo (di cui disponiamo Fondo bibliotecario, Sestri P.)”,”EBRx-066″
“AAVV”,”Propagande culturelle. Protection du tresor artistique national.”,”””Non importa quale oggetto può avere un valore artistico: conservalo per il Tesoro Nazionale!”” “”I libri sono le tue armi di domani: aiuta a conservarli!”” (pag 8)”,”MSPG-272″
“AAVV”,”Storia della sinistra comunista. I bis. Nuova raccolta di scritti, 1912-1919.”,”Selezione di articoli dell’ Avanti!, de L’ Avanguardia, de ‘Il Socialista’, Il Soviet. “”Questo articolo a cui la completezza e la chiarezza di esposizione nulla tolgono del suo rigore dottrinale e programmatico, scritto dopo pochi mesi dall’ esplodere della prima guerra imperialistica, si deve ad un compagno di Napoli che ancora consideriamo come il decano del nostro Partito, e che con intatta chiarezza di vedute milita con immutato animo nelle file della Sinistra Comunista. Voglia il lettore oltre che leggerlo meditarlo a fondo, e voglia ricordare che nella piccola redazione napoletana non era nè poteva essere ancor nota l’ opera fondamentale di Lenin sull’ Imperialismo. (….)”” (pag 35) “”Il militarismo tedesco non è in fondo che il prodotto naturale della resistenza inglese nel mercato mondiale alla potentissima industria tedesca in continuo e rapidissimo accrescimento. La conquista dei mercati europei è più lunga, difficile, costosa, e richiede troppi sacrifici, specie se per ottenerla si debba adoperare la forza delle armi. Più comoda ed agevole riesce quella coloniale, che offre minima resistenza. L’ Inghilterra, estendendo la propria azione fuori dell’ Europa, ha potuto senza eccessivi sforzi e sacrifici raggiungere l’ attuale sviluppo (…)””. (pag 37, La guerra europea e il proletariato, Il socialista n° 23, 1914) (Bordiga)”,”MITC-010-FV”
“AAVV”,”Il Terzo Congresso del Partito Comunista d’ Italia (Sezione dell’ Internazionale Comunista).”,”2 copie – Il significato e i risultati del congresso. Cinque anni di vita del Partito Comunista (Gli obbiettivi del congresso, La linea politica fissata dal Partito, La questione sindacale, La questione agraria) – Contro il frazionismo e lo spirito di frazione – Per la disciplina rivoluzionaria nel Partito – Programma d’azione del Partito Comunista d’Italia (La situazione oggettiva, Compiti del partito, Problemi d’organizzazione)”,”PCIx-035-FV”
“AAVV”,”The Gelfand Case. A Legal History of the Exposure of U.S. Government Agents in the Leadership of the Socialist Workers Party. Vol. 1.”,”The documents published in these volumes are from the archives of the Gelfand case maintained by the United States District Court for the Central District of California. Foreword to Volumes one and two, Editor’s Preface, Introduction, Notes, Document, Index Il caso Alan Gelfand”,”MUSx-048-FL”
“AAVV”,”Lettere dei condannati a morte della Resistenza italiana e europea.”,” [Italo Garemi. Nato il 6 marzo 1921 a Calcinaia (Pisa) – emigrato in Francia con la famiglia. Fu uno dei più attivi combattenti del F.T.P. della regione marsigliese. Rientrato in Italia il 22 settembre 1943, fu il primo comandante dei GAP a Torino. Con Dario Cagno il 24 ottobre partecipò alla esecuzione del seniore della milizia. Arrestati furono condannati a morte e fucilati. “”Alla domanda del Presidente del Tribunale di inoltrare domanda di grazia al «Duce», Garemi rispondeva: «Non chiederò nessuna grazia. Non sono io che devo avere paura; io ho solo compiuto il mio dovere di proletario, di italiano, di comunista. Sono sereno e la morte non mi spaventa. Siete voi che dovete aver paura, voi che morirete nell’ignominia come tutti i traditori» (pag 1)] [LETTERE CONDANNATI A MORTE DELLA RESISTENZA ITALIANA ED EUROPEA, 1944-1945: GAREMI MATTEI BRIZ MASI CASTALDI CANE BALBIS PEROTTI BENEDETTI CAPPANNINI BAVASSANO MAGI MEI JERVIS FOGAGNOLO PICCO RICCI GARELLI ULIVI MARCHIANI SAVERGNINI FILLAK TEAGNO CIOL VIGHENZI JOST KAMPF BRTNA OMER REICHLING JACQUES BERVOETS DIMCEV IVANOV KANEV KUDERIKOVA ONDROUSEK FUCIK MORKES BRUUN PEDERSEN PERI DECOURDEMANCHE SARAH BENOIT CHAMPHIN ALFONSO MANOUCHIAN HUSEMANN COPPI GESCHE SEIFFERT TSATSOU TRIANTAFILOU SIRBAS LOULIAS KIOSSES TOMSIC RAJNATOVIC ZARIC KNEZEVIC ANDERSEN BJORGE DOUMA POSTMA FRYDMAN PLOTNISKA ZEIF ALPARI BORKANIUK MALOZON GRYZUN GORDIENKO MATEKIN SEVTSOVA. PAESI: ITALIA GERMANIA AUSTRIA BELGIO CECOSLOVACCHIA DANIMARCA GRECIA NORVEGIA OLANDA POLONIA UNGHERIA RUSSIA URSS EUROPA]”,”ITAR-006-FB”
“AAVV”,”Speciale Ottobre 1917. Bibliografia”,”a cura di EDL”,”RIRO-464″
“AAVV”,”Speciale Crisi. La crisi globale. 1. Bibliografia”,”a cura di RB”,”ECOI-391″
“AAVV”,”[Bibliografia opere di e su Trotsky e il trotskismo presenti nella Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti].”,”Presenti anche elenchi opere su movimento operaio americano e di Foner, Hillquit, Bucharin e Borodin.”,”TROS-337″
“AAVV”,”The Gelfand Case. A Legal History of the Exposure of U.S. Government Agents in the Leadership of the Socialist Workers Party. Vol. 2.”,”The documents published in these volumes are from the archives of the Gelfand case maintained by the United States District Court for the Central District of California. Il caso Alan Gelfand. “”This volume and its companion Volume I contain essential briefs, courtroom transcripts and exhibits from the legal struggle waged by Alan Gelfand, with the political support of the Workers League and the International Committee of the Fourth International, against the US government and its agents in the leadership of American of the American Socialist Workers Party. From the filing of the lawsuit in July 1979 to the federal court trial in March 1983, the record of this case in an imperishable historical vindication of the struggle by the International Committee to expose and destroy the legacy of four decades of conspiracies and provocations by the combined agencies of imperialism and Stalinism against the World Party of Socialist Revolution – founded by Leon Trotsky in 1938″””,”TROS-342″
“AAVV”,”La guerra partigiana in Italia e in Europa.”,”Relazioni di F.W. DEAKIN (prolusione; Domenico LOSURDO P.P. POGGIO G. RANZATO Tone FERENC G. VACCARINO Gerhard SCHREIBER G. ROCHAT G. QUAZZA G. GRASSI A. BALLONE C. DELLAVALLE M. GIOVANA C. BERMANI Graziella BONANSEA Agostino AMANTIA Rolando ANNI Otello BOSARI Roberto BOTTA Mimmo FRANZINELLI Santo PELI Ercole ROMAGNA Claudio SININGARDI Massimo LEGNANI Gianni PERONA Carlo GENTILE Guido CRAINZ”,”ITAR-287″
“AAVV”,”Materiale fotografico. Socialdemocrazia tedesca (seconda metà dell”800 e inizio ‘900) – Movimento operaio francese (seconda metà dell”800).”,”Ricerca del materiale e foto a cura di Patrizia Sibelli e GB, realizzata presso la Biblioteca Feltrinelli, Milano (luglio 1980) Ultime due foto a piena pagina: – La sala della scuola di partito (1908) – La tipografia con gli operai al lavoro al Vorwarts di Berlino”,”FOTO-099″
“AAVV”,”Le marxisme et la question militaire (suite). Crise actuelle et strategie revolutionnaire.”,”Marxismo e questione militare. 1. La formazione del partito proletario tedesco. La rivoluzione del 1848 2. Il proletariato inglese dall’ economia alla politica 3. Costituzione del proletariato in classe dominante attraverso la conquista dello Stato: la Comune di Parigi, 1871 La “”tattica”” del “”partito Marx (pag 80-81) La Comune e il Partito (pag 159-161) “”La question est celle de la prétendue “”appropriation”” plus ou moins illégitime de la Commune par Marx et ses partisans, autrement dit par le parti. Au reste, Thiers, l’ennemi de la Commune, en aurait fait cadeau à Marx quand, dans son ultime proclamation aux gardes nationaux, il déclara explicitement qu’il voulait “”en finir avec les inconnus qui se réclament de la doctrine communiste””. Les auteurs de cette thèse soutiennent que Thiers , pour rendre le Paris révolutionnaire odieux au reste de la France, teinta de rouge le diable qui habitait alors la capitale. A les croire, le fait d’avoir poussé la Commune dans les bras du Communisme aurait été une “”erreur”” de son plus grand ennemi. Ou bien, à l’inverse, ce serait Marx, qui récupérant cette diabolique manoeuvre, commit cete grande “”usurpation”” historique. Suivant les partisans de cette autre thèse, pour gagner à sa cause la Commune, Marx aurait “”utilisé”” sa célèbre ‘Adresse sur la guerre civile en France de 1871’, écrite au nom du Conseil général de l’Internationale deux jours après la chute de la Commune. …. finire (pag 159-161)”,”BORD-158″
“AAVV”,”Prémière Conférence de l’ Alliance des Jeunes pour le Socialisme. Textes et Resolutions.”,”1re Conférence de l’ Alliance des Jeunes pour le Socialisme. Textes et Resolutions. “”La gioventù non può essere rivoluzionaria”” (Leon Trotsky) (pag 10) “”L’ AJS, scuola di comunismo, fonda la sua attività sui principi di Marx, Engels, Lenin e Trotsky, sull’esperienza vivente della Comune di Parigi, della Rivoluzione d’ Ottobre, della lotta internazionale delle masse sfruttate contro il sistema di sfruttamento dell’uomo sull’uomo”” (pag 12) Supplemento a ‘Jeune Révolutionnaire'”,”TROS-347″
“AAVV”,”Ilva. Alti forni e acciaierie d’Italia, 1897-1947.”,”Dati della produzione mondiale di acciaio ecc.”,”STAT-616″
“AAVV”,”La barbarie prussiana nel giudizio di Marx ed Engels.”,”Questo studio è stato fatto servendosi di scritti di Marx ed Engels per la maggior parte inediti, custoditi negli archivi dell’Istituto Marx-Engels-Lenin di Mosca. – Particolarità dello sviluppo storico della Germania – La Prussia: Stato reazionario – La reazione prussiana contro la Rivoluzione francese e il progresso – La Prussia bastione della reazione in Germania – Progresso e reazione nell’ideologia tedesca – La lotta rivoluzionaria contro la reazione prussiana. Marx ed Engels – L’unificazione «prussiana» della Germania – Il metodo di guerra prussiano – L’impero tedesco-prussiano – Imperialismo e militarismo prussiano – Sciovinismo bestiale – La Germania verso la catastrofe L’autore cita gli scritti di Marx ‘Polonia, Prussia e Russia’, e di Engels ‘Note varie sulla Germania’, Engels, Introduzione all’opuscolo di Borkheim, ‘In memoria dei patrioti – strilloni tedeschi, 1806-1807’, Zurigo, 1888, Marx-Engels, Lettere a Bebel, Liebknecht, Kautsky e altri, parte 1, (1870-1886), p. 490, Marx, Lettera a Kugelmann, 12 aprile 1871, Engels, Il socialismo in Germania, Neue Zeit, 1891-1892, vol. I, p: 584; Marx, Le prospettive di guerra in Prussia, New York Daily Tribune, 31 marzo 1859, Engels, Po e Reno, Engels, Gli eserciti in Europa, Può l’Europa disarmare?, Lettere di Engels a Bernstein, Berlino, 1925, p. 115, Engels, ‘Sull’ antisemitismo’, in Arbeiterzeitung, n. 19, Vienna, 1° maggio 1890 “”Noi tedeschi, abbiamo conosciuto le restaurazioni dei popoli moderni; ma senza aver avuto le loro rivoluzioni… Sempre, coi nostri pastori alla testa, ci siamo trovati in compagnia della libertà in un solo momento: ‘il giorno dei suoi funerali'”” (K. Marx, F. Engels, Opere complete, sezione 1^ vol. 1° parte 1^, pag 608-609)”,”MAES-195″
“AAVV”,”Pensare la morte.”,”(in ‘Pensare la morte’, IIEA) Incitamento alla lotta gloriosa. Omero, dall’ Iliade, XII, 322-328: “”Amico mio, se sfuggendo a questa battaglia potessimo vivere eterni senza vecchiaia né morte, certo non mi batterei in prima fila né spingerei te alla lotta gloriosa; ma poiché a migliaia incombono i destini di morte, e nessun uomo mortale può sfuggirli o evitarli, andiamo dunque, daremo gloria ad altri o altri a noi la daranno”” (pag 2) “”E’ dunque vero, egli disse, o Simmia, che coloro i quali filosofano dirittamente si esercitano a morire, e che la morte è per loro cosa assai meno paurosa che per chiunque altro degli uomini”” (Platone, Fedone, 67c-e) (pag 4) “”La morte, il più temibile dei mali, non è niente per noi, dal momento che quando noi ci siamo la morte non c’è, e quando essa sopravviene noi non siamo più. Essa non ha alcun significato né per i viventi né per i morti, perché per gli uni non è niente, e, quanto agli altri, essi non sono più”” (Epicuro) (pag 4) “”E spesso, per timore della morte, un tale disgusto della vita e della luce si impadronisce degli uomini che essi, per profonda sofferenza, si danno la morte da soli, dimenticando che proprio questo terrore è la fonte dei loro affanni, distrugge l’onore, rompe i vincoli dell’amicizia e sradica dal cuore ogni senso di pietà (…). E’ perciò necessario che non i raggi del Sole, né le lucide frecce del giorno spazzino via questo terrore e queste ombre dell’animo, ma la conoscenza razionale della natura (…). Dunque, dato che la natura dell’anima è mortale, la morte è un nulla per noi e non ci riguarda minimamente”” (Lucrezio, De Rerum Natura, III) (pag 5) “”Se nel Medioevo la morte era al centro dell’esistenza, nell’età moderna cresce progressivamente la schiera di coloro che rifiutano di fare della morte la meditazione di tutta la vita. Nel Seicento, ad esempio, l’olandese Baruch Spinoza (1632-1677), scrive: “”L’uomo libero non pensa a niente meno che alla morte, e la sua sapienza non è meditazione della morte, ma della vita”” (Baruch Spinoza) (pag 7) Lo storico francese Philippe Ariès sostiene che, a partire dalla fine del Settecento, si ha un punto di svolta nella concezione della morte. Egli considera questo mutamento come uno dei segni di quella rivoluzione del sentimento che caratterizza il mondo contemporaneo. (…). (…) si è detto che col Romanticismo la “”morte dell’io”” (che fino ad allora aveva prevalso) si è trasformata in qualcosa di diverso, cioè in una “”morte del tu”” (pag 8) La coscienza della morte ci fa maturare, cresciamo insieme all’idea della morte che cresce dentro di noi. Inoltre “”la certezza personale della morte ci umanizza, vale a dire che ci trasforma in veri esseri umani, in ‘mortali’. Non a caso i Greci utilizzavano la stessa parola per dire ‘umano’ e ‘mortale’ (pag 9) (..) la vita vince sulla morte, perché – afferma Savater – “”un giorno la morte potrà impedire che continuiamo a vivere, ma non può impedirci di vivere adesso né di aver vissuto. Può trasformare in cenere il nostro corpo, i nostri amori e le nostre opere, ma non la presenza reale della nostra vita””. Insomma, “”perché, per noi, dovrebbe essere più importante la morte in cui non siamo della vita che siamo?”” (pag 9) Bibliografia”,”FILx-571″
“AAVV”,”Il cammino verso il tradimento della Socialdemocrazia tedesca.”,”Lo stesso Auer non esitò ad utilizzare toni xenofobi; diceva: “”i principali attacchi contro Bernstein ed i suoi sostenitori e contro Schippel non provenivano dai compagni tedeschi o comunque dal movimento in Germania. Le attività di queste persone, in particolare della Sig.ra Rosa Luxemburg, sono state sleali e non bene accolte tra i compagni (61)”” (61) Laschitza, ibid., in ‘Sächsische Arbeiterzeitung’, 29 novembre 1899, traduzione dell’autore di questo saggio) (pag 14) ) (nota: a questo proposito si può vedere il saggio di J.F. Fayet, ‘1905 de Varsovie á Berlin: la polonisation de la gauche radicale allemande. Les résonances de 1905’ v. Archiv)”,”LUXS-082″
“AAVV”,”La biblioteca labrioliana di Stefano Miccolis (Perugia).”,”Contiene circa 500 indicazioni bibliografiche relative alla biblioteca labrioliana di Miccolis”,”LABD-118″
“AAVV”,”Rosa Luxemburg. Marxista e rivoluzionaria.”,”Autore ‘Dario Salvetti’ ? Citato in bibliografia l’autore Aubet: El pensaminento de Rosa Luxemburg. Altro volume: Rosa Luxemburg y la cuestión nacional Obra seleccionada para el I Premio Internacional de los Editores Aubet, María José Descatalogado En estos últimos años hemos venido asistiendo al redescubrimiento y a la reedición de algunos «clásicos» del marxismo, tales como Korsch, Gramsci, Pannekoek, y la propia Rosa Luxemburg, tachados comúnmente —y con demasiada facilidad— de «heterodoxos». El interés de ese redescubrimiento no ha obedecido, por lo general, a preocupaciones meramente académicas, o simplemente historicistas, sino, muy especialmente, a la necesidad de responder hoy a un conjunto de problemas teórico-políticos que el movimiento comunista todavía no ha resuelto y que en su día ya fueron planteados por todos ellos. En este trabajo se lleva a cabo una reevaluación de la importancia actual de la contribución de Rosa Luxemburg a la elaboración de una estrategia marxista revolucionaria específicamente moderna, «occidental», sacando a la luz una parte significativa, y en cierto modo central, de su pensamiento y obra, como es el caso de la cuestión nacional. Creemos que tiene una particular relevancia tanto por el renovado interés de la temática de las nacionalidades, como por dar un enfoque totalizador del pensamiento de Rosa Luxemburg sobre esta cuestión, que nos ha llegado siempre de forma fragmentaria, bastante deformada, y en cualquier caso analizada a través de ópticas distintas, si no opuestas, a la suya. Rosa Luxemburg y la cuestión nacional fue seleccionada por Anagrama para el I PREMIO INTERNACIONAL DE LOS EDITORES convocado por ANAGRAMA (Barcelona), BOURGOIS (París), CALDER (Londres), FELTRINELLI (Milán), VAN GENNEP (Ámsterdam), DOM QUIXOTE (Lisboa) y WAGENBACH (Berlín), en elq ue obtuvo una excelente acogida, estando en vías de publicación en varias de las editoriales participantes. El Premio, otorgado en París el 25 de abril de 1977, recayó en el libro Cien poemas apátridas de Erich Fried. NÚM. DE PÁGINAS 192 COLECCIÓN Documentos CÓDIGO D 31 PUBLICACIÓN 01/01/1977 Aubet, María José María-José Aubet Semmler (Barcelona, 1943) es licenciada en Filosofía y Letras (especialidad Historia de la Filosofía) por la Universidad de Barcelona. Trabajó en la revista de teoría marxista Materiales. © 2019 Editorial Anagrama. Pedró de la Creu, 58 08034 Barcelona T. +34 932 037 652 F. +34 932 037 738 anagrama@anagrama-ed.es http://www.anagrama-ed.es Editor y director: Jorge Herralde Aviso legal, Política de privacidad, Política de cookies, Política de redes sociales diseño web iquadrat 50 ANIVERSARIO NOVEDADES COLECCIONES BOLETÍN DE NOVEDADES BUTLLETÍ DE NOVETATS EBOOKS AUTORES NOTICIAS AGENDA PREMIOS MANUSCRITOS LA EDITORIAL FOREIGN RIGHTS DISTRIBUIDORES CONTACTO SUSCRÍBETE EN MÉXICO: Utilizamos cookies propias y de terceros para mejorar nuestros servicios y mostrarle publicidad relacionada con sus preferencias mediante el análisis de sus hábitos de navegación. Si continua navegando, consideramos que acepta su uso. Pu”,”LUXS-001-FV”
“AAVV”,”Fiom – Federazione impiegati operai metallurgici. Atti ufficiali del IX° Congresso 1° Unitario della FIOM, tenutosi a Torino nei giorni dal 5 al 9 dicembre 1946.”,”””La lotta per gli aumenti dei salari, rimarrà senza dubbio, ancora per molto tempo uno degli scopi fondamentali del Sindacato; ma non dobbiamo dimenticare che oggi, nell’attuale situazione economica e politica, altri scopi da raggiungere con altri mezzi ed altri metodi debbono essere presi in considerazione nello svolgimento dell’azione sindacale. Il Sindacato non è più l’organizzazione debole ed isolata che poteva facilmente essere combattuta od addiritura trascurata; oggi il Sindacato è assurto a grande organizzazione. Questa sua potenza ha enormemente aumentato la sua importanza; ma nello stesso tempo ha aggravato di gravi responsabilità economiche e politiche, nei riflessi della vita della Nazione. In particolare, ricordiamo, a questo proposito, che i Partiti Politici che rappresentano i lavoratori non sono più una minoranza combattiva costretta all’opposizione contro i governi borghesi, ma siedono al Governo; ed anche se non soli, sono in condizioni di poter influenzare l’azione del Governo stesso”” (pag 61-62) [dalla relazione del segretario Chiari sull’indirizzo sindacale, seduta del 6 dicembre ’46, mattino]”,”SIND-181″
“AAVV”,”Alfonso Leonetti (1895-1984).”,”Alias, nel PCI, Feroci, Ferri, Gennaro Schippa, Saraceno, e nell’opposizione internazionale Souzo e Turino, psedonimi attribuiti da Trotsky, ma anche Féro, Akros, Martin e J.P. Martin. Principale dirigente del gruppo italiano emigrato – NOI – “”nuova”” opposizione per distinguersi dalla dall’antica, la Frazione bordighista, dirigente del segretariato internazionale (anni Trenta) e animatore del suo bollettino ‘Bulletin international’, nel dopoguerra rientrerà nel PCI (pag 122-123)”,”PCIx-457″
“AAVV”,”L’archivio di Alberto De’ Stefani.”,”Trecc: DE STEFANI, Alberto. – Nato il 6 ott. 1879 a Verona da Pietro e da Carolina Zamboni, studiò presso la scuola superiore di commercio a Ca’ Foscari a Venezia e nella facoltà giuridica dell’università di Padova, dove si laureò nel 1903 con una importante tesi, poi pubblicata (Verona 1903), sulla Teoria del commercio internazionale. Malgrado pressanti inviti a restare nell’ambito universitario, preferì anteporre una lunga esperienza di viaggio in Germania e Inghilterra. Al ritorno (1905) si stabilì a Vicenza, dove insegnò nel locale istituto tecnico entrando in contatto con A. Fogazzaro e con il gruppo di giovani intellettuali attorno a lui raccoltisi: F. Sacchi, S. Darchini, G. Malvezzi, R. Piccoli. Nella città veneta conobbe pure F. Lampertico il cui pensiero, assieme a quello di G. Toniolo, lo condizionò per lungo tempo sino a quando egli non si avvicinò, per sposarne completamente le teorie, a M. Pantaleoni e V. Pareto. Sull’economista vicentino scrisse un saggio – ancora, malgrado le forzature e le enfatizzazioni, tra i più esaustivi -, Gliscritti economici di F. Lampertico (Vicenza 1907), nel quale, assieme ad un altro scritto dell’anno successivo, Gliscritti monetari di F. Ferrara e A. Messedaglia (Padova 1908), ne veniva messa a raffronto l’opera con quella della scuola liberista tradizionale, e più precisamente con quella del Ferrara, la cui filiazione culturale non fu peraltro mai dal D. rinnegata. Dal saggio è chiaramente desumibile la simpatia verso il Lampertico, del quale erano sottolineate la particolare concretezza operativa, la rara avvedutezza politica, e la tempestività nel rilevare i mutamenti intervenuti nel sistema economico-sociale a partire dalla stessa concezione dello Stato, visto non più quale istituzione esterna all’ordine economico – come era per la tradizionale scuola liberista – ma di questo parte integrante. Nel 1914 si avvicinò alla politica collaborando al periodico vicentino L’Intesa liberale, poi confluito ne L’Azione di A. Caroncini e P. Arcari, giornale del nazionalismo dissidente, e da questa esperienza emersero per il D. motivi di un particolare approccio al pensiero e al movimento nazionalista. Questa esperienza è anche un punto di partenza per poter valutare i motivi originari della sua lunga polemica contro lo statalismo integristico e protezionistico di Alfredo Rocco, e per poter cogliere come la sua adesione al nazionalismo in realtà non andasse più in là di una generica simpatia per gli originari contenuti etici della versione corradiniana, non a caso la sola a richiamarsi, a differenza di Rocco, a precedenti ascendenze moschiane e paretiane. Prese parte alla guerra mondiale combattendo sul fronte del Cadore come tenente e poi capitano. Finito il conflitto si ributtò a capofitto nella ricerca, e nel 1920 uscì un suo discusso e apprezzato pamphlet, Decadenza demografica e decadenza economica (Roma 1920), un netto atto d’accusa contro la scuola statistica padovana, Gini in testa, e la teoria demografica dell’evoluzione che aveva in Gobineau, e nel suo assunto di stretta correlazione tra espansione demografica e accrescimento della ricchezza nazionale, il suo primario punto di riferimento. Dell’anno successivo è lo studio Dinamica patrimoniale nell’odierna economia capitalistica (Roma-Padova 1921), in cui venivano analizzati i nessi esistenti tra la concentrazione e l’accumulazione della ricchezza, nell’intento di studiare la variazione di accrescimento del patrimonio in rapporto alla sua rilevanza, e che perveniva alla conclusione che la velocità di accrescimento della ricchezza successoria è massima dove prevalgono patrimoni successori di entità media. Sempre nello stesso anno il D. entrò nella politica militante, aderendo al movimento fascista e partecipando alle azioni squadriste di Fiume, Genova, Trento. Presentatosi alle elezioni politiche nel collegio elettorale Verona-Vicenza, risultò l’unico eletto in tutto il territorio nazionale di una lista esclusivamente fascista, finendo per assurgere in tempi rapidissimi a figura di primissimo piano del nuovo partito, e assumendone il ruolo di economista ufficiale dopo aver scalzato personalità certo meno forti della sua quali quelle di E. Rocca e A. Lanzillo. Gli articoli economici di sapore neomanchesteriano che proprio in quella veste venne poi scrivendo sul Popolod’Italia rivestirono un ruolo tutt’altro che secondario per l’apertura di una breccia nel muro di diffidenza che il demagogismo “”follaiolo”” del fascismo della prima ora aveva visto erigere contro di sé da parte del mondo industriale. Le posizioni del D. trovarono una prima organica formulazione nella relazione tenuta nell’ottobre del 1922 al convegno fascista di Napoli. In perfetta sintonia con l’analisi svolta dal suo maestro M. Pantaleoni, che tanta parte avrebbe dovuto svolgere nell’elaborazione della politica economica attuata dal D. nella sua gestione ministeriale, individuò la ragione prima della grave crisi economica del dopoguerra nel manifesto squilibrio tra mezzi di produzione e popolazione, determinato dalla crescente espansione demografica e dal corrispettivo rallentamento dell’incremento del capitale disponibile in dipendenza dagli eventi bellici e dalla successiva, dissennata, politica pansindacale. Ne discendeva l’esigenza della attuazione di una politica dichiaratamente produttivista tesa in primo luogo a garantire l’incremento della resa oraria ancora inferiore ai livelli prebellici. Più in generale, assumendo il sistema economico come sistema sorretto da leggi “”naturali””, si richiedeva allo Stato di scrollare di dosso ai “”fattori produttivi”” tutti quei vincoli che ne menomassero il loro “”normale”” funzionamento, individuando pertanto nel sindacato il primo soggetto sociale distruttore di ricchezza, arrogantesi per di più il diritto di considerarsi variabile indipendente di un sistema sociale di cui finiva in tal modo per impedire lo sviluppo armonico e preordinato. Compito del fascismo sarebbe stato quello di opporsi ad ogni tentativo di rimettere in moto, tanto peggio se dall’interno dello stesso fascismo, una medesima logica rivendicazionista non sottomessa rigidamente alle inderogabili esigenze nazionali e produttiviste. Questa fu la linea su cui il D. impostò la sua politica ministeriale quando, al momento della costituzione del primo governo Mussolini, venne chiamato a dirigere il dicastero delle Finanze (cui si sarebbe aggiunto il Tesoro, una volta morto nel dicembre dello stesso anno il suo originario titolare, il popolare V. Tangorra). Il D., portavoce del fascismo tecnocratico, uomo di punta della ala modernizzatrice della nuova classe di governo, mosso da concretezza operativa e da pragmatismo politico, divenne in breve una personalità di assoluta rilevanza nel mondo politico italiano non solo perché si accentravano nelle sue mani tutte le leve della politica economica, ma anche perché il suo industrialismo produttivista e il suo conservatorismo dinamico ne fecero la testa di ponte del fascismo verso la cultura liberale, alle cui fila appartenevano difatti i collaboratori più prestigiosi del D. al ministero (U. Ricci, P. Jannaccone, M. Pantaleoni, ecc.). Tre i punti fondamentali della politica destefaniana: raggiungimento del pareggio del bilancio (da perseguire attraverso tagli drastici sulla spesa pubblica, la ristrutturazione della pubblica amministrazione, l’abolizione di molte imposte del periodo di guerra, e l’introduzione di nuove imposte dirette che andassero a colpire i redditi più deboli allargando in tal modo la base di contribuzione); contenimento della dinamica salariale e accorta riapertura dei canali di credito; ripresa di un liberismo doganale controllato. La praticabilità di questo progetto era fondata sulla dinamicità di due fattori: la domanda di beni di investimento e lo sviluppo del settore delle esportazioni, il tutto garantito da un incremento della produttività media oraria superiore alla contemporanea crescita salariale con conseguente aumento della quota profitti. Il che certo non si sarebbe dato se, ad una fase di particolare dinamismo nel mercato mondiale e ad una iniziale favorevole collocazione del cambio, non fossero intervenute in appoggio le “”possibilità”” offerte dalle maglie legislative che il neonato Stato autoritario andava costituendo: e innanzitutto la assoluta elasticità del mercato del lavoro e una politica monetaria e di bilancio favorevole alle posizioni di profitto. Ma se fino a tutto il 1924 questo disegno dimostrò una dinamicità poi irripetuta per tutto il periodo fascista, purtuttavia esso comportava vincoli e percorsi molto rigidi che a lungo andare non potevano vedere consenzienti né larghi settori industriali e di proprietà terriera, né lo stesso Mussolini. Così, contro la politica di liberismo doganale si sollevarono subito i grandi proprietari terrieri e gli industriali del settore pesante, mentre al contrario la logica dei salvataggi bancari e industriali, tanto frequente in quello scorcio storico, non trovò alcun consenso nel D., che pure in un primo tempo vi si adeguò (sulla politica dei salvataggi e in particolare sulla vicenda del Banco di Roma, si veda il suo bilioso ma stimolante Baraonda bancaria, Roma 1960). Ma vi furono anche ragioni più squisitamente politiche (i tratti sempre più nettamente autoritari del regime, sino alla svolta impressa dal delitto Matteotti) che influenzarono negativamente il suo rapporto con Mussolini, al punto da indurlo a rassegnare per ben tre volte le dimissioni nel corso del mandato ministeriale. Beninteso, la sua battaglia non era certo tesa a preservare la democrazia come bene in sé; egli si schierava semmai, anticipando in questo posizioni che altri (si pensi a G. Bottai) faranno proprie in termini più organici nel corso degli anni Trenta, a favore di una democrazia “”limitata”” e “”controllata”” i cui margini non lievi di libera critica andavano assicurati proprio in quanto fattori di organicità e rafforzamento della unità statale. Si aggiunsero inoltre le difficoltà monetarie intervenute nel 1925 che chiamavano ad una direzione politica più salda e unitaria, priva di quelle sfasature e di quei contrasti sempre più manifesti all’interno della compagine governativa. Sia sul fronte dei prezzi, sin lì stabili e ora in rapida ascesa, sia su quello del deficit della bilancia dei pagamenti (aggravato dal pessimo raccolto del 1924 e dalle riduzioni delle rimesse degli emigrati) sia infine su quello del cambio, molteplici erano i motivi che facevano addensare ombre spesse e pesanti sulla politica economica del ministro delle Finanze e del Tesoro. Così, quando nella primavera del 1925, di fronte ad un rialzo dei valori azionari assolutamente sproporzionato, si intrapresero misure deflattive eccessivamente drastiche e affrettate che portarono da una tendenza rialzista artificiosa ad un altrettanto pericoloso crollo verticale del corso dei titoli, il D., su esplicito invito della Confindustria, venne allontanato; non senza aver lasciato, in articulo mortis, la prima bozza di un progetto legislativo di decisiva importanza: quello della unificazione dell’istituto di emissione di moneta. Si era conclusa così una precisa fase storica contrassegnata da una politica di neoliberismo autoritario che si fondava su una attrezzatura teorica nettamente distinta da quella ormai ossificata del liberismo accademico, e che ancorava la sua visione da un lato alla sola categoria della produzione, dall’altra all’intervento dello Stato quale fattore politico di modernizzazione. In questo contesto, l’avvento di uno Stato autoritario a superamento dello Stato agnostico liberale era stato salutato con favore proprio perché garante dello svuotamento dell’affollarsi delle domande dei diversi gruppi sociali e della loro possibilità di esprimersi sotto forme di fatto politiche, dell’annullamento delle crescenti rigidità nello sviluppo (sindacati e monopoli), e del ritorno al naturale meccanismo della concorrenza, garanzia indiscussa per il pieno sviluppo delle forze produttive ora paralizzate dai vincoli e dai parassitismi propri dell'””economia collettivista””. Non si concludeva però, come invece qualcuno ha scritto, la partecipazione del D. alla vita pubblica, anche se gli anni immediatamente successivi alla sua destituzione non lo videro impegnato in attività direttamente politiche. Infatti, dopo aver insegnato nelle università di Ferrara, Padova e Venezia (dove a Ca’ Foscari aveva vinto la cattedra di economia politica già di Ferrara, Pantaleoni, Martello), proprio nell’ottobre del 1925 egli coronava la sua attività accademica con la nomina a preside della neonata facoltà di scienze politiche di Roma. E furono il suo eclettismo e la sua indubbia apertura culturale a garantire per un lungo periodo all’interno della facoltà romana una non irrilevante libertà di ricerca. Altrettanto intensa fu la produzione scientifica dell’istituto di economia. Vennero curate le pubblicazioni delle opere di Pantaleoni, Ferrara e Barone. Il periodico dell’istituto, la Rivista italiana di statistica, economia e finanza, nata nel 1929 per iniziativa di F. Vinci con un programma di ricerca prevalentemente statistico, rappresentò subito un punto di raccolta importante per forze intellettuali giovani e vivaci. Dal 1931 poi ne venne ampliato progressivamente il campo di attività assumendo il nome di Rivista italiana di scienze economiche, diretta collegialmente dal D., F. Vinci e L. Amoroso. Nel frattempo il D. veniva nominato membro dell’Accademia d’Italia (1932), diventandone vicepresidente nel 1939, mentre nel 1935 era entrato a far parte anche dell’Accademia dei Lincei, poi sciolta. Fu inoltre direttore di sezione della Enciclopedia Italiana. A partire dal 1926 fu soprattutto una nuova attività a tenerlo impegnato, quella di notista economico del Corriere della sera, dove era stato chiamato dalla proprietà che aveva individuato in lui l’uomo più adatto a prendere il posto di L. Einaudi per assicurare continuità alla linea politico-culturale del giornale. La massa di articoli pubblicati nel corso del decennio di collaborazione (1926-36) fu vastissima e venne raccolta, assieme ad altri scritti e discorsi, in undici volumi apparsi tra il 1927 e il 1938: Vie maestre (Milano 1927), Colpi di vaglio (ibid. 1928), L’oro e l’aratro (ibid. 1929), Il Paese e lo Stato (ibid. 1930), La deflazione finanziaria nel mondo (ibid. 1931), L’illusione creditizia (ibid. 1932), La resa del liberalismo economico (ibid. 1933), Eventi economici (Bologna 1934), L’ordine economico nazionale (ibid. 1935), Garanzie di potenza (ibid. 1936), Commenti e discorsi (ibid. 1938). Ai vari direttori che si succedettero in quegli anni (Ojetti, Maffii, Borelli) il D. procurò parecchi fastidi e quando, caso tutt’altro che raro, i suoi articoli non furono censurati, fece sentire con veemenza la sua voce non sempre allineata alle posizioni ufficiali: dalla politica monetaria effettuata nel 1931 dopo la svalutazione della sterlina alla guerra d’Etiopia, da “”quota 90″” alle forme di applicazione della legge di bonifica integrale. Questione quest’ultima, che lo vide diretto protagonista. Dopo essere stato, infatti, a partire dal 1926 presidente dell’Associazione nazionale fra i Consorzi di bonifica e irrigazione, associazione sciolta per sua stessa iniziativa al momento dell’attuazione della legge di bonifica, nel dicembre del 1928, in occasione del suo ultimo discorso parlamentare, fu relatore della futura “”legge fondamentale del regime””. E proprio in questa occasione il suo liberismo intransigente subiva la prima grave scossa, propendendo egli in questo ambito per una politica di stretta integrazione tra attività privata e statale sino a prevedere i casi in cui l’iniziativa privata cessava di essere una facoltà e diveniva obbligatoria pena l’esproprio da parte dello Stato (L’oro e l’aratro, p. 231). Col che egli finiva per mettere in discussione uno dei “”postulati”” fondamentali dell’economia classica, quello dell’identità naturale tra interessi individuali e collettivi, anteponendo ora l’interesse della collettività a quello del singolo operatore economico. Ma questo non era che il momento d’avvio di una più profonda revisione teorica che la politica di rivalutazione prima, lo sconquasso della grande crisi poi e in mezzo la svolta corporativa avrebbero accelerato in lui come più in generale in una generazione intera di economisti. Momento centrale di questo ripensamento fu la relazione tenuta con L. Amoroso al Convegno internazionale per la cooperazione intellettuale (Lo Stato e la vita economica, Milano, 23 maggio 1932, in La resa del liberalismo economico). Vi si trova, è vero, un nuovo attacco contro il fordismo e la politica degli alti salari (“”farneticazione predicata e attuata dal supercapitalismo nordamericano””) a testimonianza di un incorreggibile provincialismo, ma nel contempo anche l’esposizione articolata e puntuale della fase di rapidissima e irreversibile trasformazione del sistema produttivo, contrassegnata principalmente dall’emergere di “”grandi formazioni monopolistiche”” che rendevano ormai improponibile l’idea di un “”capitalismo fatto di numerose volontà autonome””. Pur riconoscendo ancora la naturalità dell’economia liberista, essa era da considerarsi irreversibilmente superata dagli eventi intervenuti; e se il sistema economico vigente era fondato artificialmente, purtuttavia era quella la realtà con cui confrontarsi. La libera concorrenza era niente più che una chimera. Ora era lo Stato ad assumere una posizione di crescente centralità poiché solo esso poteva assicurare una visione sintetica, unitaria ed armoniosa dello sviluppo in grado di contrastare lo strapotere dei grandi gruppi monopolistici. Nel D. degli anni Trenta si assiste insomma ad una marcata autocritica per la passata adesione al liberalismo, ma non per questo si può parlare di messa al bando dell’iniziativa privata o tanto meno di adesione ad una astratta terza via socializzatrice. Altro era attaccare quanti restavano nostalgicamente aggrappati al passato (ricadute da cui egli stesso non era immune ogni qualvolta riaffermava i valori dell’economia mutualistica e familiare), alla ricerca di un mondo scomparso. Ciò che al contrario si richiedeva, egli affermava, era la formulazione di un piano, prodotto da un comando politico centralizzato capace di esercitare quella forza coercitiva che sola avrebbe garantito la collettività dall’azione altrimenti anarchica dei grandi centri di potere economico. Ma il concetto di piano in lui così ricorrente tra gli anni Trenta e Quaranta non è assolutamente assimilabile a quello di gestione diretta e generalizzata dello sviluppo economico da parte dello Stato attraverso una qualche forma di programmazione, né tanto meno preludeva ad una massiccia nazionalizzazione industriale. Per il D. l’esigenza dell’approntamento di una Planwirtschaft restava un richiamo ideologico fermo alle soglie dell’economia per restare tutto racchiuso dentro alla dimensione ora da lui privilegiata, quella della politica. Piano stava quindi per piano politico dello Stato, inteso, quest’ultimo, non come entità regolatrice dello sviluppo, ma come forza mediatrice tra le diverse parti sociali, sintesi unitaria di queste e collettore delle diverse istanze. Pertanto a fronte della fallimentare pretesa di neutralismo etico-religioso e giuridico dello Stato liberale, la prima peculiarità del sistema corporativo sarebbe stata proprio di natura politico-statuale. Esso solo, infatti, avrebbe potuto assicurare la formazione di un piano indicativo della produzione e dei consumi, esplicitato appieno in regime autarchico, la cui superiorità era facilmente rintracciabile nella sua capacità di risolvere il problema di più difficile soluzione per le società industrializzate: quello dell’attivizzazione massima della forza lavoro. Sono questi i temi, in piena battaglia per l’espansione demografica, del saggio dagli orecchiamenti keynesiani Per il migliore impiego della potenza di lavoro del popolo italiano (1939), raccolta di scritti apparsi prima su La Stampa e poi in volume (Bologna 1939). In esso si riconfermava la natura dell’intervento dello Stato che non si caratterizzava né per una politica di lavori pubblici né per una non meglio specificata assunzione dell’inversione di priorita tra disponibilità finanziarie e lavoro. “”È la disponibilità del lavoro che deve determinare i piani di produzione e non viceversa”” (Lamobilitazione integrale del lavoro e le pubbliche entrate, in Per il migliore impiego). Ora, malgrado gli espliciti richiami al Keynes (peraltro subito dopo rinnegati), sintetizzabili in sostanza nell’intuizione della inversione della relazione risparmi-investimenti (da cui del resto non discendeva poi alcuna pratica e organica proposta), il D. in realtà non andava più in là di un keynesismo tutto ideologico. Non v’era difatti alcun richiamo alla necessità d’incremento dei livelli occupazionali attraverso una politica di sostegno della domanda effettiva (problema a suo giudizio marginale nel contesto più ampio dell'””impiego ottimale del potenziale di lavoro””), alcun riconoscimento della disoccupazione quale fenomeno patologico, endogeno e organico dello sviluppo (riaffermando anzi il D. la “”naturalità”” di questo fenomeno e sottolineando al contempo l’elemento di volontarietà del singolo disoccupato sino a sostenere che l’esigenza di un miglior uso del potenziale di lavoro non era incompatibile con un certo tasso di disoccupazione, appunto naturale), né infine alcuna reale disponibilità a prendere in considerazione una politica di alti salari e di deficit spending programmato. Il fatto è che mentre in Keynes si attua, a partire dalla grande crisi, il tentativo più organico e maturo di riformulazione di un nuovo paradigma scientifico a superamento dell’economia liberale classica, qui, al di là delle roboanti e rivoluzionarie affermazioni di facciata, si marciava in direzione assolutamente opposta, tendendo, attraverso uno scivolamento dei problemi economici nella sfera della politica prima e dell’etica poi, di rioperare un ritorno alla presunta naturalità economica. Ed è proprio quanto il D. si impegnò a fare, recuperando a tal fine consistenti spezzoni della tradizione tonioliana del cattolicesimo sociale, superandone però le venature antindustriali delle origini, con lo scritto del 1941 Confidenze e convinzioni in cui non si nascondeva l’esplicito tentativo di fornire una risposta sia alla crisi dell’Economics liberista che a quella dello Stato fascista. I motivi di insoddisfazione verso il regime erano di lunga data, e da tempo la sua ortodossia fascista era stata messa in discussione. Già il suo rientro in Gran Consiglio (1932) era stato operato contro lo stesso volere di Mussolini. Nel 1935 poi egli si era schierato a favore dell’accettazione del piano Laval-Hoare per la risoluzione del conflitto etiopico, e nel 1938 aveva apertamente avversato la politica razziale. Ma il motivo di un nuovo, più grave contrasto si era determinato nel 1937 quando il D. fu chiamato da Chiang Kai-shek, su indicazione del suo amico H. Schacht, alla ristrutturazione dell’apparato amministrativo e finanziario della Cina proprio in coincidenza con il conflitto cino-giapponese (sull’esperienza cinese, Commenti e discorsi, cit., pp. 219-64). Se infatti al momento della sua partenza l’atteggiamento del governo italiano verso la Cina era ancora di benevola simpatia, proprio nel corso della sua permanenza in Oriente le posizioni mutarono radicalmente a favore del Giappone, ponendo il D., all’oscuro di tutto, in una posizione di grande difficoltà essendosi egli nel frattempo impegnato con il generalissimo a farsi latore presso Mussolini dell’invito rivolto all’Italia di svolgere assieme all’Inghilterra la funzione di mediatrice nel conflitto. Si aggiunga infine la poca simpatia del D. verso la politica dell’Asse (pur essendo egli un grande estimatore dei risultati raggiunti dalla politica economica nazista), e si capirà bene in quale scenario si collocasse Confidenze e convinzioni. Il saggio, uscito prima autonomamente e poi come prefazione al libro Sopravvivenze e programmi (Roma 1942), suscitò soprattutto negli ambienti cattolici vivissimo apprezzamento. Nel partito fascista invece, ben comprendendosi per tempo la sua pericolosità (un sunto venne letto a Radio Londra e salutato quale primo importante sintomo di incrinatura interna al regime), si reagì subito duramente e fu lo stesso Mussolini a ordinarne il ritiro dalla circolazione e a proporre al segretario del partito un deferimento disciplinare per il De Stefani. Nello scritto si sosteneva l’avvenuta affermazione nella società italiana di una cultura materialistica ed edonista che aveva costretto lo Stato a semplice ordine giuridico con conseguente amplificazione della potestà amministrativa. Di fronte allo strapotere della burocrazia, enfatizzato dal sistema corporativo, il fascismo dimostrava così di aver fallito nel suo disegno totalizzante e perciò stesso etico-politico. Per uscire da quella fase d’impasse era necessario che il partito, immanenza dello Stato totalitario, si appoggiasse, proprio perché il suo potere era assoluto, ad un principio pure esso assoluto, sussistendo una palese contraddizione tra Stato totalitario e morale storicista e relativizzante; più precisamente ad una fede dogmatica che non si prestasse ad elastiche interpretazioni: quella cattolica. L’aspetto più cruciale della sua proposta finiva per essere la rifondazione dell’assetto sociale secondo valori religiosi; e l’istituzione Chiesa, chiamata ad una politica dichiaratamente ierocratica, finiva per essere la destinataria di questo appello. Le conseguenze erano duplici: da un lato, una volta verificata l’impossibilità di scaricare sulla sfera politica tutte le difficoltà di una economia non riformata, le si negava per intero qualunque effettualità, essendo essa rimasta intrappolata in una visione positivista, scientista ed edonista che la rendeva ormai palesemente inetta a rimuovere gli ostacoli che le si paravano dinanzi sul percorso. Dall’altra si riaffermava una visione organicista e neogiobertiana dello Stato e si evocava la rinascita dello Stato cattolico, compiendo al contempo un ulteriore passo verso la definitiva rottura con il regime. In questo senso il voto favorevole all’ordine del giorno Grandi nella seduta del Gran Consiglio del 25 luglio 1943 non fu altro che l’ultimo, conclusivo atto di una crisi cominciata molto addietro. Dopo la caduta di Mussolini ed il collasso del regime fascista, il D. si rifugiò in un monastero di Roma (dall’inizio del 1944 al luglio del 1947) per sfuggire prima alla esecuzione capitale cui era stato condannato per tradimento dal tribunale di Verona della Repubblica sociale italiana, poi per proteggere ancora la sua contumacia nell’Italia repubblicana davanti alla Alta Corte, che lo assolse. Furono questi gli anni del misticismo e della vena pittorica e letteraria. Scrisse i Racconti del risveglio e in successive stesure, a partire dal 1942, il più importante Fuga dal tempo (Perugia 1948; Bologna 1959), romanzo pieno di reminiscenze orientaleggianti, traboccante immagini bucoliche e consolatorie, libro che ebbe un non indifferente successo di critica e di pubblico. Ma le sue doti di acuto osservatore politico e di economista di vaglia vennero ugualmente messe a frutto. Sia dalla Repubblica nazionale cinese che gli richiedeva periodici rapporti sulla situazione politica europea, sia soprattutto dal Vaticano, dove le sue osservazioni trovavano sempre un attento auditorio. Come quando il D., rilanciando l’idea del radiomessaggio pontificio natalizio del 1942, si fece propugnatore di “”una grande crociata veramente verificatrice per un ordine sociale e politico cristiano”” da parte della Chiesa, invitata ad aggregare attorno al “”comune principio cristiano”” i diversi popoli “”pronti a difenderlo e vederlo attuato nella vita politica e sociale del mondo”” (lettera a don Rivolta, 1º genn. 1945, in Arch. della famiglia De Stefani). La parabola del suo pensiero, profondamente integralista e totalizzante, sembrava aver raggiunto il suo più naturale approdo. In questo quadro la Chiesa veniva a rappresentare l’istituzione totale, guida della società, sintesi definitiva e inappellabile delle diverse istanze politiche, sociali ed economiche, tanto da indurlo ad affacciare l’ipotesi di una sorta di “”internazionalizzazione”” del governo ecclesiale, quasi con questo a voler ricalcare le orme dell’amato maestro G. Toniolo, incaricato da Benedetto XV, nel corso della prima guerra mondiale, di formulare un progetto politico cristiano capace di assicurare la pace e l’ordine internazionale. Al contempo, la convinzione dell’ormai manifesta impossibilità di sciogliere i nodi economici se non in chiave etico-politica diventò per tutto il secondo dopoguerra un punto di non ritorno nella elaborazione teorica destefaniana, incentrandosi tutta la sua, produzione scientifica di quel periodo su queste tematiche. Più precisamente, al centro dell’indagine del D., novello Perroux di provincia, stava ora il problema della quantificazione della civiltà. Riprendendo idee già espresse in La ricchezza dell’aspetto energetico e le condizioni di realtà nella dinamica dei fenomenieconomici (Vicenza 1921), nella Dinamica patrimoniale (cit.) e in Confidenze e convinzioni (cit.), ed arricchendole ora con annotazioni sulle “”malattie spirituali e fisiche del supersviluppo””, tentò di disegnare una dottrina generale delle propensioni e un bilancio dell’incivilimento, per dirla con un suo scritto del 1962 (Per un bilancio della vita civile del popolo italiano, Roma). Il 15 giugno del 1948 venne riabilitato all’insegnamento universitario che lasciò nel novembre dell’anno successivo per raggiunti limiti d’età, pur conservando l’incarico di direttore dell’istituto fino all’anno accademico 1953-54, anno in cui la facoltà gli conferì il titolo di professore emerito. Seppur ritirato dalla politica attiva, fu ancora ascoltato consigliere del nuovo personale politico democristiano che additò ad esempio i risultati da lui raggiunti in campo finanziario nel primo dopoguerra (e su quelle posizioni liberiste egli stesso tornò lasciando completamente alle spalle i trascorsi furori corporativi). Nel 1953 aderì assieme a Bottai alla costituenda Associazione nazionale combattenti d’Italia che si sciolse nel 1958. Dal 1948 al 1955 collaborò quale notista economico a Il Tempo, dal 1956 al 1959 al Giornale d’Italia, e poi di nuovo a Il Tempo dal 1960 fino alla morte. Il D. morì a Roma il 15 genn. 1969. Fonti e Bibl.: Necrol. di L. Gangemi, In mem. di A. D., in Atti d. Decima Riunione della Società degli economisti, Roma 1969, pp. 1-7; E. D’Albergo, in Riv. bancaria, XXIV (1969), I, pp. 7-11. Riferimenti o solo accenni alla figura del D. sono rintracciabili, oltre che nei giornali o nelle riviste dell’epoca, in M. 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“AAVV”,”Il razzismo è in casa nostra. Antologia.”,”Scelta di articoli di Lotta Comunista Articoli di Cervetto, Parodi ecc.”,”ELCx-269″
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“AAVV”,”Dossier Eichmann.”,”Eichmann rifiuta il permesso di emigrazione al prof. Meyers. Lettera di risposta di Eichmann al Consigliere di legazione dr. Klingenfuss, Ministero degli Esteri, Berlino: «Come sapete, il Reichführer SS e capo della polizia tedesca ha vietato, nell’ottobre 1941, l’emigrazione degli ebrei dal Reich e dai territori occupati. Soltanto in casi particolari, quando vi sia un vantaggio per il Reich, e dopo un attento esame, alcuni ebrei possono essere autorizzati ad emigrare. Domande di emigrazione, accompagnate da offerte ingenti di denaro, sono pervenute a diversi uffici e soprattutto al ministero dell’economia del Reich, alla Reichsbank e presso alcuni avvocati, soprattutto svizzeri. Nonostante le serie obiezioni politiche che sono state e che continueranno ad essere da noi sollevate, nonostante l’effetto negativo che tali autorizzazioni possono produrre all’estero, il ministero dell’economia del Reich e la Reichsbank reputano necessario, data la nostra attuale penuria di valuta accogliere di tanto in tanto le domande di emigrazione, quando si tratta di somme considerevoli. Per il momento, nonostante le obiezioni politiche che si opporrebbero decisamente all’emigrazione di elementi israeliti, è stato deciso – per le ragioni di carattere economico summenzionate – di accordare, in via del tutto eccezionale, la autorizzazione ad emigrare nei casi in cui siano interamente soddisfatte alcune condizioni preliminari. Le richieste infatti vengono accolte unicamente quando il richiedente e la sua famiglia si trovino in ottime condizioni finanziarie, quando la polizia non abbia nulla da eccepire alla loro emigrazione e venga offerta una somma in valuta di almeno 100.000 franchi a persona (senza rilascio di ricevuta). La domanda di emigrazione dell’intellettuale ebreo Meyers (già professore all’Aja), per il quale la Legazione svedese offre la somma di 150.000 franchi, viene respinta, come dalla mia lettere del 1-12-1942 IV B 4a 1957/42g, nonostante l’entità della somma offerta, in considerazione della sua professione. p.o. (Firmato): Eichmann» (pag 205-206)”,”GERN-001-FGB”
“AAVV”,”La proprietà fondiaria in Emilia-Romagna. II. Distribuzione della proprietà nei comuni, nelle zone altimetriche e nelle province. I. Piacenza e Parma.”,”Comitato promotore: Lanfranco Turci (presidente), Giorgio Ceredi, Giuseppe Gervasio, Giordano Marchiani, Giovanni Piepoli Comitato scientifico: Renato Zangheri (presidente), Giorgio Amadei, Achille Ardigò, Athos Bellettini, Giovanni Crocioni, Lucio Gambi, Luciano Mazzaferro”,”STAT-016-FP”
“AAVV”,”La proprietà fondiaria in Emilia-Romagna. II. Distribuzione della proprietà nei comuni, nelle zone altimetriche e nelle province. II. Reggio nell’Emilia e Modena.”,”Comitato promotore: Lanfranco Turci (presidente), Giorgio Ceredi, Giuseppe Gervasio, Giordano Marchiani, Giovanni Piepoli Comitato scientifico: Renato Zangheri (presidente), Giorgio Amadei, Achille Ardigò, Athos Bellettini, Giovanni Crocioni, Lucio Gambi, Luciano Mazzaferro”,”STAT-017-FP”
“AAVV”,”La proprietà fondiaria in Emilia-Romagna. II. Distribuzione della proprietà nei comuni, nelle zone altimetriche e nelle province. III. Bologna e Ferrara.”,”Comitato promotore: Lanfranco Turci (presidente), Giorgio Ceredi, Giuseppe Gervasio, Giordano Marchiani, Giovanni Piepoli Comitato scientifico: Renato Zangheri (presidente), Giorgio Amadei, Achille Ardigò, Athos Bellettini, Giovanni Crocioni, Lucio Gambi, Luciano Mazzaferro”,”STAT-018-FP”
“AAVV”,”La proprietà fondiaria in Emilia-Romagna. II. Distribuzione della proprietà nei comuni, nelle zone altimetriche e nelle province. IV. Forlì e Ravenna.”,”Comitato promotore: Lanfranco Turci (presidente), Giorgio Ceredi, Giuseppe Gervasio, Giordano Marchiani, Giovanni Piepoli Comitato scientifico: Renato Zangheri (presidente), Giorgio Amadei, Achille Ardigò, Athos Bellettini, Giovanni Crocioni, Lucio Gambi, Luciano Mazzaferro”,”STAT-019-FP”
“AAVV”,”La Resistenza e il contributo delle forze armate alla guerra di Liberazione.”,”Foto di impiccagioni e fucilazioni di partigiani e popolazione civile ‘Con le rappresaglie feroci, con le forche alzate su tutte le piazze d’Italia s’intendeva terrorizzare le popolazioni e paralizzare l’attività clandesitna. Il 19 maggio 1944 al Turchino, presso Genova, vennero fucilati 59 ostaggi prelevati dalle carceri. Poco dopo a Savona, per un attentato, vengono fucilati dei prigionieri illustri. Non sono risparmiati i centri minori: dopo Boves, il Piemonte conosce gli eccidi di Cumiana, Giaveno, Grugliasco, Villadeati, Carignano e Valenza’ “”Tabella contributo delle Forze Armate regolari nella guerra contro i tedeschi dall’8 settembre 1943 all’8 maggio 1945 nelle operazioni svolte in Italia e all’estero, esclusi i militari che operarono nelle formazioni partigiane: Esercito 3.237 morti e 2.721 dispersi (in territorio nazonale e in Corsica) 17.452 morti e 16.350 dispersi (fuori dal territorio nazionale) Marina 4.766 morti, 445 navi da guerra perdute Aeronautica. 138 morti, 72 velivoli perduti Bilancio totale: 240.000 partigiani combattenti 55.000 partigiani caduti 33.000 partigiani feriti. Un caduto ogni cinque combattenti. Nessun esercito vittorioso ebbe mai una percentuale di caduti così elevata”””,”ITAR-335″
“AAVV”,”Sipri Yearbook Summary 2020. Violence & Security. Armaments, disarmament and International Security. Sintesi in italiano.”,”Il SIPRI Yearbook è una fonte autorevole e indipendente di dati e analisi su armamenti, disarmo e sicurezza internazionale. Fornisce una panoramica degli sviluppi relativi a sicurezza internazionale, armi e tecnologia, spesa militare, produzione e commercio di armi, conflitti armati e gestione del conflitto, nonché agli sforzi volti al controllo delle armi convenzionali, nucleari, chimiche e biologiche. Questa pubblicazione riassume la 51a edizione del SIPRI Yearbook, che contiene informazioni su ciò che è avvenuto nel 2019 in merito a: 1. Conflitti armati e gestione del conflitto, con una panoramica su conflitti armati e processi di pace nelle Americhe, in Asia e Oceania, Europa, Medio Oriente e Nord Africa, e Africa subsahariana, nonché un approfondimento sulle tendenze globali e regionali in merito alle operazioni di pace; 2. Spesa militare, trasferimenti internazionali di armi e sviluppi nella produzione di armi; 3. Forze nucleari nel mondo, con una panoramica su tutti e nove gli stati dotati di armi nucleari e sui loro programmi di modernizzazione; 4. Controllo delle armi nucleari, con un focus sulla diplomazia tra Corea del Nord e USA, sugli sviluppi dell’INF Treaty, sul controllo delle armi e del disarmo nucleare tra Russia e USA e sull’attuazione dell’accordo iraniano sul nucleare; 5. Minacce chimiche e biologiche alla sicurezza, comprese le indagini sul presunto uso di armi chimiche in Siria e gli sviluppi in merito agli strumenti legali internazionali contro le guerre chimiche e biologiche; 6. Controllo delle armi convenzionali, con particolare attenzione agli strumenti globali, compresi gli sforzi per regolamentare i sistemi d’arma autonomi letali, cyberspazio e le armi esplosive in aree popolate, nonché il dialogo sulla prevenzione di una corsa agli armamenti nello spazio Tecnologie dual-use e controllo del commercio di armi, con approfondimenti in merito al Trattato sul commercio di armi, agli embarghi multilaterali e ai regimi di controllo delle esportazioni, incluso il processo di revisione della normativa dell’Unione Europea; nonché appendici sugli accordi di controllo delle armi e di disarmo, sugli enti internazionali di cooperazione in materia di sicurezza e sugli eventi principali del 2019.”,”STAT-646″
“AAVV”,”Henri Curiel.”,”‘Henri Curiel ha lavorato per la rete Jeanson che ha sostenuto il Front de Libération Nationale (FLN) durante la guerra d’Algeria (1954-1962). Fu arrestato dai servizi di sicurezza francesi nel 1960. Curiel fu poi uno dei fondatori di “”Solidarité””, un gruppo di sostegno a vari movimenti anticoloniali e di opposizione nel Terzo Mondo (in particolare Africa e America Latina), come l’African National Congresso (ANC). Nel 1976 Henri Curiel avviò contatti con rappresentanti israeliani e palestinesi disposti a negoziare un riconoscimento reciproco. Furono organizzati diversi incontri, poi conosciuti come i “”colloqui di Parigi””. Sotto la presidenza di Pierre Mendès-France, includevano tra gli altri Issam Sartawi, consigliere di Yasser Arafat, Uri Avnery e Mattityahu Peled, membri del Consiglio israeliano per la pace israelo-palestinese (ICIPP). Il 21 giugno 1976 Georges Suffert pubblicò sulla rivista francese Le Point un articolo in cui presentava Curiel come il “”capo della rete di supporto ai terroristi””, collegata al KGB. È stato posto agli arresti domiciliari a Digne, provvedimento amministrativo che è stato revocato una volta che le accuse si sono rivelate inesistenti. Un rapporto dell’intelligence americana del 1981 (una stima speciale dell’intelligence nazionale) afferma che l’organizzazione di Curiel “”ha fornito supporto a un’ampia varietà di organizzazioni rivoluzionarie di sinistra del Terzo mondo””, inclusi “”documenti falsi, aiuti finanziari e rifugio prima e dopo le operazioni, nonché come un addestramento illegale in Francia su armi ed esplosivi””. Gli autori commentano inoltre che “”l’associazione del suo gruppo con leader non comunisti e non violenti, compresi i sacerdoti, ha avuto la tendenza a mascherare la natura e la portata delle sue operazioni””. Assassinio Henri Curiel è stato assassinato a Parigi il 4 maggio 1978. Un gruppo di estrema destra ha rivendicato la responsabilità, ma il caso è ancora irrisolto.’ (f. jewage.org)”,”PVSx-008-FV”
“AAVV”,”Ultime lettere da Stalingrado.”,”Statistica sullo “”stato d’animo”” dei soldati (pag VII): la maggioranza sfiduciati e contrari alla guerra. “”Se ci penso, trovo che solo qui ho cominciato a riflettere su ciò che mi sta attorno, ma senza risultati positivi. Si dovrebbe meditare spesso, ma ci vuole molto tempo. Non dovrebbe essere tanto grave, dal momento che non ho mai avuto tanto tempo come in questa guerra e specialmente qui a Stalingrado. (…) Io sono fatalista, le mie necessità personali sono così minime che, quando in un qualsiasi momento il primo russo entrerà dalla porta, potrò prendere il tascapane ed andargli incontro. Non sparerò, perché diavolo dovrei farlo? Per ammazzarne uno o due che io non conosco? E neppure mi ammazzerei, perché dovrei farlo? Per rendere un servizio a qualcuno, forse al sig. Hitler? Ho imparato in questi quattro mesi in cui sono in guerra, certamente più di quanto non avrei potuto imparare in una vita di cent’anni. Mi rincresce soltanto di trovarmi obbligato a finire i miei giorni in così miserevole compagnia”” (pag 55-56)”,”QMIx-009-FGB”
“AAVV, TROTSKY Leone”,”Tracciato d’impostazione. I fondamenti del comunismo rivoluzionario.”,”Trotsky: ‘Insufficienza de mezzi sindacali’ (pag 68) (in) ‘Lettera a un sindacalista francese'”,”MITC-001-FER”
“AAVV”,”Seconda guerra mondiale, conflitto imperialista su entrambi i fronti contro il proletariato e contro la Rivoluzione. La Sinistra comunista contro la Prima e contro la Seconda Guerra imperialista – Le organizzazioni della Sinistra disperse ma non vinte durante la Seconda guerra – 25 luglio 1943. La borghesia licenzia Mussolini e mitraglia gli operai in sciopero – Intesa borghese al di sopra dei fronti per prevenire la rivolta operaia – 8 Settembre. La classe dominante italiana affida a tedeschi ed alleati la repressione con le armi della rivolta di classe – Lo stalinismo riporta i proletari alla collaborazione patriottica nel CLN – Tutto per impedire la fraternizzazione con i soldati tedeschi – L’attentato di Via Rasella per dividere proletari con uniformi diverse – La parola del Partito ai proletari ai comunisti e ai soldati reclutati nelle bande partigiane – Scioperi operai nel periodo bellico – (…) Il Proletariato e la Seconda Guerra Mondiale (…).”,”‘Seconda guerra mondiale, conflitto imperialista su entrambi i fronti contro il proletariato e contro la Rivoluzione. La Sinistra comunista contro la Prima e contro la Seconda Guerra imperialista – Le organizzazioni della Sinistra disperse ma non vinte durante la Seconda guerra – 25 luglio 1943. La borghesia licenzia Mussolini e mitraglia gli operai in sciopero – Intesa borghese al di sopra dei fronti per prevenire la rivolta operaia – 8 Settembre. La classe dominante italiana affida a tedeschi ed alleati la repressione con le armi della rivolta di classe – Lo stalinismo riporta i proletari alla collaborazione patriottica nel CLN – Tutto per impedire la fraternizzazione con i soldati tedeschi – L’attentato di Via Rasella per dividere proletari con uniformi diverse – La parola del Partito ai proletari ai comunisti e ai soldati reclutati nelle bande partigiane – Scioperi operai nel periodo bellico – Unire la lotta per le rivendicazioni immediate alla lotta del proletariato contro la guerra – Nostra coraggiosa denuncia del ruolo del PCI pezzo essenziale sulla scacchiera borghese – Non a nuova Pace capitalista ma verso nuove peggiori guerre e verso la Rivoluzione – Il Proletariato e la Seconda Guerra Mondiale (pag 55-76) (da Battaglia Comunista, nn. 28-29-31-32 del 1947 e nn. 2,5,11 del 1948) – Documenti e manifesti della Frazione di sinistra e del Partito Comunista Internazionalista dal novembre 1943 al settembre 1945 (articoli da Prometeo) – Alla guerra imperialista il proletariato oppone la ferma volontà di raggiungere i suoi obiettivi storici, la nostra via – Per una nuova internazionale – Appello ai partigiani – (…) Ercoli appoggia la monarchia! I veri comunisti gli rispondono – (…) A Yalta gl’Imperialismi “”Democratici”” ribadiscono le catene della schiavitù capitalistica all’Europa “”partigiana”” internazionalizzando i metodi del nazifascismo. La Spartizione dell’Europa in Zone di influenza è l’equivalente inconfondibile del Piano Hitleriano degli Spazi Vitali (da La Sinistra Proletaria, 19 febbraio 1945) – Nella Rete dell’Imperialismo. Il proletariato tedesco e le responsabilità della guerra (da La Sinistra Proletaria, 24 dicembre 1944) – Viva la Comune di Varsavia. Solo il proletariato aiutato dai semi proletari può dare all’Europa un governo veramente stabile e rivoluzionario (da La Sinistra Proletaria, 28 ottobre 1944) – Manifesto della Sinistra Comunista ai Proletari d’Europa (Da Bulletin International de Discussion, giugno 1944) – Immondezzaio (da Battaglia Comunista, n. 9, 10 settembre 1945) [‘Il patto russo-tedesco scoppiava improvviso sull’orizzonte politico internazionale. In Francia, in Polonia, in Inghilterra, i socialdemocratici perseverarono nella loro posizione sciovinista e guerrafondaia di ‘Unione sacra’ con il capitalismo per la salvezza della Patria. Il vecchio Blum continuò a predicare e a benedire la crociata antitotalitaria, illaburismo appoggiò il governo conservatore mentre il socialismo polacco si legava strettamente al regime reazionario dei “”colonnelli””. Ed i partiti stalinisti? Il brusco e cinico cambiamento di fronte del l’Urss impose loro una “”capriola”” tattica delle più sorprendenti. In soffitta il blocco antifascista e la guerra al fascismo. In Polonia il proletariato “”comunista”” non si opponeva all’avanzata tedesco-russa, in Francia la sutazione per stalinismo è delle più critiche (…) Quale fu invece l’atteggiamento dei partiti di “”sinistra”” dopo l’occupazione? Le correnti social-scioviniste continuarono blandamente nell’illegalità a predicare la lotta per la difesa nazionale in unione con l’Inghilterra, dove la “”unione sacra”” del laburismo e dei conservatori celebrava i suoi saturnali dopo la caduta del gabinetto di Chamberlain. Contemporaneamente si sviluppava in Francia una forte tendenza poltiica socialista al pacifismo più spinto e perfino alla collaborazione con il nazismo. Tale socialfascismo che faceva capo al “”Midi Socialiste”” considerava possibile la graduale “”lotta”” per gli interessi economici della classe operaia e per determinate riforme di struttura nell’ambito dello stato moderno totalitario. (…) Ed il Partito Comunista francese? A Parigi occupata dai nazisti il PCF nel primo periodo dell’occupazione veniva tollerato dal comando tedesco, l'””Humanité”” veniva venduta per le vie della capitale con il tacito consenso della “”Kommandantur”” presso la quale erano in corso trattative per la legalizzazione del giornale. Redattoricomunisti collaboravano al settimanale “”France au Travail”” sindacalista collaborazionista (…). Thorez e Duclos, gli intemerati campioni dell’antifascismo, parlavano dalla radio nazista di Stoccarda agli operai francesi mentre i loro sicari, tacitamente spalleggiati dal capitalismo mondiale, assassinavano “”il provocatore”” Trotsky, “”spia del nazismo””. (…) Il 20 giugno del 41 De Gaulle era ancora un traditore, due giorni dopo i redattori dell’Humanité coniavano per il il titolo di “”grande democratico””. Soltanto ora a distanza di tre anni dalla fine della guerra, lo stalinismo lancia palle di fuoco contro il gollismo e la cagoulle poiché i due movimenti politici si battono sulle oppostre trincee dell’imperiosmo internazionale. (…) Nel luglio ’43, con un tratto di penna, la burocrazia sovietica scioglieva la III Internazionale fondata da Lenin per il rovesciamento del capitalismo i utti i paesi. Si tentà di seppellire sotto il peso dell’Unità nazionale e della “”Resistenza partigiana”” le aspirazioni rivoluzionarie dei lavoratori di tutto il mondo. (…) In Francia, dopo l’occupazione nazista il primo giornale stampato alla macchia fu l’organo dei trotskisti: ‘La Verité’. Nei primi mesi della lotta, fino al giugno del 1941, il trotskismo, pur abusando di parole d’ordine illusorie (fronte unico con lo stalinismo quando erano note le collusioni del Pcf con l’occupante nazista; il governo operaio e contadino, formula trapiantata meccanicamente dal particolare ambiente sociale russo del primo ‘900 in un paese di grande sviluppo capitalismo e in piena contesa militare) si batté decisamente contro le deportazioni in massa degli operai francesi, ponendosi alla testa degli scioperi economici che scoppiavano continuamente nel paese. Contro l’atteggiamento collaborazionista e filotedesco dello stalinismo, la ‘Verité’ rivendicò il carattere internazionale e rivoluzionario spiegando agli operai il loro compito di lotta classista contro tutti gli imperialismi. Ma le tare opportunistiche della IV Internazionale non tardarono però a palesarsi. La natura intermedista, confusa, indecisa della linea politica trotskista, se si presenta deleteria nei periodi di stasi sociale assume caratteri di tragico opportunismo in fasi critiche o di conflitto bellico. Il 21 giugno 1941 (attacco tedesco all’Urss) mentre si verificava un profondo rovesciamento delle posizioni staliniste, la IV Internazionale, prendendo le mosse da una errata e superficiale analisi dello Stato russo, scivolò senza rimedio sul piano inclinato del difesismo e di una sostanziale collaborazione. (…) La stampa trotskista invece esortò alla “”difesa incondizionata dell’Urss”” sostituendo al disfattismo rivoluzionario le nuove formule di appoggio allo stato operaio (sia pur degenerato) ed ai pretesi caratteri “”socialisti”” (sic!) dell’Economia russa. ] [‘Il Proletariato e la Seconda Guerra Mondiale’ (pag 55-76) (da Battaglia Comunista, nn. 28-29-31-32 del 1947 e nn. 2,5,11 del 1948)] (pag 57-59-60-66-68-70) Alcuni documenti tratti da Fondo Gaetano Perillo presso la Biblioteca genovese dell’Istituto Gramsci”,”BORD-001-FER”
“AAVV”,”Analisi razionale della Bibbia.”,”””Il lavoro allontana da noi tre grandi mali: la noia, l’invidia ed il bisogno’ (Voltaire) (in apertura)”,”RELx-001-FER”
“AAVV”,”Lotta di classe. Bollettino sindacale della Sinistra Comunista.”,”All’interno del N. 1 a pag 3: ‘Tesi presentate dalla Sinistra al III Congresso del Partito Comunista d’Italia (Lione 1926): questione sindacale e questione agraria. Benché espressione d’una fase storica determinata, queste tesi sono per noi tuttora valide per orientare il lavoro sindacale dell’avanguardia rivoluzionaria.”,”BORD-004-FER”
“AAVV”,”Resoconto stenografico del XVII Congresso Nazionale del Partito Socialista Italiano. Livorno 15 – 20 Gennaio 1921. Con l’aggiunta dei documenti sulla fondazione del Partito Comunista d’Italia.”,”Congresso PSI Livorno 1921.”,”MITC-013-FL”
“AAVV”,”Ultime lettere da Stalingrado.”,”Statistica sullo “”stato d’animo”” dei soldati (pag VII): la maggioranza sfiduciati e contrari alla guerra. (oltre il 60%) 1. Favorevoli alla condotta della guerra 2.1% 2. Dubbiosi 4.4% 3. Sfiduciati, contrari 57.1% 4. Decisamente contrari 3.4% 5. Senza opinione precisa, indifferenti 33.0% “”… Così ora tu sai che io non tornerò. Dillo con riguardo ai nostri genitori. Sono profondamente sconvolto e dubito veramente di tutto. Un tempo ero fiducioso e forte, ora sono piccolo e sfiduciato. Non capirò molto di quello che succede qui, ma il poco a cui prendo parte è già tanto da non poterlo mandar giù. Non mi si può far credere che i camerati muoiano con sulle labbra la parola: «Deutschland» o «Heil Hitler». Si muore, questo sì, non si può negarlo: ma l’ultima parola è per la mamma o per la persona più cara, oppure è solo un grido d’aiuto. Ne ho già visti cadere e morire a centinaia, e molti appartenevano, come me, alla Hitlerjugend, ma tutti, se ne erano ancora capaci, chiamavano aiuto, o invocavano il nome di chi però non poteva aiutarli (…)”” (pag 21)”,”GERN-013-FV”
“AAVV”,”Speciale Seconda Guerra Mondiale. Volume primo: Emeroteca.”,”Selezione del materiale e cura editoriale di GB. Allegato al volume chiavetta Usb con testo in pdf disponibile per indici volumi.”,”QMIS-036-FGB”
“AAVV”,”Per una politica rivoluzionaria in America Latina. Due appelli dell’Internazionale Comunista (1921). I. A proposito della rivoluzione in America, appello alla classe operaia delle due americhe, gennaio 1921; Agli operai e ai contadini dell’America del Sud”,”Il primo articolo è estratto dal volume ‘Sur la révolution en Amérique. Appel à la classe ouvrière des deux Amériques’, L’internationale Communiste , a. II, n. 15, gennaio 1921, ora in Michael Lowy, a cura, ‘Le marxisme en Amérique Latine de 1909 à nos jours’, F. Maspero, Paris, 1980, traduzione dal francese di Paolo Casciola; Anche il secondo articolo Agli operai e ai contadini…, è stato pubblicato su ‘La Correspondance Internationale, n. 2 20 gennaio 1923, pp. 26-27; anch’esso pubblicato nel volume di M. Lowy.”,”INTT-005-FGB”
“AAVV”,”Les résolutions présentées au Congrès de Tours. Résolution présentée par le comité de la Troisième internationale et par la franction Cachin-Frossard.”,”Trecc: (Parti communiste française, PCF) Partito politico francese. In seguito a una scissione dalla Section française de l’Internationale ouvrière (SFIO), il PCF fu costituito nel dicembre 1920, col Congresso di Tours, cui seguì, nel 1921, la scissione della Confédération générale du travail e la nascita della CGTU (Confédération générale du travail unitaire). Alle elezioni del 1924 il PCF contava già 900.000 voti. A partire dagli anni Trenta esso fu diretto da una nuova leva di quadri di origine operaia e strettamente legati all’Internazionale comunista, il più importante dei quali fu il segretario M. Thorez, che conservò tale carica fino al 1964. Dopo anni di polemiche coi socialisti, nel febbraio 1934, a seguito del tentato colpo di mano delle forze para-fasciste francesi e della grande manifestazione dei partiti operai, il PCF avviò una politica di unità operaia antifascista e antimonopolista, che culminò nel patto d’unità d’azione siglato con la SFIO (luglio 1934) e poi nella nascita del Fronte popolare (? ), contribuendo all’affermarsi di tale linea al 7° Congresso del Comintern. Nel 1935-36 il PCF consolidava il suo radicamento nella regione parigina e in particolare nella «cintura rossa» della capitale, raddoppiando i consensi elettorali sul piano nazionale; e tuttavia non partecipò al governo di fronte popolare diretto dal socialista L. Blum. Fortemente impegnato nell’aiuto alla Repubblica spagnola, il PCF conobbe la fase di maggiore difficoltà a seguito del Patto Molotov-Ribbentrop, allorché fu messo fuori legge dal governo (26 sett. 1939). Allo scoppio della Seconda guerra mondiale, il suo leader Thorez riparò in URSS, ma con l’attacco tedesco all’Unione Sovietica il PCF sposò la linea della guerra antifascista, rivelandosi poi la componente più attiva della Resistenza. Nel 1944 il partito, che intanto aveva riconosciuto la leadership di De Gaulle nello schieramento antifascista, entrò nel governo di unità nazionale. Nel 1946 il PCF raggiunse l’apice della sua forza, con oltre il 28% dei voti; tuttavia, aprendosi ormai la fase della Guerra fredda, fu estromesso dal governo (maggio 1947). Iniziò dunque un lungo periodo di opposizione, politica e sociale, in cui alle lotte per la pace e la difesa dell’URSS si affiancavano i grandi scioperi di massa. Nonostante l’isolamento, il PCF era il primo partito francese, ottenendo, tra il 1945 e il 1956, il consenso di più di un quarto dell’elettorato. Il ritorno al potere di De Gaulle mise in difficoltà i comunisti, che nel 1958, col nuovo sistema elettorale maggioritario, scesero al 19,2%, dei voti. Dopo la morte di Thorez (1964), il nuovo segretario W. Rochet intraprese una politica di riavvicinamento ai socialisti, che sfociò in accordi elettorali nel 1965-67, e al Partito comunista italiano, insieme al quale nel 1968 condannò l’intervento militare del Patto di Varsavia in Cecoslovacchia. Il 1968 aprì d’altra parte nuove contraddizioni per il PCF, che subì la contestazione da sinistra del movimento studentesco e dei «gauchisti», mantenendosi peraltro largamente egemone nella classe operaia. Nel 1972 il nuovo segretario, G. Marchais, condusse il riaccostamento ai socialisti fino alla elaborazione di un programma comune delle sinistre. Quindi il PCF partecipò assieme ai comunisti italiani e spagnoli alla breve stagione dell’. Nel 1977 il partito tornò su posizioni più rigide, riavvicinandosi all’URSS e uscendo dall’Unione delle sinistre. Nel 1981-84 tornò a partecipare a un governo diretto dai socialisti, ma perse consensi nella sua base popolare. Dopo il crollo dell’Unione Sovietica, il PCF tentò di unire continuità e rinnovamento. Guidato da R. Hue, dal 1997 al 2002 partecipò ai governi guidati dal socialista L. Jospin, ma anche questa esperienza finì per punire il partito sul piano elettorale. Nel 2003 la leadership passò a M.G. Buffet e nel 2004 il PCF fu tra i fondatori del Partito della sinistra europea. In occasione del referendum sulla Costituzione europea (2005), il partito si è schierato col fronte del «no», il quale ha prevalso col 55% dei voti. Tuttavia, alle elezioni del 2007, il PCF ha ottenuto solo il 4,3% dei consensi”” (treccani)”,”PCFx-002-FGB”
“AAVV”,”IV Congresso della Internazionale Comunista. Tesi manifesti e risoluzioni del IV congresso dell’ Internazionale comunista.”,”La questione del Partito comunista francese (pag 117-). La crisi del partito e il ruolo delle frazioni “”La rappresentanza del partito francese a Mosca da parte di Frossard e Souvarine rassicurerà sul fatto che ogni suggerimento dell’esecutivo, fatto in accordo con questi due compagni, avrà l’adesione dell’intero partito”” (130)”,”INTT-003-FC”
“AAVV”,”Dove va l’Urss. Perestrojka e marxismo.”,”Contiene ‘Lenin sulla Nep’ – Classici del marxismo (pag 65-66) (tesi di Lenin su Nep, ‘prender fiato’ sul terreno economico) (concezione marxista della transizione) “”In Russia – scrive Lenin, domina attualmente il capitalismo piccolo-borghese, dal quale si giunge, per la medesima strada, attraverso la medesima tappa – che si chiama «registrazione e controllo generale sulla produzione e distribuzione dei beni» – tanto al grande capitalismo statale quanto al socialismo”” (pag 66) “”Il socialismo non è concepibile senza una tecnica basata sulla scienza più moderna, senza un’organizzazione sistematica per opera dello Stato, senza la subordinazione di molti milioni di uomini ad una norma unica nella produzione e distribuzione dei beni. Queste sono cose che noi marxisti abbiamo sempre affermate; con gente che non ha capito questo (…) non vale la pena di scambiare neanche due parole in merito”” (pag 66)”,”RUSU-002-FGB”
“AAVV”,”Atti del Primo Convegno Nazionale di Storia Militare (Roma, 17-19 marzo 1969).”,”Particolare Relazione del Prof. MONTICONE Alberto su “”La storiografia militare italiana e i suoi problemi (1866-1918)”” (da pag 99 a pag 122). Interessante argomento, fuori dagli aspetti prettamente militari, è la relazione del Prof. DE ROSA Luigi su “”Incidenza delle spese militari sullo sviluppo economico italiano”” (da pag 183 a pag 209). <> (pag 186). (…) <> (pag 187). <> (pag 188). << (…) l’opposizione ai privilegi richiesti dalla Ditta Balleydier per stabilire a Sampierdarena una fonderia si potè vincere perchè fu sottolineato che nell’altoforno progettato si sarebbero potuti fondere cannoni di ferro di ogni specie, e perchè fu detto che i bisogni del R. Corpo di Artiglieria avrebbero avuto la precedenza assoluta. Questo avveniva nel 1840: venti anni dopo lo Stabilimento (…) era uno dei maggiori del litorale ligure. (…) (idem nel 1846 per le origini e svilippo) dell’Ansaldo di Genova.>> (pag 189, 190). (note a piè pagina, mentre per la relazione del Prof. De Rosa nella seduta pomeridiana del 18/3 le Note sono al termine del paragrafo).”,”QMIx-207-FSL”
“AAVV”,”La giovinezza di Franco Venturi. Fotografie e documenti, 1914-1952.”,”Brano della lettera a Croce del 24 ottobre 1937, da Parigi “”(…) Ho percorso con attenzione i due grossi volumi di carte di e riguardanti Buronarroti conservato alla Bibllioteca nazional. Credo poter concludere che per tutto quanto riguarda problemi politici francesi,specialmente nel periodo della Rivoluzione, ma anche in seguito, il lavoro di Robiquet (Paul) è sufficente. I documenti sono pubblicati con cura e abbastanza largamente, anche se il commento sia spesso inadeguato. Invece per tutto quanto riguarda problemi politici italiani quelle carte contengono ancora…”” (pag 26)”,”STOx-014-FSD”
“AAVV”,”Principi fondamentali di produzione e di distribuzione comunista (1930). ‘Lavoro collettivo del Gruppo dei Comunisti Intenazionali d’Olanda’”,”La presente opera collettiva Grundprinzipien Kommunistischer Produktion und Verteilung (Principi fondamentali di produzione e di distribuzione comunista) Gruppe Internationaler Kommunisten-Holland apparve per la prima volta 40 anni fa. I suoi autori apparteneva al movimento dei Consigli. I Consigli sono apparsi per la prima volta durante la rivoluzione russa del 1905. Secondo Lenin avevano già allora una forza per una presa del potere politico, sebbene si muovessero ancora, in realtà, su terreno della rivoluzione borghese. Per Trotzky, i Consigli operai rappresentavano, al contrario dei partiti politici all’interno della classe operaia, l’organizzazione propria del proletariato. L’olandese Anton Pannekoek vedeva nel movimento dei Consigli l’autoorganizzazione del proletariato, che avrebbe portato al suo dominio di classe e alla sua direzione della produzione. Con lo spegnersi della Rivoluzione russa e con la fine dei Consigli, l’interesse per questa nuova forma di organizzaqzione andò perduta.”,”TEOC-124-FL”
“AAVV”,”Chi ha vinto è la merce.”,”””I singoli individui formano una classe solo in quanto debbono condurre una lotta comune contro un’altra classe; per il resto essi si ritrovano l’uno contro l’altro come nemici, nella concorrenza”” (Marx Engels, L’ideologia tedesca)”,”SIND-003-FAP”
“AAVV”,”Libro di Mormon. Racconto scritto su tavole per mano di Mormon. Tratto dalle tavole di Nefi.”,”‘Il mormonismo è un movimento religioso fondato sugli insegnamenti di Joseph Smith, che dichiarò di aver ricevuto per rivelazione il Libro di Mormon. Questo testo sacro, insieme con la Bibbia, costituisce la base della fede mormone. Ecco alcuni punti chiave sulla storia e le credenze dei mormoni: Origini: La religione dei mormoni nacque il 6 aprile 1830 in una fattoria di Fayette, nello stato di New York, quando Joseph Smith fondò la Chiesa di Gesù Cristo dei Santi dell’Ultimo Giorno1. Fu in questa data che venne pubblicato il Libro di Mormon, che Smith dichiarò di aver tradotto in inglese da tavole d’oro ricevute da un angelo di nome Moroni. Questo testo racconta la storia di antiche civiltà americane e contiene insegnamenti religiosi. Dottrine e Credenze: Le credenze comuni a tutto il movimento mormone sono varie, ma alcuni punti salienti includono: Rivelazione continua: I mormoni credono in una rivelazione continua da parte di Dio. Tempio: Il tempio di Salt Lake City, Utah è il più noto edificio religioso della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni. Gospel Restaurato: I mormoni si riferiscono al loro pensiero religioso e dottrinale come il “Vangelo Restaurato”. Aspetti culturali e filosofici: Il termine “mormonismo” viene spesso utilizzato per riferirsi agli aspetti culturali e filosofici del movimento2. Organizzazioni poligame: Dopo la morte di Joseph Smith, alcune organizzazioni mormoni si separarono a causa di divergenze di opinione. La Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni è la branca più numerosa, ma esistono anche altre organizzazioni, come la Comunità di Cristo2. Mormonismo e cristianità: La relazione tra il mormonismo e il cristianesimo è complessa. Mentre i mormoni si considerano cristiani, alcune differenze dottrinali li distinguono da altre confessioni cristiane. In breve, il mormonismo è un movimento religioso con una storia affascinante e una serie di credenze uniche. Se desideri approfondire ulteriormente, puoi esplorare fonti come Wikipedia o risorse specifiche sulla religione mormone23’. (fonte copil)”,”RELx-001-FAP”
“AAVV”,”Storia del partito comunista (bolscevico) dell’ URSS.”,”Nota: mancano in questo volume le prime 16 pagine del testo”,”STAS-001-FAP”
“AAVV”,”Controrivoluzione e prassi rivoluzionaria.”,”Da Wikip: ‘Ottobre Rosso. Ne conseguirono dissidi e scissioni: la prima, nel 1962, dette vita a Milano al gruppo Ottobre Rosso, che scomparve nel giro di qualche anno’ riportato in: https://it.wikipedia.org/wiki/Partito_Comunista_Internazionalista Wikip: Partito Comunista Internazionalista Da Wikipedia, l’enciclopedia libera. Nessuna nota a piè di pagina Questa voce o sezione sull’argomento politica è priva o carente di note e riferimenti bibliografici puntuali. Sebbene vi siano una bibliografia e/o dei collegamenti esterni, manca la contestualizzazione delle fonti con note a piè di pagina o altri riferimenti precisi che indichino puntualmente la provenienza delle informazioni. Puoi migliorare questa voce citando le fonti più precisamente. Segui i suggerimenti del progetto di riferimento. Partito Comunista Internazionalista Stato Bandiera dell’Italia Italia Abbreviazione PCInt Fondazione 1943 Derivato da Partito Comunista d’Italia Dissoluzione 1952 Ideologia Comunismo Marxismo Anti-stalinismo Comunismo di sinistra Internazionalismo proletario Sinistra Comunista Italiana Collocazione Estrema sinistra, Sinistra extraparlamentare (dal 1948) Affiliazione internazionale Tendenza Comunista Internazionalista Seggi massimi Camera 0 / 630 Seggi massimi Senato 0 / 315 Seggi massimi Europarlamento 0 / 76 Seggi massimi Consiglio regionale 0 / 897 Testata Battaglia Comunista Prometeo Colori Rosso Sito web http://www.leftcom.org/it Modifica dati su Wikidata · Manuale Il Partito Comunista Internazionalista (PCInt) è stato un partito politico italiano attivo tra il 1943 e il 1952[1]. Il PCInt nacque nel Nord Italia per iniziativa di alcuni ex dirigenti del Partito Comunista d’Italia, tra i quali Onorato Damen, Mario Acquaviva e Rosolino Ferragni. Essi erano stati espulsi o estromessi per la loro adesione alle posizioni della sinistra comunista rappresentate da Amadeo Bordiga, uno dei cinque militanti che componevano il Comitato Centrale del PCd’I, in netto contrasto con la svolta della Terza Internazionale e con la «costruzione del socialismo in un solo Paese». Un ruolo importante nei primi anni di vita dell’organizzazione lo ebbe anche Bruno Maffi, che era approdato alla sinistra comunista dopo un’iniziale adesione al Partito Socialista Italiano. Indice 1 Storia 1.1 Inizi 1.2 Dalla Liberazione al Primo Congresso 1.3 La scissione internazionalista del 1952 1.4 Il PCInt – Battaglia Comunista 1.5 Dall’espulsione del bordighismo alla sua diaspora 1.6 La scissione di Milano del 1964: nasce il PCInt – Rivoluzione Comunista 1.7 La scissione di Jacques Camatte e le sue filiazioni nel 1966 1.8 L’uscita di Roger Dangeville nel 1966 e Le fil du temps 1.9 L’Istituto Onorato Damen del 2009 2 Ideologia 3 Simbolo 4 Risultati elettorali 5 Note 6 Bibliografia 7 Voci correlate 8 Collegamenti esterni Storia Inizi Il PCInt nasceva con la prospettiva che la sconfitta militare, il peggioramento delle condizioni di vita e le crescenti tensioni sociali facessero maturare una situazione rivoluzionaria simile a quella del precedente dopoguerra, il cosiddetto biennio rosso. Nel periodo che si apre il 25 luglio 1943 i comunisti internazionalisti iniziano uno sviluppo in particolare a Torino, Milano, Parma, Firenze, Asti, Casale e Sesto San Giovanni. La compagine internazionalista comprendeva militanti italiani scarcerati e quelli che rientravano dall’estero, in particolare da Francia, Belgio e Svizzera. Nel novembre 1943, dopo l’armistizio, uscì il primo numero clandestino di Prometeo[2], organo del PCInt formalmente costituito. La rivista fu diffusa nelle fabbriche del Nord Italia, insieme a volantini e documenti. In questo tessuto industriale si andavano creando nuclei di agitazione e organizzazione. A differenza di altre formazioni radicali, come Bandiera Rossa a Roma, Brigata Partigiana Stella Rossa in Toscana e Stella Rossa a Torino, che vedevano nella vittoria del campo democratico “il trionfo delle forze della civiltà”, Prometeo denunciò senza esitazioni la contrapposizione fascismo-democrazia, con conseguente condanna di ogni partigianesimo. Nelle indicazioni di Prometeo non vi era alcun indifferentismo, dal momento che non negava la lotta contro il nazismo e contro il fascismo; sottolineava tuttavia che “combattere il nazismo” è una cosa e “combattere il tedesco” è un’altra, avanzando la parola d’ordine: fraternizzazione dei proletari delle varie nazionalità, antimilitarismo e lotta di classe, per diffondere il contagio della volontà rivoluzionaria, come scriveva Prometeo il 1º marzo 1944. Il senso profondo della posizione del PCInt rispetto al nazifascismo era il rifiuto dell’unità democratico-borghese contro la frazione fascista del capitalismo, per sostenere una rivoluzione proletaria contro il capitale e, quindi, contro il nazifascismo. Furono anni che videro il Partito Comunista Italiano di Palmiro Togliatti fortemente attivo contro le posizioni del partito degli internazionalisti: gli internazionalisti gli attribuiscono da sempre gli omicidi politici di Mario Acquaviva, militante di Casale Monferrato e Fausto Atti, ucciso a Trebbo di Reno, nel bolognese, nel 1945, mentre era, infermo, a letto, per mano di quelli che Battaglia comunista denunciò essere sicari del PCI[3]. Battaglia denunciò la volontà di Palmiro Togliatti di eliminare fisicamente lo stesso Onorato Damen, sostenendo che egli avrebbe in tal senso chiesto autorizzazione al Comitato di Liberazione Nazionale. Nel corso del 1944, l’organizzazione raggiunse circa duemila iscritti e poté costituire federazioni in alcune città (consistenti quelle di Torino e Milano); furono costituiti “”gruppi di fabbrica””[4], in contrapposizione alle Commissioni interne promosse dal Partito Comunista Italiano. A partire dal giugno 1944 l’attività si orientò verso le formazioni partigiane, cercando di favorire una prospettiva anticapitalistica[5]. Dalla Liberazione al Primo Congresso Dopo la liberazione, proseguì la crescita del partito che, in luglio, assunse una dimensione nazionale, grazie alla fusione con la Frazione di Sinistra dei Comunisti e dei Socialisti Italiani, che si era diffusa nell’Italia Centro-Meridionale. Dal maggio 1945 l’organo del partito divenne il nuovo giornale settimanale Battaglia Comunista, mentre, dal luglio 1946, la testata Prometeo divenne la rivista teorica, con cadenza bimestrale. Dal 28 dicembre 1945 al 1º gennaio 1946 si svolse a Torino il Convegno nazionale del partito, che vide la partecipazioni di delegazioni estere, dalla Francia e dal Belgio, composte da militanti italiani, emigrati durante il fascismo, come Ottorino Perrone, o francesi, belgi e spagnoli, che avevano aderito alla fine degli anni trenta e all’inizio degli anni quaranta alla Frazione di sinistra del PCd’I. In questo periodo cominciò ad assumere particolare rilievo la collaborazione di Amadeo Bordiga che, sulla stampa del partito, pubblicò importanti scritti, proposti nella rubrica Sul filo del tempo. Dopo un’iniziale estensione in molti ambienti proletari, nei centri industriali ma anche nelle campagne, i comunisti internazionalisti dovettero affrontare crescenti difficoltà che, nel clima del bipolarismo Stati Uniti-URSS e a causa del maggiore peso comunicativo del PCI di Togliatti e Di Vittorio, riducevano sempre di più gli spazi della loro attività. Al Primo Congresso (Firenze, maggio 1948), il clima politico era profondamente mutato rispetto a due anni prima: il passaggio del PCI all’opposizione, dal maggio 1947, svuotò le sezioni dei comunisti internazionalisti e fomentò le polemiche, riguardanti in particolare la natura economica e sociale dell’URSS (definita “”capitalismo di Stato””), le prospettiva della fase in corso e il ruolo dei sindacati, cui si aggiunse poi la questione nazionale e coloniale. La diaspora dei militanti durante il regime fascista e le diverse esperienze maturate minarono l’omogeneità del comune patrimonio teorico, che aveva il suo cardine nelle Tesi di Roma del 1922. Il PCint si presentò alle elezioni per l’Assemblea constituente del 1946 e alle elezioni per la Camera dei deputati del 1948 e raccolse alcune decine di migliaia di voti (soprattutto in Calabria e Lombardia: ad esempio 14 000 voti in Calabria nel 1946, 1 300 voti a Cremona nel 1946, 10 000 voti a Milano nel 1948); la disputa elettorale, comunque, venne espressamente utilizzata non come via democratica al socialismo, ma come ulteriore cassa di risonanza della propria linea rivoluzionaria. La scissione internazionalista del 1952 Nel 1952 si consuma la prima scissione[6] in ambito internazionalista dopo la Liberazione. Il dissenso tra due anime nel Partito, una diretta da Onorato Damen, l’altra influenzata da Amadeo Bordiga (che pure non aderì mai al Partito comunista internazionalista), era emerso già negli anni precedenti. Dopo il 6 settembre 1950, Onorato Damen lascia la direzione del giornale Battaglia Comunista a Bruno Maffi. Onorato Damen critica in questo periodo la tendenza che sta emergendo a livello esecutivo, che ritiene essere di ripudio del Congresso di Firenze, per sancire una svolta non condivisa dal corpo del partito, centrata sulla valutazione che in quel momento storico nulla era possibile fare, se non un’azione di delimitazione di classe. Damen critica duramente questa posizione, che giudica una «calata di brache di fronte ai problemi gravi ed urgenti posti al proletariato e alla sua avanguardia rivoluzionaria dalla crisi e dalla guerra in preparazione» (risposta di Damen alla Circolare del 29 ottobre 1950, con la quale Maffi comunica al corpo militante la mozione approvata a stretta maggioranza dal Comitato Centrale del Partito (CC), nella riunione dell’8-9 settembre 1950). La linea presa dal Comitato Esecutivo (CE) del Partito è confermata nel Convegno Nazionale del 6 gennaio 1951. Questa linea si può sintetizzare in alcuni punti fondamentali: sabotaggio dei sindacati; astensione dagli scioperi con carattere rivendicativo immediato; abbandono dell’attività politica nelle fabbriche. Nel corso di quell’anno le due componenti dibattono serratamente sui punti di dissenso, articolando la discussione sulla proposta di una nuova Piattaforma politica da parte dei bordighisti, ribattuta nei vari punti salienti dallo stesso Damen, il quale inizia a svolgere un’attività faziosa all’interno del partito unitamente ad altri membri del CC (Stefanini, Lecci, Bottaioli); il 1º luglio 1951 il CC deplora questo comportamento. La situazione si aggrava quando la corrente Damen produce un bollettino interno, rompendo di fatto la disciplina del partito; a seguito di ciò il 5 ottobre 1951 il CE procede all’espulsione di Damen e degli altri tre componenti del CC. La corrente Damen continua comunque la propria attività e indìce un II Congresso del partito (promuovendola attraverso una copia del giornale Battaglia Comunista, differente nel formato e nella grafica dall’originale), nell’ipotesi che potesse fungere da momento risolutivo dei dissensi interni, su una base di chiarezza e obiettività. Tale Congresso era chiamato a pronunciarsi sull’intervento del partito nelle lotte rivendicative operaie, sull’eventuale intervento nei sindacati come frazione comunista, sull’eventuale partecipazione alle Commissioni interne, sulla definizione dell’Urss come paese capitalista o tendente al capitalismo e sull’atteggiamento da assumere rispetto alle potenze coinvolte nella ipotizzata guerra mondiale a venire. La componente avversa in cui maggiormente si riconosceva Bordiga e nella quale egli iniziò a prendere parte sempre più attiva, non riteneva invece utile il Congresso. La corrente bordighista si riunì a Firenze nel dicembre del 1951, dove Bordiga lesse le Tesi, denominate “”il catechismo””, come condizione di adesione al partito. Maffi registrò la testata del giornale nel gennaio del 1952 con un nuovo proprietario (il precedente era Bottaioli). Il Congresso promosso dalla corrente Damen, che si tenne dal 31 maggio al 2 giugno, fece decadere dalle cariche tutti i componenti dell’esecutivo, nominandone di nuovi (Ferragni, Lecci e Bottaioli). Si consumò di fatto la scissione in campo internazionalista. Vi erano ormai due organizzazioni; la questione del giornale (vi erano infatti due giornali con lo stesso nome) fu risolta con una causa intentata da Bottaioli, che rivendicò ed ottenne la proprietà della testata. La corrente in cui si riconosceva Bordiga, e nella quale ormai aveva preso parte attiva, terminò la pubblicazione di Battaglia Comunista a fine settembre 1952 con il n. 16 e continuò l’attività dando alla luce la testata Il Programma Comunista. Il nome del partito, al pari, restò lo stesso, Partito comunista internazionalista; la rivista teorica, Prometeo, restò nelle mani del gruppo di Damen. Uscì, come rivista teorica del nuovo raggruppamento bordighista, un solo numero di Sul filo del tempo. Si era dato vita dunque a due organizzazioni internazionaliste. Il Partito Comunista Internazionalista – Battaglia Comunista (Damen) Il Partito Comunista Internazionale – Il Programma Comunista (Bordiga) Il PCInt – Battaglia Comunista Il Partito Comunista Internazionalista – Battaglia Comunista indica come momento della sua definizione politica il secondo congresso del PCInt (Milano, 2-4 maggio 1952), al quale non partecipò la tendenza di Amadeo Bordiga che dall’inizio dell’anno usciva con la testata Il Programma Comunista. In tale occasione fu messa a punto la “”Piattaforma politica del partito””, dove particolare rilievo assunse la netta esclusione di ogni appoggio ai movimenti di liberazione nazionale che, in quegli anni, dominavano la scena politica mondiale, alimentando il cosiddetto terzomondismo. Fin dall’inizio, Battaglia Comunista cercò occasioni di confronto, e spesso di collaborazione, con altre formazioni politiche, come il francese Socialisme ou Barbarie, il gruppo statunitense News and Letters animato da Raja Dunayevskaya, Fomento Obrero Revolucionario (FOR) di Grandizo Munis, Azione Comunista di Bruno Fortichiari e Arrigo Cervetto, Unità Proletaria di Danilo Montaldi. Questa attività ebbe positivi sviluppi sul piano internazionale, contribuendo alla maggiore conoscenza delle reciproche esperienze e posizioni politico-teoriche. Nel settembre del 1960 il Partito avanzò a Programma Comunista e ad Azione Comunista la proposta di incontrarsi e discutere sulla necessità impellente di costruire un polo di riferimento per la classe. A differenza di Programma, Azione Comunista accettò l’invito al confronto, che però non ebbe sviluppi duraturi. La data dell’iniziativa non era casuale, essendo da poco caduto il governo Tambroni a seguito di violentissimi scontri tra lavoratori e forze dell’ordine, durante i quali la polizia aveva sparato e ucciso diversi manifestanti. All’epoca solo il campo internazionalista e quello anarchico si erano schierati dalla parte dei giovani dalle magliette a strisce protagonisti del luglio 1960 e, due anni dopo, di quella dei giovani operai torinesi di Piazza Statuto che si rivoltarono contro le dirigenze sindacali. Nel 1977 il Partito organizzò la “”Prima Conferenza dei Gruppi della Sinistra comunista internazionale””[7] (Milano, 30 aprile – 1º maggio 1977), alla quale parteciparono numerose organizzazioni, tra le quali la Corrente Comunista Internazionale. In seguito, furono organizzate altre due Conferenze e, grazie a questi incontri, Battaglia Comunista, insieme all’organizzazione inglese Communist Workers Organisation (CWO), nel 1983 costituì il Bureau Internazionale per il Partito Rivoluzionario (BIPR), che nel 2010 cambierà il nome in Tendenza Comunista Internazionalista (ICT). Dall’espulsione del bordighismo alla sua diaspora Programma Comunista, grazie alla collaborazione di Amadeo Bordiga, affrontò questioni di pressante attualità che, movendo dalla natura economica e sociale della Russia post-rivoluzionaria, entravano nel merito dell’evoluzione del modo di produzione capitalistico, contribuendo allo sviluppo della teoria marxista. Alla fine degli anni cinquanta, l’organizzazione assunse una dimensione internazionale; dapprima in Francia e Belgio, poi in altri Paesi d’Europa, apparvero pubblicazioni in francese, inglese, tedesco, spagnolo e, occasionalmente, anche in altre lingue. L’attività in campo operaio e sindacale e, più in generale, proletario fu impostata nella consapevolezza di attraversare una fase contro-rivoluzionaria, che tuttavia non impedì divergenze riguardo alle forme di organizzazione da adottare. All’inizio degli anni sessanta la ripresa delle lotte operaie[8] spinse alcuni militanti a intervenire e svolgervi un ruolo di propaganda e agitazione classiste. Contemporaneamente, Amadeo Bordiga e altri militanti, tra i quali Jacques Camatte, maturarono invece la convinzione che si stesse attraversando una lunga fase contro-rivoluzionaria, nella quale il partito si sarebbe ridotto a una piccola entità, con compiti e ruoli completamente diversi da quelli dei partiti nati sull’onda della Rivoluzione d’ottobre (Terza Internazionale), e giunsero alla conclusione che si dovesse “”consegnare alla storia”” l’Internazionale Comunista, in quanto espressione di una fase storica ormai superata. Ottobre Rosso Ne conseguirono dissidi e scissioni: la prima, nel 1962, dette vita a Milano al gruppo Ottobre Rosso, che scomparve nel giro di qualche anno. Rivoluzione Comunista Fu più consistente la seconda, del 1964, da cui sorse Rivoluzione Comunista, tuttora operante. Groupe programme communiste Nel 1963, intanto, il Groupe programme communiste di Francia si scioglie e aderisce al PCInt – Programma comunista, con la modalità dell’adesione individuale dei membri. Questo gruppo aveva precedentemente pubblicato delle riviste ciclostilate intitolate Travail de groupe, nel biennio 1956-1957. Quando assume il nome di Programme communiste, si riferiva al PCInt – Programma comunista ancora solo come ad un’organizzazione ‘sorella’ italiana. Dal 1962-1963 inizia un percorso nel quale i militanti francesi presentano ai propri lettori un legame più organico con il partito italiano. Nell’estate del 1963 uscì il giornale Le prolétaire, Bulletin mensuel du parti communiste internationaliste (programme communiste), e da settembre dell’anno successivo come Organe mensuel du parti communiste internationaliste (Programme communiste). Le prolétaire usciva come supplemento a Programme communiste. Quando il Groupe Programme communiste si sciolse, alcuni suoi aderenti non entrano nel PCInt ma in Socialisme ou Barbarie. A tal punto, Programme communiste esce finalmente come Rivista teorica del PCInt Programme communiste. Tesi di Napoli Nel luglio 1965, Programma Comunista adottò le cosiddette Tesi di Napoli[9], in cui oltre ai concetti di partito storico e di partito formale, sul piano organizzativo sanciva l’adozione del centralismo organico, con l’abbandono formale del centralismo democratico (in realtà, mai operante). Fu questo il periodo della scissione del gruppo di Jacques Camatte e l’uscita di Roger Dangeville compiutesi nel 1966. Nonostante l’introduzione del centralismo organico, i problemi di fondo di Programma Comunista restarono irrisolti, provocando una serie di scissioni. Kommunismen Nel 1972 fu la volta della scissione della sezione scandinava, guidata da Carsten Juhl, su posizioni prossime a quelle del KAPD, che diede vita alla rivista Kommunismen, che durò però poco tempo. Gli anni dopo la morte di Bordiga Sono anni difficili per l’organizzazione quelli che seguono la morte di Amadeo Bordiga. Nel periodo dal 1968 al 1971 si sviluppò una politica sindacale che recuperava il sostegno alla CGIL definita “”rossa””, arrivando all’opposto, nel 1972, a teorizzare con i Punti sindacali il superamento storico del sindacato e dell’intervento dei comunisti in esso. Nel 1974-1975 il partito, tradizionalmente astensionista, invita al voto per i referendum su aborto e divorzio in Italia e per quello relativo all’immigrazione in Svizzera. Nel 1976 si aggira la regola dell’anonimato con cui si pubblicavano gli scritti di partito, attraverso alcune edizioni dove il nome di Amadeo Bordiga compariva come autore dello scritto. Programma, ancora, prende parte a Comitati di lotta interclassisti, e teorizza l’esistenza di supplementi di doppie rivoluzioni, con posizioni sostanzialmente a favore dei movimenti di liberazione nazionale emergenti nei paesi periferici. Partito comunista internazionale – Il Partito Comunista Nel 1974, in questa fase tempestosa della vita interna, vengono espulse le sezioni fiorentine del partito, che si riorganizzeranno come Partito comunista internazionale – Il Partito Comunista (da questo partito uscirà una piccola compagine che darà vita nel 2000 al progetto web Materialismo Dialettico). Dal 1979 questo partito pubblica anche la rivista teorica Comunismo. Dal 1989, presente anche a Liverpool, pubblica inoltre in Gran Bretagna la rivista Communist Left. Altre edizioni: in francese La Gauche Communiste, dal 1981, e in spagnolo La Izquierda Comunista, dal 1994. Attualmente, in Italia il gruppo è presente a Firenze, Bolzano, Genova e Torino. Nucleo Leninista internazionalista Nel 1977 si scinde ancora un gruppo che formerà il Nucleo Leninista internazionalista, poi, alla fine del decennio, Nuclei leninisti internazionalisti dalla fusione col gruppo che pubblicava la rivista Il Leninista. Parte dei membri dei Nuclei parteciperanno negli anni novanta alla costituzione dell’Organizzazione Comunista Internazionalista, per poi uscirne nel 2007 come Nucleo Comunista Internazionalista. Il Nuovo Corso Sono anni che da più parti nell’organizzazione, e poi dai gruppi scissionisti, vengono definiti inizio del Nuovo Corso, allontanamento dall’invarianza marxista e crescente attivismo. Ne seguono lotte intestine che proseguiranno fino alla crisi dell’organizzazione del 1982, con alcuni strascichi successivi. Tra la fine degli anni settanta e i primi anni ottanta vengono espulse le sezioni di Ivrea e Torino, Marsiglia e Francia meridionale, sulla base della loro messa in discussione della gran quantità di comitati messi in piedi o partecipati dal partito, comitati di natura interclassista. Furono allontanate poi le sezioni di Madrid, Schio, Benevento-Ariano Irpino e Torre Annunziata. Les Cahiers du marxisme vivant In Francia, dall’esclusione dal partito bordighista nacque poi nel 1981 il gruppo Les Cahiers du marxisme vivant, animato da Suzanne Voute (anche nota con lo pseudonimo Frédéric, Suzanne Voute fu, con Alberto Vaga, tra le principali esponenti della Fraction Française de la Gauche Communiste Internationale, attiva tra il 1943 e il 1959, nonché parte dello staff dell’edizione francese delle Opere di Karl Marx, curata da Maximilien Rubel per i tipi della casa editrice Pléiade). Il gruppo è tuttora esistente, in Francia, con forze ridottissime, e principalmente dedito ad attività editoriale di ristampa. Il 1982, l’anno della crisi Si avvicina il 1982, l’anno della crisi esplosiva di Programma. La crisi serpeggiava nell’organizzazione dal 1979; alcune delle principali questioni erano: quella della tattica nei confronti delle lotte immediate e degli organismi di lotta proletari indipendenti dal collaborazionismo tricolore, e quella nota storicamente come ‘nazionale e coloniale’ (A proposito di Medio Oriente e Maghreb. Valutazioni sbagliate da premesse sbagliate, «Il comunista», n. 121, luglio 2011). Il “”detonatore della crisi”” (Ibidem) fu la “”questione mediorientale””, l’impostazione che si era affermata su vari organi di stampa internazionale del partito, in particolare su quello destinato ai paesi arabi, El Oumami. Si apriva a una valutazione della “”questione nazionale palestinese”” che prescindeva dalla posizione classica di Lenin e della Sinistra italiana, lasciando indendere che potessero essere le organizzazioni “”borghesi”” come l’OLP, o quantomeno la spontaneità delle masse arabe, a poter aprire allo scatenamento della guerra di classe, senza la presenza di un partito comunista su posizioni classiste. El Oumami scisse su basi nazionaliste borghesi terzocampiste, divenendo poi Organo dei comunisti leninisti algerini. Nello stesso periodo la maggioranza dei militanti parigini e alcuni altri membri del partito in Francia, su posizioni “”apparentemente vicine a El Oumami””, escono dall’organizzazione con la prospettiva di pubblicare una rivista intitolata Octobre (cfr. Convulsions in the revolutionary milieu, «International Review» n. 32 – 1st Quarter 1983). In Germania viene meno la sezione del partito che pubblicava Proletarier, come accade anche in America Latina (cfr. Ibidem). Diversi militanti si allontanano dell’organizzazione protestando contro le espulsioni delle citate sezioni, o in preda allo sconforto dinanzi alla situazione che emergeva in quegli anni. La crisi fu gestita su basi diverse dal consueto. I dirigenti sopravvissuti alla diaspora (concentrati nella sezione di Milano) senza una direzione centrale, dopo l’evidente fallimento del centralismo organico tanto propugnato da Amadeo Bordiga, ma mai effettivamente praticato, tentano di salvare ciò che rimane dell’organizzazione. Dal momento che nessuno si sente in grado di assumersi la responsabilità di coprire la figura deCU come direzione del Partito, si reintroduce il metodo democratico del voto (PCInt., Bollettino n. 1, XI 1982), e sulla base del voto democratico viene eletto un Comitato Centrale, che poi nel giugno 1983 prende il posto del tradizionale Centro. All’interno il dibattito comunque continua con varie divergenze, fino all’ottobre del 1983 quando Bruno Maffi e Alfonso Pinazzi (proprietario della testata) ritirano improvvisamente la testata del giornale, contestando quanto esposto nei numeri 7 e 8, sostanzialmente una critica che metteva in discussione tutta l’esperienza della sinistra comunista, per questo i redattori furono accusati di “”liquidazionismo””. La decisione improvvisa e che non vide alcun dibattito all’interno della sezione di Milano, dove vi era il maggior numero di dirigenti, lasciò tutti perplessi. Venne quindi deciso di continuare l’attività uscendo con la testata COMBAT. Giornale per il Partito comunista internazionale a cui inizialmente parteciparono tutti i componenti della precedente direzione. Ulteriori dissidi interni videro la nascita del Partito comunista internazionale – Il Comunista (che in Francia pubblica Le prolétaire e la rivista teorica Programme Communiste; sono i giornali storici della corrente bordighista in Francia. Difatti, il proprietario legale delle testate, dopo la lotta politica interna di quel periodo, valutò di cedere la proprietà a tale raggruppamento [cfr. Sulle differenze tra le posizioni della sinistra comunista e del partito comunista internazionale e le posizioni dei gruppi che pretendono di esserne «eredi», «Il comunista», n. 115; novembre 2009 – gennaio 2010]). Nacquero di fatto altre diverse organizzazioni: Il Partito comunista internazionale – Programma Comunista, di fatto ricostituito dopo la crisi, dietro la guida di Bruno Maffi. Il nuovo Centro respinge i numeri di Programma Comunista da luglio 1983 a gennaio 1984, considerandoli come estranei alla genuina vita e storia del partito. Di fatto, nel 1984 Programma Comunista conosce una riorganizzazione vera e propria. Nel 1990 si riaprono i rapporti con alcune sezioni che furono allontanate negli anni della crisi interna, come quella di Schio, che riprese il comune lavoro attorno all’originaria testa Il programma comunista. Nel 2000 si ricongiunge a Programma la sezione di Madrid. Notevolmente ridotto, Programma Comunista prosegue tutt’oggi la propria attività, con l’ulteriore lutto di Bruno Maffi. Altre riviste pubblicate: Cahiers Internationalistes in Francia e, in lingua inglese, Internationalist Papers. Manca tuttora (2017) sulla sua stampa una valutazione organica e sistematica della crisi del 1982. Il Partito Comunista Internazionale – Bollettino, che in Francia pubblica Pour la défense du programme communiste. Il Partido Comunista Internacional – el comunista (nueva edición) di Madrid. Il Partido Comunista Internacional – Programa comunista del Venezuela. Il gruppo raccolto dal 1981 intorno a Lettere ai compagni, nel 1999 sostituite con Quaderni internazionalisti, poi n+1 da maggio 2000. Il Partito comunista internazionale – Sul filo rosso del tempo. Nel 2005 la sezione di Schio si separa nuovamente da Programma, dando vita al Partito comunista internazionale – Sul filo rosso del tempo. Il Partito comunista internazionale – La freccia nel tempo Nel 2014 una parte dei militanti del gruppo Partito comunista internazionale – Sul filo rosso del tempo inizia la pubblicazione della rivista La freccia nel tempo. Tesi caratterizzante il lavoro di questa nuova pubblicazione è la necessità di proseguire “”il lavoro teorico della Sinistra Comunista sciaguratamente interrotto negli anni ’70″” (cfr. Chi Siamo e Cosa Vogliamo), sostenendo che era errata la posizione che allora prevaleva in Programma Comunista sulla fine del restauro della dottrina comunista. Questo raggruppamento, che enfatizza la necessità di portare fino in fondo la rottura con il “”Nuovo Corso”” sopra descritto, sottolinea che l’esiguità delle forze della sinistra comunista odierna non deve giustificare la stasi nella restaurazione teorica: anche col rischio di sbagliare, il restauro della teoria marxista deve proseguire, è un “”compito permanente””, e in generale bisogna continuare a “”funzionare come Partito”” (Ibidem) anche quando è evidente che non si è già “”Partito””. Poco dopo fa la sua comparsa La Sinistra Comunista Internazionale, originatasi dal vecchio gruppo Partito comunista internazionale – Sul filo rosso del tempo che per vicissitudini interne cessa l’attività il 6 luglio 2013. La scissione di Milano del 1964: nasce il PCInt – Rivoluzione Comunista Rivoluzione Comunista (RC) sorse nel novembre 1964, in seguito ad una scissione milanese da Programma Comunista. Il motivo fu l’opposizione alle Tesi presentate da Amadeo Bordiga alla riunione di Firenze, che intendevano stabilire nuovi criteri organizzativi, basati sul centralismo organico. Per Rivoluzione Comunista il 1964, l’anno della scissione, era caratterizzato dalla fine del boom economico, con l’inizio di una fase di significative lotte operaie. Mentre per i programmisti la fase era controrivoluzionaria, nel gruppo che darà poi vita a RC matura l’esigenza di un più significativo intervento nella classe. Il gruppo agisce da frazione già dalla fine del 1963, per passare dal programmismo all’internazionalismo militante. Quando si costituì in partito, il gruppo scissionista ha attraversato una fase di discussione interna e di delimitazione politica rispetto a Battaglia Comunista e a Programma comunista. È una fase che va dal 1964 al 1967. Nel 1965 erano ancora forti le divergenze nel gruppo rispetto all’azione pratica da intraprendere. Il superamento di questa fase si ebbe solo con la separazione del gruppo, con l’esclusione di una minoranza che, alla fine del 1965, costituì il Gruppo comunista internazionalista autonomo e, in seguito, pubblicò la rivista L’Internazionalista (1975-1990), gruppo che RC tacciò di formalismo. RC assunse una struttura organizzativa articolata in specifici organismi, come i nuclei di fabbrica e le commissioni per il lavoro di massa, che riflette l’importanza data al terreno dell’intervento pratico. Il senso del lavoro politico di RC è difatti nell’intervenire su ogni terreno di lotta, dando una forte enfasi all’importanza della prassi. Oltre all’organo di Partito (La Rivoluzione Comunista) RC ha dato vita a numerose pubblicazioni, rivolte ai diversi settori di intervento: il bollettino sindacale Lotte Operaie, L’Agitatore Comunista per gli studenti, Donna Proletaria e altri per situazioni contingenti. Di fronte alle agitazioni studentesche (1968) e all’autunno caldo (1969), fino al 1971, si distinse per un’intensa ed estesa attività di propaganda, di agitazione e di organizzazione delle lotte, senza tuttavia raggiungere apprezzabili risultati, la sua presenza organizzata stabile restando circoscritta alle province di Milano, Genova e Varese (con ramificazioni temporanee a Torino, Ancona, Catania ecc). Nel 1973, con la sua VIII Conferenza, RC stabilisce di lottare risolutamente contro l’estrema sinistra di matrice marxista-leninista, spontaneista e operaista. Nel 1974, nell’XI Conferenza, tratta invece dei gruppi della Sinistra comunista: conclude che Battaglia Comunista e Programma Comunista non hanno capacità di saldezza sul terreno pratico, viziati come sarebbero di empirismo e teoricismo. Lotta Comunista viene definita tatticista, limitata alla pratica organizzativa e al movimentismo, allineandosi all’estrema sinistra interclassista. Duro il giudizio sulle tre componenti principali della Sinistra Comunista Italiana di quel periodo: tutte sarebbero da ostacolo alla ricostruzione del Partito comunista. Nel 1975 Rivoluzione comunista tiene il suo VI Congresso, dove lancia la linea del Fronte proletario per contrastare la crisi e la reazione dello Stato. Nel Congresso seguente, nel 1976, ritiene che il 1975 sia stato un anno di svolta nel quale la classe dominante acquisisce coscienza della crisi e si attrezza per gestire la nuova fase. In questo Congresso si criticano fortemente il parlamentarismo e il terrorismo, ritenendo che i proletari più avanzati debbano raggrupparsi in comitati nei quali l’azione violenta si relazioni sempre allo sviluppo dell’azione proletaria e al rafforzamento del partito. Nell’VIII Congresso del 1977 RC ritiene che si stia radicalizzando un’offensiva da parte della borghesia contro il proletariato, ed elabora la tattica della Difesa proletaria, a sostituzione del Fronte proletario. Il 1978 vede l’organizzazione della V Conferenza operaia, che promuove una Piattaforma per la difesa proletaria, e apre all’ipotesi di costruzione di una nuova organizzazione di massa operaia. Nello stesso anno si tiene il IX Congresso di RC, che enfatizza la necessità della difesa dei proletari, in particolare dei suoi strati più vulnerabili; promuove la necessità di una piattaforma immediata per mobilitare la classe operaia centrata su difesa del salario, anche per i non occupati, e apre a difesa di salute, aborto, scuola gratuita, pensioni, misure contro il carovita e abolizione dell’IVA. A partire dal 1980 lancia la lotta contro l’economia definita ora di guerra. Lo Stato italiano avrebbe assunto carattere reazionario, la crisi si aggrava. Nel 1979, al X Congresso, e nel 1980 all’XI, si approva la cosiddetta rotta giovanile; al XII Congresso del 1981 e al XIII Congresso del 1982 elabora lo sviluppo dell’offensiva proletaria, all’insegna della parola d’ordine guerra sociale vs guerra statale e del fronte giovani-disoccupati-operai. Nel 1981 RC decide un lavoro politico stabile nel Sud Italia, e a Napoli in particolare: è l’anno dell’apertura del Fronte Meridionale. Dal 1983 al 1985 RC concentra la sua battaglia proletaria e femminile contro la nuova schiavitù che nasceva dalla diffusione dell’elettronica e dell’informatica nei processi produttivi e nella società. Dal 1986 al 1989 RC passa alla cosiddetta lotta offensiva. Nel XVII Congresso (1986) RC sostiene che la fase della lotta di classe è mutata, che si allargano le lotte sociali, con un passaggio all’offensiva, cui risponde con un programma in 12 punti. Nei due Congressi successivi sviluppa una critica dei nascenti Cobas, e promuove comitati di offensiva proletaria. Nel corso del XXV Congresso del partito, tenutosi nel giugno del 1995, RC riflette sui cambiamenti intercorsi nelle condizioni di vita del proletariato, proponendo una sintesi nel concetto di precarietà strutturale del lavoro. Il dominio capitalistico si estende al massimo grado a livello di proletarizzazione e nei termini di manipolazione distruttiva. Le classi si polarizzano in maniera crescente, la pauperizzazione è, nell’analisi di RC, radicale, e si andrebbe diffondendo la coscienza che il sistema capitalistico è invivibile, e che il potere e la politica che esprime sono reazionari, sottraendo spazio alle ideologie democratiche, al riformismo e al sindacalismo. RC parla apertamente di apocalisse del capitalismo. Il lavoro di costruzione del partito viene, come è sempre stato costitutivamente in RC, legato alla prospettiva di ampliamento della lotta e selezione di quadri in tale contesto. La valutazione che viene fatta è che il proletariato stia esprimendo in quel periodo il massimo di partecipazione a manifestazioni e mobilitazioni. Al contempo, i governi sarebbero andati in quegli anni a rafforzare l’offensiva contro i lavoratori e i pensionati, la militarizzazione dei territori. In questa fase RC concentra il proprio intervento nelle seguenti direzioni: sviluppo del partito mediante le lotte; centralità di donne e giovani; raggruppamento dei giovani disoccupati, cassintegrati e precari in una organizzazione unica; sostegno degli immigrati. Negli anni novanta RC teorizza che la flessibilità diventa un modello sanguinario, che la crisi di regime passa da na fase convulsiva a una dissolutiva, che la lotta di classe è in ripresa, che le forze marxiste-leniniste debbono coordinarsi per costiruire un partito comunista europeo, parte di un organismo comunista mondiale. Nel 1997 sostiene che il capitalismo stia avviando un economia di rottamazione; che si sia stabilito un militarismo sanguinario, quale svolta reazionaria, di controrivoluzione armata del potere, che si sente in diritto di sterminare il proletariato; che il capitalismo attraversi una fase di continue scosse del suo terremoto finanziario; che l’euro rappresenti un nodo di rivalità tra le borghesie d’Europa; che sia il momento di appellarsi con forza alla mobilitazione proletaria e all’internazionalismo, a favore di pensionati, giovani, immigrati, disoccupati e di tutti i lavoratori, contro il militarismo e gli interventi militari, nella prospettiva della rivoluzione e del potere proletario. La scissione di Jacques Camatte e le sue filiazioni nel 1966 Nel 1966, un esponente di spicco del Partito Comunista Internazionale – Il Programma Comunista, Jacques Camatte, guida una scissione dall’organizzazione bordighista contro quello che riteneva essere un nuovo corso attivista. Camatte, che riteneva prematura la stessa esistenza del partito di classe, dopo la pubblicazione nel dicembre 1966 di una rivista intitolata Record, costituì il Groupe Invariance, che nel 1968 inizia la pubblicazione dell’omonima rivista Invariance, il cui titolo si riallaccia all’elaborazione di Amadeo Bordiga sull’invarianza storica del marxismo. A partire dagli eventi del Sessantotto francese, Invariance, dopo 7 numeri nei quali si riallacciava alla dottrina prima sostenuta, inizia un vasto lavoro di critica della Sinistra Comunista Italiana, avviando una messa in discussione degli stessi Bordiga e Marx. Il concetto di Invarianza viene così esteso alla riscoperta della “”comunità umana perduta”” (Invariance n. 3, 1973), riconquistabile non attraverso “”la restaurazione del passato”” (ibidem) ma “”solo attraverso una nuova creazione”” (ibidem). Il maggio francese, per i militanti di Invariance, aveva messo completamente in discussione la teoria della coscienza rivoluzionaria, del partito rivoluzionario, dello sviluppo delle forze progressive: la lezione che il gruppo traeva era che “”il movimento del Maggio francese ha mostrato che ciò che è necessario è un nuovo modo di vivere, una nuova vita”” (ibidem). Nella nuova elaborazione teorica di Invariance il proletariato diventa una componente del capitale, pertanto incapace di compiere una rivoluzione in quanto classe, in quanto soggetto rivoluzionario. Sottolineando quella che riteneva essere la struttura totalitaria del capitale, le rivoluzioni assumevano nel pensiero di Camatte forma di lotta di tutta l’umanità contro il Capitale stesso. Questo pensiero portò Camatte all’anarco-primitivismo. In conseguenza di questa nuova prospettiva teorica di Camatte, nel 1969 un gruppo di militanti esce da Invariance (che comunque continua a essere pubblicata) e prosegue un lavoro teorico e politico sulla base dell’impostazione originaria del gruppo, attraverso la rivista Parti de Classe (1972). Nel 1975 la rivista di quello che si era costituito come Gruppo Comunista Mondiale prende il nome di Le Programme de la Société Communiste (Il Programma della società comunista). Il 1976 è invece l’anno della scissione del gruppo raccolto attorno alla rivista Communisme ou Civilisation. Per Communisme ou Civilisation il riferimento del Gruppo Comunista Mondiale alla prima Invariance è formale, siccome ne avrebbe sovvertito completamente il progetto, affermando che il programma è completamente restaurato, e non sarebbe restato che definire la tattica e costituire il partito. Quello che da Communisme ou Civilisation viene definito come “”apparente anti-attivismo”” (Communisme ou Civilisation n. 21) del Gruppo Comunista Mondiale non sarebbe altro, in realtà, che il risultato di una passività che fa il paio con una totale sclerosi che esporrebbe il gruppo a “deliri anarchici sul ruolo dell’individuo” e sulla concezione della militanza (Ibidem). Communisme ou Civilisation scinde dunque per proseguire il lavoro di restauro della dottrina marxista. Questo gruppo nel 1976-1977 si è concentrato sull””esposizione sistematica e lo sviluppo di tesi classiche”” su diversi temi dimenticati o deformati dopo Marx: dalla questione della periodizzazione del modo di produzione capitalistico in due fasi, alla questione agraria, al funzionamento del modo di produzione capitalistico e sulla sua “”crisi catastrofica””, e quindi al restauro dei fondamenti della teoria della crisi, proseguendo poi negli anni il suo lavoro di “restauro” teorico. Secondo Communisme ou Civilisation il capitalismo si muove per cicli di rivoluzione e controrivoluzione, cui si contrappone il “”movimento di costituzione del proletariato in classe e quindi in partito politico distinto””. Communisme ou Civilisation si considera come “”momento”” del partito storico (in base alla definizione di Bordiga), “”momento” nel senso dialettico di parte di una totalità. Dal 1988 il lavoro di Communisme ou Civilisation prosegue all’interno del progetto della Revue Internationale du Mouvement Communiste (Rivista internazionale del Movimento comunista), pubblicazione congiunta di diverse componenti comuniste internazionali (oltre a Communisme ou Civilisation, Union Prolétarienne e Aube internationaliste della Francia, Comunismo del Messico e Kamunist Kranti dell’India). La Revue Internationale du Mouvement Communiste nacque nel 1988 con l’obiettivo di mettere in comune le deboli forze dell’ambiente marxista, facilitando diffusione delle posizioni e la solidarietà tra militanti rivoluzionari. Un bilancio dell’esperienza di Communisme ou Civilisation viene realizzato nel 1998 dai suoi militanti. Nel corso di questa riflessione la maggioranza dei militanti decide che è il momento di voltare pagina. Nel dicembre di quell’anno vengono sospese le pubblicazioni della rivista; la minoranza che era invece contraria a questa decisione trova spazio per le proprie ragioni nell’ultimo numero della rivista insieme a quelle della maggioranza. L’organizzazione conduce un bilancio critico della propria esperienza, riconoscendo di aver scelto nel passato uno “”splendido isolamento settario”” (La fin d’un cycle, 1998, Communisme ou Civilisation in Revue Internationale du Mouvement Communiste), e di aver capitolato “”sulla questione filosofica”” (Ibidem) rintracciando una differenza sostanziale tra Marx ed Engles. Il proposito dei militanti di Communisme ou Civilisation diventa così “”appropriarsi del e comprendere il socialismo scientifico”” (Ibidem). Il gruppo sviluppa così una rottura con l’ambiente politico rivoluzionario esistente, per enfatizzare la quale decide la fine di Communisme ou Civilisation. Le maggiori critiche sviluppate nel 1998 sono relative alle diverse ipotesi sulla periodizzazione delle fasi del modo di produzione capitalistico e all’idea, ritenuta scorretta, di una natura essenzialmente tattica degli errori che hanno portato al fallimento della Terza Internazionale. In generale si ravvisa uno stato comatoso della teoria nell’ambito dell’ambiente marxista. Il settarismo viene ora letto come diffusa paranoia e vi si contrappone la necessità di unità tra le forze rivoluzionarie. Rifiutando un lavoro centrato sugli individui, si decide di proseguire con un’elaborazione collettiva, con un lavoro anonimo, come nella tradizione bordighista. Si valuta tuttavia insensata l’auto-attribuzione di un nome di gruppo o partito. Pertanto il collettivo assume dal 1998 lo pseudonimo di Robin Goodfellow, la vecchia talpa di Marx[10]. Con questo nome collettivo prosegue tuttora un lavoro che trova riscontro in libri e soprattutto nelle edizioni digitali e in internet; si considera infatti che la forma classica della rivista sia attualmente inadeguata. Nel 1987 il Gruppo Comunista Mondiale conosce un’altra scissione. I due spezzoni che ne risultano mantengono entrambi il nome di Gruppo Comunista Mondiale (GCM); uno dei due GCM prosegue la pubblicazione di Le Programme de la Société Communiste (Il Programma della società comunista) fino al 1992, anno in cui si scioglierà. L’altro GCM avvia nel 1989 la pubblicazione di Le Programme de la révolution communiste (Il Programma della rivoluzione comunista); questo gruppo è attualmente esistente con sede a Marsiglia, e prosegue le pubblicazioni della rivista. Il suo obiettivo principale è la restaurazione programmatica indirizzata alla formazione del Partito comunista mondiale, che per il GCM sorgerà dalla crisi catastrofica del capitalismo, che ritiene essere preparata dallo stesso sviluppo capitalistico. L’uscita di Roger Dangeville nel 1966 e Le fil du temps Lo stesso anno di Jacques Camatte, nel 1966, esce dal Partito Comunista Internazionale – Il Programma Comunista anche Roger Dangeville, altro esponente di rilievo del gruppo raccolto attorno a Amadeo Bordiga, membro di Programma comunista dal 1956. Dopo una brevissima collaborazione con lo stesso Camatte, Dangeville iniziò la pubblicazione della rivista Le Fil du temps, di stampo bordighista, nel 1967. Il titolo della rivista richiama una nota serie di 136 articoli, “”Sul filo del tempo””, pubblicati dapprima (1949-1952) su Battaglia Comunista e poi (1952-1955), dopo la scissione del 1952, su Programma comunista. Dangeville raccolse attorno a sé un gruppo di comunisti, soprattutto giovani, col quale proseguì la pubblicazione della rivista sino al 1976. De Le Fil du temps uscirono 14 numeri in francese (di cui i primi otto ciclostilati e i successivi stampati in tipografia; datati fino al numero 13, che era del novembre 1976, il quattordicesimo numero non reca data alcuna), e, col titolo Der Faden der Zeit, cinque numeri in tedesco, editi dal 1973 al 1977 a Berlino. Parimenti in Italia, a Torino, vennero pubblicate alcune copie della rivista Sul filo del tempo. L’attività del gruppo è riscontrabile anche nella pubblicazione di diversi testi. In Italia viene realizzata da Dangeville la casa editrice 19/75, che pubblica opere sue e di Amadeo Bordiga. Il gruppo Le Fil du Temps aspettava per il 1975 la crisi mondiale del capitalismo, che avrebbe potuto aprire alla rivoluzione comunista, sulla scorta della previsione di Amadeo Bordiga, elaborata sin dagli anni cinquanta sulla base della legge della caduta tendenziale del saggio di profitto (cfr per esempio: «Io, attendo, in posizione sempre cocciuta e settaria che, come ho sempre preveduto, entro il 1975 giunga nel mondo la nostra rivoluzione, plurinazionale, monopartitica e monoclassista, ossia soprattutto senza la peggiore muffa interclassista: quella della gioventù così detta studente», lettera di Amadeo Bordiga a Terracini, 4 marzo 1969); un lavoro teorico rivendicato significativamente dallo stesso Roger Dangeville nel 1982: «un ampio ed intenso lavoro teorico fu compiuto dal Partito nei primi decenni di questo dopoguerra per restaurare la piena validità del marxismo e definire la prospettiva della crisi futura che ottenne clamorosa conferma nel 1975» (Economia e strategia della rivoluzione proletaria, Edizioni 19/75, 1982). L’Istituto Onorato Damen del 2009 Nel 2009 un gruppo di membri del PCInt- Battaglia comunista esce dall’organizzazione sulla base di una critica di diverse posizioni espresse dalla maggioranza (in particolare quelle che vengono denunciate come teorizzazioni estranee al marxismo su fascismo-antifascismo, legge della caduta tendenziale del saggio medio di profitto, rapporto Partito-Classe, liberazione nazionale), dichiara conclusa l’esperienza della sinistra comunista e costituisce l’associazione denominata Istituto Onorato Damen. Il PCInt ritiene al contrario di continuare a essere nel solco della tradizione politica della sinistra comunista. L’Istituto Onorato Damen pubblica attualmente la rivista DMD’ – Problemi del Comunismo nel XXI Secolo[11] e dichiara di avere come finalità “”lo studio, la ricerca e divulgazione dei principi del socialismo scientifico nonché della storia del movimento operaio italiano ed internazionale nel solco di una tradizione contro lo stalinismo e ogni forma di opportunismo consolidatasi nel tempo, propria della Sinistra comunista internazionale””[12]. Dal 2012 ha istituito il Premio Onorato Damen, indirizzato ai laureati con tesi su critica dell’economia politica, capitalismo, materialismo storico, marxismo, storia del movimento operaio e comunista internazionale, imperialismo e sul moderno proletariato. L’Istituto Onorato Damen dichiara di proiettare il proprio lavoro in direzione di un laboratorio teorico politico internazionale per il programma comunista e verso la costituzione di un partito comunista internazionalista e internazionale. Ideologia Il PCInt rifugge sia le degenerazioni staliniste del comunismo (ossia il cosiddetto “”marxismo-leninismo””) sia quelle nazionaliste di sinistra, spesso derivate dalla teoria stalinista del socialismo in un solo paese. Si riconosce nel comunismo di sinistra e si schiera contro ogni alleanza o coalizione con forze socialiste e staliniste, tacciando di stalinismo il Partito Comunista Italiano e di revisionismo e riformismo il Partito Socialista Italiano. Caratteristiche essenziali delle posizioni del Partito e delle sue scissioni, al netto delle differenze specifiche tra le diverse organizzazioni nate nel corso degli anni, sono l’internazionalismo, il rigetto della collaborazione di classe, il rifiuto del parlamentarismo e della democrazia borghese, il contrasto dell’antifascismo democratico, la negazione della possibilità del Socialismo in un Paese solo. Simbolo Il simbolo del Partito è composto dalla tradizionale bandiera rossa con sopra falce e martello con manici incrociati circondati da una corona di spighe di grano, con sopra ad esse scritto P.C. Internazionalista e sotto Battaglia Comunista. Il simbolo centrale era già stato simbolo del Partito Socialista Italiano durante le elezioni politiche del 1919 e del Partito Comunista d’Italia. Alle elezioni politiche del 1948 il PCInt si presentò in alcune zone con un simbolo diverso, poiché la falce e martello dovevano essere usate solo dal PSI e dal PCI. Il simbolo occasionale fu quindi il profilo di Lenin circondato dalla corona di spighe. Risultati elettorali Elezione Voti % Seggi Politiche 1946 Costituente 24.420 0,11 0 / 556 Politiche 1948 Camera 20.736 0,08 0 / 574 Note ^ The Comrade from Milan ^ Prometeo n. 6, V serie, dicembre 1993. ^ In Battaglia comunista, n. 4, 28 luglio 1945 e ne Lo scontro degli internazionalisti con lo stalinismo e le sue vittime, (Quaderni di Battaglia comunista, 7), Milano 1995. ^ PCInt, Comitato Nazionale dei Gruppi Comunisti di Fabbrica, Volantino “”Per la creazione e il potenziamento dei gruppi comunisti di fabbrica””, 1945. ^ PCInt., Federazione di Torino, Manifesto Ai proletari partigiani, a tutti i lavoratori, 1944. ^ La scissione internazionalista del 1952. Documenti, (Quaderni di Battaglia comunista, 3), Milano 1992. ^ Convocazione delle conferenze internazionali della Sinistra Comunista | Leftcom ^ Piazza Statuto Archiviato l’11 febbraio 2010 in Internet Archive. ^ Tesi sul compito storico, l’azione e la struttura del partito comunista mondiale ^ K. Marx, Discorso per l’anniversario del People’s paper: «Questo antagonismo fra l’industria moderna e la scienza da un lato e la miseria moderna e lo sfacelo dall’altro; questo antagonismo fra le forze produttive e i rapporti sociali della nostra epoca è un fatto tangibile, macroscopico e incontrovertibile […]. Nei segni che confondono la borghesia e i meschini profeti del regresso riconosciamo la mano del nostro valente amico, Robin Goodfellow, la vecchia talpa che scava tanto rapidamente, il grande minatore: la rivoluzione»; K. Marx, Il 18 Brumaio di Luigi Bonaparte: «Ma la rivoluzione va fino al fondo delle cose. Sta ancora attraversando il purgatorio. Lavora con metodo […]. Essa spinge alla perfezione il potere esecutivo, lo riduce alla sua espressione più pura, lo isola, se lo pone di fronte come l’unico ostacolo, per concentrare contro di esso tutte le sue forze di distruzione. E quando la rivoluzione avrà condotto a termine questa seconda metà del suo lavoro preparatorio, l’Europa balzerà dal suo seggio e griderà: “”Ben scavato, vecchia talpa!””». ^ Copia archiviata, su istitutoonoratodamen.it. URL consultato il 18 febbraio 2014 (archiviato dall’url originale il 14 marzo 2016).; ^ Comunicato Archiviato il 22 febbraio 2014 in Internet Archive. Bibliografia Tesi di Roma 1922: sulla Tattica del PC-d’Italia. Pagine di storia del Partito Comunista Internazionalista (da Battaglia comunista n. 11, novembre 1970). Storia di Rivoluzione Comunista dal 1964 ad oggi. Tesi di Napoli: tesi sul compito storico, l’azione e la struttura del partito comunista mondiale (da Il Programma Comunista, 1965). Tesi di Milano 1966, su sinistra.net. 31 Punti per la difesa della tradizione rivoluzionaria della Sinistra: prodotto dal PCInt – Sul filo rosso del tempo. Archivio on line della Sinistra Comunista, su sinistra.net. URL consultato il 19 maggio 2006 (archiviato dall’url originale il 19 ottobre 2012). Né con Truman né con Stalin: Storia del Partito Comunista internazionalista (1942-1952), Sandro Saggioro, Colibrì, 2010. ISBN 978-88-86345-54-5. In attesa della grande crisi. Storia del Partito Comunista Internazionale «il programma comunista» (dal 1952 al 1982), Sandro Saggioro, Colibrì 2014, ISBN 978-88-97206-18-7. Nascita e morte di un partito rivoluzionario. Il Partito Comunista Internazionalista (1943-1952), Dino Erba, All’Insegna del Gatto Rosso, Milano 2012. Sulle differenze tra le posizioni della sinistra comunista e del partito comunista internazionale e le posizioni dei gruppi che pretendono di esserne «eredi» («il comunista»; n. 115; novembre 2009 – gennaio 2010). Il Partito comunista internazionale nel solco delle battaglie di classe della Sinistra Comunista e nel tormentato cammino della formazione del partito di classe (Edizioni «il comunista», 2010). Sinistra Comunista Italiana 1927-1952 (Edizioni Corrente comunista internazionale). La Frazione di sinistra del PC d’Italia e l’Opposizione internazionale di sinistra, 1929-1933 (Edizioni Corrente comunista internazionale). Voci correlate Corrente Comunista Internazionale Frazione di sinistra del Partito Comunista d’Italia Frazione di sinistra dei comunisti e socialisti italiani Partito Comunista d’Italia Collegamenti esterni Immagini Simbolo del PCInt (1946), su elezionistorico.interno.gov.it. Simbolo del PCInt (1948), su elezionistorico.interno.gov.it. Manifesto per l’assassinio di Mario Acquaviva (1945) (JPG), su leftcom.org. Manifesto sui fatti di Cecoslovacchia (1968) (JPG), su giornalismoestoria.it. URL consultato il 9 luglio 2023 (archiviato dall’url originale il 13 aprile 2013). n.1 di Battaglia Comunista (1945) (JPG), su quinterna.org. n.1 di Programma Comunista (1952) (JPG), su quinterna.org. 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“AAVV”,”Atelier populaire. Presenté pa lui-même 87 affiches de mai-jui 1968.”,”L’ 8 maggio 1968, l’ Ecole des Beaux-Arts de Paris é in sciopero. Il 14 viene occupata: gli studenti si ritrovano spontaneamente nell’atelier di litografia dove prendono partito per l’azione diretta, facendo un primo manifesto: ‘Usine, Université, Union’. È l’inizio di ‘Atelier Populaire’ che produrrà tra il 14 maggio e il 27 giugno, data dell’occupazione della Scuola delle Belle Arti da parte della polizia, più di 350 manifesti diversi. Concepiti al servizio dei lavoratori in lotta e realizzate con la collaborazione attiva, questi manifesti sono stati affissi sui muri di Parigi mostrando la solidarietà tra lavoratori e studenti.”,”FRAP-002-FSD”
“AAVV”,”Sipri Year Book 2023. Armaments, Disarmament and International Security. Sintesi in italiano.”,”Record storico per la spesa militare: il mondo sempre più armato. In netto incremento gli investimenti sugli armamenti a livello globale. Lo rivela il rapporto dell’Istituto Internazionale di Ricerche sulla Pace di Stoccolma (SIPRI) che sottolinea aumenti significativi soprattutto per Europa, Asia, Oceania e Medio Oriente. Ma a dominare il mercato delle armi sono Stati Uniti e Nato. Simoncelli, vice direttore di Archivio Disarmo: ‘Operare per arrivare ad una de-escalation nei conflitti attuali. Pura illusione risolvere i problemi internazionali con la forza’. La guerra si configura ormai come il più redditizio business planetario, con ingenti costi che non lasciano fuori alcuna regione del mondo. La spesa per gli armamenti vede, infatti, una straordinaria escalation per il nono anno consecutivo, raggiungendo il picco inedito di 2.443 miliardi di dollari, con la Nato che spende il 55% dell’importo complessivo. Cifre, queste, che rappresentano il 2.3% del PIL mondiale. Lo relaziona il rapporto dell’Istituto internazionale di ricerche sulla pace di Stoccolma (SIPRI), che sottolinea come dal 2009 gli investimenti militari siano aumentati in tutte e cinque le regioni geografiche mondiali, dove la spesa è monopolizzata dagli Usa e dalla Nato. A dare una sferzata all’incremento degli armamenti, sottolinea il rapporto, c’è stata certamente la guerra in Ucraina, che ha stravolto ‘radicalmente le prospettive degli Stati europei sulla sicurezza. Questo cambiamento nella percezione della minaccia – ha spiegato il report – si riflette nella destinazione di quote crescenti del Prodotto interno lordo alla spesa militare’. Dunque, punte significative per l’innalzamento dei costi bellici, si registrano anche in Europa, oltre che in Asia, Oceania e Medio Oriente. “”Nessuna zona del mondo – aggiunge il documento – ha visto purtroppo miglioramenti”. Russia e Ucraina. In particolare la Russia, terza nella classifica mondiale, ha stanziato una cifra stimata in 102 miliardi di euro, il 4,5 % a livello globale e il 24 % in più su base annua, ovvero il 5,9 % del suo Prodotto interno lordo (PIL). Dal canto suo, l’Ucraina, ottavo investitore mondiale nel settore delle armi, ha aumentato la sua spesa del 51 %, pari a oltre 60 miliardi di euro, un terzo del suo PIL. Con i quasi 32 miliardi di euro di aiuti militari ricevuti, Kyiv ha ridotto notevolmente il divario con Mosca e la spesa militare totale ucraina è stata pari al 91 % di quella russa. Stati Uniti e Nato. Nello scenario globale dei costi militari, il dominio incontrastato, segnala il rapporto Sipri, è degli Stati Uniti con un investimento di 2,3 % in più, pari a 860 miliardi di euro, ovvero il 37 % della spesa globale e il 68 % di quella dei 31 Paesi membri della Nato. Nel contesto statunitense, in particolare nelle regioni di America centrale e Caraibi, a far lievitare la spesa del 54 % in più lo scorso anno è stata la lotta alla criminalità organizzata, con la maglia nera al Brasile, che ha visto una spesa di 21,5 miliardi di euro, con un incremento di oltre il 3 %. Significativo, secondo il documento, anche l’aumento degli investimenti nella difesa dei Paesi europei della Nato, che ora rappresentano il 28 % di quelli dell’intera Alleanza, il livello più alto in un decennio con undici di loro al di sopra dell’impegno del 2% del PIL. Tra questi spicca la Polonia che, con un incremento annuo del 75 %, fa registrare il più ingente aumento annuo in Europa. Il Medio Oriente. Il Medio Oriente ha registrato l’aumento maggiore in un decennio, pari al 9 %, con l’Arabia Saudita come leader regionale, seguita da Israele che ha aumentato la propria spesa del 24 % a causa della sua offensiva nella Striscia di Gaza dopo gli attentati di Hamas dello scorso ottobre. “”Il grande aumento della spesa militare in Medio Oriente nel 2023 – si legge ancora nel documento Sipri-riflette la situazione in rapido cambiamento nella regione, dal miglioramento delle relazioni diplomatiche tra Israele e diversi Paesi arabi negli ultimi anni allo scoppio di una grande guerra a Gaza e alla paura di un conflitto regionale””. L’Estremo Oriente. La metà degli investimenti nella regione asiatica li ha spesi, secondo il rapporto Sipri, la Cina con quasi 278 miliardi di euro, il 6 % in più. Il Giappone, dal canto suo, ha stanziato 50,2 miliardi di dollari per le sue forze armate nel 2023, con un incremento dell’11 % rispetto al 2022. Anche la spesa militare di Taiwan è cresciuta lo scorso anno dell’11 % raggiungendo 16,6 miliardi di dollari. Più armi, più tensione. Le spese militari sono state, poi, incrementate esponenzialmente come conseguenza dell’invasione dell’Ucraina nel 2022 e con la crisi in Medio Oriente: ‘Questo quadro è collegato al venire meno del ruolo della Nato come organismo di controllo dell’area del Nord Atlantico””, afferma il vicedirettore di ‘Archivio Disarmo’, Maurizio Simoncelli, sottolineando che ‘i dati ci indicano che Paesi come Cina, India, Giappone e Taiwan stanno aumentando gli armamenti, mentre, la Cina rimane il secondo Paese mondiale per spese militari dopo gli Usa’. Il quadrante del Pacifico, infatti, rimane un’area di alta tensione: ‘La Cina è il grande competitor degli Usa. Tuttavia, la spesa militare cinese è sempre un terzo rispetto a quella degli Stati Uniti’. Ritorno alla guerra fredda. Sul fronte europeo nel 2023 tutti i 27 Paesi membri hanno aumentato la spesa militare. “Il conflitto in Ucraina sta esacerbando i rapporti internazionali; ormai, tra la Russia e i Paesi occidentali non ci sono spazi di dialogo, si pensa solo ad aumentare il budget militare”, spiega l’esperto. (rec Paola SIMONETTI E Giulia MUTTI)”,”QMIx-330″
“AAVV”,”La scienza. Urss, ieri, oggi, domani.”,”Fondo originale Tarcisio Parlanti”,”RUSU-002-FAP”
“AAVV”,”Un compagno piange.”,” Fondo originale Tarcisio Parlanti”,”ITAP-002-FAP”
“AAVV”,”Quelques enseignements de notre histoire.”,”SECONDA GUERRA MONDIALE OCCUPAZIONE NAZISTA IN FRANCIA 1941 RESISTENZA CLASSE OPERAIA SERVIZIO DI LAVORO OBBLIGATORIO IN FRANCIA VICHY STO 1942 SITUAZIONE NELLE FABBRICHE ARRESTO TROTSKISTA TEDESCO WIDELIN ASSASSINATO GESTAPO LOTTA PER INTERNAZIONALE IN EUROPA (pag 37-43) L’attività clandestina dei trotskisti nella Francia occupata. Politica di fraternizzazione rivoluzionaria nei confronti dei soldati tedeschi “”En pleine guerre, les trotskystes commencent à reconstruire l’Internationale en Europe, dont la plupart des dirigeants ont perdu pied. Le travail est mené sous l’impulsion principale du P.O.I., en part&iculier de Marcel Hic, qui avait été parmi les premiers à lutter, dans les débuts de l’occupation, pour intégrer les trotskystes dans la lutte des classses et avait pris, après la déportation de Souzin (responsable du syndicat du Bâtiment de la région parisienne), la responsabilité de la commission syndicale du P.O.I. Les Comité européen se reconstitue en 1943, peu avant la déportation de Hic. Les trotskystes n’en restant pas là. Ils s’engagent, dans toute la mesure de leurs moyens, dans une politique de fraternisation révolutionnaire avec les soldats allemands. Dès 1942, «la Vérité» consacre des éditoriaux aux premiers signes de désagrégation de l’armée allemande: mutineries, refus d’obéissance, notamment dnas un sous-marin ancré a Brest. Des tracts et des journaux en allemand sont diffusés dans les casernes, que les soldats allemandes accueillent très faverablement. Et, à Brest précisément, des cellules de marins allemands sont construites, mais aussi à Paris et en ex-zone libre. Ils éditent «Der Arbeiter» puis «Arbeiter und Soldat», organe de la IVe Internationale. L’organisation en groupe de trois est dirigée par un triangle de direction. L’immixion d’un agent de la Gestapo dans l’organisation démantèle le travail allemand en septembre-octobre 1943: trente soldats et marins allemand sont arrêtés et fusilles: une cinquantaine de camarades français tombent. Marcel Hic, Beaufrère, Roland Filliatre, responsable du travail allemand, sont déportés. La répression est si impitoyable que la direction du P.O.I. prend des misures d’organisation très strictes et décide de séparer soigneusement le travail allemand du travail français, de compartimenter les camarades allemands par groupes de trois, les groupes étant reliés entre eux par des camarades non allemands ou par des militants allemands connus de longue date. Le travail allemand est coupé inevitablement de l’organization française… (…Il brano non si legge più…) Les trotskystes allemand Widelin arrété après une tentative d’evasion sera assassiné par la Gestapo. La disparition de Marcel Hic fait apparaître à la direction internationale un militant totalement inconnu: Pablo (Michel Raptis) (pag 42-43)”,”TROS-027-FGB”
“AAVV”,”Lotte operaie negli Stati Uniti d’America 1890-1910. Sindacati e movimento operaio nell’ascesa degli USA a grande potenza.”,”Cervetto Arrigo (1927-1995), teorico marxista, fondatore e dirigente di Lotta Comunista. Marx Karl (1818-1883), capo rivoluzionario del movimento operaio, fondatore del materialismo storico e del comunismo scentifico. Lenin Vladimir Il’ic Ul’janov, (1870-1924), teorico e capo rivoluzionario del Partito bolscevico in Russia, sviluppa la scienza marxista nell’epoca dell’imperialismo. Dirige la Rivoluzione d’Ottobre e fonda la Terza Internazionale. Engels Friedrich (1820-1895), fondatore con Marx, del materialismo storico e del comunismo scientifico; dirigente del movimento operaio internazionale negli anni ’80 e ’90 dell’Ottocento.”,”MUSx-075-FL”
“AAVV”,”La guerra di Gaza. Una risposta internazionalista.”,”””… la terza questione riguarda le prospettive dell’internazionalismo. Nel 1985, facendo il punto sul «principio della lotta di classe» nell’affrontare la questione nazionale, Cervetto scriveva che il partito leninista che si fosse attenuto a questo principio non sarebbe stato trascinato su «posizioni socialimperialiste» dalla cinghia di trasmissione della questione nazionale: poteva «essere ridotto all’estremo isolamento», ma non poteva «essere snaturato»”” (pag 16)”,”ELCx-340″
“AAVV”,”La guerra di Gaza. Una risposta internazionalista.”,”‘In Israele “”esiste una borghesia e un proletariato””. Nei paesi arabi “”esiste una borghesia e un proletariato”” (…)’ (pag 9)”,”VIOx-237″
“AAVV”,”Contributo di Sampierdarena alla Resistenza. 8 settembre 1943 – 25 aprile 1945. Venti mesi di lotta al nazifascismo.”,”In bibliografia citato il libro di Manlio Fantini, ‘Due treni di storia. Una fabbrica genovese nella resistenza’ e quello di Paolo Emilio Taviani, ‘Breve storia della Resistenza italiana’”,”ITAR-371″
“AAVV”,”Il Gran Consiglio nei primi cinque anni dell’Era Fascista.”,”Contiene manoscritto allegato sui diritti e doveri del momento, e sui compiti della scuola. Oltre a una pagina di giornale.”,”ITAF-416″
“AAVV”,”Le procès du parti industriel de Moscou. Rèsumé sténographique des débats devant le Tribunal suprême de l’Urss (25 novembre – 8 décembre 1930). Espionnage – Sabotage – Complot.”,”Dono di Vittorio Scotti Douglas”,”RUSS-273″
“AAVV”,”Le Procés du Centre Antisoviétique Trotskiste. Devant Le Collège Militaire de la Cour Supréme de L’U.R.S.S. Contre: Y.L. Piatakov, K.B. Radek, G.Y. Sokolnikov, L.P. Sérébriakov, N.I. Mouralov, Y.A. Livchitz, Y.N. Drobnis, M.S. Bogouslavski, I.A. Kniazev, S.A. Rataitchak, B.O. Norkine, A.A. Chestov, M.S. Stroilov, I.D. Tourok, I.I. Hrasche, G.E. Pouchine, V.V. Arnold. Compte rendu sténographique des débats ( 23 janvier – 30 janvier 1937)”,”Edizione originale, dono di Vittorio Scotti Douglas”,”STAS-076″
“AAVV”,”Veronesi processati e relegati al confino di polizia dal Tribunale speciale dal 1928 al 1943.”,”Verbali autorità con foto, documenti, annotazioni, lettere su condotta esponenti veronesi antifascisti, partigiani, combattenti, deportati”,”ITAR-017-FER”
“AAVV”,”Forza, violenza, dittatura nella lotta di classe (riproduzione dalla rivista ‘Prometeo’ n. 2,4.5,8,9 e 10 della prima serie).”,”””Tutto il nostro discorso su questa elementare materia vuole condurre a questo risultato: mettere sul conto del fondamentale fattore della forza tutta la somma degli effetti che da essa derivano, non solo quando la forza è impiegata allo stato attuale, con violenza sulle persone fisiche, ma anche e soprattutto quando esso fattore forza agisce allo stato potenziale e virtuale senza i rumori della lotta e lo spargimento del sangue. Travalicando i millenni ed evitando di ripetere l’esame delle successive forme storiche di rapporti produttivi, di privilegi di classe, di potere politico, si deve giungere ad applicare tale risultato e criterio alla presente società capitalistica. È così possibile battere la tremenda contemporanea mobilitazione dell’inganno, la universale regia che costruisce la soggezione ideologica delle masse ai sinistri dettami delle minoranze predominanti, il cui trucco fondamentale è quello dell’atrocismo, ossia, della messa in evidenza (corroborata inoltre da potenti falsificazioni di fatto) di tutti gli episodi di sopraffazione materiale in cui, per effetto dei rapporti di forza, la violenza sociale si è resa palese e si è consumata colpendo, sparando, uccidendo e – cosa che dovrebbe apparire la più infame, se la regia non avesse avuto tremendi successi nell’incretinimento del mondo – atomizzando. Sarà così possibile riportare al loro giusto, preponderante valore qualitativo e quantitativo i casi innumerevoli in cui la sopraffazione, sempre risolvendosi in miseria, sofferenza, distruzione a volumi imponenti di vite umane, si consuma senza resistenza, senza urti, e – come dicevamo all’inizio – ‘sine effusione sanguinis’, anche nei luoghi e nei tempi in cui sembra dominare la pace sociale e la tranquillità, vantata dai ruffiani professionali della propaganda scritta e parlata come l’attuazione piena della civiltà, dell’ordine della libertà”” [‘Forza, violenza, dittatura nella lotta di classe’, Edizioni Il programma comunista’, Milano, 1963 ca, pag 58]”,”BORD-005-FPB”